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Promiscuità del mondo gay: solo pregiudizi?


oldboy

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@Altair

 

Non ti preoccupare, non è quasi un errore;

solo che in latino si scrive con la "C"

e non vorrei mai doverti "discriminare" :D

 

 

Errare è umano, perseverare lo troverei decisamente discriminatorio ;)

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Di preciso cosa ci sarebbe di sbagliato se a uno va di farlo?

D'accordo: a te non piace; neanche io impazzisco per la cioccolata,

ma non sono ancora riuscito a trovare un modo per definirla "immorale"...

Tu con il sesso come ci sei riuscito?

 

:asd:

 

Anche io voglio una risposta

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Il sesso non è immorale, diventa sbagliato (secondo la mia opinione) se lo si fa con terzi mentre ci si trova in una relazione di coppia. L'avrò detto circa 4 o 5 volte nel topic di fabiofax che è degenerato sul discorso delle coppie aperte. :)

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Lo trovo un discorso da persona disillusa, cosa ti fa pensare che sia una favola? Al mondo ci sono e ci sono state milioni di persone di tutte le culture e di tutte le religioni che hanno vissuto storie fisse in maniera serena e senza sbandamenti, e il sottoscritto al momento ne sta vivendo una (senza esserne minimamente appesantito), cosa trovi di sbagliato in questo?

 

 

ne parliamo tra dieci anni se starai ancora con il tuo ragazzo? so che suona male, e io non ti auguro alcuna rottura. ma non tutte le storie possono essere eterne e a me sembra che la maggior parte delle persone affronti i propri amori con la forza della disperazione con la quale una tellina (o erano le vongole?) si aggrappa allo scoglio per non venir trascinata via. non vedo niente di male nel chiudere una storia se va male... e altresì, le storie eterne tipo i film DUBITO MOLTO che esistano. semmai esiste la persona giusta per quell'esatto momento storico della tua vita. poi si cresce, spesso in direzioni diverse. l'intero concetto di "amore a lungo termine" è falsato. dalla tv, dalle storie, dai romanzi. ci è stato instillato. non è nemmeno presente nella natura umana.

 

quando sento di persone che rimirano con invidia al "grande amore che ha tenuto insieme per 50 anni i nonni" beh, prima di tutto i nonni sono campati con altri valori in un'altra epoca storica, seconda cosa non è detto che ognuno di loro non si sia fatto gli affari propri in segreto, e terzo noi siamo nell'epoca del 2000, le donne possono votare e ricorrere al divorzio, non è che ci si devono abituare come è stato per le nostre madri e zie. tutto questo per dire, che il "grande amore che ha tenuto insieme per 50 anni i nonni" è figlio di un'epoca storica in cui non c'era molto altro da fare, l'uomo lavorava e la donna figliava punto. adesso c'è molto di più, e non è vero che "la modernità" ha inaridito i rapporti, anzi, secondo me li ha resi molto più veri e trasparenti visto che c'è la concreta possibilità di separarsi senza passare per "donna poco di buono che a 30 anni è ancora senza marito". si lo so altair sono partito dalla tua frase per allargarmi nel discorso, che, comunque, trovo inerente a tutto il topic e non riguarda te ma un po' tutti in generale. non mi è nemmeno venuto granché bene come esercizio di stile perché sono stanco e ho poca voglia di correggere, ma il contenuto dovrebbe arrivare lo stesso.

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Il sesso non è immorale, diventa sbagliato (secondo la mia opinione) se lo si fa con terzi mentre ci si trova in una relazione di coppia. L'avrò detto circa 4 o 5 volte nel topic di fabiofax che è degenerato sul discorso delle coppie aperte. :)

 

E allora cosa c'entra con quelli che ti "smigniotteggiano" dietro?

Con i single che fanno le orge, con i club sadomaso e tutto il resto?

 

Hai solo problemi con la coppia aperta e con il tradimento?

Allora tranquillo, i gay in coppia sono pochi;

quelli che tradiscono sono meno e le coppie aperte pochissime.

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E allora cosa c'entra con quelli che ti "smigniotteggiano" dietro?

Con i single che fanno le orge, con i club sadomaso e tutto il resto?

 

Hai solo problemi con la coppia aperta e con il tradimento?

Allora tranquillo, i gay in coppia sono pochi;

quelli che tradiscono sono meno e le coppie aperte pochissime.

 

Non lo trovo sbagliato, trovo solo alquanto seccante il fatto che un gay (vedi me) faccia difficoltà a trovare un locale (gay) nel quale stare in compagnia di amici senza che il tutto sia finalizzato alla promiscuità, un locale dove magari non ci sono dark room e non si vada solo per rimorchiare, per gli etero esistono, non capisco perché per i gay sia tanto difficile crearne... Probabilmente attirerebbe poca clientela. Detto ciò io non ho nulla contro la promiscuità, io stesso da single mi sono divertito, l'unica cosa che mi lascia perplesso è che

la maggior parte dei luoghi di interazione per gay siano finalizzati solo a quello... Lo trovo un po triste, in fondo ognuno di noi dovrebbe avere qualcosa in più da dare oltre al sesso no?

 

Io non ho un problema proprio con nessuno, come ho già detto ognuno è libero di comportarsi come meglio crede finché non nuoce agli altri, il punto sul quale mi ero concentrato sull'altro topic riguardava la natura della coppia aperta che, come ti ho già detto per me non è "coppia", perché manca dell'elemento della fedeltà che io reputo imprescindibile.

 

@R.POST

 

Il tuo discorso lo trovo tremendamente triste, su quali basi affermi con sicurezza che l'amore a lungo termine sia un'illusione? Sono d'accordo con te sul fatto che i nostri nonni erano spesso socialmente costretti alla vita coniugale fino alla morte ma questo non toglie che esistano coppie nel 2011 che possano vivere per anni il loro amore senza aggrappassi a questo in modo forzato. L'amore è ovvio che non rimane sempre lo stesso ma si evolve, non è detto che sia per forza circoscritto ad un periodo.

 

Scusate probabili errori ma ho scritto tutto col cellulare :)

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Mi spiace che nella tua realtà non ci siano locali simili.

Tra l'altro i locali e le discoteche senza dark-room

sono frequentatissimi: Al Village di Padova si contano in migliaia,

al cruising bar di Padova si contano a decine.

 

E' pur vero però che in una discoteca con dark-room

- se in dark-room non ci vai - è molto più tranquilla.

Ti eviti tantissimi tentativi di "approcci normali".

 

Riguardo al fatto che per te "una coppia aperta

non sia una coppia perché manca dell'elemento fedeltà

che tu reputi imprescindibile" spero vivamente

che tu ti renda conta che è un discorso analogo

di chi rifiuta lo "status di coppia" alle coppie gay

perché mancano della finalità riproduttiva,

della "naturalità" o della "benedizione divina".

 

Ogni volta che un terzo dice: "Quella non è una coppia, perché..."

siamo di fronte a un problema di discriminazione,

- a un vero proprio abuso -

che se rivolto ai gay è "omofobia"

se rivolto alle coppie miste è "razzismo"

se rivolto alle coppie aperte o alle coppie non sposate è "moralismo"

se rivolto alle differenze di status sociale è "classismo".

 

Sono tutti "-ismi" da combattere senza esclusione di colpi

anche se sei un architetto italiano sposato in una relazione monogama

con un'avvocata italiana e siete sposati in Chiesa.

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Altair di solito approvo il tuo pensiero però in questo caso mi sembra troppo "tranchant"...Io non ho mai messo piede in una dark (più per timidezza che per altro, lo ammetto senza problemi) ma in discoteca sono andato.

E ti dirò... 4 volte su 5 manco mi accorgevo che c'era. Magari me lo dicevano dopo che si era usciti.

Questo per dire che locali per chiacchierare, conoscere, e divertirsi ci sono. Senza scadere in quello che tu ritieni promiscuo.

Chiaro, ci sono locali più "hard", come quello descritto da Manzetto a pagina 1, ma non sono tutti così.

 

Ora mi direte che ho torto ma, ad esempio, a Milano ai Magazzini Generali o al Rolling Stone non c'era nessuna dark. Nemmeno alle Piscine Saini... Certo non sono strutture "permanenti" ma nemmeno all'Elephant ci sono.

Sono stato un paio di volte in vacanza a Sitges, e nemmeno lì si parlava di dark. C'erano locali più o meno "osè"... ma vai tranquillo.. non sono tutti finalizzati al sesso.

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Io penso che sia abbastanza inutile criticare la società sulla durata media di una coppia, se poi si è i primi a non crederci e ad avere un atteggiamento scettico a priori. L'incontro tra mentalità simili a questa è logico che non possa favorire più di tanto storie a lungo termine se di base non c'è nè un particolare credo o nè una reale voglia.

 

I nostri nonni avevano la cultura dell'amore, si ci sposava anche per comodità/mentalità, ma ciò non toglie che di fondo le coppie duravano per tutta la vita, e non penso per nulla che derivi dal fatto che non si ci potesse divorziare o non si amasse. Semplicemente c'era una certa mentalità che aiutava ad andare a fondo per far funzionare la coppia, c'erano determinati valori e si pensava alle cose più genuine e basilari. Aggiungo che le coppie infelici ovviamente c'erano, ma di base molte coppie riuscivano a funzionare.

 

Poi è arrivata l'epoca moderna, dalla cultura dell'amore alla mulino bianco (un'estremo) si è arrivati alla cultura del sesso e del narcisismo (l'altro estremo). C'è poca voglia di amare il prossimo e l'ossessione di essere il migliore e avere il meglio. Non basta più trovare una persona bella, gentile e simpatica da amare... si può avere sempre di meglio e c'è sempre tempo di divertirsi, e mai tempo per apprezzare la semplicità delle cose o semplicemente apprezzare più in profondità gli altri e/o le cose della vita.

 

Io in realtà sono pro-epoca moderna perchè con tutte le distrazioni e le possibilità di tradire, se riesce a nascere un amore profondo nonostante tutte le "avversità" e i mali della modernità, vuol dire che è un amore che vale parecchio e in certi casi molto più di quelli dei nostri nonni, perchè frutto di una scelta consapevole e realmente sentita. Dall'altro invece c'è chi dall'amore moderno ne è stato totalmente succube e ingannato.

 

R.POST io dopo quello che ho vissuto i film sinceramente mi fanno un baffo! Per me potrebbe finire pure domani, la mia vittoria più grande l'ho già vinta :)

 

 

 

 

 

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AndrejMolov89

Più che altro non esistono i locali esclusivamente etero, o almeno che si dichiarano tali; i locali esclusivamente etero sono scopatoi... invece, i locali dichiaratamente gay hanno o non hanno dark room, se vogliamo fare un confronto onesto bisogna dire che tutti i locali che si dichiarano etero, sono scopatoi, mentre quelli gay hanno una ratio minore di uno... E' un ragionamento che non tiene e mi pare di averlo fatto notare in un altro topic...

Secondo te è un elemento imprensicibile? Ok, lo è anche per una coppia aperta e sai perché? Si ha un altra nozione di fedeltà. Semplice, ameno che tu non ritenga l'esclusività l'unica sola possibilità, ma in ogni caso, fortunatamente è un tuo pensiero. Sta a te decidere se volerlo conservare o cercare di elasticizzare. adieu

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il fatto che un mio discorso sia profondamente triste non lo rende - per sfortuna - meno vero. non ho detto niente di offensivo, anzi, semmai solo qualcosa con la consapevolezza di cui si affronta meglio ogni relazione.

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Io non credo che tutti siano fatti allo stesso modo, c'è sempre l'eccezione, e credere in qualcosa è caratteristica soggettiva, ergo chi crede nella storia eterna ben venga, ci sono persone che per come sono fatte stanno bene realmente con una relazione monogama chiusa, basta che non vengono ad inculcare le loro idee a tutti gli altri spacciandosi per grande esempio di moralità, persone dalle doti superiori, o peggio l'esempio da seguire.

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I nostri nonni avevano la cultura dell'amore

 

I nostri nonni avevano la cultura della sopravvivenza. Farsi una famiglia di un certo tipo era d'obbligo. Se ci pensi all'epoca dei nostri nonni per una donna era pure un'infamia non poter avere figli. Procreare e dar da mangiare ai figli era il suo unico scopo e doveva fare tutto a fianco di un marito che il più delle volte andava a scopare in giro (anzi ne aveva quasi il diritto).

Non voglio dire che tutte le coppie fossero così. Ma di certo il partner si sceglieva con criteri molto diversi da quelli dell'amore anche perché spesso non c'era modo di frequentarsi e conoscersi prima del matrimonio. Mia nonna materna per esempio, a 18 anni, considerata in età da marito ha dovuto scegliere uno dei suoi pretendenti. Ha scelto mio nonno che sulla carta era quello con un lavoro più stabile ed era anche uno dei più carini in paese. 7 anni più di lei. Si sono sposati e si conoscevano di vista. Questo è solo un esempio, ma non credo che le cose funzionassero tanto diversamente per mille altre coppie.

 

Se stiamo parlando del fatto che i matrimoni combinati sono quelli che durano più a lungo sono totalmente d'accordo. Anche perché ne hanno fatto uno studio di recente che lo ha dimostrato. Perchè di solito un matrimonio combinato è basato su cose più concrete di un "semplice" sentimento. E dura di più perchè di solito in una paese dove c'è il matrimonio combinato c'è anche una grossa difficoltà, se non il divieto, di separarsi.

 

Probabilmente oggi è molto più difficile avere una lunga relazione perché le relazioni hanno la "pretesa" di basarsi sull'Amore. Io ci credo che si possa trovare l'amore della vita e starci insieme per sempre. Ma è una cosa difficile ora ed era quasi impossibile per i nostri nonni (proprio perchè si sposavano quando ancora si conoscevano poco).

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tranquillo oldboy, che se non sei super stra mega bono fico (e dubito tu lo sia, legge della probabilità)

vai nei locali e nessuno ti caga, si sta come gazzelle in un deserto dei tartari, sempre aspettando un Godot che poi non arriva mai...

 

promisciutà ? cara se non sei la nuova modella ken o se non sei ricco & famoso di sesso non ne vedrai granché, poi è ovvio che se tu in prima persona corri a svenderti, al mercato dei saldi per dello scialbo sesso, l'unica persona a cui dare la colpa sei tu...

promisciutà ? cara la si fa ALMENO in due, pensa un po' di meno a NOI/GAY e più a TE STESSO, e forse scoprirai che se osservi le persone non certo come etero e gay ma come maschi e femmine, ti sarà chiaro perché Schopenhauer giustifica la promiscuità del maschio da un punto di vista filosofico...

 

che il tempo ti porti un utile ravvedimento in proposito.

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tranquillo oldboy, che se non sei super stra mega bono fico (e dubito tu lo sia, legge della probabilità)

vai nei locali e nessuno ti caga, si sta come gazzelle in un deserto dei tartari, sempre aspettando un Godot che poi non arriva mai...

 

promisciutà ? cara se non sei la nuova modella ken o se non sei ricco & famoso di sesso non ne vedrai granché, poi è ovvio che se tu in prima persona corri a svenderti, al mercato dei saldi per dello scialbo sesso, l'unica persona a cui dare la colpa sei tu...

promisciutà ? cara la si fa ALMENO in due, pensa un po' di meno a NOI/GAY e più a TE STESSO, e forse scoprirai che se osservi le persone non certo come etero e gay ma come maschi e femmine, ti sarà chiaro perché Schopenhauer giustifica la promiscuità del maschio da un punto di vista filosofico...

 

che il tempo ti porti un utile ravvedimento in proposito.

 

Mi sfugge il senso di questo commento.... e se OldBoy fosse super stra mega bono fico?... chi può dirlo. :)

 

 

E poi, perchè car"A"? Se sai l'inglese sai che "Boy" vuol dire ragazzo, tantopiù che poi affermi ".(...) se osservi le persone non certo come etero e gay ma come maschi e femmine (...)"... non stai facendo l'esatto opposto? :S

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Mooncat Bluerose

Ho letto questa discussione almeno due o tre volte (anche perchè la mia memoria è a termine molto breve ed arrivato in fondo non mi ricordavo più cosa c'era scritto all'inizio! huh.gif ), devo dire che di "carne al fuoco" ce n'è parecchia ed alla fine mi sono deciso ad aggiungerne un po' anch'io, dopo tutto siamo nella stagione delle grigliate! :sbav:

Chiedo scusa fin da subito se ho fatto un uso selvaggio del quoting ma ci sono tante frasi che mi hanno colpito e che vorrei commentare sperando di non risultare troppo pesante. unsure.gif

Devo ammettere che come prima cosa mi sono andato a cercare le parole "promiscuità dizionario" su Google, giusto per aver ben chiaro di cosa si sta parlando, ed ho trovato curiosa la definizione del dizionario online del Coriere della Sera: "Compresenza di elementi eterogenei SIN mescolanza, commistione: p. di culture, di merci; assol., convivenza di persone di sesso diverso, sentita come disdicevole: vivere in p.".

A questo punto mi chiedo se il Corriere della Sera (che certo non è il Devoto-Oli ma è comunque il primo risultato che mi è venuto fuori nella ricerca per cui immagino sia piuttosto consultato) nega l'esistenza dei gay e per questo non li prende nemmeno in considerazione o se la promiscuità è un affare solo etero e per gli omosessuali debba essere coniata una parola a parte, nel qual caso mi piacerebbe sapere qual'è! :poeta:

Chiusa questa parentesi inizio con il quoting. smile.gif

 

Citazione:

"Non so, io ho una mia teoria sulla promiscuità tra i gay, mi pare di notare che (in genere) più una persona non si accetta ed è nascosta (una velata insomma) più è tendenzialmente promiscua."

 

Credo che quelli che vogliono nascondere la propria omosessualità perchè se ne vergognano e non si accettano come gay stiano bene attenti e non esporsi, per cui per come la vedo io cercheranno di mettere a conoscenza della cosa il minor numero di persone possibili per paura che poi si venga a sapere.

Certo ci saranno quelli che hanno la possibilità di spostarsi lontano dal luogo di residenza per fare i loro comodi dove nessuno li conosce, e lì con la promiscuità ci possono dare giù quanto vogliono, ma secondo me la maggior parte limita molto il campo d'azione, per esempio cercando persone che vivono nell'ombra come loro tipo gli sposati o i religiosi, ed in alcuni casi particolari si possono creare anche dei legami che durano nel tempo dove oltre al sesso subentra anche un rapporto di confidenza e di reciproca fiducia che all'esterno appare come una insospettabile amicizia che magari coinvolge anche le rispettive mogli o compagne (un po' alla Brokeback Mountain wub.gif ).

 

Citazione:

"La mancanza di normative che regolino le convivenze civili in Italia (purtroppo siamo il fanalino di coda della civiltà) è un fattore che sicuramente influisce nel comportamento delle persone non invogliando alla costruzione di rapporti solidi esclusivi e duraturi.

La mancanza di leggi e tutela delle convivenze favorisce una certa mentalità "libertina", prendere degli impegni anche legalmente sicuramente rafforza la coppia.

(gli etero hanno tutte le leggi ma qui a roma sulla colombo è pieno di padri di famiglia che vanno allegramente a trans/prostitute!)"

 

Non credo sia la mancanza di leggi a favorire il "libertinaggio", penso piuttosto che molti non riconoscano il modello di vita di coppia "tradizionale" (dei genitori, dei nonni o dei cattolici e simili in generale) come proprio.

Dal momento in cui si prende coscienza di non essere eterosessuali e si decide di vivere questa condizione senza reprimerla si è costretti per forza di cose a ribellarsi alle convenzioni sociali che invece danno per scontata l'eterosessualità e trattano tutto il resto come un caso particolare.

Se io che sono un uomo ho un rapporto con un altro uomo perchè dobbiamo "giocare" a marito e moglie? Non ha senso!

Un rapporto di coppia non può essere trattato come una recita, come se si stesse interpretando un ruolo già scritto da qualcun altro ed in cui tra l'altro le battute di uno dei protagonisti finiscono tutte con la vocale sbagliata!

E' un po' come il discorso delle donne che si ribellano allo stereotipo della moglie e/o madre casalinga e sottomessa perseguendo invece la propria piena realizzazione personale, che poi può essere anche quella ma che deve comunque essere una scelta libera e consapevole che soddisfi in primo luogo se stessi e poi, se capita e senza nessun obbligo, anche le aspettative di amici, parenti e conoscenti.

Una volta che si esce dai binari prestabiliti, dalla "pigrizia" di chi si lascia guidare nelle scelte importanti da quello che pensa ci si aspetti da lui, c'è tutta una identità da costruire e tutto un bisogno di fare esperienze per farlo, perchè non ci si fida più dei racconti degli altri dopo tutta una vita passata a sentire storie che poi abbiamo scoperto che non erano pensate per noi.

La solidità, prima di essere la caratteristica di un rapporto di coppia, deve essere una nostra prerogativa, una qualità che ci appartiene, e non c'entrano le leggi in questo, perchè anche se io fossi sposato quello non sarebbe uno scudo che mi impedisce di sentire le malignità delle persone, e se non sono io il primo ad essere convinto delle mie scelte basta poco per far crollare tutto.

Io sarei felice di vedere molti più gay sereni piuttosto che molti più gay sposati! smile.gif

 

Citazione:

"le darkroom esistono solo nei locali gay..."

 

Non sono esperto in materia per cui spero di non dire castronerie, però mi pare che i locali gay dove ci sono le dark room siano tutti circoli privati dove si entra con la tessera e che quindi non hanno lo stesso tipo di restrizioni a cui invece devono sottostare le discoteche etero che anche volendo non potrebbero mettere in piedi qualcosa di simile.

Io vedo le dark room come un servizio in più offerto da alcuni locali ai propri clienti in risposta ad una loro richiesta, insomma una semplice conseguenza di logica commerciale, per cui anche se non ne faccio uso non ci trovo assolutamento nulla di male nè nessun particolare significato in merito all'etica o alla morale dei suoi frequentatori.

I locali gay sono definiti tali proprio per via della gente che li frequenta, però sotto questa etichetta rientrano persone di tanti tipi diversi e ciascuno ha la propria realtà alle spalle con cui fare i conti, perciò credo ci siano molti che o non possono o non vogliono fare sesso nell'intimità delle loro mura domestiche e che quindi hanno l'esigenza di trovare altri spazi, per cui spesso se si tratta di consumare il rapporto di una sera viene comodo cogliere l'attimo e farlo direttamente sul posto invece di arrovellarsi su dove andare rischiando di perdere l'ispirazione del momento, anche perchè è vero che a volte ci si incontra alla luce e poi si finisce lì ma a volte è anche il contrario.

La dark room è una possibiltà, non un obbligo, poi magari c'è anche chi la vive come tale perchè è convinto di non avere altra scelta o perchè ha bisogno dell'anonimato del buio per sbloccarsi e farsi avanti, ma quello è un problema che più che altro mi sembra riguardi l'accettazione di se stessi e che non si risolve eliminando la dark, anzi, potrebbe pure peggiorare.

Per un etero è diverso, anche ammesso che viva ancora in famiglia se chiede di avere casa libera una sera per stare con la ragazza i genitori è più facile che lo assecondino, anzi, magari il padre gli strizza pue l'occhio e gli allunga i preservativi, una scena che mi viene difficile immaginare per un gay, il quale invece è costretto ad arrangiarsi in altra maniera sviluppando il propro spirito di indipendenza e fregandosene dell'approvazione altrui.

 

Citazione:

"Non lo trovo sbagliato, trovo solo alquanto seccante il fatto che un gay (vedi me) faccia difficoltà a trovare un locale (gay) nel quale stare in compagnia di amici senza che il tutto sia finalizzato alla promiscuità, un locale dove magari non ci sono dark room e non si vada solo per rimorchiare, per gli etero esistono, non capisco perché per i gay sia tanto difficile crearne... Probabilmente attirerebbe poca clientela. Detto ciò io non ho nulla contro la promiscuità, io stesso da single mi sono divertito, l'unica cosa che mi lascia perplesso è che

la maggior parte dei luoghi di interazione per gay siano finalizzati solo a quello... Lo trovo un po triste, in fondo ognuno di noi dovrebbe avere qualcosa in più da dare oltre al sesso no?"

 

Se è la compagnia degli amici quello che ti interessa credo che sia indifferente se il luogo di ritrovo è un locale gay o meno, l'importante è stare insieme e stare bene poi ci si può divertire ovunque, senza avere paura di dire o fare qualcosa di "compromettente", gli etero spesso scherzano facendo finta di essere gay per prendersi in giro gli uni con gli altri, perchè noi che non fingiamo dovremmo farcene un problema?

Se invece è a un altro tipo di interazione che si punta è ovvio che con il locale gay vai più sul sicuro, ma allora lì bisogna concedere la libertà a ognuno di cercarsi l'interazione che gli pare, se a uno interessa il sesso anche se lo porti in una sala da the sarà sempre quello il suo obiettivo, dark o non dark.

Non credo che sia la presenza di un luogo buio per appartarsi che scateni chissà quali istinti predatori, la voglia c'è a prescindere, dobbiamo essere proprio noi ad autocensurarci?

Il fatto che un gay vada in dark non ne fa automaticamente una macchina del sesso priva di qualsiasi valore umano, semplicemente ha scelto di condividere la propria fisicità con qualcun altro, in altri momenti e in altri luoghi invece può darsi che scelga di condividere il suo patrimonio interiore chiacchierando con una persona che gli interessa, non possiamo essere noi a pilotare le scelte degli altri se non ci stanno bene, possiamo solo decidere per noi stessi.

Per come la vedo io non è il locale quello che influenza ma la persona che ci troviamo di fronte, si può stare in un tranquillissimo pub a bere una birra e trovarsi a non aver niente da dire come invece finire in dark e stare talmente bene da avere voglia di aprirsi ed approfondire il rapporto.

Purtroppo non è facile uscire da se stessi per andare incontro a chi ci sta vicino e proprio per questo non dovremmo negarci nessuna opportunità, cosa che invece accade fin troppo spesso.

 

Citazione:

"E' pur vero però che in una discoteca con dark-room

- se in dark-room non ci vai - è molto più tranquilla."

 

Infatti io penso che se uno non vuole andare in dark non dovrebbe farsi un problema se invece altri lo fanno, può continuare tranquillamente a godersi la sua serata bevendo, ballando e chiacchierando con gli amici come se niente fosse, nessuno ce lo trascinerà a forza nè salterà fuori da lì per buttarglisi addosso, quindi perchè tutta questa avversione?

Non credo che sia una questione di moralismo perbenista, mi sembrerebbe strano visto che l'essere gay già di per se va contro chi pretende di dettare delle norme in camera da letto, forse è più una forma di disagio di chi ancora non vive serenamente il rapporto con il proprio corpo e con i suoi desideri, come se ricercare il piacere sessuale fine e se stesso fosse visto come qualcosa che priva di valore di una persona.

Io invece credo che sì, magari i frequentatori della dark non saranno tutti dei Rimbaud o dei Verlaine, però sono comunque degli individui capaci di amare, di essere generosi e altruisti, intelligenti e ironici, spirituali e disinteressati, insomma non hanno nulla in meno rispetto a chiunque altro, anzi, hanno un bagaglio di esperienze che può tornare utile per prendere la vita in maniera più pratica e disincantata, per imparare a godere di tutto ciò che di buono può capitare qualsiasi ne sia la durata e senza paura di stare perdendo tempo.

Già è un peccato che ci sia gente che rinuncia a frequentare i locali gay non tanto perchè non sono di suo gradimento ma perchè ha paura di esporsi, se poi si dovesse operare un'ulteriore separazione tra i posti in cui c'è la possibilità di fare sesso e quelli in cui è vietato le occasioni di incontrare qualcuno di speciale diminuirebbero ancora, è come rinchiudersi in scatole sempre più piccole, si rischia di farsi venire meno l'aria mentre invece abbiamo bisogno di un più ampio respiro per far sì che la nostra anima non avvizzisca.

 

Citazione:

"...la disney (specialmente in america) è servita a perpetuare nella mente dei bambini l'accettazione della pena di morte come naturale e giusta conseguenza delle azioni del cattivo (che puntualmente muore ucciso in suo film). si può anche dire che abbia instillato nelle bambine l'idea del principe azzurro, che non è esistito nemmeno ai tempi d'oro di biancaneve..."

 

Forse non ho visto abbastanza cartoni animati della Disney, o magari non erano quelli giusti, ma ho sempre pensato che la pena di morte fosse sbagliata e non ho ancora cambiato idea: che sia "merito" del concetto di perdono tanto caro alla religione cattolica?

Può il catechismo essere più potente di una delle più grandi multinazionali americane?

Eppure ho passato molto più tempo davanti al televsore che in chiesa!

Mi piacerebbe l'idea di avere una mia coscienza ma forse anche questa è un'idea che mi è stata perpetrata ed in realtà non è vero. huh.giftongue.gif:grin:

Sull'effetto che ha avuto l'immagine del "Principe Azzurro" sulla vita affettiva delle donne e dei gay forse bisognerebbe aprire un topic a parte, sempre che non ci sia già, comunque credo che di uomini e donne "ideali" sia stato scritto parecchio in letteratura ben prima di Cenerentola & co., sono solo cambiati i modelli di riferimento per adeguarsi all'evolversi dei tempi, sia adesso come allora siamo chiamati a fare i conti con la discrepanza tra sogno e realtà ma non penso sia sano vivere una delle due cose senza l'altra, ci vuole equilibrio, rifugiarsi nella fantasia scappando da un vissuto quotidiano deludente è altrettanto dannoso che non avere il coraggio di tentare ciò che desideriamo perchè ci sembra impossibile da ottenere, in entrambi i casi non si migliora e si rimane fermi, congelati in una non vita.

 

Citazione:

"...basta guardarsi attorno (e io purtroppo ne conosco) e rendersi conto quante donne (ma anche quanti giovani gay) abbiano la fissa della storia d'amore sempiterna, quando è ormai risaputo che un legame affettivo stabile è dato dall'indipendenza, l'autodeterminazione e la maturità, guarda caso tutte cose che si possono ottenere solo avendo vissuto le proprie esperienze in primis. e anche qualora, la storia vada male, è tassativo ricorrere al divorzio invece di intestardirsi su una storia marcia magari facendoci un figlio sopra come ultimo collante."

 

Io distinguerei tra "fissazione" e "obiettivo", nel senso che mi sembra positivo darsi come traguardo la costruzione di un rapporto duraturo all'interno del quale crescere e maturare insieme ma mantenendo anche una propria individualità e senza appiattirsi uno sull'altro per comodità, ovviamente però i legami sono "vivi" e così come nascono possono subire anche delle trasformazioni ed alla fine morire per cui non si può pretendere che rimangano immutati come in una fotografia.

Chi cerca la favola perenne è destinato per sua natura a cambiare continuamente libro perchè una volta arrivato al famoso "e vissero per sempre felici e contenti" è incapace di aggiungere altre parole, di costruirsi un seguito, si aspetta che la magia duri da sè senza fare nulla, nella realtà c'è da sgobbare e anche parecchio!

Se le cose poi dovessero andare male non credo sia giusto abbandonare un progetto di vita che si ritiene importante senza lottare, non dico che ci debba essere accanimento, se il sentimento è finito non resuscita di certo, però almeno provare "seriamente" a superare le difficoltà mi sembra un atto dovuto anche perchè i problemi ci sono sempre pure se si decide di chiudere una storia e di aprirne un'altra, per liberarsi bisogna prenderne coscienza ed agire di conseguenza.

In ogni caso un figlio merita di essere qualcosa di più che la soluzione, peraltro sbagliata, ad un problema di coppia.

 

Citazione:

"...a me sembra che la maggior parte delle persone affronti i propri amori con la forza della disperazione con la quale una tellina (o erano le vongole?) si aggrappa allo scoglio per non venir trascinata via. non vedo niente di male nel chiudere una storia se va male... e altresì, le storie eterne tipo i film DUBITO MOLTO che esistano. semmai esiste la persona giusta per quell'esatto momento storico della tua vita. poi si cresce, spesso in direzioni diverse. l'intero concetto di "amore a lungo termine" è falsato. dalla tv, dalle storie, dai romanzi. ci è stato instillato. non è nemmeno presente nella natura umana."

 

Se quello che tiene in piedi una storia è solo la paura di rimanere soli direi che c'è bene poco da fare, l'amore è morto e si tratta solo di fargli il funerale, prima è e più salutare è per entrambi, i cadaveri imputridiscono e possono finire per avvelenarti la vita in maniera irreversibile, ci si arriva a convincere che quel rapporto "malato" sia in realtà amore vero e possono ricrearsi situazioni analoghe anche con altre persone rivivendo in pieno tutta la sofferenza che si sperava fosse passata.

Viceversa se c'è il desiderio di restare insieme perchè ci rendiamo conto che è proprio quella la persona che vogliano per prima cosa c'è da capire cosa prova l'altro, perchè se rientra nel caso di prima perseverare diventa autolesionismo, se invece anche lui ha ancora del sentimento nei nostri confronti si prova a mettere insieme le forze e a vedere qual'è la direzione verso cui proseguire, può darsi che il rapporto ne esca rinforzato oppure può trasformarsi in una amicizia e lasciare il posto ad un'altra relazione, ci può essere anche una completa separazione nel caso peggiore ma almeno nel frattempo si è fatto chiarezza e non si ha il rimpianto di non aver tentato.

La natura è varia e complessa, i romanzi ed i film a lieto fine li abbiamo inventati noi "umani", sono idee venute fuori dalla nostra testa e probabilente esprimono un bisogno che alcuni sentono, però bisogna essere consapevoli che sono delle "rappresentazioni", limitate nel tempo e nel livello di approfondimento, c'è molto altro che rimane fuori, un vuoto che ciascuno di noi riempie in base al proprio vissuto.

Alla fine di tutto forse la cosa migliore è spegnere la tv, chiudere il libro e metterci a raccontarci tra di noi, a condividere in pieno i nostri pensieri in uno scambio reciproco ma senza tagliare fuori il resto del mondo, perchè alimentarci solo di noi stessi diventa autodistruttivo.

Così magari saremo talmente impegnati da non accorgerci del tempo che passa e quando arriverà il silenzio potrebbe trovarci ancora insieme, perchè solo quando non c'è più niente da dire è veramente "la" fine!

 

Citazione:

"quando sento di persone che rimirano con invidia al "grande amore che ha tenuto insieme per 50 anni i nonni" beh, prima di tutto i nonni sono campati con altri valori in un'altra epoca storica, seconda cosa non è detto che ognuno di loro non si sia fatto gli affari propri in segreto, e terzo noi siamo nell'epoca del 2000, le donne possono votare e ricorrere al divorzio, non è che ci si devono abituare come è stato per le nostre madri e zie. tutto questo per dire, che il "grande amore che ha tenuto insieme per 50 anni i nonni" è figlio di un'epoca storica in cui non c'era molto altro da fare, l'uomo lavorava e la donna figliava punto. adesso c'è molto di più, e non è vero che "la modernità" ha inaridito i rapporti, anzi, secondo me li ha resi molto più veri e trasparenti visto che c'è la concreta possibilità di separarsi senza passare per "donna poco di buono che a 30 anni è ancora senza marito""

 

Il "grande amore che ha tenuto insieme i nonni per 50 anni" è una generalizzazione, così come lo sono anche "le madri e le zie che si sono dovute abituare", si tratta di due estremi ed in mezzo c'è tutta un'infinità di possibili di varianti.

A meno di non conoscere direttamente i nonni di cui si parla non si può dire se sono rimasti insieme perchè non avevano niente di meglio da fare o se hanno fatto i propri comodi alle spalle del consorte, allo stesso modo non tutte le madri e le zie avranno avuto il desiderio di divorziare e ci hanno dovuto rinunciare per non passare per delle poco di buono.

Con questo non voglio negare che nei tempi passati ci fossero delle "regole" di vita molto diverse rispetto alla relativa libertà di costumi che abbiamo oggi, ma mi è capitato di vedere delle nonnine capaci di mettere in riga il marito come se fosse un soldatino e non mi sembra proprio che siano delle donne che si sono dovute abituare, semmai mi pare che sia stato il contrario!

Forse il fatto che tanti anni fa ci fosse una agricoltura molto più sviluppata, e che quindi il lavoro dei campi occupasse gran parte della giornata di parecchia gente, riduceva di molto il tempo libero a disposizione per stare insieme al coniuge, ma non credo che la fatica fisica sia in grado di spegnere le passioni che albergano nel cuore degli uomini per cui, quando si rientrava la sera e non c'era la televisione a farla da padrona, si era costretti a fare i conti con la propria realtà casalinga e a rendersi conto dei veri sentimenti di cui era composta, non c'era spazio per farsi delle illusioni e quindi, per come la vedo io, si viveva il rapporto in maniera più consapevole anche se non erano rose e fiori.

Tradimenti ce ne sono stati e ce ne saranno sempre, anche adesso che si può divorziare ci sono persone che vivono come fosse una vergogna il fallimento di un matrimonio, ed io sinceramente tutta questa trasparenza dovuta alla "modernità" non la vedo, anzi, mi pare che ci sia una abilità maggiore nel far vedere solo ciò che fa comodo e tenere il resto nascosto usando la rivendicazione del proprio spazio individuale, che è una cosa sacrosanta, come scusa per una doppia vita.

La cosa che fa invidia per me non è tanto la durata, penso che nessuno vorrebbe passare 50 anni con un soggetto che non sopporta, ma la capacità a distanza di così tanto tempo di avere ancora dei gesti di affetto, di tenerezza, di sentirsi ancora innamorati e felici della scelta che si è fatta di condividere la propria esistenza con quella persona.

Ho sentito dire spesso che "l'amore è eterno finchè dura", che va soggetto a deterioramento ed il suo posto viene preso pian piano dall'abitudine e poi dalla noia, tutte cose che purtroppo temo siano verissime in moltissimi casi, allora uno può pensare che non valga la pena di impegnarsi più di tanto in qualcosa che sì, lì per lì ci dà anche delle soddisfazioni, ma che comunque è destinato a finire in una amara delusione.

Però se si ha la fortuna di avere in casa, o comunque di conoscere, un esempio di due persone che sono state capaci, pur avendo sicuramente vissuto dei momenti spiacevoli di crisi in cui magari se ne sono dette e fatte di tutti i colori, di "rigenerare" di volta in volta il sentimento portandoselo dietro fino alla fine, allora questo può essere un incoraggiamento ad avere fiducia nella capacità di sopravvivenza delle storie d'amore, a non usare lo scetticismo come scusa per tirarsi indietro e non farsi coinvolgere fino in fondo, per non provare a far funzionare le cose con il massimo dell'impegno.

Non ci sono garanzie di riuscita, non è detto che per forza si debba replicare un tipo di rapporto uguale a quello che si invidia ai nonni, ma mi chiedo se lo stesso momento felice abbia la medesima intensità se si pensa che è una cosa passeggera circoscritta allo stretto presente o se si crede che possa essere parte di una continuità che si sviluppa verso un obiettivo di benessere ipoteticamente posto al limite ultimo dell'esistenza.

 

Citazione:

"...io credo che alla fine si possa trovare la persona giusta. Di certo non a 20, o a 30 ma prima o poi la si trova.

Per questo io non sopporto chi intraprende storie troppo serie troppo presto, bisogna prendere le cose come vengono..."

 

Per me più che una questione di età anagrafica è un problema di maturità mentale ed affettiva, c'è chi ha bisogno di fare molte esperienze prima di arrivarci e chi invece per sua natura parte avvantaggiato e già da giovane ha le idee piuttosto chiare, in entrambi i casi comunque direi che l'amore non è uno scherzo, un gioco fatto per passare il tempo, ma una cosa seria perchè va a coinvolgere quanto di più importante abbiamo, si rischia di farsi e di fare del male per cui è buona cosa cercare di fare attenzione e tenere in considerazione le conseguenze delle proprie azioni evitando gli eccessivi egoismi.

Con questo poi non voglio affermare che il divertirsi non sia una parte importante dello stare insieme, che si debba prendere il rapporto di coppia come fosse un contratto scritto pieno di vincoli che impediscono di agire liberamente, il volersi bene secondo me dovrebbe farci sentire più "leggeri" perchè il peso dello stare al mondo che prima portavamo da soli ora lo condividiamo in due.

Le cose che vengono non vanno solo raccolte, bisogna averne cura, altrimenti è meglio lasciar stare e passare la mano a qualcuno più interessato

 

Citazione:

"...mi farai il favore di lasciarlo se le cose dovessero andare male al punto che entra in gioco il rispetto di sé stessi, invece di intestardirsi come leggiamo quotidianamente su questo forum (ma quale sarà questa ricompensa, poi?)"

 

Ho quotato questa parte di intervento perchè penso che abbia centrato un punto fondamentale, cioè quello che è il limite oltre il quale anche a mio parere non bisognerebbe mai intestardirsi nel portare avanti una relazione.

Ridursi ad uno zerbino oltre a fare del male a noi stessi non è utile nemmeno all'altro, forse ci piace l'idea del sacrificio d'amore ma quale persona potrebbe innamorarsi di una sorta di distributore automatico da cui prende quello che vuole senza dare nulla in cambio?

Il rispetto è uno dei cardini senza il quale una storia non può stare in piedi nemmeno a metterci tutta la buona volontà del mondo.

La persona ha valore come singolo individuo, la coppia è un ambiente in cui esprimere e condividere questa ricchezza, se anche questa interazione dovesse finire non bisogna pensare di avere meno importanza di prima, di non meritare più la considerazione che si deve avere per un altro essere umano, non possiamo lasciare che la paura di rimanere soli ci spinga a rinchiuderci in una gabbia come quello dello zoo, sia gli animali che gli uomini finiscono per spegnersi senza la loro libertà, diventano tristemente delle ombre fino a sparire: è veramente questo quello che vogliamo?

 

Citazione:

"...chi disdegna la promiscuità perché la ritiene "immorale"

in realtà ha delle paure diverse da affrontare.

 

I ragazzi e le ragazze felici della propria sessualità

non sono certo tutti promiscui,

ma non tendono molto a giudicare i coetanei "farfalloni"..."

 

Chiedo scusa se in parte di quello che ho scritto fino ad ora ho un po' divagato dal tema della discussione ma, come ho già detto prima, alcune delle cose che ho letto mi hanno colpito molto e ho sentito il bisogno di dire la mia, non so se ci faccio una gran figura ma in fondo se mi sono iscritto a questo forum è anche per mettermi in gioco, per avere la possibilità di discutere le mie idee in modo da rafforzare quelle che continuano a sembrarmi giuste e scartare le altre su cui sono costretto a ricredermi, restare "chiusi" può dare un falso senso di sicurezza ma non aiuta a migliorarsi.

Comunque, tornando finalmente all'argomento promiscuità, mi sento di concordare anch'io sul fatto che ci sia una certa facilità di giudizio da parte di persone che non hanno una reale conoscenza della cosa e forse sono troppo prese dall'osservare perchè non hanno il coraggio di agire.

Personalmente, ammettendo di essere un ignorante in materia, non riesco proprio a trovare un collegamento tra il numero di partner sessuali e la bontà o meno di una persona, mi sembrano due cosa totalmente distinte che non hanno niente a che fare l'una con l'altra.

Per me un individuo "morale" è uno che è sincero (almeno sulle cose importanti), che non bada solo al proprio benessere ma si preoccupa anche di quello di chi gli sta intorno, che rispetta le idee ed i modi di vivere che non condivide senza rinunciare a far presente quando ritiene che una cosa sia sbagliata.

Quindi, facendo un esempio, se un gay che frequenta abitualmente i luoghi di battuage (o le dark, le saune, ecc...) è sincero nel mettere in chiaro che vuole solo fare sesso, si occupa del piacere del partner oltre che del proprio e fa gentilmente presente a quelli a cui piace "vivere pericolosamente" che lui senza preservativo non fa nulla, non è forse un esempio di moralita?

 

Con questo chiudo ed auguro a tutti una buona giornata, sperando che siate tra quei fortunati che si godono i piaceri dell'aria condizionata! :gha:

 

Ciao! :salut:

 

P.S: L'impaginazione del messaggio mi è venuta un po' incasinata perchè mentre lo stavo scrivendo il forum è stato chiuso per via dell'aggiornamento e quando ho provato ad inviarlo mi è venuto fuori questo errore: "Il numero dei tag di apertura del quote non corrisponde a quello di chiusura". Se dovessi avere di nuovo questo problema vedrò di segnalarlo nella sezione apposita.

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I nostri nonni avevano la cultura della sopravvivenza.

 

E' ancora peggio, i nostri nonni avevano il terrore della religione.

Tanto che i matrimoni in comune non esistevano neanche.

Il matrimonio era solo quello religioso, e giurando davanti a Dio l'amore eterno, non avevi alcuna altra scelta.

E' un po' come la nascita dei kamikaze insomma.

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"magari i frequentatori della dark non saranno tutti dei Rimbaud o dei Verlaine"

 

Ma dov'è il tasto quote (e tutti gli altri)?

 

Questa frase mi ha fatto ridere :)

Verlaine era un risaputo frequentatore di bordelli

e ai suoi numerosissimi amanti ha dedicato un'opera poetica.

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Mooncat Bluerose

"magari i frequentatori della dark non saranno tutti dei Rimbaud o dei Verlaine"

 

Ma dov'è il tasto quote (e tutti gli altri)?

 

Questa frase mi ha fatto ridere :)

Verlaine era un risaputo frequentatore di bordelli

e ai suoi numerosissimi amanti ha dedicato un'opera poetica.

 

Credo di averlo quel libro di poesie, infatti la mia affermazione era per dire che non tutti i frequentatori di bordelli sono dei "Poeti" ma che possono comunque avere un lato umanistico molto sviluppato

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Il mio modesto parere. Anzi, esperienza.

E' un mese che frequento la gay street romana, per chi non la conosce è la strada che contiene tra gli altri locali anche il già citato Coming Out, diciamo che è un 300 metri in totale, metro più metro meno. Ecco, vabbé che io non sono uno di quelli che può parlare di come si rimorchia in posti del genere, che non sono mica una cima anche perché sto parecchio sulle mie, ma tutta questa promiscuità non ce l'ho vista. Gente ubriaca, gente che fumava, tanta. Il coming out è un locale comunque serio, non è un'orgia davanti al colosseo, gente che conosco molto vicina a me ci va e mi racconta ma poi, lo vedo anche se non ci ho mai mangiato. Personalmente, non ci vado non per il locale, ma perché non ho con chi andarci. Benché io sia tipo che preferisce lo stereotipo italiano di birra e pizza, anche al taglio. Comunque, torniamo al discorso. Promiscuità non ce n'è lì, per la strada, posto che frequento più dei locali stessi.

Per quanto riguarda altri tipi di locali, sauna che frequento, delle svariate volte che ci son stato m'è capitato di far cose una volta sola, il restante ci vado perché mi piace far la sauna. Il perché vado in una sauna gay piuttosto che in una sauna etero? Perché non voglio esser visto male se dovessi in qualche modo eccitarmi, semplicemente. Comunque si, di tutta la gente che c'è in sauna, solo pochissimi eletti ci vanno perché gli piace la sauna in se, gran parte ora sono uomini di mezza età o anziani, le saune si riempiono d'inverno e ci sono anche bei tipi, non mancano i palestrati. L'uomo in se è promiscuo, si, è un animale che basa le sue relazioni ed i suoi istinti anche sul sesso, e si sa, lo vediamo tutti. Se a questo aggiungi locali dove è favorita questa ricerca facile è ovvio che ti sembrerà promiscuo. Ripeto, se vieni in gay street trovi quasi nulla di promiscuo, le occhiate ci sono, ma un'occhiata non è un atto sessuale. E se ci sta? E se ci sta ci si apparta, se entrambi si vuole la stessa cosa, non sono un moralista e mai stato.

Per la coppia aperta, sempre il mio parere.

Non mi ci sono mai trovato in mezzo, ma se mi ci trovassi vorrei, prima di tutto sincerità. L'esempio comico che ho io della coppia aperta, ma ripeto, comico e stereotipato all'inverosimile, già lo so.

Lei: Amore, cosa hai fatto di bello oggi?

Lui: Partita, e te?

Lei: Fatto sesso con Marco (L'altro)

Lui: ç_ç

Si, stereotipata, prima per il fatto che sia la donna, anche gli uomini tradiscono eccome. Secondo, una coppia aperta, secondo il mio parere, non è farlo con chi vuoi quando vuoi, non è esco con chi voglio quando voglio. Una coppia aperta tutto sommato è l'esempio di fiducia estrema, io mi fido di te nonostante sappia che frequenti altri. Ovvio, che da te mi aspetto della sincerità, se ti sono andato sulle palle è inutile passare tutte le sere con un altro, dimmelo, e via. Fedelta, io sono fedele, mi ritengo così, in una coppia aperta credo che prima d'andare con un altro oltre il mio partner, bé, mi farei due domande, e mi darei altrettante risposte. Ma questo non vuol dire che in una coppia aperta non ci possa essere fedeltà, c'è eccome, e credo ce ne sia anche tanta. Solo che ecco, io, se sto con te e mi faccio un altro, credo che prima almeno te lo presento, come minimo.

Poi forse io la vedo sbagliata, sicuro, visto che - ripeto - non mi ci sono mai trovato.

 

Lo so, lo so, logorroico e sbrodoloso nello scrivere, eh vabbé, che ce volete da fà, me tenete così come sono :-P

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Di per suo la promiscuità ha più a che vedere con il non

far coppia con nessuno, piuttosto che con la coppia aperta.

 

Manca direi in questo forum la voce consapevole di chi non fa

coppia ed ha rapporti fungibili.

 

E' chiaro che una persona totalmente libera da qualsivoglia

legame fa ciò che vuole ed è ciò che accade nella realtà al

netto di chi non lo dice, ma lo fa.

 

Difficilmente gli si potrà opporre un'etica o una morale:

se non riesco ad innamorarmi e ad istituire legami non ho

responsabilità verso altri.

 

Resta il fatto che ognuno di noi è responsabile anche verso

se stesso.

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tranquillo oldboy, che se non sei super stra mega bono fico (e dubito tu lo sia, legge della probabilità)

vai nei locali e nessuno ti caga, si sta come gazzelle in un deserto dei tartari, sempre aspettando un Godot che poi non arriva mai...

 

promisciutà ? cara se non sei la nuova modella ken o se non sei ricco & famoso di sesso non ne vedrai granché, poi è ovvio che se tu in prima persona corri a svenderti, al mercato dei saldi per dello scialbo sesso, l'unica persona a cui dare la colpa sei tu...

promisciutà ? cara la si fa ALMENO in due, pensa un po' di meno a NOI/GAY e più a TE STESSO, e forse scoprirai che se osservi le persone non certo come etero e gay ma come maschi e femmine, ti sarà chiaro perché Schopenhauer giustifica la promiscuità del maschio da un punto di vista filosofico...

 

che il tempo ti porti un utile ravvedimento in proposito.

 

...una risata ci seppellirà

----------------

 

Quando ho iniziato questo topic, tre anni e mezzo fa, avevo una visione del mondo gay piuttosto parziale. In qualsiasi caso comunque non mi riferivo ai locali prettamente finalizzati alla promiscuita: come giustamente detto l'etero ha il club privè il gay ha la sauna/ cruising-bar/ battuage ecc... Mi riferivo piuttosto a posti il cui fine ultimo è un'altro, come appunto la discoteca, o la palestra... Il mio giudizio comunque era puramente positivo, ossia privo di giudizi morali.

 

Mi chiedevo se fosse un pregiudizio della società o meno, che i gay fossero più avvezzi al rapporto fugace, scevro di componenti emozionali, consumistico, usa e getta insomma, e i locali non facevano che rispecchiare l'offerta a tale domanda. La risposta che mi sono dato con un pò più di esperienza e osservazione è dipende. C'è chi del rapporto mordi e fuggi ne fa uno stile di vita, c'è chi vorrebbe altro ma non lo trova, c'è chi lo fa in vacanza, c'è chi non lo fa se è fidanzato, c'è chi non lo fa mai.

C'è da dire però che se lo cerchi è certamente più seplice che nel mondo etero. Una certa inevitabile apertura mentale dei gay, fa si che la discoteca con la dark non è squallida (pensate cosa si direbbe del jet set, o dell'art cafè se avessero una dark) ma trasgressiva, anticonformista semmai, ma non di terzordine. Il che semplifica le cose, le rende più quotidiane, all'osservatore esterno abituali di una certa categoria: la promiscuità del mondo gay.

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vabbeh probabilmente il mio intervento non è stato capito... *alza gli occhi al cielo*

 

ad ogni modo, se percepisci (ed è una cosa soggettiva) che gli omosessuali siano promiscui, e ciò non ti aggrada... puoi sempre evitare di frequentarli...

lamentarti non produrrà certo un cambiamento fittizio o reale che sia.

 

ti trovi una compagnia etero di persone, e le frequenti ! hai un fidanzato ? ci porti il tuo fidanzato e partecipi alle varie uscite di coppia che alcuni etero di solito fanno...

pensa non avrai neppure l'ansia di ritrovarti in un locale provvisto di dark room, cosa puoi volere di più ?

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...il tuo intervento non è stato capito :blink:

Scusa nayoz hai idea di quale sia la differenza tra criticare una condotta immorale e interrogarsi sulla realtà?

o anche capisci il senso della locuzine "privo di giudizi morali"?

 

io ho detto: il mondo secondo me è blu. Tu mi hai risposto "senti bella se volevi un mondo rosso potevi andare su marte!"

cosa avrei frainteso?

 

Se non sei abituale frequentatore dei forum, ti rivelo che il contributo che devi dare alla conversazione puo essere: sono daccordo perchè, non sono daccordo perchè... ovviamente dopo aver letto e possibilmente capito ciò che ha scritto chi ha risposto prima di te.

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Nayoz stai attacando senza motivi oldboy che non si è lamentato proprio di nulla ma ha fatto semplicemente una considerazione.

Effettivamente oldboy come dici tu in generale l'apertura mentale dei gay sulla sessualità dovrebbe far si che un locale con la dark non sia considerato squallido.

Frequentando però questo forum e persone omosessuali nella vita vera e qua su internet mi pare di notare che la frangia di persone che reputano la dark squallida sono la maggior parte gay.

Dove vivo, a Pisa, ci sono nei dintorni, locali con la dark. Parlando con etero di questi locali sembrava quasi che invidiassero ai gay l'esistenza delle dark. Mentre molti dei miei amici omosessuali la reputano una cosa squallida.

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