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Guest Jess81

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  • 4 weeks later...

Data la recente morte di Gustav Leonhardt, linko anche qui questa cantata da lui diretta (cantata che peraltro ha anche degli evidenti sottotesti omoerotici, ma non è questo il momento di parlarne - a meno che non me lo chiedate espressamente, s'intende)

 

http://www.youtube.com/watch?v=dIKwymyEKx0

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Potevi prendere una registrazione più vecchia. :D

 

Non c'è nient'altro da aggiungere, dire. Le ultime opere di Schubert (questo quartetto, la Grande sinfonia ma soprattutto il Quintetto in do) sono avanti di almeno una settantina d'anni, a non voler esagerare.

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  • 2 weeks later...

Data la recente morte di Gustav Leonhardt, linko anche qui questa cantata da lui diretta (cantata che peraltro ha anche degli evidenti sottotesti omoerotici, ma non è questo il momento di parlarne - a meno che non me lo chiedate espressamente, s'intende)

 

 

ahahaha eccallà..

 

 

Agli amanti della lirica voglio linkare due momenti sinfonici, dal carattere opposto, di un'opera che non conoscevo ma che stiamo replicando molto spesso, per me un vero capolavoro orchestrale.

 

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=ABHvFt6MH3Y&feature=related

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Cosa avvicina secondo voi i gay alla musica antica? E' oramai una cosa riscontrata, sia tra i musicisti specializzati nella musica antica (tanti, ma proprio tanti balocchisti sono gay) e tra gli ascoltatori (fanatici di oratori di Handel e così via)

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Il piacere della specializzazione, su cui sapere tutto (=tema della fissa); una scelta lontana dalle consuete, sentite come inferiori

o comuni (= tema dello snobismo), che si attacca agli strumenti originali e alla filologia per fare il saputo, e guardare dall'alto in

basso chi non ne sa niente; e poi, e questo vale per tutti, etero e gay, il tema dell'«ascoltatore risentito» di cui ha parlato Adorno,

che nasconde spesso una persona frigida musicalmente. Ancora: l'attrazione per la voce di contratenor, che è la voce stessa,

trasfigurata artisticamente beninteso, dell'invertito, e almeno nell'opera barocca il canto è il trionfo del castrato, in termini moderni

del queer.

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Quindi la voglia di specializzarsi (per un musicista) coinciderebbe con il bisogno intrinseco di rivalsa che hanno i gay nei confronti della società, mentre per i fan(atici) dell'oratorio sarebbe l'immedesimazione con l'aurea del castrato?

 

Sicuramente qualcosa di affascinante in quest'atmosfera ce la troviamo, i fattori sembrano molteplici. Io stesso nel corso dei miei studi sono stato fortemente consigliato di passare a violino balocco per l'insolita facilità con cui sono entrato nel linguaggio: magari adesso starei già lavorando più stabilmente, ma a me piace incaponirmi nel suonare le cose che non mi vengono

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Il tuo è un interessante sviluppo. Io ero partito col tema della "fissa": mi sembra molto tipica di un gay che ha un qualunque interesse culturale la fissazione all'esaustività, a conoscere per esempio tutta la discografia di una certa opera, e il campo della musica barocca si presta bene ad essere approcciato (anche) in questo modo, avendo in più il piacere snobistico di una cosa relativamente nuova (rispetto al gay che sa tutto dell'Opera).

 

Quanto al contratenor, e anche e forse soprattutto il Contralto, sono, in my view, il corrispettivo musicale stesso dell'omosessualità. Forse la chiave è nella sensualità unificata al maschile, ma questa potrebbe anche essere, chissà, una associazione a posteriori.

 

In generale, come tu dici, i fattori sembrano essere molteplici.

 

C'è anche da dire che ciascuna voce umana, ciascuno strumento, ma anche molti concetti musicali, hanno, io credo, una portata simbolica. Solo che questi simboli non sono quasi mai stati esplorati e soprattutto concettualizzati, cioè tradotti in parole. (Io ho anche sognato musica, e per spiegare al mio analista tali sogni, ho dovuto fare una grossa fatica. Sapevo bene che avevano un senso, solo dovevo concettualizzare o metaforizzare tale senso per spiegarlo a un altro. Forse questa è un'altra ragione per cui la musica è assolutamente inesauribile al racconto, al tentativo di dirla, esprimerla). Essendo, dicevo, carica di simboli, la realtà musicale sarà sicuramente esperita, vissuta, interiorizzata, e così lo saranno diverse zone di essa, in un modo diverso da un gay e da un etero.

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  • 2 weeks later...

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