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Come vi relazionate di solito a chi è più ricco di voi?


PiNKs

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Ciao a tutti, in questi giorni mi sono ricordato che in terza media venne nella mia classe un ragazzino figlio di un famoso giudice di roma e di una dottoressa importante. Era molto simpatico e così io senza non tanti amici nella mia classe non ci misi molto a fare amicizia. Avevamo formato un fantastico trio molto unito e lui aiutò me e il mio amico a superare l'insufficienza in inglese facendoci passare l'anno.

Ricordo che stavamo sempre insieme però un giorno andai a casa sua e le cose cambiarono. Alla vista del televisore costoso nella sua stanza, il pc ultramoderno, i giochi supercostosi e i vestiti supercostosi notai subito la differenza tra me e lui. Aveva molti soldi ma non lo dava a vedere per nulla. Mio padre faceva un lavoro sottopagato e mia madre non lavorava. Da quel giorno credo cominciai a distaccarmi da lui. Non era invidia, era come non avvicinarmi troppo a lui perchè poi avrei voluto le sue stesse cose e i miei me l'avrebbero anche date pur non permettendoselo pur di farmi felice. Non so, fu come una protezione e una presa di coscienza che non siamo tutti uguali.

Da allora cerco come di evitare le persone molto ricche, per carità ci parlo ecc. ma uscire in amicizia preferisco evitare perchè tanto so che io e loro siamo differenti e non possiamo permetterci le stesse cose. E voi? Libera interpretazione.

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21 minutes ago, PiNKs said:

una presa di coscienza che non siamo tutti uguali.

Conosco bene la sensazione.

Io vengo da una famiglia piuttosto benestante ma sia dalla parte di madre sia dalla parte di padre ho dei lontani parenti ricchi. Ricchi in senso autentico: palazzinari, pescecani e alti dirigenti aziendali. Mi ricordo abbastanza bene quando, da bambino, mi sono reso conto che loro rispetto a noi stavano su un altro pianeta. 

 

Edited by Bloodstar
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Io mi rapporto a chiunque nella stessa identica maniera, senza badare affatto al portafoglio: sono consapevole che il valore delle persone non si giudica dal reddito, quindi né invidia né imbarazzo, semplice correttezza. Le mie compagne di classe del liceo sbavavano quando capivano che una persona a scuola era più benestante delle altre, e facevano di tutto per entrare nelle sue grazie . La logica era "Fa sempre comodo avere amici ricchi, perché possono esserti utile se dovessi avere bisogno, inoltre facendomi vedere in giro con lui/lei salgo di livello anch'io agli occhi degli altri", pensiero che non veniva quasi mai espresso a parole, ma si capiva benissimo che era ciò che si pensava, spesso perchè instillato nelle loro menti dai genitori. Uno spettacolo assolutamente squallido.

Noi siamo portati a pensare un po' tutti che chi ha pochi soldi sia per forza brava gente, e che chi ne ha molti sia per forza un montato, mentre non è raro che non sia affatto così: quel ragazzo che citi ne è un esempio 🙂 , voiceversa io potrei pensare a tanta gente che piange miseria ma ha sempre una cattiva parola per tutti (detta alle spalle, ovviamente), per non dire di peggio.

La verità è che non è un disonore avere un basso reddito, e non è vero che se lo si ha è necessariamente per incapacità: tantissime cose possono andar male nella vita, ridurre il tutto alla capacità è estremamente superficiale. Per quanto riguarda un tenore di vita elevato, non c'è nemmeno qui alcunché di male se uno se l'è potuto permettere lavorando onestamente e pagando tutte le tasse, ma mai montarsi la testa. Ti sei davvero fatto dei problemi inutili con quel ragazzo, al quale penso che i genitori abbiano trasmesso dei bei principi visto che si dimostrava assolutamente non classista e vi aiutò in inglese (una testa di ..... non vi avrebbe filati, fidati). Invece di sentirti a disagio avresti potuto continuare a frequentarlo se come persona la ritenevi meritevole di te (sì, perché la prima ricchezza sta nel valore intrinseco di una data persona se è di sani principi, saresti anche potuto essere tu la sua ricchezza! non ci hai mai pensato? ), continuare a studiare/lavorare impegnandoti per realizzarti nel campo che ritenevi più confacente a te 🙂 : quando c'è la passione per qualcosa, si è già a metà dell'opera 😉 .

Nell'amicizia discorsi di reddito non devono entrare affatto, il brutto è quando capisci che la gente diventa più realista del re, ossia quando vedi certe cricche attorno al figlio del medico, dell'industriale, dell'avvocato etc etc e capisci che buona parte di quelli che gli stanno attorno lo fanno più che altro per interesse, si rivelano molto più attaccati ai soldi e all'apparenza del soggetto in questione (che in certi casi è pure talmente bonaccione da non rendersene conto). Questi soggetti sono i cosiddetti "arrampicatori sociali", ed è meglio starne alla larga il più possibile.

In sostanza io non mi sento affatto in imbarazzo quando parlo o frequento gente con un reddito maggiore del mio: se sono persone valide lo capisco da come parlano e dal carattere, ma non le ho MAI scelte in quanto ricche, il mio criterio non è mai stato il portafoglio, e ne vado fiero! Inoltre se uno cominciasse a fare la testa di ... Lo liquiderei subito (ed è già successo !) 😉 .

Edited by Thebaios
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A parte un compagno delle elementari figlio di un ingegnere che fece il suo compleanno nella sua bellissima villa anni 70, con uno scalone interno e una camera dedicata agli hobbies della madre non ho mai avuto contatti con gente ricca. 

Che poi non era ricchezza, era buona borghesia anni 80. Quelle del fine settimana a sciare, della cena al Burghy, insomma quel genere di benessere che vedevi in TV sui canali del biscione. Noi non eravamo poveri ma i sacrifici si facevano, nessuna cena fuori, regali solo a Natale. E ricordo che non provai invidia ma fascino. Era bello tutto ciò ai miei occhi, e lo avrei avuto anche io prima o poi. 

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Mi è successo una volta con un ragazzo con cui mi ero appena messo insieme, ci eravamo prima conosciuti su un forum poi dal vivo, avevo deciso di andare a trovarlo, non nella sua città ma ospite nell'appartamento in cui stava durante le lezioni all'università (a Venezia). Va be' insomma viene fuori che non stava in affitto in un buco per studenti a dormire su una branda come pensavo io, ma che era proprio un appartamento suo, con parquet, quadri, tappeti persiani e cose così. E ci andava solo per studiare poi tornava a casa sua nel villone. Venne fuori che era nipote di uno che aveva fondato un marchio va be' insomma era ricco sfondato poi non è che ne capisca molto magari sono io esagerato ma per dire suo nonno lo lasciavano fumare ai ristoranti nessuno aveva il coraggio di dirgli nulla. E io che ho fatto boh niente che gli potevo dire ho continuato a frequentarlo normalmente. Mia madre me lo rinfaccia ancora che l'ho lasciato

Edited by Renton
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36 minutes ago, PiNKs said:

E voi? Libera interpretazione.

Ma che s'intende per ricchi? 😅 Vengo da una famiglia benestante credo.

Non conosco la sensazione di cui parli perché non ho mai pensato che i soldi fossero un problema con i conoscenti o gli amici...i miei genitori avevano degli amici riccastri, dentisti, ma quando da ragazzino son stato invitato alla festa in piscina a casa loro non ho provato alcun disagio 😄  

Non sono stato viziato nel senso classico della parola, anzi qualche volta cercavo di non chiedere troppo perché poi sentivo mio padre lamentarsi con mia madre se spendeva troppo per noi...

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Just now, Thebaios said:

Spero non si riferisse alla sua ricchezza...

Vabbè spezziamo una lancia a favore di mia madre, me lo rinfaccia anche perché le stava simpatico

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1 minute ago, Renton said:

Vabbè spezziamo una lancia a favore di mia madre, me lo rinfaccia anche perché le stava simpatico

Alle mamme i fidanzati ricchi dei figli sono sempre più simpatici 😏

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5 minutes ago, schopy said:

Vengo da una famiglia benestante credo.

Pure benestante!! E mettiamoci anche il fatto che sta per iniziare l'era della moderazione talebano-padovana e diventerai un uomo di potere. Più sto e più mi convinco che devo corteggiarti in maniera spietata!

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6 minutes ago, marce84 said:

Più sto e più mi convinco che devo corteggiarti in maniera spietata!

Vedo un ban all'orizzonte...

Comunque, @PiNKs, scegli gli amici sulla base della simpatia e non preoccuparti del censo.

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Finché si tratta di scambiare chiacchiere e volendo fare discussioni credo non abbia senso fare distinzioni di portafoglio.  Convengo sulle uscite e cene 🤔 cioè se esci con uno a cena che ordina un manzo di kobe da 600 euro e tu non puoi permettertelo ti tocca puntare su qualcosa più alla tua portata (conscio che la prossima volta valuti bene se uscirci di nuovo xD). Come dici non è invidia ma un senso di inadeguatezza e inferiorità sociale che ti spinge a stare con i tuoi simili :aha: non a caso i poveri stanno con i poveri e i ricchi stanno con i ricchi 🤔 e se si cercano è solo per litigare :lol: 

In famiglia conosciamo una persona (ma anche la famiglia) molto ma molto benestante (che può permettersi tutto anche le cose inimmaginabili) quando vengono a trovarci o andiamo da loro (io ho smesso proprio di andarci) ci regala quintali di cose. Da piccolo era divertente perché lo consideravamo una sorta di babbo natale (io e mio fratello) ma più grandi sembrava quasi di scroccare gratis rispetto ai doni che i miei gli portavano. Per carità lui non si è mai lamentato o sembrato schifato però in cuor tuo sai che c'è un divario enorme.

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davydenkovic90

Quello classista non è un tema che mi appassiona molto e si rischia di scadere in facili cliché.

I ricchi sfondati che ostentano a me fanno simpatia. Non ne frequenterei perché non credo che avremmo tante cose in comune (l'unica è il tennis ma i ricchi non sanno mai giocare bene, lo amano e basta*). Li trovo buffi, alla fine godono di piccole cose, benché molto costose, e non mi creano disagio.

Non sono cresciuto nella povertà ma neanche nella ricchezza, una via di mezzo (non mi addentro nei dettagli per la solita privacy) e ho un aneddoto opposto a quello descritto nel topic: da bambino invidiavo da morire un mio amico che viveva in un palazzone enorme con appartamenti piccolissimi, perché aveva a disposizione un giardino condominiale e una marea di altri bambini con cui si vedeva. Non mi rendevo minimamente conto,  quando invitato, che fosse una famiglia molto meno abbiente della mia e avrei voluto vivere anche io lì. xD

*spesso gioco e ho giocato in circoli "per soli ricchi", quelli dove devi avere la tessera magnetica o - di recente - l'impronta digitale registrata per entrare. (Immaginate me a 12 anni fuori da  questi postacci con nomi altisonanti, tipo "villa Lloyd" che aspetto che qualche buon' anima mi apra perché devo giocare un torneo...)

Per esempio ricordo una volta una scena super trash di queste signore rifatte che giocavano a tennis che, durante le pause, si accendevano pure la sigaretta a bordo campo e fumavano allegramente.

 

In amicizia non conta il censo. Ho sempre avuto amici di varia estrazione sociale, così come anche i miei genitori. Mai sentiti in casa mia discorsi rivolti a me su chi avrei dovuto o meno frequentare e meno male perché sono sinonimo di chiusura mentale e basta

Edited by davydenkovic90
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beh, ormai le scene di lotta di classe sono un lontanissimo ricordo (probabilmente i più giovani manco sanno di cosa parlo) e i vlog sulla riccanza ostentata (vedi Vacchi) fanno vagnate di click -si ignorano i motivi del gesto-,

e però, per limitarci a  Roma, difficilmente chi c'ha il villone all'Olgiata ha amici a Torbellamonaca o alla serpentara. 

Anche perchè quelle zone residenziali mega super esclusive c'hanno cancellone eletronico & guardiania armata all'ingresso..

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10 hours ago, davydenkovic90 said:

In amicizia non conta il censo. Ho sempre avuto amici di varia estrazione sociale, così come anche i miei genitori. Mai sentiti in casa mia discorsi rivolti a me su chi avrei dovuto o meno frequentare e meno male perché sono sinonimo di chiusura mentale e basta

:clapping:Clap clap a te e ai tuoi genitori. Io fortunatamente ho conosciuto famiglie decisamente benestanti che si sono messe d'impegno a non far nascere il classismo nei figli, sono state un bellissimo esempio per me 🙂 . Crescendo ho avuto conferma che quelle parole non erano solo di facciata. Per fortuna esistono anche persone così.

Edited by Thebaios
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Mi sono relazionato con gente ricca più che altro per lavoro che per amicizia, non mi trovo in soggezione in queste situazioni ma i rapporti restano sul formale.

Una volta mi è capitato di insegnare in un collegio per qualche settimana. C'erano dei ragazzini nemmeno adolescenti mandati lì a vivere perché i genitori erano troppo occupati con la carriera o semplicemente avevano appaltato la crescita dei figli a terzi. Ragazzini con una tristezza negli occhi che non la vedi nemmeno in situazione di povertà estrema. Se mi relazionassi con quei genitori qualche problema ce l'avrei.

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19 hours ago, Bloodstar said:

Conosco bene la sensazione.

Io vengo da una famiglia piuttosto benestante ma sia dalla parte di madre sia dalla parte di padre ho dei lontani parenti ricchi. Ricchi in senso autentico: palazzinari, pescecani e alti dirigenti aziendali. Mi ricordo abbastanza bene quando, da bambino, mi sono reso conto che loro rispetto a noi stavano su un altro pianeta. 

 

Vorrei aggiungere che in questa presa di coscienza non c'era invidia o risentimento. Era solo il prendere atto di una distanza considerevole fra noi, famiglia più o meno benestante di provincia, e loro, ricchi di città. 

Comunque sono parenti che ho frequentato un po' quando ero molto piccolo e me lo ricordo come una rottura di cazzo, sia se venivano loro ai pranzi sia se toccava andare noi a Roma. Quando avevo circa 10 anni quelli della vecchia guardia hanno cominciato a morire e i rapporti si sono sfilacciati rapidamente. 

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Ho frequentato e frequento diverse persone con benessere economico molto alto (ovvero molto più del mio); ad es, uno dei miei migliori amici attuali è figlio di un ambasciatore di una nazione del G7, volto noto al Quirinale, e... è un ragazzo normalissimo. Ok, va in giro con la Jaguar, ma quando gli va prende la bicicletta, in giro per Roma (!!!). Mi ci trovo benissimo. Una mia amica di qualche tempo fa era figlia di un disoccupato di lungo periodo, con la famiglia che viveva veramente di pochissimo... e allora? La casa era angusta e cadente, ma lei è sempre stata un'ottima persona, di grande cultura (solo per merito suo), di notevolissima intelligenza e di ammirevole forza di volontà.

Non bisogna fare di tutta un'erba un fascio. Non tutti i ricchi(ssimi) sono uguali. 

-Ci sono quelli che si crogiolano nel proprio denaro, col risultato che spesso hanno il cervello atrofizzato, non si devono preoccupare di nulla, tanto c'è sempre il denaro o qualche sottoposto che mette una pezza su qualsiasi mancanza commessa.

-Ci sono quelli che ostentano scherzosamente il proprio benessere, ma lo fanno con autoironia, in modo leggero e senza essere insistenti, e in realtà vivono esattamente come tutti gli altri, amano mischiarsi con i meno abbienti, amano confondersi con loro in molte occasioni, sono perfettamente in grado di uscire dalla sfera dorata e restano sempre consapevoli di appartenere ad una stretta minoranza, e molto spesso di appartenervi solamente per motivi fortuiti e casuali. Sono i miei preferiti.

-Ci sono poi quelli che sono sempre o quasi sempre invisibili, non ti rendi conto che sono ricchi a meno che non aguzzi lo sguardo, notando cose insolitamente costose in loro possesso (ma non sempre, spesso non hanno nulla di non-ordinario).

Io, nel corso della mia esistenza, ho stretto bei legami un po' con tutti, ovvero con gente che era estremamente più danarosa di me, ma anche con gente messa piuttosto male: il fatto è che la bontà, la gradevolezza e l'intelligenza di una persona non hanno nulla a che fare coi patrimoni posseduti, affatto.

Pertanto, qualora ci si trovi bene e si abbia affinità con un individuo, mi sembra a dir poco stupido allontanarsi da questo se a posteriori si scopre che appartiene ad una fascia sociale (molto) differente.

Infine vorrei sfatare qualche mito sul fatto dell'essere "privilegiato". Loro i soldi li danno per scontati, come un normale elemento della quotidianità. Dunque sono più felici? Nulla di più sbagliato. Le loro esistenze non hanno nulla che li possa rendere più o meno felici (parliamo di felicità reale, non quella che si prova nello scartare l'ennesimo device nuovo appena comprato) delle persone di livello medio. Non vado oltre per non finire o t, spero basti per sfatare certa retorica che non passa mai di moda.

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21 hours ago, PiNKs said:

Ciao a tutti, in questi giorni mi sono ricordato che in terza media venne nella mia classe un ragazzino figlio di un famoso giudice di roma e di una dottoressa importante.

Vabbè tu hai frequentato il figlio, però ti posso assicurare che è molto difficile incontrare e frequentare un giudice che non pianga miseria

E più sono famosi più frequentano gente importante, più si lamentano perchè ritengono di non guadagnare quanto meriterebbero

Detto questo certo sono persone che viste dal basso possono tranquillamente essere definite piuttosto benestanti, però non andrei oltre

 

 

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5 minutes ago, ldvrsp said:

Io, nel corso della mia esistenza, ho stretto bei legami un po' con tutti, ovvero con gente che era estremamente più danarosa di me, ma anche con gente messa piuttosto male: il fatto è che la bontà, la gradevolezza e l'intelligenza di una persona non hanno nulla a che fare coi patrimoni posseduti, affatto.

Pertanto, qualora ci si trovi bene e si abbia affinità con un individuo, mi sembra a dir poco stupido allontanarsi da questo se a posteriori si scopre che appartiene ad una fascia sociale (molto) differente.

Infine vorrei sfatare qualche mito sul fatto dell'essere "privilegiato". Loro i soldi li danno per scontati, come un normale elemento della quotidianità. Dunque sono più felici? Nulla di più sbagliato. Le loro esistenze non hanno nulla che li possa rendere più o meno felici (parliamo di felicità reale, non quella che si prova nello scartare l'ennesimo device nuovo appena comprato) delle persone di livello medio. Non vado oltre per non finire o t, spero basti per sfatare certa retorica che non passa mai di moda.

Straordinario intervento :clapping:

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20 hours ago, Tyrael said:

Finché si tratta di scambiare chiacchiere e volendo fare discussioni credo non abbia senso fare distinzioni di portafoglio.  Convengo sulle uscite e cene 🤔 cioè se esci con uno a cena che ordina un manzo di kobe da 600 euro e tu non puoi permettertelo ti tocca puntare su qualcosa più alla tua portata (conscio che la prossima volta valuti bene se uscirci di nuovo xD). Come dici non è invidia ma un senso di inadeguatezza e inferiorità sociale che ti spinge a stare con i tuoi simili :aha: non a caso i poveri stanno con i poveri e i ricchi stanno con i ricchi 🤔 e se si cercano è solo per litigare :lol: 

In famiglia conosciamo una persona (ma anche la famiglia) molto ma molto benestante (che può permettersi tutto anche le cose inimmaginabili) quando vengono a trovarci o andiamo da loro (io ho smesso proprio di andarci) ci regala quintali di cose. Da piccolo era divertente perché lo consideravamo una sorta di babbo natale (io e mio fratello) ma più grandi sembrava quasi di scroccare gratis rispetto ai doni che i miei gli portavano. Per carità lui non si è mai lamentato o sembrato schifato però in cuor tuo sai che c'è un divario enorme.

Sì, io mi riferivo anche a questo. Come si fa ad essere amici di certe persone se fanno stili di vita differenti e per loro è normalità spendere molto e non badare a spese e il portafoglio è diverso?

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Be', se non ti fanno pesare il fatto di avere uno stile di vita più elevato rispetto al tuo e ti apprezzano per quello che sei (non per ciò che hai), tu per quale cavolo di motivo devi stare a farti tutti questi problemi ??? Ti viene richiesto di spendere altrettanto ? Boh!

Edited by Thebaios
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33 minutes ago, PiNKs said:

Come si fa ad essere amici di certe persone se fanno stili di vita differenti e per loro è normalità spendere molto e non badare a spese e il portafoglio è diverso?

Ma se ci sono tutte queste differenze, nel 90% dei casi (forse tu rientri in quel 10%) c'è ben poco rischio di avvicinarsi all'essere amici. Cioè, se il diventare amici significa passare un po' di tempo (libero; ludico) insieme, quindi non solo tempo obbligato da motivi di ordine superiore, è piuttosto improbabile che persone con facoltà economiche tanto differenti possano trascorrerlo casualmente vicine.

O altrimenti, se il ricco è anche una persona intelligente, saprà bene che la maggior parte di coloro che lo circondano non ha il suo stesso portafogli, dunque, nel momento in cui si troverà bene con qualcuno di questi, si vorrà adattare alle facoltà altrui, facendo anche un piacere a sé stesso, laddove sperimenterà un tenore più basso del suo (che appartiene ad una minoranza). Senza per questo scadere nel pauperismo o nell'ascetismo, ma coltivando per lo più ciò che avrà scoperto di avere in comune con l'altro.

Edited by ldvrsp
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Guardarli permettersi cose che io non posso permettermi. Pur non facendolo affatto pesare. Rimango lì a guardare con ammirazione e invidia e stop. Che amicizia sarebbe? Dipende anche da che classe sociale vieni secondo me.

1 minute ago, ldvrsp said:

Ma se ci sono tutte queste differenze, nel 90% dei casi (forse tu rientri in quel 10%) c'è ben poco rischio di avvicinarsi all'essere amici. Cioè, se il diventare amici significa passare un po' di tempo (libero; ludico) insieme, quindi non solo tempo obbligato da motivi di ordine superiore, è piuttosto improbabile che persone con facoltà economiche tanto differenti possano trascorrerlo casualmente vicine.

O altrimenti, se il ricco è anche una persona intelligente, saprà bene che la maggior parte di coloro che lo circondano non ha il suo stesso portafogli, dunque, nel momento in cui si troverà bene con qualcuno di questi, si vorrà adattare alle facoltà altrui, facendo anche un piacere a sé stesso, nel momento in cui sperimenterà un tenore più basso del suo (che appartiene ad una minoranza). Senza per questo scadere nel pauperismo o nell'ascetismo, ma coltivando per lo più ciò che avrà scoperto di avere in comune con l'altro.

Quoto. Ho conosciuto ricchi prenotare in ristoranti che in compagnia solo loro potevano permettersi e per non fare la figura del poveraccio ho finto un mal di testa e me ne sono andato.

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16 minutes ago, PiNKs said:

Guardarli permettersi cose che io non posso permettermi. Pur non facendolo affatto pesare. Rimango lì a guardare con ammirazione e invidia e stop. Che amicizia sarebbe? Dipende anche da che classe sociale vieni secondo me.

Questo è un limite tuo. Puoi lavorarci sopra, però

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1 minute ago, ldvrsp said:

Questo è un limite tuo. Puoi lavorarci sopra, però

Oltre a lui ho esperienze solo negative. 

Ps: poi ho incontrato di nuovo questo ragazzo dopo qualche anno ed era rimasto lo stesso di sempre.

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Io penso che l'amicizia vada molto oltre il dover fare i conti in tasca agli altri assistendo alle loro compere, perdonami... Qui il problema ce l'hai tu e devi risolverlo, combattendo su più fronti:

1) provare a realizzarti nella vita, che significa avere un lavoro onesto e sufficientemente remunerativo che tu possa fare per passione (la passione aiuta moltissimo). Bada bene, nonnecessariamente un lavoro che frutti valanghe di soldi, perché come ti ha detto pure Idvrsp esistono un sacco di ricchi infelici. Se poi i soldi che ti arrivano sono tanti, allora tanto meglio, ma il denaro per quanto importante npon può essere il Dio della tua vita, e se punti ad un lavoro che proprio non ti piace e per il quale non ti senti portato  ma lo scegli solo sperando di fare fior di quattrini, il rischio di svolgerlo male è molto alto...Vedi tu!

2) arricchendo la tua vita di ciò che conta: amicizie reali, non basate sull'interesse, oltre allo studio datti da fare con i lavori che puoi svolgere ora, magari dedicati al volontariato (consiglio che do spesso) e vedi se puoi consultare uno psicologo del lavoro, io non ci sono mai andato ma dovrebbero essere specializzati ad indirizzare le persone verso una scelta matura e soddisfacente dell'attività lavorativa, oltre che aiutare a risolvere l'invidia e il senso di inferiorità.

Inoltre mi preme ricordare che esiste un'invidia positiva, quella che non ti fa detestare gli altri, ma ti stimola a reagire, a fare di meglio, vivila come un campanello interiore che ti dice "Puoi fare molto anche tu, datti da fare, le capacità le hai ma devi trovare la tua strada". OK ?

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