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Anche se dovrebbe andare nella sezione presentazioni...


Guest Enver

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Leggete e esclamate:"Ah!, quando la prigione ci scommette le sbarre".

(In grassetto, in mancanza del Brail, le  sbucciature alle labbra più importanti che che l'autore si è fatto per aver potuto usare solo le dita).

Il documento è più ufficiale e integrale della sanità mentale di chi ha detto che bisogna prima restaurare il cadavere di un artista e poi le sue opere

 

Mi presento: sono un ragazzo di 21 anni, studio fisica nucleare. All'età di 13 anni mi innamorai per la prima volta di una ragazza. Fu l'esperienza più gratificante e totale della mia vita. Successivamente, però, ho avuto per molti anni fantasie omosessuali e lo scorso anno ho deciso di realizzarle. Ho avuto una relazione omosessuale che non mi ha portato nulla di buono, solo ferite su ferite. Molti potrebbero rispondermi che la colpa è riconducibile alla persona "sbagliata" con cui ho avuto questa relazione, e che per quanto riguarda l'amore per quella ragazza, ero troppo giovane e immaturo. Ma non è così. Almeno nel mio caso. Nel tentare di rimettermi in piedi da questa enorme sofferenza decisi di informarmi, per non arrivare impreparato a una nuova relazione omosessuale. Ho avuto così modo di conoscere più da vicino l'ambiente gay. Ma ciò non mi ha aiutato, anzi, ha incrementato i miei dubbi. Finché un giorno mi è tornato in mente che avevo letto di omosessualità in un libro di psicologia che era in casa: questa tendenza era messa in relazione al complesso di Edipo. Era un libro degli anni '70, per cui mi sembrava antiquato; inoltre ho sempre visto nella teoria di Freud una eccessiva importanza data al sesso, per cui decido di fare ricerche su materiale più recente. E così, per caso, scopro Nicolosi. Mi sono rivisto in pieno in quella che lui chiama relazione triadica "madre iper coinvolta dominante e intrusiva, padre distante, distaccato e critico". Ho avuto disappunto, però, nel vedere quanto questa sua teoria sia stata stumentalizzata dalla Chiesa, che a livello mediatico si pone in modo quantomeno controproducente ai suoi scopi. Non ho problemi a dire che sono in buona parte anticlericale. Ma la questione religiosa è una cosa intima e personale, che prescinde dal resto delle convinzioni e dei valori (molti miei valori "laici" corrispondono a valori cristiani).

Sono sempre stato anticonformista un po' in tutto. Ma nella sessualità ho sempre desiderato essere conforme. Ho scoperto che non sono compatibile ad avere una relazione con un altro uomo, sperimentandolo sulla mia pelle. Per anni ho ascoltato messaggi antiomofobici, che condivido, ma che contenevano un presupposto che ora ho il coraggio di mettere in dubbio “non ci si può fare niente, bisogna accettarsi e basta”. Finalmente ho trovato una voce fuori dal coro, che mi piace. Finalmente il mio senso critico ha raggiunto un traguardo importante. Come ho già detto, studio una materia scientifica, quindi, a ragion veduta, nego il mito del "gay si nasce, è una questione genetica". Intendo perciò intraprendere un percorso psicoterapeutico.

Mi congratulo con AGAPO e spero che la vostra "voce fuori dal coro" possa diffondersi in modo costruttivo, attraverso una dialogica costruttiva e non quella del muro contro muro che pervade la nostra società e che comincia ad essere frustrante.

 

....Grazie per averci chiamato, ora passiamo il telefono a Carlo Rubbia che risponderà del suo dilemma di fisica.

 

 

edit del 30/4:Non è scritta di mio pugno, ne di mio francobollo, l'ho solo riportata, per maggiori informazioni (anche se non vi conviene toccare troppi tasti in quel sito), trascorrete un paio di minuti sul sito della Agapo.

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guarda nel primo paragrafo mi sembrava di leggere qualcosa su di me, visto che ci sono passato pure io. Abbiamo anche molti punti in comune anche per come la pensiamo riguardo al cristianesimo, chiesa ecc...

Pero' hai detto di aver avuto una relazione omosessuale, ma di che tipo? Anch'io se mi dovessi basare sui primi approcci col mondo gay, che rimpiango in certi sensi per come li ho avuti, preferirei essere etero. In realtà lo preferisco tutt'ora, sarebbe tutto più semplice. Non so tu ma per quanto io lo preferisca non riesco ad "inventare" l'attrazione sessuale verso le donne. Non penso che bastino 1 o due esperienze per capire se' stessi(ce gente che lo scopre a 40 anni). Hai detto di esserti avvicinato di più all'ambiente gay, ma avvicinato quanto? e quale ambiente gay? non e' che viviamo poi in bunker isolati, se intendi i locali gay non ti biasimo affatto anche a me la maggior parte non vanno a genio. L'orientamento sessuale non può accomunarci tutti, ognuno é diverso dall'altro. Io accetto di essere gay ma non accetto che mi si venga accomunato a tutti gay. Gay non e' un modo di essere ma l'orientamento sessuale a mio avviso.

 

Diventare gay? Anche secondo me gay lo si può diventare. Per citarne una vedi i carcerati che non vedono una donna per vent'anni, prima o poi cercherà una relazione, quasi sicuramente andrà con un uomo e la cosa gli farà piacere, e continuerà a farlo. L'attrazione non e' una cosa uniforme, ha molte sfumature. un uomo puo' attrarti poco o tanto, o tanto poco dipende da persona a persona. probabilmente pero' devi avere una certa predisposizione, secondo me non la si può inventare. Ma e' molto più facile che 1 gay non scopra(o non si scopra) di esserlo, che uno lo diventi nella nostra società. le ragioni penso le sappiate tutti.

 

Se riesci nel tuo percorso dimmi da chi vai che fisso un appuntamento anch'io. Non te la prendere ma secondo me la tua teoria avrebbe molto più senso se tu ci avessi detto "ho intrappreso un percorso psicoterapeutico quando avevo 21 anni, ora sono sposato e ho 3 figli e viviamo tutti felici e contenti". nel senso hai iniziato adesso questo percorso, non e' detto che finisca come vuoi tu. non voglio scoraggiarti, vorrei solo che considerassi l'ipotesi che non potrebbe funzionare.

comunque facci sapere e buona fortuna^^

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Sono sempre stato anticonformista un po' in tutto. Ma nella sessualità ho sempre desiderato essere conforme[/b]. Ho scoperto che non sono compatibile ad avere una relazione con un altro uomo, sperimentandolo sulla mia pelle (...)  nego il mito del "gay si nasce, è una questione genetica". Intendo perciò intraprendere un percorso psicoterapeutico.[/b]

 

Caro Enver, posso dirti che dalle tue parole trapelano insicurezza e paura? Io ci credo, ci credo benissimo che puoi trovarti meglio con una ragazza rispetto che ad un ragazzo. Capita anche a me, dal punto di vista strettamente sessuale. Probabile che sei bisex e che quindi sei in una situazione difficile. Da una parte potresti ignorare una parte di te e comportarti da etero. Ma, scusa se te lo dico così brutalmente, non lo saresti mai. Ti ridurresti ad un bisex represso, facendo il gioco della nostra società, che odia le differenze e spinge, laddove possibile, ad uniformare il sistema per riuscire a gestirlo e controllarlo meglio. Credi sia giusto abdicare ad una parte di te per avere una vita più tranquilla? Sei padrone di farlo, ma almeno ammetti con te stesso che si tratta di una tua debolezza e non mandare messaggi di questo tipo: "Mi congratulo con AGAPO e spero che la vostra "voce fuori dal coro" possa diffondersi in modo costruttivo", perchè se la "voce fuori dal coro" si diffondesse sarebbe un grosso passo indietro per quanto riguarda l'accettazione e il rispetto della diversità.

 

Anch'io se mi dovessi basare sui primi approcci col mondo gay, che rimpiango in certi sensi per come li ho avuti, preferirei essere etero. In realtà lo preferisco tutt'ora, sarebbe tutto più semplice. Non so tu ma per quanto io lo preferisca non riesco ad "inventare" l'attrazione sessuale verso le donne.

 

Se riesci nel tuo percorso dimmi da chi vai che fisso un appuntamento anch'io. Non te la prendere ma secondo me la tua teoria avrebbe molto più senso se tu ci avessi detto "ho intrappreso un percorso psicoterapeutico quando avevo 21 anni, ora sono sposato e ho 3 figli e viviamo tutti felici e contenti". nel senso hai iniziato adesso questo percorso, non e' detto che finisca come vuoi tu. non voglio scoraggiarti, vorrei solo che considerassi l'ipotesi che non potrebbe funzionare.

comunque facci sapere e buona fortuna^^

 

Beh, qui siamo ai limiti del buonsenso. Scusa ma per te essere gay è una malattia dalla quale guarire? "Se riesci nel tuo percorso dimmi da chi vai che fisso un appntamento anche io"... "non riesco a inventare l'attrazione sessuale verso le donne"... Ma stai sclerando? Non sei afflitto da una malattia incurabile, sei solo diverso dalla maggior parte delle persone, il che non vuol dire peggio e nemmeno meglio. Essere gay non è "male", nemmeno per i principi cristiani(dico cristiani e non cattolici). Cerca di tirare fuorile palle e di accettare chi sei, che non vuol dire solo ammettere di essere gay, ma significa valorizzarsi per come si è e capire i vantaggi oltre che gli svantaggi della propria situazione.

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  ho già detto, studio una materia scientifica, quindi, a ragion veduta, nego il mito del "gay si nasce, è una questione genetica". Intendo   

 

Forse ti sembrerò un po' brusco, ma tendo a essere schietto, per cui ti prego di non sentirti offeso per quanto scriverò. E' solo una mia riflessione personale, che spero possa far riflettere come ogni altra risposta che ciascun utente posta sul forum.

Il fatto di studiare una materia scientifica non ci rende necessariamente persone con una sana mentalità scientifica; un po' come studiare lettere all'Università non ci rende necessariamente persone dal notevole gusto letterario.

Dove voglio arrivare? Da un punto di vista scientifico, ogni teoria è degna di rispetto, ma può assurgere a modello largamente accetto dalla comunità scientifica solo quando quest'ultima, ricontrollando i dati racconti da chi l'ha proposta e verificando in prima persona la teoria stessa, non può che affermarne la validità. Molte teorie scientifiche, non solo sull'omosessualità, a prima vista sembrano essere interessanti, poi però, quando vengono passate al vaglio dalla comunità scientifica, si scopre che non riescono a superarlo, per cui non possono essere considerate scientificamente valide. 

Questo discorso è vero per la teoria secondo cui l'omosessualità sarebbe un disturbo della personalità da curare. La comunità scientifica internazionale, vagliando il materiale dei suoi sostenitori, all'inizio degli anni Novanta ne ha scoperto tutta la fallacia. In poche parole, analizzando i dati e le argomentazioni a riguardo, venne fuori che l'omosessualità era tutto fuorché un disturbo della personalità dell'individuo. Nicolosi e altri che condividono le sue idee possono dire ciò che vogliono, ma la scienza nega la validità delle loro teorie, che sono, per l'appunto pseudoscientifiche e non scientifiche. Questo, con loro grande dispiacere, non è stato affermato dalla scienza in modo arbitrario, per via di una sorta di decadimento morale della sua comunità. La scienza ha il compito di ricercare la verità, qule essa sia, indipendentemente dal grado di felicità che possa procurare all'individuo. Anche quando è deludente, la verità deve essere comunque svelata, quale essa sia. Ciascuno è libero di crede ciò che vuole, anche nel catastrofismo di Lamarck(teoria diversa dal Darwinismo). Però sappiamo che Lamarck non ha alcuna validità scientifica, e non spiega l'origine del nostro mondo. E' pseudoscienza. Un po' come le teorie che vedono l'omosessualità come una malattia.

Ora, ciascuno è libero di fare le proprie scelte. Se a te sta bene illuderti sulla validità delle tesi di Nicolosi, va benissimo. Ti auguro di essere felice grazie ai membri dell' AGAPO. SE per te va bene, non ho nulla da obiettare. Sarebbe presuntuoso da parte mia pretende di sapere ciò che è meglio per qualcun altro. Ciascuno sa cosa è meglio per lui. Tuttavia, a questo forum si rivolgono persone che hanno appena scoperto la loro omosessualità, e dunque credo che sia di fondamentale importanza sottolineare che essa non è una malattia, ma una variante della personalità. Non avete alcun disturbo. Non siete malati. Non siete dei reietti.

Distinguiamo la scienza dalla pseudoscienza.

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Carissimo Enver, basandomi solo sul tuo primo post do anch'io una mia risposta, premettendo che mi sembri un tipo dall'intelletto molto raffinato, e che ti stimo per il modo 'anticonformista' con cui ti esprimi  :D

Io sono bisessuale. Vorrei rassicurarti sul fatto che questa non è un'etichetta o classificazione dietro cui nascondersi, ma significa una sola semplice cosa. Di fronte a certe situazioni o fantasie, a noi maschietti capita una cosa fisiologica, tecnica, idraulica insomma, che è evidente, oggettiva e misurabile (ehm.. diciamolo, via: l'erezione); ora, ci sono alcuni a cui capita solo ed esclusivamente di fronte ad un bel corpo femminile (per 'bel' intendo secondo i propri personalissimi canoni, ovvio), altri a cui capita solo di fronte ad un bel corpo maschile, e altri a cui capita di fronte bei corpi di entrambi i sessi. Se è per questo ci sono altri a cui capita pensando a essere schiavi ed avere un collare, altri a cui capita pensando a dei bambini ( :D !!), altri a cui capita pensando a un cavallo  :look: ... Ora, secondo me è inutile stare a identificarsi con un'etichetta o con una classificazione che può derivare da questo puro e semplice fatto (-> cosa ti provoca l'eccitazione) ed è inutile anche farsi prendere dal panico riguardo alla medesima classificazione. (-> uso il tuo stile qui) L'unica cosa che conta veramente è vivere la propria sessualità in modo da non provocare danni a terzi E finché ci fa stare bene e non ci provoca ansie. Se tu fossi un sadomasochista estremo, sarebbe stupido voler cercare di negartelo o reprimertelo, A MENO CHE la cosa non ti creasse grosse ansie, problemi di giudizio su te stesso, etc.etc. nel qual caso dovresti naturalmente parlarne con un medico ma non necessariamente per eliminare simili fantasie; magari, forse, per smetterla di giudicarti al riguardo. Lo stesso vale per la tua bisessualità o potenziale omosessualità. Se ti rendi conto che è una cosa che ti crea grosse ansie di giudizio e di accettazione, e di conseguenza insoddisfazione in campo sessuale-sentimentale, fai bene a rivolgerti a un medico. Altrimenti fregatene e vai a letto (e-o cerca di rapportarti) con chi ti suscita certe emozioni, punto. Non darti neanche nomi, tanto è completamente inutile. Vedi un bel ragazzo che ti fa saltare in mente delle fantasie sfrenate? Beh, facci conoscenza e vedi che succede. Capita con una ragazza? Idem. Divertiti. Non pensarci troppo su. Non valutare a priori se sei "compatibile" a questo o a quello, fallo e basta, sperimenta, gioisci, prova. Il sesso e l'amore non abitano il cervello, ma il cuore e .. il bassoventre, ed è giusto che rimangano lì. Finché non diventano causa di ansie o tristezze patologiche. Se da ora in poi capiterà solo con ragazzi, o solo con ragazze, non farti prendere da ansie inutili. E ricorda che potrebbe non trattarsi della "tua identità" eterna & immutabile (sembra una condanna!) ma semplicemente di un periodo. Il bello dell'energia sessuale è proprio questo: va dove pare a lei..  :D

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Guest Enver

Sarebbe solo spassoso dover citare interi post per commentare solo che non sono io.

Questo è stato scritto sull'inchiostro di una lettera inviata alla Cosmetici eterosessuali di Fortuna, alias Agapo.

La mia situazione, ci lascio a dirlo, non è assolutamente all'altezza della sua, anche perchè ho 17 anni e sono felicissimamente contento di essermi staccato dalla corrente dell'Utero.

Questo ragazzo ha scritto a questa Accademia del pignoramento sessuale per ringraziarli del loro operato, inoltre la sua acutezza scientifica sembra quasi suggerire che la relatività l'hanno inventata quando non si riusciva a giudicare in tempo i morti in cielo.

Mi sono iscritto in quel momento all'Università di Fisica nucleare solo per far sì che chi avesse commentato l'avrebbe fatto con la sicurezza di parlare al diretto interessato.

Non è così, ma questo ha dato il meglio di voi, perchè avete parlato con il cuore sullo schermo, spero che adesso non lo deludiate però..

 

Detto questo aggiungo:

Ho sottratto questa lettera alla sola vista di parenti e genitori di gay (quando si dice:"No, il mio coming out con i miei parenti è andato come le gonfie vele nel triangolo delle bermuda" e poi loro segretamente si iscrivono a certe associazioni) per far conoscere anche ai gay che esistono alcuni di noi che non considerano neppure di essere bisessuali, ma vedono il problema dell'omsessualità univocamente, il che potrebbe essere un problema come una soluzione (non del problema).

Infatti, se leggete, c'è una grandissima discriminazione (dato che siamo in ambito) fra la parte in cui lui si innamora di una ragazza e quella in cui ha relazioni omosessuali. Non c'è traccia di "io ne amo altrettanti e altrettante", c'è solo la consapevolezza di voler ritornare (e questo i bisessuali già lo fanno) a quello stato di felicità che nessuno gli nega, ma che per lui sembra possibile solo tramite il disfacimento della sua omosessualità. Ovvero di tapparsi la parte di mente tendente agli uomini.

A me è sembrato importante darvi una consultatina perchè mi sono chiesto se in fondo non è questo il modo di vivere veramente l'omosessualità, ovvero anche se più insonne, più sudato, più che ritorna a casa quando tutti dentro dormono, ma molto più interessato all'omosessualità dei bsx, che vivono la loro omosessualità senza troppe guerre delle due Rose, oppure dei gay, di cui anche io sono parte, che hanno accettato la loro omosessualità senza troppe autominacce.

Metto a punto anche il fatto che io non ho relazioni ideologiche con chi ha scritto questa lettera, anzi, rido in penna (in faccia non l'ho mai visto) a lui del fatto che abbia scritto che proprio la sua preparazione scientifica gli permetta di giustificare il fatto che non crede che gli omosessuali siano geneticamente redatti..

 

In fondo il problema più in fondo è questo:

Ma se coloro che sono omosessuali e basta lo sono geneticamente e i bsx solo per assunzione caratteriale?

In questo caso molto cambia.....

 

Naturalmente questa lettera riporta altre tematiche sull'omosessualità, non c'è solo questo, ma a me è sembrata molto da spenderci una firma sotto i sostenitori agapo per presentarvela sotto quest ottica, nulla esclude che invece ci siano altre fonti di discussione (come l'ambiente gay) che possano essere affrontate.

Insomma, non sto facendo da admin.

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Infatti, se leggete, c'è una grandissima discriminazione (dato che siamo in ambito) fra la parte in cui lui si innamora di una ragazza e quella in cui ha relazioni omosessuali. Non c'è traccia di "io ne amo altrettanti e altrettante", c'è solo la consapevolezza di voler ritornare (e questo i bisessuali già lo fanno) a quello stato di felicità che nessuno gli nega, ma che per lui sembra possibile solo tramite il disfacimento della sua omosessualità. Ovvero di tapparsi la parte di mente tendente agli uomini.

 

Ma se coloro che sono omosessuali e basta lo sono geneticamente e i bsx solo per assunzione caratteriale?

 

Uhm..questo post mi è rimasto particolarmente ostico da interpretare  :look: Comunque, è palese che nella tua storia c'è un vissuto felice e appagante con una ragazza e un vissuto doloroso con un ragazzo, e questo ti porta ad aver paura dell'omosessualità, mi sembra abbastanza naturale, se un bambino gode come un matto a bere cioccolato e si disgusta a bere del caffè amaro, è naturale che le volte successive si dirigerà verso il cioccolato e non verso il caffè amaro.. Il problema è di natura diversa, vale a dire, se valga la pena precludersi certe possibilità solo perché una cosa ci ha fatto male. Qui entra in gioco la questione dell'elaborazione-accettazione del dolore e anche del coraggio. Ad ogni modo nulla ti vieta, come ho scritto nell'altro post, di vivere solo le cose che ti appagano, senza stare troppo a rimuginare. Se da ora in poi ti accorgi che le ragazze ti appagano in modo totale e non senti più bisogni o fantasie omosessuali, va benissimo così! Ma non aver paura delle tue eventuali fantasie omosessuali solo perché una storia con un ragazzo ti ha fatto del male. Qualsiasi cosa cercherai di reprimere per paura ti farà il doppio del dolore che ti avrebbe fatto accettandola, credimi. Se senti ancora qualche fantasia omo, riprova. Non negare nessuna parte di te stesso. Non può andare male in eterno. Nulla vieta che presto tu possa trovare un tuo modo appagante di bere caffè nero e allora forse lo preferirai addirittura al cioccolato  :D Sicuramente sarebbe peggio cercare di spegnere una parte di te. La psiche non se lo fa fare mai  :D

Quanto all'omosessualità genetica, è chiaramente una balla. La sessualità è una cosa solo psicologica. A volte animali dello stesso sesso si provocano del piacere reciproco, ma quello è solo un fatto di piacere. L'essere umano è un'entità complessa, dotata di una mente e di una psiche che filtrano la realtà (purtroppo) e attraverso questo filtro si stabiliscono gusti, ideologie, preferenze..e sessualità. Tutto ciò deriva da fattori molto profondi, di cui si è inconsapevoli perché stanno nell'inconscio, e contrariamente a quanto si pensa del proprio io (lo si vede come immutabile e ferreo), tutto il bagaglio di 'identità' è estremamente fluido, nel corso della vita è difficile isolare per ciascuno di noi una e una sola identità.. ci sono persone che hanno le prime relazioni omosessuali a 60 anni, persone che balzano da un letto all'altro e da un sesso all'altro, persone che si proclamano eterosessuali e poi hanno di frequente delle 'esperienze' con persone dello stesso sesso giusto per provare.. ma l'elevata statistica di persone che hanno almeno provato fantasie o piccole esperienze col proprio sesso secondo me rende chiara una cosa: che tutti possiamo, come gli animali, provare 'tecnicamente', fisiologicamente piacere con persone di qualsiasi sesso (ed età); il discrimine è una SCELTA che facciamo a livello inconscio, di frenare e porre delle barriere mentali a una cosa o all'altra (ad es. con bambini e parenti no, per ovvi motivi di salute dell'altro nel primo caso e per un tabù sociale nel secondo caso), ma come ogni scelta, è passibile di ripensamenti in corso d'opera!  :D

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Ho sottratto questa lettera alla sola vista di parenti e genitori di gay (quando si dice:"No, il mio coming out con i miei parenti è andato come le gonfie vele nel triangolo delle bermuda" e poi loro segretamente si iscrivono a certe associazioni) per far conoscere anche ai gay che esistono alcuni di noi che non considerano neppure di essere bisessuali, ma vedono il problema dell'omsessualità univocamente, il che potrebbe essere un problema come una soluzione (non del problema)

 

A me sembra che nel sottoporre questa lettera al forum tu abbia dimenticato un dettaglio fondamentale: è falsa.

 

Io sono profondamente convinta che associazioni tipo AGAPO e simili si scrivano le missive da soli e poi pubblichino le risposte, in modo da far vedere ai genitori "boccaloni" quanto il mondo gay sia sbagliato.

Pensateci: il genitore che non è ancora del tutto sicuro di poter accettare l'omosessualità di un figlio, ma magari normalmente ci vorrebbe lavorar su, legge questa robaccia ed è irrimediabilmente traviato.

 

Guarda solo quanti luoghi comuni omofobi ci sono nella lettera:

1) la relazione omosessuale lo ha solo fatto soffrire

2) l'ambiente gay non è un bell'ambiente

3) i gay danno eccessiva importanza al sesso

4) non riesce ad avere una relazione con un uomo, ma solo sesso

5) è sbagliato dire che non si può fare niente per l'omosessualità perché si può cambiare

 

.....devo proseguire?? Un concentrato di omofobia del genere e il fatto che il "mittente" della lettera studi una materia scientifica è solo un'aggiuntina messa lì per dare alla lettera un tocco in più di finta autorevolezza.

 

Quindi per quanto mi riguarda, avere ulteriori discussioni sul contenuto di questa lettera è solo una perdita di tempo, perché idee così non credo potrebbero mai venire da un gay vero, ma solo da un anti-gay che fa finta di essere gay per influenzare il suo pubblico.

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OK, ok, ci ho messo un BEL po' ma alla fine ho capito. Questo la dice lunga sulla mia situazione mentale  :love: SORRY! Comunque, fai conto che quello che ho scritto l'abbia scritto per quel ragazzo là, posto che esista (accolgo l'obiezione del precedente post) e in parte anche in risposta a quanto scritto da te, e amen.

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