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Classica


Guest Jess81

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P.s. ricorda il detto ci vuole una grande Suzuki per avere una brava Butterfly! :P

 

Non lo conoscevo! Ma è vero. Suzuki è un piccolo ruolo, ma che cresce sempre, nel corso dell'opera,

e ha un rilievo musicale, psicologico, affettivo, notevole, e soprattutto "accompagna" sempre Butterfly.

Un grande Mezzosoprano (magari giovane e bella) può trionfare in Butterfly, ed è successo.

 

Quanto all'influsso della madre, lessi questo articolo su Puccini in uno dei primi numeri di Liberal,

quando era una Rivista, e appena nata, e mi mangio le mani di aver buttato via il numero. Era fatto

molto bene, da qualcuno che aveva capito perfettamente non solo il rapporto tra la madre e l'effetto di

castrazione che lei aveva avuto su Puccini, ma anche il sentimento molto complesso e ambivalente che

Puccini nutriva nei confronti della vita.  Puccini "sentiva" profondamente la ricchezza, l'assoluto,

il potere di suggestione della vita, "sentiva" l'essere della vita stessa, ma, dalle sue lettere, emerge

che vivere la vita era per lui qualcosa da «strappare» alla vita stessa. Sull'incompiutezza di Turandot

le notazioni dello studioso sottolineavano una certa difficoltà e lentezza di Puccini nello scrivere il Finale che

forse in teoria avrebbe fatto in tempo a completare e tutto ciò era ricondotto a questo suo quadro psicologico.

 

Verdi, a parte qualcosa di minore, io lo amo tutto: certo ha bisogno di grandi voci, di grandissimi interpreti,

e anche di interpreti che sappiano eseguire il genuino stile verdiano.

Aida, Don Carlo, Trovatore, Traviata, Macbeth, Falstaff, Simon Boccanegra, Otello sono le mie favorite.

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P.s. ricorda il detto ci vuole una grande Suzuki per avere una brava Butterfly! :P

Non lo conoscevo! Ma è vero.

 

Eheh, a dire la verità me lo sono inventato lì per lì quando ho scritto il post :). Però calcolando il peso che ha nella vicenda e il fatto che sta in scena anche più della protagonista dell'opera io sono convinto che per una Madama Butterfly riuscita è necessaria una Suzuki che sia perfettamente in ruolo, sia vocalmente che scenicamente.

 

Verdi, a parte qualcosa di minore, io lo amo tutto: certo ha bisogno di grandi voci, di grandissimi interpreti,

e anche di interpreti che sappiano eseguire il genuino stile verdiano.

Aida, Don Carlo, Trovatore, Traviata, Macbeth, Falstaff, Simon Boccanegra, Otello sono le mie favorite.

 

Noto che - Trovatore e Traviata a parte - prediligi il Verdi dell'ultimo periodo, grande!!! (la mia preferita, non solo di Verdi ma di tutte le opere in genere, è il Don Carlos, pensa un pò...)

Io penso che Verdi sia un caso raro se non unico nella storia della musica: è partito da un linguaggio rozzo e provinciale nell'effetto (le primissime opere, ad eccezione di Nabucco e poche altre, anche calcolando i rifacimenti) per poi approdare, attraverso l'apertura agli sviluppi del mondo musicale europeo (non cito Wagner sennò andiamo avanti fino all'alba :P), a una modalità espressiva molteplice e complessa mantenendo comunque la forza e il vigore delle origini (quello che Mila definisce il vocal furore di Verdi)

Solo una cosa: io la Traviata la detesto, l'ho sempre trovata troppo "borghese" nella musica (Di quell'amor ch'è palpito mi fa innervosire come poche cose al mondo :P) e strappalacrime nella trama (che poi si rifaccia a Dumas è un'altra faccenda). Però tutti, ma proprio tutti gli amanti dell'opera che conoscono l'adorano. Posso chiederti tu che ci trovi di bello?no perché comincio a pensare che sono io che non l'ho ascoltata con la dovuta attenzione (anche se la conosco a memoria, libretto incluso :D)

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Ah briccone!  :P

Ma hai perfettamente ragione. La tua giustissima osservazione che Suzuki sta in scena continuamente

si può solo completare col fatto che vocalmente il suo spazio cresce sempre più, e i suoi interventi non

sono mai banali, a cominciare dal «Buonanotte» del I atto, per non parlare del terzetto e del duetto

dei fiori dell'ultimo. E' l'ombra di Butterfly, il suo alter ego. Per una buona Butterfly Suzuki è assolutamente

essenziale, come tu dici: altrimenti l'opera s'impoverisce terribilmente.

 

Su Verdi giovanile ti dico solo: conosci la grande aria di Cuniza nell'Oberto conte di S. Bonifacio?

E' grande, stupenda, elegante anche, e dovresti cercare di ascoltarla nella magistrale interpretazione

di Ebe Stignani che debuttò a 47 anni in questo ruolo alla Scala, nel 1951.

Anche il linguaggio di Verdi giovanile ha dei gioielli, soprattutto nell'uso di melodie vocali che implicano

l'uso del puntato (naturalmente quasi tutti non lo fanno ripiegando su un insulso e "grasso" legato)

come nello splendido duetto tra Federica e Rodolfo nella Luisa Miller.

Indubbiamente paragonato alla classicità vocale di Rossini Verdi può sembrare avere corrotto la melodia italiana

fondata su secoli di bel canto ma ogni grande Storia ha i suoi re-inizi e, inoltre, Verdi "poeta-contadino"

è uno slogan non privo di verità. Poi è tutto vero quello che dici sulla sua evoluzione.

 

Traviata mi commuove sempre! Certo ci vuole chi sappia leggere la lettera,

"Teneste la promessa", come ad esempio la leggeva la mitica Claudia Muzio:

 

Non è borghese, direi, non c'è bovarismo in Traviata. E' un mondo fatuo su cui Violetta spicca fin dall'inizio

come una "diversa", imprigionata in un mondo che la distruggerà, ma su cui impone il sigillo della verità del

suo amore e dei suoi sentimenti, che l'accecato egoismo maschile e la stupidità del suo oggetto amato fanno

risaltare ancora di più.

 

La mia preferita - tienti stretto alla seggiola - è Aida. Mi identifico, mi identificavo almeno, con Amneris,

che è il più grande personaggio dell'opera: e anche nel IV atto, le note centrali di Amneris in contrappunto

al canto un po' strappalacrime di Aida/Radamès sono il vero gioiello, fino al Re bemolle grave, ripetuto, su

Pace, Pace, Pace! Credo fosse proprio Mila a scrivere che Verdi tenta nel IV Atto la trasfigurazione

catartica, che, se gli fosse riuscita, avrebbe reso Aida immensa. Ebbene, la "grande" trasfigurazione catartica

l'ha mancata, con i personaggi Aida e Radamès, ma la trasfigurazione dialettica di Amneris ne tiene il posto,

ed è per questo che l'opera conclude.

 

Adoro anch'io Don Carlo. Tutto bellissimo. E poi è un'opera estremamente variata.

Lì il mio favorito è il Re, poi la Principessa di Eboli, e il Marchese di Posa.

Elisabetta canta una grande Aria finale, ma non è quello il clou, credo. Semmai il Quartetto: Ebben maledetto, sospetto fatale!

(so cantare le parti dei 4 personaggi!  :P). Naturalmente puoi immaginare cosa fanno i registi gay dell'Aria

dell'Amicizia cioè dell'amore! Ma l'altro rapporto virile sotterraneo è quello tra il Re e Posa. Che esplode in

Osò lo sguardo tuo penetrar il mio ciglio! Ora, non voglio fondarmi troppo su quel penetrar, ma ammetterai

che colpisce, e che nel rapporto tra i due abbiamo un grande esempio di quel particolare rapporto di ammirazione,

che implica un darsi, una supremazia riconosciuta, tra due uomini. E il "Sire!" di Posa è un riconoscimento, un

darsi, direi un cadere (ai suoi pié!  :P)

 

Altra nota caratteristica: ben 3 Bassi. Come 2 Bassi in Luisa Miller e 2 in Aida.

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Su Verdi giovanile ti dico solo: conosci la grande aria di Cuniza nell'Oberto conte di S. Bonifacio?

E' grande, stupenda, elegante anche, e dovresti cercare di ascoltarla nella magistrale interpretazione

di Ebe Stignani che debuttò a 47 anni in questo ruolo alla Scala, nel 1951.

Anche il linguaggio di Verdi giovanile ha dei gioielli, soprattutto nell'uso di melodie vocali che implicano

l'uso del puntato (naturalmente quasi tutti non lo fanno ripiegando su un insulso e "grasso" legato)

come nello splendido duetto tra Federica e Rodolfo nella Luisa Miller.

Indubbiamente paragonato alla classicità vocale di Rossini Verdi può sembrare avere corrotto la melodia italiana

fondata su secoli di bel canto ma ogni grande Storia ha i suoi re-inizi e, inoltre, Verdi "poeta-contadino"

è uno slogan non privo di verità. Poi è tutto vero quello che dici sulla sua evoluzione.

 

Di Oberto ho un'edizione abbastanza sfigata ripresa dallo Sferisterio di Macerata (almeno il sonoro è pessimo, però è l'unica che sono riuscito a trovare); l'aria che citi la conosco ed è molto bella. Forse mi sono fatto fraintendere sul Verdi giovanile (anche se devo specificare la Luisa Miller la annovero tra le opere già più mature, non a caso si trova a ridosso della trilogia popolare): è vero che ogni tanto spuntano delle "perle" improvvise di inaspettata bellezza e suggestione (pensa a Il Corsaro) ma sono sprazzi di luce in un cielo di nubi (come sono poetico oggi :love:) nel senso che si sente il peso degli impegni e soprattutto del tempo dopo che a seguito del successo di Nabucco il bussetano si ritrovò a soddisfare una caterva immane di richieste dai teatri di tutta europa. Insomma si tratta di opere in cui l'ispirazione si presenta a tratti, cosa che le rende discontinue (e magari anche un pò noiose, ma è una mia opinione). Poi ci sono delle illustri eccezioni: Ernani e I due Foscari su tutte.

 

Traviata mi commuove sempre! Certo ci vuole chi sappia leggere la lettera,

"Teneste la promessa", come ad esempio la leggeva la mitica Claudia Muzio:

 

Non è borghese, direi, non c'è bovarismo in Traviata. E' un mondo fatuo su cui Violetta spicca fin dall'inizio

come una "diversa", imprigionata in un mondo che la distruggerà, ma su cui impone il sigillo della verità del

suo amore e dei suoi sentimenti, che l'accecato egoismo maschile e la stupidità del suo oggetto amato fanno

risaltare ancora di più.

 

Ma, riflettendoci sono arrivato alla conclusione che se in Traviata c'è musica "borghese" è perché Verdi voleva che fosse così: non a caso i temi che più rientrano in questa definizione sono quelli di Germont padre e figlio il che forse serve a ricordarci che Violetta appartiene a un mondo diverso e distante dal loro, di cui solo illusoriamente crede di fare parte. Nonostante questo è davvero l'unica opera di Verdi che non riesce a prendermi, e il terzo atto men che mai (in ogni caso l'edizione diretta da Kleiber, anche se i pareri sono discordanti, è una meraviglia, se come Violetta la Callas è imbattibile dal punto di vista orchestrale è la versione migliore).

 

La mia preferita - tienti stretto alla seggiola - è Aida. Mi identifico, mi identificavo almeno, con Amneris,

che è il più grande personaggio dell'opera: e anche nel IV atto, le note centrali di Amneris in contrappunto

al canto un po' strappalacrime di Aida/Radamès sono il vero gioiello, fino al Re bemolle grave, ripetuto, su

Pace, Pace, Pace! Credo fosse proprio Mila a scrivere che Verdi tenta nel IV Atto la trasfigurazione

catartica, che, se gli fosse riuscita, avrebbe reso Aida immensa. Ebbene, la "grande" trasfigurazione catartica

l'ha mancata, con i personaggi Aida e Radamès, ma la trasfigurazione dialettica di Amneris ne tiene il posto,

ed è per questo che l'opera conclude.

 

Ma infatti la vera protagonista di Aida è Amneris!!!Ti dirò di più: la "scena del giudizio" (di cui è indiscutibile protagonista) è dal punto di vista teatrale la cosa più riuscita di Verdi. Conosci la versione di Karajan del '70/'72 con la Freni e Carreras nel ruolo di Aida/Radames?Se dal punto di vista delle voci forse è meglio quella che fece con la Tebaldi da quello strumentale è una delle migliori edizioni di Aida. Si sa che a partire dagli anni '60-'70 Karajan fece delle incisioni con i Berliner in cui, anche se si trattava di opere, il lato sinfonico era predominante (e molto spesso le voci venivano come sovrastate dall'orchestra). A molti questo può dar fastidio, ma ti assicuro che l'orchestra "gonfiata" di Karajan nel quarto atto di Aida dà dei risultati sbalorditivi in punti come l'entrata dei sacerdoti, il giudizio e l'anatema di Amneris (che non è mai stato così potente sebbene la Baltsa non sia del tutto convincente,e non solo come Amneris...)

 

Per quanto riguarda il Don Carlos forse ti riferisci a Ah! sii maledetto, sospetto fatale e Osò lo sguardo tuo penetrar il mio soglio?(dai che scherzo, non sono così puntiglioso :sisi:!!!!)

I registi gay appena sentono odore di amicizia virile subito la buttano sul morboso, è la prassi... certo se si attenessero al libretto - gay o non gay - sarebbe l'ideale. Ho visto un'edizione del Don Carlos dove ci mancava poco che Posa e Carlo si abbandonassero ai sensi sotto lo sguardo di Elisabetta, Filippo e tutta la corte di Spagna...! Vabbè, quando mancano le idee si finisce sempre così, cmq come hai giustamente notato l'ultimo Verdi non è più per tenori ma per bassi!

p.s. non so te ma io penso che il clou nel Don Carlos sia nel duetto Filippo-Inquisitore... :love:

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  • 2 weeks later...

 

Ma infatti la vera protagonista di Aida è Amneris!!!Ti dirò di più: la "scena del giudizio" (di cui è indiscutibile protagonista) è dal punto di vista teatrale la cosa più riuscita di Verdi. Conosci la versione di Karajan del '70/'72 con la Freni e Carreras nel ruolo di Aida/Radames?Se dal punto di vista delle voci forse è meglio quella che fece con la Tebaldi da quello strumentale è una delle migliori edizioni di Aida. Si sa che a partire dagli anni '60-'70 Karajan fece delle incisioni con i Berliner in cui, anche se si trattava di opere, il lato sinfonico era predominante (e molto spesso le voci venivano come sovrastate dall'orchestra). A molti questo può dar fastidio, ma ti assicuro che l'orchestra "gonfiata" di Karajan nel quarto atto di Aida dà dei risultati sbalorditivi in punti come l'entrata dei sacerdoti, il giudizio e l'anatema di Amneris (che non è mai stato così potente sebbene la Baltsa non sia del tutto convincente,e non solo come Amneris...)

 

 

Siamo completamente d'accordo!  :sisi:

 

Amneris è la vera, unica, grande protagonista dell'Aida e in assoluto uno dei più grandi personaggi verdiani,

forse tra i femminili il più grande in assoluto. La Scena del giudizio, è vero, è una delle cose più belle e riuscite di Verdi.

Ma ci sono tanti altri gioielli nascosti, ad esempio il breve e splendido Quali sguardi sovr'essa ha rivolti (te lo devi suonare al pianoforte per sentire bene la musica, che in Orchestra forte non si sente mai abbastanza) e il successivo Dall'inatteso giubilo! (così passionale e giovanilmente trionfante - anche se ingannevole) che poi portano al bel Finale. Adoro anche Amneris nello splendido terzetto del I Atto. Dove è bella anche la parte di Aida.

Non ho ancora trovato su You tube la registrazione che tu dici, ma su Karajan e la sua orchestra gonfiata e potente

ti credo sulla parola (basti pensare a come Karajan, e solo Karajan, riesce a rendere la Prima di Sibelius).

Purtroppo, come tu stesso metti le mani avanti, posso solo immaginare l'inadegatezza della Baltsa. Della quale, negli anni 80,

si diceva: «Ha messo in giro la voce di essere un Mezzosoprano...»  :rotfl:

Per me la più grande Amneris, tra quelle che conosco, è la Bumbry, per intrinseca prossimità all'animo amnerisiano:

felina, appassionata, sensuale, regale e imperiosa con Aida, e nei gesti capace di assumere pose stilizzate.

 

Come hai notato, ho fatto colossali abbagli citando quei due passi del Don Carlo! assurdo, perché un tempo non li avrei fatti. Nel secondo c'è anche un lapsus (penetrò il mio ciglio forse lo avverto intimamente come un bacio sugli occhi, o qualcosa di simile). Comunque sono d'accordo con te anche sul duetto dei due Bassi, Filippo-Grande Inquisitore,

imponente, interessantissimo, altra pietra miliare dell'opera di Verdi. Ma per me è tutto l'Atto che è straordinario, un mare di musica e di grande musica, a partire dall'aria del Re, forse la più bella dell'intero repertorio del Basso, certo del Basso verdiano, cui segue poi quello straordinario Duetto, e poi il Quartetto, per il quale ho un debole, fino alla grande Scena e Aria di Eboli - la Controriformistica «O don fatale», in cui eccelleva Ebe Stignani, nel passato, e in tempi più vicini a noi, Shirley Verrett.

 

E' vero, l'Aria dell'Amicizia è un luogo di sublimazione omosessuale maschile pienamente passato alla Tradizione e alla Storia

dell'Opera: tutti lo sanno e lo accettano e la aspettano (parlo del pubblico). E fa sempre un grande effetto.

 

Su Traviata devo chiarire: non è la mia preferita, anzi; è solo che se penso a quell'opera me la sento nelle orecchie con la voce della Callas, con le sue celeberrime foto di scena, e tu capisci cosa voglio dire...Credo che sia quasi solo questo.

Come se penso a Tosca me la vedo nell'interpretazione della Kabaivanska (ma quest'ultima opera la amo di più, in sé stessa, perché è più grande, credo).

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Per me la più grande Amneris, tra quelle che conosco, è la Bumbry, per intrinseca prossimità all'animo amnerisiano:

felina, appassionata, sensuale, regale e imperiosa con Aida, e nei gesti capace di assumere pose stilizzate.

 

lupus in fabula!stavo facendo una ricerchina sulla Bumbry e su youtube è apparso subito il video con la scena del giudizio (1969, san carlo di napoli, previtali sul podio):

 

http://www.youtube.com/watch?v=BbF7GFzVcvE

 

Bè, che dire: rispetto alla Baltsa siamo avanti anni luce!

A proposito di Baltsa, io ancora mi chiedo cosa abbia spinto Karajan ad affidarle il ruolo di Eboli nel Don Carlo. A parte quel suo insopportabile tremolìo nella voce (sia nelle registrazioni in studio che nelle performance dal vivo) senti un pò che combina a 1:29, da tapparsi le orecchie! (tant'è che Karajan prima di attaccare con Oh, mia regina ferma tutto per farle prendere un pò di fiato):

 

http://www.youtube.com/watch?v=usyPazl9QMQ

 

Lo stesso errore Karajan lo fece quando affidò la parte di Turandot a Katia Ricciarelli - che, detto fra noi, non è  all'altezza di sostenere neanche il ruolo di Liù - così che quella meravigliosa registrazione dell'opera con i Wiener e Domingo non è per un pelo entrata alla storia come la migliore Turandot su CD (con tutto che l'orchestra, in particolare in certi passaggi del primo atto, è un continuo di miracoli sonori e timbrici).

 

Comunque sono d'accordo con te anche sul duetto dei due Bassi, Filippo-Grande Inquisitore,

imponente, interessantissimo, altra pietra miliare dell'opera di Verdi. Ma per me è tutto l'Atto che è straordinario, un mare di musica e di grande musica, a partire dall'aria del Re, forse la più bella dell'intero repertorio del Basso, certo del Basso verdiano, cui segue poi quello straordinario Duetto, e poi il Quartetto, per il quale ho un debole, fino alla grande Scena e Aria di Eboli - la Controriformistica «O don fatale», in cui eccelleva Ebe Stignani, nel passato, e in tempi più vicini a noi, Shirley Verrett.

 

Eggià, il quarto atto del Don Carlos è pieno zeppo di musica di altissima qualità, come non succede in nessun'altra sua opera, era per caso Stravinskij che diceva: "c'è più musica nel Don Carlos che in tutte le opere di Wagner"?

Vero o no che sia, io sono d'accordissimo con Igor...

 

Su Traviata devo chiarire: non è la mia preferita, anzi; è solo che se penso a quell'opera me la sento nelle orecchie con la voce della Callas, con le sue celeberrime foto di scena, e tu capisci cosa voglio dire...Credo che sia quasi solo questo.

 

Si le conosco bene quelle foto, la Traviata del '55 era sotto la regia di Visconti (e ho detto tutto)

Guarda cos'ho travato sul tubo, una ripresa della Traviata che ha fatto a Lisbona nel '58, è documento molto raro, l'unico filmato della Callas nei panni di Violetta:

 

http://www.youtube.com/watch?v=hRnXOpAlGAI

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Guarda cos'ho travato sul tubo, una ripresa della Traviata che ha fatto a Lisbona nel '58, è documento molto raro, l'unico filmato della Callas nei panni di Violetta:

 

http://www.youtube.com/watch?v=hRnXOpAlGAI

 

 

E' straordinario, come tu dici è l'unico documento esistente di Maria Callas come Violetta: spero che il proprietario non lo ritiri mai. Fin dalle prime battute che canta nel I atto, si avverte subito quanto sia strana la voce della Callas, per non dire estranea - al resto del cast, all'opera - anche per il timbro scuro, mezzosopranile, della voce, che ha una nota anche dura, e dà l'impressione di qualcosa di inaspettato, inatteso, di qualcosa/qualcuna che viene da altrove.

 

Ho sentito la registrazione della Baltsa e il Do bemolle è terrificante! Le muore in gola come un singhiozzo. Naturalmente i fans della tapina, sotto, nei commenti, inneggiano a lei come alla più grande Eboli: siamo al delirio puro. Tra l'altro O don fatale richiede voce di mezzosoprano acuto, nella parte iniziale e finale dell'Aria, come del resto tutto il ruolo di Eboli nel Don Carlo, ma in O mia regina (banco di prova dell'esecuzione soprattutto nel passato, quando era più vivo il gusto per l'aspetto più raffinato del bel canto) richiede pastosa voce mezzosopranile, quasi contraltile, dotata di spessore, dolcezza e armonici, qualità che naturalmente la Baltsa, con la sua dura voce teutonica, ancor meno possiede.

 

Incredibile che Karajan abbia scelto la Ricciarelli come Turandot. E' vero che non può cantare nemmeno Liù, se pensi che Liù l'ha fatta

Elizabeth Schwarzkopf. Non ho mai seguito la carriera della Ricciarelli, perché a me non ha mai suscitato emozioni, anche quando aveva

la voce: non mi sembra intelligente, tra l'altro, e ormai siamo abituati da decenni a grandi interpreti che nell'opera potano proprio l'intelligenza musicale a un altissimo livello, o una nota espressionistica o comunque una carica estrema di penetrazione emotiva (pensa alla Bumbry, la Verrett, un tempo alla Callas, ma anche ad altre) oppure una assoluta perfezione siderante come la Horne, o in generale grandissime personalità musicali/attoriali: l'Opera si regge sull'eccezionalità della carica emotiva, della sovranità tecnica, dell'investimento veritativo degli interpreti.  

 

Tornando a  Don Carlo, anch'io dò ragione a Stravinskij: c'è tanta musica e sempre bella, c'è una felice invenzione musicale sempre, ci sono

molti ruoli perfettamente delineati, e importantissimi (in fondo il Basso, il Mezzosoprano e il Baritono verdiani trovano lì i loro ruoli più grandi o tra i più grandi), e la struttura di grand-opéra aggiunge la piacevolezza, la coerenza e riuscita, dell'insieme.

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Strano che nessuno si siia accorto che ieri sera è andato inn nonda uno speciale di "Che tempo che fa", dedicato tutto alla musica classica. Credo sia la prima volta dopo tantissimi anni che la Rai dedichi una prima serata alla Classica. Insomma un evento epocale.

Ospiti d'eccezione e ottima musica.

 

Chi è interessato puo rivedere tutta la puntata qui:

 

http://www.chetempochefa.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-26a99571-6e77-4046-a7e0-3884628d5c4a-ctcf.html?p=0

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Ma sì che ce ne siamo accorti. :asd:

Vista tutta, ovviamente. Sono molto positivamente colpito da questa scelta di portare (anzi, RIportare, ché mi sembra che

fosse non dico consuetudine, ma almeno non stravaganza) la "Classica" in tv, e in prima serata.

 

Ad ogni modo, ha fatto quasi due milioni di spettatori: poco meno della partita su Rete4 e di House (repliche) e Gray's Anatomy (inedite) su Italia1 (fonte). Secondo me non sono niente male, considerata la concorrenza di Don Matteo, Annozero e Una settimana da Dio. :asd:

 

Speriamo che non sia stato solo un "esperimento" e lo speciale si ripeta più spesso di una volta l'anno.

Possibilmente senza Jovanotti e Baricco, che non mi sembravano avere molto da dire (e incredibilmente è stato più deludente lo scrittore che il cantante).

Magari potrebbero far suonare la Littizzetto! Al posto di Pollini che fa il prezioso, forse... ;) Baremboim ormai è il sosia ufficiale di Dario Fo, ma mi fa ridere di più. Abbado è straordinariamente in forma, lo credevo più acciaccato, invece sta meglio di me. ;)

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  • 4 weeks later...
  • 2 weeks later...

Rachmaninov?!? Salieri?!?

Porca vacca come siete antichi. XD

 

Vi segnalo dei di Youtube con centinaia di brani del '900.

http://www.youtube.com/user/Wellesz

http://www.youtube.com/user/NewMusicXX

http://www.youtube.com/user/John11inch <--- Non so a cosa si riferiscano gli 11 inch e non lo voglio sapere

 

Un'altro paio con brani pianistici tra fine '800 e '900.

http://www.youtube.com/user/Hexameron

http://www.youtube.com/user/musicaignotus

 

Se ne conoscete altri, segnalateli pure. :D

 

Vi lascio con un brano ideale da far partire a palla alle 4 di notte per la gioia dei vicini:

http://www.youtube.com/watch?v=qp5Md4Yt20Q

 

P.S.: ovviamente il "come siete antichi" era ironico. :D

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:D :D :D :D Meraviglioso!  :D :D :D :D

 

lo ha suonato una mia amica un paio di anni fa con l'orchestra... (lei ne aveva un 15 16 anni

Bravissima! se trovo l'esecuzione sul tubo ve la posto...

 

Lei si è diplomata L'anno scorso.. 10, lode e manzione scritta dal direttore  :D

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La mia conoscenza della musica classica è molto scarsa (quasi nulla? si limita a ciò che può essere ballato con gioia), ma secondo il mio iTunes queste sono le canzoni (?canzoni?) che ascolto di più:

tutte Le quattro stagioni di Vivaldi (ma preferisco l'Autunno);

tutto La bella addormentata, Schiaccianoci e Il lago dei cigni di Tchaikovsky (e credo di preferire Schiaccianoci non solo per affetto personale, ma perché mi sembra un'opera più omogenea delle altre due! Di questo amo il Pas de deux intrada del II atto, de La bella addormentata mi piace particolarmente l'

, oltre alla
(che nel film Disney è la musica di Malefica) e de Il lago dei cigni ovviamente la
, precisamente il momento del pas de quatre... bisogna ascoltarlo mentre lo si vede danzato altrimenti è inutile);

Il carnevale degli animali di Saint-Saens (l'

e il famosissimo
);

I notturni di Chopin (i miei preferiti in assoluto sono l'

 e l'
... ho un'anima romantica);

La

di Strauss II;

La Danza delle ore da La gioconda di Ponchielli (quando la ascolto e guardo Fantasia con struzzi e coccodrilli sexy MUOIO);

dalla Carmen di Bizet;

L'

da Orphée aux enfers di Offenbach (il "can can" :asd: )

La

da Peer Gynt di Grieg (che mi ricorda una pubblicità... forse del Mastro Lindo?)

 

Diciamo quindi che il mio lato preferito della classica ha pezzi molto vivaci e colorati con qualche romanticheria, ma principalmente ne ho una visione molto giocosa, alla faccia di chi la trova noiosa...

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Quint, ultimamente mi sto sentendo un po' di composizioni di Steve Reich, conosci? ^^

La stessa collega che me lo ha fatto consoscere ora mi ha passato alcuni video di Murcof

Reich lo conosco, ma non ci vado matto. Diciamo che il mio periodo minimalista l'ho passato, ecco (e comunque ero più da Philip Glass).

Murcof non so chi sia. :)

 

quint, e io che ascolto prevalentemente da Leonin e Perotinus fino al massimo a Bach?    :)

C'era il padre di una mia amica che era come te. Bach era praticamente Musica moderna, e da Mozart in poi solo fuffa. XD

Lasciamo stare, che ho appena iniziato il corso di Estetica e sono nel bel mezzo dell'Ars Nova. ç_ç

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