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Omofobia: come affrontarla in classe?


Iron84

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Il diavolo è fetente e da quando ho scritto che a scuola non mi è mai capitato di sentire pubblicamente opinioni retrograde sono stato smentito proprio oggi.
Oggi la mia collega di sostegno mi riferisce che in classe un collega abbia fatto delle battute da bar con i ragazzi accertandosi della loro virilità e che in pratica doveva piacergli la figa.

Parlallelamente, sempre perchè il diavolo è fetente, arriva un collega molto distinto ma leggermente effemminato per una supplenza e viene schernito non appena lui va via ed io arrivo  in classe, sperando di trovare una spalla. Sinceramente non è la prima volta che in classe sento battute o opinioni omofobe ma  sono estemporanee in un'età dove in generale qualsiasi diversità è mal vista.
In questa classe però ho sentito chiaramente l'omofobia, quella più becera cioè figlia dell'ignoranza ma anche quella facilmente gestibile, perchè fatta da ragazzi immaturi in cerca di attenzioni.

Io ho liquidato la cosa dicendo che erano dei cavernicoli e di rimanere vergini fino al matrimonio da buoni conservatori però la cosa è finita li in quanto certe tematiche non vanno nè represse nè tantomeno lasciate passare.

Come affrontare l'argomento in maniera compiuta?

Da un punto di vista didattico bisogna utilizzare una tecnica un pò Socratica, cioè far esprimere le loro opinioni e poi fargli capire che se applicate porteranno a certe conseguenze logiche. Tendenzialmente questo approccio porta a riflettere nello stesso tempo accetto suggerimenti o materiali che possano aiutarmi ad aprire un dialogo in questo senso.

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Non puoi denunciare i docenti omofobi in direzione ?

non ci sta che loro fanno battute omofobe in classe. Gli alievi poi ripetono quel che lu dice.

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Concordo con marco7, bisogna riferire alla presidenza il prof omofobo per fargli capire che certi comportamenti non sono tollerabili a scuola. In seconda battuta va fatto un discorso ai ragazzi sul rispetto di tutti e che certe battute che sembrano divertenti non lo sono affatto.

L’ho scritto in un altro post, la scorsa settimana ho chiesto ai miei studenti di terza media perché usano gay per prendere in giro. Mi han detto che non sono omofobi ma usavano il termine per divertimento. Gli ho spiegato che bisogna rispettare tutti e che se ci fosse qualcuno di gay il gioco sarebbe tutt’altro che divertente.

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12 hours ago, Iron84 said:

Come affrontare l'argomento in maniera compiuta?

Da un punto di vista didattico bisogna utilizzare una tecnica un pò Socratica, cioè far esprimere le loro opinioni e poi fargli capire che se applicate porteranno a certe conseguenze logiche. Tendenzialmente questo approccio porta a riflettere nello stesso tempo accetto suggerimenti o materiali che possano aiutarmi ad aprire un dialogo in questo senso.

sul tema l'arcigay una quindicina d'anni fa elaborò questo sussidio didattico

https://www.arcigay.it/wp-content/uploads/2008-Schoolmate-Manuale-per-insegnanti1.pdf

non so se l'abbiano aggiornato da allora (probabilmente sì, ma dovrei chiedere).

cmq dovrebbe essere ancora valido come base per impostare un progetto

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15 hours ago, Iron84 said:

collega molto distinto ma leggermente effemminato per una supplenza e viene schernito non appena lui va via ed io arrivo  in classe, sperando di trovare una spalla. Sinceramente non è la prima volta che in classe sento battute o opinioni omofobe

Il collega è stato schernito perché effeminato ed omoeroticamente inclinato o solo perché effeminato?:

perché in questo secondo caso non si può parlare di omofobia.

Peraltro canzonare i difetti anche fisici dei docenti è prassi antica, anche ai miei tempi non si scherzava, benché allora, se alcuno fosse stato scoperto, avrebbe sopportate conseguenze molto gravi, mentre oggi al più lo si disapprova.

Edited by Mario1944
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8 hours ago, Micioch said:

L’ho scritto in un altro post, la scorsa settimana ho chiesto ai miei studenti di terza media perché usano gay per prendere in giro. Mi han detto che non sono omofobi ma usavano il termine per divertimento. Gli ho spiegato che bisogna rispettare tutti e che se ci fosse qualcuno di gay il gioco sarebbe tutt’altro che divertente.

La formula, classica, è "sei proprio" + "elemento virtualmente estraneo al gruppo con comportamenti differenti da quelli che ci contraddistinguono ". 

Sei proprio ghei. Sei proprio un napuli (o terrone). Sei proprio un giargianese. 

È un processo di affermazione del gruppo, e non si può vietare a priori. Bisogna cercare di proporre un'alternativa all'interno di un atteggiamento che è comunque naturale. 

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Per ora non lo stanno più dicendo. Comunque si, mi aspetto che si inventino un sostituto al più presto. Se gli dicessi di usare pollo ad esempio non lo accetterebbero 

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Probabilmente sarò ot 

Ma ai ragazzuoli ignoranti e bulletti io se fossi prof li interrogherei ogni santissimo giorno e lancerei 2 e 3 come se piovessero. Di inverso un bellissimo ragazzo gay lo porterei a 10 pure se sbagliasse tutto.  I prof non fanno testa coglioni erano e coglioni saranno meglio curare le piante che possono essere ancora salvate.

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20 hours ago, Iron84 said:

Come affrontare l'argomento in maniera compiuta?

Dedicandovi del tempo. Magari sono cose che può fare più facilmente l'insegnante di lettere, mentre se si insegna una materia tecnica può essere più complicato ritagliarsi un'ora solo per quello, ma credo sarebbe ben spesa.

19 hours ago, marco7 said:

Non puoi denunciare i docenti omofobi in direzione ?

non ci sta che loro fanno battute omofobe in classe. Gli alievi poi ripetono quel che lu dice.

Sì, volendo si può, ma il problema non è tanto far redarguire il prof. omofobo dall'alto (sempre che il preside ci senta), quanto piuttosto sensibilizzare gli studenti.

13 hours ago, Micioch said:

L’ho scritto in un altro post, la scorsa settimana ho chiesto ai miei studenti di terza media perché usano gay per prendere in giro. Mi han detto che non sono omofobi ma usavano il termine per divertimento.

Forse al tuo posto sarei stato ancora più schietto, rivolgendomi direttamente al ragazzo che stava offendendo il compagno...qualcosa del tipo "Cristo, ma ancora stiamo ad insultare i compagni usando la parola gay? Ma dai ragazzi, non deludetemi così"

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  1. Denunciare il collega no perchè certe cose non le ho sentite con le mie orecchie inoltre sono battutine apparentemente innocenti ma fatte di proposito per far dire ai ragazzi quello che lui non può dire. Faccio un esempio, questi omofobi, se gli dici che devono dare il maschile all'alunna in transizione, loro lo fanno. Non è che sposano battaglie ideologiche però la buttano in caciara, è un comportamento subdolo .
    Detto ciò la persona in questione ha da poco perso una figlia e , giustamente, abbiamo tutti un occhio di riguardo, io non credo che il lutto abbia inciso più di tanto nella sua stronzaggine, sebbene sia convinto che i dispiaceri ci rendano persone peggiori, ma in questa fase, ripeto non sortirebbe un granchè l'effetto sperato. La cosa migliore è screditarlo agli occhi della classe, visto che con questi ragazzi ho un ottimo rapporto e un pò pendono dalle mie labbra, posso facilmente agire
  2. Sto cercando sul sito arcigay, un pò deludente come materiale, non che mi aspettassi molto di più da loro.
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5 hours ago, schopy said:

...qualcosa del tipo "Cristo, ma ancora stiamo ad insultare i compagni usando la parola gay? Ma dai ragazzi, non deludetemi così"

Non sono d'accordo. Così non capirebbero che è un comportamento non accettabile a scuola (se siamo fortunati anche fuori). La prenderebbero come la mia opinione e sicuramente non sarei autorevole su cosa è cool dire al momento.

24 minutes ago, Iron84 said:

Sto cercando sul sito arcigay, un pò deludente come materiale, non che mi aspettassi molto di più da loro.

Se sai l'inglese cerca department of education new York LGBT, sono sicuro che salta fuori qualcosa che puo' aiutarti. Hanno una legislazione all'avanguardia sul tema.

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6 minutes ago, Micioch said:

 

Se sai l'inglese cerca department of education new York LGBT, sono sicuro che salta fuori qualcosa che puo' aiutarti. Hanno una legislazione all'avanguardia sul tema.

Spero di trovare qualcosa in italiano, sarebbe molto grave se non trovassi nulla.

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52 minutes ago, Iron84 said:

Sto cercando sul sito arcigay, un pò deludente come materiale, non che mi aspettassi molto di più da loro.

Quando venne realizzato il sussidio che ho linkato passavo da quelle parti; sinceramente non so se sia stato aggiornato nel frattempo.

Pero' anche quello penso possa essere ancora valido

Edited by freedog
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On 10/27/2021 at 10:49 PM, Krad77 said:

Che materia insegni? Quanti anni hanno i ragazzi?

beh io te lo chiedevo perché hai due strade davanti possibili, ma dipende anche dall'età dei ragazzi della classe e da che materia stai insegnando.
La prima e anche in qualche modo più semplice è segnalare il problema e richiedere un intervento di educazione all'affettività che preveda l'educazione al rispetto della diversità, a quel punto hai passato la palla e sta a chi sta sopra di te se attivarlo o no, e sarebbe gestito da qualcun altro direi.
La seconda ed anche più difficile sarebbe mandare dei messaggi attraverso l'insegnamento, per esempio se fai matematica puoi dedicare una lezione ad Alan Turing e aprire una finestra sulla biografia, se fai inglese puoi farne una su Oscar Wilde per dire, se fai italiano c'è tanta roba, se fai filosofia puoi dedicarti a Platone o a Wittgenstein... sono anche punti di partenza, questo significa che devi dedicarti a tenere una finestra aperta sull'argomento per tutto l'anno scolastico, non nel senso che devi parlarne ad ogni lezione, ma che ti capiterà in tanti momenti di vedere che la questione si riapre e i ragazzi hanno qualcosa da dire, ci sono quei momenti dove nasce il dialogo in classe.

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On 10/28/2021 at 10:15 PM, Iron84 said:

Faccio un esempio, questi omofobi, se gli dici che devono dare il maschile all'alunna in transizione, loro lo fanno.

Tu invece no ne deduco

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Io ho un caro amico che da poco insegna matematica in un istituto professionale.

Già la prima settimana un suo studente di prima superiore gli ha chiesto di chiamarlo al maschile

(in realtà è partito chiedendo di venire chiamato con un nome neutro, solo dopo ha specificato che voleva i pronomi al maschile).

Ne hanno parlato in consiglio di classe e sembra che tutti i docenti siano d'accordo nel cambiare pronomi.

 

Anni fa con la mia associazione ci siamo interessati a fare il "doppio libretto" per studenti e studentesse trans

che desideravano una rettifica dei documenti durante il loro percorso accademico, prima della transizione burocratica normale.

Si pensava di introdurre una cosa simile anche nelle scuole superiori.

Un altro mio amico (inspiegabilmente anche lui professore di matematica) pensava di aprire la questione nella sua scuola,

ma si tratta di un liceo e sicuramente è più facile affrontare l'argomento rispetto a un professionale (ma sarà vero?).

 

In teoria dovremmo sbatterci per aprire dei tavoli di confronto con le scuole

(ed è molto più difficile che con l'Università - che è una sola - qui si parla di molteplici istituti);

scrivere delle linee guida, organizzare almeno un'assemblea con gli studenti di ogni scuola dove abbiamo un insegnante...

Mi vengono i capelli bianchi al pensiero :D

 

(No, le persone trans queste cose non le fanno autonomamente perché sono troppo poche

e se non vivi a Bologna non ci sono fisicamente abbastanza militanti trans per lasciare che ci pensino loro.)

 

 

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2 minutes ago, Almadel said:

ma si tratta di un liceo e sicuramente è più facile affrontare l'argomento rispetto a un professionale (ma sarà vero?).

Senza dubbio.

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25 minutes ago, schopy said:

😅

Come ci si regola in generale se capita di parlare della passata identità?

Tipo? Fammi un esempio di frase e io ti dico come risolverei

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25 minutes ago, schopy said:

😅

Come ci si regola in generale se capita di parlare della passata identità?

Quindi se tu ti senti uomo e io ti tratto come tale non basta perchè devo anche pensare che tu lo sia nonostante al momento il processo di transizione sia solo psicologico .

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Semplicemente è buona norma non usare pronomi diversi in faccia e alle spalle; se adotti il maschile per una persona non usare il femminile mentre supponi non ti stia ascoltando. Se putacaso dovesse mai sentirti mentre lo fai è probabile non ti prenda più sul serio dopo. È un po' come se tu scoprissi che un tuo collega alle spalle ti dà della ch*cca mentre davanti fa l'educato.

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18 minutes ago, Almadel said:

ma si tratta di un liceo e sicuramente è più facile affrontare l'argomento rispetto a un professionale (ma sarà vero?).

Bisognerebbe trovare il modo di bypassare la cultura ipermachista tipica del luogo.

La gente pronta ad ascoltare credo che ci sia considerando che quando andavo al professionale ho inaugurato i bagni con due ragazzotti diversi su una classe da 20...

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35 minutes ago, Renton said:

Tipo? Fammi un esempio di frase e io ti dico come risolverei

Posto che difficilmente un professore lo farà, se un amico/conoscente rievoca un ricordo es. di una situazione sociale pretransizione, preferisci venga utilizzato comunque il pronome attuale?

44 minutes ago, Almadel said:

si tratta di un liceo e sicuramente è più facile affrontare l'argomento rispetto a un professionale (ma sarà vero?).

Forse sì ma non ci giurerei; talvolta è più facile far rivedere i propri pregiudizi a persone più semplici. Nel liceo in centro invece ci insegna la figlia del famoso magistrato, il nipote del notaio, etc...se per educazione già nutrono delle perplessità su certi temi, diventa più complesso convincerli della bontà della tua proposta. E' solo una mia congettura, ma che fa il paio ad esempio con quel che mi racconta l'amico psichiatra, che vede diverse situazioni disastrate tra figli di medici 😛 

44 minutes ago, Almadel said:

Mi vengono i capelli bianchi al pensiero :D

Più di ora? Comunque dai, cercate di passare più tardi al presidio 😎

21 minutes ago, Skeletor said:

quando andavo al professionale ho inaugurato i bagni con due ragazzotti diversi su una classe da 20...

Perbacco :D 

Edited by schopy
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3 minutes ago, schopy said:

Posto che difficilmente un professore lo farà, se un amico/conoscente rievoca un ricordo es. di una situazione sociale pretransizione, preferisci venga utilizzato comunque il pronome attuale?

Io con i miei amici trans uso il loro pronome attuale anche se sto chiedendo o parlando loro di situazioni pre-t e pre-co. Lo stesso faccio se parlo di me stesso: in generale io cerco di evitare il più possibile di trovarmi nella situazione di dover usare una parola declinata al femminile quindi non lo faccio o cerco di ridurre al minimo, tant'è che se devo specificare preferisco dire "ero socializzatO al femminile" quindi sempre usando il maschile. 

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2 hours ago, Almadel said:

(inspiegabilmente anche lui professore di matematica

Anch’io insegno mate…coincidenze interessanti

 

2 hours ago, Almadel said:

In teoria dovremmo sbatterci per aprire dei tavoli di confronto con le scuole

scrivere delle linee guida, organizzare almeno un'assemblea con gli studenti di ogni scuola dove abbiamo un insegnante...

Non sarebbe meglio dirottare queste energie per discutere con la regione per fare adottare delle linee guida a livello regionale? Parlare con ogni singola scuola costa comunque tempo e fatica e i risultati sarebbero solo temporanei. Capisco che sia tutto un altro approccio a livello politico e subito partiranno quelli della teoria gender ma forse avrebbe più rilevanza nel momento in cui le linee guida vengano adottate.

 

https://www.schools.nyc.gov/school-life/school-environment/guidelines-on-gender Queste è la legislazione per New York di cui avevo parlato a inizio post per chi fosse interessato.

 

 

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14 minutes ago, Micioch said:

Non sarebbe meglio dirottare queste energie per discutere con la regione per fare adottare delle linee guida a livello regionale? 

Ho idea che non si possa fare per via dell'autonomia scolastica

14 minutes ago, Micioch said:

Parlare con ogni singola scuola costa comunque tempo e fatica e i risultati sarebbero solo temporanei.

Non credo temporanei: una volta che la scuola adotta la carriera alias perché c'è uno studente che ne ha bisogno, non può poi impedire ai successivi di usufruirne. 

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52 minutes ago, Renton said:
1 hour ago, Micioch said:

Non credo temporanei: una volta che la scuola adotta la carriera alias perché c'è uno studente che ne ha bisogno, non può poi impedire ai successivi di usufruirne. 

Pensavo al caso in cui ci sia un nuovo dirigente poco aperto alle tematiche lgbt che crei discontinuità nel percorso intrapreso dalla scuola precedentemente. Ed anche al fatto che le associazioni possono intervenire su una singola scuola alla volta mentre un intervento dall’ alto darebbe responsabilità a tutte le scuole di conoscere le problematiche legate a lgbt ed intervenire di conseguenza secondo delle direttive ben precise.

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@Micioch

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.icguicciardiniroma.edu.it/attachments/article/402/LINEE%20GUIDA_Varianza%20di%20genere.pdf&ved=2ahUKEwj4qLPtrfLzAhUM9aQKHeb-DD0QFnoECBIQAQ&usg=AOvVaw2en-syrABngPo4todHifeW

La regione Lazio ad esempio ha redatto delle linee guida in collaborazione con le associazioni GenderLens e Agendo. Non mi risulta però che con ciò le scuole laziali siano obbligate a seguirle.

Nel caso tu che insegni volessi proporre la questione all* dirigente potresti mostrare questo pdf... 🤷🏻‍♂️

4 hours ago, Almadel said:

Ne hanno parlato in consiglio di classe e sembra che tutti i docenti siano d'accordo nel cambiare pronomi.

Comunque mi fa morire 'sta cosa... Mi immagino il cringe di trovarmi in un consiglio di classe a discutere con altri bacucchi che stanno lì a dire la propria sul fatto di assecondare o meno la richiesta... 🤦🏻‍♂️ 

Edited by Renton
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22 minutes ago, Renton said:

Nel caso tu che insegni volessi proporre la questione all* dirigente potresti mostrare questo pdf...

Insegno a New York e le scuole dove ho insegnato sono sensibili a queste tematiche. (Ci sono scuole religiose che non lo sono so. Hanno licenziato un prof di musica la scorsa settimana quando hanno scoperto che si era sposato) Credo che le linee guida del department of education siano più stringenti rispetto quelle della regione Lazio. Tutti i presidi con cui ho avuto a che fare ponevano enfasi sull’importanza della questione e sulle aspettative che hanno sui prof. C’è da dire che non tutti i prof. abbiano idea di cosa si stia parlando, ma è un processo che richiede tempo. Il preside può comunque licenziare qui quindi i prof fanno meno di testa loro che in Italia. 
 

Tutto questo per dire che se le direttive arrivano dall’alto, i presidi sono costretti ad aggiornarsi, a implementare le direttive allora si vedono dei cambiamenti strutturali. Se lasciati a singoli interventi il lavoro è immane e meno efficace. 

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