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Boom (allarme!) omosex tra gli adolescenti


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Vi segnalo questa notizia,

http://www.agi.it/cronaca/notizie/200712041452-cro-rt11117-art.html

che in verità avevo letto stamattina sul Televideo Rai, alla pagina 166, e ora già non vi compare più anche se non so se ci sia rimasta almeno un giorno perché ieri non avevo consultato il Televideo Rai (censura?!? :bah:),

 

Il boom viene associato a una serie di patologie sociali e relazionali,

la notizia viene divulgata in forma di esplicito allarme,

e soprattutto lo psicologo infantile distingue la "trasgressione omosessuale" dalla "omosessualità vera e propria" senza dire quali sarebbero secondo lui gli omosessuali senza condizionamenti (d'altronde in Italia ci sono ancora tanti suoi colleghi che sostengono la vecchissima e improbabile percentuale del 2-3% :bah:),

 

e questa è la gente istruita e abilitata ad occuparsi dei nostri bambini contro i danni provocati da genitori che trascurano :)

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https://www.gay-forum.it/topic/6829-boom-allarme-omosex-tra-gli-adolescenti/
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Ma infatti, tanto per capire com'è ambiguo e contraddittorio l'allarme,

si rimarca ad esempio come i maschi etero nel momento in cui decidono approcciare i gay abbiano bisogno di ubriacarsi... per poter poi scusare l'avances se incontrano qualcuno che inorridisce!! così almeno se ho capito bene, insomma non per farsi sorgere un desiderio che evidentemente non è così insolito anche per loro... :)

 

E oggi sul TgCom c'è un'altra notizia succulenta, anche se parla di prostituzione degli studenti,

http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo391185.shtml

interessante come si dice che il cliente tipo è un 40-50enne NON gay nemmeno quando chiede sesso omosessuale... immaginiamo i commenti dei quartieri popolari? è un porco vizioso ecc. :bah:

C'è poco da ridere...in realtà.

 

Più è alto il numero delle persone che così si definiscono ( e comportano )

minore sarà il numero delle persone disponibili a dirsi gay.

 

Cinquant'anni fa l'omosessualità al 90% quello era...una trasgressione sessuale

compiuta da eterosessuali.

 

Ricordiamoci sempre da dove veniamo...

Anche secondo me c'è ben poco su cui fare dell'umorismo, ma ho interpretato l'articolo diversamente da Hinzelmann: non ho avuto l'impressione che si volesse ridurre l'omosessualità ad una trasgressione eterosessuale, bensì che la si volesse ricondurre ad una "malattia contagiosa", da marginare, censurare e, possibilmente, sopprimere. Mi è sembrato, appunto, che si volesse allarmare la gente di una "nuova" minaccia che devia i giovani, come se si stesse parlando di spacciattori (noi omosessuali) e droga (la trasgressione omosessuale).

Ovviamente i due aspetti possono benissimo tenersi a vicenda...nel senso che una cosa è ciò che

dichiara chi va a marchette, altra cosa la serietà della ricerca e l'eventuale secondo fine del giornalista.

 

Da quanto pubblica gaynews, la fonte sarebbe una ADN KRONOS che riprenderebbe

a sua volta i risultati di una ricerca della rivista "Studenti magazine" di Studenti

media group.

http://www.gaynews.it/view.php?ID=76144

 

Si parla del 29% di studenti disponibili alla prostituzione a Milano...poi però leggendo l'articolo

si capisce che ci si riferisce a "camboy" cioè ragazzi disponibili a spogliarelli o comunque esibizioni

via cam, non a rapporti sessuali, a gigolò etero e anche a marchette...

Ma che cosa vorrebbe significare "non gay,  anche se chiede sesso omosessuale"?

 

Roba da matti...

 

C'è poco da ridere...in realtà.

 

Più è alto il numero delle persone che così si definiscono ( e comportano )

minore sarà il numero delle persone disponibili a dirsi gay.

 

 

Eppure proprio in questo Forum, recentemente, Cambiapelle (che credo sia sicuramente gay,

se non ho capito male  :bah:), diceva che la tradizionale bi/tripartizione (omosessuale, etero, bi)

degli orientamenti sessuali è troppo stretta perché ci sono sicuramente molti etero veracissimi

che ogni tanto desiderano maschi.

 

Forse, una identità complessiva etero molto forte può

effettivamente essere compatibile con una tendenza omosessuale minoritaria.

Culturalmente, come gay, una simile posizione mi suscita però fastidio.

Tuttavia non saprei escludere che da una posizione così evidentamente

compromissoria non possa giungere comunque una diminuzione dell'omofobia.

 

In ogni caso dirsi gay dovrebbe essere preoccupazione e privilegio di chi è gay lo è realmente,

non di chi lo è qualche sera all'anno e di nascosto. Voglio dire che la visibilità deve venire da

noi non da improbabili "rinforzi".

 

Forse Marco si riferiva al primo articolo linkato da Ganimede, Hinzelmann al secondo.

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