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Quanto ha influito il movimentismo gay sul nostro "sdoganamento" sociale?


Iron84

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Prima di iniziare la mia riflessione, cercherò di fare due premesse: la prima riguarda il fatto che chi scrive ha sempre avuto una certa orticaria con i movimenti di sorta, per tanti motivi che mi chi conosce sa ma che, nello stesso tempo, ha sempre nutrito una profonda stima. Un pò alla Pina per Fantozzi.

La seconda premessa riguarda che mi riferisco al movimento omosessuale italiano, in modo particolare, non estendendo il discorso perchè non ho sufficienti conoscenze per poter trarre conclusioni simili, sebbene non lo escluda.
 

Veniamo al punto, è evidente che negli ultimi 20 anni abbiamo osservato un repentino sdoganamento degli omosessuali e dell'omosessualità in generale nell'opinione pubblica. Se pensiamo ai piccoli passi fatti negli anni 90, sembra davvero incredibile vedere come, anchen nelle realtà di provincia i gay non siano più tabù e nelle grandi e medie città osserviamo una realtà che è finalmente venuta fuori.
Un cambio epocale soprattutto culturale e all'estero ancora di più.
Mi chiedevo quanto queste conquiste siano davvero frutto del movimento gay e quanto, invece, di un cambiamento generale dello spirito del tempo. QUanto la crisi della famiglia tradizionale ha inciso in questo con il boom dei divorzi iniziato a partire dagli anni 90? Quanto il processo di secolarizzazione? Quanto la relativa scomparsa della Chiesa dalla scena politica italiana assolutamente non paragonabile alla presenza di qualche decennio fa?

C'è qualcosa di stridente tra i cambiamenti sociali e le conquiste "politiche" che sono davvero risibili se paragonate a quelle di altri Paesi. Faccio un esempio, se tanti paesi Sudamericani, socialmente, economicamente e culturalmente arretrati rispetto al nostro hanno avuto la possibilità di riconoscere diritti ai gay che noi ci sognamo non è certo perchè insistevano in società più pronte. Non credo che l'Equador o la Colombia possano essere esempi per il nostro in merito all'apertura e lo dico anche avendo conosciuto diverse persone di quei paesi che mi hanno descritto realtà tutt'altro che esaltanti.

Per non dilungarmi oltre, la mia riflessione è che la crisi di istituzioni prettamente omofobiche come quella della Chiesa Cattolica, unita con un processo di secolarizzazione della società e la crisi della famiglia tradizionale, abbia aperto a realtà più inclusive e che certe conquiste sono frutto più del cambiamento generico che di un movimento incisivo. Non dico che senza manifestazioni ci saremmo arrivati per inerzia ma di certo certe conquiste sono arrivate molto in ritardo se paragonate a Paesi piu chiusi del nostro.

Dico una stronzata?

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Bttmfrancis9

Mh non conosco la storia del movimento omosessuale italiano. Chi ne faceva parte? Mario Mieli? Mi sembra un personaggio alquanto controverso e disagiato, che probabilmente ha fatto più male che bene alla causa. 

Non so, la trovo una visione romantica ma poco ci credo. Quasi sempre i grandi cambiamenti avvengono sempre dall'alto. Si vede che a na certa è convenuto così. E quindi prima è arrivato l'oms cancellando l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali, nel 1990, poi tutto il resto. 

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Hai parlato degli ultimi 20 anni, ma tutto inizia molto prima. 20 anni fa ci fu il primo stato a introdurre il matrimonio paritario.

per me non fu il movimento gay a far sdoganare l'omosessualita' ma fu l'epidemia di AIDS che constrinse i vari paesi a dover parlare di rapporti sessuali anali e di conseguenza dei gay. Prima di allora era un tema tabu ovunque.

per la realta' provinciale italiana io direi che se avete avuto uno straccio di diritti in ritardo rispetto a tutti lo dovete a papa francesco che ha concesso alla politica italiana di muoversi un po' incontro ai gay. Se ci fosse stato un ratzinger II al posto di francesco, le unioni civili ve le sareste sognate.

le unioni civili poi in qualsiasi paese avvengono fanno diventare la societa' meno omofoba e piu' tollerante nei confronti dei gay.

 

Edited by marco7
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15 minutes ago, marco7 said:

Hai parlato degli ultimi 20 anni, ma tutto inizia molto prima. 20 anni fa ci fu il primo stato a introdurre il matrimonio paritario.

per me non fu il movimento gay a far sdoganare l'omosessualita' ma fu l'epidemia di AIDS che constrinse i vari paesi a dover parlare di rapporti sessuali anali e di conseguenza dei gay. Prima di allora era un tema tabu ovunque.

per la realta' provinciale italiana io direi che se avete avuto uno straccio di diritti in ritardo rispetto a tutti lo dovete a papa francesco che ha concesso alla politica italiana di muoversi un po' incontro ai gay. Se ci fosse stato un ratzinger II al posto di francesco, le unioni civili ve le sareste sognate.

le unioni civili poi in qualsiasi paese avvengono fanno diventare la societa' meno omofoba e piu' tollerante nei confronti dei gay.

 

Interessante il discorso sull'Aids non ci avevo pensato mentre sul discorso di Papa Francesco non credo proprio , questa è una visione distorta un pò pop che piace tanto ai Media ma molto meno alla Chiesa.

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1 hour ago, Bttmfrancis9 said:

Mh non conosco la storia del movimento omosessuale italiano. Chi ne faceva parte? Mario Mieli? Mi sembra un personaggio alquanto controverso e disagiato, che probabilmente ha fatto più male che bene alla causa. 

forse era meglio che ti fossi fermato alla prima osservazione...

Mieli non è stato solo la macchietta che stanno dipingendo di lui i cattofasci, ma molto altro; non dico che dovresti leggerti Elementi di critica omosessuale (che poi era la sua tesi di laurea) per capirlo, però il suo essere così di rottura, il voler cmq e sempre èpater les bourgeoises in quel momento era indispensabile per dire a tutti "esistono anche i froci, fatevene una ragione!!!". (considera che fino a quel momento ufficialmente non esistevano gay in italia, era tutto superclandestino)

ricordati che stiamo parlando degli anni 70, l'epoca delle grandi lotte sociali, del divorzio, dell'aborto, della liberazione sessaule, ma anche dei movimenti politici, degli indiani metropolitani, (purtroppo) del terrorismo...

insomma, un periodo troppo complesso per banalizzarlo; ste cazzate falle dì ai bigotti e non daje retta

Edited by freedog
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59 minutes ago, marco7 said:

Per la curia infatti papa francesco e' un incidente di percorso.

Non solo. Chi sa bene il latino sa anche che l'unico papa è Benedetto XVI

Scritto nero su bianco sulla dichiarazione di abdicazione

Edited by Riot
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Per me la differenza è stata proprio evidente e proprio vent'anni fa.

Tutto è cominciato con il World Pride del 2000 a Roma.

 

Per quanto sembri strano prima di allora gli omosessuali erano solo personaggi televisivi da seconda serata.

Poi all'improvviso si è deciso di fare il Pride mondiale nella città del Papa, durante il suo Giubileo.

A quel punto tutta la politica - che all'epoca non aveva mai detto una parola sugli omosessuali (Strano, vero? Da allora non hanno più smesso...) -

ha dovuto prendere una posizione e - con essa - anche tutte le persone comuni hanno espresso il loro parere.

Tutti abbiamo scoperto chi fossero i nostri alleati, chi fossero i nostri nemici e chi era in imbarazzo a prendere una posizione.

 

L'idea che un ministro della Repubblica - l'allora ministro dell'Ambiente dei Verdi - facesse coming-out

era una cosa completamente fuori dal mondo per l'Italia degli anni Novanta.

Prima c'era un solo gay dichiarato in politica: Franco Grillini e lo faceva per "professione".

 

Il giorno dopo il World Pride abbiamo capito di essere tantissimi e di non aver paura di farci vedere per strada.

Prima (io avevo quasi 22 anni) per me era scontato che l'omosessualità fosse una cosa da fare di notte

o da confidare come se fosse un segreto agli amici dei quali mi potevo fidare.

Per la prima volta ero gay in pubblico durante il giorno.

 

Mia madre - convinta che avrei portato quel segreto nella tomba -

mi ha telefonato in lacrime mentre ero a Roma.

Milioni di persone hanno visto le nostre facce sui giornali e in televisione:

non eravamo più solo Aldo Busi al Maurizio Costanzo Show o Pasolini negli spezzoni della RAI.

Eravamo tantissimi e senza nessuna paura delle conseguenze.

 

Era stato merito del Movimento,

ma non eravamo più i soliti dieci militanti con gli striscioni davanti al Comune.

C'erano anche quelli che si vedevano solo in discoteca o che non si erano mai visti in giro.

 

Certo questa forza ci era venuta durante gli anni Novanta, mentre eravamo in trincea contro l'AIDS:

ma non ci siamo presentati come le vittime di un'epidemia, ma come gente incazzata che chiedeva diritti

che non avevano necessariamente a che fare con la sieropositività.

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Bttmfrancis9
1 hour ago, freedog said:

forse era meglio che ti fossi fermato alla prima osservazione...

Mieli non è stato solo la macchietta che stanno dipingendo di lui i cattofasci, ma molto altro; non dico che dovresti leggerti Elementi di critica omosessuale (che poi era la sua tesi di laurea) per capirlo, però il suo essere così di rottura, il voler cmq e sempre èpater les bourgeoises in quel momento era indispensabile per dire a tutti "esistono anche i froci, fatevene una ragione!!!". (considera che fino a quel momento ufficialmente non esistevano gay in italia, era tutto superclandestino)

ricordati che stiamo parlando degli anni 70, l'epoca delle grandi lotte sociali, del divorzio, dell'aborto, della liberazione sessaule, ma anche dei movimenti politici, degli indiani metropolitani, (purtroppo) del terrorismo...

insomma, un periodo troppo complesso per banalizzarlo; ste cazzate falle dì ai bigotti e non daje retta

io non lo trovo all'avanguardia..lo trovo molto addentrato nella sua epoca. Quando, appunto, di omosessualità nemmeno si parlava e quindi toccava attirare l'attenzione. Ma oggi che si cerca di "normalizzare" (E a tratti anche "eterosessualizare") le coppie gay, cercando di conquistare diritti come il matrimonio, l'adozione..Ricordare e celebrare un morto suicida, coprofago (e citazioni a suon di apologia di pedofilia che ci ha lasciato in eredità) lo trovo controproducente

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30 minutes ago, Bloodstar said:

Di Mieli è meglio parlare il meno possibile, tanto è roba altamente dimenticabile.

Falla finiscila.

Mieli PER QUEL MOMENTO ha avuto un ruolo e nessuno puo' sapere se e come avrebbe influito sull'evoluzione del movimento.

Di mio, penso che se vedesse quali sono le nostre rivendicazioni oggi, incenerirebbe tutti col lanciafiamme.

Tornando al discorso di @Iron84 , dovrei solo ripetere quel che dico sempre: lo spartiacque e' stato il world pride 2000, con quella fiumana infinita e colorata che invase Roma e che dimostro' a tutti che non per forza i froci devono vive nel nascondimento vergognandosi del loro turpe vizio, ma che si vive meglio alla luce del sole.

C'e' stato un prima e un dopo di quel sabato di luglio, e quel giorno ho fisicamente visto cambiare tutto, proprio nella direzione che hai descritto

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39 minutes ago, freedog said:

lo spartiacque e' stato il world pride 2000

mi ricordo quando ci fu quella manifestazione, frequentavo l'oratorio e il parroco aveva organizzato una gita per andare a Roma quel giorno d'estate.

quando fu annunciato quell'evento, stranamente, il parroco cambiò idea <ragazzi, niente Roma per quel giorno, rimaniamo qui, fa più fresco e poi Roma non è un granché in questo periodo>, quando chiedemmo spiegazioni il parroco aggiunse <ma no, era un'idea... come dite voi giovani?... ah si un'idea del cazzo, rimaniamo qui che c'è anche il sole, si sta meglio>.

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35 minutes ago, freedog said:

non per forza i froci devono vive nel nascondimento vergognandosi del loro turpe vizio, ma che si vive meglio alla luce del sole.

Sicuramente sarà stato un simbolo, ma non necessariamente una svolta dettata da quello . Per chi viveva a Roma probabilmente fu un grande evento, ma ti posso dire che ad esempio a Torino, dove nel 2000 giravo davvero parecchio, non si è percepita come notizia epocale anzi ha avuto poca eco . E nessuno si vergognava già da un pezzo, anzi la città era molto più gaia di oggi .

Ribadisco che l'essere in un "ghetto" ci rafforzava . Me lo disse in quegli anni pure un conoscente italiano che viveva in UK : "In Inghilterra non c'è più necessità di avere locali dedicati . Ci sono ma ci si va per fare incontri di sesso, qui voi avete questo (indicando il Male Pub, ora chiuso), vi trovate, vi conoscete tutti, ed è bello, su dove vivo io sono tutti soli, ognuno per sè". 

Ed è quello che abbiamo oggi, infatti . Il "dopoguerra gay" ha lasciato macerie senza ricostruire infrastrutture adeguate a chi sarebbe venuto dopo . Sì, siamo liberi, non necessitiamo più di fare gruppo, e ora ? Ora abbiamo Frisk, abbiamo tutti questi 20enni che vogliono il fidanzato ma non hanno una loro coralità in cui passare la loro post adolescenza e se ne stanno in casa a sognare e ad appassire .

46 minutes ago, freedog said:

Di mio, penso che se vedesse quali sono le nostre rivendicazioni oggi, incenerirebbe tutti col lanciafiamme.

Neanche fosse stato il "capo supremo gay" .

Nel senso, anche se si fosse inorridito, amen .

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Bttmfrancis9
10 minutes ago, Ghost77 said:

Ribadisco che l'essere in un "ghetto" ci rafforzava . Me lo disse in quegli anni pure un conoscente italiano che viveva in UK : "In Inghilterra non c'è più necessità di avere locali dedicati . Ci sono ma ci si va per fare incontri di sesso, qui voi avete questo (indicando il Male Pub, ora chiuso), vi trovate, vi conoscete tutti, ed è bello, su dove vivo io sono tutti soli, ognuno per sè". 

Ed è quello che abbiamo oggi, infatti . Il "dopoguerra gay" ha lasciato macerie senza ricostruire infrastrutture adeguate a chi sarebbe venuto dopo . Sì, siamo liberi, non necessitiamo più di fare gruppo, e ora ? Ora abbiamo Frisk, abbiamo tutti questi 20enni che vogliono il fidanzato ma non hanno una loro coralità in cui passare la loro post adolescenza e se ne stanno in casa a sognare e ad appassire .

Bellissima riflessione 

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5 hours ago, Iron84 said:

Mi chiedevo quanto queste conquiste siano davvero frutto del movimento gay

il 100%
non c'è stata una singola battaglia che non abbiamo iniziato noi (comunità lgbt)
poi gli alleati li abbiamo trovati lungo la strada, ma il motore del cambiamento siamo stati (e siamo) noi

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Bella riflessione Ghost. Faccio un solo appunto. Tu parli di:

8 hours ago, Ghost77 said:

dopoguerra gay" ha lasciato macerie senza ricostruire

Ma non è una dinamica propria solo degli ambienti Lgbt. Questo senso di morte della comunità e delle "infrastrutture comunitarie" c'è in molti altri settori. 

Ad esempio, nelle esecuzioni musicali dal vivo. A detta di chi suonava già nei primi anni '00, oggi si fa molta meno musica, si fatica di più a mettere su dei gruppi o degli ensemble, non si hanno spesso i luoghi per esibirsi e si resta molto più tempo chiusi in camera a fantasticare su progetti musicali che poi non si ha spesso il coraggio di realizzare. 

Dal mio punto di vista questa è la modernità. Una mancanza di necessità e di stimoli sempre più grande (tanto c'è YouTube, o i porno o addirittura Grindr) unita a una sempre maggiore incapacità di scendere a compromessi (perché dovrei frequentare tanta gente che per la maggior parte non mi piace? Il gioco non vale la candela). 

Ergo, gli ambienti Lgbt si sono inseriti nel fiume della modernità. 

E non è stato il WorldPride, probabilmente. Ma proprio l'aver abbracciato i tempi. 

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Avrà influito sicuramente sullo “sdoganamento”, avrà fatto il suo compito 50-40-30-20 anni fa, bravo. Ora almeno in Occidente non esiste più, specie se parliamo di attivismo “gay” - credo faccia ridere un po’ a tutti l’idea di uomini omosessuali, magari cis e “bianchi”, che scendono in piazza presentandosi come vittime, oggi. Esiste solo la ragazza nera grassa etero che veste un reggiseno rainbow per Calvin Klein. È qualcosa di corporate, dinamico, globalizzato, molto più bello, a mio avviso. 

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Bttmfrancis9

Anche l'incremento di coming out aiuta tantissimo. A tutti noi riesce facile discriminare "entità astratte" che non abbiamo mai conosciuto di persona. Ma quando i gay non sono solo i finocchi alla tv, ma iniziano ad essere anche il tuo amico, il tuo collega di lavoro, tuo cugino, tuo nipote, tuo figlio e anche il tuo idolo sportivo..il tuo modo di vedere le cose cambia radicalmente

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15 hours ago, Iron84 said:

Mi chiedevo quanto queste conquiste siano davvero frutto del movimento gay

Ma c'è mai stato UN movimento gayo?

Ai miei tempi c'era  il FUORI, che tuttavia era rigorosamente marxista, tant'è vero che l'omoerotismo era concepito come qualcosa di squisitamente proletario opposto alla regolarità etereorotica della borghesia.

Poi mi pare che le associazioni gay si siano moltiplicate e, a quanto ne dicevano i frequentatori, siano state le une contro le altre armate....

Dunque parlare di UN movimento gayo forse è improprio.

22 minutes ago, Bttmfrancis9 said:

A tutti noi riesce facile discriminare "entità astratte" che non abbiamo mai conosciuto di persona. Ma quando i gay non sono solo i finocchi alla tv, ma iniziano ad essere anche il tuo amico, il tuo collega di lavoro, tuo cugino, tuo nipote, tuo figlio e anche il tuo idolo sportivo..il tuo modo di vedere le cose cambia radicalmente

Vero!

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3 hours ago, Bloodstar said:

Ma non è una dinamica propria solo degli ambienti Lgbt. Questo senso di morte della comunità e delle "infrastrutture comunitarie" c'è in molti altri settori. 

vero.

e la pandemia, i lockdown eccetera hanno molto accentuato quasto senso di monadismo (nel senso che ormai ognuno è poco più di una monade isolata nella sua piccola/grande bolla).

infatti quello che toccherà capire quando tutto questo finirà è se-come-quale sarà la vita sociale che verrà.

io spero che si ricominci ad incontrarci, aggregarci, assembrarci; ma il rischio che il distanziamento sociale sia ormai entrato dentro di noi c'è.

vedremo

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Bttmfrancis9
1 minute ago, Mario1944 said:

 

Ai miei tempi c'era  il FUORI, che tuttavia era rigorosamente marxista, tant'è vero che l'omoerotismo era concepito come qualcosa di squisitamente proletario opposto alla regolarità etereorotica della borghesia.

Ma i comunistoni non li odiavano i frogi? 

Io so che consideravano l'omosessualità un vizio del tutto borghese

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14 hours ago, Riot said:

Chi sa bene il latino sa anche che l'unico papa è Benedetto XVI

Scritto nero su bianco sulla dichiarazione di abdicazione

Refer acta.

1 minute ago, Bttmfrancis9 said:

Ma i comunistoni non li odiavano i frogi? 

Io so che consideravano l'omosessualità un vizio del tutto borghese

Quelli erano del PCI.

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1 minute ago, Mario1944 said:

c'era  il FUORI, che tuttavia era rigorosamente marxista, tant'è vero che l'omoerotismo era concepito come qualcosa di squisitamente proletario opposto alla regolarità etereorotica della borghesia.

Poi mi pare che le associazioni gay si siano moltiplicate e, a quanto ne dicevano i frequentatori, siano state le une contro le altre armate....

la stagione del FUORI non fu lunghissima, Pezzana & co alla fine si scissero in non so più quanti gruppetti sparsi e alquanto rancorosi tra loro, più per antipatie o altre questioni personali che per divergenze "politiche".

cmq quella delle ass.ni una contro le altre armate è un'atavica tara che ci portimo dietro e che nessuno è mai riuscito a eliminare, visto che le divergenze quasi mai riguardano battaglie o rivendicazioni, ma son sempre rancori, gelosie, voglia delle varie primedonne di stare loro al centro della scena a discapito degli altri...

io stesso non sono esente da ste dinamiche, sia chiaro: con alcun personaggi (a volte anche qui citati) non ci rivolgiamo la parola ormai da anni (in un caso da decenni);

anzi, quel "caso" l'ultima volta che mi ha rivolto la parola mi disse "quando verrò al tuo funerale piangerò. Di gioia"

8 minutes ago, Bttmfrancis9 said:

Ma i comunistoni non li odiavano i frogi? 

Io so che consideravano l'omosessualità un vizio del tutto borghese

era il Sessantotto, la liberazione sessuale eccetera

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Bttmfrancis9
12 hours ago, Ghost77 said:

Ora abbiamo Frisk, abbiamo tutti questi 20enni che vogliono il fidanzato ma non hanno una loro coralità in cui passare la loro post adolescenza e se ne stanno in casa a sognare e ad appassire .

È il solito problema delle chat e dei social in generale

È una vetrina. Lì non ci siamo noi, ma c'è "la parte migliore" di noi. Ci sono quelle 3 foto che ci fanno apparire particolarmente fighi, c'è quella citazione che ci fa apparire particolarmente dotti, ma è tutta una finzione. In mezzo a quel mare di bella selvaggina apparente, i ragazzi "normali" si sentono frustrati. Il problema dei Frisk non è che non riescono a rimorchiare nessuno, ma è che non riescono a ricevere una risposta dal figo apparente, che cerca solo uno più figo apparente di lui. Però ce l'hai lì, ad un click di distanza e il tutto rende frustrati

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8 minutes ago, freedog said:

io spero che si ricominci ad incontrarci, aggregarci, assembrarci;

Tu ragioni come se i lockdown avessero scardinato un sistema florido e rigoglioso.

Le reti sociali (specie quelle legate all'associazionismo) già si stavano sbrindellando inesorabilmente e i confinamenti stretti han solo dato l'ultima (?) botta.

@LocoEmotivo  può portarti testimonianze di prima mano per quanto riguarda le associazioni LGBT. Io posso fornirti almeno un paio di esempi di come il lockdown sta velocizzando la morte di due associazioni musicali che continuavano stancamente a organizzare concerti (di livello altalenante) a cui già prima partecipava sempre meno gente.

Che poi, per tornare più in tema, che l'associazionismo LGBT italiano non ha più un cazzo di niente da dire è evidente dai tempi della Cirinnà. Chi ha sentito anche solo uno spezzone degli interventi della manifestazione romana a favore del ddl Zan sa di cosa sto parlando.

Just now, Bttmfrancis9 said:

È una vetrina

Secondo me non è esattamente questo.

Per me è più una scarsa attitudine ad abbozzare, a scendere a compromessi con gli altri.

Cioè, io ho la mia bolla in cui grosso modo sto bene, perché dovrei rischiare del tempo, delle energie, del denaro per frequentare delle persone a scatola chiusa? Tanto solo una piccolissima parte di queste persone potrebbero interessarmi e solo una porzione ancora più piccola potrebbero essere partner sessuali.

 

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3 minutes ago, Bttmfrancis9 said:

Ma i comunistoni non li odiavano i frogi? 

Io so che consideravano l'omosessualità un vizio del tutto borghese

Il PCI ha dato spazio alle prime associazioni gay già dal 1980.

La Sinistra Extraparlamentare già negli anni Settanta ha fondato i primi circoli omosessuali

(Mario Mieli era di Autonomia Operaia e la prima organizzazione gay si chiamava appunto Fronte Unitario Rivoluzionario Omosessuali Italiani).

Rifondazione Comunista è stato l'unico partito a scendere esplicitamente in piazza al Pride del 2000

e infatti Nichi Vendola è stato il primo omosessuale dichiarato a essere capo di un partito in Italia (e governatore di Regione).

A meno che tu non frequentassi gli ambienti comunisti negli anni Cinquanta e Sessanta,

non credo che tu abbia mai davvero sentito parlare di "un vizio del tutto borghese".

13 minutes ago, Mario1944 said:

Ma c'è mai stato UN movimento gayo?

Domanda di difficile risposta: oggi francamente direi di sì.

I dissidi sono stati in larga parte ricomposti.

O sono cambiati in modo significativo: la differenza tra massimalisti e riformisti si è totalmente sfumata.

1 hour ago, metalheart said:

Ora almeno in Occidente non esiste più, specie se parliamo di attivismo “gay” - credo faccia ridere un po’ a tutti l’idea di uomini omosessuali, magari cis e “bianchi”, che scendono in piazza presentandosi come vittime, oggi.

Oggi in Italia è ancora così.

A meno che tu non possa baciarti col tuo uomo in pubblico senza temere le botte o adottare.

Nei Paesi anglosassoni non saprei se abbia senso fare attivismo.

Nel nostro Paese solo le lesbiche e le bisessuali hanno il coraggio di fare coming out alle Olimpiadi o a Sanremo.

E non è solo una questione sociale: socialmente le persone di origine africana sono molto discriminate,

ma istituzionalmente sono tutelate dai crimini d'odio e hanno tutti i diritti che hanno le persone di origini causasiche (almeno sulla carta).

Noi nemmeno sulla carta siamo uguali agli eterosessuali.

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Bttmfrancis9
21 minutes ago, freedog said:

vero.

e la pandemia, i lockdown eccetera hanno molto accentuato quasto senso di monadismo (nel senso che ormai ognuno è poco più di una monade isolata nella sua piccola/grande bolla).

infatti quello che toccherà capire quando tutto questo finirà è se-come-quale sarà la vita sociale che verrà.

io spero che si ricominci ad incontrarci, aggregarci, assembrarci; ma il rischio che il distanziamento sociale sia ormai entrato dentro di noi c'è.

vedremo

Ahò, ma te sei il primo che mi dà del complottista e del no vax. Prima appoggi sta nuova normalità, poi te ne lamenti

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18 minutes ago, Bloodstar said:

Tu ragioni come se i lockdown avessero scardinato un sistema florido e rigoglioso

ma se mezza riga sotto scrissi che il guaio grosso delle ass.ni sò le guerre interne, con tanto di esempi concreti!!

quando cazzo avrei detto che fino a un anno e mezzo fa tutto andava bene madama la marchesa?

stamattina che c'hai? hai preso troppo sole e stai a sbarellà?

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Bttmfrancis9
23 minutes ago, Bloodstar said:

Secondo me non è esattamente questo.

Per me è più una scarsa attitudine ad abbozzare, a scendere a compromessi con gli altri.

Cioè, io ho la mia bolla in cui grosso modo sto bene, perché dovrei rischiare del tempo, delle energie, del denaro per frequentare delle persone a scatola chiusa? Tanto solo una piccolissima parte di queste persone potrebbero interessarmi e solo una porzione ancora più piccola potrebbero essere partner sessuali.

 

Appoggiavo la tesi di Ghost, riguardante il fatto che molti ventenni gay si sentono frustrati perché rinchiusi nelle loro camerette a segarsi e non riescono a trovar nessuno che appaghi la loro vita sessual-sentimentale. Penso che un ventenne addentrato nel giro sia molto più soddisfatto di uno rinchiuso in cameretta a fantasticare su quelle teste mozze e quei corpi atletici

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