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Omosessuale e Cristiano, Scelta possibile


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non so se avevo già postato in questo topic... ma dico comunque la mia...

fino a qualche tempo fa, mi consideravo cristiano... nel senso che credevo in Dio ma non in quello che dice la Chiesa... ultimamente però, forse per via di cose che ho letto e visto su internet, o per semplice cambiamento di idee, è sparito tutto.... non credo più in niente... questo credo sia dovuto anche a delle incoerenze (e personaggi storici che viaggiano nel tempo :D ) che sono presenti nella Bibbia e delle quali mi sono accorto solo recentemente... e quindi il tutto mi risulta impossibile da prendere per vero... ma più che altro credevo perché la mia famiglia credeva... in passato eravamo in chiesa tutte le domeniche... e quindi credevo senza farmi troppe domande :D ora in chiesa non ci metterei piede neanche sotto tortura....

tuttavia considero possibile un omosessuale cristiano (e quindi credente in Dio) ma non considero possibile la scelta di un omosessuale di essere cattolico e quindi di andare in Chiesa e mettere in pratica ciò che essa dice... sarebbe un controsenso... voglio dire: la chiesa ti disprezza... ti invita a mettere da parte la tua natura e a vivere nell'infelicità eterna per essere "perfetto"... che senso avrebbe? Dio (sempre e solo se esiste) come dice D. non lo farebbe mai....

 

p.s. bentornato niebla!! :P

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Secondo me se uno è cattolico per non essere omosessuale

diventa necessario non essere cattolico per poter essere

omosessuale.

 

sinceramente penso che se uno vuole essere veramente cattolico, e non un religioso fai da te, dovrebbe seguire delle imposizioni che, per la natura dell'uomo, sono impossibili da seguire. cioè non solo un omosessuale non può essere cattolico ma nemmeno un eterosessuale medio. perchè fare sesso solo per proceazione vorrebbe dire non farne quasi mai anche per gli etero. ma non fare sesso porta ad avere l'impulso di farlo e questo non va bene per il cattolicesimo. quindi la soluzione sarebbe una "non vita" dove uno non ha più la sua personalità e non ragiona con la propria testa. oltre ad essere una cosa totalmente mortificante è anche abbastanza malsano per la mente.

 

niebla ha due possibilità, o si accetta come omosessuale o continua a piangersi addosso, dipende solo ed esclusivamente da lui.

niebla ha due possibilità, o si accetta come omosessuale o continua a piangersi addosso, dipende solo ed esclusivamente da lui.

 

Concordo. Dunque. Tanto per onor di cronaca io mi sono accettato come omosessuale e come tale sto vivendo.

 

Vorrei sottolineare che la mia citazione di arancia meccanica non era proprio solo una battuta di spirito. Sono convinto che davvero la mia situazione non fosse molto diversa: un indottrinamento coatto che mi portava a rifiutare la mia natura fino a provare dolore fisico.

Con l'aiuto di un ragazzo stupendo, con cui ho avuto una relazione bellissima in questi mesi e con cui siamo rimasti amicissimi anche dopo aver capito che non eravamo fatti proprio l'uno per l'altro (scusate l'OT harmony-style), ho capito che ciò che mi portava a rifiutare il mio io non era la mia coscienza bensì ciò che a forza era stato per anni messo nel mio cervello.

 

Concludo con un aneddoto (quasi) divertente. Poche settimane fa sono dovuto tornare in chiesa per il battesimo della figlia di due miei amici (i miei migliori amici del mio periodo cattolico, a dire il vero).

Ora, a un certo punto il sacerdote dice: "Diciamo tutti insieme una preghiera. Per ora alice (la bambina) non può capire, ma nel tempo sentendoci sempre ripetere le stesse parole le assimilierà e le farà sue"

Fantastico. Il lavaggio del cervello. Candidamente descritto dal sacerdone nell'esercizio delle sue funzioni.

 

I miei due amici sanno (finalmente) di me, del mio orientamento e delle mie attuali posizioni nei confronti di chiesa, clero e compagnia bella. Al rinfresco li incalzo: "festeggiamo... avete creato un'altra cristiana". La madre capisce il mio tono, in precedenza non era stata capace di contraddirmi sulle mie argomentazioni e risponde "Sì... speriamo non me lo rinfacci un giorno..."

Scusa libero. Non riesco a capire dai tuoi stringatissimi interventi se stai semplicemente riportando le regole del precetto, se stai illustrando le tue opinioni o se le due cose si equivalgono.

 

Comunque sia mi farebbe molto piacere che illustrassi più dettagliatamente quanto sostieni perché esco proprio ora da una crisi che aveva come causa di fondo proprio questo e mi farebbe molto piacere un'opinione che, a prima vista, mi pare opposta a quella che ho raggiunto.

Un altro appunto simpatico. I cristiani, per essere cristiani, dovrebbero conoscere il Cristianesimo. E quanti vaneggiano e predicano valori per strada, senza conoscere Platone o Plotino? E quanti (davvero quasi tutti quelli che ho conosciuto) tradiscono ad ogni istante, in splendide ed irreparabili contraddizioni, il colossale pensiero di Tommaso? Quanti sapranno raccontare i concetti ebraici originari e le corruzioni greche, di fatto più influenti anche più della Parola stessa?

Ecco, questa tacita e passiva accettazione di qualcosa di fondamentalmente sconosciuto e quanto più deploro negli esseri umani; la tarpatura intenzionale della ragione è forse il peggior atto di abiura verso la nostra specie. Uomo significa colui che può pensare, scrisse Heidegger, non farlo catapulta nell'ordine delle cose del mondo. E di fatto quanti gay disperati e fedeli ad un Dio si saranno piegati ai precetti di una istituzione, divenendo più fedeli al Papa che non al Padre? Quanti avranno riconosciuto a Ratzinger e a chi prima di lui piena potestà sul proprio spirito ancor più che al Creatore? Perché è questo quello che vogliono, dei mediani dispensatori della fatica; e così la religione, che è raccoglimento e ricerca di senso presso di sé, viene demandata ad altri come ricerca di verità universali, puntigliosamente impacchettata e venduta pena la dannazione. Il Diritto italiano è molto severo nei confronti degli incauti, al punto da imputare loro massima responsabilità anche in caso di danno su cose proprie. Ecco, estenderei lo stesso ragionamento sui fedeli incauti, accettatori ad occhi chiusi di un credo per lo più ignorato. Come a dire.. chi è causa del suo mal pianga se stesso.

 

Solo la ricerca affranca; non v'è altra certezza.

Libero, un vero cristiano commetterebbe peccato anche solo a leggere le nefandezze scritte qui sopra. Non ti reputi un sordido peccatore? Non credi sia  meglio tornare sulla giusta strada ed abbandonare il vizio di curiosare qui ? Per la tua salvezza, eh. Mica per altro.

simply_dreamer

Libero, un vero cristiano commetterebbe peccato anche solo a leggere le nefandezze scritte qui sopra. Non ti reputi un sordido peccatore? Non credi sia  meglio tornare sulla giusta strada ed abbandonare il vizio di curiosare qui ? Per la tua salvezza, eh. Mica per altro.

 

;) concordo in pieno.

 

non capisco se ci sei o ci fai libero... ndp è.  :bah:

rispondo a GhostHunter77  e a simply_dreamer:

posso continuare a esprimere il mio pensiero oppure il regolamento di questo forum me lo impedisce?

Se posso andare avanti preferirei fare dei ragionamenti costruttivi; ritengo che l'essere umano è dotato di anima e si deve attenera a questa natura.

Vado giù pesante: sono persuaso che l'inferno esiste, come pure la misericordia di Dio, ma non si scherza con li fuoco; daremo conto a Dio delle nostre azioni

in questo spazio temporale che è nulla rispetto all'eternità, dove siamo messi alla prova se meritare il paradiso, sventurati che siamo....

ritengo che l'essere umano è dotato di anima e si deve attenera a questa natura.

 

 

quindi un omosessuale deve avere rapporti con altri uomini perché quella è la sua natura.

 

daremo conto a Dio delle nostre azioni

in questo spazio temporale che è nulla rispetto all'eternità, dove siamo messi alla prova se meritare il paradiso, sventurati che siamo....

 

già, pensa che c'è chi odia gli omosessuali e finirà all'inferno perchè è stato detto "ama il prossimo tuo come te stesso"

ritengo che l'essere umano è dotato di anima e si deve attenera a questa natura.

Vado giù pesante: sono persuaso che l'inferno esiste

 

Vede, libero, a me omosessuale non interessa un bel niente della sua personalissima persuasione su Inferno e Paradiso; non importa a D. cosa libero creda o non creda, egli è, appunto, libero. Non ho mai ben compreso l'ossessiva caccia alle streghe, la sciocca presunzione che esista un solo Bene al mondo, unico ed universale; tale da imporre la sopraffazione dell'altro, in nome del sua salvezza. E se a me non interessasse la salvezza sei cristiani?

 

In fondo, è quello che chiedo ai cattolici; che la finiscano una volta per tutte di ritenere il loro bene come il bene di tutti.

Ciò che riporto sono le mie convinzioni, nessuno è tenuto a dargli importanza a meno che non ritenga che vi sia del vero (come io ritengo):

(Rispondo anche a niebla)

 

Se non si è illuminati dallo spirito santo con i carismi : sapienza, intelletto, consiglio , fortezza, scienza, pietà, timor di Dio,  certe cose non possono essere capite;

con la preghiera e con il sacrificio si ottengono grossi risultati di equilibrio spirituale e, quindi,  di benessere materiale .

Prendo sul serio la questione dell'inferno, la chiesa quasi non ne parla, ma pagherà per questa leggerezza di apostolato, infatti, all'inferno vi sono diversi preti e vescovi. E' un luogo di sofferenza eterna, non scherziamo sul futuro della nostra anima ( e sofferenza); scusate, il mio non è terrorismo, ma ciò che riporto lo dico prima a me stesso e ritengo giusto essere pesante in queste argomentazioni, ricordiamoci per esempio, Padre Pio che sgridava con forza i peccatori perché, più degli altri preti, sapeva che Dio è misericordioso, ma anche un giudice terribile. Già molti della chiesa non trasmettono in maniera idonea i messaggi del vangelo che conoscono in forma vaga; dico questo poichè da molti anni, ho fatto esperienza di vita religiosa e penso di saperne qualcosa.  

Vedi, tutto va bene, la discussione, il confronto, tranne i tentativi di evangelizzazione. Dalle tue parole trasuda densa e grassa l'evidenza che tu sei convinto di possedere La Verità, quando in realtà è una semplice credenza che il tuo mondo, la  tua sfera personale hanno fatto propria, senza andare a snocciolare i motivi per cui sia nato questo arroccamento, benchè potrebbe essere anche di più interessante discussione.

Rispettabilissima rimane la tua visione del mondo, le convinzioni a cui fai cenno e che ribadisci siano tue, ma è bene stabilire i confini. Quei confini che tu hai comunque varcato entrando qua dentro e si sa che quando si va a trovare un vicino di casa si porta al massimo una torta, non il regolamento condominiale del proprio palazzo .

Ambiguità magistrale.

 

Caro e Libero,

 

ammonisci:

"bisogna concentrare la potenzialità sessuale verso l'altro sesso per ascoltare i comandamenti di Dio".

 

L'ammonizione è ambigua, anzi, indefinita:

innanzi dunque, che talmente ammonisca, è opportuno in primo luogo che tu abbia definito che cosa significhi "concentrare la potenzialità sessuale";  in secondo luogo che abbia stabilito di quale dio, tra i numerosi venerati dai popoli, dobbiamo ascoltare il verbo;  in terzo luogo che abbia dimostrato che il verbo degno d'ascolto sia stato proferito da quel dio, cui lo riferisci, e che sia stato veracemente interpretato.

 

Queste cose mancanti, tanto vale la Tua ammonizione, quanto varrebbe il suo contrario.

 

Perché, se è ben vero che troppo spesso i numi, secondo una felice sentenza d'Eraclito, non dicono, non nascondono, ma danno segni;  proprio perciò conviene che al meno quegli uomini, i quali vogliano elevarsi maestri di vita altrui, sappiano predicando dire apertamente quello che i beati immortali offrono, per segni incerti, ai miseri mortali.

 

Il genere umano ha sete di verità chiare ed evidenti !.

 

Non distillare, con parsimonia crudele, poche gocce e vane nelle fauci arse dal dubbio:

sia copiosa la Tua fonte, se T'è cura che disseti.

 

Anakreon.

WistonSmith

rispondo a GhostHunter77  e a simply_dreamer:

posso continuare a esprimere il mio pensiero oppure il regolamento di questo forum me lo impedisce?

Se posso andare avanti preferirei fare dei ragionamenti costruttivi; ritengo che l'essere umano è dotato di anima e si deve attenera a questa natura.

Vado giù pesante: sono persuaso che l'inferno esiste, come pure la misericordia di Dio, ma non si scherza con li fuoco; daremo conto a Dio delle nostre azioni

in questo spazio temporale che è nulla rispetto all'eternità, dove siamo messi alla prova se meritare il paradiso, sventurati che siamo....

 

 

TU darai conto al TUO dio delle TUE azioni. TU sei messo alla prova (perché così vuoi), e TU sei uno sventurato.

 

Eccheccazzo, è un concetto semplice-semplice che proprio non vogliono capire.

Premetto che chiederei a tutti di non alzare i toni della conversazione, dal momento che abbiamo la grande opportunità di poter discutere con una persona dall'opinione dichiaratamente avversa. Non trasformiamo il forum in un vociante stadio dove tutti urlano la propria idea e nessuno ascolta gli altri.

 

Libero. Vorrei raccontarti la mia storia. Io per ben 30 anni mi sono comportato come dici tu. Cosciente del mio io l'ho rinnegato per seguire quelle che credevo essere le inattaccabili e immutabili leggi divine.

Ero catechista (o meglio sono catechista, dal momento che anche quest'anno mi è arrivato il mandato catechistico...) perciò conosco bene le argomentazioni a favore della tua tesi. Sono anche stato sul punto di entrare in seminario.

Questa negazione della mia natura (che si è spesso tradotta in sintomi di malessere fisico anche pesanti) mi ha più volte portato quasi sull'orlo del suicido.

Ora, a 33 anni, ho deciso di vivere per ciò che sono. Sto bene. Ho vissuto una stupenda storia d'amore con un uomo che, ironia della sorte, crede in dio (più di quanto ci creda io ora, dati i miei trascorsi) ed è, a modo suo molto devoto. Ovviamente non crede nella chiesa.

Se un dio esiste, non credo voglia il male dei suoi figli

WistonSmith

Premesso che contro i "credenti" non ho assolutamente nulla.

Ma trovo che, di fondo, ci sia un errore madornale nel dire "non credo nella chiesa ma credo in Dio".

 

crede in dio (più di quanto ci creda io ora, dati i miei trascorsi) ed è, a modo suo molto devoto. Ovviamente non crede nella chiesa.

 

Sarebbe più corretto dire "Credo in UN Dio". Qualunque esso sia. Si taglierebbe la testa al toro risparmiandoci tanti sofismi inutili.

Poichè è inevitabile per tutti -credo-, quando si sente "credere IN Dio" rivolgere la propria immaginazione verso quel Dio descritto dai testi sacri.(discorso relativo a questo contesto, e questa religione).

A maggior ragione perché si "presume" che sia l'unico Dio di cui si ha una qualche testimonianza/prova.

 

Tu, sopratutto, essendo gay, stai già "distinguendo" questo Dio da quello descritto dalla religione. A meno che tu non sia devoto ad un Dio che ti disprezza, ma considerando la conclusione del tuo post, il TUO Dio, è personalizzato e fatto al tuo caso. 

Ed è, d'altronde, quello che fa, ogni uomo che si dice "credente" indipendentemente dalla chiesa.

 

Questa idea puo' essere condivisa da molti - e vivremmo tutti in "santa" pace, e ognuno con il proprio amichetto immaginario-, fuorché da uno come Libero, che con l'uso del plurale, vuole imporre, non tanto il proprio credo, ma peggio ancora, la propria religione, fatta da uomini per gl'uomini!

PER NIEBLA: una risposta forte ai suoi interrogativi: www.cristianicattolici.net : vai in cerca: Testimonianze ex omosessuali gay lesbiche omofobia

 

Chiedo scusa se sono intervenuto nel forum con irruenza, so bene che ognuno ha una personale esperienza di vita, sofferenza; comunque il mio stile è parlare centrando subito l'argomento in pieno, ma senza prepotenza;  perché partecipo a questo forum? Per contribuire con delle mie convinzioni all'argomento proposto: Omosessuale e Cristiano, Scelta possibile.

Indubbiamente essere cristiano e gay è sofferenza; il mio parere è che per potersi convertire non ha importanza dimostrare l'esistenza o meno di Dio, poichè la storia religiosa insegna che coloro che sono stati alla presenza di Dio gli hanno girato le spalle, così farebbe chiunque oggi che pur vedendo Dio di persona non seguirebbero i suoi insegnamenti se venisse loro chiesto di rinunciare alle cose che essi sentirebbero molto importanti per loro stessi.

Quindi direi che chi vuole essere cristiano e gay può agire in questo modo: fare liberamente la vita da gay e contemporaneamente condurre una vita praticante da cristiano, chiedere a Dio di guarire dall'omosessualità perché Lui non accetta questo comportamento, ma Egli è un Padre d'amore, non condanna se chi si rivolge a Lui ha il cuore sincero; credo che alla fine Dio concederà, non senza sofferenza, l'equilibrio spirituale desiderato, e, perché no, il non essere più omosessuale.  

Oppure si arriverà ad un punto di scelta definitiva poichè non si può servire a due padroni.

simply_dreamer

io credo in un Dio (chiamatelo Dio o Allah), cmq in un'entità superiore. ci credo e ci voglio credere. non credo nella chiesa, in quanto predica bene e razzola male. riguardo le testimonianze degli ex omosessuali... non fatemi ridere. non si guarisce dall'omosessualità, perchè non è una malattia. ho letto testimonianze in rete di persone che sono state manipolate e torturate fisicamente e psicologicamente, per "guarire". ne vale la pena?! ognuno ha il suo punto di vista...  :rotfl:

Grazie mille libero per il link a queste testimonianze di guarigione dall'omosessualità (scusate l'ironia...).

Sebbene non abbia grandi conoscenze in medicina, tuttavia, penso che sia comunemente condiviso che lo sparire dei sintomi possa essere considerata una guarigione.

In questo caso posso dirti che io ho iniziato a stare bene nel momento in cui ho accettato la mia omosessualità ed ho smesso di reprimerla.

Ognuno tragga le proprie conclusioni

 

Per WistonSmit: condivido in pieno la tua posizione. Nei tempi in cui ero catechista non sopportavo chi limava il credo per adattarlo alle proprie esigenze (posizione tenuta in realtà dal 100% dei cristiani che conosco). Ora, mi si sono palesate molte contraddizioni nelle cose in cui ho sempre creduto e in cui non mi riconosco più. Coerentemente con quanto sostenevo, preferisco dire che non credo più. Di quanto ho imparato conservo solo ciò che razionalemnte ritengo valido, ad esempio l'amore e il rispetto degli altri (valori ovviamente universali). Posso quindi ora considerarmi agnostico. Viceversa non condanno, né disprezzo chi (come il mio ex) continua ad avere una sua fede. Appunto come dici tu, il proprio dio su misura. Del resto è una tendenza naturale che l'uomo ha manifestato sin dalla sua comparsa sulla terra.

Attenzioni opportune.

 

Caro e Libero,

 

asserisci:

"Quindi direi che chi vuole essere cristiano e gay può agire in questo modo: fare liberamente la vita da gay e contemporaneamente condurre una vita praticante da cristiano, chiedere a Dio di guarire dall'omosessualità perché Lui non accetta questo comportamento, ma Egli è un Padre d'amore, non condanna se chi si rivolge a Lui ha il cuore sincero; credo che alla fine Dio concederà, non senza sofferenza, l'equilibrio spirituale desiderato, e, perché no, il non essere più omosessuale. Oppure si arriverà ad un punto di scelta definitiva poichè non si può servire a due padroni.".

 

A mio giudizio Tu confondi palesemente l'essere in qualche modo fautore o seguace di Cristo, che sia possibile essere appellato Cristiano, con l'essere seguace del magistero della Chiesa Cattolica Apostolica Romana:

sono due cose ben diverse che possono portare seco opinioni molto diverse, anzi opposte, circa la liceità di qual si voglia detto, atto o caso della vita umana e singolarmente circa la liceità dell'amor Greco.

 

A tal proposito Ti ricordo che in nessuno dei libelli sacri Cristiani, cioè delle relazioni del verbo che si congetturava fosse stato proferito da Cristo, si leggono sentenze d'abominio od al meno di riprovazione dell'amor Greco, quali inconfutabilmente possono, di contro, essere lette e nei libri sacri Giudaici e nelle opere dei padri Cristiani, dei quali primo nell'abominio fu Paolo Tarsense.

 

Considerando che vuoi disputare di cose gravissime, qual è il giudizio dei numi, se pur siano numi, circa le affezioni degli uomini, forse sarebbe opportuno che Tu fossi un poco più attento alle definizioni che usi.

 

Anakreon.

Più che altro ciò che appare poco rispettabile, in quanto poco rispettoso,

ai miei occhi è rivolgere il proprio discorso a Niebla.

 

Mah... Se, come immagino e come congetturato da Wolf, libero arriva da un'esperienza analoga alla mia, sta (per quanto è convinto) solo cercando di aiutarmi a liberarmi del male che mi attanaglia.

 

Anche io sono nato libero, però mentre venivo lavato dal presunto peccato commesso da altri con le acque battesimali, sono stato soggiogato a mille regole volte a plagiare e dominare il mio stesso essere uomo. In quella sede altri hanno detto al mio posto ciò in cui dovevo credere e ciò a cui rinunciavo. Strana libertà

 

Ora, avrei qualche domanda che oso porre a libero, dal momento che si è assunto il lodevole ma difficile compito di diffondere il verbo tra di noi. Paolo sostiene che tutte le opere del corpo sono da condannare (romani 8). Quindi giustamente anche l'omosessualità. Ma scusa, non siamo in toto (corpo e anima) creature di Dio? fatte "a sua immagine" (gen 1,27)? Dobbiamo ritenerlo un errore di fabbricazione del Dio infallibile?

rispondendo a wolf dico che sono stato guarito da gravi disordini sessuali,

 

rispondendo ad anakreon  dico : per i greci antichi avere rapporti sessuali di uomini con altri uomini era normale, ma nell'antico testamento, quindi per la legge ebraica: " Se un uomo giace con un' altro uomo come si fa con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole: siano messi a morte" (Levitico, 20,13); Nel Nuovo Testamento:  Dal Vangelo secondo Matteo  In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto..."

 

rispondendo a niebla dico che mi meraviglio delle osservazioni che lui fa, poichè dovrebbe sapere le risposte perché fa il catechista (scusa, cosa insegni se non ne sei convinto?),  comunque il forte desiderio, la concupiscenza   (nephesh, desiderio impuro) realizza: "La concupiscenza, avendo concepito, partorisce il peccato; e il peccato, essendo compiuto, genera la morte" (Giacomo 1:15).

rispondendo a niebla dico che mi meraviglio delle osservazioni che lui fa, poichè dovrebbe sapere le risposte perché fa il catechista (scusa, cosa insegni se non ne sei convinto?),

La discussione sta prendendo proprio il tono che non mi piace. Se ti pongo una domanda, rispondi con le tue argomentazioni senza commenti del tipo "mi stupisco della tua ignoranza" (mi stupisco delle osservazioni perché dovrebbe saperne le risposte suona proprio così) perché potrebbe sembrare offensivo e potrebbe venirmi voglia di chiudere la conversazione e non ascoltare oltre.

Comunque leggi bene. Non ho mai detto che FACCIO il catechista. Ho detto che ERO (scusa se urlo) catechista. Lo sono ancora solo perché la curia non si fa troppi problemi e mi continua a inviare il mandato a casa nonostante tutto. Ci mancherebbe che mi metta a vendere un credo che non è più mio.

Ad ogni modo era solo un test per vedere a che punto saresti arrivato e hai risposto più o meno come immaginavo.

"Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri " (galati non mi ricordo che numero). Beh io le mie passioni le ho crocifisse fin troppo a lungo. Tu fa come credi. Scusate se ho perso il mio savoir faire.

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