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Sbattezzarsi


Deed

Sbattezzo  

71 members have voted

  1. 1. Siete sbattezzati?

    • 17
    • No. Non ho intenzione di farlo.
      17
    • No. Ho intenzione di farlo.
      23
    • Non mi sono mai messo il problema.
      14


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E' una cosa che mi ripeto sempre di dover fare.

Non tanto per la questione omosessualità, più che altro non vedo il senso di prendere parte e dare consenso ad un'istituzione che mi discrimina in quanto donna e che si rifiuta di pagare le tasse per comprare le Prada al Santo Padre.

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A chi non ha intenzione di sbattezzarsi, mi permetto una piccola provocazione, ma che dovrebbe far riflettere su quale sia la motivazione dello sbattezzo (che non è certo ribadire l'ovvietà che qualche goccia di acqua e un po' di olio non hanno alcun potere)

 

Accettereste di essere iscritti a un partito che non solo non vi rappresenta, ma che è radicalmente opposto a voi e alla vostre convinzioni?

 

 

L'istituzione chiesa non mi rappresenta e non mi piace, però i valori originari dati da Dio non sono sbagliati, sono soltanto travisati da chi ne è ora portavoce...Dio vomiterebbe a vedere come si comportano in Vaticano, ad esempio. Ergo si può credere in Dio o un'entità superiore, pur disprezzando la multinazionale che oggi ne ha ereditato i diritti terreni.

Quindi, vedendola in un'ottica di benedizione, e non di tesseramento ad un partito, essere battezzati non fa male.

Ovviamente si deve essere credenti o quantomeno agnostici, se si è atei anche l'aspetto della benedizione e del sacramento in se' non hanno senso.

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Bhe si, se ci si sente Cattolici, non avrebbe senso sbattezzarsi, come dici te ben

 

Io quando ho scritto l'ultimo messaggio pensavo più a quelle persone atee convinte, agnostiche o semplicemente indifferenti.

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Anche per un agnostico una benedizione non è considerata il male, proprio in virtu' del fatto che l'agnostico non ha posizioni assolutiste, quindi da credente totale, o da non credente totale.

Posto un passaggio dalla definizione di wikipedia

 

Gli agnostici non sono necessariamente indifferenti al problema della fede e all'attività spirituale o religiosa. Molti di coloro che stanno attivamente cercando una fede o sono in dubbio, hanno sostanzialmente una posizione agnostica, paragonabile al dubbio metodologico nella filosofia. Di converso, alcuni agnostici, pur essendo fondamentalmente scettici circa l'esistenza di una entità superiore, ritengono in via razionale che, così come l'esistenza di questa non si può dimostrare, non si possa neppure negare.

 

quindi nel dubbio, per un agnostico, quella che è una benedizione male non fa.

Un po' come anche sul dire le preghiere, molti sono scettici, però continuano a dirle.

Edited by ben81
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Io sono agnostica.

 

In realtà una delle cose che mi irrita di più, quando mi capita di discutere con estremisti cattolici, è la frase che a volte dicono "pregherò per te".

La trovo profondamente arrogante, come se io da sola fossi incapace di salvarmi.

 

Però è un discorso diverso da un battesimo o una benedizione, anche se comunque uno che magari è agnostico potrebbe comunque non desiderarlo.

 

 

Io comunque sono agnostica non perchè sono in una situazione di confusione: ho accettato il fatto che è impossibile per me capire se Dio esista o no (almeno finchè sono viva), quindi ho smesso di pormi il problema.

Poi è ovvio che però ci possono essere persone in confusione o alla ricerca di una fede.

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Rimanere all'interno della Chiesa Cattolica non è una scelta che si concilia con il dubbio di un agnostico, perché esserne parte comporta l'accettazione implicita dei dogmi con cui si fonda.

 

Oltretutto un agnostico non ha la sicurezza di un cattolico che, per quanto la chiesa possa essere corrotta, penserà sempre che lo spirito operi attraverso lei. Quindi, anche se si parlasse di un agnostico in cerca di Dio, sarebbe portato a cercarlo all'interno del gruppo religioso a lui più affini.

 

Quelli che descrivi te Ben non sono agnostici, sono “cattolici per indifferenze", quelli che rimangono dentro la chiesa cattolica senza interessarsi di cosa questo comporti (e che sarebbero di qualche altra confessione, non per forza cristiana, se fossero nati in un altro paese)

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jokerthewarrior

Mi trovo perfettamente in sintonia con i discorsi di Ben e Frattaglia sulla definizione di agnostico.

Per quanto riguarda lo sbattezzo quella è una scelta che dipende da un'idea personale di quello che sia il peso del battesimo della propria vita. A me non pesa l'idea di essere nato nella comunità cattolica e di essere stato cresciuto secondo insegnamenti cristiani. Certo, la mia storia personale mi impedirebbe in ogni caso di essere cattolico ma non getterei via tutti gli insegnamenti di stampo Cristiano che ho ricevuto perché sono stati essenziali per la mia formazione (al di fuori di quella che è la sfera della sessualità).

 

Per me sarebbe come trasferirmi in un altro paese, sentire l'appartenenza per quel paese e chiederne la cittadinanza ma essere costretto a rinunciare alla cittadinanza italiana. Va bene, in Italia non mi sento accettato né tutelato, ma ho qui le mie origini, è qui che sono cresciuto. Allo stesso modo io ho le mie origini nella cultura Cristiana e me ne sono distaccato in seguito per via di un processo di maturazione personale.

 

Mi rendo conto che questo può essere poco comprensibile ma è il mio modo di vedere le cose, sono le mie motivazioni. Se in futuro troverò dentro di me motivazioni più forti che mi spingano allo sbattezzo lo farò ma, ora come ora, non lo vedo come un atto a me necessario per affermare le mie idee religiose.

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Io non ne vedo l'utilità.. sono battezzato per volere dei miei.. è stata una loro scelta e so che ci rimarrebbero malissimo se mi sbattezzassi.

Però hanno pienamente accettato il fatto che non pratico più da almeno 5 anni, che credo in un essere superiore (anche se non so quale) ma non nella chiesa che è solo un'istituzione.

 

Il mio ragazzo invece l'ha fatto.. ma lui è un anticlericale convinto quando io provo solo pena nei confronti del clero (li trovo scemi e arroccati nelle loro convinzioni) :D

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Rimanere all'interno della Chiesa Cattolica non è una scelta che si concilia con il dubbio di un agnostico, perché esserne parte comporta l'accettazione implicita dei dogmi con cui si fonda.

 

Oltretutto un agnostico non ha la sicurezza di un cattolico che, per quanto la chiesa possa essere corrotta, penserà sempre che lo spirito operi attraverso lei. Quindi, anche se si parlasse di un agnostico in cerca di Dio, sarebbe portato a cercarlo all'interno del gruppo religioso a lui più affini.

 

Quelli che descrivi te Ben non sono agnostici, sono “cattolici per indifferenze", quelli che rimangono dentro la chiesa cattolica senza interessarsi di cosa questo comporti (e che sarebbero di qualche altra confessione, non per forza cristiana, se fossero nati in un altro paese)

 

 

Quindi tutti: trovami oggi, 2012, un cattolico giovane che segua i dettami della chiesa cattolica, come ad esempio aspettare il matrimonio per fare sesso, e poi farlo solo per procreare.

Ma potremmo parlare anche dei cattolici che non frequentano la chiesa, non si confessano, non fanno la comunione, ecc. che sono la stragrande maggioranza.

Eppure sono credenti.

Per essere credenti non è necessario essere lobotomizzati ed accettare tutti i dogmi della chiesa, dogmi che spesso sono stati introdotti dal medioevo in avanti, e che quindi non fanno parte della parola originaria.

Io per dirti conosco credenti anziani che, pur frequentando la chiesa, sono favorevoli alla comunione per i divorziati o alle unioni gay, semplicemente perchè si tratta di persone intelligenti e dotate di senso critico.

 

 

 

 

Per me sarebbe come trasferirmi in un altro paese, sentire l'appartenenza per quel paese e chiederne la cittadinanza ma essere costretto a rinunciare alla cittadinanza italiana. Va bene, in Italia non mi sento accettato né tutelato, ma ho qui le mie origini, è qui che sono cresciuto. Allo stesso modo io ho le mie origini nella cultura Cristiana e me ne sono distaccato in seguito per via di un processo di maturazione personale.

 

Quoto, anche perchè, e lo faccio notare, i valori di base cristiani (e non le sparate ridicole del pastore tedesco ed entourage attuale) sono valori di amore e correttezza universali, la stessa regola d'oro http://it.wikipedia.org/wiki/Etica_della_reciprocità è una regola condivisa anche da altre religioni o altre culture, cosi' come anche alcuni comandamenti, come questi

 

Onora tuo padre e tua madre...

Non uccidere.

Non commettere adulterio (poi trasformato in "non commettere atti impuri").

Non rubare.

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

Non desiderare la moglie del tuo prossimo.

 

che, oltre ad essere regole di una religione, sono anche regole di educazione, di rispetto, e di buon vivere verso il prossimo.

Edited by ben81
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A chi non ha intenzione di sbattezzarsi, mi permetto una piccola provocazione, ma che dovrebbe far riflettere su quale sia la motivazione dello sbattezzo (che non è certo ribadire l'ovvietà che qualche goccia di acqua e un po' di olio non hanno alcun potere)

 

Accettereste di essere iscritti a un partito che non solo non vi rappresenta, ma che è radicalmente opposto a voi e alla vostre convinzioni?

 

Trovo questo paragone poco pertinente:

se conosci Tizio che tiene in tasca la sua tessera del PD,

puoi scommettere che sia quella la sua parte politica.

 

Ma se conosci Caio e ti racconta che è stato battezzato,

non sai nulla della sua appartenenza religiosa. Tutti sappiamo

che si viene battezzati di default, e nessuno pensa veramente

che gli appartenenti - davvero - alla Chiesa corrispondano ai battezzati.

 

Non ho mai letto articoli in cui la Chiesa millantasse il suo numero di seguaci

sulla base dei battezzati, ma se anche così fosse, ti sfido a trovare qualcuno

che le darebbe credito. E' ormai palese per chiunque che il battesimo

non a niente a che fare con la religione effettiva del battezzato.

 

Posso capire se ci si sbattezza per una questione di coerenza personale,

ma non perché si crede che il battesimo indichi la propria appartenenza

come una tessera di partito.

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privateuniverse

E' strano.

 

Nonostante da molti anni non mi consideri più cattolico, e questo in forza di un allontanamento deliberato, non di semplice mancanza di abitudine, e nonostante da ragazzo fossi ferocemente anticlericale (anche se ora sono molto più distaccato), non mi sono sbattezzato e non lo farò mai.

 

Una parte di me è riluttante a compiere un atto così radicale. Indubbiamente, l'essere cresciuto in una famiglia di cattolici praticanti, l'aver ricevuto un'educazione cattolica, ha un peso rilevante in questo; se fossi cresciuto in una famiglia di atei, di agnostici, o di gente che pratica un'altra religione, che non ritenga l'appartenenza ad essa un elemento essenziale della "salvezza", sicuramente la penserei in maniera diversa.

 

Sono perfettamente consapevole che tutto questo ha poco di razionale, e che possa sorprendere che mi conosce come una persona razionale.

 

Eppure è così.

 

So benissimo che il battesimo ricevuto nella chiesa cattolica può essere "negato" dai comportamenti successivi e, di fatto, così mi sono comportato.

 

Nonostante questo, non me la sento di farmi "sbattezzare".

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Lo sbattezzo mi pare una pratica totalmente inutile.

 

Il battesimo ha un senso solo per chi è credente perchè è un sacramento e ha un valore spirituale, per cui se una persona non è credente non ha alcun valore, è semplicemente un po' di acqua che ti ha bagnato la testa da bambino, quindi non ha senso una pratica di sbattezzo per un qualcosa in cui non si crede.

Per altro non è nemmeno possibile sbattezzarsi in senso spirituale, perchè il battesimo una volta ricevuto non può essere cancellato, ha determinato un effetto spirituale, un cambio di status che non è reversibile.

Edited by Sbuffo
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Ma se conosci Caio e ti racconta che è stato battezzato,

non sai nulla della sua appartenenza religiosa. Tutti sappiamo

che si viene battezzati di default, e nessuno pensa veramente

che gli appartenenti - davvero - alla Chiesa corrispondano ai battezzati.

 

Questo semmai dimostra come la religioni e le loro istituzioni debbano il loro potere al tradizionalismo e all'indifferenza.

 

Purtroppo ce ne sono tante di persone molto sensibili ai "numeri" di cui le religioni possono vantarsi, primi fra tutti i nostri rappresentanti politici. Se il rapporto fra politica e religione fosse una semplice questione di valori, avrebbero un peso molto simile tutte le diverse confessioni cristiane, anzi, forse tutti i rappresentanti delle diverse religioni e dei non-credenti (In fin dei conti, l'ha detto anche Ben che lui si sente testimone di valori universali, che sente di condividere con tutte le religioni). Ma nella realtà le cose non stanno così, perché le istituzioni religiose sono prima di tutto istituzioni di potere, e molto del loro potere deriva anche dalla massa che possono mercanteggiare.

 

Poi non voglio tentare di convincere qualcuno a sbattezzarsi se non se la sente, non voglio che passi l'idea che se non si concorda con le gerarchie della Chiesa Cattolica allora automaticamente è coerente sbattezzarsi, e se non lo fai ti spunta da sotto il letto il militante UAAR che ti punta il dito contro. Se uno è consapevole di cosa comporti essere cattolico (che significa anche essere consapevole di cosa significhi rispetto ad altre scelte alternative: essere protestante, essere ortodosso, essere musulmano, essere ateo, ecc ecc), e si sente cattolico, può benissimo aiutare a realizzare una società più laica stando all'interno della chiesa (Ce ne sono diversi di movimenti all'interno della chiesa che vanno in questa direzione, come "Noi siamo chiesa" e "Pax Christi").

 

Ciò che mi interessa trasmettere e che ci si sbattezza per lo stesso motivo per cui si sceglie (che è una cosa ben diversa da accettarlo per tradizionalismo o indifferenza) di rimanere alla chiesa cattolica: perché le nostre scelte influenzano la realtà intorno a noi. Può essere consolatorio pensare "sono cattolico, ma questo riguarda solo me", ma la realtà è che appartenere a una religione, come appartenere a un partito, non è una scelta che non ha ripercussioni nella realtà, ma è una scelta che promuove una certo progetto per la realtà che ci circonda.

 

La vera differenza non sta tanto fra i "battezzati " gli "sbattezzati", ma fra chi scelte consapevoli e chi sceglie di non scegliere. Perché fra chi fa scelte consapevoli, ci può essere dialogo fra le diverse ragioni che ci hanno spinte a quelle scelte. Mentre chi sceglie di non scegliere, non è altro che un peso morto, che si arrocca dietro alla sua indifferenza e alla sua refrattarietà ai cambiamenti, e questa non può essere una scelta rispettabile perché, anche se magari non vorrebbe, le sue "non-scelte" influenzano la vita di tutti, anche la mia. Quindi molto meglio una persona come Ben, che fa una scelta diversa dalla mia, ma si assumere la sua responsabilità di individuo razionale e "maggiorenne nel pensiero" (come lo avrebbe definito Kant), piuttosto di chi finge che le proprie "non-scelte" non abbiano ripercussioni su una realtà molto più estesa della propria persona, pur di fare quello che gli pare e non doverne rendere conto a nessuno.

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privateuniverse

Non credo che la tua risposta, @Dream_River, sia congruente con l'obiezione mossa da @@penna.

 

L'obiezione di @@penna riguarda, se ho ben capito, un punto molto specifico: nessuna vera statistica sull'appartenenza religiosa si basa sul numero di coloro che ne sono formalmente membri. Forse la chiesa cattolica terrà statistiche di quante persone siano state battezzate, e forse, nello stimare la composizione religiosa di una popolazione, si conta anche il numero di chi è stato battezzato; ma tutti sappiamo che non è in questo modo che si "contano" i cattolici o gli appartenenti a una qualsiasi altra confessione religiosa. Tra l'altro, questo varrebbe anche se il battesimo fosse impartito agli adulti, perché si può comunque cambiare idea.

 

Non credo che questo c'entri molto con le tue considerazioni sulle religioni come strutture di potere; non che non siano condivisibili, solo che non c'entrano.

 

Condivido quanto dici sul fatto che la scelta di "sbattezzarsi" sia comunque, in sé, una scelta di tipo "politico", nel senso che è una dichiarazione di volontà che si riverbera sulla società in cui si vive, e sul significato della differenza tra chi fa scelte consapevoli e chi no. Però, in linea di massima, chi si "sbattezza", in un paese di tradizione cattolica, e a maggioranza cattolica, dovrebbe essere, fino a prova contraria, considerato uno che fa una "scelta consapevole"; una scelta di rottura, coerente con le proprie posizioni, ma comunque una scelta, e non un semplice andare con la corrente.

Edited by privateuniverse
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Non ho mai letto articoli in cui la Chiesa millantasse il suo numero di seguaci

sulla base dei battezzati

 

Questa affermazione mi pare falsa, quanto meno per quanto riguarda il fatto

di essere religione maggiormente rappresentativa e vantare quindi un trattamento

preferenziale rispetto ad altri culti "ammessi dallo stato" ( ricordiamo che in Italia

ad oggi non esiste una legge sulla libertà religiosa, ma solo una serie di "intese"

sottoscritte o meno a discrezione del governo e una legge precostituzionale )

 

Ovviamente l'interesse non è morale ma politico, di potere. Solo che storicamente

poichè muoviamo da una situazione in cui la Cattolica era addirittura religione di stato

siamo portati a non percepire un potere che, da formale, sarebbe diventato sostanziale

e quindi misurabile-discutibile. Inoltre su questo, quantomeno dal 2001, si è radicato il

timore nei confronti dell'imigrazione islamica e di altre religioni per cui gli Italiani hanno

riscoperto la propria identità cattolica in senso anti islamico.

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Lo sbattezzo mi pare una pratica totalmente inutile.

 

Il battesimo ha un senso solo per chi è credente perchè è un sacramento e ha un valore spirituale, per cui se una persona non è credente non ha alcun valore, è semplicemente un po' di acqua che ti ha bagnato la testa da bambino, quindi non ha senso una pratica di sbattezzo per un qualcosa in cui non si crede.

Per altro non è nemmeno possibile sbattezzarsi in senso spirituale, perchè il battesimo una volta ricevuto non può essere cancellato, ha determinato un effetto spirituale, un cambio di status che non è reversibile.

 

Io l'ho fatto come spregio nei confronti dei preti.

 

Comunque ha un effetto eccome, il vescovo mi scrisse per dire che non ero più

battezzato, che ero scomunicato e non potevo più accedere ai sacramenti.

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Topic nuovo, obiezioni vecchie - peraltro già ampiamente affrontate.

Come dico da molto tempo, il 90% dei fraintendimenti nei confronti del cosiddetto "sbattezzo" derivano proprio dal nome.

Non esiste nessun annullamente del battesimo, né una "cerimonia contraria": quello di cui stiamo parlando è apostasia, che Wikipedia mi definisce correttamente "l'abbandono formale e volontario della proprio religione".

Non c'è nessun rito di "sbattezzo". Lo "sbattezzo" consiste nel comunicare alla parrocchia dove si è stati battezzati di apporre sul certificato di battesimo (che attesta il vostro ingresso nella Chiesa Cattolica) l'annotazione che X Y dichiara di non far più parte della CCAR.

Punto.

 

Ciò detto:

Il battesimo ha un senso solo per chi è credente perchè è un sacramento e ha un valore spirituale, per cui se una persona non è credente non ha alcun valore, è semplicemente un po' di acqua che ti ha bagnato la testa da bambino, quindi non ha senso una pratica di sbattezzo per un qualcosa in cui non si crede.

Per altro non è nemmeno possibile sbattezzarsi in senso spirituale, perchè il battesimo una volta ricevuto non può essere cancellato, ha determinato un effetto spirituale, un cambio di status che non è reversibile.

Questa intera obiezione viene a perdere di senso. Nessuno vuole "sbattezzarsi in senso spirituale" (e vorrei ben vedere).

Il battesimo è un sacramento, ma anche un atto durante il quale il nome de battezzato viene aggiunto al registro degli appartenenti alla Chiasa Cattolica. Chi chiede lo "sbattezzo" chiede di essere tolto da questi registri, non che gli venga annullato il sacramento (che al 99% per il richiedente non ha alcun valore spirituale).

 

Quindi, vedendola in un'ottica di benedizione, e non di tesseramento ad un partito, essere battezzati non fa male.

Ovviamente si deve essere credenti o quantomeno agnostici, se si è atei anche l'aspetto della benedizione e del sacramento in se' non hanno senso.

Idem per questo dettaglio. Non c'è nessuno "sbattezzo", quindi se ci si tiene tanto, all'aspetto della benezione, questo non viene minimamente intaccato.

Ripeto: per "sbattezzo" si intende niente altro che l'apostasia, ciò la comunicazione ufficiale di abbandono di una religione.

Se qualcuno vuole allontanarsi dalla Chiesa Cattolica ma, credendo in Dio e Cristo, ritiene valido il valore del sacramento in sè, questo non viene minimamente intaccato dalla eventuale decisione di comunicare alla parrocchia la propria uscita dalla CCAR.

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"Non ho mai letto articoli in cui la Chiesa millantasse il suo numero di seguaci

sulla base dei battezzati."

 

Il fatto che non ne abbiate letto non vuol dire che non ce ne siano.

Comunque sì, la chiesa vanta percentuali bulgare, tipo il 97% di credenti, e ovviamente non hanno l'onestà di fare distinzioni tra battezzati, praticanti e non.

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Comunque sì, la chiesa vanta percentuali bulgare, tipo il 97% di credenti, e ovviamente non hanno l'onestà di fare distinzioni tra battezzati, praticanti e non.

 

 

Loro possono pure fare i vaghi, ma, per fare distinzioni, basta guardarsi intorno e vedere, ad esempio, quanti tra i vostri amici, colleghi e conoscenti frequentano la chiesa.

Normalmente si contano su una mano, e parliamo di anziani, e questo a tutti i livelli, sia tra la gente comune che tra i cosiddetti vips...quasi nessuno tra i battezzati, oggi, anno 2012, vive secondo i dettami della chiesa cattolica, e questo è un dato di fatto.

 

 

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Non esiste nessun annullamente del battesimo, né una "cerimonia contraria": quello di cui stiamo parlando è apostasia, che Wikipedia mi definisce correttamente "l'abbandono formale e volontario della proprio religione".

 

Appunto: si può benissimo detestare la chiesa intesa come istituzione e centro di potere, ma condividere i valori di una data religione.

Se tutti coloro che ritengono che in vaticano si siano allontanati dai valori originali dovessero sbattezzarsi, rimarrebbero ben pochi battezzati, visto che la maggior parte dei cattolici non approva i comportamenti attuali della chiesa.

Comunque lo sbattezzo non ha solo un aspetto tecnico di cancellazione dai registri, ma vale anche come scomunica, e quindi divieto di ricevere altri sacramenti o di partecipare alla vita di chiesa (esempio banale fare i testimoni o i padrini).

Edited by ben81
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privateuniverse

Veramente, per trovare la specifica che si tratti del numero di battezzati non è necessario seguire il link.

Sta scritto sulla stessa pagina, nel paragrafo "La chiesa cattolica in Italia".

E, nel link, come percentuale di cattolici se ne dà una molto più bassa.

 

Comunque, è vero che il numero dei battezzati non è irrilevante come indice del seguito di cui gode una chiesa; ma non il principale, perché tutti sanno che fornisce un'indicazione soltanto approssimativa. Spesso si vanno a vedere altri dati: i risultati dei censimenti, nei paesi in cui includono una domanda sulla religione di appartenenza; i sondaggi, la percentuale dei matrimoni o dei funerali religiosi, il numero dei membri contribuenti, e così via.

Edited by privateuniverse
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Come dico da molto tempo, il 90% dei fraintendimenti nei confronti del cosiddetto "sbattezzo" derivano proprio dal nome.

Non esiste nessun annullamente del battesimo, né una "cerimonia contraria": quello di cui stiamo parlando è apostasia,

che Wikipedia mi definisce correttamente "l'abbandono formale e volontario della proprio religione".

Non c'è nessun rito di "sbattezzo". Lo "sbattezzo" consiste nel comunicare alla parrocchia dove si è stati battezzati di apporre

sul certificato di battesimo (che attesta il vostro ingresso nella Chiesa Cattolica) l'annotazione che X Y dichiara di non far più parte della CCAR.

 

Sono perfettamente d'accordo, e ringrazio quint di avere messo in chiaro questo punto.

Ci troviamo di fronte a una idea errata (quella che comunemente ci si fa dello sbattesimo) suggerita da un nome sbagliato (oltre che linguisticamente

mostruoso: si dovrebbe dire sbattesimo, ma anche la mostruosità linguistica, sbattezzo, ha un suo senso nella prospettiva dell'idea sbagliata, se ci riflettete).

Insomma lo sbattesimo non esiste, né teoricamente né fattualmente, esiste l'apostasia.

 

 

Io l'ho fatto come spregio nei confronti dei preti.

 

Questo è l'altro post che mi piace di più dopo quello di quint. Perché è sincero, e perché coglie bene la motivazione che è inerente allo sbattesimo, inteso proprio come sbattesimo (non come apostasia), cioè nel senso corrrente, sbagliato ma pur sempre corrente, e quindi tale da produrre idee, effetti e azioni da parte di chi pensa riferendosi allo "sbattezzo".

Edited by Isher
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Cancellato dal registro da circa tre mesi, non sentendomi per nulla cristiano, sono molto più in sintonia con il mio io agnostico e più sereno sia con me stesso che con i religiosi.

 

Quindi tutti: trovami oggi, 2012, un cattolico giovane che segua i dettami della chiesa cattolica, come ad esempio aspettare il matrimonio per fare sesso, e poi farlo solo per procreare.

Sui forum cattolici di ragazzi così se ne trovano molti, poi se recitano non lo so.

In una discussione dove parlavano di masturbazione, ho letto che cercano di pensare ad altro e a pregare per non eccitarsi, sono ammesse massimo due polluzioni all'anno! altrimenti ci si deve confessare.

Edited by Fantom
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Mi farò sbattezzare non appena compierò la maggiore età.

Ho deciso di farlo per coerenza con me stesso.

Condivido, in linea generale, gli ideali cattolici: faccio volontariato, sono addirittura vegetariano.

Non credo nella Chiesa e non credo in Dio, ma sento di agire in maniera migliore rispetto ad un Cristiano quando aiuto un anziano ad attraversare la strada, una signora con le buste della spesa... Questo perché io lo faccio solo per etica, perché credo sia giusto e amo fare del bene, mentre forse, un Cristiano, lo fa per un secondo fine, per essere giudicato positivamente da Dio e per raggiungere il paradiso. E c'è addirittura chi nemmeno lo fa, pur dichiarandosi Cristiano e frequentando assiduamente la Chiesa.

 

Comunque si, anche io sapevo che lo sbattezzo è come una scomunica vera e propria, senza, ovviamente, gli effetti che aveva un tempo...

Edited by Aither
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@@Aither guarda che essere Cristiani non vuol dire essere Cattolici ;)

 

Semmai sono ideali cristiani quelli di aiutare il prossimo e rispettarlo.. il Cattolicesimo è solo una dottrina come il Protestantesimo. Partono tutti dal Cristianesimo.

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I valori di altruismo e rispetto reciproco non appartengono a nessuna religione, anzi, l'umanesimo-scettico nasce proprio dai palesi risultati catastrofici delle religione e del loro impianto dogmatico nel promuovere valori universali.

 

Non ha senso dire di sentirsi appartenenti a una religione perché promuove valori che non sono una sua esclusiva, ci sono un sacco di filosofi non-credenti da cui ci si può ispirare per formarsi una propria coscienza critica indipendente da qualsiasi pensiero metafisico.

 

La religioni si reggono e si distinguono per i loro dogmi, nel caso del cristianesimo basta ascoltare una funzione di religiosa di qualsiasi confessione cristiana, quando viene recitato "la professione di fede", per rendersi conto che al centro della religione ci sono credenze nell'ultraterreno.

 

Poi ognuno si può fare la propria immagine idealistica di che cosa dovrebbe essere una religione, ma la realtà dei fatti è che i religiosi si distinguono in base ai dogmi, quindi per definirsi cattolici è molto più determinante credere nell'immacolata concezione, che qualsiasi opera caritatevole.

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@@yalen86 Lo so lol

Mi sembrava troppo ripetitivo continuare con "Cristianesimo, Cristianesimo, Cristianesimo", e sono entrato nello specifico. Vorrà concedere la grazia di perdonare questo stolto.

 

I valori di altruismo e rispetto reciproco non appartengono a nessuna religione, anzi, l'umanesimo-scettico nasce proprio dai palesi risultati catastrofici delle religione e del loro impianto dogmatico nel promuovere valori universali.

 

Non ha senso dire di sentirsi appartenenti a una religione perché promuove valori che non sono una sua esclusiva, ci sono un sacco di filosofi non-credenti da cui ci si può ispirare per formarsi una propria coscienza critica indipendente da qualsiasi pensiero metafisico.

 

La religioni si reggono e si distinguono per i loro dogmi, nel caso del cristianesimo basta ascoltare una funzione di religiosa di qualsiasi confessione cristiana, quando viene recitato "la professione di fede", per rendersi conto che al centro della religione ci sono credenze nell'ultraterreno.

 

Poi ognuno si può fare la propria immagine idealistica di che cosa dovrebbe essere una religione, ma la realtà dei fatti è che i religiosi si distinguono in base ai dogmi, quindi per definirsi cattolici è molto più determinante credere nell'immacolata concezione, che qualsiasi opera caritatevole.

 

Vorrai perdonarmi anche tu se ti dico che tutto ciò mi sembra non centrare assolutamente nulla con quello che ho detto...

Inoltre non credo assolutamente ci sia la necessità di ispirarsi a qualcuno "per formarsi una propria coscienza critica indipendente da qualsiasi pensiero metafisico".

Edited by Aither
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Vorrai perdonarmi anche tu se ti dico che tutto ciò mi sembra non centrare assolutamente nulla con quello che ho detto...

Inoltre non credo assolutamente ci sia la necessità di ispirarsi a qualcuno "per formarsi una propria coscienza critica indipendente da qualsiasi pensiero metafisico".

 

Non sei stato l'unico a parlare di "valori del cristianesimo", è un atteggiamento abbastanza comune confondere le religioni reali con ciò che si vorrebbe fossero le religioni.

 

Il discorso dell'ispirazione l'ho solo tirato fuori per dire che riflessioni morali molto complesse sono indipendenti dalla religione, e molto filosofi non-credenti ne sono la prova, non affermavano nessuna necessità individuale.

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Non l'ho fatto e ho votato "non mi sono mai posto il problema", perchè la trovo una cosa francamente inutile. Poi altro che sbattezzo avendo ricevuto anche comunione e cresima (per scelta dei miei genitori, che da alcuni anni però hanno cambiato radicalmente opinione sulla chiesa) sarebbe un po troppo.

In ogni modo faccio parte della categoria dei "cristiani non credenti", ho ricevuto i sacramenti ma a messa non ci vado dai tempi delle scuole superiori, semplicemente non mi pongo il problema della religione e vivo bene lo stesso. Ciò non toglie che abbia rapporti con le associazioni cattoliche.

Di ragazzi non battezzati ne conosco un paio (proprio dalla nascita per scelta familiare).

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