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Bullismo/Nonnismo/Mobbing...mai ricevuto? Per cosa? Come difendersi?


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Non sono mai stato vittima di bullismo, che io ricordi. Mi sto chiedendo se non ricordo nulla per un meccanismo di difesa che mi ha fatto rimuovere tutto, o se effettivamente è così, e in questo caso mi sembra strano, perché io da ragazzino mi prestavo troppo bene a essere bullizzato

Alle elementari ero abbastanza popolare, alle medie invece uno sfigato ma perché, me ne resi conto più tardi, la mia classe era un po’ socialmente ed economicamente divisa, e io ero tra i 3/4 outcast, tra i quali un fascista in erba e un nerd che tra loro si odiavano e mi presero in simpatia e per entrambi i quali, ripensandoci, avevo delle cotte

Al liceo nessun problema

Mi sono beccato del frocio solo una volta ma da un teppista che dava del frocio a tutti, ah e sono sicuro di aver subito almeno un paio di volte battute omofobe ma non me le ricordo 

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Mai stato vittima di bullismo 

Mi vengono in mente solo alcuni episodi isolati alle medie che non definirei neanche bullismo, era più goliardia idiota che c'era con tutti

Tipo uno scemo che un giorno si era fissato di volermi tirare giù i pantaloni da dietro in corridoio/classe. Alla fine mi pare ci fosse anche riuscito ma io lo presi a male parole, riferii ai prof e dopo una sgridata la cosa fini lì

Non sono mai stato preso di mira e comunque ero tutt'altro che remissivo, quindi mi prestavo poco ad essere bullizzato 

In generale sono sempre stato in ambienti tranquilli, medie incluse

Anche di omofobia non ne ho mai subita

1 hour ago, metalheart said:

Mi sto chiedendo se non ricordo nulla per un meccanismo di difesa che mi ha fatto rimuovere tutto, o se effettivamente è così, e in questo caso mi sembra strano, perché io da ragazzino mi prestavo troppo bene a essere bullizzato

Anche io me lo chiedo spesso perché sarei stato un obiettivo ideale. Ero sfigato, vivevo nel mio mondo, non avevo amici, sono sempre stato inabile agli sport e alle elementari ero anche grassoccio.

Probabilmente mi sono salvato perché, salvo forse negli ultimi due anni di elementari, ho avuto la fortuna di trovarmi sempre in ambienti tranquilli.

Alle medie ha certamente "pagato" il mio non essere in odore di omosessualità e il mio essere sempre piuttosto anonimo e sottotraccia.

 Alle superiori invece di fare tappezzeria mi sono relativamente adattato a un ambiente abbastanza greve da cui ho mantenuto scientificamente le distanze senza però passare mai per altezzoso, spocchioso o peggio ancora remissivo. Passavo per uno che studiava il giusto (dato l'infimo livello di certi docenti le ammazzate non erano richieste), che non era un infame perché senza esagerare una mano ai compagni più brocchi la davo sempre ma che, soprattutto, aveva i suoi cazzi esoterici (leggasi musica e libri) a cui stava dietro in solitudine. 

12 hours ago, Rocco88 said:

Ad un adulto certamente puoi dire di tirare fuori le palle, ma con un adolescente è diverso. Lo puoi/devi spronare ad affrontare i bulli con coraggio, ma gli devi assicurare al contempo un contesto scolastico  ed educativo positivo. Insomma, bisogna che gli adulti  siano con lui mentre intraprende questa battaglia. 

Dire a un ragazzo bullizzato di "tirare fuori le palle" è il classico consiglio che può dare una persona che dalla quella situazione non ci è passata oppure che l'ha sapientemente rimossa. Istintivamente, difatti, è la stessa cosa che direi anche io ma mi rendo conto che è inutile e pure potenzialmente dannosa. 

E' proprio uno di quei consiglia da "grazie ar cazzo".

Edited by Bloodstar
1 minute ago, Rocco88 said:

Proprio vero! 

Ponendo la questione in modo molto brutale e indelicato, direi che: se fosse realmente bastato solo "tirare fuori le palle" per non trovarsi in situazioni sgradevoli, quale ragazzino sarebbe finito bullizzato? Chiunque lo avrebbe evitato a priori, immagino.

 

Io sono assolutamente certo che mi sono salvato da un'adolescenza tragica non perché avessi sto grande carattere ma solo perché mi sono sempre trovato, per puro caso, in contesti tranquilli. Sono sempre finito in classi in cui non sono mai emerse dinamiche di bullismo o vessazione. Un po' di onesta dissimulazione ha fatto il resto. 

Altro che tirare fuori i coglioni, io mi sono salvato per un paio di botte di culo e un bassissimo profilo.

13 minutes ago, Bloodstar said:

Io sono assolutamente certo che mi sono salvato da un'adolescenza tragica non perché avessi sto grande carattere ma solo perché mi sono sempre trovato, per puro caso, in contesti tranquilli. Sono sempre finito in classi in cui non sono mai emerse dinamiche di bullismo o vessazione. Un po' di onesta dissimulazione ha fatto il resto. 

Altro che tirare fuori i coglioni, io mi sono salvato per un paio di botte di culo e un bassissimo profilo.

Sei stato fortunato, devo dire. Forse la mia situazione (non mia personale, ma del contesto scolastico in cui trovavo) è stata particolarmente tragica, non saprei. Ma il peggio sono stati gli insegnanti vigliacchi o addirittura complici, in qualche modo, dei bulli, i quali si sono sentiti ancora più liberi di fare quel che volevano

Poi quello in cui stavo è un paesino di cerebrolesi, c'è poco da fare. Tanto devoti quanto maligni e pettegoli.. io me li sono trovati tutti contro, non è stato "solo" un disagio a livello scolastico, il che peggiorava di gran lunga la situazione e ti convinceva  a maggior ragione di essere uno sfogato irrecuperabile

Tira fuori le palle.. grazie ar cazzo davvero 🤣

3 hours ago, davydenkovic90 said:

Su questo forum, senza far nomi, io ho visto atteggiamenti di bullismo, mobbing e nonnismo. Anche ai raduni.

Per esempio, ricordo di un utente sulla cinquantina che, alla cena di un raduno, tra le tante piccole domande vessatorie e atteggiamenti vari, chiese a un ragazzo molto più giovane, di fronte a tutti, "a te piace fare pompini?" e, notato il suo imbarazzo alla domanda fuori luogo, proseguì con "ah no? Peccato!". Si giustificò poi nel topic post raduno con le solite frasette vigliacche e scuse di circostanza, ossia che erano scherzi, che "da un grande potere derivano grandi responsabilità".

Effettivamente, come dice Billie Jean King, "pressure is privilege". Il bullizzato, in un dato contesto, attira l'attenzione spesso perché ha delle caratteristiche invidiate o attraenti, cui il bullo segretamente ambisce, secondo me spesso legate al concetto di libertà, oltre che di merito. Gli omofobi, per esempio, sono tali  perché sono i primi a non essere a posto con la propria sessualità o col proprio assetto familiare e cercano un capro espiatorio in qualcuno che, a differenza loro, si è sentito libero di costruire le proprie relazioni seguendo un principio di ribellione alla morale oppressiva imperante. Una persona che ha una bella famiglia, che è stato cresciuto da figure genitoriali amorevoli e serie, uno che si è sposato nel sacro vincolo e ha una bella famiglia unita, e, più in generale, uno che è contento di se stesso, non ha motivo alcuno di prendersela con famiglie diverse dalla sua o con chi ha un orientamento sessuale diverso dal suo.

Il problema del bullo è anche che, e in effetti il bullo si manifesta proprio in queste circostanze, si guadagna l'appoggio della maggioranza in un dato contesto, perché spende molte energie nel piazzarsi su un piedistallo e finisce che i suoi atteggiamenti vessatori diventano la normalità per tutti, e quindi sempre avallati e mai criticati. E se per caso qualcuno prova a rivolgere anche solo un'innocua osservazione, o magari una critica costruttiva al bullo, si ritrova doppiamente vessato e a tempo record denunciato, isolato e ai margini di quel dato contesto. E' abbastanza deludente vedere questo in contesti gay, comunque capita eccome. Ma forse in realtà è un bene, e non è che l'ennesima prova della biodiversità dell'orientamento sessuale, che è ben distribuito tra la popolazione, non solo fra virili, effeminati, a destra e a sinistra, al nord e al sud, ma anche tra artefici e vittime di bullismo. 

Mi hai ricordato di un episodio che mi è successo lo scorso anno. Una russa praticamente mi ha chiesto se fossi attivo o passivo nel bel mezzo di una cena di lavoro. È sceso il gelo dopo che le ho risposto di farsi gli affari suoi di ciò che io facessi al letto. Da allora ha cominciato a fare battutine sui gay e sul fatto che fossero malati...alla fine si è scoperto le piacesse la fica più di me (non che ci voglia molto).

 

Edited by PiNKs

Il mobbing per definizione si attua solo in ambiti di lavoro, dunque è impossibile che sia mai stato praticato qui sul forum.
Il nonnismo è messo in atto da parte di persone con maggiore anzianità rispetto a novizi, cosa mai vista qui sul forum.

Ho la sensazione che spesso sul forum si usi la parola bullismo alla leggera. Subire bullismo è subire comportamenti vessatori con costanza, attacchi verbali o fisici di una certa gravità. Provoca grandissime sofferenze.
Una persona completamente sconosciuta a cena, che ti chiede qualcosa sugli atti sessuali che ti possono piacere o che tu possa praticare, in un contesto di una cena gay del nostro forum, può essere definita in molti modi: scortese rude maleducata inopportuna sgradevole ecc. Probabilmente a seconda di chi ascolta la storia, ci sarà anche chi lo giudica come un tentativo di approccio, magari maldestro o troppo diretto o antipatico. Chiaramente può anche mettere in imbarazzo, imbarazzo che si suppone leggero e che non possa durare più di tanto.
Il bullismo però è un'altra cosa.

Mi hanno sempre fatto simpatia sia gli sfigati che i bulli:

ciascuno di questi gruppi apprezzava di me cose diverse

e con ciascuno di loro potevo condividere interessi differenti

come la passione per la lettura, la natura, l'odio per il calcio e l'amore per i giochi di ruolo coi primi

e quella per l'alcool, la droga, la piromania e la violazione di domicilio con i secondi.

 

Mi sono però sempre auto-bullizzato fin dalla prima superiore,

perché mi sentivo "piccolo" e volevo uscire solo con gli universitari;

mi ero fissato uno standard di esperienze da fare (soprattutto sessuali)

ed ero sempre terribilmente indietro sulla mia tabella di marcia,

nonostante fossero incomparabili con quelle dei coetanei.

 

Non ero estroverso, di più. Praticamente ogni anno ero il capoclasse designato.

Quando a diciassette anni ho dovuto cambiare scuola perché cacciato dalla precedente,

sono diventato il presidente del comitato studentesco di una nuova scuola dove non conoscevo nessuno.

Dopo poco ero già l'unico gay dichiarato e l'unico della mia classe ad avere fatto sesso con una donna.

Tempo un altro anno e sono finito in psichiatria per aver spaccato un banco sulla cattedra

durante una lezione sul Paradiso di Dante. E ho sfilato davanti a tutta la scuola con la camicia di forza.

Così è finita la mia gloriosa parabola alle Superiori: ufficialmente credo di essere diventato "quello matto".

Se qualcuno ha mormorato alle mie spalle, si è guardato bene dal farmelo sapere 🙂

20 minutes ago, Almadel said:

Credo che a volte tra "bullo" e "sfigato"

si rimanga un po' in mezzo al guado.

Oppure

Sei quello strano

Che fa sega alla prima ora per andare a nascondersi in una biblioteca chiusa al pubblico forzando una finestrella in cima alla scala antincendio

Solo per farti una canna e leggere un libro seduto per terra

Rigorosamente da solo perché sei un emarginato

Edited by Renton
davydenkovic90
14 hours ago, Krad77 said:

Una persona completamente sconosciuta a cena, che ti chiede qualcosa sugli atti sessuali che ti possono piacere o che tu possa praticare, in un contesto di una cena gay del nostro forum,

...  facendosi spalleggiare da altri, palesemente per mettere a disagio un dato ragazzo. A me sembrò palesemente nonnismo. E infatti a un certo punto gli dissi di smetterla perché stava andando oltre e non era piacevole neanche per altri forumisti presenti costretti ad assistere a quel brutto dialogo non consensuale.

I troll (senza far nomi, ma sappiamo chi) erano utenti molto aggressivi verso altri, ma non erano bulli. I bulli sono, per definizione, perfettamente integrati, insindacabili e protetti, nel dato contesto in cui esercitano, proprio come accadeva a scuola, perché si appoggiano a un branco che avalla o ignora certi comportamenti aggressivi e tossici, percepiti come naturali in quella situazione. I troll stavano ai margini del forum, non erano spalleggiati da nessuno tranne che da se stessi, e dopo qualche tentativo di integrarsi o di partecipare in modo "normale", finivano poi per fare la solita sfuriata fino a uscirne più volte, ripetutamente bannati.

Sicuramente, in casi virtuali o situazioni una tantum, il bullismo non è una cosa tanto grave perché non ci sono vincoli, uno fa log-out oppure semplicemente torna a casa propria dopo un raduno e chi s'è visto s'è visto. Che è la stessa osservazione che feci sulle molestie ricevute sempre a quel famoso raduno: innocue perché fatte da un idiota che mai rivedremo più.

Probabilmente per parlare di un vero e proprio bullismo (nonnismo, mobbing), ci vuole per forza un contesto che obblighi le persone a stare insieme e non consenta di dire un bel "vaffanculo" e di andar via, tipo la scuola o il lavoro, ad esempio. Ma mi sembrava in tema citare l'episodio del raduno (di cui peraltro non ho riferito, per decenza e per non offendere nessuno, tutti i dettagli) per dire che può sempre capitare che qualcuno si svegli la mattina e si presenti addirittura a una cena di un raduno di un forum come questo, con lo spirito di comportarsi in quel modo lì con un povero malcapitato venuto con tutt'altre idee, presupposti e aspettative.

 

Ritornando a parlare del topic e  di bullismo legato all'orientamento sessuale. Io non lo subii quasi mai, se non in occasioni circoscritte, però per i 5 anni di liceo mi ritrovai ad abolire completamente non solo la sessualità ma anche la socialità in genere, perché avevo molta paura che qualcuno si accorgesse o anche solo sospettasse che fossi gay e che mi rendesse ancor più impossibile la vita, visto che ero sempre nel mirino di tante persone a causa della competizione sui risultati scolastici. Quindi, anche se per colpa e decisione mia, in un certo senso quel dato tipo di bullismo (che forse si dovrebbe definire più correttamente mobbing) influiva anche sul mio orientamento sessuale e sul percorso che ogni adolescente dovrebbe fare per scoprire la sessualità e, nel mio  caso, anche accettarmi, dichiararmi e tutto il resto.

ln generale, credo che la cosa più interessante sarebbe studiare il fenomeno e raccontare la storia dalla prospettiva contraria a quella usuale, ossia non quella della vittima, ma quella del bullo. Di cosa è fatta la sua quotidianità? cosa trova quando rientra a casa? che interessi e che obiettivi ha? che idea ha degli altri (a parte i bullizzati, anche i suoi amici o le persone in generale) e perché ha bisogno di rifarsi a un branco, di averle sempre tutte vinte, di tenere sempre quel tono e reggere quel ruolo, alla fine, anche un po' serioso e deprimente? 

Edited by davydenkovic90
8 hours ago, Renton said:

Che fa sega alla prima ora per andare a nascondersi in una biblioteca chiusa al pubblico forzando una finestrella in cima alla scala antincendio

Solo per farti una canna e leggere un libro seduto per terra

Rigorosamente da solo perché sei un emarginato

Possiamo chiamarti Bastiano Baldassarre Bucci? 

11 hours ago, Renton said:

Io ero uno sfigato ma mi drogavo, bevevo, violavo domicili e bruciavo le cose a volte, non parlerei di piromania però

 

11 hours ago, Rocco88 said:

Per me la musica e la lettura erano strettamente legate con le prime due altre cose (e con le violazioni di domicilio, ma meno) :D

Ma voi stavate un sacco avanti a me. 

Io ero un conformista completo. Facevo un po' più del necessario a scuola per non avere mai la minima rogna e a livello comportamentale ero irreprensibile. Ero completamente astemio (e difatti il gusto per l'alcool non l'ho mai sviluppato) e non avrei manco saputo da chi comprare l'erba (le prime canne me le sono fatte fra il primo e il secondo anno di università).

2 hours ago, Ghost77 said:

Possiamo chiamarti Bastiano Baldassarre Bucci? 

Sì lol

1 hour ago, Bloodstar said:

non avrei manco saputo da chi comprare l'erba 

Basta chiedere in giro, a parte che ora non lo farei più, l'ultima volta qualche anno fa sono svenuto in mezzo a una sagra di paese per il calo di pressione

1 hour ago, Bloodstar said:

 

Ma voi stavate un sacco avanti a me. 

Io ero un conformista completo. Facevo un po' più del necessario a scuola per non avere mai la minima rogna e a livello comportamentale ero irreprensibile. Ero completamente astemio (e difatti il gusto per l'alcool non l'ho mai sviluppato) e non avrei manco saputo da chi comprare l'erba (le prime canne me le sono fatte fra il primo e il secondo anno di università).

Adesso invece sei diventato un teppistello di strada rotto a tutte le esperienze, nevvero?

ma a chi la vuoi da' da beve, su! Te sei scordato che te conoscemo de persona personalmente?

3 minutes ago, Renton said:

Basta chiedere in giro

Ma io alle superiori ero talmente isolato (seppur non emarginato) che mai avrei avvicinato qualcuno per chiedergli qualcosa. Figuriamoci l'erba. 

Se mi fossero piaciuti i giochi da tavolo mai sarei riuscito ad inserirmi in un gruppo di giocatori, per dire.

All'università un mio compagno di corso con cui ero entrato in confidenza l'erba se la coltivava in campagna e per un brevissimo periodo sono diventato un consumatore quasi abituale. Però era un contesto completamente diverso.

3 minutes ago, freedog said:

Adesso invece sei diventato un teppistello di strada rotto a tutte le esperienze, nevvero?

Questo te lo stai inventando te (as usual).

Ora sono uno spocchioso, borghesissimo pseudo-intellettuale pieno di boria malrepressa. Ma sono comunque una persona molto diversa da quello che ero alle superiori.

7 minutes ago, Bloodstar said:

Ma io alle superiori ero talmente isolato (seppur non emarginato) che mai avrei avvicinato qualcuno per chiedergli qualcosa. Figuriamoci l'erba. 

Hmmm capisco, anche io in realtà ero un po' così, forse è stato solo il caso, il fatto che per un'estate ho fatto un po' amicizia con un gruppetto e da lì ho scoperto a chi chiedere.

3 hours ago, Bloodstar said:

 

Questo te lo stai inventando te (as usual).

Ora sono uno spocchioso, borghesissimo pseudo-intellettuale pieno di boria malrepressa. Ma sono comunque una persona molto diversa da quello che ero alle superiori.

Caro il mio semi quasi dottore in lettere,

ti è nota l'esistenza di una figura retorica denominata iperbole o devo spiegartene significato & uso corrente?

Siccome so bene quanto te la tiri, definirti teppistello di strada voleva essere solo un uso appropriato di codesta figura retorica.

che evidentemente non cogliesti

4 hours ago, Bloodstar said:

sono comunque una persona molto diversa

Ottima scelta, quella di non utilizzare la parola "migliore" :sisi: 

1 hour ago, freedog said:

quasi dottore in lettere

Mo te se maggna.

E c'ha pure raggione.

Ma beati voi, io ero più frignone/fregnone di ora. Stavo sempre sulle mie ed ero considerato "immaturo" perché a 16 anni ancora giocavo. Avevo in classe donne e uomini vissuti. La mia fortuna è stata avere gli amici al di fuori della mia scuola con i quali uscivo ogni sabato sera. Io ero l'unico del classico e i miei amici tutti dello scientifico.

  • 2 years later...

Avevo completamente rimosso sto dissing col sor maestro!!!

Sarà che era il tempo in cui stavo a far riabilitazione cardiologica, però a rileggermi dovevo esse bello scoglionato per trattarlo così acidamente

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