Ganimede Posted November 2, 2007 Share Posted November 2, 2007 Ehm, io credo modestamente di aver capito - grazie alle vostre riflessioni! - il triste inghippo, poi correggetemi se sbaglio... I rapporti omosessuali tra maschi figurano tuttora inseriti tra i comportamenti ufficialmente, e quindi da considerare per i medici, a rischio, al pari dei rapporti eterosessuali con prostitute e via dicendo; la cosa dunque non cambia anche se il caso specifico riguarda un maschio omosessuale che ha un rapporto stabile di coppia ecc. Ciò stabilito e non abolito (l'identificazione dei rapporti omosex tra maschi come fattore di rischio è stata ribadita persino in una puntata del famoso telefilm Dr. House Medical Division, l'anno scorso), ogni direttiva del governo o di altre autorità non mediche contro la discriminazione finisce per avere un valore generico, che i medici possono disattendere opponendo la convenzione della loro comunità scientifica. Quindi, finché, quella identificazione non viene eliminata nelle direttive specifiche dei medici per i medici, un ospedale che permette ai maschi omosessuali di donare il sangue commette una violazione di norme considerate preziose per la salute pubblica. E purtroppo, ancora più tristemente, il problema non è affatto risolto dal fatto che sui test che troviamo in ospedale non ci sia la domanda sul tipo di rapporti sessuali praticati... perché la domanda è implicitamente contenuta in quella nei comportamenti a rischio!! Cioè, se un maschio omosessuale praticante (per così dire) risponde NO a quella domanda se ha avuto comportamenti a rischio (correggetemi se sbaglio perché non ho mai visto quel questionario ), automaticamente sta dichiarando IL FALSO, perché la domanda presuppone la conoscenza dei fattori di rischio, al limite se non si conoscono i fattori di rischio si possono chiedere ai medici presenti e allora l'inghippo viene fuori. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LanX Posted November 2, 2007 Share Posted November 2, 2007 Ganimede, ti chiedo scusa: non vorrei pensassi che sto cercando di accanirmi contro di te, dato che non è la prima volta che mi trovo a rettificare o smentire alcuni tuoi post, però... Quindi, finché, quella identificazione non viene eliminata nelle direttive specifiche dei medici per i medici, un ospedale che permette ai maschi omosessuali di donare il sangue commette una violazione di norme considerate preziose per la salute pubblica. ... devi prendere atto di una realtà OGGETTIVA e che non può essere stravolta discrezionalmente: non solo i rapporti STABILI tra omosessuali (maschi o femmine) non sono maggiormente a rischio rispetto ai rapporti STABILI tra eterosessuali, ma non esiste alcuna nota, postilla, direttiva, specifica o quant'altro nel protocollo medico, che dichiari il contrario o che autorizzi il personale medico ad applicare discrezionalità. Quanto alla compilazione del questionario: solo chi risponde NO a quella fatidica domanda, sapendo di avere una vita sessuale dissoluta e caratterizzata da continui cambi di partner e magari senza usare protezioni, è un CRIMINALE. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ganimede Posted November 2, 2007 Share Posted November 2, 2007 Ganimede, ti chiedo scusa: non vorrei pensassi che sto cercando di accanirmi contro di te, dato che non è la prima volta che mi trovo a rettificare o smentire alcuni tuoi post, però...... devi prendere atto di una realtà OGGETTIVA e che non può essere stravolta discrezionalmente: non solo i rapporti STABILI tra omosessuali (maschi o femmine) non sono maggiormente a rischio rispetto ai rapporti STABILI tra eterosessuali, ma non esiste alcuna nota, postilla, direttiva, specifica o quant'altro nel protocollo medico, che dichiari il contrario o che autorizzi il personale medico ad applicare discrezionalità. Però aspetta, una cosa è la realtà oggettiva dei fattori di rischio, che poi non può avere nulla di oggettivo perché quando si parla di fattori si parla di modelli causali e di convenzioni, altro è proprio la convenzione ufficiale che "mi pareva di aver capito" che ha stabilito i fattori di rischio, in cui "mi pareva di aver capito" che figura l'item dei rapporti omosessuali tra maschi, tuttora e in maniera chiara... E' invece la questione della discrezionalità, una questione che mi pare posta scorrettamente dal mondo politico, perché deriva da un fraintendimento di quella regola che ho spiegato e che "mi pareva di aver capito". Preciso che la base della mia deduzione erano le risposte di alcuni medici che ho letto nelle interviste e in altri forum, però non ci ho parlato direttamente e non conosco neppure la struttura delle fonti che regolamentano il lavoro dei medici e degli ospedali; tu ora mi dici che invece nella classificazione dei fattori di rischio, se è così allora hai ragione. Quanto alla compilazione del questionario: solo chi risponde NO a quella fatidica domanda, sapendo di avere una vita sessuale dissoluta e caratterizzata da continui cambi di partner e magari senza usare protezioni, è un CRIMINALE. Ma esattamente com'è formulata la domanda? se cita soltanto generiche diciture come "comportamenti a rischio", bisognerebbe verificare se c'è una congruenza tra significato conosciuto dal paziente e quello inteso dalla sanità che sottopone il questionario... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.