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Presentazione


FiglioDellaLuna

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FiglioDellaLuna

Buongiorno a tutti.

Bene...

Non è per andar contro a chi è munito di autentica curiosità,

ma è bene dire che non credo mi sia possibile una descrizione.

Stanare dalla mente la realtà di una persona e descriverla è praticamente impossibile.

Si voglia che certi contenuti sono taciti a noi stessi,

si voglia che la parola è solo un intermediario limitante,

si voglia anche che due occhi vedono meglio di quattro dacché i cervelli sarebbero due e le esperienze non son mai le stesse, né il modo in cui vengono vissute,

sta di fatto che la mia aspettativa più realistica è d'evocare una sorta di affinità psichica ed emotiva, nonché razionale, tra il racconto e la realtà personale, 

così da ottenere una verosimiglianza tra i due.

Degli anni miei, i passaggi evolutivi (evolutivi lo si interpreti come termine di convenzione) son stati complessi ma, sebbene i livelli siano diversi con gli anni,

direi che la linea della mia filosofia (sempre per convenzione) è rimasta la stessa, almeno di base.

Come di consueto, con l'età cambia la concezione delle cose e l'atteggiamento che ne consegue, ecc ecc..

In buona sostanza, cose che ognuno di noi può dedurre attraverso l'introspezione, per cui non perderei altro tempo a dire di cose che viviamo un po' tutti. 

Il mio passaggio negli anni è stato da estremamente timido ad estremamente paritario (essere paritario significa per me trattare gli altri come persone soggette alle stesse mie intemperie, dunque né più né meno di me), e ciò differisce dall'essere estroverso (che sarebbe l'opposto di timido)

perché sono espansivo ma resto tutore di ciò che trovo nobile nell'essere sensibili e nel non volersi esporre.

Dunque certi aspetti di me restano timidi ma tutelati da un atteggiamento esterno in cui prevale la consapevolezza che al mondo io posso essere e mettere in atto gli stessi comportamenti altrui,

se non fossi legato a dei princìpi cui credo sia giusto attenersi per stare bene al mondo e un po' nobile nell'animo.

E di questo devo dire che non necessariamente si sta bene al mondo seguendo certe regole, dato che c'è sempre qualcuno (magari qualcuno!) che cerca la scorciatoia più comoda a discapito altrui.

Per diretta conseguenza di ciò, ho diradato le forme di partecipazione collettiva, specialmente nell'epoca in cui la condivisione è tutto ed il rischio di omologazione è palese, sia pure per il solo fatto che ho una idea più intima dei rapporti umani, ed ogni persona gradevole resta pur sempre un mondo vasto e non sempre ho le risorse per accoglierlo. 

Comprendo come si possa intravvedere una vena di moralismo o giudizio già da questo, ma essendo un introspettivo e traendo spunti da ciò che non voglio essere, ogni cosa che penso è fine a me stesso.

Dunque lascio libertà di scelta, pur tutelando i miei spazi, sebbene non sia sempre facile giacché i legami esistono e certi compromessi portano inevitabilmente a crisi e piccole o grandi nevrosi.

Resto convinto che a tutto c'è una soluzione benché non abbia a portata di mano un libro delle risposte, ed il tempo limitato del vivere non consente di averle in gran parte: so di come certe battaglie sia bene non intraprendere perché cadrebbero in prescrizione per sopraggiunto decesso. Meglio non perder tempo. Ovviamente un certo stato di frustrazione deriva dal fatto che certi casi si ripresentano e destano sempre un triste stupore, condizionando ulteriormente la mia voglia di stare in disparte, o meglio di restare alla finestra.

Se poi il fatto di essere omosessuale fosse motivo di timore o se coincidesse con la timidezza, io stesso non saprei scremare bene gli effetti dei due aspetti nel mio rapportarmi all'epoca. Ora mi è indifferente. Peraltro tutto ciò fa parte di una fase di lotta ormai archiviata. In tal senso è bene non soffermarsi oltremodo, come sulle ceneri. 

Credo che l'etica e l'estetica siano ottime guide, ma ho difficoltà nell'affermarlo poiché son termini facilmente (anche se sembra molto strano) fraintendibili, o diversi da come li intendo io che cultura non ho. Comunque, per sorvolare, basti attenersi al concetto di rispetto e di buon gusto e ci intendiamo, o per lo meno siamo sulla giusta strada. 

In quanto ad esperienze personali, son stato consumatore ed oggetto di consumo, talvolta io stesso opportunista, però sconfitto in abilità, almeno sui piani in cui son stato più sincero - parlo degli affetti. Ho sofferto alquanto, dato che trovarsi volontariamente a nudo, umanamente e per uno slancio di sentimento, e scoprirsi meno interessanti rispetto a certi interessi altrui, a mio avviso più materiali, non mi ha portato giovamento, anche se mi son spinto a pensare di più -  specialmente su ciò che conta e ciò che no almeno per me. 

Nell'epoca in cui tutto è meno naturale e più rivendicato, soffro un po' di amarezza e di nostalgia. Ma nostalgia di qualcosa che era da me idealizzato, da me fondamentalmente mai vissuto, sebbene realisticamente fattibile e compiuto in tempi lontani da me e che non credo mai incontrerò.

Sta di fatto che certe consapevolezze fanno meno male di certi smarrimenti. Le amare sorprese non ci con più, quasi un sodalizio da cinismo e fatti concreti che lo confermano. Dunque l'industria dello stupore ha fallito, mentre lo scandalizzare mi è indispensabile.

Scrivo poesie, racconti, trascrivo percorsi mentali intimi. Tutto non destinato alla mercificazione. Desidero vuotare tutto in un sacco ma portarlo con me. Tanto l'umanità si ripete, i profili caratteriali lo stesso, la natura umana inevitabilmente, e ci sarà qualcuno meno astenuto di me disposto a scrivere delle stesse cose che ho visto, ma con più intenzione a cambiare le cose lasciando qualcosa.

Coltivo l'idea del non essere nessuno, così da permettermi tutto, convinto che ciò che è insignificante susciti meno attenzioni, arrivando al paradosso per cui tanti giudizi possono annullare una persona fino al punto di slegarla dai giudizi.

 

Dei fatti personali specifici, rimando il discorso ed in parte lo celo perché ogni storia richiede tante figure - figure che in questa sede magari non si racconterebbero ed io per rispetto - nonostante tutto - non le racconterò. Vi basti credere alle parole che dico ora: se il mio volo non è stato splendido è perché qualcuno ha tentato di colpirmi. Ho cari i miei genitori, quindi per amor loro ci tengo ad escluderli da questa affermazione, ma di Pasoliniani "fratelli che non sono più" ho l'agenda non piena ma per me quanto basta. 

Resto profondamente convinto che l'onestà intellettuale di una persona sia il miglior dono che si possa ricevere in un rapporto. E di gente intellettualmente onesta - perdonate il cinismo - non ne trovo granché.

 

Cordialmente

 

Ale. S. 

 

 

 

 

(328) - Copia.jpg

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Tutto questo per dire che sei avanti di età e velato? 

Ma non ti preoccupare, qui sicuramente ci interessa di più che cosa fai nel tempo libero e quali siano le tue passioni, del resto nulla importa! 

Benvenuto 😄

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2 hours ago, FiglioDellaLuna said:

Nell'epoca in cui tutto è meno naturale e più rivendicato

Diffido sempre di chi si lamenta dei presente, visto che è l'unico luogo che ci appartiene, ma ti do il benvenuto nonostante questo.

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FiglioDellaLuna

Accidentalmente s'incappa nell'errore di voler esprimere ciò che si vuole, senza ricordarsi ch'è più conveniente tacere o dire ciò che gli altri si attendono. C'è o ci sarebbe da chiedersi per quale motivo ai forum partecipino tutti, o per lo meno possano farlo, giacché per taluni è implicito che la propria opinione debba essere quella altrui e messa messa in dubbio la sincerità del punto di vista dell'altro. Io sono premunito - per mia esperienza e a questa mi limito - nel diffidare solo di chi cerca di nuocere. Normalmente è umano sbagliare, mentre è sciocco ricadere nello stesso errore. Devo dire che sono io stesso a sbagliare in continuazione. Ma, come diceva uno studioso che non cito ma credetemi di gran valore: il dialogo non è parlare con persone che la pensano allo stesso modo, ma confrontarsi con persone che la pensano diversamente

Edited by FiglioDellaLuna
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21 minutes ago, FiglioDellaLuna said:

è più conveniente tacere o dire ciò che gli altri si attendono.

Lodevole precetto d'urbanità, ché l'urbanità è sostanzialmente e meritamente simulazione di compiacenza e dissimulazione di disgusto.

23 minutes ago, FiglioDellaLuna said:

Io sono premunito - per mia esperienza e a questa mi limito - nel diffidare solo di chi cerca di nuocere.

Incauto!:

spesso infatti ci nocciono assai più coloro che non cercano deliberatamente di nuocerci.

31 minutes ago, FiglioDellaLuna said:

 il dialogo non è parlare con persone che la pensano allo stesso modo, ma confrontarsi con persone che la pensano diversamente

 Vero.... se il pensiero nostro fosse agli altri chiaramente manifestabile e dagli altri distintamente percepibile,  ma poiché, come tu stesso acutamente noti:
"stanare dalla mente la realtà di una persona e descriverla è praticamente impossibile",

convien seguire quello che sapientemente ti proponi:

"desidero vuotare tutto in un sacco ma portarlo con me",

affinché non graviamo altrui dei sacchi nostri senza cavarne neppure un misero compenso di consolazione.

 

PS:  Che fai nel cielo figlio della silenziosa Luna?;   dimmi che fai.

 

 

 

 

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Salve, o aulico novizio.

il nome che ti sei scelto per entrare nella nostra congrega mi rimanda ad un'antica canzone del1989 che adorai all'epoca, composta ed seguita da un gruppo spagnolo, nomato Mecano -

-purtroppo l'i pad da cui scrivo in codeste settimane lontane dalla mia magione non mi consente di linkarne il video, che però è facilmente rintracciabile attraverso una semplice googleata-

Noto con discreto sudor freddo che hai già iniziato a far conoscenza dell'altro arcade cronico del forum, spero che tra te e Mario non sorgano mai discute verbali, altrimenti occorrerebbero 65983 volumi enciclopedici pria che la tenzone si dirima 

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FiglioDellaLuna

È la più facile dimostrazione che si deride quello che non si capisce. Mi spiace di scrivere così, sinceramente, e non essere compreso. Speravo comunque in una eventuale richiesta di chiarimento, in caso di partecipazione. Partecipazione non pretesa.. Se mi son espresso male, chiedo scusa. Non era mia intenzione offendere. 

Per i Figli della Luna, Platone definiva così gli androgini. Poi, ora, ho scoperto essere il titolo di una canzone di De Andrè, che riferisce comunque a Platone. Non che io conosca Platone, ma l'idea degli omosessuali come "figli della luna" m'era parsa poetica. 

Saluti

Edited by FiglioDellaLuna
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50 minutes ago, freedog said:

un'antica canzone del1989

Ci avevo pensato anch'io, anche se in originale era Hijo de la luna :sisi:

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FiglioDellaLuna
4 hours ago, Mario1944 said:

Lodevole precetto d'urbanità, ché l'urbanità è sostanzialmente e meritamente simulazione di compiacenza e dissimulazione di disgusto.

Incauto!:

spesso infatti ci nocciono assai più coloro che non cercano deliberatamente di nuocerci.

 Vero.... se il pensiero nostro fosse agli altri chiaramente manifestabile e dagli altri distintamente percepibile,  ma poiché, come tu stesso acutamente noti:
"stanare dalla mente la realtà di una persona e descriverla è praticamente impossibile",

convien seguire quello che sapientemente ti proponi:

"desidero vuotare tutto in un sacco ma portarlo con me",

affinché non graviamo altrui dei sacchi nostri senza cavarne neppure un misero compenso di consolazione.

 

PS:  Che fai nel cielo figlio della silenziosa Luna?;   dimmi che fai.

 

 

 

 

Ho amato molto l'idea della gaiezza negli ultimi decenni prima delle guerre. L'idea del sentimento fragile dei cuori sprovveduti e utopisti, vissuti con la naturalezza con cui si viveva a quel tempo ma nello stesso tempo col timore di chi ha cura del bene prezioso che è il sentimento. Purtroppo ho visto l'altra realtà delle cose, nella mia limitata esperienza, e forse mi son venuto in aiuto da solo e son rimasto a pensare. Ciò che oggi è a portata di tutti, forse al tempo era più una rarità. Ora ci si può permettere di sostituire tutto, quindi non servono nemmeno le buone maniere. Grandi slanci, grandi delusioni, grandi dispiaceri, scura desolazione, assenza. E così, sto bene con me. 

E se le parole son solo parole, piccolo o grande sia il loro peso, ricadano pure su chi le pronuncia. Io so di me, e se con le parole non si dimostra di voler comprendere non giunge nemmeno il loro peso. Come si fa a ridere di ciò che non si sa se non si sa di cosa si ride?

Edited by FiglioDellaLuna
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6 hours ago, FiglioDellaLuna said:

Per i Figli della Luna, Platone definiva così gli androgini. Poi, ora, ho scoperto essere il titolo di una canzone di De Andrè, che riferisce comunque a Platone. Non che io conosca Platone, ma l'idea degli omosessuali come "figli della luna" m'era parsa poetica.

Per Platone i Figli della Luna sono gli Eterosessuali.

Infatti sono composti da una metà maschile e da una femminile.

I gay invece sono i Figli del Sole, in quanto hanno due parti maschili

e le lesbiche sono le Figlie delle Terra, avendo due parti femminili.

La Luna - in parte celeste e in parte terrestre - rappresenta l'unione del Maschile e del Femminile.

E' buffo - per il nostro modo di pensare - che l'eterosessualità sia vista in questo modo,

tanto che in molti (oltre a te) condizionati dal fatto che oggi l'androginia sia sinonimo di omosessualità

hanno interpretato male la cosa.

 

La versione in italiano di "Figlio della Luna" dei Mecano mi piace ancora di più di quella spagnola.

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7 hours ago, FiglioDellaLuna said:

sto bene con me. 

Beata solitudo, sola beatitudo....

7 hours ago, FiglioDellaLuna said:

Come si fa a ridere di ciò che non si sa se non si sa di cosa si ride?

L'irrisione è sostanzialmente ignoranza:

se conoscessimo veramente le cose, nostre ed altrui, non rideremmo d'alcuché,  anzi, piangeremmo di tutto.

8 hours ago, freedog said:

Noto con discreto sudor freddo che hai già iniziato a far conoscenza dell'altro arcade cronico del forum,

 Ce ne sono almeno un altro paio, seppur ormai celati per silenzi diuturni nelle pieghe del forum.

8 hours ago, freedog said:

spero che tra te e Mario non sorgano mai discute verbali, altrimenti occorrerebbero 65983 volumi enciclopedici pria che la tenzone si dirima 

Confida nella censura moderatoria.... 😉 

1 hour ago, Almadel said:

E' buffo - per il nostro modo di pensare - che l'eterosessualità sia vista in questo modo,

tanto che in molti (oltre a te) condizionati dal fatto che oggi l'androginia sia sinonimo di omosessualità

hanno interpretato male la cosa.

Perché oggi pensiamo malamente, certo sulla scorta della definizione ulrichsiana dell'homo homoeroticus come "anima muliebris virili corpore inclusa", che forse poteva calzare a lui stesso, ma che non è estendibile universalmente, se non altro perché l'affezione omoerotica nasce essenzialmente dall'esclusione dell'elemento femminino:

ben l'intese Platone, ma anche Dante, pur voce d'una cultura ormai omofoba, lo capiva, appellando ermafrodito l'amore eteroclito.

Edited by Mario1944
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clockietockie98

Ciao e benvenuto!
Non ho ben capito alcune parti della tua presentazione (ma ciò sarà dovuto quasi sicuramente alla mia ignoranza):

On 1/3/2021 at 2:57 PM, FiglioDellaLuna said:

dato che c'è sempre qualcuno (magari qualcuno!) che cerca la scorciatoia più comoda a discapito altrui.

Perché quell'enfasi su «qualcuno»?

On 1/3/2021 at 2:57 PM, FiglioDellaLuna said:

Dunque l'industria dello stupore ha fallito, mentre lo scandalizzare mi è indispensabile.

In che senso «lo scandalizzare mi è indispensabile»?

On 1/3/2021 at 2:57 PM, FiglioDellaLuna said:

Per diretta conseguenza di ciò, ho diradato le forme di partecipazione collettiva

Anche quelle online? Come mai hai deciso di entrare nel forum?

On 1/3/2021 at 2:57 PM, FiglioDellaLuna said:

Ma nostalgia di qualcosa che era da me idealizzato, da me fondamentalmente mai vissuto, sebbene realisticamente fattibile e compiuto in tempi lontani da me e che non credo mai incontrerò.

È una perifrasi per dire che rimpiangi il non aver vissuto appieno determinati periodi della tua vita, oppure c'è dell'altro che non ho colto? Inoltre non capisco in che senso quel «qualcosa» non l'hai «mai vissuto», ma «compiuto in tempi lontani».

Scusami in anticipo se queste domande possano risultare banali o se la mia curiosità si sia spinta troppo in là (magari toccando anche argomenti sensibili). Se così fosse, sappi «che non s'è fatto apposta.»

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FiglioDellaLuna

 Credo in un romanticismo pari a uno stato di grazia, come ad un giardino ben curato. Probabilmente, esistente in tempi passati. Non so se hai mai avuto occasione di vedere qualche film del cinema muto, o di incuriosirti e documentarti sul mondo gay in alcune nazioni europee prima delle guerre. Sia utile comprendere cosa intendo guardando le poche scene rimaste di un film del 1919 intitolato Anders als die Andern , un film semidistrutto per volere di Hitler. Un'epoca in cui il rapporto umano era diverso, meno consumista, meno dissacrante (vedi qualche intervento di Cecilia Gatto Trocchi), anche nei modi. Non un fatto elitario, di raffinatezza o che altro. Ma semplicemente di buone maniere. Un mondo Pasolinianamente più attento a preservare la sacralità nascosta dentro certe forme di stare al mondo. 

Avendo avuto i miei dispiaceri, sentimentalmente e più in generale uno scontro ideologico con certi modelli comportamentali - permettimi questo modo di dire - per qualche verso mi son convinto di aver realizzato d'essere in un mondo che col tempo non mi ha più affascinato. Come il risveglio dal torpore di uno dei pazienti di Sachs. Convinzione mia, che sia sbagliata o meno, come sarebbe opportuno pensare sempre perché vediamo poco ed interpretiamo peggio. Lascio comunque largo spazio alla possibilità che si tratti solo di una mia condizione mentale, e forse sarebbe meglio. Però stupisce anche me di come dentro vivo con distacco certe cose e prendo distanze da certi comportamenti. Non per un'idea d'essere un nobile d'animo, un meglio riuscito, uno più intelligente. Solo, avendo un occhio di riguardo verso cose che averto con sensibilità, mi sarebbe piaciuto vivere in una realtà meno costruita, con modelli/ideali, più affini alla natura umana.. meno distintivi. Purtroppo ci sarebbe da fare il commento io stesso a ciò che scrivo, perché a volte pare si tratti di una contestazione da snob. Si parla sempre di tante cose neutre ma mi sembra che a livello di apertura del cuore le persone si parlino poco.

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L'arcadia pasoliniana, l'epoca d'oro perduta e si' tanto rimpianta, coi suoi bei pastorelli dai boccoli biondi (che somigliano ai twinkini della Helix) che passavano il tempo a suonare lo zufolo...

posso dirlo?

MA CHE DUE PALLE!

quella civiltà "contadina" tutto era tranne che aperta & tollerante!

anzi, è sempre stata molto chiusa verso l'esterno, eternamente visto come una minaccia da combattere. Ed è un antico retaggio che ancora avvelena i pozzi del con-vivere moderno, vedi tutte le fobie contro ogni tipo di diversità, colore della pelle e sessualità compresi.

tutto l'opposto del melting pot, in sintesi.

davvero rimpiangiamo un'epoca così o vi piace parlare così ad minkiam , tanto per sentire l'effetto che fa?

Edited by freedog
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17 minutes ago, freedog said:

davvero rimpiangiamo un'epoca così

Lui stesso però afferma di non averla mai vissuta in prima persona e quindi di averla idealizzata. 

Mentre chiedo al nostro opener : il tuo modo di esprimerti, che pare librarsi attorno a un tema senza mai atterrare, è fatto per pudore, per timore di esporti o per semplice esercizio stilistico?

@freedogha anticipato qualcosa che stavo anche io per chiederti. Senza comprendere il tuo cosiddetto "background", il dietro le quinte, non si può inquadrare ciò che racconti e il tutto appare come un quadro bizzarro, molto bizzarro - che presumo sia il pensiero comune dei lettori e che non osano a far notare -.

L'unico consiglio, puramente di tema forumistico e che possa aiutare la comunicazione e la comprensione, è dire qualcosa di te come fanno un po' tutti al principio. Intendo qualcosa di più umano, come "sono un notaio del nord Italia e amo collezionare ferri da stiro". Solo dopo ci si potrà buttare su discussioni più profonde sull'essere, sul cosa non si è stati e sul futuro. 

Che ne dici? 

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4 minutes ago, Ghost77 said:

L'unico consiglio, puramente di tema forumistico e che possa aiutare la comunicazione e la comprensione, è dire qualcosa di te come fanno un po' tutti al principio

Perché consigli che la Luna rifulga splendente come il Sole?:

essa ora si cela, ora risplende sì, ma con lume più modesto del celeste fratello.

Se il figlio di Trivia vuol serbare la natura materna, ché buon sangue non mente, soffri che si veli e che, quando riluca, non s'accenda di chiarore accecante.

Che per altro il chiarore che acceca è forse più perspicuo, all'occhio umano, che un lume moderato?:

non temi, come Semele, essere incenerito dall'eccesso di luce d'un dio che si palesi nella pienezza della sua luce fulgente?

 

1 hour ago, FiglioDellaLuna said:

Non un fatto elitario, di raffinatezza o che altro. Ma semplicemente di buone maniere.

Non erri, forse, distribuendo per il volgo le buone maniere, che fuggono per natura propria dalle moltitudini tumultuanti?

51 minutes ago, freedog said:

L'arcadia pasoliniana, l'epoca d'oro perduta e si' tanto rimpianta, coi suoi bei pastorelli dai boccoli biondi (che somigliano ai twinkini della Helix) che passavano il tempo a suonare lo zufolo...

posso dirlo?

MA CHE DUE PALLE!

quella civiltà "contadina" tutto era tranne che aperta & tollerante!

Pasolini arcadico?:

mi giunge nuova....

D'altronde a lui piacevano personaggi per nulla bucolici ed arcadici, anzi!:

non pastorelli dai boccoli biondi, non auleti seguaci delle Muse, ma bifolchi rudi ed incolti, avidi mercenari del sesso.

 

 

 

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FiglioDellaLuna

Cerco di essere breve e rispondo alla tua domanda pertinente ed educata. 

36 anni

Impiegato

Non mi curo di piacere su ciò che sono: i miei e i miei amici se tali devono essere è per ciò che sono e non per ciò che mi conviene far vedere.  

Nel privato faccio diverse cose.. Leggo, scrivo, cucio, lavoro sulle macchine, dipingo, amo i quadri, vado a funghi, mi piacciono gli aneddoti, lavoro il legno, colleziono foto vintage, non sono un fan di un o una cantante in particolare ma tengo per me solo i brani che mi piacciono e le curiosità (da Lina Termini a Brian Eno - e non disdegno le canzoni di Anthony Perkins non per la loro particolare bellezza ma per la curiosità del fatto che fosse anche cantante, per non contare le canzoni di Coccinelle e altre chicche). Buona parte del tempo è incentrata nello stare accanto ad alcune persone che non stanno bene, per cui qualcuno lo aiuto nel farsi il bagno e qualche altro lo porto in giro quando c'è da uscire. Non farò nomi di persone non consapevoli di essere qui citate, ma nell'entourage ho anche qualche avversità costante verso soggetti manipolatori che compromettono i miei sforzi verso le persone deboli suddette, quindi psicologicamente sono abbastanza devastato. Dal punto di vista sentilentale.. Mhm.. Ho vissuto poche storie dal 2005 ad oggi e prevalentemente concentrate nei primi anni: uno lo mantenevo io e si prostituiva di nascosto (nella nostra stanza, quando ero a lavoro, s'intratteneva anche per solo piacere) - sgamato perché soffro di brutte sensazioni e quel giorno ebbi un brutto presentimento, tornai a casa e lo "sgamai"; il secondo fu veramente travolgente, ma che ci si creda o no si prostituiva anche lui - conosciuto attraverso il mio migliore amico, lo allontanai per un brutto presentimento e decisi, dato che mi cercava, di tornarci insieme ma con lo scopo di capire cosa stesse accadendo, scoprendo che ai prostituiva e il mio migliore amico lo sapeva - e ci tengo a dire che non lo biasimo per questo ma per la sua insincerità; il terzo non durò molto, ma un mio amico si inventò un mio tradimento e dulcis in fundo ci andò a letto lui; il quarto era geloso e mi pedinava, cosa che non fa per me. Un capitolo a parte merita un ragazzo con cui stavo a Milano e, in un momento in cui dovevo decidere tra andarmene o restare, lo lasciai solo ad aspettarmi a un appuntamento e non mi vide più, perché non sopportavo di separarmi. Anni dopo lo avrei contattato per chiedergli scusa per averlo lasciato così. 

Da 10 anni vivo in un contesto cittadino che non amo per nulla, in cui perbenismo e maldicenza sono in connubio. Ma tengo sempre a mente il fatto che il maldicente non sa di farmi il favore di levarmi di torno chi sta dietro alle chiacchere anziché ai fatti. Noto che c'è sempre maggiore propensione al mutuo soccorso quando c'è da fare i propri interessi piuttosto che quando c'è da tutelare la verità. Dunque mi sono confinato a maggior ragione. Anche nell'ambiente gay c'è una corsa all'osso e un pettegolezzo che mi fa sembrare di stare alle corse dei cani in Australia. Non amo chi attribuisce a sé stesso un valore distintivo in base alle marche che porta addosso. La moda per me è vestirmi come mi piace e non in base alla marca di tendenza. Per dire che è un discorso mio e vale per me, diciamo che non sto dietro le tendenze. 

Ho una particolare affinità affettiva verso il mondo transgender, più sofferto di altri e anche più forte e coerente nonostante i pregiudizi, meno verso i bisessuali - non per la bisessualità ma perché annida molte doppie vite. Non è un biasimo ma nella casistica ho visto molti fare delle scelte condizionate. 

Sessualmente non ho un ruolo. Di solito non lo faccio senza sentimento, e per sentimento non mi curo di scegliere il ruolo. Il piacere di stare con una specifica persona è più che appagante. 

Negli ultimi anni ho lasciato le chat di incontri, con sporadiche comparse con pause di 4 anni ognuna, perché in chat si vive troppo mentalmente e non ci si slancia un pò. Pare di dover programmare tutto e nel frattempo mi ritrovo ad aver già fatto da me. Pace. 

A parte questi dati che si ripetono in tante realtà di tante persone, all'inizio ci tenevo a scrivere cosa vivo nella mia interiorità. Ma le mie preferenze e affinità subiscono la censura o l'invettiva di chi pensa che dovrei pensare diversamente. Peccato che la mente sia mia e mi distruggo e ricreo come voglio. 

 

Ci tengo a dire, e questo spero mi sia concesso al di là dei commenti, che son dell'idea che ognuno è libero di pensare e vivere come vuole, purché gli effetti ricadano sulla propria persona. Questo per me è l'unico modo per preservare una coscienza pulita. Il fatto che io non abbia a cuore la voglia di replicare ai giudizi e a certi modi di additare e protestare verso chi esprime se stesso e il proprio parere senza voler offendere nessuno è solo una scelta di non voler alimentare certi modi di reagire e di confrontarsi. Preferisco essere per come sono e limitarmi a leggere e incuriosirmi con riapetto della storia altrui. Io non so di voi, voi non sapete di me. Anche scrivendo e descrivendo, non basta. 

Rinnovo le scuse se son sembrato offensivo.

Edited by FiglioDellaLuna
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1 hour ago, Mario1944 said:

Pasolini arcadico?:

mi giunge nuova....

D'altronde a lui piacevano personaggi per nulla bucolici ed arcadici, anzi!:

non pastorelli dai boccoli biondi, non auleti seguaci delle Muse, ma bifolchi rudi ed incolti, avidi mercenari del sesso.

Si consiglia la visione del suo film documentario "Le mura di Sana'a" ma anche tutta la sua polemica sulla scomparsa delle lucciole (nel senso degli insetti notturni), fin troppo melensa e -almeno per me- di difficile sopportazione.

in questo, ero e resto molto calvinista (nel senso di Italo Calvino) nell'eterna querelle tra loro due;

le preferenze sessuali di PPP in questo senso, sono ininfluenti

1 hour ago, FiglioDellaLuna said:

Cerco di essere breve e rispondo alla tua domanda pertinente ed educata. 

36 anni

Impiegato

Non mi curo di piacere su ciò che sono: i miei e i miei amici se tali devono essere è per ciò che sono e non per ciò che mi conviene far vedere.  

Nel privato faccio diverse cose.. Leggo, scrivo, cucio, lavoro sulle macchine, dipingo, amo i quadri, vado a funghi, mi piacciono gli aneddoti, lavoro il legno, colleziono foto vintage, non sono un fan di un o una cantante in particolare ma tengo per me solo i brani che mi piacciono e le curiosità (da Lina Termini a Brian Eno - e non disdegno le canzoni di Anthony Perkins non per la loro particolare bellezza ma per la curiosità del fatto che fosse anche cantante, per non contare le canzoni di Coccinelle e altre chicche). Buona parte del tempo è incentrata nello stare accanto ad alcune persone che non stanno bene, per cui qualcuno lo aiuto nel farsi il bagno e qualche altro lo porto in giro quando c'è da uscire. Non farò nomi di persone non consapevoli di essere qui citate, ma nell'entourage ho anche qualche avversità costante verso soggetti manipolatori che compromettono i miei sforzi verso le persone deboli suddette, quindi psicologicamente sono abbastanza devastato. Dal punto di vista sentilentale.. Mhm.. Ho vissuto poche storie dal 2005 ad oggi e prevalentemente concentrate nei primi anni: uno lo mantenevo io e si prostituiva di nascosto (nella nostra stanza, quando ero a lavoro, s'intratteneva anche per solo piacere) - sgamato perché soffro di brutte sensazioni e quel giorno ebbi un brutto presentimento, tornai a casa e lo "sgamai"; il secondo fu veramente travolgente, ma che ci si creda o no si prostituiva anche lui - conosciuto attraverso il mio migliore amico, lo allontanai per un brutto presentimento e decisi, dato che mi cercava, di tornarci insieme ma con lo scopo di capire cosa stesse accadendo, scoprendo che ai prostituiva e il mio migliore amico lo sapeva - e ci tengo a dire che non lo biasimo per questo ma per la sua insincerità; il terzo non durò molto, ma un mio amico si inventò un mio tradimento e dulcis in fundo ci andò a letto lui; il quarto era geloso e mi pedinava, cosa che non fa per me. Un capitolo a parte merita un ragazzo con cui stavo a Milano e, in un momento in cui dovevo decidere tra andarmene o restare, lo lasciai solo ad aspettarmi a un appuntamento e non mi vide più, perché non sopportavo di separarmi. Anni dopo lo avrei contattato per chiedergli scusa per averlo lasciato così. 

Da 10 anni vivo in un contesto cittadino che non amo per nulla, in cui perbenismo e maldicenza sono in connubio. Ma tengo sempre a mente il fatto che il maldicente non sa di farmi il favore di levarmi di torno chi sta dietro alle chiacchere anziché ai fatti. Noto che c'è sempre maggiore propensione al mutuo soccorso quando c'è da fare i propri interessi piuttosto che quando c'è da tutelare la verità. Dunque mi sono confinato a maggior ragione. Anche nell'ambiente gay c'è una corsa all'osso e un pettegolezzo che mi fa sembrare di stare alle corse dei cani in Australia. Non amo chi attribuisce a sé stesso un valore distintivo in base alle marche che porta addosso. La moda per me è vestirmi come mi piace e non in base alla marca di tendenza. Per dire che è un discorso mio e vale per me, diciamo che non sto dietro le tendenze. 

Ho una particolare affinità affettiva verso il mondo transgender, più sofferto di altri e anche più forte e coerente nonostante i pregiudizi, meno verso i bisessuali - non per la bisessualità ma perché annida molte doppie vite. Non è un biasimo ma nella casistica ho visto molti fare delle scelte condizionate. 

Sessualmente non ho un ruolo. Di solito non lo faccio senza sentimento, e per sentimento non mi curo di scegliere il ruolo. Il piacere di stare con una specifica persona è più che appagante. 

Negli ultimi anni ho lasciato le chat di incontri, con sporadiche comparse con pause di 4 anni ognuna, perché in chat si vive troppo mentalmente e non ci si slancia un pò. Pare di dover programmare tutto e nel frattempo mi ritrovo ad aver già fatto da me. Pace. 

A parte questi dati che si ripetono in tante realtà di tante persone, all'inizio ci tenevo a scrivere cosa vivo nella mia interiorità. Ma le mie preferenze e affinità subiscono la censura o l'invettiva di chi pensa che dovrei pensare diversamente. Peccato che la mente sia mia e mi distruggo e ricreo come voglio. 

 

Ci tengo a dire, e questo spero mi sia concesso al di là dei commenti, che son dell'idea che ognuno è libero di pensare e vivere come vuole, purché gli effetti ricadano sulla propria persona. Questo per me è l'unico modo per preservare una coscienza pulita. Il fatto che io non abbia a cuore la voglia di replicare ai giudizi e a certi modi di additare e protestare verso chi esprime se stesso e il proprio parere senza voler offendere nessuno è solo una scelta di non voler alimentare certi modi di reagire e di confrontarsi. Preferisco essere per come sono e limitarmi a leggere e incuriosirmi con riapetto della storia altrui. Io non so di voi, voi non sapete di me. Anche scrivendo e descrivendo, non basta. 

Rinnovo le scuse se son sembrato offensivo.

Per fortuna che dovevi esser breve...

ci sarebbe da rispondere ad ogni punto che hai trattato, mi limito solo a ribattere al tuo ultimo capoverso: dire che ognuno è libero di pensare & vivere come vuole è un concetto leggerissimamente tautologico; quelle che stai interpretando come critiche alla tua persona, son commenti a quanto scrivi, che per quanto molto nebuloso, lascia intravedere, oltre ad un linguaggio (inutilmente) forbito, una buona familiarità con letture & autori novecenteschi. E, fidati, ciò non è da tutti, anzi!

solo che almeno a me continua a sfuggire il senso logico complessivo di quel che scrivi, e al max riesco a commentare singole pericopi dei tuoi papiri, non trovandomi spesso concorde con quanto ivi asserisci tra l'altro.

per esempio, dici di essere un impiegato, giusto?

Però subito dopo scrivi che ti piace aiutare prossimo & bisognosi; da ciò  ci vedo familiarità col mondo del terzo settore cattolico, quando non con i preti stessi. E ciò spiegherebbe anche la tua ritrosia nel fare un gran bel CO, per timore delle loro reazioni, che potrebbero costarti finanche il posto di lavoro, se i capi della CdO subodorassero qsa....

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FiglioDellaLuna

A parte il fatto che a malapena sono credente solo per il fatto che noi umani abbiamo un campo di visibilità della materia alquanto limitato, per cui non posso precludere il fatto che al di là del mio campo visivo ci possa essere qualcosa d'altro, e dubito che sia regolato da logiche e concetti del tutto umani o umanamente dedotti. 

Non aiuto "il prossimo e i bisognosi" ma mi occupo di qualche persona cui devo molto e di cui riconosco gli sforzi fatti per me, dunque non si tratta di beneficenza ma di riconoscenza. Persone cui ho ben poco altro la rivelare. Non ho rapporti personali di coltivazione della conoscenza reciproca con persone che non mi gradiscono per come sono. Anzi, credo sia una fortuna liberarmi subito delle persone che prendono le distanze in base a chi porto a letto: prima me le tolgo di mezzo e più tempo ho per stare con chi si pone altri problemi che non ingeriscano sulla forma della mia natura. Dal Cattolicesimo in versione borghese non ho tratto che svantaggi. 

Ciò che una persona è trascende il ruolo che occupa per vivere e sopravvivere nel sistema in cui si trova. In definitiva, le scelte della vita possono riferirsi non a una volontà autonoma e ponderata ma a un compromesso tra il dover sopravvivere e ciò che appaga. Naturalmente, in termini di appagamento personale, cerco ciò che conforta. Seppur in certi casi possa trovare disapprovazione, è anche vero che uno può premunirsi di credenze sufficientemente maturate per esentarsi dagli effetti di simili giudizi, se in coscienza non si cerca il male altrui. 

 

Edited by FiglioDellaLuna
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