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I gay e il calcio


Roby

A voi piace il calcio? Lo praticate?  

228 members have voted

  1. 1. A voi piace il calcio? Lo praticate?

    • lo guardo ma non lo pratico
      55
    • Lo pratico da dilettante, mi piace molto!
      22
    • non lo guardo e non lo pratico.Mi è indifferente
      109
    • Sono un professionista del calcio
      6
    • Odio quello sport!
      90
    • Alcuni calciatori mi piacerebbe conoscerli meglio...
      47
    • Il mio boyfiend è un calciatore. Conta?
      5


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Dai Wolf non essere così partigiano...il ritorno di Moggi

dopo la tempesta di calciopoli, potrebbe valere lo stesso

per Preziosi etc.etc. rappresenta il peggio dell'Italia.

 

Poi qui a Firenze ci s'ha Pantaleo Corvino... :)

E già mi pare "troppo"....

 

Il calcio, da gay non possiamo negarlo, rappresenta

in Italia nel bene e nel male la pancia del paese.

Il chè per noi non può che rappresentare più il male

che il bene, perchè il paese è quello che è.

 

Possiamo distinguere però il gioco del calcio dal mondo

del calcio. La passione per il gioco può convivere con un

atteggiamento critico nei confronti del mondo.

 

Quanto ai gay nel calcio...è l'ultimo dei problemi. In un

paese in cui un Bolle rifiuta di fare del suo CO uno strumento

per aiutare gli altri gay, non possiamo certo pretenderlo da

un calciatore ventenne, con 10 anni di carriera e due contratti

milionari, che possono cambiargli la vita, davanti. Sarebbe già

tanto lo facessero dopo, a carriera finita ( cosa che peraltro in

Italia non fanno )

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  • Wolf

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Moggi è stato uno dei mali del calcio...penso che questo basti per far capire che tali personaggi vadano allontanati...

 

 

detto ciò...complimenti ai viola per la vittoria...ma dico che...REINA me lo farei ovunque... :D

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c'ho fatto caso di recente che pepe reina sta diventando un bel pezzo di uomo  :D io ho l'esclusiva su gerrard e carragher.. tenetevi pure torres se volete  :D

 

eh concordo con hinzelman.. è già tanto se in Italia lo fanno dopo il CO... c'era un calciatore inglese, di cui adesso mi sfugge il nome, che ha fatto CO molti anni dopo il pensionamento  :D ha detto che non ha avuto molti problemi però  :D

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Ragazzi, non prendetemi sempre così maledettamente sul serio, che poi mi preoccupo  :D

 

A parte gli scherzi, qua a Bologna abbiamo combattuto -sia a livello di tifoseria che a livello mediatico, io in prima persona- contro il ritorno di Moggi in società..e già moltissimo abbiamo ottenuto evitando che comparisse a livello "esplicito" all'interno dell'organigramma.

 

Il prossimo passo sarà estirparlo completamente, ma sarà molto dura..

 

@Hinzelmann: Pantaleo Corvino però è un soggetto diverso, è la classicissima "vecchia volpe", fa parte della scorsa generazione di uomini di calcio, dediti a continui compromessi, ma anche maestri nel loro mestiere; personalmente prima di rinunciarvi, ci penserei su non una, ma milioni di volte..

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Il problema della Fiorentina attualmente sono i Della Valle...

che pretendono la "cittadella viola" come la Sensi ha ottenuto

lo stadio a Roma. Solo che almeno i Sensi han fatto vincere

uno scudetto e si son portati sull'orlo del fallimento, per cui

pare l'unica uscita. Io l'avevo detto che da un amico di Mastella

c'era da diffidare.

 

Però una società senza presidente senza direttore generale

senza ufficio stampa e senza sede, cioè la sede legale è lo stadio

e con soltanto un Direttore Sportivo che decide tutto, non va

bene. Se poi è una vecchia volpe...capisci che servirebbe quantomeno

un cane da guardia :D

 

Attualmente comunque ci manca pure il presidente, c'è un vice

facente funzioni

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  • 3 weeks later...

Agli altri due o tre del forum che seguono questo vituperato  :P sport.. vostra opinione in merito alla "tessera del tifoso" ?

Continuerete ad andare in trasferta anche qualora passasse fattivamente il progetto di Maroni ?

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  • 1 month later...

Scusate, vado off topic: 4 utenti hanno votato come "calciatore professionista". Dico, è uno scherzo vero?

 

Forse Wolf considera l'essere un ultrà

uno specie di lavoro... :sisi:

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Scusate, vado off topic: 4 utenti hanno votato come "calciatore professionista". Dico, è uno scherzo vero?

 

Forse Wolf considera l'essere un ultrà

uno specie di lavoro... :sisi:

 

:asd:

ed in effetti lo è  :look:

 

anche se io ormai sto progressivamente saltando la barricata  :look:

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Il discorso sulla Tessera del tifoso sarebbe interessante da riprendere

perchè rappresenta un tentativo, se vogliamo, di creare una categoria

di "ultras ufficiali" con la tecnica "carota e bastone" cioè un mix di lusinghe

e minaccia...almeno superficialmente a me pare così.

 

Nella mia testa essere ultras è qualcosa di diverso da una professione,

anche se vedo che Wolf mette la magliettina ufficiale quando riceve

ospiti...sforzandosi pure di trovare una tonalità mimetica che cozzi il

meno possibile coi colori sociali :sisi:

 

Devo dire però che io non sono mai stato ultras, non sono mai andato in

trasferta e troverei un minimo di abito professionale tranquillizzante rispetto

alla realtà della mia città dove piccole risse interne alla curva sono più o meno

all'ordine del giorno

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@Hinze: Sulla "tessera del tifoso" in effetti ce ne sarebbero moltissime da dire.

Dal mio punto di vista, sono stato estremamente contento del risultato ottenuto grazie alla pressione delle società di A e B, di farla se non altro, slittare a settembre 2010.

Sperando che nel frattempo il governo si renda conto del delirio applicativo ed anti-economico che essa comporterebbe, causa improbabili misure di sicurezza ed informatiche che richiederebbe.

Dal mio personale punto di vista, la tessera non è altro che una "carta di credito" delle società e della Lega; e non mirata, come i promotori (governo, a puro scopo propagandistico, e società Milan per pure ragioni di interesse personale) raccontano, alla fidelizzazione del tifoso.

 

Il tifoso è già di per sé, fidelizzato.

Lo scopo della tessera è "mediatico" per il governo che vuole raccontare di essere riuscito ad estirpare "la violenza" dagli stadi (quando questa, fisiologicamente, si è già spenta ed è a livelli inesistenti rispetto anche solo a 10 anni fa), ed è mirato ad un discorso più ampio, legato alla realizzazione di nuovi stadi "a norma di tessera", per tutta quella cricca di costruttori che soffiano dietro a questo progetto.

 

Progetto (quello della "tessera del tifoso") che nessuna norma europea prevede, e che lo stesso ideatore (un inglese, che l'aveva proposta sotto forma completamente diversa per la Premier League) ha bocciato in toto, definendolo "provvedimento repressivo e mirato a tutt'altri scopi (vedi sopra)"

 

Se ti vuoi documentare maggiormente al riguardo, facendo riferimento ad informazioni di canali "not embedded" :look: , mi permetto di consigliarti il sito dei ragazzi dei Boys Parma, uno dei gruppi più attivi (nonché seri e documentati) al riguardo:

 

http://www.boysparma1977.it/ultras/speciali/ultras_liberi_sp_no_tessera_tifoso.php

 

In particolare, mi sento di linkarti questo articolo, scritto dall'Avv. Lorenzo Contucci, romano, il più noto legale italiano che si occupa di materia sportiva:

 

http://www.boysparma1977.it/ultras/altre/0910/ultras_liberi_altre_voci_0910_100909001.php

 

altrimenti ti posso passare la registrazione dello speciale che ho realizzato al riguardo qualche mese fa con i rappresentanti delle società di A (e :look: contrarie alla Tessera, sempre che tu non lo ritenga "di parte"  :asd:  :sisi:

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Dire che occorre fidelizzare un tifoso che segue la squadra in trasferta

è sicuramente una balla, su questo direi basti  il buon senso. Non c'è

bisogno neanche di approfondire.

 

La tessera sarebbe rinnovata annualmente dopo un controllo, credo

informatico, di Questura, che mi par di capire servirebbe a depennare

dall'elenco persone sottoposte a DASPO. Attualmente come funziona?

Chi svolge il controllo ai varchi sui tifosi in trasferta per l'eventuale arresto

in flagranza?

 

Voglio dire che il delirio antieconomico, non è detto che sia antieconomico

per il governo, se il governo sperasse con questa procedura di ridurre i costi

a carico dello stato da "gestione dell'ordine pubblico". Nel quadro ovviamente

di una idea di fondo, che è quella della privatizzazione degli stadi e della privatizzazione

anche della loro gestione con steward pagati dalle società etc. etc. in cambio della

possibilità di trasformare lo stadio in struttura polifunzionale con servizi accessori in

grado di produrre profitti.

 

Se poi la cosa non funzionasse, in ogni caso è prevedibile che la speculazione edilizia

di per sè potrebbe ripagare molti, soprattutto nei casi in cui chi costruisce è proprietario

della società sportiva e quindi creditore di se stesso.

 

Se l'idea fosse quella di passare progressivamente dal tifoso-ultras al tifoso-consumatore

come praticamente funziona negli USA, si tratterebbe di indurre un mutamento sulla

composizione sociale della platea dei tifosi, per favorire poi un mutamento antropologico.

 

L'eccesso di passione, sportiva e non, di per sè non paga...in termini monetari. Anzi

direi che si soddisfa con la mera partecipazione all'evento e quindi è in sè un atteggiamento

anticonsumistico e antieconomico.

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Per quanto sia magari "sgradevole" da leggere, nella risposta vado per punti solo per maggiore chiarezza interpretativa ;-)

 

La tessera sarebbe rinnovata annualmente dopo un controllo, credo

informatico, di Questura, che mi par di capire servirebbe a depennare

dall'elenco persone sottoposte a DASPO. Attualmente come funziona?

Chi svolge il controllo ai varchi sui tifosi in trasferta per l'eventuale arresto

in flagranza?

 

Questo delle persone "escluse" dalla Tessera è uno dei problemi più grossi che i promotori devono (giustamente) affrontare:

inizialmente l'idea era quella di escludere a vita dalla possibilità di entrare in possesso della Tessera, tutti coloro che avessero precedenti da stadio (diffide o daspo) o anche solo fossero stati giudicati per reati "violenti".

Ovviamente la proposta ha suscitato un putiferio tale da costringere il Ministero dell'Interno ad una ridicola retromarcia; i motivi sono abbastanza chiari:

- non è costituzionale pensare di "punire" a vita chi il proprio "reato" (ricordo che la diffida fino ad un paio di anni fa era un provvedimento amministrativo, non penale) l'ha già scontato; fosse passata una proposta del genere, l'ambito dello stadio sarebbe stato l'unico della vita civile nel quale si avrebbe avuto una simile delirante limitazione delle proprie libertà personali.

- oltretutto, questa restrizione avrebbe dovuto essere applicata perfino a coloro che erano stati giudicati ed ASSOLTI per questi reati; perfino una persona che aveva ricevuto un foglio di pre-daspo e che poi era stata giudicata innocente, non avrebbe potuto avere la Tessera..penso che l'assurdità si commenti da sola..

 

-in una seconda fase si è passati ad affermare che la Tessera è proibita solo a chi ha Daspo in corso; ma questa è un'ovvietà, chi ha Daspo in corso non può andare allo stadio o seguire la propria squadra in trasferta.

Qua ci si ricollega allora alla tua domanda; i controlli sui diffidati vengono attualmente effettuati in due maniere:

una è l'obbligo di firma per coloro che hanno il Daspo (che quindi, dovendosi presentare 2 o 3 volte in questura il giorno della partita, non possono certamente essere allo stadio)

l'altra è quella, più "terra terra", per cui le squadre tifoserie della Digos di ogni città, conoscono perfettamente volti e nomi di coloro che sono soggetti a Daspo (visto che si parla di qualche decina o al più centinaia di persone), quindi basta che agli ingressi questo venga individuato ed ecco che per lui scattano le manette..inoltre ai tornelli i controlli sono con i biglietti nominali, il nome di chi è sotto diffida rientra in una "lista nera" che quindi consente di individuarlo..

 

 

Voglio dire che il delirio antieconomico, non è detto che sia antieconomico

per il governo, se il governo sperasse con questa procedura di ridurre i costi

a carico dello stato da "gestione dell'ordine pubblico". Nel quadro ovviamente

di una idea di fondo, che è quella della privatizzazione degli stadi e della privatizzazione

anche della loro gestione con steward pagati dalle società etc. etc. in cambio della

possibilità di trasformare lo stadio in struttura polifunzionale con servizi accessori in

grado di produrre profitti.

 

Il delirio sarebbe antieconomico prima di tutto per le società e per la lega calcio e, tenuto conto del fatto che sono loro i soggetti primi ad essere interessati da un simile progetto, è anche ragionevole che si mettano di traverso.

Ma sarebbe anti-economico anche per il governo, che dovrebbe provvedere lui, tramite Casms ed Osservatorio, all'informatizzazione ed alla creazione della banca dati del sistema unico dei biglietti/tessere (in modo cioè che, ad esempio, il tifoso che ha la "tessera" del Bologna possa andare in trasferta a Catania, per dire, e strisciandola nel lettore ottico dei tornelli del Massimino, questi la leggano e la riconoscano); questo è un processo dai costi IMMENSI, lo affermo riportando semplicemente ciò che uno dei manager informatici incaricati di studiare il progetto, ha affermato alla nostra emittente..

I costi di gestione dell'ordine pubblico, inoltre, non possono essere ridotti più di così, perché già ora dentro gli stadi, le fdo non ci sono più (la sicurezza ed il controllo sono affidati interamente agli steward), mentre la sicurezza nelle immediate adiacenze dello stadio dovrebbe comunque essere garantita anche dopo l'emissione della tessera del tifoso.

Quindi questo rientro economico non ci sarebbe, da un punto di vista fattivo.

 

 

Se poi la cosa non funzionasse, in ogni caso è prevedibile che la speculazione edilizia

di per sè potrebbe ripagare molti, soprattutto nei casi in cui chi costruisce è proprietario

della società sportiva e quindi creditore di se stesso.

 

Se l'idea fosse quella di passare progressivamente dal tifoso-ultras al tifoso-consumatore

come praticamente funziona negli USA, si tratterebbe di indurre un mutamento sulla

composizione sociale della platea dei tifosi, per favorire poi un mutamento antropologico.

 

L'eccesso di passione, sportiva e non, di per sè non paga...in termini monetari. Anzi

direi che si soddisfa con la mera partecipazione all'evento e quindi è in sè un atteggiamento

anticonsumistico e antieconomico.

 

 

Sul "discorso stadi", ti rispondo qui di seguito; la speculazione edilizia potrebbe ripagare le società, in effetti, ma questo pone un paio di punti sostanziali:

 

1) Questione di natura "filosofica" (poco rilevante comunque dal punto del peso su quelle che saranno le decisioni prese dagli organi competenti in materia): se la tessera del tifoso è mirata unicamente a far guadagnare le società, i costruttori e magari gli enti territoriali su cui dovrebbe sorgere l'impianto, allora siamo passati ad un calcio che non ha più la funzione di "intrattenere le masse", bensì diventa UNICAMENTE (fino ad ora lo era solo parzialmente) uno strumento in mano alle società, che lo usano per esistere esse stesse.

So che non è più tempo di visioni romantiche, ma manageriali (e qua ci ricolleghiamo al 2° punto), ma in ogni caso non si può pensare di snaturare uno sport privandolo della sua natura originaria fino a farlo diventare questione unicamente di business, pena la disaffezione del pubblico (cosa già palese ed estremamente marcata ora).

 

2) Questione di natura prettamente economico-manageriale: giustissimo il concetto degli stadi "contenitori" di eventi ed attività anche al di fuori della partita, deve essere proprio questo l'obiettivo da raggiungere.

Però ciò che è stato provato FATTIVAMENTE (l'esempio è quello dello stadio "Giglio" di Reggio Emilia, il primo costruito con questi criteri e con gli obiettivi presentati da te sopra) è che, nel momento in cui lo si cerca di rendere solamente un "salotto buono" , il fallimento è TOTALE, prima di tutto dal punto di vista economico.

Questo per varie ragioni, antropologiche in primis: il modo di essere "tifosi" americano in Italia (e non solo) non piace e non ha attecchito (grazie al cielo, aggiungo io, che i tifosi del baseball con la confezione gigante di pop corn e la manona con su scritto "mama I'm here" non li posso vedere :awk: ), perchè il "tifoso europeo" è diverso nel Dna, nel modo di essere. Questo si è visto perfino in Inghilterra dove, dopo le restrizioni ai tempi della Tatcher, governo e lega calcio hanno dovuto fare un passo indietro enorme permettendo nuovamente ai tifosi di vivere la partita in piedi, con cori, bandiere, tifo..

Per dire, l'unico simile esperimento in Italia fu fatto nel basket dal presidente della Virtus Bologna, Porelli, che "cacciò" gli ultras dal palazzo dello sport per renderlo un salotto: disastro TOTALE. E' da 15 anni che qua a Bologna i presidenti cercano di riavvicinare i tifosi "caldi" e giovani alla Virtus dopo che, con quella mossa, la società bianconera si privò di fatto di un numero incredibile di tifosi, che preferirono seguire la Fortitudo per vivere "l'atmosfera" del palazzo dello sport.

Tutto questo si ricollega al discorso dello stadio perché l'idea di "eliminare" il tifoso ultras in Italia è sbagliata in partenza; così facendo, si rende lo stadio un contenitore vuoto, che diventa poi di fatto "non attrattivo" anche per il resto della comunità nel resto della settimana, e qua ci ricolleghiamo al discorso fatto prima per il "Giglio" di Reggio Emilia.

Svuotato dei tifosi in occasione delle partite, è diventato un deserto anche nel resto della settimana, non essendo un'entità "riconosciuta" in alcun modo: non più uno stadio (nel senso stretto del termine), non un centro commerciale, bensì uno strano ibrido che ha avuto vita breve..

 

 

Per questo, in sintesi, dal mio punto di vista si deve cercare (sul discorso stadi nuovi e modo di vivere il tifo, esulo ora dal discorso "tessera" in sé e per sé) un compromesso, sullo stile del modello tedesco (quello di maggior successo, ora come ora, in Europa): sì a stadi nuovi, ma a misura di tifoso, con attività alternative, ma anche con settori per vivere la partita in piedi, accendere fumogeni e cantare.

Questa soluzione di compromesso è realmente quella che ha portato a straordinari risultati in termini economici e di partecipazione all'evento.

 

(chiedo scusa per la lunghezza :cool: )

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  • 2 weeks later...
  • 1 month later...

Non so se sono gay totalmente e convinto. Ma anche se fossi stato Rocco Siffredi, a me il calcio avrebbe fatto ugualmente schifo. Non mi piace per nulla, mai seguito se non per i Mondiali o qualche partita allo stadio con mio padre e amici. Posso dichiararmi interista, ma se posso ANCHE NO. XD Anche se mia sorella e mio padre sono interisti e fan del calcio sfegatati.

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Rocco Siffredi non mi dà molto l'idea di uno che

ama il calcio, magari è un mio stupido pregiudizio

basato sul fatto che presumo possa riuscire a

concentrarsi per 90 minuti di fila, solo su una cosa.

 

Però non comprendo su quali basi si possa presumere

il contrario...

 

pene grosso=ultras di calcio? :P

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Effettivamente nelle risse calcistiche rientra sempre una forte connotazione simbolica fallica

 

"manganelli"

"aste"

"bastoni"

"cinte" (dei pantaloni)  :P

 

Comunque, Rocco Siffredi ha la faccia di uno che tifa lazio

non chiedetemi il perché di questa sensazione

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