Jump to content

Situazione insostenibile


The-One-X

Recommended Posts

Ciao a tutti, voglio esporvi la mia situazione per sentire i vostri commenti.

Premetto che i ragazzi mi piacciono ma non mi sono ancora ben definito e/o accettato.

Ho 19 anni e mezzo.

 

Il problema sono i miei genitori (entrambi molto religiosi)...io non ho mai detto niente a loro, ma da quando hanno scoperto che avevo un amico gay (in giugno) mi hanno fatto il lavaggio del cervello e mi hanno minacciato, ricattato e violentato mentalmente finchè non l’ho tagliato via dalla mia vita.

Poi, nel tempo ho riprovato a venirne fuori...ho conosciuto un ragazzo che vedo e mi piace molto...provo anche certi sentimenti che vanno oltre l’amicizia, ci siamo anche baciati ed è stato molto bello.

Però i miei genitori indagano in continuazione sulla mia vita privata, monitorizzano i miei spostamenti e nonostante io mi sia ribellato, facendo molto male a mia mamma...ho ottenuto solo di uscirne mezzo morto dalla discussione...lei sembra non avere capito che ho quasi 20 anni e mi deve lasciare stare, non è giusto quello che fa...del resto io le voglio bene e tutto quello che le ho detto, le brutte parole contro di lei e contro la sua ignoranza mi hanno fatto stare molto male perché io voglio molto bene ai miei genitori...non so come fare...non è che posso odiarli da un momento all’altro...non ci riesco a vedere disfarsi la mia famiglia..

Considerate che non sanno di me...tutto questo è solo per via di quell’amico gay...sospettano di me ma non lo sanno...

Continuano a minacciarmi, a ricattarmi, a farmi del male psicologicamente....io per quanto cerchi di resistere non ce la faccio...è un tormento, una tortura..per esempio se torno all’una di notte per loro è troppo tardi ed il giorno dopo mi fanno l’interrogatorio...

 

So che mi direte che devo essere forte, che a 20anni devo farmi la mia vita e che mi devo fare rispettare...tutto giusto.

Il problema è “come”? Io non voglio perdere la famiglia perché penso non riuscirei ad andare avanti da solo, ma non posso nemmeno andare avanti così..

Sono anche scoppiato a piangere davanti a mia madre...ma sembra non sia contato a niente.

Il tutto dura da circa 10mesi...

 

Come si può essere così ciechi? Non posso credere ai miei occhi...

 

Io sono andato vicinissimo al baratro...sono stato malissimo, penso non riuscirei a sopportare una sola altra discussione coi miei genitori...vado sotto un treno prima...

Link to comment
Share on other sites

Guest stars2000

Prima di tutto, il consiglio che ti do è quello di fare pace col cervello: capire veramente cosa sei/cosa vuoi e cosa realmente ti piace, senza stare a considerare i potenziali problemi che la tua omosessualità potrebbe procurare.

 

Detto questo, a 20 anni devi allentare il rapporto con la tua famiglia [se ovviamente non sei accettato in quel senso], e non devi avere paura di affrontare il mondo lontano dai tuoi cari.

Non vorrei essere pessimista, ma se per una tua conoscenza gay è scaturito tutto questo, non oso immaginare cosa possa essere un tuo evenutale coming out.

Comincia davvero a considerare come potrà essere la tua vita "lontano" dai tuoi genitori, approfittando anche del fatto che sei uno studente fuori sede [il che può portarti alcuni vantaggi non di poco conto: puoi tornare meno a casa, vederli meno ecc..].

E questo non prescinde solo dalla tua situazione sentimentale attuale, ma deriva proprio dal tuo orientamento: oggi o domani, se continui a vivere un rapporto di stretto contatto coi tuoi familiari la situazione cambierà ben poco.

 

In conclusione allenta il cappio.

Link to comment
Share on other sites

Secondo me dalle cose che dici hanno dei sospetti molto indizianti, ogni tuo respiro di libertà

o di autonomia lo vivono come potenzialmente pericoloso perchè sanno a cosa porterà...o a

cosa porterebbe. Impedirti questo è come impedirti l'omosessualità e per gli effetti, di fatto

già ti trattano come se tu avessi fatto un CO e se loro l'avessero rifiutato.

 

Devi cercare di allontanarti: cinicamente evitare ogni scontro o rivelazione se ti procura

dei vantaggi materiali che rendano la cosa possibile ( anche se si trattasse di studiare fuori

sede in un convitto religioso...sarebbe già un passo avanti ) Altrimenti l'unica è trovarsi un

lavoro, cioè una fonte autonoma di mezzi.

 

Chiaramente trovare un lavoro non è facile, ma in questo momento qualunque lavoro ti

restituirebbe dignità ed al contempo sarebbe uno strumento di pressione: o troviamo un

compromesso accettabile, o io smetto di studiare e vado a fare un qualunque lavoro x

( magari per i tuoi sgradito...)

 

Se non sono servite le lacrime deve servire la forza...

Dalla tua tu hai la coscienza del fatto che la loro condotta è ridicola, non serve a nulla.

Link to comment
Share on other sites

Purtroppo quando si risvegliano questi sospetti non se ne viene più a capo, confermi o ti allontani. Continuare come stai facendo ora equivale alla prima, perchè litigarci dieci mesi per un sospetto è davvero come se tu avessi fatto il grande passo.

 

Come vivere in pace e farti rispettare? Se non vuoi dirlo diventa il più indipendente possibile, c'è poco da fare. Non sei tenuto a rendere conto a nessuno, se esci fino all'una e si lamentano non li ascolti neanche o gli rifili qualche cazzata per tenerli buoni. Che poi ci credano o meno sono affari loro. Sei maggiorenne e meriti il tuo spazio, anche se deve essere un’imposizione.

Link to comment
Share on other sites

Ho 19 anni e mezzo.

Il problema sono i miei genitori (entrambi molto religiosi)...io non ho mai detto niente a loro, ma da quando hanno scoperto che avevo un amico gay (in giugno) mi hanno fatto il lavaggio del cervello e mi hanno minacciato, ricattato e violentato mentalmente finchè non l’ho tagliato via dalla mia vita.

[...]

Il problema è “come”? Io non voglio perdere la famiglia perché penso non riuscirei ad andare avanti da solo, ma non posso nemmeno andare avanti così..

Io sono andato vicinissimo al baratro...sono stato malissimo, penso non riuscirei a sopportare una sola altra discussione coi miei genitori...vado sotto un treno prima...

 

Se è il distacco affettivo ciò che temi, insomma di venire "rinnegato" dai tuoi genitori o di doverli sostanzialmente rinnegare imparando a trattarli come degli estranei, prova ad immaginare come sarebbe peggio se lo facessi non adesso ma a 30 o 35 anni, che è l'età che dovrai attendere, più o meno probabilmente, per emanciparti, tra formazione universitaria, abilitazioni professionali, gavette lavorative e inevitabili disavventure associate. Lo so che è arduo tentare quest'immedesimazione ora che hai 19 anni, ricordo benissimo come alla tua età questo tipo d'immedesimazione mi sembrava inutile e improponibile, vista l'estrema incertezza dei fattori in gioco, però prova lo stesso. Sei nel futuro: hai 35 anni, e finalmente trovi la forza d'imporre la tua dignità ai tuoi genitori, di accettare il distacco affettivo da loro, dopo aver tollerato e retto una situazione di assecondamento per tutta la gioventù; finalmente inizi a poter strutturare la base della tua vita affettiva su figure che ti meritano... ma non sei più giovanissimo, hai gettato via 10-15 anni tra i migliori della tua vita, e trovare quei riferimenti affettivi è molto più difficile, il che può significare impossibile se non sei fortunato. Ti guardi indietro e capisci quanto sia stato stupido tollerare, aspettare, esitare per debolezza e remore affettive, perché gli anni passano inesorabili e la vita è soltanto tua ma hai permesso ad altri, proprio i tuoi genitori che avrebbero dovuto agevolarla, di condizionarla invece in maniera pesantissima. Ripensi a quanti rapporti, con amici e potenziali fidanzati, hai vissuto con sotterfugi e limitazioni tali da averli fatti naufragare, tra conflitti dilanianti, e per cosa? sempre per aver consentito a chi dovrebbe volere il tuo bene e la tua felicità, di opprimerti e di decidere al posto tuo. Vale davvero la pena? piangere, disperarsi, meditare il suicidio?

 

Io non conosco le leggi e i servizi sociali, ma credo che le azioni compiute dai tuoi genitori sarebbero sanzionabili e impedibili, se tu chiedessi aiuto a consultori o istituzioni: tu sei maggiorenne, ma finché non sei autosufficiente hai diritto al mantenimento o comunque all'aiuto dei tuoi genitori; così almeno mi risulta che dica la legge italiana e le sue più condivise interpretazioni d'oggi; il fatto di vivere in casa loro, che poi è virtualmente casa anche tua perché casa non è soltanto un contratto d'intestazione ma anche un luogo di vissuto, ti vincola certamente ad alcune regole, ma di convivenza, non di controllo tale da ledere la dignità personale e alcune tue libertà fondamentali, come la violenza psicologica e l'ostilità verso tue amicizie non antisociali. Cioè, l'atteggiamento dei tuoi credo sia addirittura denunciabile, al limite sarebbe lecito se riguardasse amici criminali, insomma ti esorto vivamente a chiedere aiuto... anche a conoscenti di famiglia che dovrebbero intervenire in questa situazione, so di dire una cosa abbastanza insolita per la nostra cultura omertosa, in altre parole i genitori razzisti e opprimenti come i tuoi dovrebbero venire emarginati e/o assillati anche da tutti i vostri parenti e dai loro amici, dammi retta, chiedi aiuto a quante più persone possibile, non permettere a nessuno di risponderti che non sono affari suoi o che ritiene meglio non immischiarsi, contrasta l'omertà con tutta la forza dei valori di civiltà che oggigiorno sono ampiamente diffusi nella nostra cultura, bisogna soltanto trovare la forza di rivendicarli e di applicarli.

Link to comment
Share on other sites

Molte cose mi hanno colpito del tuo resoconto.

 

Il titolo del topic: situazione «insostenibile». E' vero, sei al limite della sopportazione, dunque devi proteggerti e aiutarti. Il modo te lo hanno già detto gli altri: devi fare un programma a lunga gittata, che vada verso

- la lontananza dai tuoi (proteggerti)

- l'indipendenza, il lavoro (aiutarti)

 

La situazione psicologica: hai pianto con tua madre non solo perché cercavi conforto ma perché sei affettivamente legato a lei, ai tuoi genitori. Poi un maschio ha verso la madre sempre un certo qual senso di colpa, che del resto tua madre non fa che voler aumentare in te. Quindi non devi parlare troppo. Né devi lanciarle accuse: guai agli sfoghi! guai ai lunghi discorsi! Li pagheresti solo tu. Perché dopo ti procurerebbero sensi di colpa paralizzanti - e non te lo puoi proprio permettere. Non devi certo odiarli: ma difenderti da loro si. Parla poco, agisci liberamente, difenditi.

 

Sei uno studente fuori sede? Se è così (a meno che mi ballino gli occhi, non sono riuscito a leggerlo nel tuo post), qui c'è lo spiraglio di luce.

 

Perché per aiutarsi bisogna prima di tutto difendersi, ma poi anche «prendere» dalla vita - che alla lunga è ciò che ti modifica. Continua ad avere amici gay, e poi cercati un tuo lui.

Link to comment
Share on other sites

Ecco, prova a raccontarci un po' meglio qual è la tua situazione attuale: è Stars2000 che ha detto che sei uno studente fuori sede, ma nel tuo post non ne parlavi... e se dici che ti fanno storie perché sei rientrato all'una mi pare di capire che tu viva ancora coi tuoi. Insomma spiegaci meglio questo aspetto.

 

Guarda, non si tratta di odiare i tuoi genitori o di disfare la tua famiglia, ma di pensare a te stesso, se i tuoi genitori non vogliono  capire che dovrebbero preoccuparsi prima di tutto della tua serenità. E' un tuo diritto e non devi sentirti in colpa se cerchi di farlo rispettare. A questo non ci arriverai certo con le discussioni all'ultimo sangue: sono d'accordissimo con chi ti consiglia di evitarle, soprattutto in questo momento in cui hai così paura di affrontarne altre.

 

Per evitare le occasioni di discussione, davvero dovresti cercare per ora di conquistarti un minimo di autonomia, per esempio sugli orari: ho un figlio della tua età e un interrogatorio per un rientro all'una mi sembra oggettivamente ridicolo... Su questi aspetti pratici sì che servirebbe una discussione, ma fatta prima e non dopo il rientro, tagliando corto qualsiasi altro tentativo di passare dalla discussione sugli orari di rientro a quella sui tuoi amici o su chi frequenti o sulla tua vita in generale! Pensi che sia possibile? Dire ai tuoi che se non ti danno autonomia sarai costretto a prendertela non è un ricatto, è semplicemente far capire a quali conseguenze andranno incontro con il loro atteggiamento.

Link to comment
Share on other sites

Rispondo ai vostri messaggi.

 

Innanzitutto ringrazio tutti per l'interessamento; il vostro interesse mi fa sentire meglio.

 

Io sono uno studente fuori sede, ma relativamente vicino a casa...quanto basta per potere essere spesso a casa. Infatti sono a casa tutte le settimane il fine settimana e sarò a casa tutto il periodo di Natale...

stars2000 lo avevo già conosciuto in altre circostanze, quindi già lo sapeva che ero studente fuori sede.

 

Anche se può sembrare poco il tempo che passo a casa è un inferno; spessissimo a causa delle discussioni devo rifugiarmi e scappare nell'appartamento univeritario e andarmene via...in tranquillità...ma là non conosco molte persone ed in questo modo saltano le uscite con gli amici e mi isolo in solitudine.

Quando sono a casa (più giorni alla settimana) è un tormento.

Sono molto d'accordo su quello che dite riguardo l'evitare le discussioni...più forza e violenza ci metto (una volta io e mia madre siamo venuti alle mani...e ovviamente ha avuto la peggio) più sto male; ad esempio in quell'episodio sono stato male circa due settimane..semplicemente mi svuoto dell'energia interiore che ho e più male faccio alle persone che voglio bene (genitori) più tutto mi torna indietro e mi ferisce in modo lancinante.

Sono d'accordo sul distacco e sulla difesa...ci avevo già pensato...ma non so come metterlo in pratica...non c'è quasi verso di evitare una discussione con mia madre...mi segue ovunque, mi ossessiona per tutta la casa e se anche me ne vado via dalla città...il discorso è solo rimandato.

Come ad esempio adesso... pur non avendo esami o lezioni sono nella città universitaria a riorganizarmi e raccogliere energie perchè so che dovrò difendermi ancora...però so anche che ogni volta ne esco male da un conflitto...e non so proprio come evitarlo...non posso fare diventare muta mia mamma e io faccio moltissima fatica a non ascoltare quello che dice.

Mio padre invece è leggermente meno problematico ma non certo un santo...in pratica mi ha detto che con mia madre devo vedermela da solo e nel frattempo si approfitta della mia debolezza per impormi studi religiosi...e pure in questo mi devo difendere...

 

Faccio un esempio...una volta sono andato a trovare dei miei vecchi amici...ci sono andato davvero...altre volte invece dico qualche balla per vedere il ragazzo con cui sto adesso (anche se non è facile...).

In entrambi i casi vengo riempito di domande.

Infatti, quando esco devo dire (e se non lo dico succede una lite inimmaginabile che poi mia mamma svia sul "solito discorso") con chi esco, dove vado, a che ora torno, cosa faccio....giuro che non sto scherzando.

Lo so che ho quasi 20 anni...infatti è una situazione assurda...ma purtroppo è così e per tutti i motivi che ho detto finora non è facile cambiarla.

 

Non so come fare a difendermi senza uscirne mezzo morto...senza svuotarmi..

 

Infine, io voglio continuare a studiare...lavorare adesso non è una prospettiva che prenderei in considerazione.

 

 

Ringrazio ancora tutti.

Link to comment
Share on other sites

Ti posso chiedere cosa sarebbero questi "studi religiosi" che tuo padre ti impone?

Posso anche chiederti in quale Regione vivi?

Scusa ma è solo per capire meglio la situazione.

Link to comment
Share on other sites

Si, diciamo che non mi addentro molto nei dettagli perchè ho paura di essere scoperto (lo so è irrazionale) ma mia mamma mi guardò pure nel computer una volta...ma ora è ben protetto...non vorrei si mettesse a cercare notizie sui gay e trovasse questi post. (ammetto la mia paranoia)

 

Vivo in Lombardia, mio padre fa parte di una setta religiosa diversa dalla religione di mia mamma, e più di una volta ha provato a impormi anche con dei ricatti psicologici le sue idee...

Link to comment
Share on other sites

 

 

Faccio un esempio...una volta sono andato a trovare dei miei vecchi amici...ci sono andato davvero...altre volte invece dico qualche balla per vedere il ragazzo con cui sto adesso (anche se non è facile...).

In entrambi i casi vengo riempito di domande.

Infatti, quando esco devo dire (e se non lo dico succede una lite inimmaginabile che poi mia mamma svia sul "solito discorso") con chi esco, dove vado, a che ora torno, cosa faccio....giuro che non sto scherzando.

Lo so che ho quasi 20 anni...infatti è una situazione assurda...ma purtroppo è così e per tutti i motivi che ho detto finora non è facile cambiarla.

 

Non so come fare a difendermi senza uscirne mezzo morto...senza svuotarmi..

 

Infine, io voglio continuare a studiare...lavorare adesso non è una prospettiva che prenderei in considerazione.

 

 

Ringrazio ancora tutti.

Sullo studio hai perfettamente ragione, sarebbe stupido tagliarti le ali in questo modo per una situazione che per quanto insostenibile non è estrema. Meglio questo che fare un lavoro schifoso per tutta la vita.

 

Per il resto, ci vuole tempo per prendere le distanze. Andando avanti, man mano che risponderai sempre meno a domande e provocazioni, avrai più spazio.

Il fatto che tu viva fuori è già una gran cosa. Per quanto pedanti e sospettosi non possono seguirti ogni istante, quindi il vero problema sta nel come guardi la tua situazione. Vivi la tua vita con tranquillità e rifila qualche balla ai tuoi per metterli buoni finchè non sarai pronto per parlargli, se vorrai farlo. E' logico che se ti metti li a rispondere e analizzare il tono di tutte le loro domande diventa insopportabile, ma se tiri un bel sospiro e fai scivolare cambia tutto. Questo non vuol dire chiudere la porta in faccia ai tuoi, solo nelle questioni private, poi per il resto comportati come sempre. La tua vita privata però non deve essere oggetto di discussione e giudizio almeno che non sia tu a deciderlo.

Link to comment
Share on other sites

E' una situazione nel omplesos simile alla mia. Non sò darti ricette ma devi cercare di conquistare la tua autonomia. Tu conoscii tuoi genitori meglo di chiunque usa il cervello e convincili che ormai sei grande

Link to comment
Share on other sites

Dal primo post sembrava una situazione ben peggiore...voglio dire: studi fuori sede e li vedi solo nel WE, hai un ragazzo e quindi si può

presupporre un affetto compensativo ed anche una consapevolezza maggiore di ciò che sei...

 

Va bene tua madre è assurda e tuo padre è fanatico ( testimone di geova? ) 

diciamo che tuo padre cerca la conversione teorica mentre tua madre è più

pragmatica, di fatto quindi più pericolosa.

 

Non capisco però che senso abbia tutto questo controllo a casa, quando dal Lunedì al

Venerdì, di fatto potresti fare ciò che vuoi...è incoerente, mi pare.

Link to comment
Share on other sites

Beh, il fatto che SweetBoy esprima tutto questo disagio per la situazione significa che lui la percepisce come molto pesante, al di là di quello che noi abbiamo capito delle condizioni pratiche; magari il ragazzo con cui si vede è nella città dove vive con i genitori e non in quella universitaria, per esempio, quindi il controllo sulle uscite rende la vita difficile... Comunque la madre, da come viene descritta, mi sembra davvero esasperante e immagino quanto sia difficile vivere in una situazione del genere. Il fatto che SweetBoy dica di essere al limite della sopportazione mi sembra da non sottovalutare. In quanto al padre, il termine tecnico "studi biblici" fa capire abbastanza bene di quale gruppo faccia parte  :D In una situazione del genere (dove immagino anche i contrasti che ci possano essere tra i genitori dal punto di vista religioso e quindi anche una specie di gara a "chi è più capace" a tenere a bada il figlio...) penso sia particolarmente difficile arrivare da solo a sostenere un comportamento che possa far migliorare le cose.

 

SweetBoy, ti dò un consiglio in più, oltre a tutte le cose sensate che sono già state dette, poi dovrai valutare tu se nella tua situazione può servirti o meno: quando la situazione familiare è davvero difficile da gestire, può forse essere d'aiuto la mediazione di una persona esterna o comunque il contatto con qualcuno a cui tu possa raccontare le cose in modo disteso e approfondito e che ti possa sostenere con consigli adeguati. Per esempio, in molte città e paesi esiste un Consultorio per giovani, dove si possono trovare persone con diverse esperienze e competenze che possono dare un aiuto in diversi modi, anche in caso di difficoltà relazionali in famiglia. Tieni presente che i professionisti sono legati al segreto professionale, se ti preoccupa la privacy.

Link to comment
Share on other sites

 

Io sono uno studente fuori sede, ma relativamente vicino a casa...quanto basta per potere essere spesso a casa. Infatti sono a casa tutte le settimane il fine settimana e sarò a casa tutto il periodo di Natale...

 

Anche se può sembrare poco il tempo che passo a casa è un inferno; spessissimo a causa delle discussioni devo rifugiarmi e scappare nell'appartamento univeritario e andarmene via...in tranquillità...ma là non conosco molte persone ed in questo modo saltano le uscite con gli amici e mi isolo in solitudine.

Quando sono a casa (più giorni alla settimana) è un tormento.

 

 

La sede universitaria dove studi è la tua vera possibilità, da sfruttare, per raggiungere un bel po' di autonomia

e non farti soffocare da tua madre.

 

Voglio dire che è li che devi cercare di farti nuovi amici, costruirti abitudini e interessi nuovi. Il periodo universitario non è infinito: se non fai così, rischi di trovarti a 25 anni con un rapporto di dipendenza da tua madre analogo a quello di oggi. Parlo soprattutto di "colla" psicologica.

 

Capisco che lì sei abbastanza solo, ma lì parti da zero, sei libero: cerca di vedere la cosa in quest'ottica.

E non ti abbattere: hai tutte le possibilità per farcela.

Link to comment
Share on other sites

ma dai! hai vent'anni... se i miei fossero così, io gli farei bye-bye e tanti saluti!

ma che cosa vogliono? che ti faccia prete?

tu fallo, e poi ti fai trovare in sagrestia col tuo ragazzo... e dici loro: "il demonio mi ha corrotto!" XD

sinceramente, per quando tu possa volere bene a tua madre, devi allentare i rapporti (reali&sentimentali).

altrimenti, potresti esserne soffocato...

Link to comment
Share on other sites

Quel che dice Isher è giusto, probabilmente ancora non ti sei ben ambientato all'Università

però tutto ciò che ti lega all'ambiente familiare, anche se esterno ad esso ( amicizie, ragazzo )

rischia di tenerti emotivamente incollato a casa, anche se fai l'università. L'università non deve

essere una pausa ( ovviamente in cui poi studi...) fra i tuoi ritorni a casa, devi valorizzarla.

 

Ci deve essere un lavoro tuo, anche introspettivo, per riuscire a rompere probabilmente un

legame emotivo di dipendenza, indotto da genitori ingombranti: altrimenti ti fai risucchiare.

In poche parole devi valutare la loro azione non solo per ciò che esteriormente fanno, quando

sei con loro, ma anche per ciò che riescono a non farti fare quando sei all'Università.

 

Tu senti l'insostenibilità della situazione ( cosa che io non intendo sottovalutare...) ma la

situazione oggettiva, anche con un aiuto come dice Clara, ti consente di lavorarci sopra.

Link to comment
Share on other sites

Ringrazio ancora tutti per le risposte.

 

Sto provando in questi giorni, anche col vostro aiuto, a riorganizzare le mie idee.

Ho provato a ricostruire la mia mente...con studi e riflessioni personali.

Spero questa volta di essere forte abbastanza.

 

Vedrò di tenervi aggiornati  :D

Link to comment
Share on other sites

Sono molto d'accordo su quello che dite riguardo l'evitare le discussioni...più forza e violenza ci metto (una volta io e mia madre siamo venuti alle mani...e ovviamente ha avuto la peggio) più sto male; ad esempio in quell'episodio sono stato male circa due settimane..semplicemente mi svuoto dell'energia interiore che ho e più male faccio alle persone che voglio bene (genitori) più tutto mi torna indietro e mi ferisce in modo lancinante.

Sono d'accordo sul distacco e sulla difesa...ci avevo già pensato...ma non so come metterlo in pratica...non c'è quasi verso di evitare una discussione con mia madre...mi segue ovunque, mi ossessiona per tutta la casa e se anche me ne vado via dalla città...il discorso è solo rimandato.

Come ad esempio adesso... pur non avendo esami o lezioni sono nella città universitaria a riorganizarmi e raccogliere energie perchè so che dovrò difendermi ancora...però so anche che ogni volta ne esco male da un conflitto...e non so proprio come evitarlo...non posso fare diventare muta mia mamma e io faccio moltissima fatica a non ascoltare quello che dice.

Mio padre invece è leggermente meno problematico ma non certo un santo...in pratica mi ha detto che con mia madre devo vedermela da solo e nel frattempo si approfitta della mia debolezza per impormi studi religiosi...e pure in questo mi devo difendere...

 

Faccio un esempio...una volta sono andato a trovare dei miei vecchi amici...ci sono andato davvero...altre volte invece dico qualche balla per vedere il ragazzo con cui sto adesso (anche se non è facile...).

In entrambi i casi vengo riempito di domande.

Infatti, quando esco devo dire (e se non lo dico succede una lite inimmaginabile che poi mia mamma svia sul "solito discorso") con chi esco, dove vado, a che ora torno, cosa faccio....giuro che non sto scherzando.

 

Smettere d'inventare balle è il primo passo, insieme alla CALMA con cui devi rispondere a tutte le domande, ribadendo il tuo diritto a frequentare il tuo attuale fidanzato e le amicizie che scegli (se non sono persone che compiono atti criminali), insomma tua madre deve capire che tormentarti non serve, che sta soltanto perdendo tempo; dopodiché, io ti ribadisco il consiglio a considerare di chiedere aiuto anche a qualche servizio sociale, se non addirittura alle autorità, perché la violenza psicologica a questi livelli credo possa configurare anche un reato, e, come ti ho accennato, i tuoi non possono mandarti via di casa semplicemente perché non approvano la tua condotta se la tua condotta è socialmente corretta.

 

Non lasciar passare altri mesi o anni senza smuovere mari e monti per mettere i tuoi genitori in condizioni di non nuocere... Alla fine del tuo primo post hai manifestato tentazioni suicide, non devi sminuire questa cosa anche se magari razionalmente pensi che non lo faresti mai, non spaventarti di realizzare quella portata dell'esasperazione e anzi usala per chiedere aiuto a persone esterne e autorità, è un elemento che quasi nessuno oggi sottovaluterebbe, non spaventarti di ciò che la gente potrebbe pensare di te, succederà un casino ma il casino peggiore è ciò che già ti sta accadendo e che non potrà che peggiorare (ma possibile che il background di film-dossier e telefilm prosociali che abbiamo nel 2007 non insegni nulla? :D)

Link to comment
Share on other sites

O MIO DIO...

che situazione di merda! tuo padre che ti impone idee di sette religiose, tua madre che ti fa ogni giorno il terzo grado...! ma si puo?  

 

loro sospettano.... e temono la verita'..questo e' scontato..

 

l'unico consiglio che ti hanno gia' dato in tanti e' quello di evitarli il piu' possibile! non scendere per i week end! fatti delle amicizie (gay o no) e racconta loro una marea di balle (ma devi essere molto bravo in questo) per e' quello che si meritano! ...poi una cosa :non odiarli... gia' la loro ignoranza e' un ''punizione non trascurabile'' e piu' in la  perdonali.. perdonali per tutto il male che ti hanno fatto... io ti darei un consiglio che in genere non doo mai..ma ci vuole molto molto coraggio.... di a tua madre che hai bisogno di parlare con un psicologo.... vedi questo psicologo come la pensa e se e' bravo vedrai che vorra' fare delle sedute con i tuoi genitori..e li aiutera' a capire, accettare, comprendere....

ho dato questo consiglio (che do solo in casi limite) ad un mio amico ed ora il suo straordinario psicologo di nizza ha riportato serenita' in famiglia! .... ...

 

non so proprio dirti altro...se non EVITALI! continua a volergli vene ma ALLONTANATI!  

e perfettamente inutile provare a parlargli e una cosa.... NON FARE COMING OUT!  come minimo ti portano dal prete a farti esorcizzare...

Link to comment
Share on other sites

secondo me docresti dirgli solamente la verità, mamma è inutile che mi fai il terzo grado e che mi opprimi, sono gay, ho un ragazzo, delle amicizie nell'ambiente e non ho intenzione di cambiare, fattene una ragione. almeno sei schietto e diretto, ed eviti terzi gradi che a quel punto sarebbero inutili.

Link to comment
Share on other sites

secondo me e' rischioso

si è rischioso, ma vivere cosi è impossibile, dato che purtroppo la situazione è questa, devi prendere delle decisioni che non vorresti, non puoi andare avanti come se nulla fosse.

Link to comment
Share on other sites

Posso dire semplicemente che ho trovato molto bello il post di Cambiapelle, quello dove parla del consiglio che aveva dato a un suo amico in una situazione simile?

 

Darti consigli dall'esterno, SweetBoy, è difficile, perché noi che non viviamo direttamente la tua situazione tendiamo a interpretare quello che ci hai raccontato in base al filtro della nostra comprensione e delle nostre esperienze.

 

E non dimenticarti che devi tenerci aggiornati!  :D

Link to comment
Share on other sites

Vi ringrazio ancora per le risposte e vi aggiorno sulla situazione...

 

Sono tornato a casa, e sarò a casa per circa due settimane per le festività.

Per il momento va meglio, forse l'ultima lite avuta con mia mamma prima di partire ha avuto qualche piccolo effetto, anche se probabilmente sarà solo provvisorio (spero quanto basta per coprire le festività).

Comunque il mio ragazzo è della mia città, per questo ho qualche problema in più... (a volte faccio fatica ad essere me stesso con lui a causa delle mie paure e delle preoccupazioni che mi inducono i miei...però io sono molto attaccato a lui....).

 

Per il momento non voglio fare mosse perchè anche se sono riuscito a riordinarmi un po' le idee, sono consapevole di non poter permettermi un altro scontro...perchè cadrei ancora.

Quindi, finchè la situazione lo consente intendo "scivolare" via il più possibile dalle discussioni e dalle domande.

Nel frattempo spero di rafforzarmi...però nonostante io abbia le mie idee, sono facimente suggestionabile e probabilmente alla prossima discussione mi indebolirò ancora parecchio...credo anche io che razionalmente sia il caso di staccarmi dai miei genitori...ma sentimentalmente e psicologicamente non so come fare a staccarmi e come diventare più forte e rendere intoccabili le mie idee.

Link to comment
Share on other sites

l'unico modo che hai per ''rafforzarti'' e' di circondarti di persone che ti aprezzano per quello che sei... per ora queste persono non possono essere i tuoi genitori, ma i tuoi amici piu' cari.

non guastare il rapporto col tuo ragazzo..non ve lo meritate.

un bacio sincero

Link to comment
Share on other sites

Vi avevo detto che vi avrei aggiornato, quindi vi aggiorno:

 

Sono a casa da diversi giorni ormai e ho passato in famiglia le festività...e sarò a casa almeno altri dieci giorni.

 

Sono in uno stato disastroso, le discussioni non riesco nè ad evitarle, nè ad affrontarle...ormai discuto con un filo di voce e basta ed è sufficiente una sola parola da parte di mia madre per farmi davvero male...

Di notte mi agito, non riesco a dormire, scappo di casa, sto via da mattina a sera, ma quando torno e sono in casa è un inferno...purtroppo non posso non tornare...cerco di starci il meno possibile comunque...

 

Ormai in me è nato un senso d'ansia costante per la paura di mia mamma, stamattina non riuscivo ad alzarmi dal letto per la paura di incontrare mia mamma nell'altra stanza...

 

Il rapporto col mio ragazzo continua ad essere molto difficile, ma sta resistendo con fatica...

 

Sono in rotta verso il disastro...ormai quando discutiamo sto così male da perdere la testa e quando scappo, mi sfogo in auto...e non è molto il caso sfogarsi in auto con nebbia e ghiaccio...ed ogni volta è peggio.

 

Disperato, oggi vado dal medico di famiglia, come mi è stato consigliato...per motivi di salute "mentale".

Link to comment
Share on other sites

Il medico di famiglia al massimo potrà prescriverti qualche ansiolitico per ridurre il tuo stato di ansia e farti dormire meglio: ti rendi ben conto che questa non è la soluzione.

 

Il tuo disagio ti dimostra che cercare di mettere a tacere i problemi non serve, saltano fuori di nuovo e rischiano di travolgerti.

 

Credo che tu possa trovare, in quello che ti è stato detto qui sul forum, quali possano essere le cose da fare che ti possano aiutare a uscire da questa situazione.

 

Se vuoi, puoi provare a raccontarci meglio cosa tira fuori tua madre in queste discussioni...

Link to comment
Share on other sites

infatti come dice clara  cerca di sfogarti qui sul forum  e cerca di non scaricarti sul tuo ragazzo che , mi sembra , sia unica ancora che hai .

poi secondo me devi avere i c******* e cercare di affrontare tua mamma ... non è che fuggendo risolvi i tuoi problemi

Link to comment
Share on other sites

  • 3 weeks later...

Ciao a tutti, dopo qualche tempo torno a scrivere per tenervi aggiornati..

 

Sono stato dal dottore psichiatra e mi ha prescritto uno psicofarmaco, poi sto iniziando a vedere uno psicologo...

Nel frattempo, scoppiando, ho detto a mia mamma dei farmaci, del dottore e dello psicologo...ci è rimasta malissimo.

 

Ora non osa più dire niente quando esco, ma probabilmente è solo una situazione provvisoria, anche perchè le scappano ancora battute poco felici ogni tanto...la tensione è comunque ancora alta..

 

Nel frattempo col mio ragazzo è finita, ma per motivi che non c'entrano coi miei problemi...per me è un periodo difficile...

 

Sono leggermente più sereno, forse per effetto dei farmaci che iniziano leggermente l'effetto...però sono ben lontano dalla soluzione.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...