Jump to content

Referendum costituzionale del 2020


Referendum costituzionale del 2020  

23 members have voted

  1. 1. Riduzione del numero dei parlamentari

    • 8
    • No
      11
    • Non voto/Scheda bianca o nulla
      4


Recommended Posts

9 minutes ago, marco7 said:

Eh purtroppo i mercati finanziari premiano solo quelli che ne capiscono di economia

e pertanto sono allineati a quello che fanno i Comunisti.

  • Replies 170
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • SabrinaS

    26

  • Serpente

    20

  • marco7

    18

  • Demò

    18

Top Posters In This Topic

Posted Images

Io non credo affatto che i mercati siano interessati all'esito del referendum, sono soddisfatti di un risultato elettorale che stabilizza il quadro politico

La sconfitta di Salvini in Toscana e Meloni in Puglia e la vittoria in entrambe le regioni di Zingaretti e sul referendum di Di maio e dell'ala migliorista dei 5S, rafforzano il governo Conte

Poi che a questo risultato ci si arrivi in un modo o nell'altro non credo che ai mercati interessi molto

Lo dico avendo votato sì, beninteso

1 minute ago, Hinzelmann said:

Poi che a questo risultato ci si arrivi in un modo o nell'altro non credo che ai mercati interessi molto

Ma no. Quando vinceva Berlusconi i mercati piangevano e lo spread saliva.

Non è una questione di stabilità, ma di sinistra.

 

Che dopo un paio d'anni dei suoi governi, in presenza di crisi finanziarie a cui si riteneva Berlusconi non fosse in grado di rispondere, i mercati possano essere andati in picchiata, questo è vero, ma non direi immediatamente dopo una larga vittoria elettorale

Il punto è che Berlusconi ha sempre predicato una sorta di "reaganomics" che è una politica economica che portò pure Reagan a triplicare il debito pubblico americano, ed è chiaro che se scoppia una crisi del debito pubblico nazionale come nel 2011 ( senza aver prodotto l'aumento del PIL che Reagan aveva prodotto )  i mercati non possono vederlo come la persona più affidabile nel risolvere il problema, aggiungiamoci che come altri politici ( Renzi ) l'uomo ha sempre avuto una certa tendenza a non vedere i problemi che non vuole affrontare e secondo me l'ostilità dei mercati viene da sé

Però il referendum che c'entra?

 

 

1 hour ago, Almadel said:

E io cosa ho detto?

Non ho capito il senso di quello che avevi scritto.

i mercati finanziare non sono contenti ne scontenti, si muovono a seconda di come valutano il futuro riguardo una nazione o una valuta o un'azione o un'obbligazione.... 

Il referendum approvato fa sperare che in futuro la politica italiana migliori rispetto al presente e passato e per questo lo spread e' diminuito, perche' un paese con una politica migliore funzionera' un po' meglio di uno con una politica piu' scadente.

Se il paese funziona meglio produce di piu', il pil tende a migliorare, il debito a dimunuire e lo spread diminuisce.

 sono rimasto stupito da un'osservazione che ha fatto un conoscente di famiglia 

Uno che avrei dato per scontato votasse lega senza tante storie (e infatti ha votato lista zaia)

Aperto il cellulare , visti i risultati e commentato "stavolta ghe gà tacà na bella smorzada a salvini"

Alla fine a tanti di destra Salvini sta sui coglioni, anche se non sembrerebbe 

Piace ai derelitti fanatici 

On 9/21/2020 at 11:00 PM, marco7 said:

Il politologo @Sbuffo non commenta i risultati del referendum ? :hm:

Non è che sia questa riforma epocale.

Sarà più interessante sapere come si evolverà il discorso riforme costituzionali da adesso in avanti.

Spero si parta il prima possibile a discutere ed approvare i dovuti correttivi a questa riforma.

In particolare penso ai regolamenti parlamentari, mi sembra l'aspetto più urgente su cui intervenire.

Ma poi c'è tanta carne al fuoco: dalla riforma costituzionale sul voto ai 18enni al senato, alla riforma costituzionale fornaro per la riduzione dei delegati regionali per l'elezione del presidente della repubblica e il superamento della base regionale per l'elezione del senato.

C'è anche un'altra proposta costituzionale del PD che meriterebbe di essere discussa, per l'introduzione della sfiducia costruttiva e il voto di fiducia votato non più singolarmente da entrambi i rami del parlamento ma dal parlamento in seduta comune.

Senza contare poi la riforma della legge elettorale.

15 minutes ago, Sbuffo said:

Sarà più interessante sapere come si evolverà il discorso riforme costituzionali da adesso in avanti.

E' finito. Pensa che i decreti sicurezza di Salvini sono ancora lì e ora comandano gli opposti alleati con i cornuti del precedente governo.

Immagina quanta voglia ha qualsiasi partito di cambiare qualcosa per poi prenderlo conseguenzialmente di consueto nel culo. Siamo solo delle illuse.

Edited by SabrinaS
1 hour ago, SabrinaS said:

Immagina quanta voglia ha qualsiasi partito di cambiare qualcosa per poi prenderlo conseguenzialmente di consueto nel culo.

La metafora del prenderlo nel culo funziona male parlando con sbuffo in quanto a lui piace da matti prenderlo nel culo.

Il Sì ha vinto al referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari: il Sì ha ottenuto il 69,6% mentre il No il 30,3% su un totale di 51,1% di affluenza. È la più importante modifica dell’assetto istituzionale nella storia della Repubblica italiana: dalle prossime elezioni politiche, i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

referendum.png

I seggi alla Camera passeranno da 630 a 400 e quelli al Senato da 315 a 200: una riduzione di circa un terzo. Oggi ci sono un deputato ogni 96mila abitanti e un senatore ogni 188mila abitanti: con il taglio ci saranno un deputato ogni 151mila abitanti e un senatore ogni 302mila. Diminuirà dunque sensibilmente il numero di rappresentanti per abitante, ma l’Italia resterà nella media degli altri paesi dell’Europa occidentale. Nel fare paragoni con gli altri paesi europei, si dovrebbe però andare oltre la sola misura quantitativa: in molti paesi europei, infatti, le seconde camere hanno prerogative diversificate.

Il numero minimo di senatori per regione scenderà da 7 a 3 con l’eccezione di Trento e Bolzano, equiparate alle regioni, che ne manterranno 3, mentre per il Molise resteranno 2 e uno per la Valle d’Aosta. Con l’approvazione della riforma diminuiscono anche i parlamentari eletti all’estero che passeranno da 6 a 4 per il Senato e da 12 a 8 per la Camera. I senatori a vita nominati potranno inoltre essere al massimo 5 contemporaneamente: in precedenza, per un’ambiguità interpretativa, 5 era stato inteso come il numero massimo di nomine per ciascun presidente, senza contare i senatori a vita già in carica.

Secondo l’Osservatorio dei conti pubblici italiani di Carlo Cottarelli, dopo la riforma i risparmi saranno di 57 milioni di euro all’anno.

Dopo la riforma sarà necessario ripensare i collegi elettorali: dovrà farlo il governo entro 60 giorni dall’entrata in vigore della modifica costituzionale. Potrà farlo attraverso l’approvazione di una legge elettorale, condizione che il PD aveva posto per dare il proprio sostegno al Sì: la commissione Affari costituzionali della Camera ha già adottato un disegno di legge come testo base, un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 5%, ma non tutti sono d’accordo. Se i collegi non saranno modificati in tempo dalla nuova legge elettorale, quella attuale sarà integrata da una norma che prevede un taglio dei tre ottavi dei collegi previsti dall’attuale legge elettorale.

Dovranno necessariamente essere rivisti anche i regolamenti parlamentari, soprattutto per quanto riguarda le procedure che prevedono il quorum o la composizione delle Commissioni permanenti, per le quali è ora prevista una proporzionalità con i numeri dei gruppi.

Per quanto riguarda l’elezione del prossimo presidente della Repubblica, la modalità varierà a seconda della tenuta della legislatura. Se l’attuale governo durerà non cambierà niente: la prossima elezione si terrà nel 2022 con le regole pre-riforma. Se invece si andrà a votare prima di quella data e ci sarà una nuova legislatura, nel febbraio 2022 a eleggere un nuovo presidente della Repubblica saranno 600 parlamentari e non più 1.009, i senatori a vita e, come prima, 58 delegati regionali (ogni consiglio regionale elegge tre delegati, a eccezione della Valle d’Aosta che ne elegge uno). Questo modificherà il numero dei votanti (nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza di due terzi, mentre dalla quarta votazione in poi basta la maggioranza assoluta), ma soprattutto e di conseguenza il peso dei delegati regionali. Per questo è stata proposta una modifica che prevede il taglio di un terzo dei delegati regionali per l’elezione del presidente della Repubblica.

Edited by Serpente
8 hours ago, Sbuffo said:

alla riforma costituzionale fornaro per la riduzione dei delegati regionali per l'elezione del presidente della repubblica e il superamento della base regionale per l'elezione del senato.

Da un lato si dice che bisogna superare l'elezione a base regionale per evitare che sia ridotta la sovrarappresentazione delle regioni più piccole ( funzionale a garantire la presenza di rappresentanti di forze minoritarie ) dall'altro però si dice che i 3 delegati regionali per l'elezione del presidente della repubblica, che sono 3 proprio per garantire la possibile presenza di forze minoritarie, sono troppi e bisogna passare da 3 a 2

Ovviamente non crolla il mondo se si riducono i delegati regionali da 3 a 2, tuttavia se rimanessero 3 il peso di tutti i delegati regionali sarebbe inferiore al 10% mentre se si riducono rimane una presenza del tutto simbolica ( nessuno infatti li ha mai considerati nelle varie elezioni perchè irrilevanti )

 

Mi fa ridere leggere di veneti che si reputano "migliori" votando Zaia e non Salvini e la Lega come se fossero qualcosa di diverso, e ce ne sono stati pure tra i miei conoscenti

Il primo è solo la versione più falsamente civile e diplomatica dell'altro

Ma la sostanza è la stessa, sono entrambi omofobi del "ho tanti amici gay ma..." (non dimentichiamo le uscite di zaia contro l'omogenitorialità e i pride e "i suoi amici gay che la pensano come lui" cit.) e sono entrambi conservatori sovranisti che si rivolgono allo stesso elettorato, non è che ora Zaia è diventato progressista e avanguardista come fanno sembrare

Zaia sarà anche meglio di Salvini ma sempre per la serie "il più pulito ha la rogna"

Che poi è lo stesso che se ne è uscito con il video dei topi mangiati dai cinesi, a livello di cringe non è inferiore al CapitAno

Edited by MrNatasha
9 hours ago, Sbuffo said:

 

Ma poi c'è tanta carne al fuoco: dalla riforma costituzionale sul voto ai 18enni al senato, alla riforma costituzionale fornaro per la riduzione dei delegati regionali per l'elezione del presidente della repubblica e il superamento della base regionale per l'elezione del senato.

C'è anche un'altra proposta costituzionale del PD che meriterebbe di essere discussa, per l'introduzione della sfiducia costruttiva e il voto di fiducia votato non più singolarmente da entrambi i rami del parlamento ma dal parlamento in seduta comune.

Il voto ai 18enni non mi sembra fondamentale anche se può avere una limitata efficacia 

La sfiducia costruttiva alla tedesca è bellissima ma non la faranno mai, rafforza troppo il presidente del consiglio e indebolirebbe i partiti 

Si risolverebbero pure le crisi extraparlamentari classiche italiane,  perchè a quel punto finché non trovi un sostituto il presidente se ne sta in carica

Non a caso è depositato il voto ai 18enni che è la classica fuffa buonista da pd, ma la sfiducia costruttiva nessuno la vede all'orizzonte 

Edited by Demò

Il voto ai 18enni serve a rendere omogeneo l'elettorato di Camera e Senato così da evitare che ci siano maggioranze diverse nei due rami del parlamento, questo aspetto in particolare in passato ha dato dei problemi.

Non è un aspetto fondamentale ma cmq utile nel caso si continuasse con il bicameralismo paritario.

Ovviamente è una riforma piuttosto facile da portare a casa perchè sono tutti d'accordo.

La fiducia costruttiva servirebbe per riequilibrare dando stabilità all'esecutivo, nel caso la legge elettorale fosse effettivamente un proporzionale alla tedesca.

Questa però attualmente fa parte di un pacchetto di riforme costituzionali del Pd su cui non c'è ancora un accordo con il M5S.

https://www.repubblica.it/politica/2020/09/12/news/riforme_pd_riforma_organica_costituzione-267065719/

-fiducia costruttiva e potere di revoca dei ministri per il presidente del consiglio

-fiducia/sfiducia, riforme costituzionali, legge di bilancio e trattati internazionali votati non più dai due rami del parlamento ma dal parlamento in seduta comune.

-superamento del bicameralismo, con un senato simile a quello spagnolo integrato dai delegati regionali e con la camera che ha il diritto al voto finale su tutte le leggi.

 

Guarda che a determinare disparità al senato sono i collegi uninominali nelle regioni mica il voto ai 18enni 

Poi non è una lista seria, hanno appena tagliato 100 senatori e dovrebbero integrare il senato con delegati regionali permanenti? 

Lol

Oggi l'elettorato attivo per il Senato è fissato a 25 anni, quindi dai 18 a 25 sono milioni di elettori che rendono disomogeneo l'elettorato.

Poi anche l'aspetto del Senato eletto su base regionale sarebbe oggetto di riforma per rendere i collegi tra Camera e Senato omogenei.

Sui delegati regionali ovviamente è una proposta del Pd, bisognerà vedere su cosa troveranno l'accordo con i 5S, cmq sarebbero solo 20 delegati regionali quindi non sarebbe un grande cambiamento rispetto ad una riforma che ha tagliato 345 seggi, inoltre la proposta potrebbe prevedere che degli attuali 200 senatori 20 siano delegati regionali, il testo di legge della proposta nello specifico non l'ho ancora letto e non so se sia già stato depositato.

Edited by Sbuffo
28 minutes ago, Demò said:

Il voto ai 18enni non mi sembra fondamentale anche se può avere una limitata efficacia

Mi pare di ricordare che il dissenso era più che altro sull'elettorato passivo, Renzi voleva abbassarlo da 40 a 25 in corrispondenza mentre PD e 5S si sono accordati per i 18 anni senza toccarlo. Ovviamente si intravede controluce ( non esplicitamente ) il fatto che un sistema bicamerale perfetto -se lo si vuole mantenere- presuppone che una rappresentanza seppur omogenea dovrà in qualche modo essere diversamente formata, altrimenti avremmo due camere-clone ( tolgi l'elezione su base regionale per un motivo, togli la differenza di elettorato attivo per un altro, togli anche la differenza d'età degli eletti...)

Renzi però esce malconcio da questa tornata elettorale ( irrilevante se in maggioranza, irrilevante se per conto suo )

Si può fare tutto beninteso, ma se si parla di costituzione bisognerebbe evitare la mala fede ( come dimostrato nel mio intervento precedente la riforma sui delegati regionali va nel senso contrario alla rappresentatività delle regioni piccole che servirebbe a legittimare l'eliminazione dell'elezione su base regionale )

Quindi facciamo delle scelte coerenti e dignitose, visto che non sarà una rivoluzione costituzionale in ogni caso

Beh un conto sono i delegati per il presidente della repubblica, un conto è la rappresentatività degli elettori in parlamento.

Per l'elezione del presidente immagino si voglia mantenere la stessa proporzione prima della riforma, quindi se si tagliano di 1/3 deputati e senatori si taglia anche i 1/3 i delegati regionali, sennò le regioni sarebbero sovrarappresentate in sede di elezione del presidente della repubblica.

Questo aspetto però io lo trovo non fondamentale, può avere la sua ragion d'essere sia in un senso che nell'altro.

1 minute ago, Sbuffo said:

sennò le regioni sarebbero sovrarappresentate in sede di elezione del presidente della repubblica.

Andiamo Sbuffo....sono 3 delegati il loro peso elettorale complessivo sarebbe tipo il 10%

Non si compromette il principio della rappresentatività ( se veramente ci si tiene e nell'elezione di un organo di garanzia come il Capo dello stato) per tenerle al 6,5%

 

 

Ma infatti io come ho detto non lo trovo fondamentale quell'aspetto, non troverei così scandaloso anche se si lasciassero i 3 delegati regionali.

In particolare nel caso si volesse dare una impostazione sempre più regionalista al Senato, allora non troverei insensato immaginare anche un maggior peso delle regioni nell'elezione del presidente della repubblica.

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...