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il cinema: esercizio in via di estinzione


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2 hours ago, freedog said:

Perche' chi saprebbe farla (i Manetti bros)

Anche se non hanno firmato regia ma sceneggiatura, mi aspettavo un filmone da "Il mostro della cripta". E invece, pur con la presenza di Lillo, è stata una palla mostruosa e infinita, un film lento, banale, terribile. E se aggiungiamo Ubaldo Terzani Horror Show... Non so, non è che i Manetti siano così affidabili in campo di innovazione. 

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10 hours ago, netny said:

Ma non c’era quell’atmosfera sempre intrisa di buonismo? Quella sceneggiatura che non voleva rischiare mai qualcosa in più ? 

effettivamente sono critiche che ho letto un po' in giro, ma non mi trovo d'accordo, si è fatto già tanto in questa serie

Spoiler

un personaggio gay e uno diciamo eteroflessibile non stereotipati, la trattazione delle droghe leggere in modo non problematico
probabilmente una fetta di pubblico voleva che Simone e quell'altro concretizzassero ma io l'ho vista più come un'apertura per la stagione 2
comunque nota quanto poco interesse riscuota il topic qui 

 

 

10 hours ago, netny said:

Proprio in un professore ho avuto spesso, molto spesso, problemi a seguire i dialoghi. Per me si mangiavano le parole

Immagino che tu non stia parlando della sezione cast adulti, Gassman Pandolfi ecc. Sugli attori giovani partiamo dal fatto che sicuramente non sono dei cani... io non ho rilevato particolari problemi ma forse perché sono abituato alla cadenza romana - che comunque in una serie di questa ambientazione è più che giustificata.

7 hours ago, Skeletor said:

Possibile che su 60 milioni di italiani non ce ne sia uno che sia uno interessato alla fantascienza, al fantasy o al pulp?

Perché non ho mai sentito parlare di una serie italiana recente splatter/trash con squartamenti e arti che volano in giro?

2 hours ago, netny said:

Nonostante ciò siamo ormai da qualche anno nell’epoca dei vari Netflix e co. Cioè di piattaforme che ti consentono, volendo, di slegarti dal tuo pubblico di riferimento geografico.
Provare a sperimentare nuovi generi, oppure utilizzare gli stessi con “linguaggi diversi” e più audaci?
 

L’esperimento Curon (come tipologia, non tanto il titolo in sé), che secondo me aveva buone basi sviluppate male, non è comunque un tentativo da portare avanti?

Ecco appunto è proprio di questo che sto parlando.
Per me è chiarissimo che Curon non è affatto un esperimento ma una delle ormai numerose cose che si fanno.
Perché nessuno tira fuori Luna Park, Guida astrologica per cuori infranti, Luna nera (ok c'è una certa fissazione per i corpi celesti), Summertime? Tra l'altro Luna nera sarebbe un fantasy - e ricordiamo che per fare (decentemente) fantasy e fantascienza, ci vogliono budget molto considerevoli che sono, penso, nella situazione italiana fuori portata. Non tutti sono capaci di tirare fuori un Dark spendendoci relativamente poco. Fedeltà è appena uscito ed è forte di una matrice narrativa molto contemporanea, il libro di Missiroli è del 2019; Strappare lungo i bordi lo abbiamo già citato (ha voto 8,7 su imdb in questo momento! con 6950 votanti) e sono tutti prodotti originali Netflix che hanno un pubblico mondiale. Poi fuori da Netflix trovi anche cose tipo We are who we are che diciamolo francamente è un gioiello di serie ed è ambientata in modo molto originale dentro la comunità di americani che vivono in Italia. Su Prime trovi Maschile singolare che ok è un film non una serie ma segna comunque un inizio e qui ha avuto un topic durato pagine e pagine, segno di un interesse vero.
Quanto all'horror, secondo me non c'è proprio una tradizione di horror seriale italiano, semmai qualche esperimento del tipo La porta sul buio (1973!), ma nemmeno in Usa c'era questa tradizione, prima di American Horror Story penso ben pochi fossero pronti a scommettere sul successo di una serie tv horror.

Su Un professore

Spoiler

 

Quando ho letto che c'era un personaggio gay l'ho voluta seguire, obbligando anche il mio ragazzo. Sono d'accordo quando dici che si è già fatto tanto, perchè probabilmente prendi come parametro il fatto che fosse in prima serata su rai 1 e lo paragoni al contesto italiano. 

Ma possiamo dire lo stesso se allarghiamo lo sguardo al panorama europeo o mondiale? 

Per certi versi Un professore mi ha fatto venire in mente Eyewitness. Quest'ultima serie, però, era già "più avanti" rispetto alla nostrana, quando è stata concepita una decina di anni fa in nord europa e poi rifatta poco dopo negli USA. 

Sulla recitazione ovviamente non mi riferisco agli adulti. Con i ragazzi invece ho avuto molte difficoltà. Forse, come suggerisci, è un mio problema con la cadenza romana. Ma anche in Skam c'era un contesto simile e non ho avvertito lo stesso problema.

Mentre sull'arte recitativa, sempre parlando dei ragazzi, mi hanno convinto solo il figlio del professore (che ha una buona dizione) e in parte l'eteroflessibile (che però, per me, si mangiava le parole). Mi rimangio il termine cani, che ho usato a sproposito ed in maniera qualunquista. La mia critica sulle serie tv italiane (ma anche un po' su alcuni film con giovani), quando mi riferisco alla recitazione, è effettivamente più legata alle capacità vocali.

 

 

55 minutes ago, Krad77 said:

Per me è chiarissimo che Curon non è affatto un esperimento ma una delle ormai numerose cose che si fanno.

Forse, ragionandoci meglio, hai ragione. Negli ultimi anni non sta mancando una qualche (lenta) forma di tentativo per fare qualcosa diverso dal solito Don babbeo, cit. Freedog.

Possiamo però dire che rimangono pur sempre tentativi ancora troppo timidi e che spesso poi subiscono l'errore di fondo nel non dare coerenza allo spunto innovativo (o più o meno innovativo) di base, sviluppando la trama con i soliti "modelli" più scontati e rassicuranti ?

59 minutes ago, Krad77 said:

Perché nessuno tira fuori Luna Park, Guida astrologica per cuori infranti, Luna nera (ok c'è una certa fissazione per i corpi celesti), Summertime? Tra l'altro Luna nera sarebbe un fantasy - e ricordiamo che per fare (decentemente) fantasy e fantascienza, ci vogliono budget molto considerevoli che sono, penso, nella situazione italiana fuori portata.

Di questi titoli, un po' perchè non del mio genere, un po' perchè non mi hanno incuriosito, ho visto solo Summertime.

Eravamo usciti dal primo lockdown. Per quanto sia una serie leggera e dalle pochissime pretese, mi ha intrattenuto piacevolmente per qualche ora. Soprattutto sono stati molto bravi mettendo in scena in maniera credibile la vita estiva di un paese o cittadina di mare con le immancabili dinamiche adolescenziali, cui sono riuscito ad immedesimarmi, creando una bella risonanza emotiva. Bella anche la fotografia calda e pastellata. Ma tolto questo, per "recitazione" e "trama", rimaneva relativamente poco. La seconda stagione, invece, mi ha urticato al secondo o terzo episodio e l'ho abbandonata.

1 hour ago, Krad77 said:

We are who we are

Però questa è una coproduzione internazionale che ha alle spalle un certo Guadagnino. 

Allora, per le stesse ragioni, si può citare anche The young Pope.

Ma sono prodotti, diciamo così, piuttosto particolari difficilmente inquadrabili e confrontabili con altri prodotti. Soprattutto WAWWA, cosa voleva essere? (in nessun senso dispregiativo, si intende).

1 hour ago, Krad77 said:

Maschile singolare

A me è piaciuto. Ma come affermi tu... che segna un inizio. Sigh, nel 2021!

 

2 hours ago, netny said:

Però questa è una coproduzione internazionale che ha alle spalle un certo Guadagnino. 

Allora, per le stesse ragioni, si può citare anche The young Pope.

Sì infatti, e senza il però. La strada della coproduzione, magari abbinata a un regista che si è fatto un nome (vogliamo dire grande regista?) come Sorrentino o Guadagnino, è una strada assolutamente percorribile. Dietro a Un professore c’è D’Alatri, e Corsicato ha fatto un buon lavoro per la rai. Per il resto non vado avanti sulla serie con Gassman perché si va troppo fuori tema e sarebbe più interessante spostarsi nel topic specifico.

34 minutes ago, Krad77 said:

La strada della coproduzione, magari abbinata a un regista che si è fatto un nome (vogliamo dire grande regista?) come Sorrentino o Guadagnino, è una strada assolutamente percorribile.

Già, magari con la speranza che la quota italica non sia dovuta solo alle location o per personaggi storici e che magari i grandi registi non facciano solo gioiellini come WAWWA o Young Pope, decisamente molto autoreferenziali.

36 minutes ago, Krad77 said:

spostarsi nel topic specifico

Ora mi sposto.

14 hours ago, Skeletor said:

 Possibile che su 60 milioni di italiani non ce ne sia uno che sia uno interessato alla fantascienza, al fantasy o al pulp?

io cui sono ma a quanto pare realizzare complesse strutture sceniche,effetti speciali come se piovesse e altre cose non vanno molto di moda a casa di chi fa solo roba da trasmettere su teleRSA.

Dimmi che popolo è e ti dirò cosa guarda

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