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Franciss9292
35 minutes ago, schopy said:

No, è stata una casualità

A parte che è una notizia di cinque anni fa, è una di quelle cose che dopo i 14 anni non ti aspetti più, il bigliettino con scritto frocio...non so come mi sarei comportato

 

Se non si è affetti da masochismo direi che bisognerebbe reagire male eh..

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2 minutes ago, Franciss9292 said:

Se non si è affetti da masochismo direi che bisognerebbe reagire male eh..

Dipende dai caratteri, col tempo imparerai a far scorrere molte cose, arrabbiarsi costa troppa energia, senza ottenere risultati importanti

Ti faccio un esempio di come sono. Non riguarda l'omofobia.

Negli anni delle superiori ho avuto molti attriti con la mia prof. di diritto di quarta e quinta, non sapeva spiegare e perdeva tempo in classe. Sapeva che mi stava sulle balle. Ha cercato di mettermi a difficoltà in ogni modo. Era anche la coordinatrice di classe. Non andai alla festa che organizzò a casa sua una volta diplomati. Per me è stata un esempio di cosa non deve essere una docente. Addottoratomi venni invitato da alcuni miei ex-proff. con una scusa banale alla festa che poi col tempo compresi fosse quella degli insegnanti di fine Collegio Docenti, per concludere l'anno, salutare le nuove immissioni e congedare chi andava in quiescienza. Salutai tutti, mi sponsorizzarono molto "come uno di loro", io lì per lì non compresi bene...in ogni modo venni invitato in biblioteca con una scusa banale dei miei proff. e si fece trovare anche questa di diritto...io l'ignorai completamente...come se non fosse presente, non la salutai e feci finta di niente, nulla...per me era trasparente...è stato un gesto istintuale...salutai tutti tranne lei...penso di aver avuto uno dei comportamenti più sublimi che abbia mai avuto.

Per non parlare di quando la mia maestra delle elementari, che mi considerava uno con poca strada davanti, passò sotto casa di nonna (aspettavo una ambulanza, nonna stava male), e mi chiese come stavo e cosa facessi...le dissi che stavo bene e che stavo frequentando un corso dottorato, tacque impietrita, fece una faccia...e proseguì la strada senza più dire nulla...anche lì il caso ha voluto che le situazioni capitassero, non per mio volere.

Edited by Pugsley
13 minutes ago, Pugsley said:

Ti faccio un esempio di come sono. Non riguarda l'omofobia.

Perché i tuoi esempi sono opposti a questo tuo consiglio?

33 minutes ago, Pugsley said:

Dipende dai caratteri, col tempo imparerai a far scorrere molte cose, arrabbiarsi costa troppa energia, senza ottenere risultati importanti

 

57 minutes ago, Cesco00 said:

Non conta come ti comporteresti tu. Conta invece che per molti una cosa simile è motivo di profondo disagio e ciò giustifica pienamente, mi pare, la scelta di posti c.d. "gay-friendly".

Ma sì, chi dice di no, ci mancherebbe...io stesso sono istintivamente selettivo per i posti che frequento.

31 minutes ago, Franciss9292 said:

Se non si è affetti da masochismo direi che bisognerebbe reagire male eh..

Non se ne ha sempre voglia. Forse mi sarei alzato e me ne sarei andato senza pagare e basta.

8 minutes ago, Pugsley said:

Per non parlare di quando la mia maestra delle elementari, che mi considerava uno con poca strada davanti, passò sotto casa di nonna (aspettavo una ambulanza, nonna stava male), e mi chiese come stavo e cosa facessi...le dissi che stavo bene e che stavo frequentando un corso dottorato, tacque impietrita, fece una faccia...e proseguì la strada senza più dire nulla...anche lì il caso ha voluto che le situazioni capitassero, non per mio volere.

Il copione dovrebbe essere questo, lo studente in cui pochi credevano che riesce a mettere a frutto le sue abilità, a riscattarsi e a diventare una persona di successo...a me in genere succede l'opposto: gli adulti di quando io ero piccolo si aspettavano grandi cose da me (ma pure al liceo, pure all'università), e invece a 36 anni suonati sto ancora parecchio impantanato :D 

@Pugsley comunque tu mi sembri un filino passivo-aggressivo piuttosto che uno che "si lascia scorrere via le cose spiacevoli"...

Ho letto di un 50enne che scrisse di essere stato contattato su Grindr da un tipo della compagnia che frequentava da giovane e che lo bullizzava in quanto gay. Lui l'ha ignorato completamente e ha raccontato poi a noi della cosa. Perché fare una scenata dicendo "Eh, pigliavi per il culo me da giovane e poi tu sei qui con me su Grindr?", l'ha semplicemente ignorato e poi ha raccontato ai suoi contatti gay l'accaduto...

Comunque sono Off Topic

12 minutes ago, schopy said:

@Pugsley comunque tu mi sembri un filino passivo-aggressivo piuttosto che uno che "si lascia scorrere via le cose spiacevoli"...

Io sono come i gatti che graffiano solo quando hanno paura

Edited by Pugsley

Non riesco a capire a quali situazioni fate riferimento.

Un ex compagno di classe che ci prova su Grindr non è uguale a un omofobo che alza le mani

o a un ristoratore che non vuole effusioni nel suo locale o a un cliente che fa un commento omofobo.

Ci sono casi che ignori, casi in cui reagisci a male parole,

casi che denunci alla Polizia e altri che racconti sui social per boicottare.

Hai ragione, i casi sono tanti. Ho notato che tendono ad essere più reattivi i gay che hanno subito forte stigma da giovani. 

Tornando alle pubblicità friendly, come tutte le pubblicità, il marketing si basa sui grandi luoghi comuni (quelli che la scuola e l'università hanno il compito di smontare)

Edited by Pugsley
1 hour ago, Pugsley said:

Hai ragione, i casi sono tanti. Ho notato che tendono ad essere più reattivi i gay che hanno subito forte stigma da giovani. 

Non credo sia una regola sempre valida; io sono stato bullizzato da ragazzino ma non so quanto sarei "reattivo" se subissi un'aggressione omofoba...

1 hour ago, Pugsley said:

Tornando alle pubblicità friendly, come tutte le pubblicità, il marketing si basa sui grandi luoghi comuni (quelli che la scuola e l'università hanno il compito di smontare)

Io trovo lodevole che alcune grandi aziende facciano spot pubblicitari gay-friendly; le pubblicità di Idealista utilizzano degli stereotipi per mostrarci una realtà in cui la coppia gay è molto normalizzata, la trovo una cosa carina; sono pensate per un vasto pubblico e al vasto pubblico puoi proporre una novità alla volta (e la coppia gay in questo caso è la novità)

3 hours ago, Krad77 said:

Non condivido la tua definizione di rainbow washing

Credo confonda il "rainbow washing" col "queer baiting".

Io non so se ci casco o meno nel queer baiting.

L'unico prodotto che acquisto che lo fa è la pasta Garofalo, ma a dire il vero la compravo anche prima

(le chiappe dei ragazzi sulle serie Netflix suppongo non contino, sono letteralmente il prodotto).

Un mio ex fumava le Pall Mall per queer baiting, ma mi pare l'unico caso a me noto.

 

 

Uhm no il queer baiting è un'altra cosa ancora (e non riguarda marche o aziende in senso generico, a meno che tu non consideri le aziende che producono intrattenimento).

Il punto è che le aziende fanno marketing. Quando si fa marketing non si tocca nulla in maniera approfondita, ma tutto in maniera superficiale. Una nota azienda di dentifrici che sto inventando in questo momento chiamata Boccasan non ti manda a casa un dossier di 150 pagine sull'igiene orale. Ti fa uno spot di 30 secondi massimo in cui ti dice che il loro dentifricio è spettacolare e ti dona un sorriso fantastico oltre a essere il massimo per la tua igiene. Allo stesso modo se prendi una vecchia campagna pubblicitaria che fece scalpore, quella dei jeans Jesus ( https://ilfotografo.it/il-fotografo/chi-mi-ama-mi-segua/ ) non è che tratti la religione in maniera approfondita o non-superficiale. Quindi no, non è la superficialità il problema per il rainbow washing. E neanche vendere i prodotti che, ricordiamo, è l'obiettivo principale di un'azienda. Queste ditte non sono onlus e se non vendono chiudono.

Io sono per una denominazione di "rainbow washing" se l'azienda ha un marketing gay friendly (il cui esempio più noto è farsi il logo arcobaleno a giugno) ma attua discriminazioni o persecuzioni internamente. E' interessante anche la definizione che porta Izzy McLeod che ho riportato a pagina 4, ovvero un'azienda che fa il classico coloramento logo ma non fa nient'altro per la comunità lgbtqia+. Bisogna attivarsi in qualche modo, magari attraverso donazioni o sponsorizzazioni, altrimenti è rainbow washing. E' per l'appunto una definzione interessante ma, dal mio punto di vista, non la trovo applicabile alla realtà italiana. Questo per un semplice motivo: è talmente raro vedere un logo arcobaleno o pubblictà con temi lgbtq che nella nostra nazione già questo, di per sé, è una mossa positiva rilevante per la comunità, pure se non fosse accompagnata da supporto in altro modo.

Dunque, per ciò che riguarda Idealista o Juventus o chiunque altro, nella situazione italiana io non parlerei di rainbow washing per nessuno che faccia campagne gay-friendly, a meno che non ci siano dati a supporto del "predica bene e razzola male", ossia prove che la società o azienda discrimini le persone lgbtqia+ al suo interno. Perché ogni campagna gay-friendly, in Italia, ha un effetto positivo e questo dobbiamo considerarlo pure se negli USA non basta più.

42 minutes ago, Krad77 said:

Uhm no il queer baiting è un'altra cosa ancora (e non riguarda marche o aziende in senso generico, a meno che tu non consideri le aziende che producono intrattenimento).

Allora puoi farmi degli esempi di queer baiting?

Sul rainbow washing direi che siamo d'accordo.

Vivacia3But
4 hours ago, Almadel said:

Credo confonda il "rainbow washing" col "queer baiting".

No.

P.s. ma li leggi i topic e i post o fai finta?!

 

Il queer baiting non c'entra niente.

Criticavo il fatto che il rainbow washing non si limiti alle merendine color arcobaleno, agli unicorni venduti nei negozi di gadget e cazzate simili

ma che tocchi temi troppo importanti per esser subordinati a pubblicizzare un'agenzia immobiliare.

 

E' il marketing, ma non va giustificato sempre e comunque

 

Parlando di agenti immobiliari, ultimamente danno un programma su Real Time dove tre agenti immobiliari si sfidano per trovare la casa a un cliente.

Ho visto una puntata con due genitori Svizzeri che cercavano casa per il figlio 19enne per farlo studiare a Milano ... e avevano (non scherzo) 1.200.000 (un milione e 200 mila euro) di budget...  "qui mettiamo un idromassagio", vogliamo l'esposizione a sud, qui su questa terrazza ci fa le feste, qua ci fa il barbecue...

Quando proprio in questo periodo ci sono gli studenti che protestano accampati in piazza della Scala da mesi e nelle sedi universitarie perché gli affitti sono diventati esorbitanti!! 

Per carità, il programma è carino e non è nemmeno giusto censurare, ma io posso criticare, dire la mia, oppure devo farmelo piacere per forza?

Posso proclamarmi omofoba alla vista di quello spot o devo solo fare l' ""idiota frociarola media che passa la vita a guardare serie tv gay"" e dire:

che bellooo idealista che è dalla nostra parte perché fanno vedere i twinkini col papà che li accetta!1!!! checcariniiiii tvtttttb... 

 

 

Edited by Vivacia3But

Sì il queer baiting riguarda opere di finzione. Libri, film, serie tv ma in teoria anche video musicali se c’è una storia, una narrazione. Se si sottintende una storia di queer che poi non c’è, è queer baiting, come nella serie TV Sherlock con Cumberbatch. Per estensione poi indica anche le celebrità del mondo dell’intrattenimento che “stuzzicano” in qualche modo, anche solo con servizi fotografici, il pubblico queer senza essere queer, e più precisamente da etero dichiarati. Un esempio è stato Nick Jonas. Come detto in altro topic, Henry Stiles non può essere tacciato di QB poiché non si è mai dichiarato etero, rifiutandosi di definire pubblicamente il suo orientamento. 

11 hours ago, Vivacia3But said:

Parlando di agenti immobiliari, ultimamente danno un programma su Real Time dove tre agenti immobiliari si sfidano per trovare la casa a un cliente.

Ho visto una puntata con due genitori Svizzeri che cercavano casa per il figlio 19enne per farlo studiare a Milano ... e avevano (non scherzo) 1.200.000 (un milione e 200 mila euro) di budget...  "qui mettiamo un idromassagio", vogliamo l'esposizione a sud, qui su questa terrazza ci fa le feste, qua ci fa il barbecue...

Quando proprio in questo periodo ci sono gli studenti che protestano accampati in piazza della Scala da mesi e nelle sedi universitarie perché gli affitti sono diventati esorbitanti!! 

Per carità, il programma è carino e non è nemmeno giusto censurare, ma io posso criticare, dire la mia, oppure devo farmelo piacere per forza?

Posso proclamarmi omofoba alla vista di quello spot o devo solo fare l' ""idiota frociarola media che passa la vita a guardare serie tv gay"" e dire:

che bellooo idealista che è dalla nostra parte perché fanno vedere i twinkini col papà che li accetta!1!!! checcariniiiii tvtttttb... 

Non colgo questa osservazione, Idealista è uno sponsor del programma? E se pure fosse, i gay sono per forza di cose poveri? C'è un limite di reddito superato il quale non si può partecipare al gay pride? 😅

Sono davvero preoccupato dal fatto che nessuno riesca più a formulare obiezioni sensate; viviamo tutti di entusiasmi da tifoseria, se assistiamo alla rappresentazione della ricchezza diventiamo pauperisti, se poco poco qualcuno parla di merito lo bolliamo come reazionario, se si parla di salario tutti a ricordarci che dimentichiamo i disoccupati...la conversazione online è una cacofonia.

13 hours ago, Krad77 said:

Io sono per una denominazione di "rainbow washing" se l'azienda ha un marketing gay friendly (il cui esempio più noto è farsi il logo arcobaleno a giugno) ma attua discriminazioni o persecuzioni internamente.

L'esempio per me più eclatante di rainbow washing fu lo spot pubblicitario "riparatore" di Barilla, dopo che Guido Barilla alla radio aveva specificato che non avrebbero prodotto pubblicità che rappresentassero coppie gay e ci furono un po' di malumori (se googli cercando questa notizia di una decina d'anni fa compare pure un commento della Roccella che loda il coraggio di Barilla a proporsi come tradizionalista...pensa un po', era già un Adinolfi in gonnella e mai ce la saremmo immaginata ministra). Non ho motivo di credere che prima di quello spot Barilla discriminasse i suoi dipendenti gay, ma certo un amministratore delegato che specifica di non voler pubblicizzare il suo prodotto pensando al pubblico omosessuale non t'invoglia a far coming out in azienda...

Buffa questa cosa che ognuno chiama “rainbow washing” qualsiasi cosa gli sembri che possa essere ^^ io non ho trovato nessun riferimento a tattiche “riparatorie”, ma come uso esteso in parte ci potrebbe anche stare.

10 hours ago, schopy said:

L'esempio per me più eclatante di rainbow washing fu lo spot pubblicitario "riparatore" di Barilla

Quale spot? Te lo ricordi, o meglio ancora, puoi trovare un link? La vicenda Barilla l’abbiamo seguita passo per passo in un topic 10 anni fa e io non ricordo nessuno spot. Solo una dichiarazione che iniziava con I apologise e prometteva di studiare meglio il concetto di famiglia, assicurando che nella sua intervista alla radio non intendeva offendere gli omosessuali. 

1 hour ago, Krad77 said:

Quale spot? Te lo ricordi, o meglio ancora, puoi trovare un link? 

In uno spot che ora non trovo erano incluse alcune delle immagini contenute in questo video aziendale

tra cui la breve clip con coppia di lesbiche.

Barilla negli ultimi 7-8 anni è diventata una delle aziende che più al mondo si spendono per la tutela delle minoranze, hanno pure un Chief Diversity Officer (che diavolo sarà mai, credo uno messo lì a spiegare che non si insultano femmine, storpi e froci)...ne siamo lieti. Io comunque non compravo Barilla prima, né l'acquisto adesso 🙂 

(Può essere che i valori aziendali siano stati davvero rivisti, e che io sia ingiusto parlando di rainbow washing nel loro caso)

1 hour ago, Krad77 said:

Buffa questa cosa che ognuno chiama “rainbow washing” qualsiasi cosa gli sembri che possa essere ^^ io non ho trovato nessun riferimento a tattiche “riparatorie”, ma come uso esteso in parte ci potrebbe anche stare.

Sì, lo intendevo in senso esteso.

1 hour ago, schopy said:

In uno spot che ora non trovo erano incluse alcune delle immagini contenute in questo video aziendale

Ma sei sicuro sicuro? Uno spot andato realmente in onda? Perché non trovo tracce. C’è solo un riferimento a una box limited edition di pasta con due donne che si dividono uno spaghetto 

https://www.advocate.com/business/2018/11/09/lesbian-themed-barilla-pasta-box-art-counters-its-homophobic-past

  • 1 month later...
On 8/10/2023 at 8:55 PM, Nameless said:

Questi due non sono una coppia, ma probabilmente dopo lo spot si sono fidanzati... 

Ma assolutamente 🙂

On 8/11/2023 at 9:12 AM, busdriver said:

ferro da stiro

Infatti... una volta c'era una latta di ferro con dentro i tizzoni ardenti.

 

On 7/8/2023 at 9:41 PM, schopy said:

...ne siamo lieti. Io comunque non compravo Barilla prima, né l'acquisto adesso 🙂 

Ma infatti, Balilla potrebbe rifornire gl'imbustatori di stallatico o i laboratori che sperimentano su cibi scadenti.

A me non importa delle prese di posizione ideologiche dette da un imprenditore poco accorto, che non sa nemmeno starsi zitto per sostenere i propri affari. Ma tanto se sei di un altro secolo...

Almeno vendessero un prodotto decente, puoi dire quello che vuoi.

E quella pubblicità raccapricciante in cui abusano del "Duetto dei fiori", X( come la mettiamo?!

Qui si trovano info utilissime su Fo: https://www.archiviostoricobarilla.com/esplora/focus/caleidoscope/dario-fo-barilla-tre-amici-e-un-cacciaballe-3/

Qui altre info: https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/09/27/956807-dario_scrive_barilla.shtml

 

Ups, non avevo visto il video... vabè, gli accenni al "vedi, mr Barilla diceva delle cose inclusive" è ridicolo, cosa vorrebbe dire? 

E poi, quella coppia di donne lesbiche effeminate? Un avvertimento prima, no?

Vabè, loro che hanno quest'inclusività, se non hanno baghetta che mangino Barilla!

Edited by MARIO8530
2 hours ago, MARIO8530 said:

🙂Infatti... una volta c'era una latta di ferro con dentro i tizzoni ardenti.

se per questo c'erano anche i ferri da stiro che si caricavano con la brace della stufa.

 

Vorrei vedere data l'imprecisione di temperatura e la periodica proiezione di faville ardenti certi tessuti sintetici del razzo come le tute del chelsey che usano i tossichelli trapparoli quanto durerebbero.

Edited by busdriver
28 minutes ago, busdriver said:

l'imprecisione di temperatura e la periodica proiezione di faville ardenti certi tessuti

Infatti, un papocchio.

3 hours ago, MARIO8530 said:

A me non importa delle prese di posizione ideologiche dette da un imprenditore poco accorto, che non sa nemmeno starsi zitto per sostenere i propri affari. Ma tanto se sei di un altro secolo...

Sono rimasto indietro, non sapevo del cambiamento, a quanto pare poco dopo la polemica nel 2013. Però tutto ciò all'estero, perché tanto in Italia val bene un'azienda tradizionalista, tanto la visibilità lgbt ce l'abbiamo (all'estero).

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