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La morte


Deed

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:asd: il cavaliere della pace non è molto da "fine del mondo"

Il quarto cavaliere dell'apocalisse è Peste (o malattia in generale)

Il fatto è che, così come la genesi funziona bene se interpretata allegoricamente, così sarebbe da fare anche con l'apocalisse.

L'interpretazione più spiccia che mi viene in mente è quella degli uomini che si fan fuori con le proprie mani...

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NorwegianWood

È incredibile trovare, in un topic sulla morte, divagazioni semiserie sul Cavaliere nonché un'esegesi dell'Apocalisse. Torniamo in argomento, please! ;)

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la morte non mi spaventa

non ho ancora niente che mi premerebbe lasciare

 

oh sisi mi ricordi tanto me un pò di mesi fa^^

Non so se augurarti o non augurarti di trovarti nella situazione in cui la vita ti sarà più cara di qualunque altra cosa... non prenderla come offesa  ;)

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Una sola cosa, riguardante la Reincarnazione, Anubis.

Se non hai memoria delle vite passate, che differenza c'è tra questa e la Morte Definitiva?

 

Anch'io credo che il mio corpo diverrà un giorno verme della terra, ma suppongo altresì che in esso non avrò memoria di Enrico.

 

L'Anima è una funzione cerebrale e si disperde disperso il cervello.

O credi che la mia Digestione permarrà, dissolte le mie viscere, solo perchè nulla si distrugge?

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Digerire il proprio stomaco?

Se possiamo farne una metafora, direi che è la sorte che tocca all'Anima: essere digerita.

 

Poi, io so cosa tu intenda per "anima".

Per me è la capacità di riflettersi: non non ci limitiamo a soffrire; ma riusciamo a soffrire della nostra sofferenza. Così il nostro corpo soffre e la nostra anima drammatizza.

Neppure ci limitiamo a godere: il nostro corpo gode e la nostra anima trae piacere dal sapersi gaudente.

 

Così per me l'Anima è appunto questa facoltà della Riflessione.

E la gente sembra chiedersi: dove va il Mondo Riflesso quando lo Specchio si infrange? Là dove vanno vanno le ombre quando si fa notte...

 

Credere nella mortalità dell'Anima è soprattutto una scelta morale.

Intendo dire che se anche avessi le prove di una vita dopo la morte, mi comporterei come se non vi fosse nulla; non diversamente da come ho vissuto la mia adolescenza presupponendo che l'età adulta fosse una superstizione.

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Io in realtà non ho molto da dire sull'argomento, credo fermamente che dopo la morte ci sia il paradiso e penso che il mio essere cattolico influenzi molto la mia visione di questo argomento. Non ho assolutamente paura della morte, ma questo penso di doverlo al fatto che non sono mai stato troppo attaccato alla vita.

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.. non è la morte che mi fa paura.. e il dopo.. e il non sapere cosa c'è.. o cosa no.. se c'è qualcosa o se finisce tutto lì. Tu vivi, fai le tue esperienze, fai carriera, ti fai una famiglia, affronti problemi, riesci a superarli, poi succede qualcosa .. . . muori .. e ?.. Finisce tutto così? E' tutto buio? Non ci sarò più "io".. Non penserò più? ..Cioè, qualcosa ci deve essere.. sennò che senso ha la vita?.. Se non c'è niente dopo ci credo quando molti la prendono come se fosse un gioco..  :eek: boh.. XD oddio.. è brutto non riuscire a darsi delle risposte .. eviterò i pormi le domande  :eek:

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io al contrario mio chiedo: " ma se dopo esisterò per l'eternità, che senso ha la vita terrena?"

 

Potrei farmi di eroina, guidare ai 200 all'ora, chiedere perdono dei mie peccati e oplà! Un mondo nuovo, perfetto ed eterno.

 

Mentre se questa è l'unica vita che abbiamo, allora davvero bisogna viverla con rispetto. Nessuna seconda occasione.

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a me la morte fa paura, fa paura anche la sofferenza che può esserci prima della morte o che può provocare a chi ti sta intorno, comunque tutto sta nel sapere se uno quando muore rimane in contatto o ricorda con quello che ha fatto nella vita precedente, oppure cè il nulla, oppure si reincarna in un'altra vita

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  • 2 weeks later...
Guest Trisketto87

A me la morte non fa paura, sicuramente mi fa paura invecchiare!!!Pensarmi pieno di rughe e senza capelli  :asd: oddio!!

La morte è così naturale che non può spaventare, ho molta più paura nel pensare che possano morire le persone a cui voglio bene, ma anche in quel caso bisogna accettarlo senza soffrirne troppo...a proposito di morte riporto delle parole di osho (qualcuno conosce?):

 

"Si dovrebbe accogliere la morte con gioia... è uno dei più grandi eventi della vita. Nella vita, esistono solo tre grandi eventi: la nascita, l'amore e la morte. La nascita, per tutti voi, è già accaduta: non potete farci più nulla. L'amore è una cosa del tutto eccezionale... accade solo a pochissime persone, e non lo si può prevedere affatto.

 

Ma la morte, accade a tutti quanti: non la si può evitare. È la sola certezza che abbiamo; quindi, accettala, gioiscine, celebrala, godila nella sua pienezza."

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  • 2 weeks later...

Mi sembra un po' esagerato gioire della Morte, no?

Il fatto che sia importante non significa che sia una cosa bella.

 

La Morte è bella se la tua vita è fatta di sofferenze ed è brutta se hai una vita ricca di piaceri.

 

Per questo, per fortuna, si dovrebbe morire da vecchi.

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Ne ho paura per un solo ho motivo. Ho sempre il terrore che arrivi prima che io sia riuscito a godere appieno di tutto ciò che ho intorno. Diciamo che voglio morire quando so che non ho più niente da vedere; poi, posso anche trapassare.

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Guest -NakedOnTheSand-

Diciamo che voglio morire quando so che non ho più niente da vedere;

 

E chiedi poco eh!  :asd:

 

Praticamente è quello che vorrebbero tutti, scusa :asd:

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Guest Trisketto87

Mi sembra un po' esagerato gioire della Morte, no?

Il fatto che sia importante non significa che sia una cosa bella.

 

La Morte è bella se la tua vita è fatta di sofferenze ed è brutta se hai una vita ricca di piaceri.

 

Per questo, per fortuna, si dovrebbe morire da vecchi.

Almadel dipende anche dalle proprie credenze religiose, se si crede all'anima la morte non può e non deve spaventare...E' una cosa tanto complicata da accettare sopratutto perchè non la conosciamo e l'uomo come al suo solito teme ciò che non conosce...e quindi non la capisce.

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Caro Trisketto,

tutte le persone che AMANO DAVVERO sanno che la Morte è la FINE DI TUTTO.

 

Il giorno che vedrò una madre cattolica non piangere al funerale del figlio: "perchè lui andrà in Paradiso" la prenderò a schiaffi.

 

Il giorno che vedrò una vedova cattolica, rallegrarsi davanti alla tomba del marito, "perchè lui adesso è in un posto migliore", penserò che avesse un amante già da tempo...

 

Chi è che non piange ai funerali? I preti. E perchè? Perchè evidentemente non amano nessuno: nè compagni, nè figli, nè amici.

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Guest Trisketto87

Guarda che ognuno può gestire il proprio dolore come vuole!Non è detto che si debbano organizzare scene teatrali ad ogni funerale. A me vengono i brividi nel pensare che le persone che amo possano morire ma se fai un attenta analisi non è altro che EGOISMO. L'egoismo di non averle più vicino a noi, poco ci importa se adesso sono liberi dalle sofferenze umane, non avendoli più vicino e non potendo più amarli noi soffriamo.

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Allora Trisketto,

secondo te se una madre piange il figlio morto è EGOISTA?

 

A me il tuo sembra un pensiero mostruoso e ti auguro di accorgerti il più tardi possibile di che bestemmia sia.

 

Anche a Maria di fronte a Gesù non è passato neanche per la testa che adesso lui "fosse alla destra del Padre" e la Pietà di Michelangelo non è certo un monumento all'egoismo.

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Guest Trisketto87

Se la madre ha fede e crede che il figlio adesso sia in un posto migliore e sia felice piangerlo non è di sicuro un gesto d'affetto....se piange è perchè non sa dove sia il figlio adesso, non sa se adesso è felice...è questo mi sembra naturale. Anchio piangerei se morisse qualkuno a cui voglio bene, ma avendo fede di sicuro il dolore sarebbe minore.

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Riguardo alla morte, la fede è un antidolorifico, allora.

Non mi stupisco che qualcuno abbia paragonato la religione alla morfina.

Attenua il dolore con la speranza e attenua il piacere con il senso di colpa.

 

Dal mio personale punto di vista, una donna che soffre meno per la morte di un figlio significa che lo ama meno (così una donna che goda meno con il marito "non lo fo per piacer mio, ma per dare figli a Dio" è una donna che ama meno il suo compagno). La vita del credente è fatta di sentimenti a metà? Ed è un'etica che consiglieresti?

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Guest Trisketto87

Ma chi ti ha detto qual'è la mia fede?E chi ti dice che sia quella cristiana?!!?!?Io ho parlato di vita dopo la morte!!Sentimenti a metà...!?Vorrei capire da dove li esci certi discorsi!

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Io non parlavo certo della tua fede, Trisketto.

Sei liberissimo di avere la fede che più di aggradi (ci mancherebbe).

 

Facevo solo un discorso in generale, sull'utilizzo delle fede per soffrire di meno.

La sofferenza, e segnatamente quella di fronte alla Morte degli altri, è un sentimento importante e a mio avviso è proporzionale all'amore che proviamo per una persona.

Quindi se la fede ci serve a soffrire di meno, mi sembra che diminuisca anche i nostri sentimenti (essendo, appunto, il dolore un sentimento e, in questo caso, un sentimento d'amore).

 

Se due figli, uno credente e uno ateo, di fronte alla morte della madre si ritrovano: uno a sorridere pensando che "mamma ora è felice", l'altro a piangere perchè "è scomparsa una persona meravigliosa"; io non faccio mistero di considerare il primo un balordo masochista (masochista = contento quando dovrebbe soffrire) e il secondo una persona normale.

 

Non parlo della tua fede perchè non la conosco. Ne parlerò quando me ne parlerai e se vorrai che io la commenti.

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Guest Trisketto87

No non è affatto così!A parte che budito di vedere un figlio sorridere al funerale della propria madre!

io ho perso delle persone che amavo...Eppure non voglio pensare che la loro vita si sia conclusa in quel momento. Anche perchè avverto spesso la loro presenza...le sento vicinissime.

Io credo che dopo la morte ci sia un'altra vita. Se piango la loro morte è perchè so che non li potrò abbracciare più, baciarli, ridere con loro...

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Guest NSAIBOY

(Si finisce sempre a chattare voi due, eh??? :asd:)

 

Ho sempre rifuggito questo topic perchè sono molto vigliacco riguardo questo argomento.

La morte (non chiedetemi di scriverla maiuscola perchè non riesco...) mi fa una paura matta.

Ho paura di lasciare incompiuto qualcosa.

Ho paura di non aver costruito abbastanza. O affatto.

Ho paura di restare deluso. Di deludere, ancor di più...

Ho paura di esser dimenticato.

Ho paura di non essere stato amato come desidero. E di non aver elargito l'amore che provo alla persona che lo merita.

Ho paura di NON poter più fare quello che il mio (nostro!) narcisismo/egoismo adora fare: VIVERE!

Non riesco neppure ap nensarci chem i vengono le lacrime agli occhi.

E' in questi momenti che mi accorgo di quanto potrei fare in più nelle mie 24 h e, invece, non faccio...

Ora sono triste. Davvero...§

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Guest Trisketto87

Più che altro è inutile passare la vita pensando alla morte...e rattristarci per essa. Di sicuro non è intelligente vivere avendo paura della morte, se vivi bene ogni giorno della tua vita non temi nulla, non temi la fine perchè sai che ogni giorno stai dando il massimo di te.

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Guest NSAIBOY

E' questo il problema.

Vivere al meglio.

Come fai a saperlo a priori oppure in itinere???

Io so che ho passato una bella giornata solo alla fine di essa...

Mi sto incupendo troppo: scappo via da questo topic, va...§

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Guest Trisketto87

Ma no!Vivere al massimo significa anche incazzarsi e litigare!!Una bella giornata è bella se tu hai messo tutto te stesso in quello che hai fatto...se hai amato, se hai speso tutti i soldi che avevi nel portafogli, se nn ti sei posto limitazioni...

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