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Classica


Guest Jess81

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Se il bel Philippe non ci aggrada troppo ci mettiamo insieme la Ceciliona nazionale et voilà... we done e chissammai che anche il Mario non si accontenti?

 

Dopo aver visto questo ballerino

 

 

I ballerini c'entrano come i cavoli a merenda, ma alcuni ragazzi sono notevoli, specialmente quello che compare in primo piano dal secondo 2 al secondo 6: veramente delizioso!

 

non c'è Jarousski che tenga, benché peraltro non mi sembri 'sta gran bellezza  neppure fuori di tanto paragone.

 

 

Per l'haendeliana chiamata della tromba c'è anche la Horne diretta da Scimone e la Podles da Hogwood:

 

 

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No. Le ho trovate gradevoli entrambe. Un po' più tradizionale, equilibrata e "pomp and circumstance" quella della Horne, in gradevole crescendo quella della Podles.

 

Circa il bel Philippe c'hai  raggione Mario. Dipende probabilmente dal fatto che i lombrichi se magnano di tutto e noi ce magnamo loro onde per cui, anche il bel Philippe  me lo farei anche se, come molti gattiini francesi mi sembra, a pelle, un po' bizzosetto. Ti servono mica dei lombrichi? ^_^

 

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Ti servono mica dei lombrichi? 

 

No, grazie, non mi diletto di pesca e peraltro mi farebbe orrore trafiggere così crudelmente bestiuole pur insignificanti (per noi).

 

 

Variante del magnifico duetto finale della monteverdiana Poppea coronata:

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La Bartoli non ha bisogno di chi le faccia parodie:

già provvede essa stessa....

 

eh ma quanto siete acidi ragazzi :sorriso: Capisco che la Ceciliona i loggionisti della Scala vorrebbero farsela allo spiedo ma  sì grande è il nobile ed inclusivo cuore della talpa che io a lei consentirei tutto. Anche stuprarmi in un vicolo buio con un dildo in purissima agata ^_^

 

 

Jessie Norman nel lamento finale della Didone di Purcell:

splendidamente barocco anche il costume.

Tu comunque provochi. Ho detto ^_^ Confessa immediatamente i tuoi peccati eretico impenitente :D

 

 

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Che poi naturalmente di temi classici si impadroniscono autori che propriamente classici non sarebbero come la citata cover di Sting o la nota canzone di Faber che utilizza un tema dal già citato concerto per tromba di Telemann

 

 

Così, a chiedersi che cosa ci consenta di definire un tema o una composizione come "classici" verrebbe da chiamare in causa prima di tutto il tempo. I moderni di oggi saranno i classici di domani

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Così, a chiedersi che cosa ci consenta di definire un tema o una composizione come "classici" verrebbe da chiamare in causa prima di tutto il tempo. I moderni di oggi saranno i classici di domani

 

Non è una questione di tempo, ma di forme mentali. I classici nascono dove e quando ci sono individui i quali, per formazione culturale, tendono a creare canoni e gerarchie di valore.

Consultare una qualsiasi storia della letteratura italiana del '500 o una storia della musica tedesca del primo '800.

Edited by Bloodstar
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Non è una questione di tempo, ma di forme mentali. I classici nascono dove e quando ci sono individui i quali, per formazione culturale, tendono a creare canoni e gerarchie di valore.

Consultare una qualsiasi storia della letteratura italiana del '500 o una storia della musica tedesca del primo '800.

 

Sai una roba Bloodie? Che il tempo fosse una condizione non del tutto soddisfacente in quanto necessaria ma non sufficiente è cosa che, in effetti, stava passando per il cerebro pure a me. Ora tu parli giustamente di canoni/valori  e, certamente, ne posso convenire. Ma tanto canoni quanto valori si applicano comunque alla ritmicità dei fatti artistici musicali/letterari/ecc. ed allora la mia natura avatarica grezzona e terra e terra mi ha portato a chiedermi se il concetto di "classico", al livello più profondo e costitutivo non possa essere ricondotto semplicemente alla "costanza di un ritmo" che, per valutarne questa costanza, deve essere necessariamente temporalizzato...

 

Edited by agis
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musica sumera?

A me risulta che abbiamo disastrosi problemi esecutivi addirittura sulla musica cinquecentesca europea, non vedo proprio come possiamo immaginarci di sapere cosa suonassero i sumeri,

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Complessivamente d'accordo Bloodie. Sulla base degli iconismi e delle poche informazioni disponibili, tuttavia, è pensabile che repliche abbastanza aderenti degli strumenti antichi si sia riusciti a riprodurle. Poi il resto ok. E' un problema per qualche aspetto analogo a quello che abbiamo anche in altri campi artistici. Si tiene per certo che una marea di statue greche che ci son arrivate spoglie  non fossero certo candidi marmi in stile Canova ma fossero, invece, pesantemente dipinte. Il come naturalmente è tutt'altro paio di maniche. Sono, al limite, a mio avviso, esercizi creativi che vorrebbero riprodurre comunque una "classicità", per la semplice maniera in cui te l'ho proposta, a partire dalle poche ed insufficienti informazioni disponibili.

I problemi esecutivi poi ci son sempre stati ed amen. Finanche a livello posizionale e di diteggiatura gli esecutori di strumenti come il cornetto riconoscono che, dovendo dar credito al materiale figurativo a disposizione, è molto probabile che questo strumento non fosse suonato allora come lo si suona oggi :)


Kassia: nobile bizantina su cui, forse, qualche presunzione di maggior aderenza interpretativa la si potrebbe già avanzare. Per i nostri 4 lettori si prega di rilevare come questa abbia inventato la polifonia un certo numero di secoli prima di Perotinus e Leoninus ^_^

 

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Che poi naturalmente di temi classici si impadroniscono autori che propriamente classici non sarebbero

 

Le contaminazioni sono sempre state fatte, come dai piccoli così dai grandi nomi:

quello che interessa è quel che ne esce e da un ingegno tapino, direbbe l'Anonimo del Sublime, difficilmente può uscir qualcosa di magnifico.

 

 

 

 

Così, a chiedersi che cosa ci consenta di definire un tema o una composizione come "classici" verrebbe da chiamare in causa prima di tutto il tempo. I moderni di oggi saranno i classici di domani

 

In piccola parte forse sì, se non altro perché c'è sempre stato il fascino dell'antico, ma è difficile pensare che la lista della spesa della massaia egiziana rinvenuta nei papiri d'Ossirinco possa mai essere considerata classica, nel senso latino d'appartenente ad una classe eccellente ovvero egkekrimene, nel senso greco d'approvata  per la sua eccellenza.

Per altro, è pur vero che l'arte moderna riconoscerebbe volentieri l'eccellenza anche nella lista della spesa come l'ha riconosciuta nel manzoniano sterco d'artista :-o

 

 

 

 

Sono, al limite, a mio avviso, esercizi creativi che vorrebbero riprodurre comunque una "classicità", per la semplice maniera in cui te l'ho proposta, a partire dalle poche ed insufficienti informazioni disponibili.

 

I soliti Americani in Atene costruirono ex novo il Portico di Attalo!:

non avrebbero potuto contentarsi di un modellino interpretativo?

 

 

Kassia: nobile bizantina

 

L'apostate tyranno è Giuliano imperatore?

Edited by Mario1944
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Le contaminazioni sono sempre state fatte, come dai piccoli così dai grandi nomi:

quello che interessa è quel che ne esce e da un ingegno tapino, direbbe l'Anonimo del Sublime, difficilmente può uscir qualcosa di magnifico.

 

 

 

 

 

In piccola parte forse sì, se non altro perché c'è sempre stato il fascino dell'antico, ma è difficile pensare che la lista della spesa della massaia egiziana rinvenuta nei papiri d'Ossirinco possa mai essere considerata classica, nel senso latino d'appartenente ad una classe eccellente ovvero egkekrimene, nel senso greco d'approvata  per la sua eccellenza.

Per altro, è pur vero che l'arte moderna riconoscerebbe volentieri l'eccellenza anche nella lista della spesa come l'ha riconosciuta nel manzoniano sterco d'artista :-o

 

 

 

 

 

I soliti Americani in Atene costruirono ex novo il Portico di Attalo!:

non avrebbero potuto contentarsi di un modellino interpretativo?

 

 

 

L'apostate tyranno è Giuliano imperatore?

 

Certo Mario la lista della spesa, la merda d'artista o quant'altro sembrerebbero difficilmente concepibili come opere d'arte sino a quando non arrivi qualcuno ad attribuirgliene lo statuto. Domandarci come probabilmente farebbe deragliare il thread verso considerazioni più generali ed off topic. Cercando di rimaner sempre nei binari, mi son chiesto se questa ipotesi che mi son fatto di "classico" in termini musicali come costanza, mantenimento, tenuta di un ritmo si potesse comparare in senso definitorio con il suo controfattuale di variazione/varianza, caduta, abbandono di un ritmo e, così a braccio, mi pare che ci si potrebbe pure stare. Con il curioso inconveniente che, mentre la costanza sembrerebbe generare monoliticamente un unico termine, alla variazione/varianza se ne potrebbero attribuire svariati ma, d'altra parte, anche le variazioni su un tema classico solgono spesso essere parecchie ^_^. Né te né Bloodie prendete comunque questa cosa come oro colato ovviamente. Canoni e gerarchie van bene anche a me. Era semplice ipotesi di lavoro per vedere se fosse possibile scendere più in profondità verso un antecedente di cui canoni e gerarchie potrebbero essere aggiunte consecutive. Su Giuliano ci hai azzeccato. Me lo aspettavo for some reason  :uhsi: . Il titolo preciso dell'inno è   O synapostatis tyrannos ^_^

 

 

 

 

 

   
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Era semplice ipotesi di lavoro per vedere se fosse possibile scendere più in profondità verso un antecedente di cui canoni e gerarchie potrebbero essere aggiunte consecutive.

 

Siamo sempre, come i primi filosofi, in cerca dell'arché....

E se non ci fosse un principio, ma tutto procedesse in moto circolare, sì che ogni principio si risolvesse in una fine ed ogni fine in un principio?


Un tema classico variato da un classico:

 

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Siamo sempre, come i primi filosofi, in cerca dell'arché....

E se non ci fosse un principio, ma tutto procedesse in moto circolare, sì che ogni principio si risolvesse in una fine ed ogni fine in un principio?

Un tema classico variato da un classico:

 

 

Direi di sì Mario. Sono pensieri di tutto senso e di possibile realizzazione musicale e letteraria, tanto in una prospettiva circolare quanto lineare direi, A frammenti come una è la via all'insù ed all'ingiù, volendola tirare magari un po' per i capelli, si potrebbe anche attribuire una interscambiabilità inizio/fine in dipendenza delle condizioni dell'osservatore tanto le si voglia vedere come fisiche quanto mentali. Ancor più semplicemente, a trovarsi su una scala, dipenderebbe dal nostro salire o scendere quale dei gradini estremi considerar fine od inizio ^_^

 

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Ancor più semplicemente, a trovarsi su una scala, dipenderebbe dal nostro salire o scendere quale dei gradini estremi considerar fine od inizio

 

Meglio che ad una scala, penserei ad un anello o, se vogliamo complicare un po', ad un labirinto concentrico dove l'unico ingresso sia anche l'unica uscita.....

 

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eh ho capito Mario ma tu voli ad altezze irraggiungibili ad un povero animale ipogeo come me ^_^ (dimmi solo che, per anagrafe, ti ricordi, almeno tu,  la buona vecchia Wanda Landowska sui vinili che devo aver ancora da qualche parte in qualche scatolone). Anche se qualcuno, per qualche ragione, mi scambia per un fine e raffinato intellettuale, tu non ti far mai fregare: talpa grezzona ero e talpa grezzona rimango tuttora chetticredevi? ^_^. Comunque, anni fa, mi divertivo a parlare di questi problemi con un carissimo amico inglese. Lui, ormai vecchio, in gioventù aveva suonato il tamburo nella banda locale e, parlando  di questi argomenti, per l'affetto che gli portavo ed ancor oggi gli porto, mi presi l'onore e l'onere di una gravosa scommessa. Traghettare il crab canon, nel mio inglese stentato, su un piano letterario. E questo fu il risultato:

 

Canon per talpa ( icon_cool.gif ) et sua penna con obligo del gato silente et di folio, oltraggiato, come appare (inglese) 

(In a lovely morning a mole surfaces half-asleep)

mole: what a horrible day! Let's see... 
What has concocted my cat again?
Mmmm objects (scattered)* everywhere pth already enough of them anyway
pen: g'mornig mole 
mole: g'morning to you too
pen: how nice to meet you
mole: the same goes for me
pen: today is a nice day for a good walk on the sheet
mole: orly? walking seems good but you haven't feet
pen: np today it seems to me you are in fantastic shape
mole: oh, thank you for the shape!
pen: don't mention it btw it seemed to me we have already done something

(suddenly the sheet gets lively)

sheet: aaargh shit!... look what those damned scoundrels did to me! I was white like the
snow and now I'm dirty and spoiled by these horrible scraws... shit aaargh!

(the sheet gets silent suddenly)

mole: bah don't mention it btw it seems to me we had instead done something
pen: oh, thank you for the walk!
mole: np today it seems to me you went for a fantastic walk
pen: orly? walking seemed good even if I haven't feet
mole: today was a nice day for a good walk on the sheet
pen: the same went for me
mole: how nice to meet you
pen: good evening mole
mole: good evening to you too
pen: what a wonderful evening! Let's see...
What had concocted my cat again?
Mmmm subjects (scattered)* everywhere pth already enough of them anyway

(in a cloudy evening a pen plunges half-awake)

 

(*) non presente nella versione originale in quanto deducibile dal contesto delle comunicazioni precedenti

 

con obligo del gato silente

 

Sono certo Mario che non potrà sfuggire alla tua analitica attenzione la presenza di varie imperfezioni nel processo di cancrizzazione letteraria.

Te ne chiedo venia. Il mio amico mi assolse allora e, con tale precedente, invoco la clemenza del tuo 6 politico ^_^.

Ad ulteriore circostanza attenuante faccio presente che il mio nick è agis, Non Johann Sebastian ^_^

 

con obligo del gato silente 

 

Edited by agis
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Vabbè con tutti questi gatti che un po' ci sono ed un po' non ci sono, qui pure Schroedinger ci fa un baffo. Naturalmente l'insieme dei procedimenti opposti a quello del mio povero lacerto di introdurre modi musicali in una prosa e volti a giustapporre alla musica nella composizione aspetti variamente accessorii/allusivi è noto come retorica musicale.

 

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vabbè ormai siete partiti per la tangente...buon viaggio

 

Ah che peccato :( Siete così simpatici voi libertini ^_^ Magari sfarfalleggiate un po' di fiore in fiore. Però stavolta non te la puoi prendere con me. Relata refero. Ed in maniera anche molto grezza e semplificata. C'è molto di più su wiki per chi fosse interessato just in case :sorriso:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Retorica_musicale

 

Comunque, visto che li ho citati in calce a Kassia...

 

 

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eh ho capito Mario ma tu voli ad altezze irraggiungibili ad un povero animale ipogeo come me

 

Troppo mi stimi, ma in ogni caso chi dice che la verità, se pur ci sia una verità, stia nelle altezze del cielo e non nelle profondità della terra?

 

 

 

 

dimmi solo che, per anagrafe, ti ricordi, almeno tu, la buona vecchia Wanda Landowska sui vinili

 

Non mi pare di averne, ma ho parecchi dischi di vinile tra cui lavori di Haendel allora non molto sonato.

A tal proposito ricordo che intorno al 1976/77 non mi persi una rappresentazione sontuosamente barocca dell'Ariodante del caro Sassone;  essa fu fatta alla Piccola Scala, una sala teatrale di modeste dimensioni sul lato sinistro del noto teatro milanese ma, benché la sala fosse angusta, era anche semivuota:

tanto poco era apprezzato allora l'autore.

Tra l'altro alcuni anni fa ho saputo che un noto forumista, che ormai posta raramente, era presente al medesimo spettacolo!

Mi domando se non ci sia stato in quel momento un, forse non casuale, concentrato di gayezza ;-)

 

 

 

 

 

Traghettare il crab canon, nel mio inglese stentato, su un piano letterario. E questo fu il risultato:

 

Forse perché mastico poco l'inglese, ma non ho capito il nesso con il canone del gambero.....

 

 

 

 

 

Ah, be', certo che il tizio ha trovato il modo di fare un figurone con poca fatica; lo prenderò ad esempio quando mi chiederanno consulenze fiscali:

farò la consulenza silente!

 

 

 

 

 

l'insieme dei procedimenti opposti a quello del mio povero lacerto di introdurre modi musicali in una prosa e volti a giustapporre alla musica nella composizione aspetti variamente accessorii/allusivi è noto come retorica musicale.

 

Vabbe', ma l'apparato scenico del melodramma è già stato inventato:

più retorica musicale di quello!

 

 

 

A proposito di gatti:

 

 

 

Comunque il genere comico non mi eccita, neppure nei grandi come Rossini o Mozart.....

Edited by Mario1944
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Errata corrige:

 

 


A proposito di gatti:

 

 

Comunque il genere comico non mi eccita, neppure nei grandi come Rossini o Mozart.....

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Troppo mi stimi, ma in ogni caso chi dice che la verità, se pur ci sia una verità, stia nelle altezze del cielo e non nelle profondità della terra?

 

 

Magari ti stimo troppo ma forse anche no :) Circa le verità greci, ebrei... tendevano forse a buttar sotto terra quelle scomode. Pensare alla polvere sotto il tappeto è forse volgarizzare un po' troppo la/le ktonie ma un po' l'idea me l'ha resa

 

 

Forse perché mastico poco l'inglese, ma non ho capito il nesso con il canone del gambero.....

 

Nulla di che Mario. Si rideva e si scherzava con l'amico Cannon (ti giuro che il nick è proprio quello :D ) quella sera. Ci si sforzava di trovare un sistema con cui si potesse riprodurre letterariamente la ricorsività à rebours del canone cancrizzante con 'sto tema che viene ripetuto a ritroso. Allora immaginai una soluzione con un gatto che, pur assente/silente, crea però un'occasione ritmica: lo scattering di oggetti da cui se ne isola uno e d'un foglio che si risveglia giusto per fornire il destro al rovesciamento del tema. Naturalmente la soluzione è povera ed insufficiente. Talpa e penna non sono lo stesso tema, la vicenda si svolge in un weather e non in un time per cui manca una perfetta simmetricità. Al limite, dove la versione letteraria potrebbe aggiungere qualcosa rispetto a quella musicale, è nel gioco oggetto/soggetto. Mi era abbastanza chiaro che una soluzione migliore più che una talpa ed una penna avrebbe dovuto contemplare una talpa ed una contro-talpa o meglio una talpa ed una aplat ma, come non mi venne nessuna idea allora, men che meno me ne verranno adesso. Utilizzai successivamente la soluzione talpa/aplat ma per una roba che, giusto tirandola per i capelli, potrei forse provare a paragonare ad un ricercare. Come ti dicevo il mio nick è agis, non Johann Sebastian ma mi par giri un certo numero di musicisti carini da queste parti cheddìci?

Magari se ne trova ancora qualcuno in grado di farci sognare ^_^.

 

Ah, be', certo che il tizio ha trovato il modo di fare un figurone con poca fatica; lo prenderò ad esempio quando mi chiederanno consulenze fiscali:

farò la consulenza silente!

 

Seh vabbeh mo non fare troppo il fiscale... questo c'ha insegnato a suonare il pianoforte in una lezione sola :D

 

 

 

 

 

Vabbe', ma l'apparato scenico del melodramma è già stato inventato:

più retorica musicale di quello!

 

Giustissimo rilievo. Al limite lì potresti vedere una giustapposizione ostensa, dichiarata più che sottintesa ma qui rischio di diventar più fiscale del fiscalista in effetti ^_^

 

 

Comunque il genere comico non mi eccita, neppure nei grandi come Rossini o Mozart.....

 

Guarda per me è un po' come le ostriche: dovessi mangiarle tutti i giorni preferirei ancora le patate bollite ma ogni tanto ci può stare :sorriso:

Circa il duetto questi piccini mi han fatto morire :D

 

Sso' ggiovani ma si faranno ^_^

 

https://www.youtube.com/watch?v=PUiMfw151ac

Edited by agis
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Gigino nell'altro thread mi ha fatto venire in mente i baritoni leggeri classe cui, in teoria, attualmente apparterrei non fossi più sfiatato di una zampogna bucata.

 

Nella interpretazione liederistica Gérard Souzay è oggi pressoché dimenticato ma propone una freschezza interpretativa che, personalmente, ancora ascolto volentieri a fianco ed in alternativa ai mostri sacri alla Fischer-Diskau.

 

Edited by agis
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