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Referendum costituzionale del 2020


Referendum costituzionale del 2020  

23 members have voted

  1. 1. Riduzione del numero dei parlamentari

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    • Non voto/Scheda bianca o nulla
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ufficializzate date & orari:

si potrà votare domenica 20 dalle 7 alle 23

E

lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15.

Lo scrutinio delle schede inizierà lunedì alle 15.01

ancora poco chiaro DOVE si voterà, visto che non è certo che le scuole lascino le aule a disposizione per i seggi

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14 minutes ago, SabrinaS said:

non potevano fare sabato e domenica scusa 

la gente il lunedi va a lavorare dalle 7 alle 15

ah giusto ci andavano. 

ma quanti milioni di euro ci costa poi fare il referendum adesso?

sabato pomeriggio c'è l'insediamento seggio, l'allestimento sala, la timbratura schede e la registrazione sui verbali dei rappresentanti di lista.

se qualche volta ti fosse capitato di lavorà a qualche elezione, almeno sta cazzata te la saresti risparmiata

potevano farla venerdi sera e sabato + domenica mattina si votava che la gente sabato e domenica non lavora in genere.

Domenica sera si smontava tutto e lunedì tutto era come prima. 

e comunque una volta ci sono andato e sono tornato alle 7 di mattina perché hanno dovuto contare tutti i voti di nuovo e non si trovavano certe schede. Mai piu. 

7 minutes ago, SabrinaS said:

una volta ci sono andato e sono tornato alle 7 di mattina perché hanno dovuto contare tutti i voti di nuovo e non si trovavano certe schede

evidentemente presidente e/o scrutatori erano imbranati e/o incapaci.

a me ste cose non son MAI successe, modestamente (e sì che vado x i 25 anni di seggi..)

Edited by freedog

ora, con tutta la più buona volontà,

uno sta anche ad ascoltare le motivazioni (che ci sono, e sono ben più che valide) per cui votare no;

poi però escono notizie come questa

https://www.repubblica.it/politica/2020/08/09/news/bonus_partira_iva_deputati_furbetti_reazioni-264220890/

che mandano in vacca qsi possibilità che ce la facciano, anche solo a farsi sentire

 

PS: cmq 3 leghisti nei 5 furbetti? ma chi l'avrebbe mai detto... ah, e vorrei tanto sapere chi è il "noto conduttore tv" che fa parte della banda, chè se fosse vera la voce che mi è giunta ci sarebbe MOLTO da ridere, ma si spiegherebbero pure tante cosucce...

Edited by freedog

io voto no!!!! ci costa di risparmio il costo di un caffè all'anno a italiano e non vengono tagliati neanche proporzionalmente il numero dei funzionariiii è solo una proposta populista che verrà presa - se passerà - come scusa per i cinque stelle di andare avanti e dire che il popolo è dalla loro parteeeeeeeeee

salvate questo post e ci vediamo tra qualche meseeee

Via libera al referendum sul taglio dei parlamentari e alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre. Il semaforo verde arriva dalla Corte costituzionale che ha dichiarato inammissibili i 4 conflitti di attribuzione che erano stati sollevati sul taglio dei parlamentari e sul relativo referendum e sull'abbinamento della consultazione con le elezioni per il rinnovo di sette Consigli regionali.  A proporre i conflitti erano stati il Comitato promotore per il no, la Regione Basilicata , il senatore Gregorio De Falco e +Europa.

Depositata l'ordinanza della Consulta che ha dichiarato inammissibili i 4 conflitti di attribuzione tra poteri dello Stato. Intanto in una lunga nota l'ufficio stampa anticipa le ragioni della decisione.

La Corte ha dichiarato inammissibile (relatore Giuliano Amato) il conflitto sollevato dal Comitato promotore del referendum sul "taglio dei parlamentari" sull'abbinamento delle due votazioni, perché il Comitato non ha legittimazione soggettiva a sollevare questo conflitto dato che la Costituzione non gli attribuisce una funzione generale di tutela del miglior esercizio del diritto di voto da parte dell'intero corpo elettorale.

Per quanto riguarda il ricorso della Regione Basilicata (relatore Giovanni Amoroso), la Corte ha dichiarato l'inammissibilità, perché in linea con la propria giurisprudenza, ha infatti escluso la legittimazione soggettiva degli enti territoriali, in generale, e della Regione, in particolare, perché non sono potere dello Stato ai sensi dell'articolo 134 della Costituzione.

Quanto al ricorso presentato dal senatore De Falco nei confronti del Senato, del Governo e del Presidente della Repubblica, la Corte costituzionale (relatore Nicolò Zanon) ha ritenuto che esponesse, in modo confuso e incoerente, critiche alla legge elettorale, alla riforma costituzionale, all'accorpamento delle consultazioni, all'utilizzo dei decreti legge e, infine, al procedimento di conversione in legge degli stessi, sovrapponendo argomenti giuridico-costituzionali tra loro ben distinti. Inoltre, pur sostenendo la violazione di plurimi principi costituzionali inerenti sia il procedimento legislativo sia quello di revisione costituzionale, il ricorso non ha chiarito quali attribuzioni costituzionali del singolo parlamentare siano state in concreto lese nel corso di questi procedimenti. Perciò è stato giudicato inammissibile.

Con il conflitto promosso dall'Associazione +Europa, nella sua veste di partito politico, veniva contestata in particolare la previsione (contenuta nel dl n. 26 del 2020) che riduce a un terzo il numero minimo di sottoscrizioni richiesto per presentare liste e candidature nelle elezioni regionali. Secondo +Europa, omettendo di prevedere, in favore dei partiti già presenti in Parlamento, una deroga all'obbligo della raccolta delle sottoscrizioni, il legislatore avrebbe leso le sue attribuzioni costituzionali in quanto partito politico. L'inammissibilità del conflitto (relatrice Daria De Pretis) deriva dal difetto di legittimazione della ricorrente in base alla costante giurisprudenza costituzionale che nega ai partiti politici la natura di potere dello Stato.

https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/La-Consulta-boccia-i-ricorsi-via-libera-a-referendum-e-regionali-il-20-e-21-settembre-4ee502a6-944e-4df0-b236-37fd0bcda5a6.html

  • 2 weeks later...

Voterò scheda nulla, in quanto questo referendum non modificherà minimamente le condizioni dei conti pubblici o la qualità del funzionamento delle istituzioni centrali.

Ennesimo impulso (espulso) populista, diretto ad un elettorato ridotto ai soli riflessi pavloviani, finalizzato ad ottenere consenso facendo leva sull'analfabetismo funzionale e computazionale di fasce sempre più vaste della società italiana.

Più che sul risparmio ridicolo, che ammonterebbe a circa 410 milioni a legislatura, ovvero 82 milioni/anno, cifre nulle su una spesa pubblica di 877 miliardi di Euro nel 2019 ( 877mila milioni), ma che mi rendo conto essere incomprensibili per una buona parte parte dell'elettorato, mi soffermerei su due questioni.

Punto primo, il fatto che una delle conseguenze della vittoria nel referendum è altamente probabile sia la necessità di una ennesima modifica del sistema elettorale, con ridisegno dei collegi elettorali, per la quale occorrerà molto tempo, tempo che potrebbe portare il governo sino al semestre bianco del Quirinale, cosa che garantirebbe all'attuale maggioranza l'elezione del Presidente della Repubblica, che nella nostra costituzione ha poteri e facoltà definiti in modo molto vago, ma potenzialmente alquanto vasti e determinanti. Ora, non volendo esprimere un'opinione in questo specifico punto su quale possa essere la validità di un Presidente eletto da questa coalizione, sottolineo la forzatura con cui M5S e PD vorrebbero assicurarsi tale potere decisionale, forzatura che non dovrebbe trovare posto in una matura democrazia occidentale liberale de facto.

Secondo punto, mi ricollego a quanto sostenuto prima, nel dire che si tratta dell'ennesima occasione in cui il M5S sfrutta l'analfabetismo funzionale e l'ignoranza istituzionale di un'ampia fetta degli italiani per indurre deliberatamente una visione distorta e falsa della realtà e dell'azione di governo, approfittando dell'incapacità dei simpatizzanti di comprendere la realtà della situazione. Questo si accoda ad una tradizione, in cui quella forza politica non è sola ma primeggia, da cui posso citare le occasioni in cui si annunciava il prossimo risanamento dei conti pubblici attraverso la riduzione della auto blu, l'individuazione di validi posto di lavoro (in realtà economiche improduttive) attraverso i navigators, la risoluzione di emergenze aziendali ed industriali attraverso massivi interventi di stato in nome della lotta al neoliberismo, una migliore gestione dei rifiuti attraverso l'utilizzo di dispositivi e metodologie dai connotati vagamente favolosi.

D'altronde, una vittoria del sì sancirebbe, anzi sancirà un ennesimo successo senza compromessi del grillismo, facendo seguito ad altri scalpi politici ottenuti grazie al peso in parlamento, quali il reddito di cittadinanza e la riforma della prescrizione, misure che, per come sono state introdotte, contribuiscono a far uscire l'Italia dal novero dei paesi del primo mondo.

Voglio sperare che il prossimo "successo politico" non sia mai l'introduzione del referendum propositivo senza quorum.

è necessario votare si

1) la legge elettorale è legge ordinaria, subordinata alla costituzione. Se il combinato disposto comporta problemi, questi attengono all'eventuale incostituzionalità della legge elettorale

2) non importa un vulnus alla rappresentatività, il vero vulnus sono i listini bloccati.

3) avremo un parlamento più elitario. Costringerà i partiti a selezionare meglio i parlamentari. Basta Razzi, Scillipoti, Sgarbi e altri personaggi impresentabili.

4) imporrà una modifica dei regolamenti parlamentari, che è necessaria. Idealmente, basterebbe semplificare il meccanismo delle commissioni al Senato per introdurre un bicameralismo differenziato, senza bisogno di modifiche costituzionali. E' assurdo che il medesimo procedimento (doppio, in aula e commissione) venga adottato in entrambe le camere, una volta approvata la legge alla Camera dei deputati, il Senato dovrebbe limitarsi ad approvare o meno.

***La riforma Renzi Boschi, introducendo un senato organo di secondo grado eletto dai consiglieri regionali, sottraeva controllo agli elettori e creava un'istituzione baluardo degli interessi dei partiti

5) renderà Camera e Senato meno soggetti ad influenze ed interessi attualmente non facilmente identificabili e controllabili data la mole dei parlamentari

4) attualmente buona parte dei parlamentari non partecipa ai lavori dell'aula e di fatto è inutile

5) è una misura simbolica ed espiatoria. La politica dimostra di assumersi le responsabilità a fronte delle sue mancanze, al contempo sarà più difficile per i partiti rappresentare quegli interessi particolari diffusi che con la democraticità non hanno nulla a che fare

6) renderà più difficili i c.d. "giochi di palazzo", i trasformismi e la creazione di maggioranze cooptando parlamentari. Su 900 membri è facile 100 maraglioni che ti votano qualsiasi cosa, su 600 è meno facile.

7) una bocciatura fossilizzerà l'attuale sistema costituzionale, nessun partito vorrà più la responsabilità di perdere un referendum confermativo, dopo Renzi. Ma la nostra costituzione è piena di falle ed è stata scritta molto male. Il presidente del Consiglio non può neppure dimettere un ministro o avocarne il potere, non c'è una chiara clausola di supremazia del governo sulle regioni

già una volta, contro Renzi, avete votato spinti dalle passioni politiche. Qui non votate per i 5s, votate per la Costituzione e per il Paese. Quindi votate per il risultato istituzionale, non per quello politico (che in ogni caso non ci sarà)

28 minutes ago, Demò said:

3) avremo un parlamento più elitario. Costringerà i partiti a selezionare meglio i parlamentari. Basta Razzi, Scillipoti, Sgarbi e altri personaggi impresentabili.

Questo è l'unico, ma proprio l'unico, argomento a favore del Sì che mi pare realmente condivisibile.

Edited by Bloodstar
2 hours ago, ldvrsp said:

Voterò scheda nulla, 

Male. :frusta:

1 hour ago, Demò said:

Ma la nostra costituzione è piena di falle ed è stata scritta molto male. 

La,costituzione italiana non e' la piu' bella del mondo ? (Cit bruno vespa) :hm:

21 minutes ago, marco7 said:

Mia nonna mi raccontava spesso questa storia, che tipo 80 anni fa (lei era del 1916) il matto del paese si era ubriacato,  aveva rubato un cavallo e poi era andato davanti alla caserma dei carabinieri gridando "martellati".

Ecco, nei primi del 900 in veneto c'era questa abitudine di prendere in giro i carabinieri dicendo che erano martellanti,  che cioè al momento della selezione venivano colpiti in testa con un martello per rincretinirli.

Ovviamente mia nonna non condivideva, anche perchè suo padre (il mio bisnonno) era stato lui stesso carabiniere (nel napoletano tra l'altro, a caccia di meridion.. ehm, briganti).

Comunque,  il senso di questa storia è che oggi le vecchie usanze qualcuno le porta ancora avanti. 

Per esempio questi del pd, con i giovani democratici,  a quanto pare usano dei martelli veramente grossi.

È per questo che gente di 40 anni è ancora ferma nelle giovanili del pd ad aspettaredi essere candidatocome consigliere comunale di Buso dei Peoci, ridente comune di 400 abitanti...fossero normodotati li avrebbero mandati in mona

On 8/27/2020 at 3:41 PM, Demò said:

è necessario votare si

1) la legge elettorale è legge ordinaria, subordinata alla costituzione. Se il combinato disposto comporta problemi, questi attengono all'eventuale incostituzionalità della legge elettorale

2) non importa un vulnus alla rappresentatività, il vero vulnus sono i listini bloccati.

 

I listini bloccati hanno tanto di incostituzionalità a mio avviso ma ce li teniamo, mi chiedo con i listini bloccati vuoi anche tenerci meno parlamentari?

Quote

3) avremo un parlamento più elitario. Costringerà i partiti a selezionare meglio i parlamentari. Basta Razzi, Scillipoti, Sgarbi e altri personaggi impresentabili.

Questa è una speranza non una certezza

Quote

4) imporrà una modifica dei regolamenti parlamentari, che è necessaria. Idealmente, basterebbe semplificare il meccanismo delle commissioni al Senato per introdurre un bicameralismo differenziato, senza bisogno di modifiche costituzionali. E' assurdo che il medesimo procedimento (doppio, in aula e commissione) venga adottato in entrambe le camere, una volta approvata la legge alla Camera dei deputati, il Senato dovrebbe limitarsi ad approvare o meno.

Questo però è tutt'altro che pacifico, certo i regolamenti parlamentari si sono presi grandi libertà, però sono onesto preferisco una riforma delle istituzioni che passi per modifiche costituzionali e non per accordi di palazzo. In un certo modo sarebbe un legittimarli quindi ero favorevole alla riforma Renzi e sarei molto contrario a simili escamotage.

Quote

5) è una misura simbolica ed espiatoria. La politica dimostra di assumersi le responsabilità a fronte delle sue mancanze, al contempo sarà più difficile per i partiti rappresentare quegli interessi particolari diffusi che con la democraticità non hanno nulla a che fare

6) renderà più difficili i c.d. "giochi di palazzo", i trasformismi e la creazione di maggioranze cooptando parlamentari. Su 900 membri è facile 100 maraglioni che ti votano qualsiasi cosa, su 600 è meno facile.

I Razzi, gli Scilipoti, i De Gregorio sono nati in un periodo in cui la maggioranza si reggeva su pochi parlamentari. In realtà averne pochi permette di avere dei fedelissimi, non a caso dopo certi elementi nascono le liste bloccate.

Quote

7) una bocciatura fossilizzerà l'attuale sistema costituzionale, nessun partito vorrà più la responsabilità di perdere un referendum confermativo, dopo Renzi. Ma la nostra costituzione è piena di falle ed è stata scritta molto male. Il presidente del Consiglio non può neppure dimettere un ministro o avocarne il potere, non c'è una chiara clausola di supremazia del governo sulle regioni

Questo è vero, ad ogni modo trovo davvero impensabile che vincano i no, si sta chiedendo agli italiani di votare contro i politici in generale, non perderanno questa occasione.

Voterò no. 

Sono contro il bicameralismo, non per la riduzione del numero di parlamentari.
Penso vincerà il sì comunque, per ovvi motivi, a partire dal discorso favolistico anti-casta e la retorica del risparmio pubblico.
Ovviamente la riduzione del numero dei componenti del parlamento creerà una casta ancora più esclusiva, meno democrazia, meno rappresentatività a livello dei vari territori dello stato. O meglio, le regioni più ricche e popolate avranno un vantaggio netto sulle regioni più piccole.
E ci vedo dietro anche una direzione che va verso un accentramento dei poteri nelle mani di un leader di partito e di grandi aziende, che già ora hanno un potere politico già superiore a quello dei singoli stati. Non nego la crisi della democrazia rappresentativa, ma questa riforma costituzionale mi sembra la metta ancora più in crisi.

Avrei piuttosto votato a favore della riforma costituzionale Renzi-Boschi, era pensata molto male ma almeno faceva un passo verso il superamento del bicameralismo, comportava la sopressione del CNEL, su un piano di prospettive era più apprezzabile. Anche se chiaramente nemmeno si potevano valutare troppo nel merito, dato che il voto era stato trasformato in un voto politico su Renzi.

13 minutes ago, Lor24 said:

riforma costituzionale Renzi-Boschi, era pensata molto male ma almeno faceva un passo verso il superamento del bicameralismo

era terribile, in pratica la classe politica regionale si votava i suoi rappresentanti al senato, che manteneva competenze in un vasto ambito di materie sul quale sarebbe sopravvissuto il bicameralismo perfetto

peraltro, la riforma del titolo v ci ha insegnato che non basta indicare il nome della materia per definirne i limiti: la riforma renzi boschi avrebbe dato luogo ad innumerevoli conflitti di attribuzione tra le due camere

15 minutes ago, Lor24 said:

parlamento creerà una casta ancora più esclusiva, meno democrazia, meno rappresentatività a livello dei vari territori dello stato. O meglio, le regioni più ricche e popolate avranno un vantaggio netto sulle regioni più piccole.

questi sono solo slogan.

Che le regioni più piccole siano meno rappresentate è un'osservazione che mi stupisce: solo il senato è eletto su base regionale e con l'attuale riforma conserva 100 senatori in più che con quella di renzi

Peraltro, che sia rappresentata la popolazione in ragione della sua allocazione su base geografica è un principio elementare della democrazia moderna, basta guardare l'inefficienza del sistema statunitense che sovrarappresenta stati di piccole dimensioni (a livello demografico)

18 minutes ago, Lor24 said:

verso un accentramento dei poteri nelle mani di

1- un leader di partito

2- e di grandi aziende

 

1- si, è quello che evita aree grige in cui i parlamentari nelle commissioni introducono codicilli per fare favori ad aziende

2- no, attualmente la mancanza di controllo sull'operato dei parlamentari, troppo numerosi, produce testi normativi farciti di clausole non immediatamente percepibili nel loro significato, che in ultima analisi favoriscono interessi privati e creano debito pubblico

inoltre, i parlamentari non sono epressivi di una reale rappresnetanza geografica, non solo per i listini bloccati, ma anche per le modalità di selezione che non si basano (più) su un cursus honorum negli enti territoriali

1 hour ago, Lor24 said:

Voterò no. 

Sono contro il bicameralismo, non per la riduzione del numero di parlamentari.
Penso vincerà il sì comunque, per ovvi motivi, a partire dal discorso favolistico anti-casta e la retorica del risparmio pubblico.
Ovviamente la riduzione del numero dei componenti del parlamento creerà una casta ancora più esclusiva, meno democrazia, meno rappresentatività a livello dei vari territori dello stato. O meglio, le regioni più ricche e popolate avranno un vantaggio netto sulle regioni più piccole.
E ci vedo dietro anche una direzione che va verso un accentramento dei poteri nelle mani di un leader di partito e di grandi aziende, che già ora hanno un potere politico già superiore a quello dei singoli stati. Non nego la crisi della democrazia rappresentativa, ma questa riforma costituzionale mi sembra la metta ancora più in crisi.

Avrei piuttosto votato a favore della riforma costituzionale Renzi-Boschi, era pensata molto male ma almeno faceva un passo verso il superamento del bicameralismo, comportava la sopressione del CNEL, su un piano di prospettive era più apprezzabile. Anche se chiaramente nemmeno si potevano valutare troppo nel merito, dato che il voto era stato trasformato in un voto politico su Renzi.

Il post migliore, al riguardo, dall'inizio del topic.

1 hour ago, Lor24 said:

E ci vedo dietro anche una direzione che va verso un accentramento dei poteri nelle mani di un leader di partito

 

1 hour ago, Demò said:

1- si, è quello che evita aree grige in cui i parlamentari nelle commissioni introducono codicilli per fare favori ad aziende

Ed è ciò che permetterà un esercizio/applicazione ancora più efficace del populismo (di destra/di sinistra, è uguale).

15 minutes ago, Demò said:

era terribile

 

E non c'è altro da aggiungere

Purtroppo Zingaretti di mille argomenti da riesumare dopo mesi di silenzio totale, in cui è sembrato esistere solo Conte  e aveva fatto notizia solo per l'esito del suo tampone, è incredibilmente riuscito a scegliere il peggiore in assoluto

 

 

 

 

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