Isher Posted January 25, 2008 Share Posted January 25, 2008 Culturalmente io sono un uninominalista. Tuttavia penso anche che non esista un sistema elettorale migliore in assoluto (intendo però migliore relativamente a una situazione storico-politico determinata, perché invece credo che il sistema uninominale sia effettivamente 'migliore' di quello proporzionale) e che bisogna tener conto dei momenti storici, dei Paesi, delle circostanze politiche, eccetera. Ora io credo che allo stato attuale il sistema elettorale vigente sia da preferirsi a quelli che sono stati prospettati (e che per l'appunto non sono uninominali) e che presenti almeno questi vantaggi: - permetterebbe a molta gente di andare a votare invece che rimanersene a casa, per il motivato disgusto verso la scena politica, e più ancora per la motivata dolorosa conclusione che in Italia tutto è inutile; - il concetto di rappresentanza legato al proporzionale, per quanto (a mio parere) illusorio, può funzionare momentaneamente come rilancio di un'affezione alla politica, come antidoto a una giustificata sfiducia; - non tutti i Partiti piccoli meritano di morire. Quindi per me bisognerebbe andare a votare con questo sistema, meglio se fatta l'unica riforma di esso che sarebbe veramente necessaria, cioè l'assegnazione dei seggi al Senato su base nazionale e non locale. Vi va di dire la vostra? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Roby Posted January 25, 2008 Share Posted January 25, 2008 L'assegnazione dei voti al senato su base nazionale fa venire meno l'essenza stessa del senato. Una correzione a livello nazionale è necessaria ma per me deve essere minima. Il problema semmai è proprio nell'esistenza stessa della Camera e del Senato con questa configurazione. E' inconcepibile avere due camere perfettamente identiche e simmetriche che decidono sulle stesse materie. Per me al senato certe leggi non dovrebbero mai arrivare e altrettanto alla camera, proprio per rispettare la loro natura diversa. Però questo va ben oltre la legge elettorale. Sulla legge elettorale a parte l'assenza delle preferenze è l'unico vero ed enorme problema. Il fatto che non consegni maggioranze enormi è positivo (è difficile che si ripresentino situazioni come quella appena trascorse) in situazioni che tendono sempre di più al pareggio (caratteristica che tende a proporsi anche a livello mondiale). Prendete l'esempio della camera, una differenza di voti irrisoria, una differenza di seggi abnorme. E' giusto? io credo di no, altrimenti giochiamoceli alla lotteria e non cambia niente. P.s: mi scuso se il discorso non è chiarissimo, ma ho molto sonno, mi riservo di correggerlo domenica Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted January 26, 2008 Share Posted January 26, 2008 Nessuna legge elettorale può e/o deve indurre comportamenti politici "virtuosi" Questo è il presupposto da cui partire, perchè ogni volta è l'implicito del discorso: come se il fatto che Di Pietro abbia candidato De Gregorio e Franca Rame fosse politicamente irrilevante, pur essendo un assurdo politico. Come se il fatto che Rutelli abbia imposto alla Margherita candidati funzionali ad una sua rete di relazioni autonome ( rispetto a Marini ) per ragioni di potere interno, ancorchè fossero Fisichella, un monarchico di AN, piuttosto che la Binetti, fosse irrilevante. Come se la candidatura in lista con l'Unione dei mastelliani, che non avrebbero mai superato le soglie di sbarramento già previste, fosse irrilevante. Come se le improvvide dichiarazioni e manovre di Veltroni fossero irrilevanti. Quindi le leadership commettono obbrobri politici e poi per non pagare il conto delle proprie responsabilità o per non essere costretti a fare scelte politiche rischiose, ma necessarie, dicono puntualmente che la colpa è della legge elettorale vigente, che li ha costretti. Perchè restino i leaders, si deve dire che deve cambiare la legge. Il discorso sull'uninominale secco all'inglese è un po' diverso, perchè ci si proiettano sopra aspettative di palingenesi. Non è possibile prevedere quale bipartitismo indurrebbe in Italia, o almeno io non sono capace di prevederlo. O ci si crede o non ci si crede: io non ci credo. Soprattutto dopo che abbiamo visto nascere il PD...e il PDL E' vero peraltro che la Costituzione prevede che il Senato sia eletto a base regionale e che la ripartizione dei seggi tra le regioni si effettui in proporzione alla popolazione delle regioni medesime. Questa norma esiste, anche se poi il Senato non ha una sua essenza corrispondente, poichè svolge le stesse funzioni della Camera dei Deputati. Già è un esercizio ai limiti della correttezza, combinare due strumenti correttivi del proporzionale, come soglia e premio, che in genere sono ritenuti alternativi. Poi questa legge prevede soglie duplicate ( 2% in coalizione, 4% fuori coalizione , in realtà quadruplicate perchè c'è il Senato). Insomma è evidente che è una legge fatta con il misurino . Le alternative prospettate da Veltroni non erano però meno ingegneristiche, coll'unica differenza che attribuivano l'effetto maggioritario ad entrambi i maggiori partiti. Cosa che è un evidente assurdo, al limite dell'incostituzionale e funzionale esclusivamente agli interessi di bottega del PD. Preferisco quindi una legge che non alteri i rapporti di forza interni ai rispettivi schieramenti e metta alla prova il partito democratico. Che non usi cioè il ricatto della governabilità per predeterminare l'egemonia di un soggetto politico nuovo, mai presentatosi alle urne. Un soggetto politico che, ne sono sicuro, ottenuta la legge, offrirebbe posti in lista a chiunque, come ha già fatto con Mastella in passato ( ed in ispecie Boselli, Di Pietro ) al solo fine di fare numero e garantirsi il 30%. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Acrylic Posted January 26, 2008 Share Posted January 26, 2008 Non c'era già questo topic? http://www.gay-forum.it/forum/index.php?topic=10902.0 Ha senso tenere distinte le due discussioni? Comunque la mia opinione l'ho già espressa là. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreeSpiritRis Posted January 26, 2008 Share Posted January 26, 2008 Visto che in Italia non si fà una legge se nn si ha già modo di aggirala (questo ovviamente solo per i pochi "eletti" ) .. qualsiasi scelta viene fatta la frammentazione non può essere evitata... i Partiti per fregiarsi di una percentuale elevata sottoscrivo patti con realtà territoriali anche minuscole pur di entrare in quel tessuto sociale... quindi pur essendo eletti in quel partito non sono vincolati... ergo dopo il voto si formano i "gruppi misti".. cosa inevitabile se si pensa che l'Eletto, essendo rappresentante del popolo che l'ha votato, esplica le sue funzioni senza vincolo di mandato... ossia agisce in piena libertà di pensiero... così come il cittadino gli ha concesso riponendo in lui la Fiducia espressa dal voto... questo nn si può eliminare e l'Italiano "furbetto" in Parlamento si gioca le sue carte... cmq penso che un minimo di selezione con una legge proporzionale pura ( che almeno evita la nascita di partiti Matrioška...) con sbarramento del 4-5% sia sufficiente... ovviamente và inserito cmq un premio di maggioranza per la stabilità... Detto questo... sono sicuro che si voterà cn il sistema attuale tra pochi mesi... :P chi rinucia a scrivere la lista dei deputati e quindi ad avere controllo sulle "loro" scelte... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Dago Posted January 27, 2008 Share Posted January 27, 2008 Ormai e' stata spianata la strada a Berlusconi, indipendentemente dalla legge elettorale. Prendo atto dell'incapacita' della nostra classe dirigente a creare una forza credibile a sinistra. Non c'e', e il PD e' la prova tangibile che la sinistra e' definitivamente morta. Forse, dopo altri vent'anni di Berlusconi, ci sara' il ricambio necessario per trovare quell'unita' che non c'e' mai stata, ma forse sara' troppo tardi. Chi puo' emigri. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreeSpiritRis Posted January 27, 2008 Share Posted January 27, 2008 Forse, dopo altri vent'anni di Berlusconi, ci sara' il ricambio necessario per trovare quell'unita' che non c'e' mai stata, ma forse sara' troppo tardi. Chi puo' emigri. Unità della Sinistra ??? una chimera :P ... mi piacerebbe capire a cosa ti riferisci... oggi il Centro-Sinistra è una Babele di posizioni opposte... due governi Prodi hanno dimostrato che anche con l'impegno di una figura come la sua, che pur essendo io di Dx ritengo cmq valida, non è possibile trovare una sintesi... Sò benissimo che anche nel Centro-destra ci sono posizioni differenti ma forse la capacità di sintesi on manca... 5 anni di Governo Berlusconi lo dimostrano... il suo è stato il primo Governo che nella nostra storia post-Fascista è durato per un intera legislatura... io non ho intenzione di emigrare... anche perchè l'ho già fatto in passato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Dago Posted January 28, 2008 Share Posted January 28, 2008 Unità della Sinistra ??? una chimera ... mi piacerebbe capire a cosa ti riferisci... : Ho detto espressamente (e lo ripeto visto che non hai capito) che ci vorranno a sinistra almeno altri 20 anni per raggiungere quell'unita' che non c'e' mai stata, e quando dico MAI, intendo MAI, e lo dimostrano appunto i governi di sinistra: una cozzaglia di prime donne incapaci di agire per il bene comune. I 5 anni di Berlusconi hanno dimostrato che per governare in Italia bisogna avere una buona dose di potere economico e mediatico, con aggiunta di carisma populista, ma questa e' una mia opinone personale, che ovviamente non pretendo tu possa condividere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LanX Posted January 28, 2008 Share Posted January 28, 2008 Credo fermamente che l'attuale sistema elettorale non consenta altro che di continuare ad impastare le solite facce, le solite mummie, e a rendere eterno e perpetuo questo macabro giochino di finti colpi di scena concordati con i media corrotti e che oggigiorno non fanno più vera informazione, ma servilismo politico. Non solo auspicherei quantomeno una profonda riforma, ma addirittura una demolizione totale di tutto il sistema elettorale e governativo, per riscriverlo ex-novo a partire dalle fondamenta. Una riforma così pesante da essere insostenibile per chiunque ricopra attualmente qualsiasi carica, sia essa di governo o di opposizione. Oltre ai tre punti ben noti, promossi dal V-day organizzato lo scorso 8 Settembre da Beppe Grillo, ossia: (1) fuori dalle palle i condannati/pregiudicati, (2) limite di due mandati elettorali e poi a casa, (3) possibilità di esprimere il voto di preferenza diretta; io aggiungerei una nutrita serie di ulteriori clausole che possano finalmente spezzare il malsano arroccarsi su posizioni di intoccabilità da parte dei nostri governanti, come ad esempio: (4) limite di età per i candidati a nuove elezioni a max 60 anni (se non addirittura di meno), (5) cancellazione delle cariche "a vita", (6) obbligo perentorio per ciascun partito/coalizione di presentare anticipatamente oltre al programma di governo, in caso di elezione, anche il programma di assegnazione delle cariche istituzionali (quale culo andrà su quale poltrona)..... Non dimentichiamoci che l'attuale legge elettorale altro non è che una manovra anti-costituzionale ad opera del centrodestra, che nel 2006 ha alterato a propria discrezione il frutto di un referendum popolare, nel quale gli italiani espressero la loro intenzione ad avere il diritto di scelta del candidato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Guest Dago Posted January 28, 2008 Share Posted January 28, 2008 @ LanX, purtroppo e' impossibile che la classe dirigente attuale sia la stessa ad attuare simili cambiamenti. Essa ha innanzitutto il tacito mandato di autoconservazione, e quindi non fara' mai nulla verso una direzione che di per se' eleminerebbe i politiici di professione, ovvero il 99,99 % di quelli che risiedono oggi in parlamento. Qualsiasi nuova riforma elettorare sara' sempre un piccolo rimpasto della stessa politica di oggi, basata su una logica clientelare e di potere. Mi tacitano di qualunquismo con questi discorsi, ma il mio qualunquismo non e' sinonimo di superficialita', e' un punto di arrivo, maturato dopo 15 anni nei quali ho seguito con una certa attenzione le vicende della politica italiana. Avevo quasi 19 anni quando iniziava 'Mani Pulite" (Gennaio 1992), sembrava dovesse cambiare l'italia, invece non e' cambiato nulla. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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