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La morte


Deed

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Facevo solo un discorso in generale, sull'utilizzo delle fede per soffrire di meno.

La sofferenza, e segnatamente quella di fronte alla Morte degli altri, è un sentimento importante e a mio avviso è proporzionale all'amore che proviamo per una persona.

Quindi se la fede ci serve a soffrire di meno, mi sembra che diminuisca anche i nostri sentimenti (essendo, appunto, il dolore un sentimento e, in questo caso, un sentimento d'amore).

 

Io infatti non credo che sia così. La separazione forzata da una persona che amiamo è dolorosa sempre, sia che ci sia di mezzo la fede o meno. Nel senso: uno che crede la morte sia la nullificazione del nostro essere credo provi gli stessi sentimenti di uno che crede nell'immortalità dell'anima. Gli uomini son tutti uguali quando si trovano di fronte alla bara di uno dei loro cari: rammentano i bei momenti trascorsi, si chiedono cosa cambierà ora nella loro vita, come faranno ora senza di lui/lei ecc ecc

La maggiore o minore sofferenza è data appunto da quanto profondamente si era legati al defunto e basta, il proprio credo religioso per me non c'entra un fico secco.

 

Io da cristiano ti dico che la mia fede non è uno scudo di ovatta che attutisce l'impatto col resto del mondo: non è un'imbottitura che mi soccorre rendendomi insensibile alle scosse esterne. La mia fede è per me una luce che mi aiuta a mettere a fuoco e a dare un significato alle cose.

E comprendere il significato di una cosa non significa affatto renderla meno dolorosa da accettare.

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  • Almadel

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..daltOnico..

Mi ritengo una persona molto ansiosa e paranoica... Ma alla morte non c'ho mai pensato più di tanto... Anche perché credo che, scaramanzia a parte, si possa morire da un momento all'altro.. Non mi preparo psicologicamente o cose simili... Quando l'hai fatto cosa risolvi?? Secondo me aumenta il malumore e basta... Se si parla di rimpianti è un altro discorso, il non aver fatto questo o quello prima di morire.. La soluzione?? Vivere alla giornata, a a volte farlo ti fa fare brutti errori... Ma io non sono in grado di cogliere le occasioni al volo...

Per quanto riguarda la fede.. Sono un po' in crisi.. Non so più cosa pensare... Prima ero veramente religioso... E mi ha aiutato parecchio la fede, il credere in qualcosa che c'è sempre, anche quando non pensi che sia così... Ma adesso mi sono venuti parecchi dubbi...

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Guest NSAIBOY

Dopo aver letto il post di daltOnico ho cominciato a riflettere sulla mia di situazione.

Dubbi religiosi in senso stretto me ne sono venuti pochi.

Mi spiace, però, perchè trovo che siano già troppi per uno che, fino a qualche anno fa, andava in chiesa ogni domenica ed era scout...

Il nuovo Papa mi lascia perplesso. La Chiesa idem sempre di più.

Mi resta la mia fede. nonostante i dubbi quella muta poco.

Detto questo mi chiedo, allora, come mai la morte mi faccia così paura...§

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LA MORTE?? che argomento allegrooo!!  :roll:

Io non la so accettare la morte...

Prima ci danno la vita,per assaporarne il gusto...per farcela piacere e poi arriva la morte??

Che bastardata!!  :roll:

Non credo nell'aldilà o in altra vita...

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Guest NSAIBOY

Shane a causa del tuo intervento dovrò prenotare la mia prima visita dallo psicanalista!!! :roll:

Già l'argomento non mi rallegrava prima. Adesso... :roll:

Sigh sob...§

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Dai NSAIBOY ...

Non ci pensare...

Per la visita ti giuro ti accompagnio e la facciamo insieme perche mi sa che di uno psicologo ne ho bisogno.. :roll:

e per averti dato qst ansia..mi faccio perdonare e te la pago io!

Fammi sapere il giorno.. :roll:

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NSAIBOY...Diciamo che ho altri gusti...  :eek::roll:

Pero sei un grande...

VAbbe faccio un eccezzione...

TI AMO ANCHE IO Nsay....  :eek:

Io pero di piu!!!  :cry:

Scusate l'OT  :roll:

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Dai NSAIBOY ...

Non ci pensare...

 

Diciamo più che altro che non è bene farcisi troppe seghe mentali, esserne ossessionati. Pensare alla morte è naturale e sacrosanto, così come pensare e riflettere su tutta una serie di aspetti del mondo e di noi stessi che chiamano altro rispetto a quello che possiamo trovarci intorno nella vita di tutti i giorni.

 

A proposito: solo io sento come se nel pensiero dominante della cultura moderna (la cultura di massa? boh, non so bene neanch'io di cosa parlo quando uso sti termini, ma tant'è...), il messaggio di sottofondo sia proprio: "eddai, ma smettila di pensare a ste cose, non servono a nulla! ti rovini il buonumore e basta".

 

Io proprio la rifiuto in tronco sta "cultura della distrazione", mi fa quasi paura! Ma come, smettere di pensarci? E' ciò che mi qualifica come essere umano, come posso rinunciarci? Probabilmente al giorno d'oggi se uno non vuole pensarci deve fare uno sforzo davvero minimo, con tutte le "distrazioni" che abbiamo a disposizione.

 

La conoscete sta poesia? E' aperta a svariate interpretazioni, a me pare parli proprio delle cose che ho appena scritto.

 

[...]

Should I, after tea and cakes and ices,

Have the strength to force the moment to its crisis?

But though I have wept and fasted, wept and prayed,

Though I have seen my head [grown slightly bald] brought in upon a platter,

I am no prophet--and here's no great matter;

I have seen the moment of my greatness flicker,

And I have seen the eternal Footman hold my coat, and snicker,

And in short, I was afraid.

 

And would it have been worth it, after all,

After the cups, the marmalade, the tea,

Among the porcelain, among some talk of you and me,

Would it have been worth while,

To have bitten off the matter with a smile,

To have squeezed the universe into a ball

To roll it toward some overwhelming question,

To say: `` I am Lazarus, come from the dead,

Come back to tell you all, I shall tell you all''--

If one, settling a pillow by her head,

        Should say: ``That is not what I meant at all.

        That is not it, at all.''

[...]

 

                                  da "The love song of J. Alfred Prufrock" di T.S. Eliot

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a volte la temo a volte la imploro ke mi colpisca... ma comnque dopotutto succedera' prima o poi...in un modo o nel altro moriremo tutti, spero solo di fare una morte indolore!

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Guest Trisketto87

a volte la temo a volte la imploro ke mi colpisca... ma comnque dopotutto succedera' prima o poi...in un modo o nel altro moriremo tutti, spero solo di fare una morte indolore!

Implorare la morte è un tantino triste...sopratutto se a dirlo è un mio coetaneo.

Ste87, sapessi quanti momenti di sconforto ho superato, la morte è stata tra i miei pensieri per circa un mese. Stavo troppo male, più che implorarla aveva bussato lei alla mia porta ed io stavo quasi per aprire...

Per fortuna ho trovato tanta ma tanta forza dentro di me. Non sarei qui adesso se non avessi creduto un briciolo in me, se non avessi lottato per stare bene e per recuperare una vita. Adesso sto pagando le conseguenze di quei momenti, ho perso così tanto tempo...eppure ogni secondo che vivo so che è prezioso e ad oggi mai mi sognerei di invocare la morte!Goditi la vita qualunque cosa accada e quando vedi che le cose vanno veramente male abbi il coraggio di voltare pagina e ricominciare perchè non c'è nulla di più bello se non l'essere VIVI.

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Caro Morning Star,

il modo che tu hai di vivere la tua fede è, per quanto riguarda questo argomento, molto saggio; piacevolmente irrazionale certo, ma pur sempre non stiamo parlando di ingegneria meccanica...

 

E' anche molto interessante l'idea della "cultura della distrazione".

Mi domandavo quali fossero le conseguenze della distrazione permanente dal tema della morte. E anche della sua banalizzazione (anticamente era tabù rappresentare un omicidio a teatro; col cinema adesso è quasi necessario).

 

Per noi atei vitalisti il pensiero della morte è un invito al buonumore (anche se paradossalmente dovrebbe esserlo per i credenti).

"Mangiate e bevete, perchè domani morirete!"

Io, quando mi distraggo dal pensiero della Morte, sono solito sprecare il mio tempo libero in cose di poco valore; mi annoio, mi lascio vivere.

Quando comincio a meditare sulla morte (e sulla giovinezza che passa), mi impegno a rendere il tempo che mi resta il più soddisfacente possibile.

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Guest NSAIBOY

Mi ha commosso quello che ha scritto Trisketto perchè racconta un'esperienza simile ad una persona a cui tengo molto. Che amo.

Mi piace il fatto che lui ne parli e lo faccia con gioia per il superamento effettuato mi chiedo però se sia vero del tutto.

Non parlo di te, Trisketto, parlo della persona che ha vissuto qualcosa di vicino a ciò che hai vissuto tu.

Ci sono giorni in cui penso che non sappia/voglia apprezzare il TANTO che ha e ho la sensazione che non si sia del tutto allontanato da quei momenti scurissimi...

Io mi sento inerme. Per ora ho così tanti problemi e tristezze da affrontare che non riesco a spiegarmi con lui in modo compiuto e concreto.

Temo che sia sempre sulla difensiva.

Mi preoccupa la sua visione delle cose.

E' così apocalittico da spiazzarmi.

Trisketto, come hai fatto a superare tutto? Lo hai fatto completamente o pensi di portarti dietro ancora dei postumi da smaltire???

Se è così ti cosiglio di fidarti di chi ti ama e ci tiene. Lui non lo fa troppo spesso e questo mi fa paura...

In quei momenti la morte (intesa anche come mentale!) sembra avvicinarsi...

Ed io la temo troppo.§

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Guest Trisketto87

Le uniche volte in cui mi sento nuovamente triste è quando non ho la possibilità di fare ciò che voglio, ciò che mi fa stare bene. Quando non posso assecondare la mia natura, i miei istinti e i miei desideri. Quando mi si impedisce di voltare pagina e ricominciare perchè mi vengono posti dei limiti che non mi appartengono. Ma sopratutto quando non sono capito da nessuno e tutte queste cose le devo smaltire da solo. Ed è in questi momenti che non desidero altro che lo stare da solo, passare una mattina camminando da solo, gustandomi la vita ed il mondo. Ma quando manca anche il tempo per poter fare pulizia nella propria testa...allora li impazzisco...lo stress per me è questo.

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True_Vampire

Ho molta paura della morte e, nonostante vi siano persone che si dicono pronte, talvolta, all'avvenimento, credo che nessuno mai sarebbe veramente pronto. La morte è l'unica cosa certa nella vita. Che paradosso: sembra che la fine sia l'unica certezza. Ma è così.

Non riesco ad immaginare che però l'anima vada incontro ad una fine definitiva. L'anima è la cosa più imperscrutabile ed astratta esistente. Perciò non credo che troverà la sua fine laddove trova la fine il suo contenitore. Non so sinceramente se credere nella reincarnazione o a qualcos'altro. E' semplicemente un pensiero cui non ho dato molto spazio finora, e il perché l'ho fatto già intendere.

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Guest Hunter

Essendomi sempre trovato molto a disagio nei confronti della religione cristiana e della chiesa, ho dedicato molto interesse a diverse altre religioni, dal paganesimo alle filosofie orientali e sento di appoggiare molto la teoria della reincarnazione. Alla morte ci penso, anche spesso.. succede quando nei momenti di sconforto cerchi di immaginare il tuo futuro e non vedi niente.

 

A me capita di chiedermi senza timore "come morirò", piùttosto che "cosa ci sarà dopo", già che di quello me ne sono fatto una vaga idea e penso che il meglio, la vera "vita" sia dopo e che questo non sia altro che un posto di passaggio in cui la sofferenza supera di gran lunga la felicità.. ma d'altronde c'è chi sostiene che senza dolore non si possa crescere e indubbiamente ha ragione.

 

Però, il pensiero di potermi reincarnare ancora mi fa più paura della morte effettiva. D'altronde anche quello è comunque un processo che DEVE necessariamente finire, altrimenti significa non c'è stata alcuna evoluzione o che comunque sei ben lontano dalla "maturità" del tuo spirito.

 

Se mi riproponessero di rivivere da capo una vita simile alla mia per l'ennesima volta rifiuterei all'istante!

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Ma chi è che aperto questo topic contorto e deppressivo??  :(

Come dice hunter anche a me capita di chiedermi qnd e come moriro..Ma credo che pensarci non faccia bene a nessuno..Tantomeno parlarne della morte!

Cioe la morte c'è! è inevitabile questo è il punto...C'è poco da dire o da fare..

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Implorare la morte è un tantino triste...sopratutto se a dirlo è un mio coetaneo.

Ste87, sapessi quanti momenti di sconforto ho superato, la morte è stata tra i miei pensieri per circa un mese. Stavo troppo male, più che implorarla aveva bussato lei alla mia porta ed io stavo quasi per aprire...

Per fortuna ho trovato tanta ma tanta forza dentro di me. Non sarei qui adesso se non avessi creduto un briciolo in me, se non avessi lottato per stare bene e per recuperare una vita. Adesso sto pagando le conseguenze di quei momenti, ho perso così tanto tempo...eppure ogni secondo che vivo so che è prezioso e ad oggi mai mi sognerei di invocare la morte!Goditi la vita qualunque cosa accada e quando vedi che le cose vanno veramente male abbi il coraggio di voltare pagina e ricominciare perchè non c'è nulla di più bello se non l'essere VIVI.

 

vabeh ammettto di aver esasperato un po', ma non stravolto la realta'.

l'ho scritta in un brutto momento comunque..

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E' normale...tutti abbiamo paura..ma se ci facciamo dominare è la fine...

Non puo vivere la tua vita avendo paura di tutto e pensare sempre a come o..

peggio quando morirai...

Chi lo fa sensa offesa ha davvero bisogno di un bravo psicologo..  :rotfl:

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NorwegianWood

Non temo la morte né la cerco. Può darsi che con lei abbia una sorta di conversazione amabile ogni tanto, mentre giochiamo a scacchi come nel Settimo sigillo. Forse, ripensandoci, in realtà la temo: non la mia, quella delle persone a cui tengo. Ma non credo sia paura, suppongo sia semplice egoismo.

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  • 1 month later...

Non credo sia egoismo...è normale volere sempre le persone che amiamo accanto! come è normale temere di perderle...

Sì, è normalissimo, ma penso anch'io che ci sia una punta di "normale egoismo" :look:

E' uno dei motivi per cui non sono contraria all'eutanasia... rispetto per la vita, sì, certo... oppure bisogno di tenere ancora una persona cara accanto a te, anche se in stato vegetativo o contro la sua stessa volontà?...

Anche se non ce ne rendiamo conto, il 90% della nostra sofferenza quando perdiamo qualcuno, è dato dal pensiero disperato "Come farò senza di te?"... quindi, in qualche modo, è a noi stessi che guardiamo ^^'

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Io invece preferirei che le persone che mi sono particolarmente care morissero dopo di me: a parte un discorso di egoismo puro, se morissero prima loro io riuscirei più o meno a controllare reazioni e sentimenti, se morissi prima io... i miei genitori, ad esempio, non riuscirebbero mai a vivere serenamente (e nemmeno rispetterebbero le mie volontà, ghgh).

 

E' una questione di "approccio" alla morte: l'altra notte ho sognato di giocare a scacchi con la morte (NorwegianWood, Il Settimo Sigillo rules!  :look:) ed il dialogo è stato più o meno questo:

Morte: "...allora adesso? Vuoi venire?"

Io: "Sì, lasciami soltanto andare un attimo a casa per sistemare le mie carte..."

Penso che il sogno abbia rispecchiato in maniera "umoristica" quello che penso davvero  :look: Ah, e voglio morire o prima dei 35 anni o dopo i 55, assolutamente non per vecchiaia nè per soffocamento. Morte rapida e indolore, grazie.

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  • 1 month later...
bastard inside

mmmmm.....morte........ sembrerà una spacconata ma a me non fà per niente paura (sarà perchè alle medie ho tentato il suicidio.....giuro però che sono normalissimo......più o meno :gha: ) non sono cristiano....anzi non sono religioso per niente... abbraccio (solo in alcuni punti) la filosofia buddhista...ma non credo neppure nel ciclo delle rinascite....ho una mente troppo medica... sei morto bon ti sei spento semplicemente e niente più.....son pmorto....bon e allora come diavolo faccio a scrivere....... appaarte tutto...la morte non è tanto difficile per chi muore....piùttosto per quelli che gli vogliono bene... ma neanche la... ormai c'ho fatto quasi l'abitudine.... due nonni mi son morti l'uno dopo l'altro a distanza di una settimana (pace all'"anima" loro) e da piccolo al famosissimo parco della bissuola (??) passeggiando con mia mamma ho visto una ragazza che si suicidava (così dicono) buttandosi giù dalla torre.... la si ci sono rimasto shokkato perchè c'avevo il cadavere sanguinante a meno di 2 m di distanza...mamma quanto ho pianto quel giorno

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  • 2 months later...
Guest PianoForte

La morte è stata per me un frequente argomento di riflessione, ma tempo fa giunsi ad una convinzione: l'anima non esiste. Noi siamo il prodotto del nostro corpo e, quando esso perisce, svaniamo. Questa considerazione mi ha portato a temere la vita piuttosto che la morte, poiché quando essa si completa, noi non esistiamo, e perciò da quel frangente in poi nulla ha più importanza. Ho assistito al trapasso di una persona, e non è stato il resto grigio a traumatizzarmi, ma la consapevolezza della fine che era sul volto del moribondo, mentre questa sopraggiungeva, perché ero conscio che anche io un giorno avrei dovuto affrontare quello stesso momento. Tuttavia, se immagino una morte indolore, improvvisa, o che giunge in un momento d’incoscienza, essa mi è quasi indifferente… ho solo paura per chi resta in vita. Sono molto protettivo con le persone che amo e, anche se non faccio la differenza; vorrei l’immortalità solo per garantire loro il mio appoggio ogni qualvolta potesse servire.In conclusione, non credo ad un seguito di nessun tipo per l’entità che sono ora, dopo la morte; se ci dovesse essere qualcosa, non riguarderà “me”, quindi mi concentro esclusivamente sulla vita: l’unica esistenza che mi è concessa.

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