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Per Pegah Emambakhsh. Fermiamo la barbarie!


Cosgrove

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«Lapidare un uomo o una donna fino a farli morire può richiedere molto tempo, specialmente se coloro che scagliano le pietre desiderano di proposito prolungarne l'agonia. Il colpo di grazia alla testa, in grado di portare a uno stato di incoscienza o alla morte, può farsi attendere anche un'ora, mentre le pietre di piccole dimensioni che provocano contusioni sono rimpiazzate poco alla volta da pietre di dimensioni maggiori in grado di frantumare gli arti. Soltanto quando il corpo è in agonia in ogni sua parte può sopraggiungere la morte.»Questo è quanto potete leggere, assieme a tutto il resto, in un articolo odierno di Repubblica on line.L'articolo è scritto dal giornalista John Lloyd. E parla di Pegah Emambakhsh, un'iraniana che ha una duplice colpa: essere stata riconosciuta come lesbica in patria e non poter dimostrare di essere tale in Gran Bretagna, dove si è rifugiata per fuggire alla morte.In entrambi i casi la pena resta la stessa: la lapidazione.Un modo per scongiurare che questo avvenga occorre mandare una mail all'indirizzo savepegah@gmail.comla mail dovrà avere come oggetto "Save Pegah" e servirà per sottoscrivere l'appello lanciato dall'associazione del Gruppo EveryOne, che lotta affinché non ci siano ancora tragedie assurde come questa.Possiamo inoltre scrivere al nostro governo mandando una mail all'indirizzorelazioni.pubblico@esteri.itaffinché il ministero italiano degli esteri faccia pressioni alla Gran Bretagna per scongiurare l'estradizione.Io credo sia arrivato il momento di muoversi.Perché è assurdo che si muoia per il proprio diritto di amare chi si vuole.Ed è folle che accada per mezzo di una nazione che si definisce civile.***Per ulteriori informazioni cliccate qui: accederete al blog dell'Open Mind Catania, che appoggia questa campagna per salvare Pegah.Inoltre, per contattare il Gruppo EveryOne, telefonare al 3348429527 oppure scrivere a matteo.pegoraro@infinito.itroberto.molini@annesdoor.com

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Ho fatto un piccolo elenco di link con le azioni da poter eseguire. Non dimentichiamo che un caso simile si sta verificando anche in Germania

 

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La vicenda di Pegah:

Articolo di Repubblica.it

 

La mobilitazione del gruppo EveryOne (che ricorda anche il caso di Yasmine K), a cui invito di partecipare con una semplice e-mail:

Comunicato stampa apparso sul Blog Open Mind

 

Appello al Governo Italiano

 

La protesta:

Sit In di fronte all'Ambasciata Britannica a Roma

in via XX settembre 80

lunedì 27 agosto 2007 dalle ore 18,30

Appello sul sito dell'Arcigay

 

La petizione:

Su petitiononline.com

 

Di cose da poter fare ce ne sono: è comunque poco ma non laviamocene le mani

 

L'ambasciata Britannica in Italia si sta attivando seriamente. Una buona notizia, non posso far altro che lodare le iniziative intraprese fino ad ora (leggi la recente dichiarazione dell'ambasciatore). Speriamo che vengano ascoltate pienamente in patria

Comunicato dell'Ambasciata Britannica in Intalia

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