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[Rubino] Finalmente gliel'ho detto!


Rubino

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Come avevo promesso ho voluto chiudere la partita prima della fine del 2007.

 

Vorrei poter dire che l'anno vecchio è finito bene e il nuovo iniziato meglio... vorrei davvero.

In realtà c'è poco da stare allegri. Ho chiarito un po' le cose con il mio amico..

Bhe... forse chiarito non è il termine esatto, e forse neanche "amico". Sono andato a casa sua il 31 dic, da solo. Era l'unico modo per parlare. Erano le 4:30 circa, forse un po' più tardi.

R:"Esci?"

Lui mette la testa fuori dal cancello e si guarda intorno. Il suo sguardo indugia sulla mia auto.

Sicuramente cerca di capire se c'è qualcun altro all'interno.

G:"No, Raffaele. Non mi va adesso."

R:"Lo so che "non ti va adesso"... ma io ho bisogno di parlarti"

G:"Raffaele, non ne ho voglia. Facciamo un'altra volta."

R:"Lo so che "non ne hai voglia", ma devo parlarti. Devo sapere che cosa è successo alla nostra amicizia.”

Lui continua a insistere cercando di posticipare lo scontro, ma io sono determinato:”Voglio lasciarmi questa storia nel 2007, non me la voglio più portare dietro!”

Lui continua a cercare di evitare il confronto, ma gli è diventato tutto molto più difficile quando mi hanno visto i suoi genitori e suo fratello. Non ha più potuto rifiutarsi, si sarebbero insospettiti.

Saliamo in macchina e inizio a girare a caso per i paesi vicini.

R:”Mi vuoi spiegare che cosa è successo?”

G:”Niente R, non è successo niente.”

R:”E allora perchè ti comporti così? Non mi parli, non mi saluti e non mi guardi neanche! E come se neanche esistessi!”

G:”Non è proprio così...”

R:”A no?” rispondo io sarcastico “questa è la conversazione più lunga che teniamo da 2 mesi a questa parte. Ultimamente ho parlato di più con tuo fratello, e io e lui non ci vediamo mai. Con te, invece, mi incontro tutti i giorni! (G. ha un fratello gemello che veniva a scuola con me alle medie, ma non ci incontriamo più molto spesso da quando si è fidanzato più di 4 anni fa)”

G:”Non so che dirti R...”

R:”Dovrei saperlo io?”

G:”...”

R:”Se non vuoi più essere mio amico, perchè non lo dici e basta?”

G:”Non è vero che non voglio più essere tuo amico!”

R:”Arrivati a questo punto, credo che le parole siano solo una formalità! Non ti comporti da amico nei miei confronti gìà da molto tempo! Potrò anche essere un mezzo-frocio, ma sono 100 volte più uomo io di te! Almeno io affronto a testa alta i miei problemi, non scappo!”

Questa frase sembra ferirlo nell'orgoglio. Si scalda subito e, abbandonando l'atteggiamento timido di poco prima, si accanisce.

G:”Non è vero questo! Io sono un ragazzo calmo, pacifico e tranquillo. Non mi vado a complicare la vita con problemi che non esistono. Io sto bene, non ho nessun problema! Sei tu che ti complichi la vita con tutte queste cose. Io non vedo nessun problema”.

Rimaniamo in silenzio per qualche secondo.

R:”Non hai nessun problema, eh?” riprendo io “e perchè ti comporti così? Se non ci sono problemi, perchè non mi saluti neanche?”

Sto quasi per piangere...

R:”Ho sentito abbastanza, ti riporto a casa!”

Sento la sua voce che abbandona il tono duro di poco prima e mi dice

G:”Lo so R... lo so che non mi sto comportando bene con te...”

R:”E questo tu non lo chiami avere un problema? Come lo chiami allora?”

Non mi risponde...

R:”Non è un tuo problema G. E di sicuro non è un problema mio, non lo posso risolvere! Il problema è di tutti e due, mio e tuo.  Io, da parte mia, ho voglia di risolverlo, ma tu non sembri dello stesso avviso. A te non importa niente!”

Le lacrime iniziano a rigarmi il viso...

R:”Merda... so che ti avevo detto che ti riportavo a casa, ma dammi ancora qualche minuto.”

G:”R, forse è meglio se ti fermi...”

R:”Ancora un attimo ho detto, non voglio fermarmi davanti a casa tua con le lacrime agli occhi.”

G:”Non intendevo a casa mia... andiamo da una parte tranquilla e fermiamoci. Non è sicuro guidare nelle tue condizioni”.

Annuisco un po' stupito e gli propongo il posto.

Ci fermiamo e parliamo un altro po', nel frattempo tento di darmi una regolata e di smettere di piangere.

R:”Mi vuoi spiegare, cortesemente, quel'è il problema?”

G:”No, perchè poi ci rimani male...”

R:”Ci rimango più male se non me lo dici!”

G:”È che tu, certe volte, ti comporti un po' da effeminato...”

Mi metto a ridere...

R:”Ma quando mai? Non ti ha mai dato fastidio il mio comportamento. Oltretutto mi hai detto tu stesso che non sono effeminato quando ti ho detto che mi piacevano i ragazzi, e io non ho cambiato atteggiamento!”

G:”Questo lo dici tu...”

R:”Senti, forse è normale che a te alcuni miei comportamenti suonano strani, forse non ti sei ancora abituato. Ma non mi comporto in maniera diversa da quando voi scherzate! Anche tu fai lo scemo con C. (un nostro amico, a cui G e molto legato. Sono andati insieme alle medie.), qualche volta.”

G:”Ma quello è diverso...”

R:”Perchè, solo perchè io sono bsx e voi siete etero? Cosa c'è di diverso? Anche io scherzo!”

G:”No, quello che fai tu non è scherzare”

R:”La maggior parte delle volte lo è!”

G:”Senti, anche gli altri la pensano così...”

Rimango un po' stupito...

R:”Gli altri?”

G:”A volte hai dei comportamenti decisamente esagerati...”

Credo che si riferisse a fatto che mi sono trusciato parecchio con un ragazzo qualche giorno prima.

Non so se è stato per quello ma, quella sera, G. se ne è andato a casa prestissimo senza salutare nessuno.

Cmq non mi sento in dovere di giustificarmi con lui per qualcosa che mi fa stare bene e non mi fa pensare a quanto schifo faccia la mia vita in questo momento. Non ho fatto niente di male, anzi.. a quel ragazzo sembrava piacere (e anche parecchio).

R:”Dunque è questo il problema... Quello che pensano gli altri!”

Non risponde.

R:”È questo che ti preoccupa tanto. Perchè se ci frequentiamo troppo e poi si scopre che sono “diverso” tu ci fai una figuraccia, vero? È qui il problema!”

Tra tutte le cose, speravo che non fosse davvero quello il motivo del suo comportamento.

Lui ha negato, ma mi è sembrata una negazione piuttosto debole...

G:”Noi siamo diversi R.”

R:”Tu credi? A me sembra che noi ci assomigliamo parecchio, a parte i gusti sessuali. E, comunque sia, non sei stato tu a dirmi “Possiamo essere amici anche se la pensiamo in maniera diversa"?”

G:”Non è la stessa cosa, R. Noi non ci assomigliamo per niente.”

R:”Eppure, sino a 5 mesi fa, andavamo d'accordo su ogni cosa. Praticamente uno completava la frase dell'altro. Il fatto è che tu non vuoi ammettere che noi abbiamo delle analogie. Il pensiero ti disgusta!”

G:”Non è vero! È che ci sono delle cose di cui non voglio parlare con te. Non ti devo dire per forza tutto!”

R:”Infatti non devi! La scelta della persona con cui ti devi confidare è solo tua. Come io ho scelto te da solo quando ho deciso di dirti che ero bsx. Ma tra dirsi tutto e non guardarsi neanche in faccia c'è una abisso di differenza! Io non ti sto accusando di non dirmi ogni cosa di te, io ti sto accusando di non dirmi neanche “ciao””

G:”Non puoi chiedermi di salutarti per forza. Non mi viene naturale”

R:”Certo che non te lo chiedo! Non ti voglio costringere a fare un bel niente! Come devo fare per fartelo capire. Volevo parlare con te oggi per cercare di risolvere questo blocco.

Mi dici che mi comporto in maniera troppo effeminata? Ok, allora eviterò certi atteggiamenti che uso per scherzare, ma non cambierò ciò che sono!”

Mi squilla il telefono... è C.

R:”Pronto”

C:”Pronto, R? Sono C. G. è li con te?”

Guardo un attimo G.

R:”Si, è qui con me. Perchè?”

C:”Lo cercano i suoi. Non rispondeva al cell. e hanno chiamato me credendo che stavamo tutti insieme. Mi hanno detto che eri andato a chiamarlo.”

Lo avevo visto armeggiare qualche istante con il cellulare prima, ma non pensavo ignorasse la chiamata dei genitori per parlare con me. Strano che non abbia colto l'occasione per fuggire.

R:”Si, è così... ma ora lo riporto a casa. Ciao”

C:”Ok, ciao”

Lo riporto a casa. Per la strada mi fa

G:”Sono passati davvero cinque mesi?”

R:”6 da quando te l'ho detto... 5 da quando non ci parliamo...”

G:”È passato così tanto tempo?”

R:”Quante volte ci hai pensato?” Sparo la domanda a brucia pelo.

Rimane in silenzio.

R:”Scommetto quasi mai... per questo ti sembra passato di meno. Per me che ci penso ogni giorno, sembra passata un'eternità!”

Arriviamo davanti a casa sua e fermo la macchina.

R:”Sparisci” Faccio secco.

G:”Ci vediamo stasera” La solita frase di circostanza, immagino.

Annuisco e me ne vado.

Immagino che la persona a cui tenevo tanto non esista più ormai.

Eppure, ancora adesso, anche se mi sforzo di non crederci più, un po' ci credo ancora...

 

Per i sette giorni successivi non l'ho neanche guardato... l'ho trattato esattamente come mi ha trattato lui.

Mi rivolge la parola solo la sera del penultimo giorno di vacanze.

G:"Parti domani sera?"

Resisto alla tentazione di mandarlo al diavolo e gli rispondo che partirò alle 7:30.

G:"Allora ci salutiamo domani sera, ok?"

R:"Se proprio ti va..." faccio poco interessato.

L'incontro con i miei amici per i saluti è stata qualcosa da far rabbrividire: eravamo solo in 4 (gli altri sono arrivati 10 min prima che me ne andassi). Io, altri 2 ragazzi e G. Forse avrei preferito che lui non venisse. La ragazza di uno degli altri era partita il giorno prima, quindi lui stava a terra... io e G., bhe... guardavamo in direzioni diverse (ancora non mi spiego come hanno fatto i nostri amici a non accorgersi che abbiamo litigato).

4 ragazzi seduti al tavolo in completo silenzio per 1 ora intera. Neanche fosse una condanna a morte.

Alla fine ci salutiamo e me ne vado...

 

Che tristezza...

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Effettivamente che tristezza.

Non posso capirti appieno perchè le poche persone con cui ho fatto CO hanno dimostrato coi fatti le parole:"Non cambierà niente".

Non voglio affrettare giudizi, ma da quanto mi è sembrato di capire questo G. mi sembra una persona piuttosto combattuta,

voglio dire, se in fondo prima eravate molto legati, quasi in simbiosi su ogni cosa, neanche la persona più dura, intransigente e insensibile

può dimenticare tutto. Però probabilmente sta sporcando i bei ricordi con un pò di fango, che gli viene dalla mentalità dominante nel gruppo,

quello che non può nominare la parola gay senza fare almeno una battuta di sfottò se non peggio.

Se riuscirà a maturare una sua indipendenza di pensiero piuttosto che sottomettersi allo spirito del branco, allora riavrai il G. di sempre,

ma questa scelta presuppone un suo grosso sacrificio.

Io ti auguro che lo faccia, perchè è inammissibile da un punto di vista umano rinunciare a una forte amicizia senza motivi consistenti;

ti auguro che il tempo, l'ultima conversazione, lo facciano meditare e lo cambino. Anche se il tempo..."Per me che ci penso ogni giorno, sembra passata un'eternità", questa frase mi ha commosso parecchio e voglio dirti che ti sono vicino come in fondo lo sono anche gli altri che ti hanno risposto o perlomeno hanno letto il tuo intervento.

Un abbraccio

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Grazie Demian.

Vorrei davvero poter credere che un giorno le cose si aggiusteranno. Ma, ormai, non ci spero quasi più.

Forse il problema è proprio il fatto che eravamo molto legati. C'è stato un periodo in cui ero il suo unico amico, con gli altri non ci stava bene. Anche adesso, da quanto mi dicono gli altri miei amici (che comunque non sanno di me) lui si isola e non esce quasi mai di casa.

Quando c'ero io (e non sapeva di me), invece, non vedeva l'ora di uscire.

Forse è per questo che è così combattuto... forse non riesce a perdonarsi il fatto di essersi avvicinato tanto a un "mostro" come me.

È confuso, lo so... ma la sua confusione mi sta facendo troppo male.

Ci sta mettendo troppo a uscire da questa crisi e non posso essere sempre io a prendere l'iniziativa.

Gli voglio un bene dell'anima, questo lui lo sa, ma inizio anche ad essere un po' arrabbiato.

Ormai non mi aspetto più niente da lui. Mi ha proprio deluso.

 

Grazie davvero per il tuo appoggio Demian.

Ciao

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  • 2 weeks later...
ForbiddenLove

Caro Ruby, mi sono riletto l'intero topic ed ho trovato varie similitudini con la pseudoamicizia che ho avuto con L.

Credo che semplicemente G. non ti meriti se preferisci tenersi stretto il suo istinto omofobo piuttosto che un amico sincero come te. In più da eccessiva importanza al parere degli altri, ed è stata imperdonabile la sua proposta di soffocare la tua natura per potergli restare amico. Ieri sera ho risentito L. su msn e la nostra conversazione è stata surreale... Sembra quasi che nel nostro caso il tempo peggiori le cose invece di migliorarle. In bocca al lupo di cuore, troverai prima o poi gli amici e l'amore che meriti e il tuo vuoto sarà colmato.

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  • 1 month later...

Ciao Rubino, ho letto tutta la storia, mi ha emozionato molto.

Se posso dare un piccolo parere su quello che hai raccontato, credo che il problema sia stata l'origine: il primo contatto del tuo amico con il tuo "Segreto" (e suppongo, la questione dei gusti sessuali in generale) ha coinciso con una quasi dichiarazione tua verso di lui. Deve averlo shockato parecchio, e proprio come tu ti sei sentito improvvisamente male dopo un mese dal suo rifiuto, lui non è riuscito a metabolizzare la cosa dentro di sè. Penso tutto potrebbe cominciare a risolversi se avesse contatto con altre persone gay e si rendesse conto della normalità della condizione. Ha avuto molte notizie tutte in una volta, notizie per cui non era pronto, e si è creato un grosso blocco, come ha dimostrato con la richiesta di tornare a come eravate prima che glie lo dicessi. Blocco che non sa spiegare, e che è originato da te, quindi troppo difficile da risolvere discutendo faccia a faccia. Penso che la via migliore siano altre esperienze, ed il tempo.

Continua ad essere forte come hai già dimostrato di essere, e cerca di soffrire il meno possibile, ma non dimenticarti di lui, non penso se lo meriti --

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il primo contatto del tuo amico con il tuo "Segreto" (e suppongo, la questione dei gusti sessuali in generale) ha coinciso con una quasi dichiarazione tua verso di lui.

In effetti credo anche io che questo sia stato uno dei problemi principali, ma non ho potuto fare a meno di dirglielo... me l'ha letteralmente tirato fuori con le pinze! Oltretutto, la cosa strana è che all'inizio sembrava essere andato tutto bene... il castello ha iniziato a scricchiolare solo dopo.

 

Penso tutto potrebbe cominciare a risolversi se avesse contatto con altre persone gay e si rendesse conto della normalità della condizione

Oddio... su questo non ti so dire... abbiamo un amico gay che è una vera "prima donna" e ha degli atteggiamenti un po' esagerati (e a lui danno un po' fastidio). Anzi, perso che questo l'abbia bloccato ancora di più. Magari ha iniziato a pensare che avrei preso a comportarmi in quella maniera anche io.

 

Penso che la via migliore siano altre esperienze, ed il tempo.

La cotta mi era già sbollita quando ho capito di non poterlo avere come ragazzo... adesso lo rivoglio indietro come amico. Sarebbe la cosa più bella che mi potesse capitare.

 

Continua ad essere forte come hai già dimostrato di essere, e cerca di soffrire il meno possibile, ma non dimenticarti di lui, non penso se lo meriti

No... non se lo merita...

Me ne sono reso conto quando sono tornato a casa per pasqua... ci ha provato davvero a riprendere un po' i contatti. Almeno così mi è sembrato.

Mi ha salutato, abbiamo parlato (anche se l'argomento "gusti sessuali" lo abbiamo accuratamente evitato), ci siamo divertiti come se niente fosse... anche se un c'era sempre un po' di imbarazzo.

Non ha avuto problemi a sedersi vicino a me (nonostante ci fossero altri posti disponibili) anche se ha esitato un po' quando avrebbe dovuto abbracciarmi per una foto (ma avrei esitato anche io se avessi dovuto abbracciarlo). Per il resto... chi vivrà vedrà.

 

Io spero davvero di recuperare questa amicizia a cui sono molto legato. Mi manca davvero tanto il mio amico... Dovremmo comunque risolvere questo problema anche se, per ora, la cosa migliore e rinsaldare i rapporti e poi chiedergli spiegazioni. Speriamo...

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  • 4 weeks later...

Ho letto anch'io questa storia.. che dire, siamo alle solite: un'amicizia che, più o meno, si sfalda quando uno mette in chiaro i propri sentimenti e l'altro non sa come gestirli. Io comprendo anche la posizione dell'amico etero di turno. In fondo si tratta di persone che magari non hanno mai avuto neanche un contatto con il mondo gay, perché non si sono mai poste il problema prima, o comunque lo hanno sempre sentito lontano.. ma quando scopri che una persona a cui sei molto legato intimamente prova o potrebbe provare qualcosa per te, sorgono un sacco di problemi a cui sei impreparato: hai paura dei suoi sentimenti, ti senti in colpa per lui, hai paura di poterlo fare soffrire con i tuoi comportamenti, etc.etc. Prima c'era una libertà assoluta in quanto pensavi si trattasse di amicizia e si sa, l'amicizia è il sentimento più libero; ora devi misurare ogni parola, ogni sguardo, ogni ammiccamento per bilanciarlo, per non illudere l'altro ma neanche per farlo soffrire.. è comprensibile che chi non ha mai avuto un'esperienza del genere possa sentirsi spaventato e non all'altezza di gestire questa situazione. Siccome poi normalmente si aggiunge la 'sensibilità del giovane gay' a complicare le cose, cioè normalmente la paura dell'amico etero si concretizza e il giovane gay comincia a fare mille paranoie su un saluto mancato, su uno sguardo di un certo tipo, su una frase, etc., allora lo spavento diventa esponenziale ed è molto facile che si preferisca sfaldare il rapporto piuttosto che continuare a ferire l'altro (o illuderlo).

Io sono stato, credo, fortunato da questo punto di vista. L'amico etero di turno di cui sono innamorato è - mi rendo conto a maggior ragione ora - molto, molto, molto legato a me, in quanto mi ha dimostrato nel tempo di accettare e sopportare delle cose da me che io non mi sarei mai aspettato da nessuno una simile pazienza, stoicamente è passato sopra alle mie brame, alle mie paranoie etc., e non ha mai voluto di sua iniziativa chiudere la nostra amicizia. L'unica cosa che so per certo è che questi rapporti squilibrati da una parte fanno solo male e più presto si riescono a chiudere e meglio è. Io ho dovuto strappargli di bocca questa decisione perché lui vorrebbe ancora che ci frequentassimo. É triste che due persone che si vogliono bene debbano dirsi addio, ma è inevitabile per non soffrire di più e più a lungo, quando la disparità è troppo grossa. Love will tear us apart again..

Sto meditando anch'io di aprire un post sulla mia questione se non altro per avere qualche consiglio e un po' di solidarietà nel momento critico.. vedremo.. intanto in bocca al lupo per la tua amicizia, spero che col tempo il distacco tra voi vi permetta - paradossalmente - di riavvicinarvi puramente come amici con la libertà reciproca che un rapporto d'amicizia esige.

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Guest Enver

Senza finirla al causticismo.

Il suo comportamento è stemprato dal fatto che tu lo amavi.(infatti, mi sembra di aver capito e letto che hai asciugato poi).

Se posso dirtelo, complimenti per la memoria, ci mancavano le pause musicali fra una battuta e l'altra e l'amante di lady chatterly non l'avrebbe comprato più nessuno, perchè questo avrebbe appassionato di più.

Ma tutto quello che ho letto, (e mentre lo leggevo non mi sono neanche ricordato di chiudere la finestra mentre passava qualcuno che non mi conosce veramente e che per fortuna non ha notato nulla del titolo del forum in bella vista), mi semba molto che tu lo abbia trattato come il tuo ex-fidanzato (o x-fidanzato in questo caso), ovvero che l'avessi coinvolto molto di più in quello che sembrava un casing out.

Se rileggi il tuo primo post, oltre alla paura di sapere come sarebbe veramente stata, c'era la voglia di farglielo accettare, di farlo sapere, e basta.

Poi, mentre leggevo il resto, mi sono accorto che il discorso è andato molto più in là di un semplice Cy-ho. Lo amavi, quindi il tuo comportamento mi è sembrato quello di una persona che vedendo che alcune volte era rassicurata, altre mandata via, si è sentita offesa per il suo sentimento d'amore, non solo di amicizia.

E questo lo ha spaventato, come spaventerebbe me se un'amica si innamorasse di me (non è il mitologico degli esempi, ma dovrebbe funzionare) e non mi lasciasse più andare, dicendo che il nostro rapporto è in crisi perchè non riesco più a trattarla come un'amica, sapendo benissimo che lei mi ama.

Il tutto si è complicato a tal punto che mi sembra (mi attengo al testo fornito) che lui si sia trovato di fronte alla scelta (non posta da te) di dover accettare o meno il tuo amore.

A parte che sicuramente il tuo rapporto testa-gamba con lui e altre affettuosità del genere (che veramente mi hanno colpito in positivo) lo hanno messo di fronte a questa scelta, e forse ha avuto una crisi di sessualità.

Quando c'è un legame così profondo non è più facile accettare le rivelazioni dell'altro, questo è il caso del contrario.

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Mike in the Breeze

Madonna che travaglio, povero te.. Ho letto la storia e mi spiace sinceramente per come s'è evoluta la situazione.. Anche se non capisco bene la sua reazione, non hai mica commesso un omicidio, perchè non dovrebbe accettarti anche così? Boh.

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Ciao Rubino, ho letto la tua sturia e mi sono veramente dispiaciuto per come si è evoluta, man mano che leggevo speravo al meglio.

Hai tutto il mio appoggio, spero che risolverai presto col tuo amico.

 

Un caro saluto, Peppe.

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Anch'io ho sofferto parecchio nel leggere questa storia, pur non avendo ben capito, Rubino, come fai a ricordarti ogni dialogo così minuziosamente da poterlo trascrivere :P Ma li registravi con un microfono? :D

 

Ma purtroppo è storia che riguarda non soltanto la diversità dell'essere gay, io l'ho vissuta molte volte per difficoltà molto più generali del rapporto stesso. Gente immatura che, come è stato notato da vari lettori, non sa gestire i propri sentimenti, il proprio coinvolgimento, e di lì le modalità stesse di coltivare il rapporto. Davanti ad un cambiamento di situazione, l'immaturo reagisce ritraendosi, perché i cambiamenti portano la necessità di almeno una minima analisi e gestione, che però questa gente non vuole fare e non ritiene opportuno, perché l'immaturità li induce a concepire che i rapporti di amicizia e di affetto devono essere improntati essenzialmente sulla "spontaneità"; e questa spontaneità tende a venire confusa, in via tanto erronea quanto spesso inconsapevole, con la sincerità, un elemento che essendo nobile e primario in un'amicizia consente agli immaturi di rassicurarsi, di convincersi di non essere nel torto.

 

E il culmine di quell'immaturità, è nel sillogismo fatto da G. di fronte alle rivendicazioni di Rubino: nel momento in cui l'immaturo viene accusato di trascuratezze, si convince allora di non tenere granché a quel legame, ridimensiona la valutazione dei propri sentimenti, insomma risolve la dissonanza con una pseudo-consapevolezza di scarso coinvolgimento, perché non accetta l'idea che si possa "sbagliare" con le proprie azioni e che si possa svilire un legame attraverso il proprio comportamento (perché il comportamento spontaneo viene utilizzato come metro per prendere consapevolezza delle proprie volontà, non il contrario), magari per blocchi emotivi come infatti Rubino aveva insinuato.

 

Ecco perché non credo che il disagio di G. fosse dovuto alla sproporzione dei sentimenti, cioè al fatto di percepire che Rubino nutrisse per lui un trasporto da innamorato anziché da amico. Persino tra 2 innamorati, così come tra 2 amici, i sentimenti non sono mai identici da una parte e dall'altra: se pretendessimo di legarci soltanto con chi ricambia esattamente il nostro tipo di coinvolgimento e di sentimento, non esisterebbero più amori né amicizie, perché la maturità sta appunto nel gestire il rapporto sapendo di essere diversi, e da umani sappiamo che esistono cose come la comunicazione e la negoziazione, che consentono a chi vuole di restare uniti in dignità reciproca, anziché allontanarsi al primo disagio da sproporzione.

 

D'altro canto... Che si può fare? Ben poco, a mio avviso, e anzi Rubino ha fatto anche troppo nei suoi tentativi, un po' come feci io. Intendo "troppo", nel senso che, come ho imparato per mia esperienza, gli immaturi non reggono il peso dei richiami alla dignitosa gestione del rapporto e delle diversità, e quindi reagiscono allontanandosi ancora di più; d'altra parte, se non si prova a scuoterli, non si può sapere se invece potrebbero "imparare" a sopportare il peso di una problematicità.

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Rubino, come fai a ricordarti ogni dialogo così minuziosamente da poterlo trascrivere :D Ma li registravi con un microfono? :P

Tengo un diario che aggiorno appena posso con quanti più particolari riesco.

Ho il terrore di dimenticare... forse mi dovrebbero internare in un reparto di psichiatria  :P

 

mi semba molto che tu lo abbia trattato come il tuo ex-fidanzato (o x-fidanzato in questo caso), ovvero che l'avessi coinvolto molto di più in quello che sembrava un casing out.

Se rileggi il tuo primo post, oltre alla paura di sapere come sarebbe veramente stata, c'era la voglia di farglielo accettare, di farlo sapere, e basta.

In effetti questo lo credo anche io... so bene di aver sbagliato mettendogli fretta, ma il tempo a mia disposizione è sempre stato un po' limitato. Avevo a disposizione solo 2 mesi e poi sarei dovuto ritornare all'università (che si trova a 1000 km di distanza).

Volevo sapere se poteva accettarlo o meno prima di andarmene... e ho forzato la mano oltre il dovuto  :D

Sono stato un po' stupido...

 

L'amico etero di turno di cui sono innamorato è - mi rendo conto a maggior ragione ora - molto, molto, molto legato a me, in quanto mi ha dimostrato nel tempo di accettare e sopportare delle cose da me che io non mi sarei mai aspettato da nessuno una simile pazienza, stoicamente è passato sopra alle mie brame, alle mie paranoie etc., e non ha mai voluto di sua iniziativa chiudere la nostra amicizia. L'unica cosa che so per certo è che questi rapporti squilibrati da una parte fanno solo male e più presto si riescono a chiudere e meglio è. Io ho dovuto strappargli di bocca questa decisione perché lui vorrebbe ancora che ci frequentassimo.

Se vuole ancora che vi frequentate deve volerti davvero un gran bene.

E se vi volete così tanto bene, perchè chiudere l'amicizia?

Capisco i tuoi sentimenti verso di lui, ma io, se non posso averlo come ragazzo, preferisco averlo come amico piuttosto che non averlo affatto.

 

Ciao Rubino, ho letto la tua sturia e mi sono veramente dispiaciuto per come si è evoluta, man mano che leggevo speravo al meglio.

Hai tutto il mio appoggio, spero che risolverai presto col tuo amico.

Un caro saluto, Peppe.

 

Madonna che travaglio, povero te.. Ho letto la storia e mi spiace sinceramente per come s'è evoluta la situazione..

Grazie ragazzi...

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Se vuole ancora che vi frequentate deve volerti davvero un gran bene.

E se vi volete così tanto bene, perchè chiudere l'amicizia?

Capisco i tuoi sentimenti verso di lui, ma io, se non posso averlo come ragazzo, preferisco averlo come amico piuttosto che non averlo affatto.

Ho citato per isolare il punto a cui rispondevo.

Sì, è così.. siamo molto legati. Ma questo non ce lo toglierà nessuno. Il punto è che, per come sono fatto io, frequentarlo da amici significa mantenere dentro di me una sottile speranza che in realtà ciò che vuole è qualcos'altro, ma ne ha paura. É un riflesso che non so controllare, sai, la speranza è sempre l'ultima a morire. Penso che sia così in molti casi, forse non in tutti.. tu ad esempio, sei sicuro che 'avendolo come amico' piuttosto che non avendolo affatto, saresti capace di chiudere comunque quel sottile filo di speranza e innamorarti di qualcun altro? Io potrei in effetti frequentarlo, e sarebbe certo meglio rispetto a non vederlo mai più, ma in questo modo sono certo che non potrei mai più neanche distaccarmene. Vederlo, anche 2-3 volte a settimana, significherebbe innamorarmene 2-3 volte a settimana.. ricominciare ogni volta da capo.. e come potrei innamorarmi di qualcun altro e avere una vita nuova, un amore nuovo? Sarei costretto a scambiare la solitudine affettiva (amorosa, diciamo) per una bella amicizia. Preferisco distaccarmi da lui e cercare un nuovo amore, e DOPO, quando sarò ben stabile in quel nuovo equilibrio, semmai vedere se ci siamo persi o no - e io penso che una vera amicizia non si perda mai.

Tu che ne pensi? Mantenendoti amico di una persona che ami molto, potresti mai innamorarti di qualcun altro?

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Tu che ne pensi? Mantenendoti amico di una persona che ami molto, potresti mai innamorarti di qualcun altro?

gran bella domanada,  piacerebbe anche a me capirlo.  :P

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Io NO. Non lo dico per idea, lo so per esperienza, purtroppo... e non necessito neanche del restare amici tout court, mi basta anche che non ci sia stato un addio totale e perentorio.. e ancora non so se riuscirò a innamorarmi di nuovo. Spero di sì

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Tu che ne pensi? Mantenendoti amico di una persona che ami molto, potresti mai innamorarti di qualcun altro?

Non lo so... in effetti probabilmente hai ragione.

Cmq, ora come ora, personalmente non credo di essere innamorato di G.

Ma, a dir la verità, non lo so neanche io... è tutto così complicato.

Non lo voglio perdere perchè è l'unico che riesce a capirmi veramente.

In ogni caso, credo che la tua situazione sia un po' diversa dalla mia. Tu e il tuo amico, da quanto ho capito, vi vedevate spesso, io e G. solo 3 mesi l'anno. Credo che la tua situazione sia anche più ingarbugliata della mia.

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Sicuramente due situazioni diversissime  :D

Stavo solo rispondendo a mia volta alla tua risposta per quello che ti avevo scritto!  :P

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  • 3 weeks later...

che carinii. dai è andata bene!!!  :)

Soul, credo che tu abbia letto solo la prima parte del racconto...  :)

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  • 2 weeks later...

Ciao Rubino,

ho letto tutti i tuoi post e qualche risposta. Penso anche io che la questione più delicata al momento sia quella che pone Verlaine. Ma credo anche che la soluzione sia del tutto personale: io in una condizione simile avevo ben presente l'impossibilità di qualsiasi sviluppo sentimentale e non coltivavo alcuna speranza, anche se questo certo non evita il dolore. Se riesci a gestire la situazione senza sviluppare una sorta di dipendenza da G., forse è il caso di distendere i rapporti: mostrare che il rapporto può essere sereno come prima , mentre forzare la situazione prendendola di petto mi sembra di capire che non serve. Il che non significa ovviamente nascondere un pezzo di te, ma non imporlo alla sua attenzione. Inoltre a quanto ha detto pare che anche lui abbia dei problemi, nonostante poi lo abbia negato, sia per il fatto che sostiene di essere trattato male e di dover accollarsi i problemi degli altri, sia per il fatto che non esce né lega molto con gli altri. Sicuramente un modo per fargli capire che aprendosi con te ha guadagnato e non perso qualcosa è stargli vicino ed essere sempre pronto ad ascoltarlo.

Penserai che in tutto questo sei tu che ti prendi addosso il peso di salvare la vostra amicizia, ed è così. Innanzi tutto perché, nonostante la tua situazione, sicuramente tu hai le idee più chiare di lui. E poi se ci tieni a lui, non dovrebbe essere un problema.

 

Spero che i nostri commenti ti siano d'aiuto, auguri e grazie per aver condiviso la tua storia con noi.

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