Isher Posted November 16, 2007 Share Posted November 16, 2007 Ho pensato che in questo topic ognuno potrebbe citare e raccontare i film più amati, dandone magari una breve descrizione, o un commento, o più semplicemente dicendo ciò che quel film gli ha trasmesso. Comincio io con un film muto, straordinario, di Lubitsch. E' il mio film preferito di Lubitsch: Il ventaglio di Lady Windermere (1925), tratto da una celebre novella di Oscar Wilde. E' forse il capolavoro del Lubitsch muto, dove esaltazione dell'assolutezza dell'immagine, e capacità di commento psicologico della musica, sono portate al massimo grado d'intensità. Film struggente e stregante per bellezza, per arte drammatica, per perfezione della fotografia, oltre che per ingegno, humour, misura, e sentimento della vita. Il film evoca in continuazione la bellezza, e quella particolare qualità umana che occorre per farla apparire, o per farne apparire la mancanza, che forse è lo stesso. Ma non si tratta solo di bellezza in senso estetico, malgrado a tratti lo spettatore rimanga totalmente sedotto dal virtuosismo della macchina da presa (scena del giardino, scena dell'ippodromo). Questa bellezza ha un effetto liberatorio, o esaltante, rinvigorente. Ce n'è anche un'altra: mitezza, ironia, una nota leggera di romanticismo, umanità, la captano. Mrs. Erlynne, la protagonista, è la vita: la vita che sa dare, comprendere ed essere generosa; la vita che può autodistruggersi; la vita che ricorda e sa, che ricuce e ricomincia - e ha colpi di genio, e va avanti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
CutHere Posted November 16, 2007 Share Posted November 16, 2007 ricordo con affetto il cielo sopra berlino :) a cui sono arrivato non mi vergogno a dirlo..dopo city of angels...e' stata una gioia...scoprirvi...associazioni alla poetica di rilke in realta' non so scegliere...un must resta cmq e sempre romeo+juliet di luhrmann del 96 purtroppo sottovalutato...e oggetto di pregiudizi per la presenza di dicaprio -.- se valutato con attenzione...tra fotografia...e simbolismi religiosi e non, ...svela molto piu'...di quanto possa apparire "pacchiano" la scelta degli attori...e' azzeccatissima la scena dell'acquario,il primi incontro...l'uso degli elementi (fuoco+acqua) la scena finale,l'addio..le candele...e i crocefissi al neon se il soggetto...aveva gia' in se tutte le caratteristiche per essere grande...una visione e una regia di questo tipo non han fatto altro che valorizzarlo ancora di piu' :) il fatto che sia stato cosi malcagato e' davvero un gran peccato...e' stata una possibilita'...di avvicinare i giovini a shakespeare che han rifiutato...per uno sciocco pregiudizio nei confronti di un attore -.- (io ho sempre i miei piccoli documenti video :) -> http://myspacetv.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=10212509 ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marco Posted November 18, 2007 Share Posted November 18, 2007 Volendo restare fra gli artisti italiani, propongo l'impegnativo capolavoro di Federico Fellini La dolce vita (1960): una pellicola intelligente, attraente, poetica, vivace, ma non solo: un film di denuncia ancor oggi molto attuale che dipinge i balordi costumi della Roma dabbene di quegli anni sullo scenario di via Veneto, elegante strada resa famosa dai rotocalchi in tutto il mondo e ricostruita a Cinecittà per il film con una veridicità sorprendente. In questo film, Fellini esprime un’umanità che gira a vuoto in cerca di un assoluto che è impossibile raggiungere per la buona ragione che, a cominciare dal protagonista, nessuno ha la forza morale sufficiente ad opporsi ad una esistenza sbagliata; e ribadisce una vecchia verità cara ai romantici: negli anni di crisi, di trapasso da una civiltà troppo conosciuta a un’altra che si intuisce, solo l’artista riesce a conferire stile e coerenza vitale ai fatti immotivati della realtà che lo circonda. La dolce vita è una summa delle contraddizioni e delle malattie morali della vita nazionale; un'opera di rottura, che segna la rivolta contro la routine dei film tradizionali. Su un onda prettamente sentimentale, amo molti altri film, ma alcuni, diversamente a La dolce vita, molto meno ambiziosi: ricerco volentieri nella finzione tutto quell'ottimismo che la realtà non mi sa trasmettere, e una certa genuinità che sembra perduta (o mai esistita?). Ad esempio, ricordo con grande affetto ed un largo sorriso i film di Bud Spancer e Terence Hill, in particolare Chi trova un amico, trova un tesoro, oppure il più noto Johnny Stecchino del grande Roberto Benigni (in effetti, serviva precisarlo?), che mi godevo abbracciato a mia sorella, in un atmosfera... passata, di cui ho spesso tanta nostalgia - mi limito a questo, anche perché è off topic. Insomma, per quanto banali, anche quest'ultimi si sono conquistati un posto di riguardo nella mia lista dei preferiti, quindi non potevo non citarli. :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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