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Apologia della bellezza, ovvero la bellezza non è vacua


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La bellezza non è vacua. La bellezza è il mezzo per cui la generazione successiva è più forte di quella che l'ha generata e meglio si adatta all'ambiente che la ospita. La bellezza è la somma di molte caratteristiche dell'individuo che vive il contesto. Aspetto estetico, sanità, forza, intelligenza (intelligenza, non cultura, non erudizione, cose di cui la natura si infischia bellamente). Queste cose non sono slegate l'una dall'altra: o esistono o non esistono. Non può esserci sanità se non ci sono le altre tre. Senza intelligenza (a meno di predisposizione genetica e quindi fisica) non esistono le altre tre. E così via. L'intelligenza (intellego: intendere, capire, comprendere) è la peculiarità per cui l'individuo manifesta le altre tre caratteristiche: con l'intelligenza l'individuo sa che deve tenersi in forza, deve tenersi sano e dove c'è sanità e forza l'organismo è esteticamente gradevole. La sanità è la caratteristica per cui un organismo non è malato e non ha deficit: se l'organismo è sano può sviluppare forza, l'aspetto è gradevole e l'intelligenza è ugualmente sana, perché dipende dalla sanità del corpo. La mente, infatti, non è una questione morale: è fisica, materiale e misurabile.

Si facciano ragionamenti analoghi per le due caratteristiche rimanenti.

Se non c'è sanità, non c'è forza e non c'è un aspetto estetico soddisfacente. Difficilmente potrà esserci un'intelligenza soddisfacente, intanto perché magari intaccata dalla sanità, intanto perché senza le altre tre caratteristiche la mente ne risente, sviluppando eventi psichici spiacevoli. La mente (e quindi l'intelligenza) dipende dal corpo, così come il corpo dipende dalla mente. Perché esiste uno scambio biochimico. La mente è perfettamente fisica, materiale e misurabile. Non è un'entità morale. Non esiste anima; non esiste spirito. Se contrari prego dimostrarne l'esistenza.

Si facciano ragionamenti analoghi per le tre caratteristiche rimanenti.

Perché le mie affermazioni sono vere? Perché le mie affermazioni sono generali (e generalizzabili).

Perché le vostre affermazioni sono false? Perché si basano sui prodotti della mente (pensieri, empatia, emozioni, ... ). I prodotti della mente - diversamente dalla mente stessa - non sono entità fisiche, materiali e misurabili. I prodotti della mente fanno riferimento anche (e non solo) alle categorie morali entro un determinato contesto sociale e storico. Significa che sono mutevoli ai cambiamenti sociali e storici. Ciò che valeva 1000 anni fa, oggi lo riteniamo inaccettabile. L'eugenetica spartana è un'aberrazione, per noi. Le vostre affermazioni, allora, sono false perché non generalizzabili.

Quand'è che la musica cambia? Col platonismo, e quindi col cristianesimo, essendo la stessa cosa. E' qui che la materia si slega dalla sua essenza. L'essenza è la rappresentazione più aulica della materia a cui riferisce, pertanto la materia può essere imperfetta. Le imperfezioni vengono accettate. Avviene un importante ridimensionamento morale che fa sì che il debole venga accettato nella società e non solo. Deve essere tutelato. E' giusto? Sì. Perché è giusto? Perché la categoria morale del contesto ce lo impone. La giustizia si basa sul contesto entro cui è inserita. E' giusto lapidare le adultere, ma è anche ingiusto. In Arabia Saudita è giusto, in Italia no. La natura, se ne sbatte. La natura non conosce il termine "giustizia". La natura procede per vie logiche, non per vie analogiche. L'unica cosa che importa alla natura è andare avanti e se ne sbatte se qualcuno viene impiccato.

Tutte le cose che si basano sulla giustizia sono false, perché non generalizzabili. Bene e male sono proiezioni umane agli eventi.

Io non do giudizi morali. Me ne guardo bene. Dico solo una realtà oggettiva: l'empatia e il progresso hanno dato un freno all'evoluzione naturale dell'uomo. Esistono malattie genetiche perché chi le porta procrea e perché tali malattie genetiche vengono sopperite e semplificate dal progresso. E' giusto? Non lo so. Può esserci un altro tipo di evoluzione oltre quella naturale? Non lo so. Uno potrebbe dire "quella tecnologica". Ma quella tecnologica è considerabile "processo evolutivo"? Di fatto manca la più importante caratteristica che caratterizza l'evoluzione: la vita che evolve sé stessa. In questo caso è l'uomo che "evolve" la tecnica.

La bellezza non è affatto vacua. La bellezza è la spinta che ci ha portato dove siamo ora. Senza bellezza non c'è vita. 

Non rinneghiamola.

1 hour ago, Riot said:

La mente è perfettamente fisica, materiale e misurabile.

No; l'encefalo è perfettamente fisico, materiale e misurabile. Ovvio non vi sia mente senza encefalo, ma "mente" non viene utilizzato come sinonimo di "encefalo".

Ti consiglierei poi di utilizzare il termine "salute" al posto di "sanità".

1 hour ago, Riot said:

Col platonismo, e quindi col cristianesimo, essendo la stessa cosa. E' qui che la materia si slega dalla sua essenza.

No, il platonismo e il cristianesimo non sono affatto la stessa cosa :D non capisco perché parli di "essenza"...credo tu stia maldestramente cercando di dirci che dal platonismo in poi la materia si slega dalla sua rappresentazione, che si badi meno alla "materialità", alla "corporeità", e si attribuisca nuova importanza alle "rappresentazioni", alle "idee", alla "psiche" -e qui posso essere d'accordo con te- ma non adopererei il lemma "essenza".

Che le conquiste tecniche costituiscano o no esempi di evoluzione dipende solo dal significato che si attribuisce al termine direi; la pietà per i malformati che tu lamenti si traduce oggi, in realtà, nella possibilità per molte coppie di interrompere una gravidanza qualora si scopra che l'embrione è caratterizzato da qualche anomalia, genetica quindi pure qui non ti seguo...certo, oggi tendiamo a curare i bambini nati prematuri anziché gettarli dal monte taigeto, ma non vedo perché no potendolo fare.

1 hour ago, Riot said:

La natura procede per vie logiche, non per vie analogiche. L'unica cosa che importa alla natura è andare avanti e se ne sbatte se qualcuno viene impiccato.

Credo questo sia il punto debole di tutto il tuo argomento; tu, un po' come il Dawkins del Gene Egoista, attribuisci per via analogica alla natura un interesse che, a ben guardare, non vi è. Nulla importa alla natura...vi sono dei tratti inemendabili, inesorabili direi, ma non hanno a che vedere con alcuna logica, che semmai concerne la nostra comprensione dei fenomeni naturali. Perciò, nel disperato tentativo di porre delle considerazioni ontologiche (che riguardino ciò che vi è) che siano "minimaliste" per quel che concerne la gnoseologia (ovvero di come noi conosciamo ciò che vi è), credo sia più corretto affermare che le cose "accadono come possono".

Edited by schopy

Siamo in forum gay e in quanto omosessuali abbiamo largamente accettato

che della nostra bellezza e della nostra salute la Natura se ne infischia.

Al massimo possiamo mettere la nostra intelligenza al servizio della comunità,

ma - non riproducendoci - i nostri difetti li teniamo per noi soltanto.

 

Abbiamo quindi come unica finalità quella di essere felici e rendere felici gli altri.

E nulla ce lo rende più facile che accettarci per come siamo e accettare gli altri.

 

Possiamo lasciare tranquillamente l'eugenetica alle donne:

ci pensino loro a selezionare i belli, i sani e gli intelligenti per la riproduzione.

Noi limitiamoci a combattere il capitalismo, giacché soltanto i soldi

rendono attraenti per le donne gli uomini brutti, malati e stupidi.

E combattiamo il razzismo, affinché le donne preferiscano i sani e vigorosi Senegalesi

rispetto ai mollicci e malandati Padani, cresciuti senza la pressione selettiva della povertà e delle malattie tropicali.

Ma perché così tanti gay sono ossessionati dalla bellezza, che problemi abbiamo? Cioè quando sento persone etero fare discorsi sulla bellezza si parla della natura, dell’arte, invece qui solo chiappe sode o pettorali 🤷‍♂️ 

6 hours ago, Riot said:

Bene e male sono proiezioni umane agli eventi.

Senza dubbio.

D'altronde già Eraclito notava che il conflitto (polemos) genera tutte le cose e senza di questo non ci sarebbe l'universo:

ma inevitabilmente il conflitto è bene per alcuni, spesso, ma non sempre, i vincitori,  e male per altri, spesso, ma non sempre, i vinti.

Peraltro tutti gli enti animati perseguono il bello ed il buono o, meglio, ciò che stimano per sé stessi essere bello e buono:

il problema è che tale stima è ampliamente diversa, non solo tra le diverse specie animate, ma anche entro ciascuna di queste specie.

Siamo in perpetuo conflitto per conseguire un bello ed un buono che neppure sappiamo se siano oggettivamente e che, anzi, è probabile oggettivamente non siano.

 

7 hours ago, Riot said:

Senza bellezza non c'è vita. 

Non rinneghiamola.

Sì, teniamocela stretta tanta illusione, perché, come ammoniva  il Leopardi:

"che sarebbe la vita nostra senza illusioni?"

36 minutes ago, metalheart said:

Ma perché così tanti gay sono ossessionati dalla bellezza, che problemi abbiamo? Cioè quando sento persone etero fare discorsi sulla bellezza si parla della natura, dell’arte, invece qui solo chiappe sode o pettorali 🤷‍♂️ 

Sei l'unico ad aver nominato chiappe e pettorali.

22 hours ago, Riot said:

La bellezza non è vacua. La bellezza è il mezzo per cui la generazione successiva è più forte di quella che l'ha generata e meglio si adatta all'ambiente che la ospita. La bellezza è la somma di molte caratteristiche dell'individuo che vive il contesto. Aspetto estetico, sanità, forza, intelligenza (intelligenza, non cultura, non erudizione, cose di cui la natura si infischia bellamente). Queste cose non sono slegate l'una dall'altra: o esistono o non esistono.

A volte mi chiedo quanta una certa attenzione spasmodica verso la palestra da parte di molti gay, ad esempio, sia frutto di intelligenza e sanità fisica.
Lasciando stare chi fa uso di sostanze chimiche, ma certo fisici costruiti su regimi alimentari e comportamenti ossessivi compulsivi che prevedono l'abuso di alimenti proteici e stressano i fisico per raggiungere obiettivi estetici graditi ai più ma contrari alla propria confromazione, sia un comportamento sano.

In un certo senso quello che tu definisci bellezza è una bellezza naturale, quante donne superate gli anta vengono considerate belle dagli uomini? Esiste per le donne un concetto, che is sta diffondendo anche tra noi gay, di eterna giovinezza.
Poche storie le tette scese, la cellulite, un naturale deperimento fisico non è aggirabile tramite la semplice attività fisica soprattutto dopo diverse gravidanze.

Quindi in un certo modo, il tuo concetto di bellezza è intellettuale perchè fuori dagli schemi mainstream.

Io credo che cura di se più che bellezza ed esiste un termine che su grindr lo qualifica: Straight edge

Edited by Iron84
14 hours ago, Riot said:

Sei l'unico ad aver nominato chiappe e pettorali.

Pensavo che il sottotetsto di sta specie di supercazzola in fondo fosse innocuo, cioè la solita ennesima apologia frocia di quello che pubblicano in boys and girls sotto le lenzuola, del rimorchiare solo i manzi e schifare i cessi (non è colpa mia, è la natura che è cosi) o di quella cattiveria da spettacolino drag, ho cercato anche di contestualizzare se no come ti hanno fatto notare è tutto pieno di errori. Ma senti, l’omosessuale esteta-darwinista, mentre viene preso a calci e pugni dal villaggio omofobo, cosa ne pensa della bellezza? Di quella bellezza violenta del branco che sopprime l’infecondo e l’amorale, non è naturale anche quella?

1 hour ago, metalheart said:

non è naturale anche quella?

Tutto è naturale quel che accade nell'universo, ché, se non fosse naturale, non accadrebbe qui, ma in un altro universo, se pur sia un altro universo....

 

1 hour ago, metalheart said:

Ma senti, l’omosessuale esteta-darwinista, mentre viene preso a calci e pugni dal villaggio omofobo, cosa ne pensa della bellezza? Di quella bellezza violenta del branco che sopprime l’infecondo e l’amorale, non è naturale anche quella?

Oh se gli va bene pure l'Arabia Saudita non vedo perché dovrebbe fare distinzioni, no? 🙂

1 hour ago, metalheart said:

Pensavo che il sottotetsto di sta specie di supercazzola in fondo fosse innocuo, cioè la solita ennesima apologia frocia di quello che pubblicano in boys and girls sotto le lenzuola, del rimorchiare solo i manzi e schifare i cessi (non è colpa mia, è la natura che è cosi

Ah ma allora lo sopravvalutavo; io mi figuravo che intervenisse dopo una lettura distratta di Nietzsche, compiuta del tutto a digiuno di un po' di storia della filosofia studiata come si deve...

1 hour ago, Iron84 said:

Lasciando stare chi fa uso di sostanze chimiche

Vuoi dire "sintetiche"?

1 hour ago, Iron84 said:

fisici costruiti su regimi alimentari e comportamenti ossessivi compulsivi che prevedono l'abuso di alimenti proteici e stressano i fisico per raggiungere obiettivi estetici graditi ai più ma contrari alla propria confromazione

Si chiamano "nevrosi", e possono venir curate attraverso diverse strategie: psicoterapia (con psicologo psicoterapeuta o con psichiatra) o psicanalisi.

Ok, prometto che ora la smetto di fare il puffo quattrocchi.

23 hours ago, Almadel said:

Abbiamo quindi come unica finalità quella di essere felici e rendere felici gli altri.

E' già difficile, se pur sia possibile, render felici noi stessi e tu vorresti, addirittura!, che rendessimo felici anche gli altri?:

e che siamo? numi? che possiamo elargire altrui ciò che neppure conseguiamo per noi stessi o, se mai lo conseguiamo, che conserviamo per tempo brevissimo ed in modo accidentalissimo?

1 hour ago, Mario1944 said:

E' già difficile, se pur sia possibile, render felici noi stessi e tu vorresti, addirittura!, che rendessimo felici anche gli altri?

Sì esattamente.

A me essere felice da solo non basta per essere felice.

Sia pure, ma questo pertiene alla natura della felicità:

che cosa sia, dove sia, quando sia, come si acquisti.

Ma si tratta pur sempre della tua felicità, sia pure causata dalla felicità altrui;  io  invece mi riferivo alla tua volontà di rendere gli altri felici:

l'opera di felicitare altrui mi pare immane e fors'anche arrogante, perché che ciascuno ha un concetto suo proprio di felicità, che non ci è dato conoscere pienamente.

54 minutes ago, Mario1944 said:

l'opera di felicitare altrui mi pare immane e fors'anche arrogante, perché che ciascuno ha un concetto suo proprio di felicità, che non ci è dato conoscere pienamente.

Per questo basta chiedere o perlomeno astenersi da quello che causa infelicità.

11 minutes ago, Almadel said:

Per questo basta chiedere 

E con che risposta pensi possano certificarti la sua felicità gli altri, se già è incerta la nostra a noi stessi?

Per altro, come già osservavano gli antichi, nessuno può dirsi felice, se non quand'abbia compiuta la sua vita e sia dunque certo di tutti gli eventi passati, perché l'apparente felicità d'un momento può convertirsi in un'infelicità perpetua:

dunque avresti risposta alla domanda solo quando non ti sarebbe più utile per felicitare altrui, se questi fosse stato infelice in vita sua.

17 minutes ago, Almadel said:

perlomeno astenersi da quello che causa infelicità.

Ma, per sapere che sia causa d'infelicità per alcuno, devi sapere che sia per lui felicità:

il problema non cambia.

 

23 hours ago, metalheart said:

Ma perché così tanti gay sono ossessionati dalla bellezza, che problemi abbiamo?

Superficialità, disorientamento e povertà affettiva. 

5 hours ago, Mario1944 said:

E' già difficile, se pur sia possibile, render felici noi stessi e tu vorresti, addirittura!, che rendessimo felici anche gli altri?

Mario, ma non può capitare di essere felici per essere riusciti a rendere felice una persona che si ama? 

O alternativamente, di sentirsi completamente felici solo quando la persona che si ama (se la si ha) è a sua volta felice?

2 minutes ago, Eirene said:

Mario, ma non può capitare di essere felici per essere riusciti a rendere felice una persona che si ama? 

Suppongo di sì, accidentalmente;  ma la questione è se possiamo proporci di felicitare veramente altrui, se neppure possiamo veramente felicitare noi stessi.

6 minutes ago, Eirene said:

O alternativamente, di sentirsi completamente felici solo quando la persona che si ama (se la si ha) è a sua volta felice?

Non saprei, ma mi pare difficile concedere una tale dissoluzione di sé negli altri:

penso sarebbe sempre un sentimento fittizio, sia pure in buona fede....

40 minutes ago, Mario1944 said:

 la questione è se possiamo proporci di felicitare veramente altrui, se neppure possiamo veramente felicitare noi stessi.

Che sofisma...lo sanno (quasi) tutti che sono le attività condivise con altri a poterci rendere felici :D 

Scherzi a parte, occorrerebbe distinguere la felicità da altri sentimenti positivi, che secondo me si attagliano maggiormente a conseguimenti individuali, come soddisfazione e contentezza di sé. 

2 hours ago, Mario1944 said:

l'opera di felicitare altrui mi pare immane e fors'anche arrogante, perché che ciascuno ha un concetto suo proprio di felicità, che non ci è dato conoscere pienamente.

Tu non credi possibile di rendere felice qualcuno? La felicità non è un concetto.

Ad ogni modo, specificando subito di non voler fare polemiche, direi che il topic, cioè quanto scritto dal t o nell'apertura, racchiude e rappresenta una buona parte dei problemi endogeni di cui soffre e si lamenta la società gay. A meno che non sia uno scherzo, un esercizio dialettico fine a sé stesso, o un'iperbole.

Edited by Eirene
25 minutes ago, Riot said:

Che piacere vedere che niente di quello che ho scritto è stato confutato.

Dovresti aver scritto qualcosa di sensato per permetterci di confutarlo.

17 hours ago, Eirene said:

quanto scritto dal t o nell'apertura, racchiude e rappresenta una buona parte dei problemi endogeni di cui soffre e si lamenta la società gay

Cioè che c'è chi di evoluzionismo non capisce un cazzo -di filosofia ancora meno- e cerca di rinverdire qualche forma bizzarra di darwinismo sociale...? :D 

7 minutes ago, schopy said:

Cioè che c'è chi di evoluzionismo non capisce un cazzo -di filosofia ancora meno- e cerca di rinverdire qualche forma bizzarra di darwinismo sociale...? :D 

Ma il darwinismo non si può applicare ai gay, anzi.

Secondo il ragionamento di Riot noi gay abbiamo il dovere di intrattenere sessualmente i maschi mediocri,

per permettere agli etero belli di continuare ad accoppiarsi e migliorare la razza.

Per questo durante il Nazismo erano perseguitati SOLO gli omosessuali di razza germanica

e i gay ariani non venivano soppressi ma sottoposti a terapie di conversione.

12 minutes ago, Almadel said:

Secondo il ragionamento di Riot noi gay abbiamo il dovere di intrattenere sessualmente i maschi mediocri,

per permettere agli etero belli di continuare ad accoppiarsi e migliorare la razza.

Se è per il bene della specie via, parteciperò di malavoglia a questo sforzo...😂

 

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