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Che ne so del diritto?


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Salve. Apro questo post per iniziare (continuare) un dibattito sui diritti lgbti in Italia, magari comparati ad altri ordinamenti, e se capita anche uguaglianza sociale... ma il tutto infarcito dei miei narcisismo e ignoranza  XD! Scherzi a parte, non so se è legale per la giurisdizione di questo sito...cioè, forse sbaglio sezione del forum?

Comunque, sono Mario, mi piacerebbe dare lo spunto, partendo da delle mie riflessioni e sono interessato a ricevere confutazioni da voi, che sarete di certo più esperti di me, che ho iniziato da poco a interessarmi di tali temi, meglio ancora se saprete correggermi nelle astruse incomprensioni che mi verranno fuori. 

Ho da poco scoperto questa docente dell'università di Torino, Mia Caielli (ci sono conferenze e riferimenti su youtube, etc.), ricercatrice in Diritto pubblico comparato, con attenzione nella ricerca a principi di uguaglianza e diritto antidiscriminatorio. E niente, ve la propongo così che voi mi possiate fare parallelismi, opinioni, confronti... 

Mi ha colpito la sua analisi sulla realtà del diritto italiano, in particolare la condizione femminile. Ha parlato della figura della donna, cancellata dalla storia, ma coinvolta lo stesso: infatti è sulla sua pelle che fu stipulato il "contratto di sesso", su cui si basa il " contratto sociale", istituito questo da un essere neutro (ma che in realtà era un essere concreto, l'uomo bianco eterosessuale) in merito alle leggi della società -anche la nostra!-. Mi è piaciuta la sua idea politica, in cui si rileggono le leggi, in virtù di ridefinire le figure contraenti tale patto, che sono cambiate (!): considerare il sesso biologico (non sono più "solo" uomini, anche donne), l'identità di genere (donna, uomo, trans, intersex...), la sessualità (non più solo eterosessuale), insomma una società che è cambiata e richiede una rilettura delle leggi. Mi ha colpito appunto perché vi ho trovato un senso di unità molto forte, la discriminazione in diverse forme è frutto della stesa società malata, che siano due ragazze perseguitate per il loro amore o le donne che subiscono sempre più violenza o precariato nel lavoro (ancora peggio per la pandemia).

E niente, questa prof partecipa a conferenze, dibattiti universitari ed è presente nel mondo femminista (è stata presidente e, collabora con il CIRSDe) e anche in dibattiti sui diritti lgbti in italia. 

La Caielli si esprime anche in merito alla discriminazione omotransfobica https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://core.ac.uk/download/pdf/302009364.pdf&ved=2ahUKEwj-sNvrtbPxAhVLDuwKHe-1BHQQFjAFegQIGRAC&usg=AOvVaw3WaX3kvhfN4aHFcWkffU2Z

. Ho pensato fosse abbastanza attuale, fa un analisi delle leggi attuali.

IN SINTESI:

In questo articolo del 2015 parla di, per quanto possa io aver capito, "insufficienza, per la legge italiana, a legiferare nel campo di hate speeches (discorsi d'odio), specificamente discriminazione per omotransfobia, sia perchè è a discrezione del giudice (non c'è legge che circoscrive e definisce), sia per il problema del delicato equilibrio libertà d'espressione - discrm. omotransfobica."

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa invitò nel 2010 gli Stati 
membri ad arginare, soprattutto nei mass media e su internet, la
fomentazione, propaganda, discriminazione verso lgbt, nel limite di «rispettare il diritto fondamentale alla libertà di espressione, conformemente all’art. 10 (Cedu). E in merito a questa definizione risulterebbe difficile provare la costituzionalità del reato, se non ci si appellasse al diritto alla dignità, cioè valore supercostituzionale, secondo la dottrina italiana. Il titolo è provocatorio: punire l'omofobia, (non) ce lo chiede l'Europa. Infatti sta alla giurisdizione di ciascuno stato, si pensi alla Francia che protegge da questi crimini, anche se dovesse essere compressa la libertà di espressione, perché sono ben definiti i casi di discriminazione omotransfobica, in diversi ambiti (!). In sostanza, i giuristi italiani non hanno la definizione di tale reato, si utilizzerà il divieto di discriminazione in d.lgs. n. 216/2003? Si farà ricorso a una nozione più ampia che includa tra le disparità di trattamento proibite quelle che si verifcano in ambiti diversi da quello lavorativo? (Per ora la questione è insoluta)

È ancora in gioco, tra laltro, la dottrina che immagina punita qualunque manifestazione di opinioni contrapposte all’omosessualità. 

Anzi, la mancata previsione nell’attuale disegno di legge della punibilità, ad esempio, dell’ “incitamento all’odio”, sembra quindi da intendersi come preclusiva della sanzione di quelle espressioni umilianti, denigratorie e offensive verso la popolazione omosessuale o transessuale che non abbiano come effetto, potenziale o attuale, di produrre specifche discriminazioni nell’accesso al lavoro, a determinati beni, o, più genericamente nel godimento di certi diritti fondamentali, bensì “solo” quello di consolidare stereotipi e pregiudizi, determinando quei pericolosi effetti a lungo termine consistenti nel rafforzamento dei sentimenti di inferiorità e subordinazione della comunità LGBT.

#c'èbisognodiunalegge #hotrovatoun'eroina

Mi aspetto la vostra reazione, considerate che questo è il mio primo approccio, interessamento alla questione diritti lgbti, che non mi era passato per la capo, fino ad ora.

Quindi... (Espressione tipica in Calabria; nel caso mio è uno sbigottito:) Com'è? ...nel senso: com'è in generale, qual'è la vostra posizione in merito a diritti sociali?

Ps.: il documento che ho messo tramite link è la breve analisi sulla politica di discriminazione per la legge italiana, della prof Mia Caielli

Ps.: il documento che ho messo tramite link è la breve analisi sulla politica di discriminazione per la legge italiana, della prof Mia Caielli e, sì, va scaricato. 

Ciao!

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https://www.gay-forum.it/topic/66343-che-ne-so-del-diritto/
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Ciao! Non trovo particolarmente interessanti ste posizioni pro femministe quindi direi che il mio contributo in questo topic sarebbe pari a 0 :aha: 

Uppo solo per dare visibilità in Activity e magari qualcuno potrà trovare il tutto interessante 🤔 

Ps: più che news questo mi sembra un topic da spunti e riflessioni :aha:

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https://www.gay-forum.it/topic/66343-che-ne-so-del-diritto/#findComment-1221884
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Ah, ok. Grazie. Non saprei, forse interviene un moderatore, vabbè.

38 minutes ago, Tyrael said:

Ciao! Non trovo particolarmente interessanti ste posizioni pro femministe quindi direi che il mio contributo in questo topic sarebbe pari a 0 :aha: 

Uppo solo per dare visibilità in Activity e magari qualcuno potrà trovare il tutto interessante 🤔 

Ps: più che news questo mi sembra un topic da spunti e riflessioni :aha:

Ah, ok. Grazie. Non saprei, forse interviene un moderatore, vabbè.

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On 6/25/2021 at 10:04 PM, MARIO8530 said:

È ancora in gioco, tra laltro, la dottrina che immagina punita qualunque manifestazione di opinioni contrapposte all’omosessualità. 

Anzi, la mancata previsione nell’attuale disegno di legge della punibilità, ad esempio, dell’ “incitamento all’odio”, sembra quindi da intendersi come preclusiva della sanzione di quelle espressioni umilianti, denigratorie e offensive verso la popolazione omosessuale o transessuale che non abbiano come effetto, potenziale o attuale, di produrre specifche discriminazioni nell’accesso al lavoro, a determinati beni, o, più genericamente nel godimento di certi diritti fondamentali, bensì “solo” quello di consolidare stereotipi e pregiudizi, determinando quei pericolosi effetti a lungo termine consistenti nel rafforzamento dei sentimenti di inferiorità e subordinazione della comunità LGBT.

Non sono supposizioni campate per aria.

Esaminiamo l'articolo 4 della proposta di legge dello Zan, considerando in particolare l'ultima proposizione:

"Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime ri­conducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti.".

Ora consideriamo certe opinioni, peraltro non senza fondamento testuale o tradizionale, di preti o maestri di dottrine religiose di ambito cosiddetto biblico:

prendo ad esempio le ultime dichiarazioni del rabbino capo sefardita di Gerusalemme, già rabbino capo di Israele, Shlomo Amar il quale, in occasione del Gay Pride gerosolimitano, ha affermato: 

"gli omosessuali sono una setta disgustosa" e "l’omosessualità è in prima fila fra i peccati più gravi. Per la Torah, va punita con la morte".

Difficile negare che tale espressione d'opinioni circa i peccatori omosessuali possa essere "idonea a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti"  come recita l'articolo 4 della proposta di legge dello Zan.

Si potrebbe bensì opporre che il rabbino de quo non esprima opinioni sue, ma riferisca opinioni bibliche e dunque non debba risponderne penalmente, ma si potrebbe anche contrapporre che l'autorità suprema religiosa che egli ha non può non apporre un sigillo di verità e di comandamento alle sue parole, almeno per coloro che siano fedeli del medesimo dio, tant'è vero che l'anno passato un ebreo zelota assalì nel corso del medesimo corteo di Gay Pride alcuni partecipanti, ferendone col coltello alcuni ed uccidendo una ragazza.

Insomma, se l'opinione è violentemente omofoba, e le dottrine delle religioni oggi più diffuse sono per tradizione tali, è difficile che chi le riferisca, tanto più se egli sia investito d'autorità  religiosa od etica o politica, possa sfuggire ai rigori della legge proposta adducendo il "pluralismo delle idee".

 

 

.

 

 

». Ad un anno dalla traumatica Gay Pride Parade di Gerusalemme, in cui uno zelota ebreo pugnalò diversi partecipanti ed uccise una ragazza di 16 anni, il religioso ha insistito che .

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https://www.gay-forum.it/topic/66343-che-ne-so-del-diritto/#findComment-1222231
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  • 1 year later...

Non era parte del mio commento:

era una parte dell'articolo da cui trassi l'affermazione del rabbino, parte che per distrazione lasciai scritta nel post.

In ogni caso l'articolo continuava ricordando l'insistenza del rabbino nel riferire la condanna capitale della Torah, pur dopo l'evento omicida al Gay Pride.

 

 

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