GlassOnion Posted February 21, 2008 Share Posted February 21, 2008 Ciao ragazzi! Ieri sera girovagavo per lo spazio cibernetico e ho trovato la poesia per Oscar Wilde del suo famoso amante Alfred Douglas ed è la stessa che fu usata nel processo contro Wilde. Io la trovo semplicemente stupenda. Due Amori Sognai di stare su un piccolo colle e un piano ai miei piedi s’apriva simile a vasto giardino che a suo talento fioriva di fiori e boccioli. V’erano stagni sognanti placidi e cupi, e candidi gigli, sparuti, e crochi, e violette purpuree e pallide, fritillarie sinuose, rade presenze fra l’erba in rigoglio, e tra le verdi maglie occhi blu di vergognose pervinche brillanti nel sole. E strani fiori v’erano, mai prima saputi, tinti dai chiari di luna, che Natura formò con accorto capriccio, e qui uno che bevve nei toni sfumanti d’ un attimo breve al tramonto, steli d’erba che in centurie di primavere le stelle nutrirono in guise lente e squisite, bagnati da odorosa rugiada adunata in coppe di gigli, che nei raggi di sole hanno visto solo la gloria di Dio, perché mai un tramonto rovina l’aria luminosa del cielo. Oltre, inatteso, un grigio muro di pietra coperto di morbido muschio s’alzava; e in lunga contemplazione rimasi, affatto stranito a vedere un luogo sì insolito, dolce, bello, e mentre io stavo stupito, ecco! Attraverso il giardino un giovane venne, levò in alto una mano a schermirsi dal sole, i suoi capelli mossi dal vento intrecciati di fiori, e nella mano portava un grappo sanguigno d’uva rigonfia, chiari i suoi occhi come cristallo, nudo, bianco come la neve su inaccessibili vette gelate, rosse le labbra quasi sparse di vino rosso che macchia suolo di marmo, di calcedonio la fronte. E venne accanto a me, con labbra socchiuse e gentili, mi prese la mano e la bocca baciò, e uva mi diede a mangiare, e disse “Dolce amico, vieni, ti mostrerò le ombre del mondo e le immagini della vita. Vedi, da Sud avanza pallido corteo che non ha mai fine”. Ed ecco! Nel giardino del mio sogno due giovani scorsi che camminavano su un piano brillante di luce dorata. Uno pareva gioioso e bello e fiorente, e una dolce canzone moveva dalle sue labbra; cantò di graziose fanciulle e l’amore gioioso di avvenenti ragazzi e ragazze, luminosi i suoi occhi, e fra gli steli danzanti dell’erba dorata i suoi piedi per gioia avanzavano in tremito; e in mano reggeva un liuto d’avorio con auree corde come chiome di donna, e cantava con melodiosa voce di flauto e attorno al suo collo tre ghirlande di rose. Ma accanto il suo compagno veniva; triste e dolce, e gli ampi suoi occhi erano strani d’ un chiarore mirabile, sbarrati in contemplazione e molti sospiri mandava che mi commossero, e le sue gote erano bianche ed esangui come pallidi gigli, e rosse le labbra come papaveri, e le mani continuamente serrava, e il capo era intrecciato di margherite pallide come labbra di morte. Un panno purpureo indossava trapunto d’oro segnato da un grande serpente il cui respiro era fiamma di fuoco: quando lo vidi, scoppiai in lacrime e gridai: “Dolce giovane, dimmi perché, triste ed ansante, tu vaghi per questi reami di sogno, ti prego il vero di dirmi, qual è il tuo nome? Rispose: “Amore è il mio nome.” Poi, subito, il primo a me si rivolse E gridò: “Mente: il suo nome è Vergogna. Ma io sono Amore, ed ero solito stare da solo in questo giardino, sin quando egli venne, inatteso, la notte; io sono Amore verace e riempio i cuori a fanciulli e fanciulle di reciproco ardore.” Poi fra sospiri l’altro mi disse: “Fa’ ciò che vuoi, io sono l’Amore che non osa dire il suo nome.” Lord Alfred Douglas Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
*carmen* Posted February 21, 2008 Share Posted February 21, 2008 E' lunghissima...ma come hai detto tu è semplicemente stupenda! Mi piace proprio Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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