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I sentimenti: internet ne ha cambiato i valori?


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Tesoro, amore, cucciolo, ti voglio bene.. quante volte le abbiamo sentito queste parole?Credo che in questi ultimi anni, grazie ad internet (in particolare le chat) ci sia stato un abbattimento delle barriere per milioni di persone, soprattutto per chi abita in piccole realtà, ma allo stesso tempo credo che sia perso di vista il valore delle parole stesse.Cosa ne pensate?

piu' che cambiarli..a parer mio ne ha banalizzato i significatirendendoli ad uso e consumoe svuotandoli in gran partedei loro significati...mi vien da pensareche molte volte e in molti casiintronetaiuti a curare le solitudini personalima non voler rimaner solinon vuol dire necessariamente voler bene a qualcuno

a mio avviso chiamare amore o tesoro una persona che magari non si è mai vista dal vivo, e si conosce solo da due settimane è indicativo di una svalutazione delle parole forse più importanti a livello affettivo e sociale.Personalmente tendo a dosare molto questo tipo di parole, anche con gli amici più intimi e quind, a volte, questa dilagante 'mania' di 'amore', 'tesoro, 'cucciolo' ecc ecc mi perplime...

fortunatamente la maggioranza di noi è abbastanza matura da essere in piena facoltà di usare queste 'parole con la dovuta serietà..........personalmente quando dico "ti voglio bene" a qualcuno lo sento sul serio......e tra l'altro "pucciolo" "cucciolo" "tesoro" hanno valenza di epiteto affettuoso se usati nei confronti di amici! che poi ci sia un abuso di queste parole è un altro discorso.... tra l'altro avendo molti amici "veri" di chat, e parlo di amicizie che durano anche da anni....mi irrita profondamente la minimizzazione dei sentimenti.......non vedo perchè io non possa voler bene sul serio ad un amico anche se non posso uscirci tutte le sere...........o forse pensate ancora che gli amici siano solo quelli con i quali si esce e ci si diverte??????

Io personalmente quando uso parole del tipo "ti voglio bene" "sei il mio migliore amico / a" sono cose che provo sul serio, non le dico subito alla prima persona che capitaOra è diventato "normale" anche dire tvb (ti voglio bene) o tat (ti amo tanto) anche per via cellulare a persone se si conoscono da 1 giorno, ma per piacere :love:

fortunatamente la maggioranza di noi è abbastanza matura da essere in piena facoltà di usare queste 'parole con la dovuta serietà
pensare di essere maturied esserlo veramente son due diverse ne :look:che la maturita' manchi lo dimostran i fatticoppie che nascono su intronetdopo due giorni scoppianodopo 3 scappa gia' un altro ti amoovviamente non e' generalizzazione applicabile a tuttianzi..ma l'andazzo sembra esser questoio direi che nola maturita' spesso viene a meno forse e' questo il problemaassieme alla mancanzadi....percezione del realea favore di amori ed amiciziebasate unicamente sul virtualepiu' comodepiu' semplicisopratutto intercambiabiliche in parte forse sta beneper chi vuol far girare la propria vitadavanti ad un monitor..d'altra parte e' anche questa una sceltadi vita :love:
Ora è diventato "normale" anche dire tvb (ti voglio bene) o tat (ti amo tanto) anche per via cellulare a persone se si conoscono da 1 giorno, ma per piacere :love:
E' proprio questo che volevo dire, credo che a quelle parole sia stato tolto il valore che realmente hanno, e che vengano usate (spesso) con troppa "facilità";, forse come diceva qualcuno ieri sera in chat l'esigenza affettiva si trasforma in un "riversare" sentimenti che sembrano amore/amicizia ma che in realtà non sono.Il problema qual'è? Il problema è che questa visione "distorta" dei sentimenti porta a situazioni spiacevoli, per entrambi le parti, e spesso un "ti voglio bene" viene usato in modo sbagliato.

Sono un ragazzo che frequenta una chat gay, ma potete chiedere a chiunque vi partecipi che io non ho mai dato segni di 'sì tanto affetto come baci o frasi così profonde.Purtroppo è vero.. molte persone lo fanno e ne banalizzano il significato... Io, personalmente, partecipo alle chat con lo stesso scopo per cui partecipo in questo forum: parlare con ragazzi gay come me, confrontare le proprie idee, darsi consigli ecc.... A volte si può creare un'intesa tra due persone, tale da portarli in un rapporto vicino all'amicizia (tutto sta nel crederci), ma non penso che le persone riescano a conoscersi bene da dietro un monitor, quindi escludo il fatto che ci si possa innamorare di una persona senza mai vederla...Possono esserci delle infatuazioni, ma per sapere veramente se si ama una persona bisogna conoscerla dal vivo, osservarne i comportamenti, gli sguardi, i modi di fare, il portamento........... Tutta quella normale serie di cose che se ti piaccino ti portano ad innamorarti :love:

In effetti il cattivo uso delle parole a proposito dei sentimenti si percepisce...tutti quei tvb, o i vadbxs ( :love: , sulle dediche di mia sorella quattordicenne :love:)....D'altra parte credo che sia quasi uno slang "di moda", infatti lo usano molto, ripeto, mia sorella e i suoi coetanei. Tuttavia vedo usare il "tvb" o il "tat" anche da persone che dovrebbero essere più "mature" e i casi sono due:- se usano questi "idiomi" per moda sono immaturi - se esprimono così i loro sentimenti reali sono dei cretini, perchè per una perona a cui tieni veramente puoi evitare di risparmiare sui caratteri e scrivere per intero "Ti Voglio Bene"Per quanto mi riguarda, non scrivo mai tvb o cose simili, un pò perchè sono "introversa" di mio non esprimo tanto facilmente i miei sentimenti, un pò per evitare di inflazionare le parole, un pò perchè so scivere per intero!Il risultato ora è che quando, raramente, dico "Ti voglio bene" queste parole acquistano un valore inestimabile! :DIl discorso "Interdet" credo sia molto complicato, ma sono dell'opinione che spesso nelle conoscenze in chat ci sia un vuoto esistenziale che si cerca di colmare con degli affetti, reali o presunti, costruiti in rete che in realtà si basano solo sulle "paroline".

In effetti il cattivo uso delle parole a proposito dei sentimenti si percepisce...tutti quei tvb, o i vadbxs ( :love: , sulle dediche di mia sorella quattordicenne :love:)....
Che cappero significa vadbxs? O_o
Tuttavia vedo usare il "tvb" o il "tat" anche da persone che dovrebbero essere più "mature" e i casi sono due:- se usano questi "idiomi" per moda sono immaturi - se esprimono così i loro sentimenti reali sono dei cretini, perchè per una perona a cui tieni veramente puoi evitare di risparmiare sui caratteri e scrivere per intero "Ti Voglio Bene"
Ehm... si ma non si parlava delle abbreviazioni... ma dell'uso smodato di ti voglio bene o ti amo derivati dall'utilizzo di internet... :love:
Guest Hopelandish

Uhm, non imputo esclusivamente ad internet la "colpa" nell'usare termini con tanta facilità. Se prima un "ti voglio bene" aveva un suo significato ed un suo valore ben preciso da saper dosare in maniera corretta, ora mi sembra più come un "ciao".In molti scrivono senza pensarci due volte, perchè si è abituati a farlo vedendo gli altri. Mi trovo d'accordo con chi afferma che un "ti amo" o un semplice "ti voglio bene", usato in maniera inopportuna o avventata, non fa che diminuire il valore sociale e affettivo della parola.In realtà, a esser del tutto chiari, trovo assurdo qualsiasi manifestazione di affetto (che non vada al di là della reciproca simpatia) quando ancora due persone non si son conosciute e non hanno avuto modo di poter parlare personalmente dal vivo.

Guest Irish Dragon

Uno dei miei rimpianti maggiori è stato lo sprecare i miei "Ti amo" dell'adolescenza. Finita la premessa, direi che col passare dell'età ogni parola dovrebbe acquistare maggior "peso"... per quanto mi riguarda, i ti voglio bene sono sporadici quanto i "ti adoro" e i "ti amo", probabilmente per questo non capisco questo dilagare di TVB, TAT o TADB. Bene inteso: non mi lasciano perplessa le manifestazioni di bene pur non conoscendosi dal vivo (a lungo andare le capisco), quanto il bisogno quasi ossessivo di dire certe frasi e a mezzo mondo... se una persona mi dicesse "ti voglio bene" dopo un giorno, inizierei a pensare che c'è non ci sono i presupposti giusti per iniziare un'amicizia o una storia. Se mi rendessi conto che lo dice ad ogni essere umano a portata di mano, idem.Sarà che il mio carattere è incline alla cordialità (non all'affetto e alla fiducia), sarà che diffido di chi ha mille "migliori amici", ma non posso fare altrimenti. L'ultima volta che ho detto "ti voglio bene" dal vivo, è stato due domeniche fa... l'ultimo "ti amo" risale a 4\5 anni fa. A me sta bene così e mi sentirei anche forzata nel rispondere a certe persone con un "ti voglio bene" ogni giorno... lo faccio se ho davanti una persona alla quale tengo e ho un certo rapporto, non col primo\la prima che capita.Idem, nel chiamare qualcuno "tesoro"\"amore"\dolcezza"... chiamo due persone tesoro e nessuna amore... decisamente non sono "in" :asd:Internet poi non ha fatto altro che esasperare certi comportamenti, riducendo tante persone a dire "ti amo"\ti voglio bene" come se piovesse... almeno per come la vedo io.

Che cappero significa vadbxs? O_o
me lo chiedevo anche io...ma dopo accurati studi di crittografia penso voglia dire "Vi Amo Di Bene X Sempre"... :look:...il problema è capire cosa voglia dire 'sta frase... :look:
Ehm... si ma non si parlava delle abbreviazioni... ma dell'uso smodato di ti voglio bene o ti amo derivati dall'utilizzo di internet... look
è vero ma mi è venuto spontaneo il collegamento...:look:

E' da anni che uso la chat, e anche io non concepisco l'uso privo di un reale fondamento di vari nomignoli ed epiteti, "regalati" a persone che non si conoscono. Però ho anche pensato piu' di una volta : che dietro a questo atttaccamento e a questa inondazione di sentimenti scritti si nasconda qualche problematica personale, un'impossibilita' di poter esprimere "questi tvb pucci cicci" nella realtà quitidiana extra-chat?Sinceramente il massimo che riesco a fare, rivolto ad una persona che non conosco, e' il classico bacino " :*** " , ma sinceramente non posso dire "ti voglio bene" quando poi entrambe le parti sanno che non è vero, e vivere in un regno di idillica finzione non mi piace. Preferisco i rapporti (anche di chat,per carita', non sputiamo ci sopra) in cui questi valori vengon a crearsi veramente e molte volte non vengon espressi a parole o lettere ma entrambi sanno che ci sono (con Allyson ad esempio c'è una fortissima amicizia nonostante ci siam visti dal vivo 3 volte soltanto ed è uno dei pochi esempi in cui potrei dire "ti voglio bene", ma è sottinteso, lo esprimiamo in altri modi piu'concreti).Riassumendo, appoggiando le idee di Hopelandish,d4rk Angel e Irish, secondo me non è tanto la chat che ha svalorizzato i sentimenti,semmai ha sbrigliato persone che già eran impostate in questo modo e che prima si sfogavano in altri modi ( classici esempi sono i muri, o i diari scolastici con le dediche e i mille cuoricini e amenità varie). C'è da dire che comunque concepisco questi atteggiamenti in una persona con una maturità non ancora sviluppata del tutto, quindi fino a circa 18 anni. Dopo proprio no.

Però dai per scontato che chi li dice li viva con tutto questo trasporto. Io penso che spesso sia più un gioco divertente (anche il fatto che sia divertente è opinabile) che altro, senza infammia e senza lode :)Alla fine penso si tratti solo della prospettiva con cui vengono vissute le cose.

Posso chiedervi una cosa, così, pour parler? Voi pensate davvero che questo discorso sia circoscritto solo ad internet? Che riguardi soltanto i sentimenti?Non è possibile, invece, che si tratti della classica punta dell'ancora più classico iceberg?Certo, s'apre il (mai troppo compianto) Penny e ci si legge tutto un florilegio di "ti odio" e poi "ti amo" ("e poi ti amo e poi ti odio e poi ti amo... non lasciarmi mai più. Sei grande grande grande come te sei grande solamente tu"). L'intontimento che ne deriva, però, non è forse lo stesso di quando s'accende la TV e si viene travolti da tsunami di pianti esasperati, da sinfonie d'insulti o, sul versante opposto, da fiumi di miele che cola?O di quando sui giornali si legge, per esempio, di gruppi di pirla qualunque (di cui, verosimilmente, pochi ricorderanno nulla tra qualche anno) che si fanno chiamare "Bestie di Satana" e che invece sono solo degli annoiati di provincia?Il buon Michele Serra – perplesso dalle pletore di superlatitanti, superpentiti, top manager e top model di cui sono invasi i quotidiani - è arrivato a formulare la "legge della mediocrità risarcita". Tale regola - cito - così recita: "tanto più una società tende ad appiattire i livelli di vita, a omologare gli stili, a comprimere le differenze e la fantasia individuale, tanto più la sua cultura di massa tenta di risarcire la gente inventandosi una mitologia superlativa".Ecco: non potrebbe essere che la stessa cosa valga, mutatis mutandis, anche per i rapporti tra le persone?È vero, a volte pare che nell'era della comunicazione globale ci si dimentichi che le fondamenta di tutto il castello sono proprio le parole. Ma se ci fosse anche qualcosa di più? Se l'esasperazione dei sentimenti, il parlare per eccessi, fosse anche una comoda via per sottrarsi alla paura della banalità, della normalità, dell'anonimato?Pensare alla propria vita come fosse un telefilm; parlarne come di un susseguirsi altalenante di idilli e di tragedie, di amori che nascono in tre secondi e di rancori che al contrario si protraggono per mesi; non potrebbe essere un modo immediato per sentirsi qualcuno e dimenticare che in fondo siamo, ciascuno, dei bravi signor nessuno?

Pensare alla propria vita come fosse un telefilm; parlarne come di un susseguirsi altalenante di idilli e di tragedie, di amori che nascono in tre secondi e di rancori che al contrario si protraggono per mesi; non potrebbe essere un modo immediato per sentirsi qualcuno e dimenticare che in fondo siamo, ciascuno, dei bravi signor nessuno?
A questo punto io mi chiedo... perche' non cercare di viverla, questa vita,  e non immaginarsela soltanto "alla stregua di un telefilm" giusto per sperare di sentirsi qualcuno? Basta un po' di impegno, trovarsi degli interessi, svilupparli, ed il resto vien da sè. Un po' come l'energia elettrica, che può esser usata per produrre calore (alti consumi e basso rendimento) o far funzionare un'unita' di supporto vitale in un ospedale.... quell' energia l'abbiamo tutti, basta saperla indirizzare nel modo giusto.
Guest Irish Dragon
A questo punto io mi chiedo... perche' non cercare di viverla, questa vita, e non immaginarsela soltanto "alla stregua di un telefilm" giusto per sperare di sentirsi qualcuno? Basta un po' di impegno, trovarsi degli interessi, svilupparli, ed il resto vien da sè. Un po' come l'energia elettrica, che può esser usata per produrre calore (alti consumi e basso rendimento) o far funzionare un'unita' di supporto vitale in un ospedale.... quell' energia l'abbiamo tutti, basta saperla indirizzare nel modo giusto.
Coltivare un'amicizia e darle un senso "reale", non fa per tutti.Non ho mai creduto alla chimera dell'amicizia con tutti, figuriamoci all'amicizia realizzabile da chiunque... c'è gente che ha bisogno di alimentare il proprio ego, di passare per amicone e non sentirsi "solo" con pochi amici... in effetti la "teoria" ricordata da Geryon, non fa altro che filare su tante ragazzi\e bisognosi di trovare una propria peculiarità portante all'interno di un gruppo o di far vedere che loro in quanto gruppo\tribù\compagni di merende, si vogliono bene davvero.Io credo che si possa voler bene ad un buon numero di persone nell'arco della propria vita, ma iniziare a commentare il tutto con i famosi fenomeni paranormali come "ti amo di bene", "io e te per sempre", "palestra sta sera?tvb!!!", mi pare un po' assurdo... non capirò mai il senso del ripetere ad una persona che le si vuole bene al pari del: "ciao come stai" o che peggio, tizio\caia dopo due giorni sono diventati i nostri "amici del cuore". Liberi e padroni, ma l'idea di fondo è che tanti di questi soggetti poi si chiudano nel proprio mondo e parlino senza sapere realmente cosa vanno dicendo.

io sono uno di quelli che dice difficilmente queste parole dal vivo..figuriamoci in chat con persone che conosce da poco :look: ma ho notato che molti la dicono come se niente fosse e se la prendono se magari non si ricambia..mi è capitato un bel po di volte :look: ma in questi casi cambio sempre discorso :look:

Guest .Weakness88.

Io sono del parere che se si sente una cosa, bisogna esprimerla;se sento che a quel ragazzo voglio chiamarlo cucciolo, tesoro, piccolo ecc. , lo faccio e basta, senza mezzi termini.Ma non per il gusto di apparire bello ai suoi occhi, ma perchè io nella vita reale sono così, e le mie amiche che vedo tutti i giorni, lo sanno e ne vanno fiere.Poi ognuno è libero di fare come vuole,il mondo è bello perchè è vario... di cervello.

Quoto geyron soprattutto per la questione della punta di un iceberg di "mitologia superaltiva" come cura per l'"anonimato".Il linguaggio è sempre in evoluzione.Il significato delle parole però spesso è sottovalutato a mio avviso. Però l'amore è sempre amore comunque lo si chiami. Quindi il valore in sè del sentimento non può essere cambiato, può però cambiare la percezione soggettiva delle persone che quindi possono riconoscere un certo sentimento lì dove non c'è, o al contrario non vederlo dove è presente in abbondanza.Certo è che adesso questa parola sembra essere diventata un enorme contenitore per tutti quei sentimenti più o meno intensi e correlati che effettivamente dovrebbero essere chiamati con il loro nome.Forse internet ha allargato il campo semantico delle parole un po' come un paio di pantaloni passati troppo spesso in lavatrice e testimoni di molti natali... :asd:Comunque io credo che:1) Le parole hanno un chè di "magico". Per il bambino sono la primaria fonte di controllo e potere sul mondo. Poter chiamare le cose con il loro nome sembra essere sinonimo di possesso e controllo. In passato molti "maghi" erano considerati tali per il controllo che esercitavano sulle persone proprio tramite questi "suoni" a cui diamo un significato universalmente riconosciuto, ma al tempo stesso così diverso da persona a persona.Dal "potere" della parola nasce il tabù in alcune religioni di pronunciare il nome del dio / degli dei, ad esempio. Pronunciandolo si limiterebbe la sua onnipotenza "realizzandolo" nel mondo mortale e in un certo senso sminuendolo.2) Internet limita inequivocabilmente l'utente spingendolo a crearsi il proprio "universo comunicativo" con le persone con cui parla/comunica principalmente con le parole.Anche gli smiles e simili, ampiamente abusati in alcuni casi, oppure sottovalutati in altri, sono solo un palliativo per mostrare a chi parla uno squarcio di comunicazione non verbale (limitata tra l'altro solo alle espressioni del volto semplificate) e di per sè estremizzazano ulteriormente la comunicazione che viene in un certo modo "tipizzata" (purtroppo non mi viene in mente il termine esatto...).Es: "Mii che rompiballe che sei!!!!" e "Mii che rompiballe che sei!!!! :rotfl:". L'impatto delle due frasi è diverso, ma alla fine la persona che scrive pensa davvero che l'altro è un rompiballe oppure sta solo scherzando? Nella comunicazione diretta ci sono molti più indicatori rispetto a quella scritta.3) Questo, unito al fatto che scrivere qualcosa su internet ci fa trovare protezione in qualche modo dallo "schermo" che funge da filtro, cambia molto il tipo di comunicazione che può esserci tra le persone.Anche con una webcam ad esempio comunque abbiamo in internet un potente alleato: ci permette di fare quello che vogliamo senza entrare in contatto diretto con l'altra persona.Se da una parte questo ci fa stare più tranquilli perchè si può o essere completamente sinceri o mentire spudoratamente senza troppi problemi in nessun caso, dall'altra può dare un falso sentimento di "intoccabilità".Quindi nella Real Life se io dico ad una persona seriamente "Sei un idiota", la frase assume un significato molto potente e reale perchè l'altro potrebbe ad esempio cominciare a coprirmi di insulti, potrebbe cercare la lotta, potrebbe mettersi ad urlare in piazza Duomo etc... :PDall'altra su internet semplicemente basta sconnettersi, magari i post possono essere archiviati o cancellati nel caso si tratti ad esempio in un forum che è solitamente moderato (rispetto ad una chat ad esempio) e superare indenni la reazione più o meno giustificata, ma comunque leggitima.Allo stesso modo, sempre imho, per amicizia e amore.Se conosci una persona via chat/forum/mail in realtà non conoscerai mai veramente quella persona, conoscerai solo quello che quella persona dirà di sè.Se una persona fa troppo affidamento su internet quindi, può darsi che cominci ad abituarsi a questo mondo fittizio di parole e quindi assimili nello stesso campo di significato le stesse parole nel contesto virtuale, da quelle sentite/pronunciate in un contesto reale.A questo si aggiunge ad esempio che se in internet puoi magari conoscere 30 persone in un giorno, non sempre è possibile fare lo stesso nella vita reale.Quindi questa "accelerazione" di stimoli su internet può riflettersi nella vita reale con una maggiore superficialità.Però credo comunque che internet sia solo uno strumento di per sè nè negativo, nè positivo. Questi "valori" dipendono molto dalla maturità di chi ne usufruisce.Può quindi "facilitare" il cambiamento dei valori in sè (o come percezione soggettiva), ma non è internet in sè che adopera il cambiamento, sono le persone stesse.

Io penso che lo strumento Internet in sè racchiuda potenzialità a dir poco sorprendenti, ma come per qualsiasi altro mezzo di comunicazione, è l'utilizzo che ne viene fatto a decretarne la reale validità.Personalmente, poter vedere la sera il mio ragazzo in cam è come gridare al miracolo, e poter vedere la sua espressione serena quando gli do la buonanotte, mi fa sentire molto più tranquillo.Però sono d'accordo con GhostHunter77 sull'assoluta ininfluenza di questo strumento riguardo alla valutazione del "peso" di certe espressioni: l'abuso di bacetti, cuoricini, TVB, TVUMDB e tutto il resto, c'era anche quando l'era dei computer era solo agli albori.Ricordo i diari scolastici delle mie compagne di classe: quante di loro potevano realmente essere innamorate di Simon Le Bon dei Duran Duran, o del cotonatissimo George Michael dei cari vecchi tempi degli Wham??Eppure erano tappezzati di foto ritagliate dalle riviste (l'indimenticabile Cioé... chi se la ricorda? :heart:) e tutte contornate da "TI AMO" e cuoricini variopinti, scritti con le penne multicolore profumate e talvolta pure adornati da brillantini.Credo che alla base ci sia un'incontenibile voglia di tenerezza, e finchè il tutto si limita a bacetti, cuoricini, smiley e qualche TVB, va ancora bene... sempre purchè si prendano in modo spiritoso.Dire testualmente "TI AMO"... beh... è cosa non da poco, ed è una frase che va accuratamente "pesata" prima di essere proferita, perchè non si può lanciarla come un ninja farebbe con gli shuriken.Certo è che bisogna anche capire chi c'è dall'altra parte della rete: se è un/una teenager, inutile cercare di mettere dei freni, perchè il fenomeno si smorza da sè con la maturazione ed il trionfale ingresso nel "girone infernale" degli Adulti... lasciamoli sognare!Dimenticavo una cosa... forse non ci avete pensato, ma noi siamo bombardati da film, telefilm e soap opera AMERICANI, che non fanno molta distinzione tra "ti voglio bene" e "ti amo".Per loro, I LOVE YOU è multifunzione come un coltellino svizzero.In molti doppiaggi questa espressione è stata mal trasposta verso l'italiano, ed è rimasta letteralmente "ti amo", abituandoci progressivamente al fatto che sia più che normale.

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