Solitudine problema comune?

[Krad77]

26 minutes ago, ldvrsp said:

mantenere la propria dignità risulta piuttosto difficile. 

La dignità si costruisce durante tutta la vita, non sarà una malattia o una condizione di bisogno a togliercela, spero.

[schopy]

1 hour ago, Hinzelmann said:

Lo stesso discorso fatto a 33 anni con tanto di battutine goliardiche assume un diverso significato, quasi reducistico ed è regressivo perchè i giochi sono fatti

Che ansia 😩 un tema che mi è molto a cuore, e di cui qui sul forum non si parla spesso, è che, piuttosto, se un ragazzo gay cerca un fidanzato ed un giro di amicizie gay deve dedicarci del TEMPO che esula un po' dalla socialità che definirei "spontanea" dei rapporti di scuola, università, lavoro...se mi rivedo a vent'anni noto che il mio voler tenere il piede in due scarpe, compagni di università da un lato e ragazzi gay dall'altro, richiedeva un certo impegno. Oggi grazie alla maggiore visibilità LGBT queste difficoltà saranno meno frequenti, ma è piuttosto ovvio che, ad eccezione di chi lavori in ambienti prevalentemente gay, tutti noi dovremo presto o tardi "metterci del nostro" per avere amici omosessuali, che raramente saranno un compagno di classe o un collega.

Ho verificato comunque che una certa solidarietà gay esiste, e che talvolta amici di amici si ricordano carinamente di te anche a distanza di anni 😊

Edited November 13, 2020 by schopy

[Hinzelmann]

9 minutes ago, schopy said:

Che ansia

Però ora non puoi pretendere neanche che io  - rispondendo a Birichino - possa pensare al fatto che sul forum esistano antri 33nni che la pensano allo stesso modo, senza dirlo

E poi in effetti l'idea di Idvspr che la dignità si costruisce durante tutta la vita, ma si perde in un attimo e quindi dobbiamo anche programmare la morte in una clinica Svizzera, mi pare più ansiogena della mia😅

17 minutes ago, schopy said:

esula un po' dalla socialità che definirei "spontanea" dei rapporti di scuola, università, lavoro

Io la definirei più socialità di base o minima ( Covid a parte )

[Isher]

1 hour ago, Krad77 said:

La dignità si costruisce durante tutta la vita, non sarà una malattia o una condizione di bisogno a togliercela, spero.

Speri, appunto....Perché sono due dignità diverse. Di fatto, si ha dignità finché si ha sovranità su sé stessi. Due sole cose mantengono in vita la sovranità su sé stessi: salute, e soldi. Malattia grave, demenza senile, forte fragilità, te la tolgono. Mancanza di denaro, peggiora la cosa.

Morire da soli: anche qui alcuni di voi giocano con le parole. Per morire da soli non si intende morire in un luogo in cui si è da soli. Significa che non hai nessuno (più) accanto a te, oppure hai dei parenti che se va bene ti vengono a trovare una volta ogni due mesi in una casa di riposo, sempre che tu possa permettertela. Ma questo è quasi un OT. Non farei entrare la morte in questo discorso, se non altro perché è imprevedibile.

@freedog: Non conosco bene nayoz, ma il mio non era un discorso rivolto a tutti, bensì solo a quelli che sentono e si pongono il problema della solitudine oggettiva, e vogliono evitare questo esito. 

 

[Ghost77]

Dipende. Morire da soli per molti è la paura di essere fisicamente da soli, vedi il reparto covid, quando altrove vi sia un calore familiare che li aspetta. 

La paura di morire da soli per uno che non abbia nessuno diventa quasi qualcosa di scontato, meno impattante di chi uno un focolare acceso lo ha. Proprio perché prima si è già vissuta la paura di non trovare nessuno, la paura di restare soli, la paura di ammalarsi da soli. Situazione cupa ma che non piomba tra capo e collo. 

 

Tornando al tema della solitudine, c'è anche chi soffre di ansia da prestazione nell'affrontare nuove amicizie, per cui resta col desiderio di fare qualcosa ma il terrore cieco di perdere il controllo, di rovinare tutto. 

Non credo sia il caso di Birichino che comunque qualcuno lo conosce. 

 

[Saramandasama]

Già er forum è morto, ve mettete a parla pure di morte...

 

[davydenkovic90]

Non mi lancerei nei giudizi su una situazione appena intravista.

(Parlo in generale,  non del caso specifico) È tipico di molti gay il fatto di sentirsi soli quando non hanno fatto coming out, non si sono pienamente accettati, non si sono messi in moto per cercare altri ragazzi gay da conoscere, non hanno occasione di frequentare altri lgbt per colpa di ostacoli all'interno o all'esterno.

Frequentare etero (senza fare co) significherebbe, per loro, continuamente simulare e dissimulare. Talvolta alcuni si vergognano per le mancate esperienze, disapprovano o non hanno confidenza con i modi lgbt aggregarsi. Una gabbia, insomma.

Io sono stato solo e felice fino a vent'anni. Tanti miei hobby sono solitari. Poi ho iniziato a incontrare ragazzi con cui fare sesso. In alcuni di questi ho intravisto forme di solitudine, ma vai a sapere fino a che punto sgradite o cercate. 

Una volta che ho iniziato a fare CO con alcune persone che, casualmente, frequentavo, e dopo aver avuto le prime relazioni, onestamente, non mi sono sentito cosí solo. Frequento poca gente (sempre troppa per i miei gusti) ma non mi sento solo ormai da un bel po'.

10k follower (su Instagram, immagino) non sono tanti e dipendono solo da quanto tempo uno spende nel virtuale. Non sono in antitesi con la solitudine, anzi.

Comunque, invece che la solita banale invettiva contro le app, se in questo ragazzo hai visto qualcosa che merita di essere approfondito, spero che tu ne abbia parlato o ne parli prossimamente con lui

Edited November 13, 2020 by davydenkovic90

[Krad77]

5 hours ago, Isher said:

Perché sono due dignità diverse. Di fatto, si ha dignità finché si ha sovranità su sé stessi

Non sono d'accordo... altrimenti dovremmo ritenere chi soffre di incontinenza, o di una malattia degenerativa, persona senza dignità, o che la sta perdendo, che la sta diminuendo.
Io penso che la dignità la perdiamo per delle cose che facciamo noi, non per delle cose che subiamo per malasorte.

[nayoz]

9 hours ago, freedog said:

ma ce lo vedi @nayoz che tutt'assieme si rimette a frequentà esseri umani e la smette de fà l'anacoreta asociale?

improbabile, eh?

beh dai, almeno io non mi invento improbabili mariti 😛

[freedog]

7 hours ago, nayoz said:

beh dai, almeno io non mi invento improbabili mariti 😛

nemmeno io...

[Mario1944]

On 11/13/2020 at 8:58 AM, Iron84 said:

A parte che la solitudine è una questione soggettiva, chi vive in montagna isolato tra le capre non è detto che si senta solo

In genere quando parliamo di solitudine ci riferiamo alla separazione da enti animati della medesima specie e dunque la compagnia caprina o d'altre specie per sé non dovrebbe far testo per la specie umana.

La questione è pertanto se chi viva solo, cioè remoto da quelli della sua specie, senta la solitudine come tormento ovvero come consolazione, vocabolo che secondo alcuni deriva appunto da solo.

 

[davydenkovic90]

Io credo che qui si parli, e si debba parlare, piuttosto di una solitudine interiore che uno prova anche se ben inserito in un determinato contesto sociale. Ossia il fatto di sentirsi "lonely" (solo interiormente) e non "alone" (solo in senso fisico, tipo vivere da soli ecc.).

Il vivere fra le montagne, essere orfani, non avere amici, sono condizioni trasversali a gay e etero. Il problema dei gay è che, essendo in pochi, non facendo CO, rischiano di sentirsi molto soli anche a cena con 25 parenti o amici, o in un'aula universitaria con 100 coetanei. 

Edited November 14, 2020 by davydenkovic90