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il cinema: esercizio in via di estinzione


freedog

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49 minutes ago, Skeletor said:

Perché in Germania tirano fuori Dark e noi invece dobbiamo sorbirci la centoventesima stagione di Squadra Antimafia?

Credo che Boris parli bene di questa situazione, ed è uscito 15 anni fa. 
Poi l'unico progresso che c'è stato è Una pezza di Lundini che non è nemmeno una serie tv. Per il resto non guarderei nient'altro di italiano, tranne quelle pochissime cose decenti che escono ogni 4 anni

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senza alcuna competenza in merito, e da semplice spettatore, io mi immagino che il futuro prossimo del cinema sia in mano alle piattaforme, che hanno i capitali e produrranno film / serie sempre più a "basso costo" rivolgendosi a attori, registi e creatori di contenuti sempre più giovani ma molto sul pezzo; 

i pochi giovanissimi che conosco guardano gli anime e le serie tv sul telefonino con buone cuffiette stereo, ma forse la parola tv comincia a essere obsoleta; ormai con 10 € ti danno 150 GB al mese, e siamo solo all'inizio.. 

il nemico delle sale cinematografiche in definitiva è il digitale, replicabile e distribuibile a basso costo e all'infinito, imho 

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10 minutes ago, Capricorno57 said:

il nemico delle sale cinematografiche in definitiva è il digitale, replicabile e distribuibile a basso costo e all'infinito, imho 

In realtà no, il digitale ha reso possibile all'industria cinematografica l'abbattimento di molti costi di produzione

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2 minutes ago, Syfy said:

il digitale ha reso possibile all'industria cinematografica l'abbattimento di molti costi di produzione

vero, e mi pare anche il costo della distribuzione al fruitore finale, finalmente raggiungibile direttamente più o meno sempre e ovunque.. 

pensa che rivoluzione fu, a suo tempo, vedere le partite di calcio in diretta tv nel salotto di casa o, meglio ancora, al bar sotto casa..!

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12 minutes ago, Capricorno57 said:

vero, e mi pare anche il costo della distribuzione al fruitore finale, finalmente raggiungibile direttamente più o meno sempre e ovunque.. 

Esatto, nel caso del cinema agli esercenti non vengono più consegnate le "pizze" ma il film viene proiettato attraverso una USB se non sbaglio. Ma penso che @freedog sappia spiegarlo meglio

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3 hours ago, netny said:

Curon aveva uno spunto interessante sviluppato purtroppo male e finito ancora peggio. Peccato.  

Magari @freedog  ci puoi dire la tua?

mi avvalgo della facoltà di non rispondere.

sennò finisce con una causa penale...

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15 minutes ago, Syfy said:

consegnate le "pizze"

Questo, e la domanda iniziale di freedog , mi hanno fatto venire in mente nuovo cinema paradiso. 
Nel film si lambisce il tema della crisi del cinema e delle sale cinematografiche di paese.
 

12 minutes ago, freedog said:

sennò finisce con una causa penale

😅 Non voglio insistere, ma lascia stare Curon.

È un argomento che mi incuriosisce un sacco.

Chiedo da ignorante a persona che invece conosce l’ambiente: come mai, in generale, c’è questo abisso qualitativo sia nei soggetti/sceneggiatura e recitazione?

Insomma, come skeletor ha efficacemente sintetizzato, perché da altri si sforna qualcosa tipo Dark e da noi la centoventesima stagione di squadra antimafia o, aggiungo io, roba tipo fosca innocenti 😅?

La mia non è esterofilia, certo che anche fuori dall’Italia si fanno schifezze di ogni genere. Ma faccio davvero molta fatica a ricordare qualche serie tv, tranne pochissime eccezioni, italiane. Non ho la stessa fatica a ricordare produzioni di  nazioni UE o extra UE.

Edited by netny
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1 minute ago, netny said:

Questo, e la domanda iniziale di freedog , mi hanno fatto venire in mente nuovo cinema paradiso. 
Nel film si lambisce il tema della crisi del cinema e delle sale cinematografiche di paese.

aspetta un attimo: son due cose diverse!

Tornatore parlava dei cinema anni 50-60,  che era davvero un altro mondo, per noi incomprensibile: con la tv che praticamente non esisteva (trasmetteva dalle 18 alle 24 un unico canale nazionale),  la gente andava al cinema perchè era l'unico svago di massa, ed ogni settimana il cinemino del paese cambiava film; anzi, spesso nei paeselli c'era il cinema dei preti che proiettava Totò o western e commedie americani e il cinema "comunista" che andava di neorealisti o Fellini, Monicelli, Scola eccetera.

E c'era la guerra a chi sbigliettava di più.

Quel tipo di cinema (e di pubblico) è finito 50 anni fa, ci piaccia o no.

Adesso, le multisale che da 20 anni hanno cannibalizzato il settore, col covid si ritrovano in enorme crisi, per mancanza di pubblico e perchè tutti i negozietti dell'indotto (dai burgher king a quelli di cianfrusaglie assortite) han chiuso  (un po' come i duty free degli aeroporti) perchè non riescono a pagare gli affitti

23 minutes ago, netny said:

perché da altri si sforna qualcosa tipo Dark e da noi la centoventesima stagione di squadra antimafia o, aggiungo io, roba tipo fosca innocenti 😅?

se vuoi ti aggiungo alla lista Don babbeo 159 o Nonno Libero 89456^ stagione...

li "sforniamo" perchè cmq con quei titoli vai sul sicuro, chè c'è lo zoccolo duro di over 60 che gradisce il prodotto (ricordati l'età media italica...): quelli son pensati apposta per loro, tant'è che li danno sulla tv generalista, non sulle piattaforme o su st'altre diavolerie tecnologiche moderne.

Non a caso quando Netflix ha prodotto Strappare lungo i bordi di ZeroCalcare (tra l'altro un lavoro fatto benissimo, a tutti i livelli e che ho amato follemente) abbiamo gridato al miracolo italiano

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23 minutes ago, freedog said:

aspetta un attimo: son due cose diverse!

Son due cose diverse, certo. La mia è stata solo un’associazione mentale, non la risposta al fenomeno che hai evidenziato all’inizio.

23 minutes ago, freedog said:

Adesso, le multisale che da 20 anni hanno cannibalizzato il settore, col covid si ritrovano in enorme crisi, per mancanza di pubblico e perchè tutti i negozietti dell'indotto (dai burgher king a quelli di cianfrusaglie assortite) han chiuso  (un po' come i duty free degli aeroporti) perchè non riescono a pagare gli affitti

Io ero bambino quando ha chiuso il cinema di paese, qualche anno dopo non ha retto nemmeno più l’arena estiva. Ho chiaramente visto come le grandi multisale hanno concentrato la fruizione cinematografica.

Ma è un volo pindarico mio, oppure ci si può cogliere qualche analogia con il piccolo negozio di quartiere che circa venti, venticinque anni fa, è andato in crisi in favore dei supermercati o nelle realtà più grandi degli ipermercati e centri commerciali ?

Che a loro volta sono andati in crisi perché in concorrenza con l’e-commerce?

Paradossalmente mi sembra di assistere ad un ritorno alla ribalta del negozietto di quartiere. Per sopravvivere ha cambiato target e sta in piedi anche grazie alla prossimità geografica. 

Edited by netny
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4 hours ago, Lyronesium said:

Credo che Boris parli bene di questa situazione, ed è uscito 15 anni fa. 

Boris è uscito dalla mente malata del fu Mattia Torre (che mi manca alla follia, anche solo per i msg o le mail che mandava; ho da parte 3 suoi vocali di insulti che custodisco come una reliquia, e mi fanno ancora ridere quando li risento).

Il discorso commedie italiane è trito e ritrito: purtroppo subiscono troppo l'ambientazione a Roma Nord, con la sua borghesia figetta, le sue nevrosi e tutto il corollario.

Se poi vogliamo aggiungere le pellicole gay-themed, sono anni che ripeto sempre le stesse cose, e i forumisti storici possono testimoniare come la penso in materia (vero, @Krad77 ?)

4 minutes ago, netny said:

Ma è un volo pindarico mio, oppure ci si può cogliere qualche analogia con il piccolo negozio di quartiere che circa venti, venticinque anni fa, è andato in crisi in favore dei supermercati o nelle realtà più grandi degli ipermercati e centri commerciali ?

Che a loro volta sono andati in crisi perché in concorrenza con l’e-commerce?

assolutamente no.

anzi!

5 minutes ago, netny said:

Paradossalmente mi sembra di assistere ad un ritorno alla ribalta del negozietto di quartiere. Per sopravvivere ha cambiato target e sta in piedi anche grazie alla prossimità geografica. 

mi sa che c'è molto di vero in questa riflessione...

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anche io ho visto chiudere il cinema di paese (era un cinema privato). Aveva cominciato ad avere problemi dopo l o statuto perchè dentro era tutto in legno  . E' rimasto quello comunale del paese vicino .

In quegli anni effettivamente la tv non la avevamo in quella casa (che era la seconda casa).

Si,comunque il pubblico è cambiato moltissimo. In fin dei conti i mega multisala mi fanno anche parecchio tristezza.

7 minutes ago, netny said:

Ma è un volo pindarico mio, oppure ci si può cogliere qualche analogia con il piccolo negozio di quartiere che circa venti, venticinque anni fa, è andato in crisi in favore dei supermercati o nelle realtà più grandi degli ipermercati e centri commerciali ?

Paradossalmente mi sembra di assistere ad un ritorno alla ribalta del negozietto di quartiere. Per sopravvivere ha cambiato target e sta in piedi anche grazie alla prossimità geografica. 

Bè dopo essere stato obbligato per la pagliacciata della prossimità a andare "vicino" ti posso garantire che fosse per me farei partire i missili scud per motivi di prezzo,assortimento e lentezza cronica dei venditori.

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46 minutes ago, freedog said:

li "sforniamo" perchè cmq con quei titoli vai sul sicuro, chè c'è lo zoccolo duro di over 60 che gradisce il prodotto (ricordati l'età media italica...): quelli son pensati apposta per loro, tant'è che li danno sulla tv generalista, non sulle piattaforme o su st'altre diavolerie tecnologiche moderne.

Aperta parentesi, pur sempre nella mediocrità, qualche serie su Rai 1 uscita recentemente mi ha anche stupito. Per la loro fattura e per i contenuti molto più avanti rispetto al target di riferimento. Sottolineo Rai1! Chiaro che se faccio un paragone fuori dall’Italia siamo su un altro mondo.

Comunque il tuo ragionamento è condivisibile. Però, proprio perché ci sono piattaforme come Netflix ( e altre) che ti danno l’opportunità di produrre e distribuire il tuo prodotto in tutto il globo, non mi spiego perché in Italia ci sia ancora tutta questa difficoltà a mettere insieme qualche idea più originale e “ardita” . Anche la recitazione, sempre da ignorante che sono, solo a me per la maggior parte, sembra così “cagnesca”?

Una delle poche, e probabilmente più recente, produzioni italiane che mi viene in mente a cui dò buoni voti è stata Skam. Anche se siamo su un genere teen non molto impegnato. Tutto il team, ma credo in particolare Bessegato, ha lavorato benissimo. 
Certo, il marketing è stato anche particolarmente efficace. Resta il fatto che la sceneggiatura è stata “preso in prestito” dal nord Europa.

Dopo Skam Italia, a tema gay, di Italiano non mi viene in mente nulla degno di segnalazione.

Se invece ampliamo a qualsiasi genere allora qualche rara CO-produzione interessante c’è stata. Anche se probabilmente non rientrano nei miei gusti. 

Edited by netny
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31 minutes ago, netny said:

Dopo Skam Italia, a tema gay, di Italiano non mi viene in mente nulla degno di segnalazione.

Se invece ampliamo a qualsiasi genere allora qualche rara CO-produzione interessante c’è stata. Anche se probabilmente non rientrano nei miei gusti. 

a parte che fatico un po' a considerare Skam una serie gay-themed (la vedo più una teen comedy, anche se la componente gay indubbiamente c'è), ma forse perchè ho in mente serie tipo Queer as Folk che sono solo da venerare in materia,

sul discorso gay-thrmed italico mi son già fatto troppi nemici (nel senso di gente che mi ha detto che verrà al mio funerale per piangere di gioia), quindi non ci torno sopra.

cmq sul forum trovi abbondanti tracce del mio pensiero in materia

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14 minutes ago, freedog said:

a parte che fatico un po' a considerare Skam una serie gay-themed

Una stagione, non ricordo quale, ha al centro il coming out e prima relazione del protagonista. 
Non sto facendo paragoni con queer as folk o looking per carità.

Ma nel panorama italiano è l’unica cosa decente, recente, che mi è venuta in mente che abbia avuto un tema gay. 

Se mettiamo invece co produzioni non necessariamente a tema gay, come ho accennato, allora si salva anche altro.

Ma il punto non era tanto sull’arretratezza sul tema “gay”. La mia critica, che prendeva spunto dalla provocazione di Skeletor, è generale. Cioè la pochezza di spunti, sceneggiatura e recitazione a livello italiano. 

14 minutes ago, freedog said:

sul discorso gay-thrmed italico mi son già fatto troppi nemici (nel senso di gente che mi ha detto che verrà al mio funerale per piangere di gioia), quindi non ci torno sopra.

cmq sul forum trovi abbondanti tracce del mio pensiero in materia

Si, ho letto negli anni.

Soprattutto un tuo recente intervento su come gli attori siano terrorizzati dall’essere bollati come gay o in ruoli gay.

Quindi spuntino subito dopo le immancabili zampe degli uffici stampa per appioppare una finta o vera fidanzata di turno: non credevo fossimo ancora a questi livelli!

Mi ha interessato questa sfaccettatura del discorso, ma qui andremo OT e non voglio rovinare l’argomento di partenza.

Edited by netny
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37 minutes ago, netny said:

Una stagione, non ricordo quale, ha al centro il coming out e prima relazione del protagonista. 

la prima; credo siano alla quarta o quinta

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Vogliamo dire la fonte del primo post?

https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2022/02/18/news/allarme_sala_cinematografica_persi_500_schermi-338265787/

 

On 2/19/2022 at 5:42 PM, Skeletor said:

Considera che ultimamente i cinema hanno aumentato i prezzi in modo ridicolo: una decina di anni fa il biglietto costava 6,50-7, poi 7,50 e ora addirittura 8,50. In due spendi 17 euro

Non per niente una delle spine dorsali di un certo tipo di cinema, specie negli infrasettimanali, erano i pensionati. Dice tanto anche di certo cinema italiano... A fine pandemia quando saranno davvero tranquilli ad uscire di casa tutti o quasi vedremo come sarà la situazione

On 2/19/2022 at 5:27 PM, Lyronesium said:

Credo che la motivazione sia Disney+ più che Netflix. Infatti i film che attiravano di più i giovani al cinema erano i supereroistici, e poi film della disney per quanto riguarda i bambini. Adesso però sono disponibili in streaming all'uscita

Buffo ma Disney non ha i diritti né per Spiderman né per Venom, che hanno fatto sfraceli al botteghino.

On 2/19/2022 at 5:51 PM, Skeletor said:

a parte The Boys, Invincible e The Expanse non c'è una sega

come film se la cavano meglio, per le serie si stanno dando abbastanza da fare e comunque qualcosina di interessante c'è


 

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Visto che siamo in tema: posso dire che a me Lo chiamavano Jeeg Robot ha fatto cagare a spruzzo?

Mi sembra che sia stato elevato a film della madonna giusto per quel senso di patriottismo che ti fa vedere con gli occhi del cuore (cit.) un prodotto che se fosse stato americano non si sarebbe cagato nessuno.

Di produzioni italiane "particolari" recenti mi erano piaciute Mine e un'altra che al momento non ricordo.

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23 hours ago, Sampei said:

Comunque resta il fatto che nel virtuale non mi viene in mente un altro modo in cui poter ricreare la sincronicità dell'esperienza cinema

io nel virtuale ho trovato una cosa molto simile su clubhouse. Puoi parlare con un gruppetto di persone anche abbastanza ristretto di un argomento... per esempio io mi ritrovo una volta a settimana e specialmente in periodi di nuove uscite, che siano episodi o film, si parla di quello. Ha i suoi pro (puoi parlare da ovunque, anche se manca qualcuno si parla lo stesso, raggiungi persone che normalmente non vedresti) e i suoi contro (tutto il piacere di uscire di casa e parlare di persona si perde)

23 hours ago, Sampei said:

Ah e mi viene anche in mente che sono prodotti con destinatari diversi: il cinema è proletario, il teatro è borghese

sul teatro potrei darti parzialmente ragione ma il cinema è per tutti

23 hours ago, Syfy said:

ci disse come il cinema non è concorrente diretto dello streaming ma dei ristoranti

scusami ma non sono affatto d'accordo
al cinema ti viene raccontata una storia, al ristorante no
mi sembra come uno davanti ad una bistecca in un piatto di ceramica dica, eh ma il vero concorrente di questa proposta è il piatto vuoto in vetro... senza manco considerare la bistecca

23 hours ago, Syfy said:

Non ho visto Diabolik, però la campagna marketing è stata orrida a dir poco.

Io l'ho visto e mi dispiace veramente che non abbia incassato, mi è piaciuto ed è veramente sui generis, forse sono di parte perché a me piaceva già il fumetto... comunque è veramente veramente un peccato se ha fallito clamorosamente. Un film veramente ben fatto e che coglie in pieno lo spirito dell'originale.

9 hours ago, Syfy said:

Parlando in termini televisivi il binge watching uccide il prodotto

Secondo me dipende dal prodotto. Squid game per dire funzionava bene in binge; altre serie con cliffhangers più dilatati funzionano bene con il ritmo di un'uscita a settimana. E' anche vero che alcuni film che funzionano in piattaforma al cinema sarebbero stati un flop, come per esempio Dont look up.

9 hours ago, Syfy said:

un video dove i gestori prima della proiezione di No Way Home ringraziavano il pubblico per aver riempito tutta la sala di 700

va beh è anche un successo non facilmente ripetibile

9 hours ago, Skeletor said:

Perché in Germania tirano fuori Dark e noi invece dobbiamo sorbirci la centoventesima stagione di Squadra Antimafia?

va beh se parliamo di serie, c'è tanto snobismo e molte cose si preferisce ignorarle; Gomorra non lo vedo ma mi sembra che abbia successo e sia paragonabile al livello di varie serie europee ed usa, come sceneggiatura fotografia regia attori ecc. Strappare lungo i bordi è una buona serie italiana no? Ce ne sono anche altre, per esempio la rai riesce anche a fare delle fiction degne che sono quasi al livello di serie ma tutti preferiscono ignorarle.

3 hours ago, netny said:

Una stagione, non ricordo quale, ha al centro il coming out

in italia, la seconda
nell'originale norvegese era la terza

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8 minutes ago, Krad77 said:

tanto snobismo

Vero sul preconcetto. Io stesso, come ho scritto prima, sono rimasto colpito da alcune recenti fiction Rai (contestualizzate su Rai1)! 

Giusto, Gomorra, che non ho visto perché non rientra nei miei interessi, oggettivamente ha avuto riscontri positivi anche fuori dai confini.

Tu sei uno degli esperti di cinema e TV, quindi mi approccio all’argomento con una conoscenza ben lontana dalla tua. Però, sulle serie tv, ed è poi la stessa domanda che ponevo a Freedog, non credi che ci sia un “problema” Italia? In confronto a produzioni che arrivano da altri paesi mi pare davvero che ci siano carenze di idee, sceneggiature deboli e poco originali. Oltre ad una qualità di recitazione, soprattutto nel parlato, piuttosto bassa. 
Capisco l’argomentazione di freedog sul tarare il film o serie TV al pubblico del paese. Ma le piattaforme di streaming hanno abbattuto i confini: eppure non vedo nessuno stravolgimento (in positivo).
 

13 minutes ago, Krad77 said:

in italia, la seconda
nell'originale norvegese era la terza

Grazie, non ricordavo più.

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27 minutes ago, Skeletor said:

Di produzioni italiane "particolari"

Non è proprio nuovissima ma ad esempio a me ha stupito molto, in positivo, il Tredicesimo Apostolo, trasmesso su Canale 5 . un po' X Men, un po' X Files ma mostrare lati bui della Chiesa, se pur di finzione, sulla generalista è stato un esperimento molto particolare .

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10 hours ago, Syfy said:

Parlando in termini televisivi il binge watching uccide il prodotto infatti adesso per i titoli forti propone lo scorporamento della stagione in due volumi, vedi Stranger Things 4.

Secondo me ci sono serie che beneficiano del binge watching, ed altre meno. Altre che invece, come dici tu, vengono uccise da questo sistema.

Per esempio, una delle serie che ho amato di più, Lost, non sarebbe stata la stessa senza le attese settimanali. 

C’è anche da dire che la divisione in volumi, come per stranger things oppure ozark, è anche una facile manovra per tenere alti gli introiti degli abbonamenti.  

Edited by netny
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24 minutes ago, netny said:

Tu sei uno degli esperti di cinema e TV, quindi mi approccio all’argomento con una conoscenza ben lontana dalla tua. Però, sulle serie tv, ed è poi la stessa domanda che ponevo a Freedog, non credi che ci sia un “problema” Italia? In confronto a produzioni che arrivano da altri paesi mi pare davvero che ci siano carenze di idee, sceneggiature deboli e poco originali.

No non lo trovo questo problema.
L'approccio alla serie italiano fu lo sceneggiato che aveva anche aspirazioni intellettuali o culturali, spesso basato su narrativa media oppure alta, addirittura un fine istruttivo (!) verso il grande pubblico. Passano i decenni e il genere si contamina con le soap opera di grande successo... ora, non voglio dire che fare una soap opera di qualità sia impossibile, ma vogliamo dire che è maledettamente difficile? E' un genere che trova riscontro in un grande pubblico che si affeziona e si appassiona, ma che vive di dinamiche che non sono certo legate alla narrazione di alta qualità. La commistione, l'incrocio tra lo sceneggiato e la soap è quello che abbiamo oggi con il genere fiction che è sostanzialmente un duopolio rai mediaset e che detiene una larga fetta della produzione seriale italiana in toto. Ma proprio perché una fiction non è propriamente una soap si possono anche fare di buon livello, ed è stato fatto. Poi io non sto a guardare i numeri e nemmeno a paragonarli con i numeri che si fanno in altri paesi perché non mi interessa... dico solo che spesso si tende a non guardare, giudicare senza avere visto solo per purissimo pregiudizio, o magari si ignora completamente l'esistenza di tanti prodotti pretendendo poi di avere una visione d'insieme sulla situazione italiana.
 

24 minutes ago, netny said:

Oltre ad una qualità di recitazione, soprattutto nel parlato, piuttosto bassa. 

Beh no sinceramente trovo che gli attori italiani siano, mediamente, bravi quanto gli altri e a volte un filino di più. Gente come Gassman, Favino, Buy, Elena Sofia Ricci, se nelle mani di un regista capace sono in grado di tirare fuori ottime performances. E non disdegnano le fiction.
poi tu magari ti guardi un prodotto con Francesco Arca (che diciamolo solo Ozpetek può portare alla sufficienza) e Vanessa Incontrada (che diciamolo è una che faceva tutt'altro, io non so se studia recitazione, ma se lo fa deve ancora studiare tanto) e ti fai un'idea che... non è fedele alla media degli attori sulla nazione. Almeno secondo me.

Edited by Krad77
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37 minutes ago, Krad77 said:

poi tu magari ti guardi un prodotto con Francesco Arca (che diciamolo solo Ozpetek può portare alla sufficienza) e Vanessa Incontrada

No, l’ho preso ad esempio perché mi sono fatto una risata leggendo la (perculante) recensione su cinematographe.it ed ho voluto assaporarne 5 minuti. Non è nelle mie corde quel tipo di prodotto. 

37 minutes ago, Krad77 said:

Gente come Gassman, Favino, Buy, Elena Sofia Ricci, se nelle mani di un regista capace sono in grado di tirare fuori ottime performances. E non disdegnano le fiction.

Però loro sono nomi di un certo peso, sui quali non ho nessuna particolare critica da fare, anzi.

Io mi riferisco magari ad attrici o attori più giovani: mi sembra una recitazione spesso innaturale. Oltre, come ho già detto, ad avere spesso una grande difficoltà ad ascoltare i dialoghi.

Ma anche ad una mini serie come Petra, recente. Non mi è dispiaciuta, in generale. Però la Cortellesi mi sembrava robotica nella recitazione e non mi ha convinto.

Comunque quando ho scritto “problema italiano” non intendevo tanto la qualità tecnica per regia, fotografia, recitazione ecc… Tutte cose che posso valutare, ma fino ad un certo (limitato) punto.

Io intendevo soffermarmi più sul soggetto / sceneggiatura. 

Un prodotto giovane e frizzante come Sex education, oppure una miniserie come Broadchurch, ma anche cose molto leggere come Young Royals, mi sembrano anni luce lontani da quello che si propone dalle nostre parti.

Ho citato solo tre titoli a caso,  ovviamente la lista sarebbe lunghissima e abbraccerebbe genere molto differenti.

37 minutes ago, Krad77 said:

L'approccio alla serie italiano fu lo sceneggiato che aveva anche aspirazioni intellettuali o culturali, spesso basato su narrativa media oppure alta, addirittura un fine istruttivo (!)

…grazie per questo breve excursus formativo.

Quindi mi stai dicendo che pongo un problema partendo dai presupposti sbagliati:  cioè di fare paragoni tra serie tv e/o mini serie e il genere fiction, che sono cose diverse?

Edited by netny
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4 minutes ago, netny said:

Io mi riferisco magari ad attrici o attori più giovani: mi sembra una recitazione spesso innaturale

4 minutes ago, netny said:

Io intendevo soffermarmi più sul soggetto / sceneggiatura

Risponderei allo stesso modo ad entrambe le questioni: nelle cose che ho visto e che mi sono piaciute, non ho riscontrato un basso livello, anzi. Attori giovani particolarmente efficaci, sceneggiature buone (ok non quei colpi di genio che ti cambiano la vita o che ti aspetteresti da Charlie Kaufman; ma comunque una piacevolezza e buoni spunti che smentiscono chi dice che è tutto pessimo). Ho in mente Un professore, Volevo fare la rockstar e Skam italia (devo citarla ancora ma mi perdonerete). In realtà vorrei vedere pure Makari che forse vale la pena; se mai avrò tempo...

9 minutes ago, netny said:

Non è nelle mie corde quel tipo di prodotto. 

Era un tu generico eh, ho preso spunto dal fatto che la serie l'hai citata tu ma non mi riferivo personalmente a te :D
 

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10 minutes ago, Krad77 said:

Un professore, Volevo fare la rockstar e Skam italia

Infatti skam Italia per me è un buon prodotto. Ma ha mutuato la sceneggiatura altrui, pur facendo un ottimo lavoro di adattamento. 
Ma anche Non mi lasciare, recentemente in onda con la Puccini non era poi così male. Però certe scelte di trama secondo me erano un po’ deboli o poco approfondite. 
Anche un professore (anche qui mutuato dalla Spagna), è un prodotto godibile. Ma non c’era quell’atmosfera sempre intrisa di buonismo? Quella sceneggiatura che non voleva rischiare mai qualcosa in più ? 
Proprio in un professore ho avuto spesso, molto spesso, problemi a seguire i dialoghi. Per me si mangiavano le parole 😅

Edited by netny
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4 hours ago, Krad77 said:

che abbiamo oggi con il genere fiction

E forse è questo il grande problema: il genere fiction ha poche variazioni sul tema.

Passiamo dai polizieschi alla Distretto di Polizia agli slice of life come Un Professore.

Ma a me magari gli slice of life non mi piacciono e i polizieschi mi annoiano: che fare allora? Possibile che su 60 milioni di italiani non ce ne sia uno che sia uno interessato alla fantascienza, al fantasy o al pulp?

Perché non ho mai sentito parlare di una serie italiana recente splatter/trash con squartamenti e arti che volano in giro? È un problema di marketing loro o effettivamente non esistono? Eppure in altri paesi queste cose si fanno, è che forse sono meno politicamente corretti di noi e hanno un panorama di publisher meno duopolizzato.

 

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5 hours ago, Skeletor said:

Visto che siamo in tema: posso dire che a me Lo chiamavano Jeeg Robot ha fatto cagare a spruzzo?

Giudico pure io quel film popò pura,insieme a tanti tanti altri

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9 hours ago, Krad77 said:

E' un comunicato stampa, che e' stato ripreso da Repubblica, HufPost, Corrierone eccetera

3 hours ago, Skeletor said:

Perché non ho mai sentito parlare di una serie italiana recente splatter/trash con squartamenti e arti che volano in giro?

Perche' chi saprebbe farla (i Manetti bros) non si mette a fare i seriali

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Rimane pur sempre una considerazione: Krad mi (ci) invita a considerare l’evoluzione storica che ha portato al nostro genere di fiction, commistione tra soap e sceneggiato. Freedog e anche Skeletor ricordano che bisogna compiacere i gusti dei nostri connazionali, demograficamente anziani e abituati ad un determinato genere di prodotto e al duopolio Rai, Mediaset.

Nonostante ciò siamo ormai da qualche anno nell’epoca dei vari Netflix e co. Cioè di piattaforme che ti consentono, volendo, di slegarti dal tuo pubblico di riferimento geografico.
Provare a sperimentare nuovi generi, oppure utilizzare gli stessi con “linguaggi diversi” e più audaci?
 

L’esperimento Curon (come tipologia, non tanto il titolo in sé), che secondo me aveva buone basi sviluppate male, non è comunque un tentativo da portare avanti?

 

 

 

Edited by netny
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