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...Dio li fa poi li accoppia...


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Il detto "Dio li fa poi li accoppia" è confermato dagli elementi che mio malgrado mi sono ritrovato come genitori.

 

Papà quasi sempre fuori casa per lavoro,capace di dialogare solo coi suoi clienti. Succube prima del padre poi della moglie,si fa comandare a bacchetta per qualsiasi cosa. Quando è in casa non esiste altro all'infuori del calcio,e non bisogna osare disturbarlo neanche se si è in punto di morte.

 

Mamma concentrata solo sul lavoro e la carriera,egocentrica,arida,incapace di relazionarsi con gli altri. La sua bibbia personale della perfetta manager rampante sul rapporto coi suoi dipendenti dice "mai farsi coinvolgere dalle rogne personali dei sottoposti. Con me si lavora e basta,non c'è spazio per le stronzate". Le persone che lavorano con lei hanno tutta la mia solidarietà.

 

Da 21 anni mi chiedo perchè abbiano deciso di avere un figlio,forse martirizzare marito e "sottoposti" non le bastava più. Da piccolissimo pensavo fosse normale sentirmi dire di continuo che per me non c'era mai tempo,che disturbavo,che dovevo lasciarli stare perchè erano sempre pieni di preoccupazioni per il lavoro.  Pensavo anche fosse logico passare più tempo a casa dei nonni che a casa mia. Per mia enorme fortuna i miei nonni non si sono mai tirati indietro,per me ci sono sempre stati,ci sono ancora,hanno fatto tutto il possibile e spesso anche l'impossibile. In un paio di occasioni hanno provato a chiedere ai miei se avevano mai pensato che sarebbe stato meglio occuparsi meno del lavoro e più del figlio,ma mammina cara e papino adorato hanno detto che non ce n'era motivo,tenuto conto che non mi facevano mancare niente. Certo,materialmente non mi è mancato niente. Avessi chiesto un aeroplano in 10 minuti l'avrei avuto parcheggiato sotto casa,tutto purchè stessi fuori dalle balle il più possibile. Avrei solo preferito qualche oggetto materiale in meno e un briciolo di considerazione in più.

 

Due mesi prima di compiere 18 anni ho preso la decisione di fare coming out in famiglia,più per provocazione che per reale interesse a renderli partecipi della mia vita privata. Mio padre mi ha messo in mano i soldi per andare a puttane e "tornare normale" e si è pure offeso quando glieli ho lanciati sul muso. Come se non bastasse mi ha detto che "tutti i ricchioni come te finiscono a battere e fanno una brutta fine". Mia madre mi ha detto che se non avessi risolto il mio essere pervertito potevo scordarmi il mantenimento agli studi. Nei miei progetti c'era veterinaria,ma non avendo nulla da "risolvere" mi sono adoperato per trovare lavoro. Avrei potuto andare dai nonni,ma a costo di farmi venire gastrite,ulcera e fegato delle dimensione di un pallone da rugby non mi sono mosso da casa,e a differenza di prima che uscivo appena uno dei due metteva i piedi in casa,facevo di tutto per rallegrarli con la mia presenza.

 

Nei momenti di crisi profonda sapevo di poter contare su amicizie (poche ma fidate e sincere),su Claudio (amico prima e fidanzato da 13 mesi) e sulla mamma di Claudio. Da agosto vivo a casa di Claudio e mamma,avvertiti,i miei mi hanno risposto "va dove ti pare". L'ultimo nostro contatto è stato tramite lettera: ho scritto loro chiedendo solo di vederli. Non cerco un dialogo che non c'è mai stato,non mi interessa più tentare un riavvicinamento che non avrebbe senso: voglio solo portarli a dirmi in faccia che non mi hanno mai sopportato e che il dichiararmi è stato l'appiglio che serviva per far sì che mi togliessi  di torno. La risposta è stata mettere nella posta la mia lettera ancora chiusa con la frase "dal pessimo giorno in cui sei nato non hai portato altro che guai e problemi ".  A mia volta ho restituito la loro lettera,aggiungendo solo le stesse parole che ho messo qui come firma,e le chiavi di casa.

 

Ho ricevuto in eredità due cose dai miei: l'ossessione di essere sempre di disturbo e dar fastidio (ci sto lavorando,l'essermi iscritto qui e scrivere la mia storia fa parte del percorso) e svegliarmi di notte col respiro strozzato in gola (con l'aiuto di Claudio e sua mamma sto lavorando anche su questo. Non mi succede più da una settimana circa e siamo ottimisti).

 

Alcuni amici mi consigliano di parlare con uno psicologo.Non riesco ad essere giudice di me stesso,ma dei 3 componenti della famiglia che ho rinominato "Amityville Horror" credo (forse a torto?) di non essere io quello più disturbato psicologicamente. La mia terapia d'urto personale consisterebbe nell'aspettarli sotto casa,vomitargli addosso tutto quello che penso di loro,(di mia madre in particolare),girare le spalle e andarmene una volta per tutte.

 

Se avete avuto la pazienza di leggere quesa valanga di parole,cosa fareste voi al mio posto?

 

Mi interessa il parere di chi vede questa situazione dall'esterno e non è direttamente coinvolto.Ogni commento,consiglio,opinione,critica,giudizio,interpretazione,domande e tutto quello che vorrete scrivere sarà benaccetto!

 

Federico

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https://www.gay-forum.it/topic/6272-dio-li-fa-poi-li-accoppia/
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Prima cosa: hai tutta la mai solidarietà.

 

Non credevo che i genitori potessero arrivare a tanto. Davvero non lo immaginavo.

 

Io personalmente al tuo posto andrei da uno psicologo, chiacchierare con qualcuno che possa realmente aiutarti non può che farti bene.

 

Sulla scenetta sotto casa dei tuoi sinceramente non so consigliarti. Io personalmente non la farei perchè secondo me alla lunga per loro sarebbe un modo per dire: "è un pazzo oltre a essere pervertito" e in un certo modo li farebbe stare meglio secondo me.

 

 

Sulla scenetta sotto casa dei tuoi sinceramente non so consigliarti. Io personalmente non la farei perchè secondo me alla lunga per loro sarebbe un modo per dire: "è un pazzo oltre a essere pervertito" e in un certo modo li farebbe stare meglio secondo me.

 

Grazie Roby!

 

A questa possibilità non ho pensato,e farli stare meglio e l'ultima cosa che voglio....

Hai trovato un appiglio di salvezza, tienti stretto e cerca di uscirne perche' non meriti quello che hai vissuto, proprio no. Concordo con Roby, magari uno psicologo ti puo' esser utile per trovare una soluzione di uscita, di "rinascita" da questi anni bui. Da cio' che hai scritto di certo non sembri disturbato e non e' il caso che tu lo diventa per colpa dei fantasmi dei tuoi, per cui accetta gli aiuti, prova da uno psicologo e potrai goderti alla grande tuttala vita che hai ancora davanti

 

Un abbraccio!

Penso anche io che uno psicologo ti potrebbe essere d'aiuto.

 

Ora come ora eviterei scenate e altro... Lascia passare tempo, diversi anni, esci dalla situazione di cacca in cui ti hanno cacciato, poi dopo, calmo e tranquillo, a mente lucida, vai da loro e gli dici che sono stati probabilmente i peggiori genitori esistenti. (se vuoi far soffrire ancora di più tua madre, dille che è colpa sua se sei "anormale" :D)

 

Mi congratulo per la tua lucidità in questa situazione, e per la tua forza d'animo.

 

p.s. se i nonni sono ancora vivi, e ti accettano per quello che sei, fai di tutto per tenerteli vicini! I parenti intelligenti è sempre meglio evitare di perderli, se possibile :roll:

Guest MiLe°Sm!Le

inanzitutto complimenti.. credo che tu abbia una forza che pochi avrebbero avuto nella tua stessa situazione..

e poi che dire.. io personalmente credo che il rapporto con i genitori non sia indispensabile per andare avanti.. per lo meno non quando uno può permettersi di lavorare.  il fatto che tu sia stato concepito da loro non li può far sentire in dovere di impedirti di essere la persona che sei..

la tua storia mi ricorda quella di un mio amico.. cacciato di casa a sediata dal padre che gli urlava dietro "malato" ..

e lui secondo me ha reagito nel migliore dei modi... ha preso la sua valigia, ha cambiato numero di telefono ed è sparito.. senza lasciare nessuna traccia ai suoi genitori.. a distanza di 3 anni loro sono riusciti a rintracciarlo tramite i genitori del suo ragazzo, implorandolo di farsi vedere per chiarirsi.. e lui ha rifiutato, dicendogli che visto che non era ancora guarito aveva paura di contagiarli con la sua "malattia"..

io penso che ignorarli definitivamente sia la soluzione migliore.. non bisogna amare per forza i propri genitori se loro per primi non sanno amarci per quelli che siamo..

concludo dicendo che condivido l'idea di parlare con uno psicologo.. forse una persona esperta può aiutarti a capire che di anormale in questa storia c'è solo la reazione di due genitori troppo concentrati sull'apparire che sull'essere.

 

ti auguro ogni bene.. facci sapere  :roll:

*You are my dream*

sei un ragazzo davvero forte,devo farti i miei complimenti!!!

cerca solo di superare i tuoi problemi e vivere tranquillamente la tua vita..

loro non meritao te,ne il tuo affetto..

se ne renderano conto col tempo di cio che hanno perso!

 

sii forte,e..buon fortuna!!!

 

:sbav:

Non andare dallo psicologo...quello ti scava dentro,ti fa rivivere,ricordare.

I miei non sono molto diversi dai tuoi,il contesto è diverso ma il comportamento mio e tuo è identico.

Affrontali direttamente e non rovinarti l'esistenza per loro.

Guest MiLe°Sm!Le

Non andare dallo psicologo...quello ti scava dentro,ti fa rivivere,ricordare.

 

 

solo rivivendo e ricordando gli eventi che segnano la nostra vita possiamo superarli e accettarli per quello che sono..

"quello" come lo chiami te.. può semplicemente insegarti a superare le difficoltà..

detto sinceramente: i tuoi hanno gravi problemi psicologici. sia chiaro che non lo dico per insultare, pure i miei ne hanno!

hanno scaricato i loro problemi su di te e il tuo sentirti fastidioso per gli altri ne è una conseguenza,io non avrei il tuo coraggio di lasciare la casa e tutto il resto.

tu non sei costretto ad avere a che fare con loro, l'unica cosa che devi realmente raggiungere è la tua felicità, anche se dovesse voler dire considerarli estranei.

non ne sono sicuro ma penso che i tuoi potrebbero aver commesso un reato, in quanto i genitori dovrebbero essere tenuti a mantenere i figli fino al termine degli studi.

di sicuro qualcuno saprà dire meglio di me se vero o no.

io, al posto tuo, ai genitori chiederei soltanto una cosa: i soldi.

sembrerò cinico o insensibile, ma da gente così non si può ottenere altro.

perchè il mettere al mondo un figlio significa anche assumersi responsabilità a cui sono venuti a meno.

non ne sono sicuro ma penso che i tuoi potrebbero aver commesso un reato, in quanto i genitori dovrebbero essere tenuti a mantenere i figli fino al termine degli studi.

di sicuro qualcuno saprà dire meglio di me se vero o no.

io, al posto tuo, ai genitori chiederei soltanto una cosa: i soldi.

 

Concordo.

 

Magari c'è qualcuno sul forum che si occupa di legge che può mettere dei paletti sull'argomento.

Secretwindow

Grazie di cuore a tutti!

 

Mi avete già aiutato a capire che al posto della sceneggiata sotto casa è più di effetto presentarsi con un sorriso a 64 denti

e togliersi la soddisfazione di dire che riesco a fregarmene esattamente come loro se ne sono sempre fregati di me.

Puntiglio e tempo non mi mancano e un giorno riuscirò a fare anche questo!

 

C'è una cosa che non mi è riuscita: non mi hanno dato la possibilità di poterli denunciare. Se solo mi avessero messo una mano

addosso non ci avrei pensato un secondo di più. E dire che ci ho provato più di una volta,ma sono più furbi di quanto immaginassi.

 

@ Coeranos

Più volte ho pensato di toccarli sul tasto soldi,che pare siano l'unica cosa degna del loro interesse. Io sono troppo orgoglioso e loro

sono fenomenali nel ribaltare le cose a loro favore e far nascere i sensi di colpa in chi non deve averne. Non volevo sentirmi dire che ero il

figlio ingrato che prima li insultava e poi chiedeva soldi.  :sbav:

 

Ancora grazie!

 

Federico

 

 

P.S.. Riflettendo,ma quanta sfiga ci vuole perchè due esseri del genere si trovino e decidano di sposarsi?

devo dire innanzi tutto che la tua storia mi ha colpito .. mi disapice per quello che hai passato. Sono d'accordo con i consigli degli altri, lasciali perdere quegli esseri, ma uno psicologo può aiutarti a superare tutti i danni psicologici che ti hanno causato

 

P.S. Sulla paura di essere sempre di disturbo e fastidio ti capisco, ne soffro anch'io, ma per diversi motivi

I genitori non te li sei potuti scegliere... ma il fidanzato sì e mi pare tu abbia fatto un'ottima scelta (suocera compresa  :sbav:): questo è uno degli elementi che dimostrano che non sei così disturbato! Non puoi che aspettarti che le cose vadano meglio in futuro: pensa invece a quali prospettive hanno i tuoi genitori... secondo me prima o poi si renderanno conto del loro fallimento.

 

Sono d'accordo con chi ti dice che non è il caso di pensare a incontrarli, per ora: credo che la cosa migliore per un lungo periodo sia lasciarli perdere e goderti la tua nuova vita e pensare a ricostruirti... E in questo potrà esserti d'aiuto, quando lo riterrai, una figura professionale di  psico-non-so-cosa (psicologo/a? psicoterapeuta??): sai, è meglio che ognuno faccia il suo lavoro e la sua parte, il fidanzato deve fare il fidanzato, la suocera deve fare la suocera  :sbav:... e la psicoterapia lasciamola fare a chi lo sa fare, scegliendo una persona che ti dia fiducia... Perché credo sia difficile gestire col fai-da-te le conseguenze di quel che hai dovuto passare, quindi sarà meglio fare tutto il possibile per evitare ripercussioni future nella tua vita e nelle tue relazioni.

Dopo quello che hai passato direi che sia del tutto naturale soffrire di attacchi d'ansia notturni e di avere la sensazione di recare disturbo, di essere di troppo nei contesti sociali. Non devi pensare nè di avere chissà cosa, e neanche stressarti per sbarazzarti subito dei sintomi più superficiali di una esperienza che purtroppo è traumatica e quindi non può che lasciar traccia.

 

Il tuo comportamento mi pare reattivo e costruttivo e per fortuna non sei solo, quindi direi sia proprio il caso in cui una persona può decidere di fare una psicoterapia se la vuole fare ( che poi è il caso migliore ) non per sbarazzarti dei piccoli problemi, quelli secondo me te li puoi gestire in una situazione più serena da solo, ma per affrontare quelli più profondi ( che giustamente Clara segnala non possono essere affidati a fidanzato e suocera ) ma forse non è sbagliato per ora rimandarli ad un Domani migliore.

 

Legalmente avresti diritto al mantenimento agli studi, è un obbligo civile, ma psicologicamente è molto più prezioso il fatto di lavorare e ricostruirsi in autonomia, piuttosto che cercare una vendetta, che peraltro mi pare di capire non farebbe loro molto male ( dato che le disponibilità non gli mancano ) nè potrebbe avere l'effetto di costringerli ad arrabbiarsi con te ( che sarebbe pur sempre un riconoscimento seppur negativo della tua esistenza, mentre loro ti ignorano...)

 

E poi non trascurerei i nonni, che mi paiono le uniche figure affettive di riferimento. Il rapporto coi nonni dovresti cercare di preservarlo e continuarlo.

Innanzitutto complimenti veri e sinceri, di cuore. Chiunque alla tua età avrebbe reagito con rancore, ripiegamento su se stesso, sindromi paralizzanti. Tu invece sei riuscito ad andare avanti e a costruirti. Mi sembra che devi mandare avanti questo processo ancora per un po', piuttosto che iniziare una psicoterapia ora, ma su questo l'unico giudice puoi essere tu. Come dice Hinzelmann, tienti i nonni, cura il rapporto con loro, anche per bilanciare (se così si può dire) il rapporto peraltro molto positivo con la madre cdel tuo ragazzo.

Piuttosto io credo che tu non debba chiudere la prospettiva degli studi. E anche se quoto completamente Hinzelmann, che non devi innescare una sindrome compensativa/risarcitiva/di vendetta, vedrei se col tempo la possibilità di studiare i tuoi non debbano garantirtela. Ma...da lontano!

Molto da lontano!

 

Voglio dire che più stai lontano da loro, anche psicologicamente, più avanti andrai.  :sbav: :sbav:

Quoto Isher.

 

Ovviamente bisogna distinguere la richiesta di ciò a cui tu hai diritto per legge, che è un discorso oggettivo, di soggettivo c'è solo il tuo richiederlo per il fatto che i tuoi di loro iniziativa non te lo danno  ( come dovrebbero ) dalla tua legittima rabbia ( perchè intendiamoci, dal mio punto di vista è sacrosanta....) che però secondo me devi incanalare in un percorso costruttivo, per il tuo bene ( come peraltro hai fatto finora ).

 

Questi due piani devono essere tenuti separati ( anche perchè voi ragazzi avete una ammirevole propensione alla Giustizia maiuscola, ma poi la realtà potrebbe essere qualcosa di più simile alla giustezza: un avvocato che minaccia la causa e un altro che fa capire di poter resistere in giudizio 10 anni o concederti un assegno di xxx € )

Grandissima ammirazione, per te, ragazzo caro.

No comment secco per i tuoi.

Da madre mi vergogno come una ladra tutte le volte che mi tocca ascoltare storie del genere. Che fanno non male, ma malissimo! Altro che ansia... Hai comunque reagito - e stai reagendo - meravigliosamente, in barba a due persone che avrebbero fatto meglio a chiudersi in qualche istituto, gettando la chiave.

Affrontare una terapia?

Solo tu puoi sapere se veramente ti può servire. Mi ritrovo a quotare Isher, su questo discorso. Per il resto, in bocca al lupo, per tutto.

Secretwindow

Mi siete davvero di aiuto ed è anche grazie a voi che sto iniziando un cammino di allontanamento dai genitori. Un primo piccolo passo è stato cambiare residenza su tutti i documenti. Forse in tutta questa situazione può sembrare una cosa secondaria,ma per me è un buon inizio per proseguire su questa strada.

 

Non so se in qualche passaggio del mio racconto ho dato l'impressione di aver allentato il rapporto coi nonni: voglio rassicurare che i nonni sono stati e rimangono le mie ancore principali!  :sbav:

 

Ancora grazie a tutti!

 

Federico 

Un proverbio cinese recita : Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico.

 

So che talvolta non è semplice sedersi ed aspettare quando si cova rabbia, rancore e quant'altro, ma forse è l'unica soluzione al momento.

Niente scenata, niente che possa dar loro una minima soddisfazione, niente che possa far apparire un sorriso malevolo sulle loro labbra al pensiero che tu sia pazzo oltre che gay. Loro passeranno da sconfitti, anzi, già lo sono, ma vedrai che in futuro questo sarà anche più evidente.

Hai iniziato un processo che non molti sarebbero riusciti ad intraprendere, grazie ovviamente anche al supporto di Claudio e Laura, stai conquistando tappe che non solo ti allontanano dai tuoi genitori e da una vita in una gabbia dorata,fatta di soldi ma senza affetto, ma ti stai avvicinando a quella che è una vita degna di essere vissuta, con persone che ti vogliono bene, una vita tua.

Forse uno psicologo o uno psicoterapeuta potranno comunque esserti d'aiuto, ma ritengo che potranno esserlo solo relativamente. Innanzi tutto mi sembra che tu non sia quello "disturbato", nonostante i legittimi attacchi di panico nel cuore della notte.

Hai avuto forza di ricominciare o di cominciare, hai un percorso personale che mi sembra tu stia seguendo, non sei allo sbando, non sei solo. Io penso che tu possa cavartela con le tue forze, poi se un giorno vedrai che così non è, potrai rivolgerti a qualcuno di qualificato.

 

Concludo con una frase tratta dalla canzone di De Andrè "Via del campo": dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori

Ovviamente non voglio offendere i tuoi, ma era semplicemente per dirti che nasce qualcosa di buono anche da ciò che non pare essere adatto a generare cose belle.

 

Continua ad aggiornarci, eh?  :sbav:

 

Continua ad aggiornarci, eh?  ;)

 

Ti prendo in parola!  :D

 

La telenovela continua.

 

Pensavo che restituire ai miei la loro lettera e le chiavi di casa fosse sufficiente a far capire che non mi interessa avere contatti con loro.

 

Settimana scorsa mia mamma ha telefonato a mia nonna,non ha chiesto se sanno dove sono andato dopo aver lasciato casa

(lo intuisce,ma una conferma diretta non l'ha mai avuta) e neanche come sto. Ha chiesto solo se "Federico ha bisogno di qualcosa".

Nonna,che è una gran donna,ha risposto che sto mettendo ordine nella mia vita,che mi serve solo essere lasciato in pace e che

dopo l'avermi scritto chiaro che sono sempre stato un disturbo farebbe meglio a occuparsi solo del suo lavoro che le dà

così tante soddisfazioni. Mammà si è risentita e ha strillato che tanto i nonni sono sempre e comunque dalla mia parte qualsiasicosa

io dica o faccia. Fine delle trasmissioni.   

 

Chi ha la fortuna di non conoscere la splendida genitrice potrebbe farsi l'idea che abbia avuto un ripensamento. Per avere rimorsi

bisogna avere una coscienza,e in questo caso ringrazio che mia madre sia immune dall'aver qualsivoglia rimorso. Meno rischi

ci sono che mi cerchi meglio sto.

 

Chi invece la conosce sa bene che il suo "qualcosa" sottintende sempre "soldi". Ci ho avuto a che fare abbastanza per poter dire

con tutta tranquillità che sperava di sentirsi dire che sto facendo la fame e che non posso vivere senza il suo contributo

monetario,per poi rinfacciarmelo 3 secondi dopo. Speranza mal riposta,tiè!

Qualche mese addietro nella medesima situazione mi sarei arrabbiato,oggi riesco a riderne: quella donna è così sicura che

il mondo giri intorno al suo conto in banca da non riuscire a capire che è l'ultima persona alla quale chiederei aiuto finanziario.

E con estrema perfidia ci godo a sapere che sarà incazzatissima perchè non le è stato dato modo di darmi addosso! 

Complimenti a te e anche alla nonna, Federico!!!

 

Se tua madre si è "risentita", vuol dire che la tua indipendenza le dà fastidio. Siccome in questo momento mi pare che debba proprio essere questo il tuo obiettivo nei suoi riguardi: darle più fastidio possibile!, spero che i nonni le abbiamo fatto sapere che stai bene e che sei economicamente indipendente, non solo che hai bisogno di essere lasciato in pace. Secondo me, tutto questo è molto più efficace che fare ai tuoi una scenata, come pensavi tempo fa...

Grazie,Clara.

 

La scenata è stata un'idea nata dalla rabbia,idea abbandonata leggendo i vostri consigli: avrei solo fatto il loro gioco.

Mio nonno è meno impulsivo della nonna,e ha fatto sapere ai miei che non devono "preoccuparsi". Loro pensavano che lavorassi

ancora part-time e il nonno ha avuto cura di informarli che dall'inizio del mese lavoro a tempo pieno e indeterminato. Come dici

bene tu,se ricevere questa notizia li ha infastiditi tanto meglio e tutto di guadagnato per me!

 

Grazie anche a te Briciola.

 

Credo anch'io che la soluzione migliore sia dimenticarmi dei miei genitori,ho iniziato un percorso e prenso di essere sulla buona

strada per riuscirci!

 

Un immenso grazie e un abbraccio a tutti

 

Federico

Mi accodo al plauso generale per la prova di maturita' che stai mostrando in questa vicenda.

 

Il tuo passaggio non e' semplice e nemmeno scontato, l'aridita' dei tuoi genitori avrebbe potuto avere conseguenze devastanti, eppure stai attraversando questa esperienza in maniera straordinaria.

 

Non lasciarti mai andare, vai oltre la rabbia o la vendetta.

 

Suggerirei di non dimenticarti dei tuoi genitori, semplicemente lasciali alle tue spalle, legati al tuo passato, e pensa che quel passato in qualche modo ti ha spronato a costruirti una vita felice ora, a diventare, anche se un po' in fretta, indipendente, e non solo sotto l'aspetto economico.

 

Usa l'energia che hai per costruire la tua famiglia, fatta dai tuoi nonni, dal tuo ragazzo, dai suoi genitori, e da tutte le persone che meritano il tuo affetto e la tua fiducia. Sprecare energie per "odiare" dei genitori come i tuoi, sarebbe inutile, se non capiscono il valore di avere un figlio come te, sono loro a perderci, tu non hai perso nulla.

 

Franco.

Scusate la latitanza dal forum,siamo senza pc dallo scorso sabato e ancora non ce l'hanno restituito. Adesso sto approfitando del cellulare di un'amica,nell'attesa di riavere l'infernale macchinario! Per ora mando a tutti un abbraccio anche da parte di Claudio e Laura. Novità genitoriali non ce ne sono per ora e per fortuna! Quando torna il pc faremo una  forum full immersion! Bacioni a tutti! Federico   

Ciao Dago,ti tingrazio per le tue parole.

 

Avrei voluto risponderti prima,ma subito dopo il ritorno del pc mi è venuta la febbre.

 

La mia difficoltà non sta tanto nel dimenticare o lasciarmi alle spalle i miei gentori come individui,ma sta nel non farmi prendere dallo sconforto quando (come oggi) sono in una giornata malinconica.

 

Mi rendo conto che sono malinconie che non hanno un motivo scatenante,arrivano senza una ragione ben definita e dalla malinconia cominciano a scaturire ricordi di tutto quello che mi hanno fatto passare i miei.

 

Anche se per carattere tendo ad evitare di piangermi addosso,anche se sono più che consapevole di aver dato inizio a una vita nuova con persone che non negano dimostrazioni di affetto e sostegno,di tanto in tanto in queste giornate ci ricasco. I ricordi non si cancellano,ma un altro traguardo che voglio raggiungere è arrivare un giorno a ricordare gli anni di quella che chiamo "la mia vita precedente" col dovuto distacco.

 

L'ora è tarda e sono assonnato,non so nemmeno io se quello che ho scritto ha un senso logico. Ci tenevo a dirti che oggi mi è stato utile rileggere il tuo intervento,in particolare dove dici che il mio passato è stata la spinta per ricominciare dall'inizio.

 

Grazie ancora,Franco!

 

Un abbraccio

 

Federico 

  • 2 weeks later...

Complimenti per la forza che hai dimostrato, sia prima che durante che dopo.

E' bellissimo leggere di qualcuno che ha le palle per dire "io sono cosi, non vi sta bene? arrivederci".

Sinceramente spesso mi chiedo perchè cavolo delle persone mettono al mondo un figlio se poi non hanno nessuna intenzione di badare a lui, di dargli tutto l'affetto di cui ha bisogno, perchè si, un figlio si cresce con l'amore non con i soldi, e sono felice che tu invece di seguire pari pari il loro esempio ti sei ribellato e sei andato via.

Loro non ti meritavano, non ti meritavano affatto.

 

Buon cammino verso la liberazione dalle loro eredità negative, ma non ho dubbi, ce la farai e ne uscirai ancora più forte.

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