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L'amore e la sua composizione.


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Allora, lungi da me l'idea di scrivere un post di portata universitaria. Mi limiterò a scrivere in un italiano quantomeno corretto (o almeno spero) quello che penso io su come sia composto l'amore, e mi piacerebbe sentire anche le vostre opinioni.

Allora, comincio col dire che l'amore è composto da MINIMO 2 persone. L'amante, ovvero colui che ama, e l'amato, ovvero colui che riceve l'amore. Scusatemi se il linguaggio potrebbe somigliare o addirittura essere identico a quello che usa platone nel parlare di questo argomento, ma è proprio a lui che faccio riferimento. Questo perchè è stato uno dei filosofi che, per adesso, ho avuto occasione di studiare riguardo all'amore.

Infatti, come dice nel suo Simposio, l'amante, o amasio, è colui che dona il proprio amore all'amato. Praticamente penso che sia un'antica divisione tra il moderno attivo-passivo. Personalmente non penso che nelle coppie etero l'attivo sia per forza da attribuire al ruolo dell'uomo e il passivo a quello della donna (scusate se per voi ho detto un'ovvietà), anzi, molto spesso questi ruoli sono invertiti o non sussistono affatto.

Nel caso dell'amore omosessuale questa distinzione giocoforza entra in causa. In quanto si parla di due persone dello stesso sesso che, per quanto riguarda il lato sessuale ma non solo, devono fare delle distinzioni. Innanzitutto, chi è l'amante o il "passivo"? Penso che, almeno per esperienza personale, sia quello che porta avanti la storia/relazione/toccata&fuga. E' colui che condisce il rapporto, che cerca continuamente, che organizza, che AMA. E' proprio qua, almeno secondo me, il punto fondamentale. L'amante AMA, è la forza motrice che riesce a tenere uniti i 2. E questo è un grandissimo privilegio. D'altro canto, però, l'amasio è quello che si prende tutte le rogne (passatemi il francesismo). Si prende le porte in faccia, i rifiuti, i NO, i "mi interessi ma sono già impegnato", i "non posso uscire oggi, scusami" e via discorrendo. Quindi, tra i 2, è quello che almeno inizialmente soffre di più perchè come tutti ben sanno è molto difficile da far ingranare una storia seria.

Chi è invece l'amato? L'amato è, da come dice la parola stessa, colui che riceve l'amore. Quindi, tra i 2, è quello che coadiuva l'altro per far continuare la storia. Ovviamente è quello che, almeno inizialmente, soffre di meno, in quanto per esperienza personale è colui che prende "più alla leggera" la storia (ovviamente poi ci sono caretteri&caratteri). La sua funzione, oltre a quella di ricevere amore, è quella di contraccambiarlo, rendendo così a buon fine tutto l'amore datogli dall'amasio. Ed è questo contraccambiare che spinge l'amante ad amare, creando così un ciclo infinito.

Ora, io non avendo mai provato a fondo l'amore, non so se sia realmente così. E' quello che però penso da molto tempo e prima o poi avrei fatto un topic del genere per sentire anche le opinioni di qualcun altro.

Chiedo SCUSA se queto topic è già esistente, se ho infranto qualche regola, se ho postato nella sezione sbagliata o se, come ho detto sopra, ho scritto ovvietà.

Grazie a tutti quelli che risponderanno per placare la mia curiosità.

 

Giacomo.

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https://www.gay-forum.it/topic/6035-lamore-e-la-sua-composizione/
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Posso dirti, per la mia esperienza che no, non è così. Non è così perchè tu presupponi due ruoli ben definiti e prestabiliti e, invece, l'amore, quello vero, tra due persone, implica il fatto che entrambe le persone ricoprano entrambi i ruoli (e anche più). Io sono l'amata, ma anche l'amante, la mia ragazza è l'amante, ma è anche l'amata.

Una storia la si porta avanti in due, assieme, non c'è chi fa e chi si fa trasportare.

Altrimenti come può durare?

Io ho scritto anche che non conoscendo a fondo l'amore ho solo fatto ipotesi su come potesse funzionare.

Io penso che però ci sia una distinzione, almeno inizialmente, tra colui che è interessato e colui al quale piace essere interessato, insomma una sorta di divisione "naturale" che fa sì che da una parte ci sia chi comanda (colui che è interessato) e chi "segue" (colui al quale piace essere interessato).

Non so, altrimenti non mi spiegherei determinate cose...

a me non è capitato, sinceramente, mai. Non c'era un interessato, c'erano due interessate e due interessi.

Semmai posso capire questo discorso se mi si parla di scegliere il pub, o il ristorante, ma non se si parla di sentimenti.

non è mica vero, ci sono anche persone che si compiacciono del semplice fatto che qualcuno si interessi a loro, quando poi a loro non interessa per niente.

Per quello dico che bisognerebbe fare delle distinzioni secondo me.

Se tu mi parli di due persone che s'amano questi due ruoli, per me non esistono, o almeno non sono mai esistiti nel mio rapporto.

Se una ama e l'altra si compiacce non esistono ugualmente, poichè non c'è il contraccambiare l'amore...

Altri casi, ora non mi vengono in mente.

non è mica vero, ci sono anche persone che si compiacciono del semplice fatto che qualcuno si interessi a loro, quando poi a loro non interessa per niente.

 

Su questo effettivamente hai ragione te, ci ho pensato dopo. Però non so... o si tratta di una questione solamente caratteriale oppure boh, la vita è strana e l'amore ancora di più.

secondo me dipende dal carattere...

ad esempio normalmente si lascia a me la scelta del posto in cui andare la sera, o del film da vedere, però è lei quella che decide che fare... se guardare un film o uscire. Ci sono cose che lei delega a me, decisioni che, per qualche motivo, vuoi per conoscenza o per semplice intuito, lei pensa io prenderei meglio. Ci sono delle decisioni che io delego a lei perchè so che la scelta migliore, per entrambe, sarà la sua.

Ma questo non riguarda l'amore, bensì il carattere e la predisposizione delle persone. Decido, normalmente, io dove andare anche se non sono con lei, ma con amici, perchè, mediamente, sono quella che conosce ed ha frequentato più locali. E così via.

In un rapporto di coppia, in un rapporto d'amore, i ruoli si cambaino in continuazione e così velocemente a seconda dei casi che questa cosa non può realmente esistere.

Anche perchè se dovessi decidere se sono l'amata o l'amante ti dovrei dire d'essere l'amata, nonostante sia io quella che più corteggia e a cui più piace farlo e, in un certo senso, ricopro la descrizione quasi alla perfezione. Però quella dell'amata mi si confà di più, perchè è lei che prende le porte in faccia e che soffre di più.

Quindi, alla fin fine, posso solo esser convinta d'esser entrambe, e forse posso dirlo proprio perchè è amore da entrambe le parti, e non qualcosa di diverso.

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