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La Presa di Hollywood: il politicamente corretto come totalitarismo


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Ho bisogno di condividere qui l'ennesima discussione sul politicamente corretto nordamericano, rigorosamente citato e indicizzato, anche se non intervengo più sul forum e non me ne frega più di farne parte, in relazione alle nuove regole che tra pochi anni sistematizzeranno una censura ed esclusione opposta a quella in vigore col Codice Hays negli anni '50: quella progressista e liberale.

Infatti, dal 2024 per vincere un Oscar si dovranno rispettare severi requisiti d’inclusione. In pratica le produzioni dei film dovranno inserire, tra attori, trama e cast tecnico e promozionale, una percentuale minima di appartenenti a gruppi razziali, etnici o di genere sottorappresentati. Lo ha dichiarato ufficialmente l’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences sul proprio sito web. La “rivoluzione” degli Oscar avrà quindi inizio grazie a dei precisi “standard”. In pratica si tratta di quattro categorie professionali e tecniche riguardanti attori, comparse, trama e team di lavorazione ad ogni livello produttivo, progettate per incoraggiare un’equa rappresentazione dentro e fuori il grande schermo al fine di riflettere meglio la diversità del pubblico che va al cinema. La radicale trasformazione, alquanto programmatica, avrà bisogno però di qualche anno di tempo per essere implementata. Infatti si attenderanno le produzioni del 2024 sull’edizione degli Oscar 2025 per entrare a regime.

Lo “standard A” prevede tre criteri. Il primo prevede che almeno un attore principale o non protagonista appartenga a un gruppo razziale o etnico sottorappresentato: asiatico; ispanico/latino-americano; nero/afroamericano; indigeno/nativo americano/nativo dell’Alaska; mediorientale/nordafricano; nativo hawaiano o altro isolano del Pacifico. Il secondo criterio prevede che in generale su tutto il cast nel suo insieme almeno il 30% di tutti gli attori in ruoli secondari e minori provenga da gruppi sottorappresentati: donne, gruppo etnico/razziale; LGBTQ+; persone con disabilità cognitive o fisiche o sorde. Il terzo criterio riguarda direttamente la trama del film. Infatti la narrazione principale dell’opera dovrà essere incentrata su un gruppo sottorappresentato (donne, LGBTQ+, ecc..). Basterà mostrare uno dei tre criteri per ottenere lo standard A. Lo standard B riguarda invece la leadership creativa e il team del film. Anche qui sono tre i criteri (ne basterà uno per ottenere lo standard B) nei quali dovranno essere presenti categorie sottorappresentate. Si va dal primo criterio, dove almeno due posizioni di leadership creativa e capi dipartimento – dal casting alla fotografia, dall’editor alla scenografia, passando dagli effetti visivi – dovranno appartenere ai sottogruppi elencati nello standard A.

Secondo e terzo criterio dello standard B riguardano posizioni generiche all’interno dei vari comparti produttivi dove dovranno apparire almeno sei elementi dalle categorie sottorappresentate; infine il terzo criterio prevede che almeno il 30% dell’intera troupe appartenga alle categorie sottorappresentate. Standard C e standard D riguardano l’apprendistato regolarmente retribuito e le opportunità di stage, non solo nell’ambito della creazione del film ma anche nel settore marketing e pubblicitario del lancio del prodotto. Per poter essere candidati agli Oscar bisognerà quindi mostrare la propria idoneità avendo adempito ad almeno due tra gli standard A, B, C, D. L’Academy specifica anche che per le categorie lungometraggi d’animazione, documentari, lungometraggi stranieri, ci sarà una valutazione separata. “L’apertura deve allargarsi per riflettere la nostra eterogenea popolazione globale sia nella creazione di film sia nel pubblico che si connette con loro. L’Academy si impegna a svolgere un ruolo fondamentale nel contribuire a rendere tutto ciò una realtà”, hanno affermato il presidente dell’Academy David Rubin e il CEO Dawn Hudson. “Riteniamo che questi standard di inclusione saranno un catalizzatore per un cambiamento essenziale e duraturo nel nostro settore”.

Ecco alcune fonti:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/10/oscar-dal-2024-saranno-premiati-solo-i-film-inclusivi-delle-minoranze-le-nuove-regole-scatenano-le-polemiche/5927080/

https://www.iodonna.it/spettacoli/cinema/2021/03/21/hollywood-nel-2021-sospeso-tra-cinema-e-correttezza-politica/

https://cineguru.screenweek.it/2022/01/hollywood-e-la-tirannia-del-politicamente-corretto-31863/

 

Edited by Serpente
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Queste nuove regole finalmente taglieranno la testa al toro alla questione del politicamente corretto.

Potremmo finalmente dire che "i film americani sono così perché altrimenti non vanno all'Oscar".

 

Noi Italiani non verremmo particolarmente colpiti: già ora gli unici nostri film presi in considerazione hanno bisessuali ebrei come protagonisti.

Pazienza per i film dei Vanzina, che Hollywood non ha mai calcolato ben prima dell'avvento del politicamente corretto.

Inoltre gli eventuali bellissimi film con solo attori bianchi ed etero potranno sempre rifarsi a Venezia e a Cannes.

E - se la cosa non vi piace - sentitevi liberissimi di boicottare i film statunitensi.

 

L'unica cosa che mi lascia perplesso è il motivo per cui sarebbero accettati i film coreani (in quanto tutti asiatici)

e non invece anche i film italiani (in quanto tutti italiani): eppure una volta anche noi eravamo una minoranza negli USA!

Evidentemente abbiamo avuto l'upgrade da "Italiani" a "Bianchi", mannaggia...

 

 

 

Per me è una cavolata perché ci sono storie che per varie ragioni non riescono a rispettare questi criteri ma che possono comunque colpire il cuore del pubblico. Mi immagino trans e neri in film storici con ambientazionu in cui non potevano esserci o non si poteva sapere che lo fossero e ho i brividi solo a pensarci, la fine della contestualizzazione.

1 hour ago, Serpente said:

Per me è una cavolata perché ci sono storie che per varie ragioni non riescono a rispettare questi criteri ma che possono comunque colpire il cuore del pubblico.

Pazienza. Se hai in mente un capolavoro in cui sono tutti maschi bianchi eterosessuali

allora prenderà la Palma d'Oro a Cannes e il Leone d'Oro a Venezia, ma niente Oscar.

Le major statunitensi possono darsi tutte le regole interne che vogliono: sono aziende private in un Paese sovrano.

 

mettiamola così,a me che un film abbia o possa aver avuto un oscar non frega un tubo.

Purtroppo almeno nel genere che interessa a me ossia la fantascienza,quella vera gli americani "lo fanno meglio",in altri film di fantascienza o le trame o il resto fanno pena a tutti gli effetti.

vedremo se la cosa farà svegliare qualcuno. E magari uscirà qualche film un pò migliore di natale a canicattì con titì.

Per il resto bè,mai come adesso in periodo virussico le regole più o meno utili più o meno giuste si stanno moltiplicando. Sembra quasi che a forza di stare chiusi la libertà faccia paura

Lo so che non dovrei assecondare la monomania di serpente, ma ho riso così tanto che mi sentivo in dovere di condividere questo momento così leggero

Ovviamente come al solito queste grida al totalitarismo del politicamente corretto sono cazzate (ma c'è davvero bisogno di dirlo?)

Premessa zero: gli oscar tipicamente li vincono i film che buttano più soldi in FYC campaigns

Premessa uno: dai buttiamo tutto in dittatura e PC su cazzate di rilevanza nulla. Come se chi prende l'oscar abbia alcun risvolto concreto sulla vita o la cultura di chiunque al di fuori di chi nell'industria cinematografica ci lavora. Ricordo che gli oscar sono assegnati ben dopo l'uscita nelle sale

Premessa due: la questione della non inclusività negli oscar è nota da un decennio. Per arginare il problema si è deciso di mettere le quote. Le quote sono un sistema, imperfetto come tutti i sistemi: se io e una donna facciamo domanda per lo stesso posto all'università di stocazzo, a parità di titoli pubblicazioni idoneità eccetera, invece di lanciare una monetina l'università di stocazzo ha come policy quella di assumere la donna. L'idea è che operare una scelta che penalizza me o altri candidati maschi ha un presunto effetto positivo a lungo termine sia nella società che nell'ambiente di lavoro. È un punto molto delicato dove diversi interessi cercano di controbilanciarsi, se invece vi piacciono le dicotomie strette GIUSTO VS. SBAGLIATO vi rimando a questo video comparso di recente sulla pagina facebook di Salvini

https://www.facebook.com/salviniofficial/videos/1237696340395892

 

Fatte le dovute premesse, andiamo a vedere di quali quote stiamo parlando esattamente. Preparatevi perché lo shock può essere disastroso, non ho mai letto politiche più stringenti di questa. Per essere idoneo agli oscar, un film deve rientrare in almeno due di queste quattro categorie - A, B, C e D

Categoria A - diversità di attori e trame. Il film soddisfa almeno UNO di questi tre criteri
- un attore non bianco ha un ruolo non secondario
- la trama verte su donne, o disabili, o non bianchi, o persone lgbtq
- 30%+ del cast fa parte di una delle minoranze di cui sopra

Categoria B - diversità nella produzione. Il film soddisfa almeno UNO di questi tre criteri
- almeno due dipartimenti di produzione (inclusi costumi, makeup, casting) sono diretti da una persona che fa parte delle minoranze di cui sopra (accidenti che difficile)
- almeno sei persone nella troupe sono non bianche
- 30%+ della troupe fa parte delle minoranze di cui sopra

Categoria C - inclusione negli stagisti. Il film soddisfa almeno UNO di questi due criteri:
- la casa di distribuzione cinematografica o la società di finanziamento hanno almeno due stagisti che fanno parte delle minoranze di cui sopra, oppure
- esse o la produzione hanno un programma di training inclusivo verso le minoranze di cui sopra

Categoria D - asso piglia tutto. Almeno una persona che abbia un ruolo di rilievo nel marketing, pubblicità e distribuzione del film fa parte di una delle minoranze di cui sopra

Ecco dunque in cosa consistono queste quote scellerate.

Praticamente tutti i film [edit: con una produzione abbastanza rilevante da essere considerati per gli oscar] rientrano già in un paio di queste categorie, sì anche i film diretti da maschi bianchi abili eterocis con cast completamente maschile bianco abile eterocis. Le

22 hours ago, Serpente said:

storie che per varie ragioni non riescono a rispettare questi criteri ma che possono comunque colpire il cuore del pubblico.

sono salve: bastano una casting director donna, un costumista gay e due stagisti messicani - questi manco nella produzione nel film ma nella casa di distribuzione. Comecome? Il post polemico si concentrava sul criterio A? Davvero? Che sorpresa.

Dunque non cambia assolutamente un cazzo ed in effetti è solo un modo per gli academy awards per lavarsene le mani rispetto all'inclusività. Ringrazio per l'ennesima gag comica (ne avevo veramente bisogno), arrivederci al prossimo totalitarismo

Edited by blaabaer
  • 4 weeks later...
Vivacia3But

Hollywood era già così anche prima. Forse l'introduzione di criteri oggettivi servirà proprio a far tacere le polemiche, in modo che nessuno gridi a qualche discriminazione quando, casualmente, solo attori bianchi o etero vincono i premi.

Il politicamente corretto ha stancato tutti ormai, e ha raggiunto livelli tali da essere diventato insostenibile.

In USA siamo al punto che, se dici ad esempio a una persona di colore che è arrogante, è molto probabile che qualcuno ti dica "anche le persone nere possono essere arroganti, sei razzista". 

Io nel politicamente corretto vedo solo imbecillità e violenza, lupi mascherati da agnellini.

E rischia seriamente di compromettere il processo di abolizione di sacche di razzismo e omofobia (Veri) che ancora esistono.

Staremo a vedere, ma è uno dei gravi problemi del mondo contemporaneo, e come ha detto di recente qualcuno

 "dal politicamente corretto al bigottismo è un passo".

Torneremo alla caccia alle streghe o forse è già in pieno svolgimento.

Edited by Vivacia3But

Gli Usa hanno un problema di integrazione sociale altissimo, è un paese totalmente disgregato e politicamente allo sbando.

La crisi americana è evidente e sotto gli occhi di tutti, tranne noi occidentali, non a caso Putin l'ha capito e si sta rilanciando.

Chiunque sia stato negli Usa vede una divisione in classe sociali, religiose, etniche ed economiche. Il livore le uno verso le altre è evidente. Gli Usa non reggerebbero mai una situazione economica ed emergenziale come ha fatto l'Europa.
Nello stesso tempo l'America è una grande potenza che può riuscire a creare la pace sociale attraverso una europeizzazione della sua economia, abbandonando il liberismo selvaggio ed attraverso un ruolo più incisivo dello Stato a sostegno dei più deboli.

Questo lo dovrebbero capire le elitè che invece, credono che sia necessario imporre il politicamente corretto, come forma per attenuare gli odi tra le varie minoranze.
Ecco perchè soprattutto negli ultimi anni ha avuto un grande incremento l'attenzione a queste tematiche in maniera quasi ossessiva.
 

Quindi il politicamente corretto va letto alla luce della situazione sociale americana che è tutt'altro che pacifica e serena come ci si immagina in un paese cosi prospero, ricco e civile come la prima potenza mondiale.

Edited by Iron84
1 hour ago, Iron84 said:

La crisi americana è evidente e sotto gli occhi di tutti, tranne noi occidentali, non a caso Putin l'ha capito e si sta rilanciando.

Credo che sia proprio questo che segnerà la fine di Putin come ha segnato quella di Hitler.

A un certo punto le dittature si convincono che la democrazia sia al tramonto

e che siamo tutti diventati dei rammolliti: così alzano la cresta e prendono le botte sul campo di battaglia.

1 hour ago, Iron84 said:

Questo lo dovrebbero capire le elitè che invece, credono che sia necessario imporre il politicamente corretto, come forma per attenuare gli odi tra le varie minoranze.
Ecco perchè soprattutto negli ultimi anni ha avuto un grande incremento l'attenzione a queste tematiche in maniera quasi ossessiva.

Negli USA non esistono praticamente "discorsi di classe".

E questo - come dici - si traduce nel fatto che l'unica cosa che di sinistra che si possa dire

riguarda esclusivamente le minoranze sessuali o etniche.

Recentemente però mi sembra che sia Obama (con l'estensione delle coperture sanitarie)

sia Trump (col protezionismo contro Europa e Cina per difendere i posti di lavoro statunitensi)

abbiano una maggiore attenzione per il voto delle classi meno abbienti.

20 hours ago, Almadel said:

Negli USA non esistono praticamente "discorsi di classe".

E questo - come dici - si traduce nel fatto che l'unica cosa che di sinistra che si possa dire

riguarda esclusivamente le minoranze sessuali o etniche.

Esatto! Ed è il motivo per cui nelle Università statunitensi tutte le cose di cui parliamo noi qui sul forum, quali privilegio eterocis, privilegio maschile, privilegio bianco, vengono vendute come "neomarxismo" (gli americani non sanno nulla di Marx, né di comunismo).

22 hours ago, Iron84 said:

Quindi il politicamente corretto va letto alla luce della situazione sociale americana che è tutt'altro che pacifica e serena come ci si immagina in un paese cosi prospero, ricco e civile come la prima potenza mondiale.

La revisione dei criteri di "accettabilità" di un film per gli Oscar da parte dell'Academy mi sembra un'operazione di virtue signaling che, come suggerisce @blaabaer, non modificherà di molto le cose. Quand'anche invece venissero premiati più spesso film prodotti, diretti ed interpretati da appartenenti ad una qualche minoranza, dubito che questo costituirà il volano per una trasformazione socialista dell'economia USA.

Ieri sera l'Oscar al miglior attore protagonista è andato a Will Smith, nel ruolo del padre delle sorelle Williams nel film King Richard; sfortunatamente ad inizio cerimonia il superfico di Bel Air si è reso protagonista di un episodio piuttosto surreale per il palco degli Oscar (ha dato un cazzotto al presentatore Chris Rock, che aveva appena scherzato sull'alopecia della moglie di Smith)....qui invece non farò alcuna battuta sull'irruenza di alcuni neri, né sul dubbio gusto comico di alcuni altri 🙂 

5 minutes ago, schopy said:

ad inizio cerimonia il superfico di Bel Air si è reso protagonista di un episodio piuttosto surreale per il palco degli Oscar (ha dato un cazzotto al presentatore Chris Rock, che aveva appena scherzato sull'alopecia della moglie di Smith)...

La sapida gag mi sapeva molto di copione... siccome Williams padre e' quello che difende la sua famiglia contro tutto & tutti, lui (candidato e poi vincitore per quel ruolo) ha voluto fare lo stesso!

Edited by freedog
41 minutes ago, freedog said:

La sapida gag mi sapeva molto di copione... 

Pare di no, ma sai mai!

25 minutes ago, Almadel said:

Alla faccia del politicamente corretto hollywoodiano, però.

Se Smith fosse stato un bianco che si alzava dal pubblico per picchiare un presentatore nero non se la sarebbe cavata così a buon mercato, questo è certo, e la battuta di dubbio gusto di Rock sull'alopecia della moglie di Smith sarebbe apparsa a tutti più grave se il bianco fosse stato Rock....ma fintantoché si insultano o picchiano tra neri i commentatori bianchi preferiscono non esporsi. E' l'idiozia dei tempi correnti 😅

Rimane un mistero perché Jada Pinkett Smith si risenta se qualcuno scherza sulla sua calvizie, visto che pure senza capelli ha un viso bello come quello di una dea.

7 minutes ago, schopy said:

E' l'idiozia dei tempi correnti

C'è un pattern, però.

Ho visto lo spettacolo di Dave Chapelle su Netflix, che è un vero concentrato di misoginia,omofobia, transfobia e razzismo contro bianchi e asiatici.

Una cosa che in Italia non sarebbe minimamente accettabile, ma che negli USA sembra possibile solo se la fa un nero.

Deduco che quello che superficialmente ci appare come "politicamente corretto" sia solo una questione che gira intorno all'identità nera.

Un gay bianco o una donna asiatica non hanno diritto di offendersi se la battuta viene da un etero nero.

E se a essere offesta è una donna nera, il marito di lei ha il diritto di reagire come se fossero nel ghetto.

 

(Non è possibile concordare una cosa simile. Nessuna donna con l'alopecia si presterebbe a un gioco del genere.)

1 hour ago, schopy said:

Pare di no, ma sai mai!

secondo te è credibile che questo sclera, si alza da non mi ricordo quale fila e arriva sul palco, senza che non ci sia qualche bodyguard o assistente di palco che lo placchi prima che riesca a mette mezza unghia del pollicione lì sopra?

considerando che ad Hollywood pure le pause risata sono previste da copione e l'improvvisazione è assolutamente vietata?

dai su...

Edited by freedog

Non credo che qualche bodyguard avrebbe il coraggio di fermare Will Smith,

per lo stesso motivo che dici tu: tutti avranno pensato fosse concordata.

 

Eppure nessuno si farebbe umiliare la moglie malata in mondovisione per una gag

e di sicuro non esistono donne calve che lo farebbero pur di dimostrare di avere un marito violento.

 

Poi tutto è possibile, ma conoscendo un minimo come sono gli uomini e le donne

direi che non ci sono gli estremi per la fiction.

ora, non posso dire di conoscere Hollywood perchè non c'ho mai messo piede, però un po' di cose di come funziona quel tritacarne me l'hanno raccontate; e di sicuro la cerimonia degli Oscar, superglam, superpatinata, supervista in tutto il mondo eccetera tutto si può permettere meno che un frame improvvisato. Eccezione: quando sbagliarono la proclamazione del miglior film; e so di certo che parecchie capocce la sera stessa sò volate dal soffitto del Kodak Theatre.

Ma proprio dopo quel precedente sono abbastanza certo che qsi imprevisto è impossibile. (e cmq, se fosse stato uno sclero reale, non pensate che sarebbero andati subito a nero e l'avrebbero portato via di peso dal palco? invece toh, dopo mezz'ora stava lì, bello pulito, stirato & incravattato a fà il discorso di ringraziamento..)

10 minutes ago, freedog said:

non pensate che sarebbero andati subito a nero e l'avrebbero portato via di peso dal palco?

No, per niente.

Fossi stato io il capo della security avrei pensato a una gag improvvisata da loro;

avrei pensato quindi esattamente quello che hai pensato tu.

34 minutes ago, Almadel said:

Fossi stato io il capo della security avrei pensato a una gag improvvisata da loro;

avrei pensato quindi esattamente quello che hai pensato tu.

Deve esse un modo un pelo contorto per damme ragione...

Almeno credo!

Per chi si fosse perso la scens

https://fb.watch/c1ou0cmeh2/

cmq, altro dettaglio da considerare: nessuno ha fischiato Will per sta poracciata.

Anzi, lui torna a posto e poi vince l'Oscar come miglior attore protagonista, come se niente fosse successo.

invece di essere arrestato per aggressione immediatamente.

per essere precisi, le reazioni dalla platea, invece dei fischi, son state queste

002.jpg

-ok, in sto collage c'hanno messo in mezzo qualche scena da The Office-

Se fosse stato tutto reale e non da copione, pensate davvero che alla premiazione avrebbe ricevuto solo i soliti applausi di rito?

dai su, la credibilità de sta scena sta al livello dell' "Oddio Ciro!!" di Sandra Milo!!

Edited by freedog
1 hour ago, freedog said:

cmq, altro dettaglio da considerare: nessuno ha fischiato Will per sta poracciata.

...fischieresti un attore nero che ha reagito violentemente contro un conduttore nero per difendere l'onore della sua donna nera??? 

Nessuno se la sente; per i reazionari non è un problema (in fondo ad essere picchiato è stato un nero), per i progressisti è pericolosissimo fare qualsiasi cosa :D 

per dire, quando Valerione smerdò Ruffini ai David così

-io c'ero- stavo a fà la ola...

lì successe tutto live: prima la gaffe immonda (e fuori copione) di Ruffini che disse alla Loren "bella topa", gelo in sala, Mastandrea che in platea chiede a tutti un foglio e una penna, poi l'ammazza sul palco con ovazione generale

Edited by freedog
49 minutes ago, freedog said:

successe tutto live: prima la gaffe immonda (e fuori copione) di Ruffini che

A mio parere Mastrandrea non doveva intromettersi, bastava già una eventuale disapprovazione del pubblico. E invece ha fatto la parte del piccolo picciotto che difende quella "potente". La battuta di Ruffini è infelice perché fatta a una donna vecchia che non ha mai dato segni di sessualizzazione nei suoi discorsi : alla Vanoni sarebbe calzata e avrebbe pure apprezzato.

Ma umiliare un altro nel modo di Mastrandrea è davvero poco elegante (visto che peraltro la sua carriera ha seguito la profezia fatta invece a Ruffini). 

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