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Trans e drag.


Priscilla160

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Ieri parlavo con quella che potrei definire la mia drag mother,  ovvero il mio più caro amico con cui negli ultimi tempi ci divertiamo con le parrucche di Aliexpress..... potremmo scriverci un libro, sulle parrucche di aliexpress......del legame tra trans e drag.

Nei dibattiti comuni si tende giustamente a discernere le due cose, facendo presente che sono mondi totalmente opposti che non devono essere confusi, poiché il "cittadino medio", la persona comune, ancora oggi fatica molto a comprendere che una è un'arte e l'altra un'identità di genere.

Di rado, e forse potremmo farlo qui se ne avete voglia, si discute della connessione tra questi due universi, non solo in casi in cui le due cose coesistono, casi che hanno generato anche scontri tra drag queen puriste e bioqueen politicamente corrette che le accusano di transfobia. (qui semplifico molto...)

Mi piacerebbe parlare di quei casi in cui intraprendere uno o l'altro percorso (drag o trans) fa accrescere consapevolezze in una persona che può rendersi conto di dover cambiar strada.

Una concorrente di Drag Race Italia di quest'anno, Divinity, ha rivelato di aver iniziato a prendere ormoni prima di rendersi conto che la sua necessità di cambiamento era tutta racchiusa all'interno di un percorso artistico, e di averlo capito solo una volta che è venuto a conoscenza di che cosa fosse una drag queen. In altri casi, capita che alcuni ragazzi si approccino al mondo drag per poi capire che il "problema" è l'identità di genere, e a quel punto continuano a fare drag o se ne discostano perché naturalmente il mondo drag non sempre restituisce loro l'immagine di donna che hanno in testa.

Riflettendo ancora, molte trans e anche donne biologiche sono o sono state delle drag queen, o almeno hanno giocato sull'ambiguità sessuale in modo esplicito. Penso ad esempio a personaggi come Amanda Lear o Eva Robins. Più di recente, Bambola Star e Katuxa Close sono diventate a tutti gli effetti delle drag queen grazie a chi ha scoperto i loro video su Youtube.

Senza dimenticare quei locali dove l'intrattenimento drag va a contaminare quello più tipicamente da night, ovvero ballerine sexy che intrattengono clienti etero, e dove è noto da tempi non sospetti che esistono anche trans in grado di fare spettacoli di altissimo livello.

 

 

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E' un tema su cui qualche volta ho bisticciato pure io.

Ho frequentato degli ambienti in cui era evidente che ci fossero solo drag queen

(locali gay del Veneto, LARP gothic-punk o Pride Village)

altri in cui ovviamente c'erano solo trans come lo Sportello di Accoglienza Trans di Verona (e poi di Padova);

ma anche ambienti - come il Laboratorio Smaschieramenti di Bologna, quello del CSO Atlantide -

in cui il confine tra il gay effeminato ed eccentrico, la drag alternativa e la trans non era affatto scontato.

 

Non sono proprio totalmente digiuno alla questione.

Eppure ho un punto di vista sull'arte drag per nulla innocuo e normale.

Io considero gli uomini che si vestono da donne per fare spettacolo

non diversi dagli etero che si fingono gay o dai bianchi che si tingono la faccia di nero.

In sintesi l'arte drag mi pare essere a un tempo transfobica e misogina

e giocarsi tutta sugli stereotipi negativi delle femminilità più becera:

praticamente vengono messi in scena dei "troioni invidiosi" per il sollazzo del pubblico.

 

Nonostante questa mia sensazione non conosco né donne cis né donne trans

che trovino davvero offensivi questi spettacoli (se non una mia amica cis antropologa),

quindi mi sono detto che se non si offendono loro non c'è motivo che mi offenda io.

 

 

 

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47 minutes ago, Almadel said:

Io considero gli uomini che si vestono da donne per fare spettacolo

non diversi dagli etero che si fingono gay o dai bianchi che si tingono la faccia di nero.

In sintesi l'arte drag mi pare essere a un tempo transfobica e misogina

e giocarsi tutta sugli stereotipi negativi delle femminilità più becera:

praticamente vengono messi in scena dei "troioni invidiosi" per il sollazzo del pubblico.

Qui bisogna ripartire da capo, ma mi fa piacere parlarne per abbattere qualche pregiudizio dato, presumo, da una scarsa conoscenza o riflessione su quest'arte, forse perché non interessa...

Le drag non sono uomini che si vestono da donne, sono uomini che si vestono da DIVE. 

Il travestimento non è fine a se stesso o alla parodia della donna o di una donna, che, ribadiamolo, non rappresenta l'universo femminile ma se stessa in quanto diva o personaggio, e tra l'altro non è neanche detto che sia una donna perché una drag può tranquillamente vestirsi da pianta o da arlecchino, oltre che da Milva che canta Brecht.

E' un'arte che affonda le sue radici nel teatro, specialmente in Italia, e che richiede una lunga ricerca e numerose abilità spesso tutte del singolo artista (quello che fa una drag su se stessa in un teatro o al cinema lo fanno 20 persone tra costumisti, truccatori, parrucchieri, coreografi, autori ecc.)

Lo scopo è intrattenere, ma non solo, spesso è in grado di far riflettere e di dare emozioni incredibili nel rendere omaggio alle Dive e indirettamente al mondo gay che le celebra.

Totalmente assenti giudizi sull'universo femminile o su problematiche collegate e non so a quali spettacoli drag in modo specifico  tu ti riferisca parlando di di "troioni invidiosi".

Ti faccio un esempio che sicuramente non ti avrà tanto turbato o fatto indispettire. Ricordi Mrs. Doubtfire?

 

Sulla transfobia: generalmente si accusano di transfobia le puriste drag che delineano per sommi capi i canoni dell'arte drag precludendo alle donne la possibilità di partecipare a manifestazioni o concorsi. All'interno di uno spettacolo drag non esistono elementi transfobici o misogini per ciò che viene messo in scena, in quanto il personaggio rappresenta se stesso, non l'imitazione di una donna come pretesto per parlare delle donne, come dicevo qualche riga più in su.

Sarebbe un po' come se tu, presumo maschio, ti offendessi perché una tua amica fa la parodia di Totti, flexa i muscoli o si traveste da Batman e sale su un palco.

Ma del resto lo scrivi tu stesso:

47 minutes ago, Almadel said:

non conosco né donne cis né donne trans

che trovino davvero offensivi questi spettacoli (se non una mia amica cis antropologa),

quindi mi sono detto che se non si offendono loro non c'è motivo che mi offenda io.

e quindi, aggiungerei io, forse una maggior conoscenza e pazienza nel giudicare il mondo drag, ti aiuterebbe a valutare onestamente quest'arte per ciò che è senza volerci vedere per forza qualcosa di marcio vuoi perché non l'hai capita, vuoi perché non ti piace.

Edited by Priscilla160
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3 minutes ago, Priscilla160 said:

e quindi, aggiungerei io, forse una maggior conoscenza e pazienza nel giudicare il mondo drag, ti aiuterebbe a valutare onestamente quest'arte per ciò che è senza volerci vedere per forza qualcosa di marcio vuoi perché non l'hai capita, vuoi perché non ti attrae o non ti riguarda.

E' appunto quello che mi sono detto anche io.

 

 

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Importante non confondere l'arte drag con il crossdressing, o travestitismo, in particolar modo con quello collegato alla sfera sessuale. In alcuni di questi casi effettivamente sì, l'intento può essere quello di rappresentare una donna attraverso elementi estetici stereotipati sui quali però non c'è né ricerca o cura, ma nemmeno giudizi o intenti offensivi. La finalità è soddisfare un desiderio sessuale proprio o del partner, e in tanti casi basta giusto un feticcio o un riferimento, ad esempio il collant, e nemmeno il travestimento completo.

La drag c'entra ancor meno con la donna, anzi, non c'entra quasi niente. Non è donna, ma diva, il travestimento serve per esprimere una poetica, puntualmente e precisamente come fanno dive come Dolly Parton, che indossa sempre la parrucca e lo dichiara tranquillamente nelle interviste.

Nel mondo drag ci sono variabili infinite e forse è proprio da qui che deriva il successo di quest'arte, sempre nuova e inaspettata, e che presenta tanti elementi non solo troioni invidiosi...  e ci sono pochissimi punti di contatto tra le donne "medie" e le drag e voglio vedere se uscite per strada o tra le vostre conoscenze quante donne vedete in giro vestite e truccate come la Wanda Gastrica o quante donne sarebbero disposte a indossare certi abiti o gioielli. Forse Antonella Clerici a Sanremo.

Edited by Priscilla160
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55 minutes ago, metalheart said:

Trovo le drag Queen orride

Non potevi riassumere meglio ciò che cercavo di scrivere. Adoro invece i Legnanesi ma d'altronde loro sono tutt'altro che drag. 

Perché alla fine si parla sempre di grande bravura, unione di differenti discipline in un'unica persona, ma ciò che vedo è sempre lo stesso mascherone. Sarò io che non ne capisco ma, come scrissi già, è lo stesso motivo che mi portava da piccolo a non voler andare al circo a vedere i clown. Tutti uguali, stesse reiterazioni di gesti, stesse interazioni col pubblico. 

Sul discorso trans non mi azzardo, bisognerebbe sentire loro e capire se siano in genere felici di questa accoppiata o se la vivano come quando paragonano noi a Malgioglio. 

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31 minutes ago, metalheart said:

Trovo le drag Queen orride, è tutto quello che so. Mi trovo d'accordo con i dubbi di Almadel.

Che significa orride? Semplicemente non ti piacciono, nel senso che non ti piace il tipo di intrattenimento oppure qualche altro motivo? In quali occasioni non ti sono piaciute o le hai trovate orride?

Che gli spettacoli drag non piacciano è pacifico, anche se orride mi sembra esagerato dal momento che è un'arte molto vasta e variegata e ci sono moltissimi modi di essere drag, per cui un giudizio tranchant  dato sull'arte drag tutta mi fa pensare che oltre a un legittimo gusto ci sia un po' di pregiudizio o una visione parziale del fenomeno.

Ho citato l'esempio di mrs. Doubtfire, ma pensiamo a Rocky Horror Picture Show, Drusilla Foer, Bugs Bunny... addirittura Mago Merlino e Maga Magò, i primi ad affrontarsi in un lipsync for your life !!

Nel mondo dei locali gay esistono intrattenimenti drag molto variegati basati sull'immagine e l'estetica, ad esempio a La Boum di Milano si esibiscono giovani drag bellissime, mentre in altri locali ci sono comedy queen o drag queen con più proprietà di linguaggio e numeri più teatrali.

Poi ci sono i karaoke, dove le drag si sbizzarriscono nell'interpretare Milva o la Carrà, e poi le situazioni più malfamate e disparate, come i giro pizza, le sagre... dove le drag vanno ad evangelizzare orde di etero che capitano lì per caso.

4 minutes ago, Ghost77 said:

Sul discorso trans non mi azzardo, bisognerebbe sentire loro e capire se siano in genere felici di questa accoppiata o se la viviamo come quando paragonano noi a Malgioglio. 

Non è un paragone ma una riflessione sul fatto che un ragazzo in una fase embrionale possa imboccare una o l'altra strada per poi prendere coscienza di qualcos'altro durante il percorso. Spunto lanciato dalla trasmissione Drag Race e argomento del quale però si parla molto poco perché come dicevo nel messaggio iniziale, si tende sempre (giustamente!!) a rimarcare la differenza profonda tra i due concetti perché l'interlocutore medio ignorante in materia solitamente li confonde... e quindi pensa che un ragazzo gay si metta in drag per rimorchiare uomini etero, e altre bestialità...

Anche all'interno di questa stessa discussione, su un forum gay, è stato detto che le drag interpretano donne, intese come donne generiche o generiche rappresentanti dell'universo femminile rese grottesche in quanto donne, cosa che non corrisponde neanche lontanamente alla poetica di una drag.

E tra l'altro se vuoi trovare forme di misoginia in questo senso in forme di intrattenimento e comicità, ci sono esempi dove è ben più chiaro quanto la donna venga ridicolizzata. Dalla televenditrice Veronika, alla signora Cecioni di Franca Valeri, passando per le tre gemelle-oche Carlucci del trio Marchesini-Solenghi-Lopez. In nessun caso c'è misoginia, al massimo ironia, e per par condicio esistono anche le barzellette di Totti. 

 

Edited by Priscilla160
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1 hour ago, Ghost77 said:

o se la vivano come quando paragonano noi a Malgioglio.

Malgioglio però è gay.

Non è un etero che considera un'arte travestirsi da gay.

O che dice: "Io non mi travesto da gay - sarebbe omofobo - io mi travesto da CHECCA!"

Insomma, la sua non è certo appropriazione culturale...

 

In ogni caso non è vero che a me non piacciono le drag queen in senso lato,

quindi le mie perplessità non derivano dal fatto che il genere en travesti non mi piaccia.

Sono per esempio un grande fan del Rocky Horror Picture Show:

ma lì Tim Curry interpreta un travestito non sta facendo la drag queen.

Esattamente come Redmayne non fa la drag queen quando interpreta una trans  in The Danish Girl

e come non è una drag queen Jaye Davidson in La moglie del soldato.

 

In Frankenfurter però gli elementi fondamentali della drag queen ci sono:

è crudele e volgare, è a suo modo ridicolo e patetico e ha un appetito sessuale esagerato.

Il pubblico però non lo identifica come una parodia perché è autentico:

Tim Curry non mette in scena una DIVA, ma un uomo che si traveste (e che tutti chiamano al maschile).

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Mamma quanto astio, mi domando perché in un forum gay. Ma sono qua da poco e ne ho visti già molti di interventi "particolari", quindi niente di nuovo.

@Almadel, mi dispiace, ma non sai nulla delle drag queen e neanche del personaggio di Frank-N-Furter. 

Forse parli così per invidia, perché alcune drag sono personaggi importanti e potenti negli ambienti gay, cosa che mi sembra vorresti essere anche tu coi tuoi consigli da guru che in realtà mi sembrano masturbazioni mentali e molto di parte di parte che ti costruisci per autoconsolarti.

Contento te, basta che non mi segnali di nuovo ai moderatori perché, come tu vuoi offendere e accusare (le drag di essere misogine, ad esempio)

vorrei anche riservarmi il diritto che stai dicendo cose sciocchine.

Grazie e ciao ciao.

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Cara @Priscilla160, in quasi vent'anni di forum avrò segnalato forse due persone

e tu non sei fra queste: anche perché non hai detto nulla di offensivo (per i miei standard almeno).

Sono anche sempre stato educato con te, quindi fai un bel respiro profondo prima di rispondermi.

 

Mi spiace se ti senti punta nel vivo: non era mia intenzione parlar male delle drag-queen.

So di avere verso di loro un punto di vista impopolare, ma - come ho detto -

se voi donne non vi sentite offese dal loro umorismo, chi sono io per indignarmi al posto vostro?

 

Non so di quali "personaggi potenti" io dovrei essere invidioso.

L'unica drag-queen famosa che mi piace è Drusilla Foer

(ignoro se sia "potente" nel modo gay, né in cosa consista tale "potere").

Mi piace proprio per l'assenza di quel pecoreccio che mi dà sentore di misoginia.

 

(Mi piace anche molto anche Eddie Izzard, ma non se sia davvero una drag queen:

è uno stand up comedian che si veste da donna, ma non si finge donna...

è una cosa un po' particolare)

 

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19 hours ago, Almadel said:

L'unica drag-queen famosa che mi piace è Drusilla Foer

Ecco, anche a me piace, quindi rettifico, trovo tipo il 99% delle drag Queen orride, non tutte 

Grazie Prish per la risposta dettagliata 🙂

 

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On 12/20/2021 at 11:36 AM, Almadel said:

 

E' un tema su cui qualche volta ho bisticciato pure io.

Ho frequentato degli ambienti in cui era evidente che ci fossero solo drag queen /cut/

 

Non sono proprio totalmente digiuno alla questione.

 

Può essere che pur frequentando tutti questi ambienti, tu non le abbia capite?

 

partiamo dal fatto che l’arte drag potrebbe anche prendere spunto e accostarsi alla comicità en travesti e alla pantomine dame, ma sono cose diverse. In quei casi forse, e sottolineo forse, si possono trovare tracce di misoginia che magari sono anche sublimate con le risate.

Ma l’arte drag nasce come celebrazione delle donne e delle loro qualità, non il contrario, e lo è forse nel 95% dei casi. Sarebbe come dire che il motore di chi fa cosplay nasce dall’odio per i supereroi…

Forse suono ripetitivo, ma l’arte drag può portare in scena tanti personaggi. Non esiste solo la, diciamo così, donna di facili costumi… si può giocare con la donna elegante (Drusilla Foer, Miss Kasha Davis, Bebe Zahara) la soubrette che canta e balla, la modella, la pazza (Katya Zamalodchicova), la donna di commedia (Bob, Bianca Del Rio). Si può fare spettacolo in tanti modi diversi, fare drag in 100 modi diversi.

Torniamo alla donna di facili costumi. È denigratoria la scelta dell’uomo che vuole rappresentarla in drag o forse lo è lo sguardo di una società machista? Perché non si può rappresentare una donna sexy e padrona della sua sessualità, padrona di averla anche liberissima e apertissima? C’è qualcosa di male? Per la società sicuramente fino a poco fa sì, ma allora è quel punto di vista che denigra una donna, non l’idea dell’uomo gay che la porta in scena (potremmo prendere Violet Chachky che fa anche burlesque https://www.google.it/search?q=violet+chachki&client=safari&hl=it-it&prmd=invx&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwjB7ZSEnfX0AhX0SPEDHQwrAz0Q_AUoAXoECAIQAQ&biw=375&bih=634&dpr=3 oppure Dovima Nurmi https://www.google.it/search?q=dovima+nurmi&client=safari&hl=it-it&prmd=invx&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwjF1JSunfX0AhXSRvEDHfuSDuMQ_AUoAXoECAIQAQ&biw=375&bih=747&dpr=3 ). Sai quanti ragazzi gay che fanno drag hanno tenuto a dire che sono ispirati dalle donne meravigliose della loro famiglia o che hanno incontrato? In definitiva non c’è misoginia implicita nell’interpretare una donna forte, decisa e sensuale che vive il sesso liberamente. Forse c’è in chi la giudica. Ma siamo sicuri che il giudizio non venga da un certo tipo di pubblico, e non dal ragazzo che la interpreta che al 90% è un ragazzo gay? Siamo sicuri che il pubblico che giudica e dice fa la pu***** abbia capito che cosa sta vedendo sul palco?

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Mai un gay che voglia imitare un uomo virile. Perché il gay medio deve aspirare ad avere la femminilità di una donna sensuale e non di un uomo virile?( Poi cercano i camionisti eterocuriosi)

Sarebbe da scoraggiare la pratica drag. Più mascolinità!

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Drusilla Foer piace molto anche a me, ma non sono sicuro che si possa definire drag queen. Non credo neanche lei si definisca tale. La considero semplicemente un uomo en travesti. 

Le drag queen sono più esagerate e per certi versi grottesche. Adottano determinati atteggiamenti, codici e linguaggi propri della specifica sottocultura drag. 

Infatti non mi piacciono per niente, al contrario di Drusilla Foer che però vedo come qualcosa di molto differente. 

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Mah da quel che so io dietro Drusilla c’è un attore di teatro, che non aveva poi troppo successo. Ha fatto qualche prova di trucco, si è piaciuta, e si è inventata il personaggio di questa donna agée benestante che ha avuto una vita particolarmente intensa. Fa spettacoli a teatro ma recentemente vedo anche video sketch dove parla al telefono. Non è diverso dalle cose che fanno Bianca Del Rio o Jasmine Masters, per dire…

poi se lei si definisce Drag Queen non lo so, ma non è poi più di tanto rilevante, pure i Cure non si definiscono goth pur essendo i capostipiti del genere. Sicuramente quello che fa sta nelle corde di una Drag Queen. E pure Alessandro Fullin quando fa la prof di tuscolano o altri personaggi femminili.

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2 hours ago, Babadook said:

Mai un gay che voglia imitare un uomo virile. Perché il gay medio deve aspirare ad avere la femminilità di una donna sensuale e non di un uomo virile?( Poi cercano i camionisti eterocuriosi)

Sarebbe da scoraggiare la pratica drag. Più mascolinità!

Ma tu, dai tempi della tua presentazione, com'è che hai switchato nel trolling Basic? 

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7 hours ago, Krad77 said:

Sarebbe come dire che il motore di chi fa cosplay nasce dall’odio per i supereroi…

Le drag queen non imitano le donne: ne fanno una parodia.

Almeno questo me lo concedete?

Ne fanno una parodia perché il loro scopo è quello di far ridere.

 

Un mio amico e un suo compare hanno un duetto chiamato Les Bearles

- tribute band ufficiale di Paola & Chiara - e sono spassosissimi soprattutto dal vivo

(e non cantano neppure in playback).

Nel loro caso l'effetto comico è nella loro fisicità

e rendono ridicoli loro stessi e non l'oggetto della loro imitazione.

 

Quello che mi indispone è il gay (e l'etero)

che imita la trans che si prostituisce in strada.

E se frequenti un qualsiasi locale gay di questo greve umorismo drag ne trovi a iosa.

 

(Mi infastidisce moltissimo anche la drag più famosa d'Italia - Platinette -

ma proprio come persona, il personaggio non credo c'entri molto).

 

 

 

 

 

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6 hours ago, Almadel said:

Le drag queen non imitano le donne: ne fanno una parodia.

Almeno questo me lo concedete?

Ne fanno una parodia perché il loro scopo è quello di far ridere.

No, non è una parodia di donne. Non imitano tua madre, tua sorella, tua zia o la tua amica antropologa, né fanno la parodia a una qualunque generalizzazione possibile dell'universo femminile o di qualche categoria di questo universo, o su temi di questo che possno riguardarle figuriamoci risultare in qualche modo offensivi. Imitano dive, sono personaggi, che sulla scena utilizzano il travestimento come poetica per intrattenere e trasmettere il messaggio al pubblico. Poetica molto vasta, ripeto. 

Dire poi che lo scopo delle drag sia far ridere dimostra solo e ancora una volta la visione molto parziale del fenomeno e la superficialità che hai nel giudicarlo. Una drag deve saper far tutto, è questo il motto delle drag.  Però ti informo che esistono le comedy queen e ci sono persone o contesti in cui si prediligono le comedy queen, ma esistono, anzi, direi che ormai sono la maggioranza o che sono le più apprezzate, anche drag completamente diverse, e dopo 12 anni di drag race anche se non hai mai messo piede in un locale di drag o in un teatro in vita tua, almeno per sentito dire dovresti saperlo!!

E ti fai anche scudo di un politically correct tirando in ballo la misoginia dei gay, probabilmente perché, come dicevo prima, l'unico TROIONE INVIDIOSO (parole tue, quindi non è un'offesa) qui sei tu.

Metto il link di alcuni esempi per mostrare che lo scopo non si limita a far ridere, ma più in generale regalare emozioni se non addirittura far riflettere, far sì che il pubblico si ponga delle domande, esattamente come qualsiasi altro genere di spettacolo fin dalla notte dei tempi

E ti ricordo anche che esistono anche i Drag King, alcuni dei quali assai famosi. Che non imitano certo te, né gli uomini, né fanno la tua parodia. E' una poetica all'interno di una performance artistica.

E non è l'unica perfromance da drag king di Gaga ---> a RuPaul drag race ha fatto il drag king di una drag queen!! Geniale!!

Anche Virginia Raffaele  e Sabrina Ferilli hanno fatto i drag king.

 

Edited by Priscilla160
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2 hours ago, Priscilla160 said:

E ti fai anche scudo di un politically correct tirando in ballo la misoginia dei gay, probabilmente perché, come dicevo prima, l'unico TROIONE INVIDIOSO (parole tue, quindi non è un'offesa) qui sei tu.

Guarda che io distinguo assai bene l'interprete dal personaggio 🙂

Ovvio che non è un offesa se lo dici a un personaggio: sarebbe come dire che è offensivo

considerare Fantozzi un "povero sfigato", mica è un giudizio su Paolo Villaggio.

Tu purtroppo non te ne rendi conto e offendi me come persona, ma pazienza...

 

E sì: la drag queen nasce per la commedia e il suo personaggio comico è proprio il "troione invidioso".

Come ho detto anche il dottor Frankenfurter - che è un personaggio essenzialmente tragico -

è tutto giocato sulla lussuria e sulla ferocia verso i/le suoi rivali (e sul senso di inadeguatezza).

Anche l'eccezionale Agrado - interpretata da una donna cis, Antonia San Juan - in Tutto su mia madre di Almodovar

è "una prostituta trans che odia le drag", giocando sul filo tra commedia e tragedia su lussuria e invidia.

 

Sono certo che le drag queen di alto profilo oggi siano tutt'altro rispetto a questo canovaccio iniziale,

ma ti assicuro che di animazione drag nelle discoteche gay ne ho vista anche troppa

e la maschera della pazza che tira la parrucca alla rivale per accapparrarsi il maschione tira ancora parecchio.

 

Forse più che una parodia della donna è una parodia del gay effeminato,

interpretata dal gay effeminato stesso per esorcizzare certi atteggiamenti da primadonna.

Qui però bisognerebbe analizzare il ruolo liberatorio dello scheccare nella comunità gay.

 

 

 

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17 hours ago, Ghost77 said:

Ma tu, dai tempi della tua presentazione, com'è che hai switchato nel trolling Basic? 

Hai ragione! Ma il politicamente corretto degli ultimi tempi mi fa strollare! Chiedo scusa a tutti! 

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9 minutes ago, Babadook said:

Hai ragione! Ma il politicamente corretto degli ultimi tempi mi fa strollare! Chiedo scusa a tutti! 

Puoi pure dire che vorresti che tutti i gay fossero più virili:

purtroppo però dirlo ti fa sembrare il classico passivo che in discoteca

si lamenta che i veri attivi non ci sono più...

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14 hours ago, Almadel said:

Le drag queen non imitano le donne: ne fanno una parodia

Dipende da cosa intendi per parodia, in che senso lo stai usando. Se è una cosa negativa che denigra, non è quello che fanno le drag. Quando un giornalista viene attaccato, “tu non sei un giornalista ma la parodia di un giornalista”, oppure fuori da un’aula di tribunale senti “non è stata fatta giustizia, questa è una parodia della giustizia”. Se la usi in questo senso, significa tu ti attendi una cosa seria che viene rovinata da chi, a tuo giudizio, fa le cose talmente male da risultare ridicolo, ma nel senso che ridi per non piangere. Non è questo che fanno le drag.

Se però intendi parodia nel senso di svoltare l’originale per farlo esclusivamente comico, come in “Balle spaziali è la parodia di Star Wars” o “I Gem Boy fanno la parodia delle sigle dei cartoni”, in parte hai ragione. Ma è solo una parte. Le drag fanno spettacolo e quindi hanno scelto di portare la comicità fin dagli albori. Portare una donna comica non significa però denigrare le donne, altrimenti la Ocone o la Littizzetto sarebbero esecrabili.

vero è che le Drag Queen caricano certi aspetti, vanno a fare una caricatura a volte. Ma non significa denigrare o odiare il soggetto da cui parti. Penso di avere visto decine di volte Massimo Lopez fare il papa, ne enfatizza vari aspetti, ma non è che ci sia un intento anticristiano o di vilipendio alla religione.

14 hours ago, Almadel said:

Un mio amico e un suo compare hanno un duetto chiamato Les Bearles

- tribute band ufficiale di Paola & Chiara - e sono spassosissimi soprattutto dal vivo

(e non cantano neppure in playback).

Nel loro caso l'effetto comico è nella loro fisicità

e rendono ridicoli loro stessi e non l'oggetto della loro imitazione.

Questo esempio non porta acqua al tuo mulino…

 

4 hours ago, Almadel said:

 

E sì: la drag queen nasce per la commedia e il suo personaggio comico è proprio il "troione invidioso"

Tu hai visto Pose, non so se anche Paris is burning, dovresti sapere che non esisterebbero drag queens senza i balls. Si origina da una cultura gay e trans di afroamericani e ispanici, in pratica i reietti dei reietti. Categorie come the realness non hanno nulla a che vedere con le parodia anzi, il contrario, premiano l’imitazione pedissequa. E sono categorie che convivono con eleganza extravaganza, voguing, che dimostrano quanto siano vari gli elementi della cultura drag. Per cui dovremmo tracciare bene le origini e non limitarci alle due parole che scrivi che tra l’altro, hanno altre spiegazioni…

troi*** è in realta un utilizzo della sensualità femminile e una rivendicazione della libertà sessuale e del potere femminile ad esso collegato (bitch=being in total control of herself), forse si può trovare qualche traccia di misoginia in qualche drag marginale, ma ti assicuro che in serie A non se ne vede; tra l’altro non passerebbe in un mondo in cui basta una shitstorm su Twitter per rovinarti la carriera.

invidioso: tu non consideri il reading che è parte della cultura drag e che ti consiglierei di approfondire. Chiaramente è un tipo di ironia che può piacere o non piacere, come il black humor, le freddure. Non è prerogativa gay perché basta vedere i roast in ambito anglofono, ma pure ficarra e picone sulla panchina portano reading, la spalla comica nella cultura italiana spesso si è prestata ad una comicità del genere… poi secondo me è un tipo di comicità che ai gay piace perché in qualche modo attenua un ipercriticismo con l’ironia, e questa è una cosa sana

5 hours ago, Almadel said:

Forse più che una parodia della donna è una parodia del gay effeminato,

interpretata dal gay effeminato stesso per esorcizzare certi atteggiamenti da primadonna.

Qui però bisognerebbe analizzare il ruolo liberatorio dello scheccare nella comunità gay.

Ti trovo un po’ confuso 😅 o è una parodia di donna o è una parodia del gay effeminato, le due cose non vanno insieme.

Sinceramente ho presente i gay misogini e francamente li trovo gente tipo mxm no effeminati che popola i suoi sogni di cowboys operai motociclisti e skinheads in una specie di perpetua orgia village people. Non Drag Queens.

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41 minutes ago, Krad77 said:

Portare una donna comica non significa però denigrare le donne, altrimenti la Ocone o la Littizzetto sarebbero esecrabili.

Qui è evidente dove non ci capiamo.

Io non colgo differenza in un etero che imita un gay per far ridere,

un bianco che si tinge la faccia di nero per far ridere

e un uomo che si veste da donna per far ridere.

 

Le drag-queen credo non sembrino offensive alle donne

perché a imitare le donne sono persone ancora più marginali di loro: ovvero i gay.

Per cui Platinette non ci sembra offensiva, mentre Ezio Greggio sì.

Per cui nessuno vede davvero "un uomo che imita una donna"

vedono invece "un gay che imita una donna".

Questo ci sembra accettabile perché non è una maggioranza che sfotte una minoranza, ma viceversa.

 

Negli spettacoli di travestiti di 40 o più anni fa, la questione era diversa:

nessuno percepiva pienamente la differenza tra drag-queen e transessuale.

Oggi però sappiamo che la sensibilità sta cambiando

e il mettere in scena un'identità altra per fini di spettacolo ci fa una diversa impressione.

 

 

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On 12/20/2021 at 2:33 PM, Ghost77 said:

Sul discorso trans non mi azzardo, bisognerebbe sentire loro e capire se siano in genere felici di questa accoppiata o se la vivano come quando paragonano noi a Malgioglio. 

Prima di tutto, non c'è accoppiata, dato che il principale dibattito su questo tema rimarca (giustamente!) la distinzione tra drag e trans, sia a favore delle une, che delle altre. Perché così come una trans non vuole essere confusa con un personaggio teatrale, nemmeno un personaggio teatrale vuole essere presa per una trans. Non per un problema di offesa, ma per un fatto di chiarezza e di evitare confusione tra due cose che sono molto diverse.

Io volevo parlare di casi in cui la transessualità porta all'arte drag, o viceversa... di cui non si parla ma che sicuramente ci saranno. Ma ho visto che su questo forum non siete particolarmente sensibili all'argomento né molto informati visto che le drag non interessano, quindi probabilmente non avrò risposta al tema proposto. 

Il paragone con l'accostamento a Malgioglio non è calzante perché drag e trans hanno più o meno la stessa visibilità, non c'è una cosa che sovrasta l'altra e quindi crea uno stereotipo e schiaccia l'altra realtà nell'immaginario collettivo come nel caso dello stereotipo Malgioglio.  La generazione dei Boomer e quelle prima non concepivano omosessualità e virilità accostate, appunto perché l'esempio era Malgioglio. Un parrucchiere o uno stilista gay era accettato, o quanto meno assimilato, integrato, mentre un operaio o uno sportivo no, un calciatore gay è tabu' innominabile più che la pizza con l'ananas ancora oggi. E quindi si nascondevano. Parlando dell'oggi, all'interno della comunità lo stereotipo sopravvive e si manifesta sottoforma di dicerie che si vedono nelle app tipo "maschile per maschile" o in altri stereotipi sul ruolo nella coppia, addirittura sul ruolo sessuale, in cui ci si aspetta che il giovane e magrolino sia passivo e il muscle bear attivo.  O che l'attivo debba comportarsi in una certa maniera e il passivo in un'altra (questo penso derivi da un mondo in cui era necessario esprimere una distinzione all'interno di contesti da rimorchio) Oppure, all'esterno della comunità, lo stereotipo sopravvive con commenti in cui si generalizza ad esempio il carattere dei gay, descritti in generale come persone stupende, sensibili, piene di stile, buone, amiche, unicorni alati di Barbie... e che si ignori che esistano gay stronzi e vestiti male com'è ovvio che sia. Millennial e Generazione Z hanno messo una pezza a tutto questo, abbattendo gli stereotipi e liberando tutti dal dover aderire a qualcosa o dal sentirsi strani e titubanti se ci piace fare qualcosa ma non aderiamo allo stereotipo che è presente anche in noi, non solo in chi ci circonda e ci accosta a chicchessia.

Il secondo dibattito, lo ripeto, sulla transfobia nei confronti del mondo drag, sta nel fatto che credo ovunque si proibisce alle donne di partecipare ai concorsi drag. Ma è comunque un dibattito considerato stupido, mooolto politicamente corretto, del tutto snobbato, e giustamente, da drag e trans che hanno una cultura e un buon senso tali da capire che non esiste: l'arte drag ha dei canoni e devono essere rispettati, e si concorda generalmente sul fatto che le bioqueen (questo è il nome delle donne che fanno drag) debbano partecipare ma in una categoria a parte.

1 hour ago, Krad77 said:

Sinceramente ho presente i gay misogini

Li ho presenti anch'io. Sono uguali e proporzionali agli etero misogini. 

Accostare misoginia e omosessualità è una forma di omofobia GRAVE.

Edited by Priscilla160
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3 hours ago, Almadel said:

Io non colgo differenza in un etero che imita un gay per far ridere,

un bianco che si tinge la faccia di nero per far ridere

e un uomo che si veste da donna per far ridere.

Io nemmeno; tutto sommato però non sono così moderno (o forse è più appropriato dire postmoderno) da ritenere la cosa sempre e comunque insultante. La differenza sta appunto nello sberleffo e nei modi dello sberleffo; non vale altrettanto per uno spettacolo drammatico, ma non credo valga nemmeno per uno spettacolo "leggero" che sia presentato secondo certi canoni. Dubito che la preoccupazione per la blackface sia nata osservando John Gielgud che interpretava l'Otello, o che qualcuno si sia sentito offeso da Mastroianni in un ruolo omosessuale; ma non saprei nemmeno dire quanti gay si siano sentiti/si sentano offesi dal Tognazzi del Vizietto 😊

3 hours ago, Priscilla160 said:

Io volevo parlare di casi in cui la transessualità porta all'arte drag, o viceversa... di cui non si parla ma che sicuramente ci saranno.

Non conosco molte drag 😕 quindi mi stai parlando di un fenomeno di cui non conosco l'esistenza nemmeno tramite cronaca di altri.

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