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gay incazzati o gay arrapati?


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da un blog:

 

Gay incazzati o gay arrapati?

 

Qualche aspettativa ce l'avevo su questa campagna elettorale: usciamo da quasi tre anni in cui la "questione omosessuale" è stata costantemente sugli altari della cronaca politica, soprattutto grazie alla puntuale, costante e potente opposizione delle gerarchie vaticane ad ogni provvedimento che potesse legalizzare la vita di coppia delle persone omosessuali e, di fatto, legittimare lo stesso comportamento omosessuale. E pensavo che questo fosse il momento per ascoltare parole nuove dai partiti, dopo le prime campagne elettorali (ormai "eroiche") del Partito Radicale.

 

Invece al di là delle polemiche sulle candidature, nessuno ha elaborato un messaggio chiaro e diretto alle persone omosessuali. Si certo, ci sono impegni importanti nei programmi della Sinistra Arcobaleno e dei Socialisti, e lo stesso Pd ha almeno fatto lo sforzo di ripetere sostanzialmente le stesse parole del precedente programma dell'Ulivo. Ma solo i socialisti hanno elaborato un vero e proprio messaggio pubblicitario diretto alle persone omosessuali.

Se vi è sfuggito lo potete vedere su www.partitosocialista.it : la campagna ha un titolo che e' tutto un programma: "siamo incazzati". Letto il titolo della campagna uno si aspetta immagini incazzate, o no? Invece dei cinque volti scelti per rappresentare i cinque temi d'incazzatura – e quindi immaginiamo a cinque categorie di persone che dovrebbero votare socialista - tre sono di persone perbene e rilassate che dovrebbero raffigurare operai, donne e precari incazzati, uno rappresenta gli anziani – oggettivamente il più incazzato dei cinque - mentre l'ultimo è un gay, che tutto appare

tranne che incazzato. Anzi trattasi di un bonazzo con barbetta rossa e rada, occhi azzurri e labbra socchiuse che potrebbe benissimo apparire su una delle tante riviste erotiche che si pubblicano nel mondo.

 

Che c'è di male, direte voi? Bisogna catturare l'attenzione del target e convincerlo a votare. In fondo c'è chi vende le scarpe alle donne con pubblicità che mostrano femmine scosciate e mutande agli uomini con pubblicità che mostrano fustaccioni in slip gonfi.

Ma, pur sorvolando sul fatto che almeno la metà delle persone omosessuali in Italia sono donne (e forse incazzate anche loro, che ne dite?) rimane la sensazione di una certa superficialità nell'elaborare il messaggio pubblicitario e la strategia di marketing politico che si intravede dietro (sempre che una strategia ci sia). Io non credo che vendere politica sia come vendere slip, e non per motivi etici intendiamo, ma perché ci vuole coerenza tra messaggio e

immagine. Se veramente i socialisti pensano che i gay siano incazzati perché puntano sull'ammiccamento erotico per convincerli al voto? Ci immaginano tutti così arrapati e in preda ai nostri istinti sessuali da non saper resistere al bel visino sulla cartolina elettorale socialista?

Certo il sesso ci piace, ma non mi pare di ricordare alcuna campagna pubblicitaria elettorale veicolata sull'erotismo, per nessuna categoria di elettore. Proprio con noi si doveva cominciare?

 

Enzo Cucco

http://gayindependent.blogspot.com/

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https://www.gay-forum.it/topic/7337-gay-incazzati-o-gay-arrapati/
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L'ho visto anch'io!

"Sono gay e sono Incazzato"

Lo slogan mi è piaciuto, ma in effetti non ho potuto fare a meno di storcere il naso per la foto che ci han messo: piuttosto avrei gradito lo slogan da solo. La cosa mi è saltata all'occhio soprattutto perchè scorrendo i vari manifesti dei socialisti "sono pensionato e sono incazzato", "sono precario e sono incazzato" ecc ecc con i volti di cittadini diciamo "normali", quello dei gay salta all'occhio proprio perché il tizio é decisamente un po' troppo bello. Se l'intenzione era metterci una foto "rappresentativa della categoria" hanno sbagliato di grosso, li' al massimo ci stava lo slogan "sono un fotomodello e sono benpagato" oppure "sono figo e basta".

 

Senno' appunto viene da pensar male di loro, ovvero che abbiano in mente che per attirare l'elettorato gay (maschile) la cosa migliore sia far leva sugli appetiti sessuali degli individui.

 

Bah!  :rotfl:

quel tipo lì sinceramente mi ha fatto sorridere.

Nel senso, appena l'ho visto il mio cervello ha collegato le seguenti parole in testa: "locandina tizio malizioso incazzoso ( perchè incazzoso fa secsi )".

Ma di certo, la locandina in sè è assurda .__."

Ok che è un figo ma come si fa ad essere così superficiali pure con ste cose serie?

-.-

Guest altromè

Non finisco mai di stupirmi di come a volte gli stessi gruppi politici che vorrebbero avvantaggiare le minoranze finiscono per cadere vittima dei luoghi comuni che non fanno altro che svantaggiare le battaglie sociali, quelle si importanti. Se decido di partecipare a un progetto politico, io non lo faccio perchè sulla pubblicità c'è il figo che mi attizza, ma perchè sento il dovere di farlo, affinchè in futuro io possa avere i diritti che mi spettano.

 

E comunque, detto tra noi, mi attizza di più l'operaio...  :rotfl:

un attimo...il gay è il penultimo,non l'ultimo...in ogni caso,sa troppo di modello che di cittadino incazzato...

comunque trovo più carino il quattrocchi...ih ih (preferisco addirittura il vecchio al modello,il che è tutto dire...)

e poi una sola donna su cinque facce......

Guest altromè

un attimo...il gay è il penultimo,non l'ultimo...in ogni caso,sa troppo di modello che di cittadino incazzato...

comunque trovo più carino il quattrocchi...ih ih (preferisco addirittura il vecchio al modello,il che è tutto dire...)

e poi una sola donna su cinque facce......

 

Infatti. Il gay è quello in basso a sinistra. Con lo sguardo languido da pubblicità di cosmetici.

Comunque, a proposito di luoghi comuni, poteva andare peggio: se era un gay donna probabilmente avremmo visto una coi capelli rasati, sigaro e guantoni...  :)

effettivamente il modello usato non è una scelta azzeccata... troppo perfetto... ci voleva un ragazzo normale vestito da tutti i giorni... così si aumenta lo stereotipo del gay che è un uomo tirato truccato curato in tutte le circostanze... (stereotipo che decade se si prende come esempio me (e immagino molti altri) quando vado in facoltà al mattino, che è gia tanto se ho 2 scarpe uguali)...

Mah, effettivamente più che un gay rappresentativo della categoria, io vedo un fotomodello stereotipo.

Se volevano fare sul serio una cosa alternativa e ganza, che poteva DAVVERO agganciare la comunità GLBT, dovevano metterci un transessuale o una drag queen, a me sarebbe piaciuto di più...

Se volevano metterla sul "il frocio della porta accanto", allora dovevano proprio impostarla in modo diverso, e metterci ad esempio due donne o due uomini (o magari farlo in entrambe le versioni), entrambi poco appariscenti e "normali", borghesi, dall'apparenza comune, magari che si tenevano per mano o abbracciati, e al posto della dicitura "sono gay e incazzato" metterci "siamo una coppia omosessuale e siamo incazzati" - andando dritto al nocciolo della questione, quella della legge sulle unioni civili.

orodeglistupidi

Io quei banner me li ero persi e coi vostri post avevo pensato a una porcata con un tizio sudato coi pantaloni slacciati et similia......

 

Vabbene, secondo Boselli e soci siamo tutti dei gran fighi. Beh, io non me la prendo  :)

 

Molto più grave invece che non ci sia un "sono lesbica e sono incazzata"...al solito alle lesbiche è attribuito il peso politico dei sacchetti biodegradabili. Vergogna.  :)

[E poi alcune associazioni lesbiche statunitensi si lamentano perchè in The L Word le protagoniste sono troppo emancipate. :)]

 

Ora che ci penso avrebbero potuto fare una cosa più carina.

Nella foto compaiono un gruppetto di omosessuali maschi, ma di quelli grossi tutti leather e borchie, dotati di vari strumenti di tortura, mescolati a un gruppo di lesbiche punk, ma di quelle che se giri troppo vicino ti trovi senza attributi, armate delle sole unghie.

Slogan: siamo omosessuali e siamo incazzati e ora veniamo lì e vi rompiamo il ____ . Sullo sfondo, una bandiera arcobaleno con scritto 'pace'.

 

Scherzi a parte, non sono molto d'accordo sulla necessità di rappresentarci quali borghesi qualunque. Non lo siamo e, per quanto mi riguarda, non ci tengo a diventarlo.

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