Jump to content

Preti e vescovi nel lupanare gay


Cosgrove

Recommended Posts

http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/c.../6660girata.asp

 

25/4/2008 (9:33) - INTERVISTA A MARIO LO MARCO

"Dov'è il reato? Ci si incontrava

tra vecchi amici"

 

Mario Lo Marco, titolare della sauna inquisita

+ Docenti e calciatori nel bordello gay

MULTIMEDIA

VIDEO

La casa per appuntamenti gay alla Crocetta

 

 

 

 

 

Il locale è aperto dall'81. «Mai avuto un problema finchè non ho litigato con un pezzo grosso»

MASSIMO NUMA

Mario Lo Marco, 70 anni, è il titolare della sauna-gay «Antares». L’ha aperta nel 1981 dietro suggerimento - dice - «di un funzionario di polizia». Per evitare guai e controlli. Adesso è triste. Immobile dinanzi al portone, guarda gli agenti al lavoro e si lascia andare a un lungo amarcord.

 

Signor Mario, che cosa è successo?

«Non riesco a capire proprio perchè l’hanno chiusa, la sauna. Come potevo sapere che i ragazzi si prostituivano? Pensi che nei giorni scorsi ne ho cacciati quattro, tutti romeni. Un cliente mi aveva avvisato: “Mario, quelli chiedono soldi...”. Li ho buttati fuori».

 

Senta, ma davvero ha una clientela d’alto bordo, come si mormora?

«Certamente sì. Al momento del controllo, davvero spettacolare, c’erano almeno quaranta agenti, avevo in casa due vescovi, uno di Como o forse di Lugano, avvocati, medici, un preside, professori. Eh, gente a posto, molti sposati. Vengono da anni, alcuni sono diventati amici. Intendiamoci: io sono etero, eterosessuale».

 

Imbarazzante...

«Tanto imbarazzante. Le persone si sono sentite colpite ingiustamente, nessuno ha commesso reati. E non è detto che si venga in sauna per fare qualcosa di trasgressivo. Si incontrano gli amici, si decide che cosa fare dopo, in un ambiente sicuro e tranquillo. Trent’anni di lavoro, mai un problema. Fino a quando, proprio qui fuori, ho avuto una discussione con un pezzo grosso. Lui insultava i pensionati che vanno nel market: “Non è vero che sono poveri, hanno tutti il telefonino in tasca!”, sbraitava. L’ho messo a terra con poche parole. Se n’è andato furibondo. Ed eccoci qui».

 

Un po’ di storia?

«Siamo stati i primi in Italia. “Antares” è nato proprio come una sauna club solo per gay. Una rivoluzione, ci hanno copiato tutti. Si pagano otto euro per l’ingresso, dieci nei festivi e si assicura il servizio. La regola è la massima discrezione e il rispetto».

 

Torniamo ai clienti illustri? Vero o falso?

«Vero, vero. Ricordo tre notissimi volti della televisione e del cinema, due purtroppo scomparsi. Poi un attore famoso, specialista di western all’italiana. Un grandissimo attore di teatro, ora ultraottuagenario, un re del palcoscenico».

 

I nomi?

«Li dico ma non li scrivete. Per piacere. Dunque X, Y, Z. Lo scrittore gay, super noto, molto provocatore, il professore universitario, gentilissimo. Il presidente di una squadra di serie A, una persona squisita che non c’è più. Sacerdoti, come il parroco di S., don I., mi sembra».

 

Tanto per non far torto a nessuno, visto che ha citato quasi tutte le categorie professionali. E i magistrati?

«Due. Venivano con l’auto blu. L’autista restava fuori. Eh, quanti poliziotti e carabinieri sono passati di qui. E giornalisti, anche...».

 

Insomma, un successone...

«Rovinato da questa assurda operazione. Ma perchè, poi? Certo, qualche vicino ce l’aveva con noi, per partito preso. Sono deciso a combattere, per riaprire al più presto. Mi accusano di essere diventato milionario. Figuriamoci...».

 

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...32240girata.asp

 

25/4/2008 (7:25) - TRA I CLIENTI UN VECCHIO ATTORE DI FILM WESTERN. UN PRESIDE, QUALCHE MANAGER, GIORNALISTI E TRE STELLE DEL TEATRO

Docenti e calciatori nel bordello gay

 

Gli interni della sauna nelle riprese della Questura

+ "Dov'è il reato? Ci si incontrava tra vecchi amici"

MULTIMEDIA

VIDEO

La casa per appuntamenti gay alla Crocetta

 

 

 

Torino, blitz nella sauna: colti sul fatto un vescovo straniero e un ex sindaco di provincia

 

 

MASSIMO NUMA

TORINO

 

Il padre missionario. L’ex sindaco di Forza Italia, star del Cuneese. Il preside dell’istituto superiore, provincia di Torino. Gli avvocati. I medici. I giornalisti, tv e carta stampata. I manager. Poi il noto attore di teatro, ottuagenario. Tre grandi del palcoscenico, tutti e tre col «vizietto». Poi: l’intrepido eroe di mille spaghetti-western. Il professore universitario e lo scrittore, icona nazionale dei gay. Un alto prelato (forse) svizzero; un vescovo ortodosso e un paio di calciatori, vicini al tramonto. Il tempo di tirare il fiato, e vai con altri vip: un illustre docente di filosofia, poliziotti e anche carabinieri. Infine un congruo numero di pensionati.

 

La polizia di Torino scopre che una gay-sauna, l’Antares, nel cuore delll’elegante quartiere della Crocetta, si era trasformata in un «casotto». Denuncia il titolare per aver tollerato le marchette-pirata (sfruttamento della prostituzione) e sequestra il locale. Blitz nella tarda sera di venerdì, con decine di agenti che irrompono nel club. Dentro una decina di prostituti, italiani e stranieri, al lavoro con una trentina di clienti. Separè e lettini da massaggi. Candele profumate e preservativi gettati per terra, con gli agenti che fanno lo slalom. Asciugamano bianco in vita, le pantofole di pezza e il perizoma (non tutti). Molti erano già «operativi», un gruppetto ha cercato di re-infilarsi in fretta la grisaglia d’ordinanza.

 

Mezza età

Il vice questore Silvia Governa, che comanda il commissariato di zona, ha fatto un po’ di fatica a identificare gli uomini, tutti di mezza età, tanti i sessantenni e anche qualche ultra. Nessuno è stato denunciato, saranno interrogati dal pm Monica Abbatecola. Temono lo scandalo e non hanno torto. Il più imbarazzato, in preda a una crisi nervosa, era il padre missionario. Ma per il preside e l’ex sindaco non sono stati momenti belli. Tremanti e impauriti. A casa li aspettano mogli e figli.

 

L’orario della sauna, «la prima a Torino, anzi in Italia, fondata nel 1981», dice orgoglioso il titolare Mario Lo Marco, 70 anni, era flessibile: 14-20 e ultimamente 16-24. Tappezzerie rosso sangue, la statua di Apollo color oro in grandezza naturale e persino un ritratto di Gesù, fuori luogo nonostante la costante presenza di sacerdoti. Una video-room per guardarsi in santa pace i film porno che in casa, nel salotto buono, non potresti. Titoli suggestivi, le foto sulle custodie delle cassette e di cd, mostrano ragazzi muscolosi, alcuni neri, con membri enormi ed espressioni decise. Il resto della «casa», divisa su due piani, ci svela uno stile decadente, con abat-jour gialli dalla luce bassa e ovattata, e stampe giapponesi. Poi l’area hard: lettini spartani, divisi da sottili paravento. Musica d’atmosfera, come nei fitness club.

 

I boys

I boys sono un po’ naif e ammettono candidamente di prostituirsi. Uno, un torinese che ha compiuto da poco 18 anni, è studente e si giustifica: «I libri costano, faccio le marchette per comprarli...». I romeni, giovanissimi, hanno un’aria più dura. Alcuni si sono «fidanzati» con gli habituè e dopo la sauna li seguono a casa. Qualche volta finisce male. Come a un importante manager milanese che, alla mattina, s’è accorto che l’amico di una notte gli aveva portato via il Rolex da 20 mila euro. «Non facevamo niente di male - hanno detto due dolci brasiliani - ci facevamo pagare». Clienti, soprattutto, «passivi», spiega uno degli animatori, un non più giovane omosessuale. I residenti del condominio della sauna non ne potevano più: «Andirivieni di giorno e di notte, gente stranissima, traffico convulso. Era ora che la chiudessero». Lo Marco li ascolta, non stupito, e commenta: «Non davamo fastidio a nessuno, ci hanno chiusi solo perchè è un locale per gay».

 

Il suo difensore, Raffaella Variglia, è sicura che l’Antares tornerà alla ribalta: «Le accuse contestate al titolare sono inconsistenti. Se all’interno della sauna i clienti prendevano accordi tra loro per incontrarsi, Lo Marco non c’entra nulla. Non vorremmo che, alla fine, sia in atto una crociata anti-gay».

 

 

Speriamo di no. Quella degli "accordi privati fra clienti" è una tipica difesa di maiitresses e papponi. Dipende da questo: quei ragazzi extracomunitari si potevano tenere tutto l'incasso o dovevanio darne una parte al titolare.? Nel secondo caso, è sfruttamento. Vorremmo comunque vedere anche una irruzione in un bordello etero.

Io trovo la prostituzione degradante per entrambi i contraenti...si degrada a pura merce un atto che dovrebbe esprimere affetto, amicizia, amore. E' tanto più riprovevole, per il cliente che partecipa allo sfruttamento di poveracci. E tanto più se è un prelato... :sisi:

Link to comment
Share on other sites

un quadretto caratteristico devo dire...  anche se non gli dovevano la percentuale ( :sisi:) la vedo dura che il proprietario non fosse a conoscenza dei prostituti all'interno della sua sauna... comunque io non lo vedo come un atto di discriminazione, spesso si sente al Tg di blitz in centri per massaggi che celano seconde attività decisamente più redditizie!

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...