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L'incesto


funeralblues

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Parlare di incesto non è cosa facile.

 

Credo che si tratti di uno dei tabù più comuni all'intera umanità, respinto dalle più importanti religioni, punito e represso dalla legge.

 

Con voi vorrei affrontare due linee di riflessione:

La prima parte da un'analisi generale del concetto di incesto.

La seconda potrebbe rispondere al seguente quesito: esiste una differenza tra rapporto incestuoso eterosessuale (per esempio tra fratello e sorella) e rapporto incestuoso omosessuale (ad esempio tra fratello e fratello)?

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Alludi al fatto che nell'omosessualità l'endogamia non conta visto che il sesso è non riproduttivo?

 

Ovviamente bisogna distinguere il tabù, dalla sua origine o ragione antropologica.

 

Oggi sappiamo che i rischi maggiori di malattie per la prole in realtà non dipendono dallo stretto legame di parentela, ma dalla mancanza di incroci dei patrimoni genetici, per cui, gruppi ristretti ( isolati ) o chiusi ( una piccola comunità minoritaria di ebrei che sposa solo al suo interno) pur rispettosi del divieto incorrono nelle malattie, più di una singola coppia incestuosa. In passato però forse le due cose tendevano a sommarsi per l'isolamento dei gruppi tribali. In ogni caso noi ereditiamo un tabù già formato.

 

Il tabù esiste perchè esiste un istinto incestuoso e si rivolge prevalentemente nei confronti dei propri genitori. Io credo che la forza della inibizione sociale dell'incesto

discenda dal riconoscimento che l'istinto individuale in realtà c'è ( e la psicanalisi, conferma per certi versi che c'è per statuto ) e che costituirebbe un sovvertimento dell'ordine ( procreare con chi ti ha procreato ).

Penso che pesi di più sulla repulsione e l'inibizione l'aspetto evolutivo della psicologia infantile della spiegazione razionale

e per questo dubito che in realtà un incesto figlio-madre sia percepito allo stesso modo dell'incesto fratello-fratello

( entrambi in età infantile hanno provato un istinto incestuoso con la propria madre e non reciproco, fra di loro )

L'incesto fra fratelli è un tabù riflesso del tabù figlio-madre.

 

D'altronde dei casi di incesto fratello-sorella in alcune culture mi pare siano attestati, vuoi per accentuazione del carattere di casta dominante, vuoi perchè era un modo di gestire un potere esclusivo all'interno della famiglia ( vedi Cleopatra e i faraoni egizi...)  però proprio per questo era un incesto riproduttivo ed eterosessuale ( anche se avrà favorito pure quello gay...)

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esiste una differenza tra rapporto incestuoso eterosessuale (per esempio tra fratello e sorella) e rapporto incestuoso omosessuale (ad esempio tra fratello e fratello)?

 

 

 

Il tabù esiste perchè esiste un istinto incestuoso e si rivolge prevalentemente nei confronti dei propri genitori.

 

Io credo che la forza della inibizione sociale dell'incesto discenda dal riconoscimento che l'istinto individuale in realtà c'è ( e la psicanalisi, conferma per certi versi che c'è per statuto ) e che costituirebbe un sovvertimento dell'ordine ( procreare con chi ti ha procreato ).

 

 

Quelo sull'incesto è davvero un discorso non facile anche perché su di esso, in Totem e tabù, Freud ha operato tutta una costruzione antropologica e archetipico-psicologica che non ha alcun fondamento e nella quale nessuno oggi più crede (se qualcuno è interessato può comprarsi il volumetto nella ottima edizione della Newton Compton, che tra l'altro costa quattro soldi).

 

Accettando comunque che ci sia un tabù - non originario, ma storico: ma a questo livello del discorso le cose non cambiano - sull'incesto esso riguarda, a mio parere, il rapporto genitori/figli, e le ragioni che ad es. allega Hinzelmann vanno benissimo. L'incesto/tabù non esiste tra fratello e sorella o tra fratelli o tra sorelle che disporrei in quest'ordine decrescente di carica perturbante. Azzarderei che un incesto tra fratelli dello stesso sesso non si distingue molto dalle pratiche di scoperta della sessualità che in età adolescenziale sono spesso di tipo omosessuale. Ma dico il mio parere personale. E mi riferisco alla fase adolescenziale.

 

Nella frase di Hinzelmann che ho quotato c'è un particolare divertente, ovvero che dalla prima asserzione discende la naturalità dell'istinto incestuoso. Ma il paradosso è solo apparente se consideriamo il tabù dell'incesto un divieto storicamente formatosi.

Da quello che ho detto è implicito che non sono d'accordo sul fatto che esso ci sia «per statuto», cioè, in sostanza, nei termini ipotizzati da Freud.

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Ciò che priva di ogni validità scientifica il libro di Freud è l'ipotesi di un parricidio originario che avrebbe generato il totem, sacro e odiato e quindi il

tabù universale dell'incesto. L'idea del parricidio primordiale ha avuto enorme fortuna e ha acquistato un significato profondo pur essendo priva di validità scientifica. Tuttavia che la struttura clanistica delle società totemiche abbia esteso il divieto oltre i rapporti con la madre e le sorelle, credo possa essere verosimile, sostituendo la famiglia in senso stretto, semmai resterebbe da chiarire perchè il tabù sopravviva a quelle strutture sociali

quando si ritorna all'endogamia familiare.

 

Per quel che riguarda i freudiani credo che il problema dell'istinto incestuoso, come al solito, sia collocato nel momento in cui va a cozzare con l'Edipo

e diventa fissazione della libido incestuosa, però ne so poco al riguardo.

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che la struttura clanistica delle società totemiche abbia esteso il divieto oltre i rapporti con la madre e le sorelle, credo possa essere verosimile, sostituendo la famiglia in senso stretto, semmai resterebbe da chiarire perchè il tabù sopravviva a quelle strutture sociali quando si ritorna all'endogamia familiare.

 

 

Come ho detto, Freud non è un buon punto di partenza su questa storia. La spiegazione migliore l'ha data Lévy-Strauss, in un intreccio culturale molto ricco.

 

Secondo lui, la situazione primitiva dell'umanità era di trovare al di fuori del clan o dei nemici, o dei parenti. Per evitare uno stato di belligeranza perpetuo che avrebbe portato alla distruzione reciproca le varie piccole comunità, l'umanità ha ben presto capito che bisognava formare delle alleanze, cioè, in sostanza, scambiarsi le donne. L'alternativa era tra rimanere in piccoli gruppi chiusi autoperpetuantesi (sopraffatti da timori, odi e ignoranze) e la sistematica instaurazione, attraverso la proibizione dell'incesto, di vincoli matrimoniali. Con questo l'ordine della cultura irrompe sui vincoli biologici e crea la società umana. Bella e chiarificante la sua frase: «la proibizione dell'incesto non è tanto una regola che vieta di sposare la madre, la sorella o la figlia, quanto invece una regola che obbliga a dare ad altri la madre, la sorella e la figlia» (Le strutture elementari della parentela, del 1947).

 

Allora di qui si potrebbe partire, caro Hinzelmann, per una riflessione sui rapporti endofamiliari. Anche la cosiddetta pedofilia che essendo al 92% un fenomeno sessuale endofamiliare (don Gelmini escluso, appunto) potrebbe essere interpretata come una regressione al gruppo chiuso originario e ai suoi rapporti consanguinei. Perché? Anche qui si possono azzardare varie ipotesi.

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Allora di qui si potrebbe partire, caro Hinzelmann, per una riflessione sui rapporti endofamiliari. Anche la cosiddetta pedofilia che essendo al 92% un fenomeno sessuale endofamiliare (don Gelmini escluso, appunto) potrebbe essere interpretata come una regressione al gruppo chiuso originario e ai suoi rapporti consanguinei.

 

e' curioso

 

a me fa venire in mente questo :

 

"l'idea assai diffusa

cha vi sia nelle culture qualcosa di originario

di peculiare da recuperare ed organizzare

e' anch'essa legata ad una concezione a-storica  ed' astratta ai fatti culturali.

come reazione alla massificazione dei fatti sociali

all'unifrmazione dei costumi

per usare la massima di marc auge' :" si sviluppa nella nostalgia delle radici

l'ansia di ritrovare cio' che si pensa incarni lo spirito autentico

di una cultura"  (l'imbroglio etnico)

 

 

considerando cio'

(non me ne si voglia)

non riesco far aderire il campo della pedofilia

che a mio avviso sconfina in percorsi/impulsi mentali

ben piu' inconsci/intimi e meno inerpretabili

 

a queste considerazioni

gia' piu' palpabili

 

:asd:

 

 

per il resto sono abbastanza concorde con il buon vecchio strauss  :ok:

 

forse l'unica differenza "morale" che potrei individuare con il mio senno

di adesso

 

(chiedo scuso se ragggiono in modo

che puo' risultare offensivo)

 

 

e' che l'incesto omo-sessuale

sia gia' piu' accettabile

in quanto escluda (pensandola in campo

strettamente biologico)

 

la possibilita' di una prole...meno

 

"problematica"

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a me fa venire in mente questo :

 

"l'idea assai diffusa che vi sia nelle culture qualcosa di originario

di peculiare da recuperare ed organizzare e' anch'essa legata ad una concezione a-storica  ed astratta ai fatti culturali. come reazione alla massificazione dei fatti sociali all'unifrmazione dei costumi per usare la massima di marc auge' :" si sviluppa nella nostalgia delle radici l'ansia di ritrovare cio' che si pensa incarni lo spirito autentico di una cultura"  (l'imbroglio etnico)

 

 

Nihil, non ho capito contro chi potrebbe essere diretta questa frase, se contro Freud, o contro Lévy-Strauss, oppure in generale contro una tendenza.

E di chi è?

 

In ogni caso, la trovo una critica un po' facile, forse più calzante nei confronti di Freud che voleva trovare tramite la proibizione originaria dell'incesto una conferma e base all'Edipo e a quel che ne segue (e appunto la critica dovrebbe essere contro questo tentativo e plesso di idee, se uno è capace di farla, non alla tendenza a trovare un elemento originario nella cultura), ma non nei confronti di LS che tratta questo momento originario come un punto esplicativo storico, per nulla mitizzato, in una prospettiva compiutamente antropologia (e se c'è un'antropologia culturale seria e degna è quella del serio e davvero degno vecchio LS).

 

A parte questo, nel passo successivo, che non quoto, che intendi per... più "palpabile?  :asd:

 

Ritorniamo adesso un momento alle domande iniziali poste da Funeralblues, anche per richiamare i binari della discussione.

 

 

Con voi vorrei affrontare due linee di riflessione:

La prima parte da un'analisi generale del concetto di incesto.

La seconda potrebbe rispondere al seguente quesito: esiste una differenza tra rapporto incestuoso eterosessuale (per esempio tra fratello e sorella) e rapporto incestuoso omosessuale (ad esempio tra fratello e fratello)?

 

 

Per il momento si è affacciata una risposta al secondo quesito. Partendo dall'osservazione di Hinzelmann secondo cui l'endogamia tra maschi e anche tra femmine non è riproduttiva, io ho avanzato che l'elemento perturbante dell'incesto decresca progressivamente dal rapporto fratello/sorella (presenza della penetrazione e della riproduzione, potenziali), fratello/fratello (presenza della penetrazione, potenziale, che "ricorda", o "rappresenta" culturalmente, la funzione riproduttiva), sorella/sorella (in cui la penetrazione è totalmente svincolata da una prospettiva riproduttiva). Inoltre, per il rapporto sorella/sorella, ho anche pensato al "continuum lesbico", che potrebbe condurre al corpo della sorella, come dire, in una prospettiva più tranquilla, meno drammatica. Ma su questo, se dico o no una sciocchezza, dovranno dircelo le bimbe e signore del Forum.

 

Avevo anche detto che io pongo uno iato tra incesto in senso proprio (genitori/figli) e rapporti endogamici tra fratelli. In fin dei conti, il rapporto tra cugini primi è già benedetto dalla chiesa e dalla società e totalmente al di fuori dello schema in questione, il che fa capire che quello tra fratelli e sorelle è comunque un'altra cosa.

 

Mi son permesso di fare un rapidissimo sunto a uso di altri che voglian intervenire.

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Sorry se non ho argomentato poco fa ... ma proprio non ho molto da dire su questo.

Cercherò di spremere tutto ciò che penso al riguardo ^_-

 

Allora, se per incesto intendiamo "padre-figlio" "madre-figlio" e tutte le combinazioni che comportano l'unione amorosa o sessuale di individui della stessa Famiglia non mi piace perchè mi fa alquanta impressione ed è assolutamente contro natura. Non è normale che chi ti cresca abbia un rapporto di quel genere con te... penso sia impossibile provare "amore" e desiderio sessuale nei confronti dei proprio genitori/figli. Insomma, è pure vergognoso. Non lo so XD Sarò bigotto su questo argomento ma non mi piace.

PS: Il Cugino di primo grado non è proprio incesto secondo me...però sempre strano è XD.

 

Scusate, più di questo non so che dire T_T"

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MMM, mi viene da pensare.... l'omosessualità ha attraversato varie epoche, in alcune delle quali veniva accettata, demonizzata, derisa, trandyzzata....

ora, premettendo che personalmente non tollero l'endogamia, non si potrebbe, aldilà delle motivazioni genetiche, arrivare ad un punto in cui verrà "liberalizzata"?

 

Osservando come, lentamente, si sgretalono oggi i tabù, io penso che in un futuro non tanto prossimo si potrà praticare liberamente.

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  • 2 years later...
Guest Irish Dragon

MMM, mi viene da pensare.... l'omosessualità ha attraversato varie epoche, in alcune delle quali veniva accettata, demonizzata, derisa, trandyzzata....

ora, premettendo che personalmente non tollero l'endogamia, non si potrebbe, aldilà delle motivazioni genetiche, arrivare ad un punto in cui verrà "liberalizzata"?

 

Osservando come, lentamente, si sgretalono oggi i tabù, io penso che in un futuro non tanto prossimo si potrà praticare liberamente.

 

Non penso: la condizione iniziale dell'incesto era di accettazione a fini riproduttivi all'interno di tribù o famiglie importanti. Tralasciando qualsiasi implicazione morale, è comunque una pratica che porta a delle conseguenze sul piano medico, visto che la mescolanza dello stesso "sangue" ha spesso portato a problemi di natura psichiatrica/medica (non all'atto del rapporto naturalmente, quanto di eventuali figli generati da cugini o fratelli). Sul fronte omosessuale chiaramente la situazione è diversa, però rimane comunque l'aspetto psicologico già tirato in ballo da altri.

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Comunque a puro scopo informativo la legge italiana persegue l'incesto

come delitto contro la morale familiare e lo punisce qualora ne derivi un

"pubblico scandalo" il chè se vogliamo è molto cattolico, perchè se da un

lato la norma è ampia, talmente ampia da riguardare affini in linea retta

( ovvero persone che non hanno vincolo di consanguineità e per cui quindi

è impossibile pensare ad una ratio diversa dalla morale pubblica ) dall'altro

proprio perchè intende tutelare la morale e solo la morale, c'è lo sgamotto

che se lo fai senza creare scandalo non sei punibile.

 

Non lo trovate buffo o strano?

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Ma perché, come è inteso l'incesto, nel nostro ordinamento, talché sia possibile che

ricopra rapporti tra non consanguinei?

 

Quanto allo sgamotto, lo trovo divertente! E' cattolico, e italico, ma anche sornione.

:sisi:

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La norma dice:

 

Chiunque, in modo che ne derivi pubblico scandalo, commette

incesto con un discendente o un ascendente o un AFFINE IN

LINEA RETTA ovvero con una sorella o un fratello, è punito con

la reclusione da 1 a 5 anni (...seguono le aggravanti se con minore

o se relazione incestuosa OMISSIS...)

 

Art 78 Codice civile

 

L'affinità è il vincolo tra un coniuge ed i parenti dell'alltro coniuge

 

quindi: suocero, genero,nuora...

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[quote author=Hinzelmann link=topic=10277.msg219779#msg219779

 

D'altronde dei casi di incesto fratello-sorella in alcune culture mi pare siano attestati, vuoi per accentuazione del carattere di casta dominante, vuoi perchè era un modo di gestire un potere esclusivo all'interno della famiglia ( vedi Cleopatra e i faraoni egizi...)  però proprio per questo era un incesto riproduttivo ed eterosessuale ( anche se avrà favorito pure quello gay...)

 

 

 

Anche Lot e le figlie :sisi:

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La norma dice:

 

Chiunque, in modo che ne derivi pubblico scandalo, commette

incesto con un discendente o un ascendente o un AFFINE IN

LINEA RETTA ovvero con una sorella o un fratello, è punito con

la reclusione da 1 a 5 anni (...seguono le aggravanti se con minore

o se relazione incestuosa OMISSIS...)

 

Art 78 Codice civile

 

Hinzelmann, hai sbagliato completamente la fonte della citazione! L'articolo che citi è il 564 del codice penale.

 

 

È vero che punire l'incesto tra affini è pura follia, ma a me sinceramente non pare più folle di punire tutti gli altri casi.

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Loup l'art 78 del codice civile è la definizione dell'affinità

ne ho citato il numero, perchè non ho ritenuto di trascriverlo,

bastava citarlo a memoria.

 

L'art del codice penale l'ho ricopiato dal codice penale

per cui non ho ritenuto necessario metterci il numero... :sisi:

 

Comunque mettevo l'accento sul fatto degli affini per chiarire

solo che la ratio legis del divieto è la morale pubblica, poichè

oltre ad essere inserito il reato fra i delitti contro la morale è

evidente che se non c'è consanguineità non c'è ragione di

protezione della "sanità della stirpe" o cose del genere

 

La cosa divertente è: cosa capita al divieto nei cfr. degli affini

in caso di separazione di fatto, o in itinere, o legale? E cosa in

caso di divorzio? Ovviamente c'è giurisprudenza...

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Loup l'art 78 del codice civile è la definizione dell'affinità

ne ho citato il numero, perchè non ho ritenuto di trascriverlo,

bastava citarlo a memoria.

 

L'art del codice penale l'ho ricopiato dal codice penale

per cui non ho ritenuto necessario metterci il numero... :sisi:

 

Ops, chiedo scusa... La prossima volta però ti conviene impaginare un po' meglio, perché è ambiguo. XD

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È vero che punire l'incesto tra affini è pura follia, ma a me sinceramente non pare più folle di punire tutti gli altri casi.

 

Mi fa piacere trovare una persona che la pensi così. Diciamo che è un po' più folle,

perché considera incesto un rapporto sessuale tra affini, andando contro la ragione e la Storia.

In linea generale qui non c'è tanto una contaminazione tra etica e diritto, ma proprio una fondazione

etica della norma, e della peggiore etica, la cosiddetta «etica sociale»: il «pubblico scandalo», che

a prima vista sembra una zeppa accessoria e ridicola, forse è la chiave di volta di tutto l'articolo.

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Sono esterrefatto... in una comunità di omosessuali (quelli che, per inciso, vengono tutt'oggi perseguitati alle grida di contro natura, immorale, sbagliato) non mi aspettavo di dover leggere affermazioni del genere:

io sono del parere che una persona normale non può sentirsi attratto da un fratello o da una sorella, o da un genitore... oh cielo ma scherziamo?!!!

 

Allora, se per incesto intendiamo "padre-figlio" "madre-figlio" e tutte le combinazioni che comportano l'unione amorosa o sessuale di individui della stessa Famiglia non mi piace perchè mi fa alquanta impressione ed è assolutamente contro natura. Non è normale che chi ti cresca abbia un rapporto di quel genere con te... penso sia impossibile provare "amore" e desiderio sessuale nei confronti dei proprio genitori/figli. Insomma, è pure vergognoso. Non lo so XD Sarò bigotto su questo argomento ma non mi piace.

PS: Il Cugino di primo grado non è proprio incesto secondo me...però sempre strano è XD.

 

Scusate, più di questo non so che dire T_T"

 

Certo che non sai che dire (scusa se ti sembro aggressivo, ma la scrittura per certi versi è limitata nell'espressione), perché non c'è motivo alcuno per sostenere una tesi del genere. Basta sostituire la parola incesto con omosessualità per sentirsi "a casa" (passatemi il lugubre "eufemismo").

Quello che mi aspetto dalla gente di questa comunità, che sicuramente più e più volte nella vita è stata costretta a nascondersi e rinnegarsi da una società che non è sufficientemente in grado di accettare le diversità, è comprensione e ragionevolezza. Che discorso è penso sia impossibile provare "amore" e desiderio sessuale nei confronti di...! Cosa ne sai tu di quello che può provare una persona diversa da te? Non è esattamente quello che gli etero bigotti pensano di noi gay? Ci vuole coerenza nella vita, se sei gay non puoi discriminare, a meno di non discriminare anche te stesso; e non è un obbligo, sia chiaro, è un consiglio che faccio e che reputo necessario per poter vivere serenamente in una società civile.

In generale, non vedo problemi nell'incesto. Anche qui, facendo analogie con la nostra condizione, sono fermamente convinto che se esistono due fratelli/sorelle che vogliono amarsi hanno tutto il diritto di farlo senza che nessuno li additi come "immorali" o "contro natura" (il famoso platonico "non-sense"), ma soprattutto sono convinto che, come per noi, non c'è motivo di scervellarsi sulle "cause" dell'incesto perché semplicemente c'è e non causa danni. Il giorno in cui qualcuno mi presenterà uno studio scientifico degno di tale nome, che riveli una correlazione tra disturbi psichici seri e relazioni incestuose, potrò cambiare idea. Per inciso, sto ancora aspettando quello riguardo l'omosessualità, e conto di aspettare per un bel po'.

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sono fermamente convinto che se esistono due fratelli/sorelle che vogliono amarsi hanno tutto il diritto di farlo senza che nessuno li additi come "immorali" o "contro natura" (il famoso platonico "non-sense"), ma soprattutto sono convinto che, come per noi, non c'è motivo di scervellarsi sulle "cause" dell'incesto perché semplicemente c'è e non causa danni. Il giorno in cui qualcuno mi presenterà uno studio scientifico degno di tale nome, che riveli una correlazione tra disturbi psichici seri e relazioni incestuose, potrò cambiare idea. Per inciso, sto ancora aspettando quello riguardo l'omosessualità, e conto di aspettare per un bel po'.

 

Fermo: due persone hanno il diritto anche di rovinare la propria vita, anche di togliersela: altrimenti dovresti considerare

o contro natura o perseguibile come reato (come mi pare sia nel nostro ordinamento) il suicidio. Finalmente si capisce, per altre vie, che il famoso discorso delle «cause» è, al fondo, solo la maschera, consapevole o inconsapevole, di un discorso morale e moralistico.

 

A parte questa sfumatura, sono totalmente d'accordo con il tuo post molto pregnante. Ma a differenza di te, non sono esterrefatto che alcuni gay e lesbiche facciano proprie proprio le parole dello stigma e della condanna. Per certuni, l'essenziale è che non siano rivolte contro se stessi; gli altri, possono crepare.  :sisi:

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Nel nostro ordinamento è perseguita soltanto l'istigazione al suicidio o l'omicidio del consenziente

il suicidio non è perseguito. Questo se non ricordo male sulla base della considerazione che la norma

penale non sarebbe stata efficace nel dissuadere la persona che intendesse sottrarsi la vita.

 

Quindi intendiamoci bene, sempre se ricordo bene, non era tanto esclusa l'offensività della condotta

ma ritenuta inutile la norma punitiva. Dopo ( si è ucciso lui ) prima ( non lo dissuade la minaccia della

galera )

 

A parte questo il Codice ( che è del 1930 ) ha ben chiaro a cosa serva punire l'incesto. Lo colloca fra

i reati contro la famiglia ed in particolare contro la moralità della famiglia, che quindi ipso facto acquista

nel nostro ordinamento il rilievo di interesse pubblico ( prima della Costituzione ) Insomma il quadro è

evidentemente fascista, il codice è fascista. Magari controllo cosa diceva in precedenza il Codice Zanardelli

 

Non è un caso che gli incestuosi ci vengano "sparati" contro da Storace, quando chiediamo i diritti per la

coppia gay...

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Guest glitter

Le mie prime esperienze omo le ho avute prima con alcuni compagni di scuola, e poi con mio cugino, il figlio del fratello di mio padre.

 

Ora potete anche lapidarmi  :sisi:

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Fermo: due persone hanno il diritto anche di rovinare la propria vita, anche di togliersela: altrimenti dovresti considerare

o contro natura o perseguibile come reato (come mi pare sia nel nostro ordinamento) il suicidio. Finalmente si capisce, per altre vie, che il famoso discorso delle «cause» è, al fondo, solo la maschera, consapevole o inconsapevole, di un discorso morale e moralistico.

Non intendevo minimamente affermare che si è tenuti al cosiddetto "obbligo di integrità", semplicemente nel caso ci fosse una correlazione tra disturbi e incesto (che a priori non è supponibile, badate bene, perché l'onere della dimostrazione spetta a chi afferma) sarebbe lecito interrogarsi su cause ed eventuali "cure" (liceità che volendo fare un paragone, nel caso specifico della NARTH, o Acquavivia in Italia, non è presente). La legittimità dei rapporti incestuosi resta, a prescindere dalla mia opinione personale.

 

Le mie prime esperienze omo le ho avute prima con alcuni compagni di scuola, e poi con mio cugino, il figlio del fratello di mio padre.

E hai fatto bene, se qualcuno te ne vuole dimmelo che facciamo l'Incesto Pride :sisi:

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