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Classica


Guest Jess81

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Sono variazioni, ovvio che i ribattuti spuntino dal nulla, esattamente come spuntano dal nulla gli arpeggi prima, le terzine alla fine e qualsiasi altra sezione.

Quindi: SI', sono accentati per bellezza. :D

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cambiamo genere.

 

Ogni mattina mi alzo e mi guardo allo specchio:  

"Tu, Doppelgänger, che cazzo ti scimmiotti?"

prendo a schiaffi il sosia dispettoso,

e ricomincio a tormentarmi senza un valido motivo

- come fossi un eroe dello Sturm und Drang.

 

 

Heine - Schubert: Der Doppelgaenger

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Beh, nella folta schiera di frequentatori di «Classica» mi sa che qualcuno deve proprio

ringraziare Debussy per i molti contributi che ha portato, e lui e Quint per l'interessante

discussione che ne è seguita. Ognuno la penserà poi nel modo che preferisce, ma intanto c'è

stata una discussione, e Deb ha certamente sostenuto il ruolo più difficile, quello di cercare

di dimostrare o almeno accreditare qualcosa che per la natura intrinseca della cosa è molto

sfuggente e complesso. Senza contare che ha informato su una questione, quella delle ricerche

della Thoene sulla Ciaccona, di cui credo nessuno di noi sapesse niente.

 

Il Lied che ci hai linkato, Deb, è uno dei più belli, perfetti e difficili da eseguire di Schubert.

Affascinante per il tema, un incontro tra testo poetico e testo musicale che incute rispetto.

Non so che ne pensi di questa esecuzione, che a me pare molto buona:

 

 

Proviene da un recital, tra l'altro, non da registrazione in studio.

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Lacrymuccia.

 

 

Bella, è un'esecuzione molto toccante, e piena di pathos... molto diversa da quella che ho postato io. Siamo ad alti livelli e penso che un confronto tra i due sia dettato più dal gusto personale che da qualità obiettive.

Il timbro di questo Morrison è molto più profondo di Fischer-Dieskau, soprattutto nelle note più gravi e probabilmente è anche più bello.

Appena l'ho ascoltato mi ha dato un notevole impatto emotivo e mi ha lasciato un po' senza fiato: uno perché il tempo è più scorrevole, due perché i due crescendi sono molto più evidenti (adesso cmq non so se è la qualità dell'altro video che appiattisce la dinamica) il fortissimo pieno di dolore.. con un bel accelerando finale... insomma, direi quasi impeccabile.

 

Non so per quale motivo però continuo a preferire Dieskau (che per esempio nell'erlkonig non mi fa impazzire). Il tono più soffuso e il ritmo più lento si addicono meglio all'atmosfera notturna. Tutto è molto più contenuto e meno evidente, ma il dolore in questo caso è espresso con l'indugiare sulle consonanti e soprattutto nelle aspirazioni molto rimarcate... senza fare i soliti drammi all'italiana.

 

Sto sempre parlando di gusto personale, altri potrebbero non essere d'accordo.

 

Grazie a voi che vi interessate delle cazzate che scrivo e che partecipate al dialogo con me.

Oramai non posto più da secoli nei forum di musica classica, lì dentro sono quasi tutti spocchiosi e  intellettualmente poco onesti (i peggiori poi li mettono a fare i moderatori) e mi mancava un po' uno spazio di discussione dove si respiri aria fresca. Spero appunto di non scoregg.. scoraggiare però gli utenti appassionati, che sono invitati in ogni momento ad esprimere le proprie opinioni.

 

Ciao

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Bella, è un'esecuzione molto toccante, e piena di pathos...

 

In effetti abbiamo un visione molto simile se non identica. Sottoscriverei tutte le tue parole.

Quindi è inutile che le ripeta, glossandole o variandole.

E capisco anche che tu preferisca alla fine Fischer-Dieskau. Forse il segreto di quest'ultimo, che gli ha

permesso di fare una carriera strepitosa, con elementi secondo me di sopravvalutazione (ma non

si discute il suo valore), è la grande misura, che però - spero di non sembrare maligno - riposa, in parte,

e sottolineo in parte, anche su limiti di natura vocale e su limiti di emozionalità. Diciamo che per una

esecuzione come quella di Dieskau, ci vuole una come quella di Morrison, per restituire certi valori del

Lied che altrimenti rimarrebbero perduti. Morrison ha la grande capacità di cantarlo in divenire,

Dieskau si installa in una determinata cifra espressiva fin dall'inizio e non la abbandona.

 

Comunque mi fa molto piacere che l'esecuzione ti abbia toccato ed emozionato perché anche secondo

me è di altissima verità poetico-musicale.

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Metamorphoseon90

Credo che tu conosca l'analisi schenkeriana: non è esattamente ciò che ho fatto, ma il sistema di semplificazione della linea melodica che ho usato in alcuni punti è simile alla riduzione delle linee nel metodo di Schenker.

Riesumo un post e faccio la figura dell'ignorantaccio (adesso qualcuno mi :salut:): non so cosa sia l'analisi schenkeriana... :eek:.

Cioè, ho capito che è analisi musicale, ma non come si fa... Si deve applicare/aggiungere all'analisi armonica, tematica, formale o è un tipo tutto diverso di cosa? (Perdonate l'ignoranza :ok:)

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@ debussy: della Ciaccona sopra discussa ci sono state anche numerose trascrizioni per altri strumenti, mi viene in mente Brahms (pianoforte per mano sinistra sola), Mendelssohn, Busoni  ( :ok:), Matthey (un'orgia organistica d'inizio novecento, molto interessante, ma è diventata un brano tardoromantico per organo! Cioè tutt'altra cosa!)... Ne hai mai sentita qualcuna? Io quella di Matthey (e ripeto il giudizio espresso)

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l'analisi di schenker non c'entra molto con l'analisi formale, anche se non so entrare nello specifico (ci ho fatto una lezione, ma sono sincero non ho mai letto il materiale che mi hanno rilasciato)

Praticamente Schenker sosteneva che semplificando le linee a diversi livelli di profondità (mi pare fossero principalmente tre) si arrivasse ad una linea di base e fondamentale (detta ursatz) che denoti la struttura del brano. Dice anche che nella musica d'autore questa linea è sempre comune tra ogni movimento e l'altro di uno stesso brano.

 

Mi spiace io conosco solo la trascrizione di Busoni che è la più famosa. Delle altre non c'è niente nemmeno su youtube, penso che non abbiano grande valore musicale (mendelssohn e schumann mi pare abbiano scritto un accompagnamento alle sonate e partite, e non una trascrizione). se ti va potresti passarmi quella Matthey, sarei curioso di sentirla.

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@Metamorphoseon: se sai l'inglese, quel che c'è scritto qui dovrebbe bastarti e avanzarti. Il realtà dovrebbe bastarti la risposta di debussy.

Preciso che non condivido totalmente il metodo, ho visto schemi dove mi sembra evidente lo sforzo di vedere il movimento I-II-I o I-V-I nella melodia sempre e comunque, anche se in realtà non c'è.

Comunque non ho fatto un'analisi schenkeriana, ne ho solo preso in prestito i principi di "depurazione" della linea melodica (quelli sì, che li condivido, li trovo utili).

 

Tornando alla Ciaccona, mi sembra strano che su Youtube non ci sia la versione di Brahms. E mi pareva che la versione di Mendelssohn non fosse per pianoforte solo, ma fosse l'accompagnamento pianistico al violino (!).

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La Ciaccona per la mano sinistra di Brahms è molto bella, secondo me,

e mi ha sempre affascinato, anche se l'autolimitazione che Brahms si è imposto a volte

risulta eccessiva sul piano musicale generale. Bisogna anche fatalmente usare

molto pedale. Ha però un carattere suo molto particolare.

Comunque eccola qui:

 

 

 

Anatol Ugorski

 

Ce ne sono molte altre interpretazioni su Youtube

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Metamorphoseon90

@Metamorphoseon: se sai l'inglese, quel che c'è scritto qui dovrebbe bastarti e avanzarti. Il realtà dovrebbe bastarti la risposta di debussy.

Vi ringrazio entrambi. :P Leggerò

E mi pareva che la versione di Mendelssohn non fosse per pianoforte solo, ma fosse l'accompagnamento pianistico al violino (!).

Si dev'essere così, non ricordo quanti abbiano trascritto la Ciaccona, non ho nemmeno più il libro da cui l'ho letto ( :P). Altra domanda: secondo voi perchè Brahms l'ha trascritta per sola mano sinistra? E' una questione di timbro? Di alleggerimento (il contrario di Busoni)???

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Io ascolto parecchia musica classica specialmente del XIX secolo e del XX secolo, adesempio Richard Wagner e Iannis Xenakis, e molti altri ma questi sono solamente due esempi  :salut:

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E' una delle più belle e straordinarie Sonate di Scarlatti: in si min L 33 (K 87).

Non sono riuscito a trovarla in esecuzione per clavicembalo,

la linko per i frequentatori di Classica in questa rara esecuzione pianistica

nientemeno che di Horowitz del 1986:

 

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Horowitz è il maggior interprete di Scarlatti di tutta la storia della musica registrata, secondo me

ovviamente è una affermazione totalmente infondata ed anti-filologica  :salut:

 

ecco la semplice ma non meno bella sonata L483

 

http://www.youtube.com/watch?v=jgj8uM2-Wl0

 

un controllo del fraseggio e della dinamica fenomenale  :muro:

 

@ .:Kahori:. : anch'io apprezzo molto Xenakis  :D

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Altra domanda: secondo voi perché Brahms l'ha trascritta per sola mano sinistra? E' una questione di timbro? Di alleggerimento (il contrario di Busoni)???

No, solo per fare lo sborone con la sinistra. Ha trascritto l'intero improvviso in mi bemolle di Schubert con le mani invertite per lo stesso scopo. :D

 

E' una delle più belle e straordinarie Sonate di Scarlatti: in si min L 33 (K 87).

Non sono riuscito a trovarla in esecuzione per clavicembalo,

Eccola:

http://www.youtube.com/watch?v=fzekq678Mjo

 

Su questo canale ci sono tutte le sonate di Scarlatti eseguite al clavicembalo da Scott Ross. Peraltro a me suonato al pianoforte non piace tanto. :salut:

Forse non la trovavi perché la cercavi col numero del catalogo Longo, che fortunatamente sta cadendo in disuso. Qui c'è un "convertitore di cataloghi di Scarlatti.

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Grazie!  :salut:

Nemmeno sapevo che ci fosse un canale con tutte le Sonate di Scarlatti

eseguite al clavicembalo. Scott Ross mi va bene.

 

Scarlatti è entrato da gran pezza nel repertorio pianistico e mai ne potrà uscire: i pianisti

se lo tengono anche loro ben stretto. E lo eseguono, necessariamente, con

un'altra logica, timbrica, ovviamente dinamica, e anche con altri tempi (almeno in parte).

Quella Sonata, in particolare, suggerisce a Horowitz (che è un grandissimo, anche in

Scarlatti) un'interpretazione di tipo "romantico" tuttavia di grande classe.

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Metamorphoseon90

Ringrazio anch'io per Scarlatti :D

In tema di trascrizioni vi segnalo quella della Toccata, Adagio e Fuga BWV 564 di J.S.Bach trascritta per pianoforte da Busoni...

Parte 1

Parte 2

 

Preferisco l'originale :muro: (eh, beh! :muro:), ma è interessante vedere come Busoni ha trascritto un brano organistico facendolo diventare pianistico... con tutte le aggiunte di note del caso (con gioia dell'esecutore :salut:) vedi la fine della fuga. Vi faccio solo notare una cosa: nella toccata all'organo c'è una parte di pedale solo (do-sol-sol-do etc.), al piano Busoni scrive molto misurato senza espressione nè licenza alcuna, apprezzo che l'interprete abbia invece optato per in fraseggio che richiami l'esecuzione solo pedale all'organo, dove di necessità, per i salti ampi che ci sono, legare non risulta facile (e nemmeno è necessario).

Non mi ritrovo invece nel fff improvviso dell'adagio: a Busoni, ma che ce sta a fa'?

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Mi piace molto la musica barocca, ma purtroppo apparte Bach e Vivaldi non conosco praticamente nulla (e di loro solo le opere piu famose).

 

Anche a me piace molto il periodo barocco relativo alla classica, oltre alle citazioni precedenti adoro "Water Music" e "Music of the Royal Fireworks" di Handel, dove la fanno da padrone gli strumenti a fiato, entrambi sono pubblicati in unico CD e nello specifico conglio la versione ibrida CD/SACD di Jordi Savall.

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Complimenti Jordi Savall è anche il mio favorito nella resa dei pezzi della musica barocca... soprattutto nei punti dove sono necessarie variazioni o improvvisazioni non scritte in partitura: ha un gusto eccezionale. Domani vi linko qualcosa

 

 

EDIT:  non c'è. cercavo precisamente i concerti grossi di corelli, mi ricordo che gli adagi sono molto variati (soprattutto è curata la parte dei bassi) e insomma era simpatico da sentire.

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Sempre per restare in tema di Handel e di variazioni, ecco a voi Lascia che io pianga, dal film Farinelli:

 

 

 

ho un attacco di pertosse:    COOOOOOOOOOOOOOFF.........  SCRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAa .......  SPLUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUT... in faccia a QUINT

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Scarlatti è entrato da gran pezza nel repertorio pianistico e mai ne potrà uscire: i pianisti

se lo tengono anche loro ben stretto.

Ah, ma per carità, non volevo contestare questo. Intendevo solo dire che preferisco ascoltarle al cembalo, non è che ce l'ho coi pianisti in particolare. :asd:

 

Sempre per restare in tema di Handel e di variazioni, ecco a voi Lascia che io pianga, dal film Farinelli:

 

 

 

ho un attacco di pertosse:    COOOOOOOOOOOOOOFF.........   SCRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAa .......  SPLUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUT... in faccia a QUINT

Grazie.

Peraltro quel film ancora non l'ho visto.

 

Ma, dato che appariva nei video correlati a Farinelli, postiamo Alessandro Moreschi, l'ultimo castrato, che "canta" Tosti:

 

@Casper: Giulmant lo conoscevo, ma questo pezzo mi giunge nuovo (credevo avesse scritto solo un'immensa quantità di piccoli e medi brani per organo °°).

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Ma' date=' dato che appariva nei video correlati a Farinelli, postiamo Alessandro Moreschi, l'ultimo castrato, che "canta" Tosti:

 

 

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hai fatto bene a metterlo tra virgolette. I suoi audio fanno tutti schifo: c'è da capire se al momento delle registrazioni era arrivato già al declino oppure se era proprio una chiavica come appare. In ogni caso è l'unica testimonianza storica  del genere che abbiamo :asd:

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Metamorphoseon90

BRAVO CASPER!!!!!!!!!!!!! :D:asd:

Prova anche la prima per organo e orchestra... nella versione per organo solo nelle ultime misure del finale ha pedale doppio con bicordi (quindi triadi al pedale :asd: da morì!)

il finale della prima org. e orch.

Ecco l'organo della cattedrale di Liverpool

@Casper: Giulmant lo conoscevo, ma questo pezzo mi giunge nuovo (credevo avesse scritto solo un'immensa quantità di piccoli e medi brani per organo °°).

No no, ha scritto brani, anche complessi,  8 sonate per organo (sicuramente due con organo e orchestra)... E' da tenere in conto

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Antoine Forqueray Suite n° 5 in Do min per viola da gamba e cembalo

 

Fratelli Kuijken e Gustav Leonhardt

 

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