[Film] Trevico-Torino... Viaggio nel Fiat-Nam

[Serpente]

Trevico-Torino... Viaggio nel Fiat-Nam è un film del 1973 di Ettore Scola.

Fortunato Santospirito è un giovane originario di Trevico (paese natale di Scola), in provincia di Avellino, che giunge a Torino per lavorare come operaio alla FIAT. Questa è la storia, quasi sempre registrata in presa diretta, di una dolorosa crisi di crescita e di un'amara odissea, affrontata da un ragazzo del Sud che tenta la ventura nella metropoli piemontese, attratto dal miraggio di un lavoro sicuro e ben retribuito al Nord. Le condizioni reali di vita che si trova a fronteggiare l'emigrante meridionale, ancora negli anni '70, non sono diverse da quelle descritte ne Il bandito di Alberto Lattuada del 1946: lo squallore delle stazioni, dei dormitori pubblici, delle mense di carità, la disperata ricerca di un letto, la fatica dei turni di lavoro in fabbrica, la fatica dei turni serali di scuola. Fortunato è sempre di corsa, sempre solo (il timido idillio con una studentessa di Lotta Continua, contestatrice e saccente, dura assai poco) in quella che è una fredda babilonia. Quella di Fortunato, l'unico vero attore del film, è la peregrinazione in una città dove si vive di espedienti: l'impatto con la prostituzione, il latrocinio, l'omosessualità, i pazzi, la povertà e, infine, la ribellione contro un sistema che non si può sconfiggere, senza amore e senza più fede nei partiti politici.

Edited September 22, 2020 by Serpente

[SabrinaS]

ma che ci fai tu qui? io sto aspettando la finale del GF VIP e tu?

[Almadel]

6 minutes ago, SabrinaS said:

ma che ci fai tu qui? io sto aspettando la finale del GF VIP e tu?

Avete un serio problema di dipendenza.

[SabrinaS]

2 minutes ago, Almadel said:

Avete un serio problema di dipendenza.

in realtà siamo d'accordo come toto e peppino

[freedog]

23 hours ago, Serpente said:

è un film del 1973 di Ettore Scola.

uno dei suoi peggiori per ammissione dello stesso regista, peraltro:

bolso, retorico, ideologizzato al massimo, visto con gli occhi di oggi pure parecchio lento.

classico esempio di cinema militante anni 60-70, ve lo sconsiglio