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Matrimoni gay in Italia


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14 minutes ago, Beppe_89 said:

non credo ci sia gente che va a leggere le affissioni in comune per vedere se riconosce qualcuno tra la lista di quelli che si sposano o si uniscono civilmente. 

E anche se fossero accessibili online cambierebbe poco... Le persone hanno anche altro da fare.

esattamente quel che volevo dire, comunque: metto un poco in dubbio il punto della "visibilità" perché tanto se uno vuole sposarsi/unirsi lo può fare anche senza i nastri bianchi per tutta la contrada - mentre invece è la coabitazione (da sposati o no) che si nota di più

 

19 minutes ago, Beppe_89 said:

Sul sito del comune.. un modulo in cui inserire dei dati.. e poi... - Your couple has been officially registered. You may now log out. Thank you. - 

6 minutes ago, Iron84 said:

quelle carnevalate assurde, dispendiose e senza senso. Quel quarto d'ora di gloria per cui si investono energie e risorse di una vita.

In realtà se fosse stato possibile sposarsi con un form online avremmo finito probabilmente col fare così

Però non mi pento delle celebrazioni, posso testimoniare che si può benissimo fare una festa - e condividere un bel momento! - anche senza eccessi, senza carnevalate e senza indebitarsi fino al collo. Per noi, oltre al costo di invitare le famiglie per una visita spesata di quattro giorni (famiglie che comunque negli ultimi anni ci han dato vitto e alloggio durante settimane e settimane di ferie), le uniche spese sono state gli anelli e - questo ce lo siamo voluti concedere - la fotografa. Se vogliamo, pure gli abiti e le scarpe, che però usiamo ancora.

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22 minutes ago, schopy said:

Non posso rispondere per davy, ma questa moda per le "ingerenze tossiche" in genere non appartiene a noi dai 30 in su...parlavamo più banalmente di piccole invidie, ed eravamo comprensibili a tutti 😅

Boh francamente una cosa veramente brutta attorno ai matrimoni (parlo di quelli etero, conosco poche coppie omo sposate), imho, sono i pettegolezzi, le malelingue, interferenze esterne

Cioè se tra anche i gay giovani è popolare questa negatività nei confronti della "cretinah che si unisce civilmente e dopo un anno pensa di avere a disposizione il divorzio", ci credo che poche coppie gay giovani si sposino

1 hour ago, blaabaer said:

io lo mettevo più sullo stesso piano di "... = conto in banca intestato ad entrambi"

Penso sia la cosa meno interessante e del resto molti scelgono la separazione patrimoniale.

D'altronde, prima del recente (in Italia dal 1975)  ampliamento di diritti di un coniuge sul patrimonio dell'altro, il patrimonio dell'uno si trasmetteva essenzialmente nell'ambito della famiglia di lui, figli compresi ovviamente, escludendo quasi del tutto l'altro:

il matrimonio non fu mai, se non recentemente, uno strumento di distribuzione patrimoniale, ma al contrario fu strumento di conservazione.

1 hour ago, Beppe_89 said:

quante same sex couples si sono sposate qui in SA dal 2006 (ossia da quando è possibile farlo) e i dati, aggiornati al 2018, parlano di poco più di 11 mila coppie. A me sembra pochissimo, considerando che siamo quasi 60 milioni, come l'Italia.

Be' il giudizio di pochissimo dovrebb'essere dato assumendo il numero totale  di coppie (omoerotiche) e stabilendo che frazione ne siano quelle sposate, preferibilmente comparando tale frazione con i medesimi numeri di coppie eteroerotiche:

ignorando tali altri numeri, come puoi affermare che siano pochissime?

1 hour ago, metalheart said:

Così come mi spiacerebbe scoprire che nella comunità gay ci sia, nel caso opposto, una pressione a unirsi anche maggiore di quella che c'è per le coppie eterosessuali, perché se no magari si viene visti come dei perenni ragazzi "tardoni", o come troppo "codardi" per fare il grande passo, oppure perché se no il proprio legame non viene percepito come abbastanza forte e si viene visti come dei "coinquilini" con benefit.

Non è improbabile, perché l'assimilazione della coppia omoerotica a quella eteroerotica è molto forte:

la concezione della sessualità extramatrimoniale come intemperanza deprecabile, per quanto sorpassata dottrinalmente, rimane sempre eticamente sullo sfondo e costinge la liceità della sessualità umana in un ambito di regolarità copulare, regolarità che inevitabilmente si richiede sia legalmente, cioè socialmente, certificata;

la parificazione anche legale, richiesta da molti di noi, della coppia omoerotica a quella omoerotica non può perciò non implicare anche un'assimilazione nell'eticità di coppia e dunque nella sua regolarità formale, quale che sia.

Edited by Mario1944
davydenkovic90
3 hours ago, schopy said:

Proprio perché hai una considerazione così dura della separazione post matrimoniale 😅 comunque, se ho frainteso mi scuso.

Hai frainteso.

Io ho semplicemente scritto, parlando del discorso di Bloodstar vs. quello di Almadel  che, ancor prima che  la stabilità economica o la convenienza, secondo me due persone devono avere un minimo sindacale di cognizione di causa quando decidono di unirsi civilmente, ovvero la relazione dev'essere ben consolidata, altrimenti è meglio aspettare. Non lo conosco, comunque mi pare che Bloodstar sia abbastanza giovane ancora e non è fidanzato da moltissimo tempo, per cui non capivo questo suo spiegare nel dettaglio la dinamica della sua coppia e le sue decisioni. In generale noi gay ci mettiamo molto di più degli etero a superare una serie di ostacoli, e del resto, se sono stati fatti i dovuti coming out, non abbiamo nemmeno le mamme ad alitarci sul collo. Molti forumisti e molti gay in genere si accettano tardi, ancor più tardi iniziano a vivere le prime relazioni (c'è addirittura chi aspetta di essere indipendente anche solo per questo.. magari poi brucerà tutte le tappe dopo, ma comunque dei tempi tecnici ci sono)

La chiudo qui e non dico altro perché come al solito ci sono dei troll che si attaccano a ogni minima parola (che manco hanno capito) per scrivere filippiche inutili, alle quali non ho nessuna voglia di rispondere se non con un "rileggi, e sarai più fortunato".

p.s. E' evidente che problema del topic è la statistica fatta su un campione che non ha senso.  Quindi più che raccontare ognuno il perché ci siamo o non ci siamo sposati e se intendiamo farlo, quando, come e perché, si possono trarre ben poche conclusioni generali. 

Edited by davydenkovic90
2 hours ago, Mario1944 said:

come puoi affermare che siano pochissime?

Non ho fatto nessun calcolo particolore, mi sembravano solo poche.

Ora però ho guardato i dati delle coppie etero e al censimento del 2011 circa il 36% dei sudafricani con più di 20 anni risultava sposato. 

Va detto però che la maggior parte dei gay sposati saranno sicuramente bianchi.. perché nelle altre comunità l'omosessualità non è ancora vissuta serenamente...

Se considero solo i bianchi (4,7 milioni, quindi 2,3 milioni di maschi)... e se gli omosessuali maschi sono il 10% della popolazione maschile, dovrebbero esserci 230 mila omosessuali bianchi. Ipotizzando che si sposino con la stessa frequenza degli etero (36%) dovremmo avere 83 mila persone sposate, e quindi 42 mila coppie. 

11 mila invece di 42 mila mi sembra poco.

Math GIFs | Tenor

Promosso?

 

Edited by Beppe_89

Seh, vabbè.

Mi spiace solo non si colga l'ironia nel chiamare su un forum gay le celebrazioni private altrui "carnevalate". Non so quante volte ho sentito questo termine per descrivere i pride, e mi fa un po' strano ritrovare qui tutta questa sobrietà e questo pudore nei propri confronti applicati a principio universale, e anche questa severità nei confronti di chi si separa o divorzia

Poi non posso non pensare che istanze del genere, adattate a cinquant'anni fa, erano probabilmente quelle di chi votava contro l'introduzione del divorzio, ma è un altro discorso, per fortuna nel 2021 unione civile e divorzio sono realtà e ognuno se le gestisce come meglio crede.

51 minutes ago, davydenkovic90 said:

E' evidente che problema del topic è la statistica fatta su un campione che non ha senso.  Quindi più che raccontare ognuno il perché ci siamo o non ci siamo sposati e se intendiamo farlo, quando, come e perché, si possono trarre ben poche conclusioni generali.

this 👆🏽

@metalheart le baracconate al matrimonio in genere hanno come unico scopo quello di mostrare quanto abbiente sei e quanto ti puoi permettere di spendere, per me il cattivo gusto sta là. Poi ciascuno festeggia come vuole e io per primo non posso permettermi critiche sullo stile visto che per la laurea triennale mi fecero andare in giro per Padova vestito da pinguino

6 minutes ago, blaabaer said:

le baracconate al matrimonio in genere hanno come unico scopo quello di mostrare quanto abbiente sei e quanto ti puoi permettere di spendere, per me il cattivo gusto sta là

Boh, se il cattivo gusto nel mondo si limitasse a matrimoni pomposi e costosi, sai che gioia. Io personalmente ritengo di cattivo gusto fare i conti in tasca alle persone, soprattutto se si tratta di qualcosa di delicato come un matrimonio e soprattutto se per sfoggiare la propria capacità di spesa viene scelto un evento del genere piuttosto che una supercar inquinante o qualcos'altro di poco sostenibile. Al limite non partecipo

Poi non so, ritengo superficiale concludere che l'unico scopo sia quello di mostrare quanto si è abbienti. C'è tutta una cultura attorno al matrimonio come evento unico e che dev'essere perfetto, propagata da romanzi rosa, film e altro, per cui magari può trattarsi di due persone che veramente credono valga la pena una luna di miele costosissima e avere quei fiori specifici, eccetera, perché danno a queste cose grande importanza, senza badare al budget. In alcune culture poi il matrimonio è per definizione sfarzoso e consuma risorse economiche, può protrarsi per giorni, eccetera

Io troverei di cattivo gusto anche trovare di cattivo gusto chi per la propria unione civile o matrimonio opta per l'altro estremo, tipo jeans e camicia in comune quando magari la coppia potrebbe permettersi di più, l'unica conclusione da fare imho sarebbe:

29 minutes ago, blaabaer said:

Poi ciascuno festeggia come vuole

 

Onestamente capirei la spesa per la luna di miele, in fondo è un viaggio.

Però credo sia proprio diverso dalla spesa fatta per la cerimonia: in alcune culture (ne prendo una a caso, ad esempio quella marocchina) se non spendi un patrimonio per la cerimonia sei considerato da tutti un pezzente. 

Lì si dà molta importanza al giudizio della propria comunità perché la comunità è molto "presente nel privato" (non so come dirlo).

È diverso rispetto ad esempio a dove vivo io: io non ho contezza di chi siano tutti i miei vicini di casa, per dire. Se putacaso domani mi sposo e non lo dico a nessuno se non ai familiari stretti, nessuno si offende, nessuno si chiede perché non ho fatto una cerimonia con 100 invitati. Manco sanno chi sono, tra poco.

Edited by Renton

@Renton infatti penso possa esserci anche una componente culturale

Comunque sinceramente non potrei neanche capire di che carnevalate o baracconate parliamo concretamente dato che una misura standard e consona per un matrimonio è difficile darla e mi sembra vagamente inutile ai fini del topic

Edited by metalheart
Paedicator1987
1 hour ago, Beppe_89 said:

Promosso?

Ma se le  premesse sono corrette, sei promosso;   ma sono corrette?

10% di popolazione gay sul totale degli abitanti?

stessa frequenza di matrimoni per i gay e per gli etero?

Aggiungo che sarebbe anche da conoscere il numero di coppie gay totali per calcolare quale frazione ne siano quelle sposate, confrontandole poi con  gli stessi numeri per gli etero.

Insomma troppe incertezze per dedurre qualcosa di probabile.

 

 

Edited by Paedicator1987

@Beppe_89 e @blaabaer vi posso dar per certo che in campidoglio affiggevano (almeno fino a un anno fa, poi non m'è più capitato di passare da quelle parti per ovvi motivi pandemici) le pubblicazioni sia dei matrimoni che delle unioni civili.

Anzi, un funzionario comunale mi fece noare che oltre a noi gay, a unirsi civilmente era anche qualche coppia etero; tutti e due ci stupimmo della cosa, visto che, una volta che convolavano, pensavamo che fosse per loro più logico soposarsi direttamente.

ma vabbè.

Quanto alle pubblicazioni on line: sinceramente non ho idea se l'ufficio di stato civile (almeno qui a Roma) metta ste pubblicazioni anche on line. Dovrei chiedere in giro

1 hour ago, blaabaer said:

per la laurea triennale mi fecero andare in giro per Padova vestito da pinguino

e però ci vuole la prova di ciò, per cui la quale qui si esigono le foto dell'evento!!!

(oddio, me sto a trasformà in @marco7 ; che dite, è preoccupante??)

 

2 hours ago, Beppe_89 said:

Ipotizzando che si sposino con la stessa frequenza degli etero (36%)

Non puoi ipotizzarlo perché gli etero si sposano ancora per motivazioni che non toccano i gay: la prima è, banalmente, la ragazza che rimane incinta. Dovresti sapere quanti di questi matrimoni avvengono per questo motivo e togliere la percentuale...

 

Sul discorso dei divorzi invece io distinguerei quando si fanno discorsi generali basati su grandi numeri e casi singoli.

Se prendo il numero di matrimoni che durano meno di 3 anni nel mondo, anche a me viene da dire che occorre ripensare la società su certi valori di impegno, che sembrano contare di meno oggi... però se penso a un caso particolare, tipo la Claudia Pandolfi, non mi sento di giudicare storie che non conosco, si saranno trovati a vivere cose particolari, mi viene da pensare così.

Edited by Krad77
21 minutes ago, freedog said:

Anzi, un funzionario comunale mi fece noare che oltre a noi gay, a unirsi civilmente era anche qualche coppia etero; tutti e due ci stupimmo della cosa, visto che, una volta che convolavano, pensavamo che fosse per loro più logico soposarsi direttamente.

scusate l'ignoranza, sono stato altrove per troppo tempo.

Le coppie eterosessuali hanno accesso alle unioni civili in Italia? Io avevo capito di no.

Lo chiedo perché quando mi sono trasferito ho dovuto compilare online inutilissimi moduli per l'AIRE per cambiare il consolato di riferimento, e ho dovuto registrare sia me che (ma perché?!) mio marito, e senza nemmeno avere al tempo una vaga idea di come fosse stato trascritto il nostro matrimonio nel mio comune italiano di iscrizione all'AIRE (ultimo comune di residenza prima dell'espatrio), alla domanda stato civile ho schiacciato 'coniugato', al che il form mi faceva inserire solo i dati di una presunta moglie (proprio sesso F precompilato e non modificabile) - e fin qui ok. Solo che allora ho cambiato con 'in un'unione civile', e là il form mi faceva inserire solo i dati di un partner uomo (stessa cosa, ma con sesso M).

Cioè mi sarebbe stato impossibile dichiarare di essere in un'unione civile con una donna.

Spoiler

In tutto ciò ho concluso l'esperienza con la sensazione di aver dichiarato il falso (visto che ho contratto matrimonio, e non ho mai costituito un'unione civile, anche se poi come avevo previsto il comune italiano aveva trascritto il matrimonio commutandolo in un'unione civile).

Ma questo ovviamente non c'entra

 

9 minutes ago, blaabaer said:

Le coppie eterosessuali hanno accesso alle unioni civili in Italia? Io avevo capito di no

nulla osta a ciò; certo, ha pochissimo senso per gli etero, che se han deciso di fare il "grande passo", possono tranquillamente sposarsi in municipio e bona lì.

eppure nella bacheca del campidoglio (che riguardava tutta Roma, quindi tecnicamente qualche milionata di abitanti) a maggio 2017 c'erano le pubblicazioni di 3-4 coppie etero che avevano deciso di usufruire delle unioni civili. Se quel funzionario comunale non me le avesse fatte vedere di persona personalmente, non ci avrei mai creduto nemmeno io

Si ignorano totalmente i motivi del gesto; potrebbe pure essere una stramba forma di vicinanza alle coppie lgbt, chissà

Edited by freedog
5 minutes ago, freedog said:

nulla osta a ciò; certo, ha pochissimo senso per gli etero, che se han deciso di fare il "grande passo", possono tranquillamente sposarsi in municipio e bona lì.

Non esistono le unioni civili etero. Ci sono solo i matrimoni in municipio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_civile_(ordinamento_italiano)

Vabbè ma per me si può anche parlare del matrimonio etero come in larga parte una baracconata grottesca destinata al fallimento senza problemi. Lo capirei perché sarebbe palesemente una specie di schadenfreude vendicativa verso chi ci ha negato di unirci e a sua volta nella storia ha tacciato noi di essere quelli carnevaleschi. E' riduttivo, ma ok. E soprattutto capirei una visione così negativa del matrimonio etero quando fino a pochi anni fa per noi il matrimonio era qualcosa di lontano, quindi immagino una vita cresciuta da persona gay a sentire di matrimonio qui, matrimonio di là, percependola come una cosa stravagante nella quale non ci riconosceremmo, come un capriccio di eterosessuali "cretine" che magari abbiamo trovato ansiogeno tutte le volte che siamo dovuti andare a matrimoni di parenti e magari eravamo anche bambini o closeted e sapevamo che non l'avremmo avuto, quindi insomma capisco anche questo sentirsi al di sopra, pragmatici, morigerati

E però spero che questa acrimonia non la si estenda da parte nostra anche nei confronti delle coppie gay che scelgono di unirsi o sposarsi come pare a loro (magari con due tube viola, glitter ovunque, cigni e torte a dieci piani, ecc), come dei Pillon qualsiasi a lamentarsi dell'ennesima 'carnevalata' gay

Che poi era un topic su "perché le coppie gay in Italia sembrano sposarsi poco" e non su cosa per noi è di cattivo gusto o chi può divorziare ecc

11 minutes ago, Almadel said:

Non esistono le unioni civili etero. Ci sono solo i matrimoni in municipio.

https://it.wikipedia.org/wiki/Unione_civile_(ordinamento_italiano)

fai presente la cosa a https://www.comune.roma.it/web/it/dipartimento-servizi-delegati-uffici-e-contatti.page?contentId=UFF140728

quelle pubblicazioni le affissero loro

Ma vi sarete confusi con le convivenze di fatto

 

Secondo la legge, si intendono per conviventi di fatto, due persone maggiorenni unite in modo stabile da legami affettivi di coppia e di reciproca  assistenza morale e materiale, non vincolate da rapporti di parentela, affinità o adozione, da matrimonio o da un’unione civile.

La convivenza di fatto tra persone eterosessuali oppure dello stesso sesso, viene attestata attraverso un’autocertificazione in carta libera, presentata al comune di residenza, nella quale i conviventi dichiarano di convivere allo stesso indirizzo.

le unioni civili sono previste esclusivamente per le coppie omosessuali, ne discutemmo ampiamente a suo tempo ^^

20 minutes ago, blaabaer said:

Sì ma a quel punto le pubblicazioni non hanno alcun senso

infatti.

mi spiace non aver fatto le foto a quei fogli all'epoca, ma me li ricordo bene proprio per quanto era strana sta cosa; poi può darsi pure che invece del modulo per le convivenze di fatto abbian dato loro da compilare quello delle pubblicazioni unioni civili, chè ho smesso di stupirmi decenni fa dell'idiozia dei burocrati del comune, avendoci (avuto?) a che fare spesso & (mal)volentieri.

però quel funzionario (attuale dirigente apicale del comune) così mi disse, per cui... boh!!

Edited by freedog
9 hours ago, Paedicator1987 said:

Ma se le  premesse sono corrette, sei promosso;   ma sono corrette?

10% di popolazione gay sul totale degli abitanti?

stessa frequenza di matrimoni per i gay e per gli etero?

Aggiungo che sarebbe anche da conoscere il numero di coppie gay totali per calcolare quale frazione ne siano quelle sposate, confrontandole poi con  gli stessi numeri per gli etero.

Insomma troppe incertezze per dedurre qualcosa di probabile.

Infatti:

il problema sta nelle premesse di Beppe89, non nelle conclusioni.

Inoltre ci sarebbe da considerare che il raffronto tra due Paesei di culture e tradizioni alquanto diverse, come Sudafrica ed Italia, è arduo a prescindere dai numeri delle coppie legittimate pubblicamente rispetto a quelli delle coppie di fatto:

infatti in Italia la concezione del matrimonio è prevalentemente quella cattolica d'un istituto sacramentale indissolubile, mentre in Sudafrica dovrebbe prevalere, almeno tra la popolazione bianca, la concezione protestante calvinista che nega la sacramentalità e l'indissolubilità del matrimonio, mentre tra la popolazione negra suppongo che la concezione risenta delle tradizioni locali per cui si trattava d'un contratto di compravendita di una potenzialità generatrice.

7 hours ago, freedog said:

poi può darsi pure che invece del modulo per le convivenze di fatto abbian dato loro da compilare quello delle pubblicazioni unioni civili,

Le pubblicazioni non sono previste dalla legge per le unioni civili, anche se ovviamente si possono fare, benché forse qualcuno potrebbe eccepire che possano essere fatte solo col consenso degli interessati, implicando rivelazioni di dati personali sensibili.

Chiaramente la tradizione delle pubblicazioni aveva un senso, soprattutto  in comunità ristrette, per dare la possibilità d'opporsi a chi conoscesse cause che impedissero un matrimonio legittimo, ad esempio parentele prossime o dirette:

casi impedienti che nell'unione civile non possono darsi.

8 hours ago, blaabaer said:

In tutto ciò ho concluso l'esperienza con la sensazione di aver dichiarato il falso (visto che ho contratto matrimonio, e non ho mai costituito un'unione civile, anche se poi come avevo previsto il comune italiano aveva trascritto il matrimonio commutandolo in un'unione civile).

Il tuo comune ha giustamente trasposto nell'ordinamento giuridico italiano l'istituto matrimoniale di diritto estero, usando dell'istituto nostrano più aderente, cioè l'unione civile.

La trasposizione di condizioni giuridiche dipendenti da istituti differenti è un problema che si pone spesso quando si passa da un ordine giuridico ad un altro:

ad esempio le sentenze dei tribunali rotali della Chiesa in merito ai matrimoni concordatari debbono essere "delibate" dai tribunali italiani, per la necessaria ricognizione della conformità al diritto nostrano.

AndrejMolov89

@blaabaer io ho una sorta di conflitto ed amore con la germania. Nel mio istituto tutti i tedeschi mi adorano, durante la mia difesa di dottorato c´erano 50 persone perché da un lato tengo banco (i.e. quando sono in ansia rispondo quel che mi passa per la testa, ho risposto ad uno della comissione "I would not even dare to ask myself this question") dall´altro si affezionano, se gli dai supporto o comunque consigli utili. Cioé, i tedeschi li definirei socievoli, amichevoli, magari un po´ inquadrati e poco avezzi a costruire rapporti un po´ piu´ profondi perché culturalmente credono nelle amicizie storiche. Se dovessi valutare la comunitá gay di Mainz, la vorrei nuclearizzare, vorrei spargere le ceneri in una cazzo di discarica e probabilmente farei una ricerca genealogica per eliminare eventuali parenti fino al terzo grado. Ma devo dire che farei lo stesso anche per gli italiani gay a mainz, quindi suppongo di essere mal visto in generale da qualsiasi omosessuale sia perché non sono un adone, secondo perché ho una personalitá abbastanza particolare che non é propriamente in linea con la normalitá. D´altro canto il mio tedesco é migliorato e sta diventando un ente esistente grazie grinder o romeo cioé per comunicare scrivo molto in tedesco che per caritá non é quello di Goethe, ma non é da buttare. Poi ho un altro problema con i tedeschi che é il seguente: chi mi trova interessante, vuole farlo soltanto Bareback, perché sono in Prep, creando leffetto di "figa di legno" quando dico di. Poi a livello di associazionismo non c´e´ niente per lo meno a Mainz.

Per quanto riguarda il topic unioni civili: imho, dipende tantissimo dal coming out con la famiglia. Io mi unirei civilmente/sposerei, ma sono in una situazione in cui il 50% del mio parentame non lo sá. Quindi devo preparare il terreno (tipo trovando una persona che non mi schifi) e un lavoro stabile

Edited by AndrejMolov89

Ahahahaha sapevo che non avrei dovuto scriverlo.

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Boh raga in rete si trovano percentuali di qualsiasi tipo sul tema, 10 mi è sempre sembrato un po’ il numero magico, considerando anche I bisex (?).

A volte date l’idea che siano tutti gay, poi si parla del 10% e dite che è troppo, basta che vi decidete.

2 hours ago, Beppe_89 said:

A volte date l’idea che siano tutti gay, poi si parla del 10% e dite che è troppo, basta che vi decidete.

La verità è che la porzione delle persone omoerotiche sul totale della popolazione è un po' come l'Araba Fenice:

che ci sia ognun lo dice, quale sia nessun lo sa.

D'altronde le supposizioni in merito dipendono anche dall'interpretazione che si dà dell'origine delle pulsioni omoerotiche:

se s'interpretano come innate, parrebbe ragionevole aspettarsi che gli uomini omoerotici siano del totale della popolazione una porzione, quale che sia, fissa od almeno stabile nel tempo ed in ogni caso investigabile scientificamente dalla biologia;

se di contro s'interpretano tali pulsioni come dipendenti dalla cultura ambiente, parrebbe ragionevole considerare tutta la popolazione astrattamente indifferente verso una certa inclinazione erotica e dunque potenzialmente tutta inclinabile omoeroticamente, sì che, per investigare quale ne sia la porzione di popolazione veramente affetta, si dovrebbero rimuovere i condizionamenti omofobi della cultura ambiente.

 

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