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Sbattezzarsi


Deed

Sbattezzo  

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  1. 1. Siete sbattezzati?

    • 17
    • No. Non ho intenzione di farlo.
      17
    • No. Ho intenzione di farlo.
      23
    • Non mi sono mai messo il problema.
      14


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privateuniverse

Si finisce un po' per ripetere sempre gli stessi argomenti.

 

Il numero dei battezzati è uno degli indicatori che si considerano per misurare le convinzioni di una popolazione in materia religiosa, ma non è l'unico, né per la chiesa cattolica, né per le altre chiese cristiane. Il motivo è ovvio: dopo il battesimo, anche quando lo si è ricevuto da adulti (e ci sono chiese cristiane che battezzano solo gli adulti), è possibile cambiare idea; d'altro canto, ci sono persone che, pur non essendo battezzate, gravitano attorno a una chiesa cristiana. Quindi, quando si leggono i dati sull'appartenenza religiosa nei vari paesi, si fa riferimento a fonti diverse: le statistiche delle singole chiese (o di altre organizzazioni per le religioni diverse dal cristianesimo), statistiche che, a loro volta, considerano anche altri indicatori oltre al numero dei battezzati o dei membri (per esempio, la frequenza alle funzioni religiose), i censimenti laddove essi prevedano domande sulla religione (cosa che non avviene in Italia, ma altrove sì), le indagini demoscopiche, il numero dei contribuenti (in diversi paesi del Nord Europa è lo stato che si occupa di riscuotere una tassa ecclesiastica dai membri della chiesa di stato o, nel caso della Germania, dai membri della chiesa evangelica e di quella cattolica), etc. etc.

 

A me sembra che il valore dello sbattezzo, più che statistico, sia quello di dare un seguito anche formale a un'eventuale scelta di non appartenenza alla chiesa cattolica, che quindi non è più un "non detto", una zona grigia.

 

Circa il tema sollevato da @Divine, e cioè la sufficienza con cui molti ateisti considerano le scelte religiose, che spesso sfocia nel dileggio e nel disprezzo, più che nell'intolleranza vera e propria, è un atteggiamento certamente sgradevole; io stesso, in altre discussioni, ho polemizzato aspramente contro questi atteggiamenti. Però lo sappiamo che su internet circola un po' di tutto. L'UAAR potrà sembrare intransigente, ma intollerante? E a quali conclusioni dovremmo giungere se dovessimo prendere per pienamente rappresentative tante cose che le persone religiose dicono degli omosessuali?

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  • Mario1944

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  • quint

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  • PietroUomoDiPietra

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  • Icoldibarin

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Circa il tema sollevato da @Divine, e cioè la sufficienza con cui molti ateisti considerano le scelte religiose, che spesso sfocia nel dileggio e nel disprezzo, più che nell'intolleranza vera e propria, è un atteggiamento certamente sgradevole; io stesso, in altre discussioni, ho polemizzato aspramente contro questi atteggiamenti. Però lo sappiamo che su internet circola un po' di tutto. L'UAAR potrà sembrare intransigente, ma intollerante? E a quali conclusioni dovremmo giungere se dovessimo prendere per pienamente rappresentative tante cose che le persone religiose dicono degli omosessuali?

 

Personalmente vedo una grande differenza

tra dileggiare un Cristiano, un Marxista o un Nietzschiano

e prendersela invece contro gli Omosessuali, i Neri o i Mancini.

 

Ritengo piena libertà di espressione quella che giudica, contesta e ridicolizza le altrui scelte

mentre assolutamente inammissibili tutti gli atteggiamenti ostili verso ciò che scelta non sia.

 

Come gay e ateo mi indigno grandemente quando sento parole contro gli Omosessuali,

ma riconosco piena libertà ai Credenti di dire sugli Atei quello che più li aggrada:

come io manco di Grazia, così essi peccano di Ragione;

come su di me non soffia l'alito vivificante dello Spirito Santo

così su di loro non grava il peso metaforico della Materia Grigia.

:D

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Due cose veloci:

I problemi del rispetto non me li pongo perché anche se ho idee poco moderate non insulto nessuno, poi se dessi retta a certii credenti non potrei neppure dire "dio non esiste" perché per loro sarebbe una mancanza di rispetto, e sinceramente possono pure scordarsi che limiti la mia libertà di espressione secondo le loro idee.

L'altra cosa, è così difficile capire che ci sono persone che non vogliono far parte di una comunità in cui vengono iscritti senza il loro consenso?

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Ritengo piena libertà di espressione quella che giudica, contesta e ridicolizza le altrui scelte

mentre assolutamente inammissibili tutti gli atteggiamenti ostili verso ciò che scelta non sia.



Come gay e ateo mi indigno grandemente quando sento parole contro gli Omosessuali,

ma riconosco piena libertà ai Credenti di dire sugli Atei quello che più li aggrada:

come io manco di Grazia, così essi peccano di Ragione;

come su di me non soffia l'alito vivificante dello Spirito Santo

così su di loro non grava il peso metaforico della Materia Grigia.

 

scusa Almadel ma secondo me tu discrimini alla grande.

com'è, per qualsiasi cosa vi offendete di omofobia e poi se uno è credenrte gli dite che manca di ragione e manco si può offendere? e a te chi ti dice che la religione è una scelta o che non lo sia? La religione è davvero una scelta? per molti è una verità.

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PietroUomoDiPietra

@uomo di pietra: ho capito il tuo punto di vista, tu intendi dire che in caso di categorie già discriminate e svantaggiate è meglio non infierire; mentre i credenti o non credenti, di qualsiasi religione siano sono meno svantaggiati.

sì su questo hai ragione anche se a me comunque dà fastidio il prendere in giro chi è o la pensa diversamente, come quelle citazioni che ho riportato, non so se le hai lette perché poi ho modificato il post.

 

Non le ho lette ma ti capisco perfettamente: io detesto QUALSIASI presa in giro fine a sé stessa delle persone, fosse anche perché per distrazione qualcuno si è messo un maglione a rovescio.

Ed è per questo che, se quelli dell'UAAR si comportano in questo modo, posso anche solidarizzare con le posizioni dell'ateismo e dell'agnosticismo (soprattutto con queste ultime) ma, dal punto di vista umano, di loro non ne voglio sapere più nulla. Combattere gli avversari mi sta bene, deriderli no. 

 

In ogni caso una bella delusione; mi aspettavo di meglio.

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esempio:

 

"La FEDE è degli imbecilli.. e sapete perchè? Perchè sono ignoranti o disinformati (spesso per pigrizia...)."

 

"be', non è che esistano credenti più o meno cerebrolesi... già che credono, dimostrano di esserlo, e tanto anche... "

 

cit. gruppo facebook sbattezzo, formato dalla maggior parte dei membri uaar

 

comunque io ho notato anche una differenza tra atei e agnostici. gli agnostici tenendo il diubbio sull'esistenza o no di dio li trovo più obiettivi. gli atei invece nella maggior parte dei casi hanno questo atteggiamento di avere "la verità in tasca".

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PietroUomoDiPietra

comunque io ho notato anche una differenza tra atei e agnostici. gli agnostici tenendo il diubbio sull'esistenza o no di dio li trovo più obiettivi. gli atei invece nella maggior parte dei casi hanno questo atteggiamento di avere "la verità in tasca".

 

Infatti.Una cosa, questa verità in tasca che io, come appassionato (tra altre cose) di fisica, non posso avere. Posso al più dire: "Dio, per ora, non serve" ma non posso dire "non esiste". Se proprio si insiste posso dire: "non esiste nelle forme che gli attribuite voi perché cosa sia Dio, che forma abbia e quale sia il suo posto nell'universo fisico dentro il quale viviamo, al momento non lo sa nessuno e nessuno ha i mezzi per saperlo, ragion per cui ognuno può dire cquello he gli pare perché tanto, al livello a cui ancora stiamo, una chiacchiera vale l'altra". Ma  questo è tutto...

Edited by PietroUomoDiPietra
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sì infatti.... sono d'accordo con te e questo vale su tutto, spesso si definisce verità una cosa che in realtà è solo un modo di vedere e di pensare. Così come credere in dio è appunto un credere, anche credere che dio non esiste è un credere. quindi l'ateismo, in fin dei conti, ha la stessa natura della religione.

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Il numero dei battezzati è uno degli indicatori che si considerano per misurare le convinzioni di una popolazione in materia religiosa, ma non è l'unico

 

Una cosa però va detta...al di là del fatto che i praticanti siano il 30% degli

Italiani o siano molto meno. Siamo in Italia ed ogni studio viene contestato

etc., salvo le statistiche della chiesa....XD

 

In Italia gli adulti spesso non sono praticanti, ma i bambini in grande numero

ricevono una educazione religiosa, dal battesimo attraverso il catechismo e

la Comunione e la Cresima, oltre l'ora di religione a scuola ( scelta dal 90% )

 

Da 0 anni a 12-14 anni il numero degli Italiani che ricevono una formazione

cattolica è alto, poi progressivamente gli Italiani abbandonano la pratica religiosa

con l'inizio della vita attiva-lavorativa ( in questa fase la chiesa può essere una

struttura di supporto alla carriera come altre...per una minoranza )

 

Credo sia realistico affermare che un certo attaccamento rimane se il numero

dei matrimoni religiosi è del 62% ( cioè in pratica meno della metà sono veri

praticanti ) poi il tasso di pratica religiosa ricomincia a crescere per fasce di età

over 55 ( senza riguadagnare il numero dei battezzati )

 

In parole povere: la chiesa cattolica punta ai giovani ed ai vecchi e si ritrae

di fronte agli adulti, alla vita attiva. 

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comunque io ho notato anche una differenza tra atei e agnostici. gli agnostici tenendo il diubbio sull'esistenza o no di dio li trovo più obiettivi. gli atei invece nella maggior parte dei casi hanno questo atteggiamento di avere "la verità in tasca".

 

A parte le sfumature individuali spesso semplicemente dovute a differenze caratteriali, un ateo non è comunque, quanto meno per la questione se dio esista, un assertore di un "non dio" e tanto meno un suo adoratore, come invece molti credenti pretendono di far credere.

Semplicemente l'ateo non riconosce, nelle prove o nelle argomentazioni prodotte dai credenti, alcuna inconfutabilità o quanto meno alcuna probabilità che possa far propendere la bilancia verso l'esistenza di un dio. 

Anzi, le numerose contraddizioni nelle presunte prove e nelle argomentazioni addotte dai credenti e le innumerevoli varietà definitorie del loro concetto di dio o di divino fanno propendere necessariamente la bilancia dalla parte, quanto meno, dell'impossibilità non solo di dimostrare l'esistenza di un dio o del divino, ma anche solo di definirlo in modo chiaro e univoco.

 

Un ateo insomma non è un demente che crede in un "non dio", forse solo per irrazionale dispetto i credenti o verso i loro preti, ma una persona normalmente razionale che non ha mai udito né definizioni univoche né argomentazioni inconfutabili in merito a dio o al divino.

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scusa mario ma la tua  descrizione mi sembra più quella di un agnostico

 

da wikipedia, voce agnosticismo:

 

In generale il termine agnostico (dal greco antico ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis), "sapere", "conoscenza") indica un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza.

 

wikipwdia, voce ateismo:

Un ateo è chi non crede in nessuna divinità.

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Esiste già una discussione sull'apostasia, anche se in effetti era sotto il nome, abbastanza erroneo e fuorviante, di "sbattezzo".

Non so se è utile mantenere due discussioni separate e ripetere quanto era già emerso nell'altra discussione, ma forse è bene discutere di questo qui prima che il moderatore debba assumersi la responsabilità di una scelta.

 

 

 


L'UAAR potrà sembrare intransigente, ma intollerante? E a quali conclusioni dovremmo giungere se dovessimo prendere per pienamente rappresentative tante cose che le persone religiose dicono degli omosessuali?

Ho partecipato per qualche tempo al forum dell'UAAR perché l'idea di un forum di confronto che pubblicizzavano mi interessava molto.

Ho però perso interesse quasi subito e penso che rimuoverò a breve il profilo da esso. Posso dire che è un forum, nella migliore delle ipotesi mal gestito e mal moderato, poiché vengono permessi abusi palesi durante le discussioni nei cui buona parte dei membri si limita in maniera che definirei grillina ad insultare i pochi credenti presenti piuttosto che tentare un confronto reale.

Ho anche il sospetto che i moderatori siano invece assai reattivi nel cancellare o ammonire post che secondo il loro punto di vista personale risultano sconvenienti.

In generale penso che l'utilità del forum sia resa del tutto vana e l'atteggiamento al suo interno mi ha fatto dubitare che la stessa UAAR non sia esattamente laica come professa, in generale penso che farebbe molto bene una presa di distacco più che formale verso questi atteggiamenti.

Animarsi di spirito di vendetta verso la parte di credenti che si permette di insultare individui non eteronormati similamente non mi pare fruttifero.

 

 


così su di loro non grava il peso metaforico della Materia Grigia.

Benché le opinioni siano lecite, affibiarmi ed affibiare ad altri l'etichetta di persona mentalmente ipodotata non è di grosso aiuto nell'instaurare un dialogo tra le parti.

Dato che su di te e su una vastissima parte di atei e agnostici penso che il peso della materia grigia gravi eccome ritengo sia perfettamente possibile dialogare (Che implica e forse doppiamente implica il mettersi in gioco) e superare lo sterile insulto, per quanto raffinato.

 

Tornando alla più diretta domanda della discussione confermo che non ho ancora presentato un atto ufficiale di apostasia del credo cattolico, ma mi piacerebbe in futuro farlo, principalmente per motivazioni di carattere politico.

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scusa mario ma la tua descrizione mi sembra più quella di un agnostico

da wikipedia, voce agnosticismo:

In generale il termine agnostico (dal greco antico ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis), "sapere", "conoscenza") indica un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto a un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza.

 

wikipwdia, voce ateismo:

Un ateo è chi non crede in nessuna divinità.

 

Leggendo le definizioni wikipediane, peraltro abbastanza corrette in questo caso, capisci bene la differenza.

 

L'agnostico non dà giudizi perché ritiene che di principio alla questione non si possa dare risposte ed è perciò equidistante tra la credenza nell'esistenza di un dio e l'accertamento che non se ne danno prove.

 

L'ateo (parola peraltro creata dai credenti con intenti spregiativi) invece dà giudizi perché ritiene che alla questione si possano dare risposte, ma ritiene ovviamente che queste risposte non siano quelle date dai credenti e che anzi proprio le assurdità e le contraddizioni delle risposte date dai credenti siano dimostrative che l'esistenza del loro dio è un mero sogno.

L'ateo quindi, a differenza dell'agnostico, risponde alla questione e risponde dicendo che del presunto dio non v'è traccia razionale, ma solo sogno irrazione, speranza allucinata.

Questa risposta non è però un atto di fede in un "non dio", ma semplicemente la ricognizione dell'evidenza razionale che il dio, con tanta sicumera asserito come esistente dai credenti, esiste sì, ma solo nei loro sogni, nelle loro speranze, nelle loro allucinazioni.

Nessun ateo che abbia sale in zucca potrà mai dire di "credere nel dio che non esiste":

questa è solo l'opinione che degli atei hanno malignamente pro domo sua i credenti!

Edited by Mario1944
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privateuniverse

L'ateo (parola peraltro creata dai credenti con intenti spregiativi) invece dà giudizi perché ritiene che alla questione si possano dare risposte, ma ritiene ovviamente che queste risposte non siano quelle date dai credenti e che anzi proprio le assurdità e le contraddizioni delle risposte date dai credenti siano dimostrative che l'esistenza del loro dio è un mero sogno.

L'ateo quindi, a differenza dell'agnostico, risponde alla questione e risponde dicendo che del presunto dio non v'è traccia razionale, ma solo sogno irrazione, speranza allucinata.

Questa risposta non è però un atto di fede in un "non dio", ma semplicemente la ricognizione dell'evidenza razionale che il dio, con tanta sicumera asserito come esistente dai credenti, esiste sì, ma solo nei loro sogni, nelle loro speranze, nelle loro allucinazioni.

Nessun ateo che abbia sale in zucca potrà mai dire di "credere nel dio che non esiste":

questa è solo l'opinione che degli atei hanno malignamente pro domo sua i credenti!

 

Mi sembra un ragionamento francamente capzioso.

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Mi sembra un ragionamento francamente capzioso.

 

Forse perché sei assuefatto a tal punto ad avere fede in un dio, che non puoi concepire qualcuno che possa non averla se non altro in un "non dio".....

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privateuniverse

No: è un artificio retorico confondere un concetto con la reale esistenza di quel che è denotato dal concetto.

 

Non c'entra niente l'essere assuefatti; e niente è più fastidioso della pretesa praticamente di tutti gli ateisti di saperla sempre più lunga di chi in Dio ci crede.

 

Mettetevelo bene in testa: si possono dire scemenze anche se non si crede in Dio.

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Perché voi Credenti non vi sforzate di capirci?

 

Come vi sentireste di fronte a un adolescente che vi dicesse

di credere ancora a Babbo Natale?

 

Siete davvero sicuri di riuscire a non avere un tono supponente,

di non considerarlo come minimo un po' problematico

o vittima di un pesante lavaggio del cervello?

 

Sarei davvero curioso di mettere alla prova il vostro "illuminismo"!

Come minimo gli ridereste in faccia...

Già mi immagino il Buon Agnostico Razionale venire in suo aiuto dicendo:

"Non lo bulleggiare, poverino! In fondo non ci sono prove scientifiche che Babbo Natale non esista!"

Ah, santa pazienza...

 

Per la gioia dei Credenti, Atei e Agnostici sono solo il 7% della popolazione.

Sì sì sì: sapete tutti benissimo che a causa di questo abnorme rapporto di forze

a subire bullismo siamo noi Atei e non certo voi Credenti

(anche se da quanto vi lagnate sembrerebbe il contrario).

 

Lo so che la persecuzione degli Atei è un problema serio,

so anche tutti i danni che l'assenza di laicità ha provocato in Italia:

ma sono certo che @privateuniverse non intenda perseguire nessun ateo

e sono altrettanto certo che si rammarichi quanto me della mancanza di politiche laiche.

D'altra parte io non intendo dare fuoco alle chiese né obbligare i preti a celebrare nozze gay,

quindi sono certo che potrebbe essere un confronto tra pari, anche se...

 

Anche se è evidente che il mio scopo è quello di convertire all'Ateismo.

Sì, esatto: il vecchio puro e semplice proselitismo. E perché?

Più o meno per gli stessi motivi per i quali un non-fumatore vuole che smettiate di fumare:

fa bene al portafogli, vi fa respirare e vivere meglio, siete più gradevoli agli altri non-fumatori;

anche perché la religione non nuoce solo a voi, ma anche a chi vi sta intorno. 

Magari non sarà "oppio", ma il paragone con la "nicotina" rende bene lo stesso.

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Almadel, io penso che il tuo egocentrismo ti stia impedendo di partecipare realmente al dibattito.

 

In realta sono un grande estimatore dei pastafariani, degli adoratori dello spaghetto volante e della chiesa di st.ignacius poiché sapendo esattamente distinguere tra una ricerca effettiva nel nostro sentimento di spiritualità e lo sfruttamento per fini commerciali o politici di suggestioni si premurano di rendere evidente la cosa al mondo.

 

Se vogliamo discutere possiamo cercare una discussione sulla fede, questo dovrebbe rimanere il topic sull'apostasia formale del culto cattolico.

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No: è un artificio retorico confondere un concetto con la reale esistenza di quel che è denotato dal concetto.

 

Perfettamente d'accordo!  ma è appunto l'errore clamoroso fatto dai credenti quando vogliono dimostrare l'esistenza di dio partendo dal fatto che il suo concetto è presente nella nostra mente. 

Fu l'errore di Anselmo d'Aosta notato già ai suoi tempi da Gaunilone. 

Non siamo certo noi atei che ci formiamo nella mente il concetto di "non dio" e perciò lo dichiariamo esistente anche fuori della mente, se non altro perché sarebbe alquanto singolare pretendere che esista realmente un "non ente"!

 

 

 

 


Non c'entra niente l'essere assuefatti; e niente è più fastidioso della pretesa praticamente di tutti gli ateisti di saperla sempre più lunga di chi in Dio ci crede.

 

Stai generalizzando senza ragione:  non c'è nessuna pretesa degli ateisti di "saperla sempre più lunga di chi in dio ci crede":

ci sono solo le osservazioni

1) che di dio o del divino non si dà alcuna prova ontologica, di un'esistenza cioè esterna alla nostra mente, inconfutabile,

2) che le argomentazioni addotte sono palesemente contraddittorie con l'evidenza quotidiana universale,

3) che neppure c'è un concetto di dio o di divino universalmente univoco e chiaro.
 

 

 

 


Mettetevelo bene in testa: si possono dire scemenze anche se non si crede in Dio.

 

Senza dubbio!  e infatti il problema non è questo!

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@Icoldibarin, francamente mi pare che non sia colpa mia

se il dibattito è velocemente passato dallo sbattezzo 

al rapporto che intercorre tra credenti e non-credenti

(con i primi - a vario titolo - nella solita parte della vittima).

 

La connessione tra la "personale ricerca spirituale"

e lo "sfruttamento per fini commerciali o politici della religione"

passa proprio attraverso l'educazione dei bambini

e il loro arruolamento coatto nella "ricerca spirituale" dei genitori.

 

Ed è proprio in questo passaggio che agisce il Battesimo

(e la Confessione, la Comunione e la Cresima...)

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privateuniverse

sono certo che @privateuniverse non intenda perseguire nessun ateo

e sono altrettanto certo che si rammarichi quanto me della mancanza di politiche laiche.

 

A forza di leggere quel che scrivete tu e @Mario1944 sono fortemente tentato di cambiare idea. :D

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A forza di leggere quel che scrivete tu e @Mario1944 sono fortemente tentato di cambiare idea

 

Forse Almadell sarà contento visto che vuole fare proseliti, ma io sono del tutto indifferente:   per me puoi credere anche che un ippopotamo con ali di libellula governi l'universo a colpi di coda di coccodrillo....

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Ed è proprio in questo passaggio che agisce il Battesimo

(e la Confessione, la Comunione e la Cresima...)

 

Ma siamo abbastanza d'accordo su questo punto, difatti le comunità cristiane più serie prevedono il battesimo in età adulta e consenziente.

Ad ogni modo non sarei così drastico verso qualsiasi pratica religiosa fatta in tenera età, quello che mi urta particolarmente è che è possibile asserire che un bambino appena nato sia iscritto e bollato a vita (se non fa apostasia) come credente e obbediente ad una dottrina e ai suoi reggenti.

Cioè i tuoi genitori (se sono molto cattivi :D ) possono pure farti ascoltare le canzoni di Apicella in culla al posto della ninna nanna ma non hanno nessun diritto di tesserarti al PDL...

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Come vi sentireste di fronte a un adolescente che vi dicesse

di credere ancora a Babbo Natale?

 

 

@Almadel tu sei molto presuntuoso e saccente e cerchi di giustificare la tua presunzione con i tuoi soliti paragoni ridicoli ed infondati.

Ma ti rendi conto che paragonare Babbo Natale a Dio non ha senso?

Babbo Natale è un'invenzione, lo sappiamo tutti come è la storia di Babbo Natale, che è nato come un riadattamento di santa Claus e che è rosso per via della coca cola e prima di essere rosso era verde... e bla bla bla....

Dio nessuno può dire se c'è o non c'è.

 

Credo sia chiaro. O no??

Nessuno può asserire che Dio esiste ma neanche che non esiste.

Edited by Divine
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Nessuno può asserire che Dio esiste ma neanche che non esiste

 

Questa però è un'affermazione scettica o agnostica, non fideistica.

Daltronde se concediamo il dubbio su tutto quello che può esistere, ma ignoriamo che esista, allora per quello che ne sappiamo noi, possiamo concedere il dubbio anche sull'esistenza di Babbo Natale, di Biancaneve e dei sette nani, degli gnomi, delle Silfidi, delle Fate, di Pinocchio, di Topolino e Paperino e anche, perché no?, di Polifemo con i Ciclopi, delle Sirene, della Chimera, dell'Idra di Lerna, delle Graie, delle Gorgoni ecc.

 

Non pensi sarebbe più razionale ed anche comodo concedere l'esistenza solo di ciò di cui si è dimostrato senza dubbio che esista e non invece di tutto ciò che astrattamente possiamo pensare che, in qualche luogo e tempo remoti dell'universo, esista?

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Continui a ragionare come Almadel perciò mi spiego meglio.

L'esempio di Almadel così come del tuo si basa su cose oggettivamente inventate.

Biancaneve è una fiaba di cui si sa l'autore.

Babbo Natale è una leggenda che ha una sua origine e fissazione (santa claus) e via dicendo.

 

pinocchio è una fiaba con un autore,  collodi.

 

dio invece è un'altra cosa ovvero  è un'entità su cui l'uomo si interroga da millenni e trovo un po' presuntuoso dire che non esiste solo perchè nessuno l'ha mai visto. d'altronde quante cose esistono e noi non le vediamo. L'aria tu la vedi? No, però esiste.

 

ci sarà un motivo se l'uomo usa solo il 9 per cento della sua intelligenza... e ci sarà anche una conseguenza.... tu che dici??

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@Divine pure dio è una fiaba con degli autori.

 

Se parli di entitá mistiche in generale occhei,

Ma il dio cristiano no ehh!

 

Cambia solo che pinocchio è rimasto un libro

Mentre la bibbia viene spacciata per vera.

 

E il battesimo fatto a bimbi incapaci di intendere e di volere

É solo una delle migliaia di prove che sia tutta una cazzata.

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Già il fatto che è OT dico solo: 
@Divine
Su dio c'è solo un libro.. la Bibbia che comprende diversi libri, tra cui i Vangeli.. peraltro scritti da Uomini (Matteo, Giovanni, Marco e Luca) che parlano della vita di uno che è morto in croce e poi risorto. Peraltro l'hanno scritto dopo svariati anni dalla morte di questo qui.. perdipiù la Chiesa ha scelto quali libri approvare come Bibbia. Stessa cosa il Corano, uno sogna Dio (Allah) e si mette a scrivere un libro. 
Tu dici che questa forse non è una favola? Questi libri hanno avuto lo stesso iter dei libri di Andersen. Alla fine chi ci crede fa fondamento su dei libri scritti da Uomini.. non da dio stesso. 

La differenza è che i libri di Andersen servono per far dormire tranquilli i bambini: la strega viene uccisa alla fine, c'è quel "vissero felici e contenti".. nella Bibbia invece c'è una specie di "vissero felici e contenti" ovvero andrai nel regno dei cieli solo se avrai rispettato alcune regole, se sei realmente pentito ecc.. 
E una regola è proprio il battesimo: se uno non è battezzato a regola non va in paradiso. 

Io che studio medicina veterinaria l'ho capito un po' dal microscopio.. alcune cellule sono capaci di riformarsi e crescere e poi inevitabilmente muoiono, mentre altre, se danneggiate, non sono più capaci di crescere. Per me esiste solo una verità.. quella scientifica.

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