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gap generazionali & politically correctness


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@metalheart di nuovo, non capisco. Uno spazio come questo risponde a molte esigenze. Non l'ho visto come un forum di attivisti, né in contrasto. È:

- uno spazio per conoscere e stringere legami con gente online (ok, come strumento è datato)
- uno spazio per condividere sia riflessioni serie che cose pop
- uno spazio di accoglienza per persone che si avvicinano al mondo lgbt e vogliono parlare con qualcuno (per esempio, perché si scoprono lesbiche o gay e vogliono confrontare il proprio percorso e la propria esperienza con quelle altrui, o si sentono soli nell'affrontare i primi coming out, cose così)
eccetera (si aggiunga a piacere).

Una persona lgbt (e/o q) non deve necessariamente fare attivismo (e secondo me sta in chi lo fa la responsabilità di attirare nuove forze); un attivista non deve necessariamente dedicare tutta la sua vita e i suoi pensieri alle battaglie del movimento.

Edited by blaabaer
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2 minutes ago, blaabaer said:

@metalheart di nuovo, non capisco. Uno spazio come questo risponde a molte esigenze. Non l'ho visto come un forum di attivisti, né in contrasto. È:

- uno spazio per conoscere e stringere legami gente online (ok, come strumento è datato)
- uno spazio per condividere sia riflessioni serie che cose pop
- uno spazio di accoglienza per persone che si avvicinano al mondo lgbt e vogliono parlare con qualcuno (per esempio, perché si scoprono lesbiche o gay e vogliono confrontare il proprio percorso e la propria esperienza con quelle altrui, o si sentono soli nell'affrontare i primi coming out, cose così)
eccetera (si aggiunga a piacere).

Una persona lgbt (e/o q) non deve necessariamente fare attivismo (e secondo me sta in chi lo fa la responsabilità di attirare nuove forze); un attivista non deve necessariamente dedicare tutta la sua vita e i suoi pensieri alle battaglie del movimento.

Amen.

Ma anche perché ad un certo punto non posso ritrovarmi veramente affermazioni con "i gay sono misogini" perché arriva qualcuno random a scrivere qui sopra cose a nome suo che è equiparabile a quando gli omofobi fanno le sparate "i gay non vogliono i diritti civili" perché Platinette dice che lui non vuole i diritti civili.

E continuate a dire che il problema non stia nel fatto che dovremo trattare i sjw al pari dei terrapiattisti.

Scusate ma credo che manchi proprio un’onestà di base per portare avanti questa discussione (non tua @blaabaer, quello che hai detto in teoria è tutto giusto)

Perché se da mesi il forum si concentra non sulla canzone che stai ascoltando o su Patti pravo, ma su BLM, razzismo, queer, linguaggio inclusivo e associazionismo, e di fatto il forum è questo, e perfino thread su altre questioni poi sfociano spesso in questi temi, ma non sul matrimonio egualitario e adozione, quelli non interessano (eppure riconoscete che siano centrali in materia di diritti lgbt) 

e all’ennesimo “i queer si concentrano su asterischi e schwa, parlano solo di quello, di matrimoni non ne parla nessuno” 

e io vi rispondo “cavolo ma parlatene voi allora anziché discutere di asterischi e schwa dei queer” 

la deriva (anche per colpa mia) è “ma no, questo non è uno spazio di attivismo, non vale, e poi se ne è già parlato di questi temi”

forse vi è sfuggito il fatto che questo forum essenzialmente è diventato in gran parte critica di altri attivismi. Che siano quello queer asessuale blm, non importa. Cavolo arrivate ad aprire e seguire con passione thread sulla “queerizzazione dell’attivismo lgbt” e poi vi tirate indietro così? 

Ma allora smettete di parlare di attivismo in generale, parlate di più di telefilm gay, lasciate stare quello che scrivono i queer cattivi

1 hour ago, Paedicator1987 said:

Non mi dirai che non sia vero che sono - quasi - la stessa cosa.

Mi spiace, ma la tua affermazione è assurda, e può riposare solo o su una profonda ignoranza della questione, o su un semplicismo, già affetto dalla coscienza della mauvaise foi che esprime il tuo: – quasi –

Paedicator1987
2 minutes ago, Isher said:

Mi spiace, ma la tua affermazione è assurda, e può riposare solo o su una profonda ignoranza della questione, o su un semplicismo, già affetto dalla coscienza della mauvaise foi che esprime il tuo: – quasi –

Hai imparato da Metalhaert a fare affermazioni senza un minimo di dimostrazione nemmeno nella definizione del problema?

Siamo tutti ladri, siamo tutti razzisti, siamo tutti misogini, l'Italia è il posto migliore per viverci, l'Italia è il posto peggiore per viverci ecc. tutto campato per aria in un'indefinitezza che dà ragione o torto a tutti.

Indicami uno per uno i punti di differenza tra matrimonio e unione civile, al di là dei nomi, e dimostrami che sono profondamente - come secondo te la mia ignoranza - diversi.

Così intanto dimostriamo a Metalhaert che di matrimonio si discute anche su questo forum.

 

Per me, comunque, siete fuori. Non io, che trollo. Cioè se arrivate a dire cose come “sjw e fascisti sono sullo stesso piano”, quando sjw è stato coniato dalla destra estrema americana tipo ben Shapiro e letteralmente si traduce in italiano con il nostro “buonisti”, e ci credete davvero eh, capisco che sostanzialmente sto scrivendo su uno spazio di destra lgbt. Cioè siete la versione “no, io non sono né di destra né di sinistra” (e poi scopri che è casapound) lgbt. Non ero stato avvisato o non l’ho capito, colpa mia. 

31 minutes ago, metalheart said:

la deriva (anche per colpa mia) è “ma no, questo non è uno spazio di attivismo, non vale, e poi se ne è già parlato di questi temi”

Concretamente di cosa si dovrebbe discutere oggi su un forum di discussione lgbt a proposito di matrimonio egualitario e adozione scusa?

Concretamente, fammi degli esempi

Se ne è discusso in una prospettiva storica qualche mese fa, ossia come il movimento lgbt sia arrivato a rivendicarlo

Se ne continua a discutere in ottica di sviluppi politici e legislativi in giro per il mondo in thread del tipo "Situazione dei diritti LGBT nel mondo" e "Notizie lgbt"

Quindi non è neanche vero che non se ne parli

Ma oltre a questo? 

Edited by Uncanny
6 minutes ago, Paedicator1987 said:

Hai imparato da Metalhaert a fare affermazioni senza un minimo di dimostrazione nemmeno nella definizione del problema?

Siamo tutti ladri, siamo tutti razzisti, siamo tutti misogini, l'Italia è il posto migliore per viverci, l'Italia è il posto peggiore per viverci ecc. tutto campato per aria in un'indefinitezza che dà ragione o torto a tutti.

Indicami uno per uno i punti di differenza tra matrimonio e unione civile, al di là dei nomi, e dimostrami che sono profondamente - come secondo te la mia ignoranza - diversi.

No, non te li indico, perché non te lo meriti (sei arrogante), e perché nella storia di questo forum, al quale appartengo da 14 anni, questa questione è stata mille e mille volte trattata, e io ho scritto su di essa centinaia e centinaia di post. Sono tutti là: vatteli a leggere, se veramente vuoi imparare qualcosa, e non solo i miei, ovviamente, ma anche quelli di coloro che intervennero con post di elevatissimo livello, informazione e contenuto. Così, tra l’altro, ti renderai conto della ridicolaggine della tua ultima riga, che mi sono scordato di quotare. Solo una persona caduta da un pero può scrivere, su questo forum, che di questa questione, della quale si è dibattuto qui per anni, su questo forum si debba dare dimostrazione che si sa trattare. 

Aggiungo che ovviamente come si parla di sviluppi politici e legislativi su matrimonio egualitario e adozioni in giro per il mondo lo si potrebbe in teoria fare per l'Italia 

In Italia però di sviluppi politici e legislativi non ce ne sono e questo non dipende di certo dal gay-forum, quindi manca il materiale su cui discutere 

Di cos'altro dovremmo discutere a riguardo, oltre a quanto già si fa, quindi di grazia @metalheart?

Edited by Uncanny

@FreakyFred: ma qual è l'altra parte? Che tipo di contrattazione si sta facendo? Che siccome mi dai la carriera alias all'università allora mi puoi chiamare travione e non mi offendo? Giuro, non sto facendo finta di non capire, non sto proprio capendo.

Just now, blaabaer said:

@FreakyFred: ma qual è l'altra parte? Che tipo di contrattazione si sta facendo? Che siccome mi dai la carriera alias all'università allora mi puoi chiamare travione e non mi offendo? Giuro, non sto facendo finta di non capire, non sto proprio capendo.

Se fai una serie di richieste, linguistiche o di altro genere, e richiedi all'altro "apertura", si suppone che tu abbia apertura a tua volta. Questo significa, in lingua Italiana, che sei disposto a venire incontro all'altro, a sentire le sue problematiche e richieste etc. Dunque, ripeto: quali richieste sono a low priority e possono essere sacrificate senza che chi si rifiuta di accoglierle sia un mostro nazista? Ce n'è una?

Io non ho dato del mostro nazista proprio a nessuno, e di apertura mi pare di averne avuta abbastanza, qui.

Se c'è una proposta "ehi, ci farebbe piacere che si facesse così e colà, per motivi uno due e tre" (che puoi leggere nei miei post addietro), la mia apertura a posizioni contrarie ci sta se sento delle motivazioni che mi vengono comunicate ragionevolmente. Altrimenti è un no per dispetto.

Se pensi che in questo thread sia io l'irriducibile che non vuol sentire ragioni, hai sbagliato persona, completamente.

Ecco la mia risposta alla tua domanda: quando hai supposto che io non possa o voglia trovare nulla da sacrificare, hai proprio cannato. Io personalmente sacrifico volentieri tutto, se mi chiedi cosa sia sacrificabile. Però mi devi spiegare anche quale sia il vantaggio di questo "sacrificio" per entrambe le parti - al di là di "mi pesa il culo fare un minimo di attenzione". In quel caso mi è difficile dire "ok, scusa il disturbo, ne faccio volentieri a meno".

Nelle ultime 12 pagine di thread si è parlato assolutamente del nulla. Forse ho letto di fretta? Non ho trovato quasi nessuna motivazione concreta contro il politicamente corretto, se non i commenti di Almadel sulla rivendicazione di alcuni termini. Mi è parsa sensata e sono stato contento di aver portato avanti un dialogo su quello. Il resto è stato:

- "quanto ci stanno antipatiche le persone che chiedono queste cose", da una parte

- e "quanto rammolliti e pieni di difetti sono quelli che non ci ascoltano", dall'altra (una posizione che, avrai letto, non condivido)

Aggiungo/edito autocitandomi per ribadire proprio che

7 minutes ago, blaabaer said:

Io non ho dato del mostro nazista proprio a nessuno,

e che onestamente mi fa un po' incazzare essere visto come qualcuno che non sono, quando nelle ultime sedici pagine mi sembra di aver cercato di ascoltare tutti e di aver esposto delle ragioni chiare e motivate sulla mia posizione (siano esse corrette o no)

Poi se qualcuno continua a scrivere senza avere nulla da dire, non è colpa mia

Ok, quindi sinora nulla è sacrificabile o a low priority. Ma richiedi qualche argomento contro il politicamente corretto.

C'è l'imbarazzo della scelta, in realtà. 

Nel mondo accademico è un pericolo molto chiaro. Ho fatto l'esempio della parola "nigger"; in USA è pericolosissimo usarla anche solo citando un altro autore, o virgolettata. Un professore di cinese è stato licenziato per aver usato l'espressione cinese nai-ge, che si pronuncia circa come nigger. 

I danni fatti dal politically correct in campo artistico sono però particolarmente gravi. A me rimase particolarmente impresso il caso del manifesto promozionale per X-men Apocalypse, che mostrava Apocalypse che teneva per il collo Mistique. Il manifesto dovette essere ritirato con scuse e riverenze perché mostrava violenza sulle donne, e la violenza sulle donne non si può neanche mostrare. Hollywood è al momento invasa da film orrendi pieni di personaggi femminili "forti" che in realtà sono semplicemente odiose Mary Sue. Non è un caso che Trump abbia avuto un gran successo vendendosi come anti-politically correct: perché il politicamente corretto è strutturalmente oppressivo, crea un senso di soffocamento artistico e intellettuale che porta ad un effetto rebound.

Alcune richieste poi non possono essere accolte per ragioni sia pratiche che filosofiche, principalmente quyelle che infrangono i principi della lingua. Asteristichi e sciuè varie sono semplicemente improponibili; i generi sono costrutti grammaticali, fine, non sono un ritratto eticamente filtrato del reale, solo un codice con cui comunicarlo. Non c'è bisogno di alterare i generi per dare alla lingua una forma etica e politica di cui non ha bisogno, e di certo non c'è bisogno di riformare la lingua intera per una minoranza dello 0.1% che se no non si sente perfettamente rappresentata al 10000X10000.

Oltre a ciò ci sono delle problematiche di ordine filosofico e psicologico che ci piace ignorare ma esistono e pesano. Il disagio della civiltà, quello che ti porta a cercare di fittare in certi schemi sociali prestabiliti, ivi inclusi quelli linguistici, non è una semplice espressione di potere dittatoriale: è implicita nello stare in società, viene con le strutture sociali. Se siamo sessanta milioni o sei miliardi non può emergere ogni singolo individuo nella sua unicità (devo dire snowflake qui perché c'entra troppo); l'emergere lo si ottiene attraverso l'appartenenza ad un gruppo, quanto più grande è meglio è. C'è chi qui si lamenta del fatto che i gay non sono più così sensibili ai problemi della comunità trans, o quelli collegati al razzismo eccetera... E perché dovremmoe sserne sorpresi? Io sono un banalissimo maschio cis con la particolarità che gli piacciono gli altri maschi; per quale ragione dovrebbe importarmi qualcosa della sciuè, degli asterischi, della blackface? Queste cose non mi riguardano neanche di striscio, sono particolarismi di altri gruppi, e alcuni di questi gruppi sono in realtà gruppuscoli, entità virtualmente inesistenti in senso politico. 

Certo, ho comunque delle esperienze in comune con asessuali, immigrati, donne, quello che vuoi... ma se vogliamo sentirci parte di un gruppo unico sono da accantonarsi - necessariamente - le richieste divisive, o quanto meno occorre focalizzarsi su quelle che ci accomunano tutti. Ma nell'attuale "società degli individui" manca proprio il senso delle battaglie sociali, comuni, il senso di "classe" se vogliamo. La zia impicciona è il massimo del problema? E come puoi pretendere che questa sia un mia priorità di omosessuale, che passa molto di peggio? Se pensi che la tua priorità debba essere quella ovviamente non ci sono basi per condividere battaglie. Se poi andiamo su stramberie come gli asterischi andiamo a scoprire che queste fondamentali rivendicazioni sociali non hanno impatto concreto su nessuno, e hanno un vaghissimo impatto psicologico, tutto da misurarsi, solo su una minoranza di non-binari, che sono una minoranza dei transgender, che sono una piccola minoranza degli LGBT, che sono una minoranza della società. Ma come mai questa cosa non è la priorità assoluta della politica? Chissà! 

Perché bisognerebbe rinunciare a rivendicazioni particolaristiche? Perché si prioritizza l'appartenenza ad un gruppo, e le rivendicazioni particolaristiche invece disgregano i gruppi favorendo l'individuazione assoluta. Che poi è il principio implicito dell'intersezionalità: un moltiplicarsi di esperienze uniche e di individualità irriducibili che si traduce in una disgregazione delle unità sociali. . 

@FreakyFred "artistico" e x-men nella stessa affermazione?😂 

Comunque, concordo parzialmente con te a proposito delle difficoltà insite nel proporsi come intersezionali; finisce che si perde una linea di azione e tutto quel che è concesso fare è "empatizzare con la sofferenza".

Edited by schopy

Personalmente io ti stimo per aver detto di non avere interesse per le questioni trans perché la cosa non ti sfiora: paradossalmente (forse perché davi per scontato fosse il contrario) mi sembra un ottimo atteggiamento, cioè sarei più volentieri amico di uno che ragiona così (che dice "boh questioni vostre, cazzomene") piuttosto che di uno che ti viene sul muso ogni volta per criticare ogni cosa, trascinandoti in discussioni sempre uguali nelle quali per giunta non ti ascolta mai quando cerchi di spiegare qualcosa, il secondo non lo vorrei mai come amico 

Edited by Renton
7 minutes ago, Renton said:

aver detto di non avere interesse per le questioni trans perché la cosa non ti sfiora

Già, se solo lo avessi detto. 

Però è vero che per la maggior parte non mi riguardano direttamente. Il mio supporto, che nella maggior parte dei casi c'è, è ovviamente subordinato a che io venga efficacemente convinto che quella battaglia è giusta e importante. 

In alcuni casi, poi, mi riguardano direttamente, e non dovrai scavare troppo indietro per trovare le mie parole di fuoco spese contro la Rowling. La ragione? Gli argomenti e la retorica anti-trans della Rowling sono identici a quelli usati da decenni contro gli omosessuali, al punto che potresti tranquillamente sostituire gli omo ai trans nei suoi scritti senza cambiare il senso. Quella lì è una faccenda che chiaramente mi riguarda, lì c'è evidentemente qualcosa che ci accomuna. 

Gli asterischi non ci accomunano. Potrei comunque essere convinto che servano, ma qui c'è il problema che essendo un concettualista aristotelico con un sistema filosofico affinato nei decenni è del tutto impossibile che un argomento nominalista così estremo possa attecchire con me.

E il problema è che vincolare la solidarietà e di conseguenza l'aiuto reciproco al fatto che io rinunci a tutta la mia visione del mondo e alla mia filosofia è una richiesta... un po' forte. Qualcosa va sacrificato.  

Edited by FreakyFred

Be' ma secondo me già "non andare contro" è una forma di supporto, ho detto "amico" apposta proprio perché l'amico non deve essere per forza un attivista

Boh ovviamente se la tua visione del mondo implica che il tuo amico non abbia certi diritti, questo può incrinare l'amicizia, ma un po' come tu forse non vorresti come amico uno che si sente turbato dall'idea che tu violi le leggi del Signore praticando sesso anale

@FreakyFred Ti ringrazio per un intervento lungo e pacato (finalmente), sul quale mi riservo di rispondere meglio al più presto. Il mio commento brevissimo, a caldo, è che nessuna cosa che dici è in diretta opposizione con le sintesi - molto più banali - che ho fatto io, anche se non mi ci ritrovo in tutto.

Non ho visto queste ingerenze nell'arte; mi fido di quello che dici su Hollywood; l'unica cosa che vedo (che mi pare solo tangente alla pc) è che su Netflix tutte tutte tutte le serie prodotte infilano personaggi "queer" (come dicevo: non eterosessuali cisgender) per il gusto di farlo, anche nei contesti più improbabili.

Il punto sulla modifica della lingua è critico: asterischi e schwa sono, per come li vedo, a metà tra un tentativo e una provocazione. A parte l'ovvia futilità di una battaglia per modificare integralmente e "artificialmente" (qui inteso: con uno scopo specifico) una lingua, cosa che non chiedo. Con la maggior parte di queste cosiddette proposte non sono d'accordo, eppure sembra sempre impossibile avere un dialogo non polarizzante. Se mi dici, d'ora in poi la lingua italiana cambia e avrà un terzo genere, ti rido in faccia: non è possibile. Però a me non pare così irragionevole chiedere degli spazi in cui certe richieste possano essere, se non accolte, almeno in un certo senso assecondate. È una cosa che a me davvero non toglie nulla. Oppure possiamo tranquillamente fare finta che le persone non binarie non esistano perché sono poche.

La questione intersezionale è differente, e non penso di comprendere appieno il discorso che fai sulle entità politicamente inesistenti, nel banalissimo senso che niente esiste prima di esistere(?). Ma nemmeno chiedo che i punti che nomini siano la "priorità assoluta della politica". Ad ogni modo, la ricerca di un gruppo grande e unito che compatti la pluralità in favore di una maggiore rilevanza politica è solo una delle possibilità, una che però ha il rischio di portare a risultati come "o così o niente" o "qualcosa di scadente è sempre meglio di niente". Sul successo incrementale (esempio a caso: unioni civili) sono sicuro che molti in questo forum avranno opinioni diverse.

1 hour ago, FreakyFred said:

un moltiplicarsi di esperienze uniche e di individualità irriducibili che si traduce in una disgregazione delle unità sociali

Questo è un punto molto interessante. Quali sono queste unità sociali? Le persone che non vi si riconoscono, semplicemente non ne faranno parte - indipendentemente da quanto fastidioso ci risulti. Si disgregheranno di fronte ai nostri occhi comunque, che ci piaccia o no. L'unico palliativo che vedo è quella dell'inclusione, laddove non snaturi i principi e le rivendicazioni originali.

(Edit:

27 minutes ago, FreakyFred said:

E il problema è che vincolare la solidarietà e di conseguenza l'aiuto reciproco al fatto che io rinunci a tutta la mia visione del mondo e alla mia filosofia è una richiesta... un po' forte.

Quale visione del mondo e quale filosofia fai tue?)

26 minutes ago, FreakyFred said:

In alcuni casi, poi, mi riguardano direttamente, e non dovrai scavare troppo indietro per trovare le mie parole di fuoco spese contro la Rowling. La ragione? Gli argomenti e la retorica anti-trans della Rowling sono identici a quelli usati da decenni contro gli omosessuali, al punto che potresti tranquillamente sostituire gli omo ai trans nei suoi scritti senza cambiare il senso. Quella lì è una faccenda che chiaramente mi riguarda, lì c'è evidentemente qualcosa che ci accomuna. 

Gli asterischi non ci accomunano.

E là va a sensibilità: a me personalmente "gli asterischi" non cambiano nulla, eppure mi sento molto vicino a queste posizioni. Su Rowling, invece, non ho mai capito il polverone (nel senso: non è semplicemente meglio non calcolarla?)

Edited by blaabaer

Ecco, tipo, io non sono non-binary, ma se lo fossi e avessi pronomi specifici, a un amico chiederei probabilmente se può fare lo sforzo di usarli con me, e lì dipenderebbe molto dall'individuo, magari ci potrebbe essere una mediazione (tipo c'è chi dice: o neutro o maschile)... o magari no (o neutro o me l* puppi). Comunque la questione non avrebbe motivo di assumere una valenza politica (e si tratta comunque di un'ipotesi talmente remota, che tu come amico trovi una persona enby, che secondo me il tempo speso a discutere sulla questione è sproporzionato). Comunque fossi io  invece, vorrei solo che il mio amico non dicesse cose sgradevoli sulle persone non-binarie 

Edited by Renton
1 hour ago, blaabaer said:

Questo è un punto molto interessante. Quali sono queste unità sociali? Le persone che non vi si riconoscono, semplicemente non ne faranno parte - indipendentemente da quanto fastidioso ci risulti. Si disgregheranno di fronte ai nostri occhi comunque, che ci piaccia o no.

Praticamente tutte: famiglie, sindacati, comunità LGBT... non vi è gruppo che possa resistere al moltiplicarsi incontrollato dei particolarismi. 

In generale il discorso sull'inclusione ha assunto sempre di più una forma che è quella esemplificata dall'asterisco: un simbolo vuoto in cui ognuno può metterci ciò che preferisce. Ma un gruppo che sia definito da un asterisco non è un gruppo, sono semplicemente tante persone che stanno per conto proprio, e ciascuna avanza le sue richieste. 

Ma il senso di appartenenza non si costruisce in questo modo qui, nessuno si sentirà davvero parte di un gruppo così definito, ovvero non-definito. Il dramma psicologico del 2000 è proprio il senso di non appartenenza. D'altro canto, però, è pur vero che appartenenza comporta una misura di adeguamento e sacrificio dell'individualità, quindi occorre più che altro entrare nell'ottica che non si può avere tutto. E se pretendo che la comunità in cui vorrei riconoscermi ruoti completamente intorno alle mie specifiche e particolari esigenze è la mia aspettativa ad essere irrealistica, non la comunità difettosa e "non inclusiva".

1 hour ago, blaabaer said:

Quale visione del mondo e quale filosofia fai tue?)

La mia filosofia del linguaggio è quella del secondo Wittgenstein: il linguaggio non è un contenitore di idee, non è un mondo e a dire il vero non è nemmeno una rappresentazione del mondo. È semplicemente una funzione che serve a coordinare azioni ed emozioni delle persone a scopi comuni. Tutti gli errori e le contraddizioni del pensiero umano derivano dalla convinzione che il linguaggio si in qualche modo un ente dotato di vita propria, che rappresenta il mondo o addirittura modifica il mondo. Compito principale del filosofo dovrebbe essere proprio stare lì come un guardiano a riportare di continuo l'attenzione su che cos'è il linguaggio, quali sono i suoi scopi e dunque i suoi limiti strutturali. 

Le battaglie linguistiche di sinistra invece hanno chiaramente radici filosofiche che affondano in Foucault e nel filosofo che forse odio più in tutta la storia del pensiero: Derrida.  Il concetto è che il linguaggio non solo rappresenti il mondo, ma addirittura dia forma al mondo costruendo i rapporti di potere, e ancora addirittura che il linguaggi sia un'entità che vive di vita propria distaccandosi dalla funzione interpretativa del pensiero. Una valanga di stronzate, se si chiede a me. Ma si può dissentire da me. Non si può però condizionare la mia simpatia per le lotte LGBT all'accettazione di un metodo filosofico che aborro. Io non do e non darò mai priorità al linguaggio sul pensiero e sul reale, e mai sarò convinto che la desinenza di una parola sia una questione su cui imperniare lotte politiche. Quindi se mi si vuole "ally" non bisogna esigerlo, se no sono obbligato a diventare enemy. 

Edited by FreakyFred

Se la mia lingua lo possedesse, si, se non lo possiede no, userò circonluzioni

Se ha problemi a comprendere,  se ne farà una ragione 

Se non mi parla più per questo motivo, vuol dire che non è sufficientemente razionale per affrontare la questione con maturità passando oltre i suoi personali problemi di accettazione 

E forse dovrebbe fare terapia e smettere di frequentare posti virtuali dove c'è solo gente che la pensa come lui e fare un bagno di realtà 

16 minutes ago, FreakyFred said:

Tutti gli errori e le contraddizioni del pensiero umano derivano dalla convinzione che il linguaggio si in qualche modo un ente dotato di vita propria, che rappresenta il mondo o addirittura modifica il mondo. 

Benché condivida la tua opinione su Derrida, davvero neghi che il linguaggio abbia una dimensione performativa? Non modificherà il mondo ma i rapporti tra i suoi abitanti li modifica eccome! Tutto sommato se ritieni che il linguaggio sia "solo" una funzione che serve a coordinare le nostre azioni, oltretutto scarsamente rappresentativa del reale, non capisco perché tu sia affezionato alle lingue naturali 🤔

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