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La solitudine degli omosessuali


cambiapelle

Pensate che la solitudine sia maggiormente presente nei gay rispetto agli etero?  

10 members have voted

  1. 1. Pensate che la solitudine sia maggiormente presente nei gay rispetto agli etero?

    • si
      77
    • no, nessuna differenza
      31
    • non saprei
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Possibile che non avessi visto questo topic da quando sono qui?!

Comunque ho votato sì. Assolutamente sì. Non è che voglio fare la vittima, ma è un dato di fatto che non si ha gente con cui confidarsi (e se c'è ti capisce fino ad un certo punto) come la hanno gli etero.

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Si, assolutamente..

che poi sia soft o più marcata..c è

 

Io penso mi sia servito..mi piace star in compagnia ma non posso vivere se non ho i miei periodi in cui voglio rimanere solo ^^

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certo che si. da piccolo piangevo dicendo "io non li capisco i miei amici, sono diverso da loro" ma ancora non sapevo di essere gay, c'era qualcosa di strano però e cosi poi per un po ho tentato di isolarmi. cosa sbagliatissima.

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Io ho votato sì. Per instaurare una amicizia o cmq un affetto con un'altra persona, è necessario aprirsi ed essere sinceri. Se un omosessuale non fa CO ovvio che non è sincero con le altre persone per cui non instaurerà tali rapporti. La solitudine non è prerogativa dell'omosessualità, ma tale fattore ti rende sicuramente più predisposto

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Guest bambolo

Secondo me dipende da persona a persona.(Non saprei)

 

Le mie amiche quando hanno saputo che sono gay sono state felici...Perché hanno sempre desiderato le amicizie gay.

I maschi invece non lo sanno (ho anche poche amicizie tra i maschi)

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Certo che dipende da persona a persona e certo che ci sono persone disposte ad accettarti  :awk: però non lo so, c'è sempre quel senso di incomprensione... e poi tu lo hai detto alle tue amiche, ma non so se tutti reagirebbero allo stesso modo.

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anche io ho votato sì, perchè per esperienza personale, mi sono isolato (anche tuttora) dai miei vecchi amici perchè non riuscivo più a stare nel gruppo, era diventato qualcosa di forzato e non mi sentivo più a mio agio... ma questo non è dovuto al mio carattere (mah sarà anche per quello) ma essenzialmente per la mia sessualità...

so benissimo che qualora avessi raccontato loro il mio disagio, loro mi avrebbero poco a poco voltato le spalle....

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  • 2 weeks later...

al momento non ho votato, anche se sarei tendente al si...il problema è che non so quanto possa incidere il carattere su questo aspetto, sicuramente molto e proprio per questo non generalizzo.

personalmente non riesco a capire se i periodi di solitudine, che ho provato e ogni tanto provo ancora, sono dati dall'eccessiva timidizza-vergogna o dall'essere gay o, ancora peggio, dal circolo vizioso che questi aspetti creano in me.

 

certo che si. da piccolo piangevo dicendo "io non li capisco i miei amici, sono diverso da loro" ma ancora non sapevo di essere gay,

 

anche per me è stato così e anche da piccolo non ho mai avuto grosse amicizie. anche crescendo e capendo chi ero veramente questo mi ha portato a sentire un blocco ad aprirmi pienamente....

quindi la migliore conclusione è proprio questa:

 

Helen Heyes nel film ''Anastasia'' dice una battuta che ben si adatta a questo tema:

''Siamo tutti soli...e quasi sempre per colpa nostra!''.

ma si può migliorare... :asd:

 

spero che capiate qualcosa. :rotfl:

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Io credo che il problema non sia tanto l'essere soli (il che, può essere) quanto il sentirsi soli.

 

Fatta questa distinzione uno può sentirsi solo per migliaia di motivi, tra cui anche l'essere gay. Ovviamente non è necessariamente valido il contrario, cioè che un gay soffra di solitudine (io ad esempio non la soffro).

 

Inoltre proprio grazie al fatto di essere gay si ha a disposizione un aggancio in più per conoscere nuova gente  :asd:

In fondo ora non siamo qui a parlare e confrontarci proprio grazie al nostro orientamento sessuale?

 

Ciò che da un punto di vista ti separa dagli altri (in questo caso gli etero) dall'altra ti unisce agli altri (in questo caso gli altri gay)  :rotfl:

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Non sono moto d'accordo quarzo... L'ultima cosa che hai detto mi sa molto di ghettizzazione e non è mai qualcosa di positivo. Voglio dire, è bello avere la possibilità di avvicinarsi al mondo gay, ma ciò non dovrebbe precludere (come tu dici) il mondo etero. Anche perchè i gay sono una netta minoranza al mondo, quindi questo fatto aumenterebbe notevolmente e possibilità di essere soli... In secondo luogo avere amicizie virtuali (come in questo forum) grazie al fatto di essere gay non ha, secondo me, rilevanza quanto una amicizia per così dire reale. In fondo moltissimi di noi si trovano qui per quale motivo secondo te? Perchè in un certo senso si sentono soli, e cercano qualcuno come loro per potersi esprimere (cosa che magari non riescono a fare nella realtà), o per avere compagnia, o per cercare sesso (sono tutte cose non semplicissime quanto per gli etero, da trovare, specialemente se non si vive in grandi città come Milano e Roma).

Sono d'accordo con te, però, sul fatto che sentirsi soli e essere soli sono due cose molto diverse  :gha:

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Non avendo l'esatta percetuale di matrimoni finti e veri non puoi dirlo, nulla... Almeno loro il matrimonioce l'hanno  :gha:

Credo cmq che il topic intendesse una più ampia concezione di solitudine,non limitata alla sfera sentimentale di coppia  ^_^

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appunto, gli etero sono costretti in convenzioni sociali che noi non abbiamo. Io penso che, a parità di persona, sia più facile rimanere soli se invischiati in tale ragnatele di finti rapporti.

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perchè le convienzioni sociali non ci sono soltanto nel matrimonio, gli eterosessuali sono molto più dentro di noi in queste dinamiche, o quanto meno vi partecipano senza accorgersene e senza razionalizzarle. Penso che il pericolo di rimanere da soli sia sopratutto loro, è più facile vedere comitive di anziare frocie piuttosto che di anziane zitelle.

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scopro solo ora questo topic. Io penso che la solitudine sia una prerogativa ETEROsessuale: voi quanti matrimoni finti conoscete?  :gha:

 

che c'entra?

quanti matrimoni gay ci sono al mondo? non saranno nemmeno il 3% del totale.

ovvio che se il 97% dei matrimoni sono etero è più probabile che finisca un matrimonio etero che uno gay.

poi gli anziani sono una cosa a parte... appartengono a un'altra generazione in cui il matrimonio era praticamente lo scopo della vita.

 

comunque tornando IT...secondo me un gay soffrirà di più la solitudine rispetto a un etero solo fin quando non deciderà di dichiararsi e vivere apertamente la sua natura. Ovvio che se continua  a nascondere sé stesso agli altri sarà sempre solo, come chiunque mantenga un segreto, così importante poi, senza condividerlo con nessuno.

 

 

edit. ho letto l'ultimo post di nulla che prima non avevo letto.. sinceramente penso che il matrimonio ormai non sia più una prerogativa etero (o almeno non dovrebbe esserlo) e che ultimamente va molto di moda bistrattarlo come se fosse una cosa.. "stupida" in un certo senso, o da deboli, una costrizione/convenzione sociale appunto. Il punto è che non c'entra niente l'essere gay o etero ma credere o meno in questa istituzione, magari nel passato poteva essere visto come un obbligo (e in quel caso ovviamente prerogativa degli etero) ma ormai non è più così, tanti gay infatti vorrebbero sposarsi e tanti lo fanno, ovviamente non nel nostro bel paese  ^_^

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Non sono moto d'accordo quarzo... L'ultima cosa che hai detto mi sa molto di ghettizzazione e non è mai qualcosa di positivo. Voglio dire, è bello avere la possibilità di avvicinarsi al mondo gay, ma ciò non dovrebbe precludere (come tu dici) il mondo etero. Anche perchè i gay sono una netta minoranza al mondo, quindi questo fatto aumenterebbe notevolmente e possibilità di essere soli... In secondo luogo avere amicizie virtuali (come in questo forum) grazie al fatto di essere gay non ha, secondo me, rilevanza quanto una amicizia per così dire reale. In fondo moltissimi di noi si trovano qui per quale motivo secondo te? Perchè in un certo senso si sentono soli, e cercano qualcuno come loro per potersi esprimere (cosa che magari non riescono a fare nella realtà), o per avere compagnia, o per cercare sesso (sono tutte cose non semplicissime quanto per gli etero, da trovare, specialemente se non si vive in grandi città come Milano e Roma).

Sono d'accordo con te, però, sul fatto che sentirsi soli e essere soli sono due cose molto diverse  :D

 

Sono d'accordo al 100% con te  :gha:

Direi che hai messo in luce degli aspetti che comunque penso, ma che nel mio topic non avevo espresso

 

Un post complementare!  ^_^

 

Infatti il mio non era un invito alla ghettizzazione, aspetto IMHO deleterio. Cercavo solamente di mettere in luce gli aspetti positivi e le occasioni che comunque una situazione particolare come la nostra ci porta incontro..

 

Se uno pensa che essere gay significhi automaticamente avere meno contatti, meno possibilità di espansione, conoscere meno gente, ecc. allora come vivrà questo aspetto di sè?

 

In fondo ci orientiamo nel mondo con l'idea che abbiamo di esso, quindi per me è importante avere delle idee non eccessivamente limitanti o castranti, nelle quali uno può sentirsi interiormente rinchiuso come in una gabbia, o viverle come qualcosa di inesorabile..

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Guest leduetorri91

Se uno non ce l'ha magari poi ci rimane anche male, in determinate situazioni.

 

[OT] Albi, ti giuro che 'sto commento non volevo farlo, ma quando ho letto questa parte del post mi sono piegato in due dalle risate pensando alla scena della ''terribile scoperta''..... 

^_^:D :D estrapolata dal contesto è troppo allusiva....perdonate la mia mente malata e perversa!!!!! :D :D :D

 

Ok, torno in me..... :D   Secondo me, come ho forse già detto in precedenza, la solitudine omosessuale esiste fintantochè ci lasciamo condizionare dalla convenzioni sociali e dai pregiudizi altrui, ma se impariamo a essere noi stessi con le persone che ci vogliono bene, e a cui vogliamo bene, e se impariamo a vivere seranamente con noi stessi, la solitudine non è più un problema....credo che stia tutto nell'avere fiducia in se stessi e nell'essere in empatia con gli altri, anche se si è omosessuali..... :gha:

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Non penso che la solitudine negli omosessuali sia maggiore in confronto a quella degli eterosessuali, dipende molto dal carattere e da come una persona reagisce nel comprendere il proprio orientamento sessuale. Forse la sola difficoltà è per l'appunto oltrepassare quelle convenzioni e luoghi comuni che la società promuove.

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Giusto Amarantos, anche perchè se uno continua ad identificarsi con un'immagine limitata, piena di emarginazione, solitudine, ecc. alla fine lo diventa per davvero!  : :rotfl:

 

Ricordiamoci che "gli omosessuali" non esistono! IO esisto, TU esisti  :rotfl:

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  • 1 year later...

Io credo di avere esperienza (purtroppo) riguardo alla solitudine. Ho sempre avuto difficoltà ad instaurare una vera amicizia con qualcuno, e tutt'ora il problema persiste (sebbene sia migliorato). Non sento che questo "disagio" sia causato dall'omosessualità, ma certamente questa condizione amplifica le difficoltà; penso infatti che la chiave per intraprendere un'amicizia vera sia la capacità di aprirsi, di concedersi, di far condividere la propria esperienza con gli altri, capacità che non ho ancora acquisito...  :look:

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Guest JackSkellington

io ho risposto sì perchè nella fase di confusione più completa mentre pian piano giungevo alla piena autoaccettazione di me,oltre a sentirmi a disagio con gli altri,anche se ero in mezzo ai miei amici mi sentivo solo e incompreso...ora sono stra felice e sono a mio agio con me e con gli altri...però ho passato un'estate pessima,piangendo la notte perchè mi sentivo vuoto dentro.....non so se mi sono spiegato bene..

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... Non so se mi sono spiegato bene...

 

Ti sei spiegato benissimo... per me :look:

Diciamo che anche io so cosa vuol dire avere il cervello in pappa, aspettare un "segno rivelatore" che indichi come proseguire nel cammino intrapreso.

Gli amici spesso, anche se sanno di te, per quanto facciano non riescono a colmare questo vuoto che si apre quando si decide di affrontare una nuova prospettiva, totalmente speculare a quella etero che si è avuta fino a prima dell'accettare la propria parziale o totale omosessualità.

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