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Mettiamo che il matrimonio gay diventi legale in Italia. Correreste a sposarvi?


Se ci fosse in Italia il matrimonio gay vi sposereste subito? (sondaggio semiserio)  

  1. 1. Se ci fosse in Italia il matrimonio gay vi sposereste subito? (sondaggio semiserio)

    • Certo, sarebbe il nostro sogno!
      7
    • Avercelo, un partner da sposare!
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    • Il matrimonio lo lasciamo agli etero. Gli altri facciano come gli pare
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    • Ci siamo già sposati all'estero!
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    • Non siamo sposati ma è come se lo fossimo...si, tesoro, arrivo!
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mi fa sorridere l'idea di vedermi vestito da sposo XD

non credo di aver bisogno di sposarmi, poi non so, sono giovane e si fa tempo sempre a cambiare idea...

però al giorno d'oggi non mi interessa...

mi accontento di una firma per dire: "io vivo insieme a lui".

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mi accontento di una firma per dire: "io vivo insieme a lui".

 

Concordo! Giusto garantire certi diritti al mio futuro eventuale partner ma di sposarmi no grazie nun me ne frega nulla! Il matrimonio lo lascio agli etero! Così fatti loro poi sbrigarsi le pratiche dell'immediato e annesso divorzio! :look:

 

Seriamente non ho mai creduto nel matrimonio. Per me è veramente la tomba dell'amore. Si scade nella noia, nella routine e si perde di vista il rapporto. Quando ci si sposa il rapporto nun è più del tipo do qualcosa all'altro e l'altro dà qualcosa a me ma diventa più del tipo io pretendo qualcosa che l'altro mi deve dare assolutamente e viceversa. Ergo magari crescendo cambierò idea ma per ora nun ho proprio intenzione di sposarmi! :gh:

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mi accontento di una firma per dire: "noi due viviamo insieme".

come ad[sf], non m'interessa unirmi in matrimonio, voglio solo un modo per tutelare i diritti di coppia (testamento biologico, testamento di morte, proprietà, casa, etc etc), li chiamino, pacs, dico, peppina, nvieca o matrimonio, l'importante è avere dei diritti garantiti (come coppia) :look:

 

E poi chi lo metterebbe l'abito bianco? XD

è un contratto come un altro, con i suoi cavilli e le sue scadenze (anche se te illudono facendoti pensare che sia a vita natural durante)

la location però ce l'ho già in mente, e in italia o all'estero non mi fa differenza, sarei solo contento di averne ottenuto la possibilità dallo stato

 

personalmente sarei per togliere qualsiasi forma di convivenza regolarizzata e ridurre tutto al matrimonio religioso e civile per etero e omo MA con tempi di divorzio BREVI e non dispendiosissimi e lunghissimi come invece è adesso, tuttavia c'è da dire che i pacs sono stati pensati anche per familiari e amici

come detto da altri, non è importante che sia un matrimonio o una qualsiasi forma di tutela dei diritti, l'importante è che finisca la discriminazione tra coppie etero ed omo che devono avere gli stessi diritti e doveri. tutto il resto è fuffa!

Frattaglia

La mia mira è il matrimonio in Italia, perchè non siamo cittadini di serie b :gh:

 

 

Comunque si, avessi una persona decente vicino e fossi sicura di voler restare con lei tutta la mia vita o almeno gran parte, lo farei :look:

mah......io ho vissuto con una donna per un sacco di anni e non mi sono mai voluto sposare....non credo che lo farei con un uomo.......è una cosa che non mi sento di fare (indipendentemente dal sesso del mio amore)  :look:  però non è mai detto  :gh:

soul stripped

anch'io esprimo la stessa opinioni di molti di voi. non mi sposerei. semplicemente perchè non mi cambierebbe nulla. per quanto mi riguarda se amo una persona ci si convive e basta... al giorno d'oggi sono rare le storie che durano. perchè complicarci la vita col matrimonio???? al momento della separazione si dovrebbe chiamare un avvocato e cose del genere. son del parere di vivere un amore tranquillamente senza dover eccedere con matrimoni e diritti che non cambiano la vita

Io si mi sposerei tranquillamente

 

Se ad si accontenta soltanto di una firma deve sapere che il matrimonio civile è semplicemente quello  :look:

 

Tutta la cerimonia con il sindaco ecc è soltanto opzionale e non è obbligatoria

 

Se per molti di voi non cambia nulla allora perché rischiare in caso di disgrazia o difficoltà di rimanere senza diritti?

 

Secondo me molti hanno verso l'istituto matrimoniale un odio ideologico in parte dovuto alla cultura comune che ammette soltanto il matrimonio basato sui principi cattolici: in realtà il matrimonio civile non è altro che un documento pubblico, un contratto nulla di più

...l'ideologia fondante del ""Per Sempre" che sta dietro al matrimonio mi spaventa un pò, per me ha effetti indesiderati quasi inevitabili, primo fra tutti dare per scontato il rapporto con l'altro.

Levando questa rimane solo un mero contratto, che si chiami dico, pacs, matrimonio, poco mi interessa basta che tuteli i miei interessi.

Frattaglia

Comunque se non ricordo male per ottenere un divorzio in italia sono richiesti almeno 3 anni.

In spagna uno solo.

Forse è quello che spaventa ma...d'altra parte è il prendere un impegno con qualcuno, oltre che ottenere diritti.

Non penso che la gente che si sposa parta con l'idea di: tanto se va male poi divorzio.

 

Insomma, se dovessi decidere di pacsarmi o sposarmi (a trovare la persona giusta :look:) penso che lo farei con l'idea di: io voglio restare con questa persona tutta la vita. E a quel punto il matrimonio ti dà una sensazione più forte.

 

Non so, sarà che alla fin fine sono una persona romantica e idealista :gh:

Mah... avercelo un partner da sposare...  :salut:

 

in ogni caso, a me sinceramente non è che mi freghi più di tanto del matrimonio. In fondo non è una firma  a stabilire il legame tra due persone che si amano, no?  :ok:

personalmente sarei per togliere qualsiasi forma di convivenza regolarizzata e ridurre tutto al matrimonio religioso e civile per etero e omo MA con tempi di divorzio BREVI e non dispendiosissimi e lunghissimi come invece è adesso

quoto in pieno!!

 

Comunque io ho sempre considerato il matrimonio come mezzo di tutela per la famiglia (e per famiglia intendo genitori + figli).

Per cui non credo che convolerei mai a nozze se avessi la certezza di non poter crescere un figlio.

Questo in un futuro ipotetico...ora sono troppo giovane per pensare seriamente a queste cose  :salut:

Sono favorevole alle unioni civili (Pacs) però al matrimonio vero e proprio no, mi sembra uno scimmiottamento del matrimonio classico! Col mio ragazzo cmq a volte ne parliamo della cosa, dopo quasi due anni di fidanzamento, e entrambi siamo d'accordo sulla cosa di "legalizzare" la nostra posizione... Non appena siamo tutti e due indipendenti economicamente e non più studenti ovviamente! Speriamo che nel frattempo si arrivi ad una soluzione sulle unioni civili!

Matrimonio = lo stato riconosce che una coppia (nel senso di due-che-si-amano) vale molto di piu' della "somma" dei due individui che la compongono presi separatamente e per questo motivo premia la coppia con diritti e agevolazioni che i singoli non hanno (certo, ci sono anche i doveri, ma questi ultimi vengono rispettati in pratica senza accorgersene finchè i sentimenti durano).

 

Tanto per dirla tutta, io sono uno di quelli che ritiene molto piu' lineare e logica l'idea di estendere il matrimonio alle coppie omosessuali senza passare per pacs, dico o quant'altro. L'istituto del matrimonio è un monumento all'importanza dell'amore per il tessuto sociale e (almeno noi) lo sappiamo benissimo che l'amore eterosessuale e quello omosessuale hanno lo stesso valore. E il dicorso della "riproduzione" non conta nulla visto che i figli sono uno dei (possibili) frutti dell'amore e non una prerogativa.

 

L'idea che ai gay debba essere negato l'accesso al matrimonio e che al massimo per noi si possa arrivare ai "patti di convivenza" equivale a dire che una coppia di due uomini o due donne che si amano ha lo stesso valore per la società di due studenti universitari che dividono un appartamento. Spero saremo tutti d'accordo sull'inadeguatezza di questa linea di pensiero.

 

Per ritornare all'argomento del topic...

Ricordando inoltre che non c'è scritto da nessuna parte "per sempre" e che nessuno obbliga chicchessia a pompose cerimonie o festini io direi...

Sicuramente! Correri a sposarmi (con la persona giusta ovviamante   :salut: (e premesso che sia d'accordo anche lui ^^')).

Sinceramente non so cosa rispondere... credo che mi sposerei solo per motivi puramente legali, il matrimonio in se non mi interessa, la convivenza rispecchia tutto quello che una coppia può desiderare se fatta per bene e con rispetto l'uno dell'altro.

Come da sondaggio , il matrimonio? lo lascio agli altri! Sono convinto che nulla sia per sempre, benchè sia bello crederlo; considero questo tipo di unione un vincolo che non ti permette di essere ancora il libero fautore del proseguimento della relazione giorno dopo giorno. Trovo dopotutto che sia proprio il concetto di esser liberi di cambare rotta ciò che invece ci spinga a continuare una storia e ad alimentarne i sentimenti.

Per quanto riguarda i diritti, idem come sopra: a chi è predisposto (non pronto, bensì predisposto) ad un'unione ben vengano, io personalmente non gradisco comunioni di beni nè pretendo pensioni di reversibilità da parte di un altro uomo, non avendo figli da mantenere e avendo un mio reddito personale che mi possa far vivere dignitosamente.

 

 

" Fin ca na iè, viva 'l re ! Quand'ca niè più, viva Gesu'!"

Infatti, a chi è predisposto ad un' unione, ben vengano qiesto tipo di diritti.

Sono io che troverei svilente vivere con i soldi del mio possibile marito passato a miglior vita. Allo stesso modo non riuscirei a stare con uno che si ritrovi ad esser così incapace da dover necessitare della mia parte di soldi alla mia morte, dal momento che non sto con una donna eterosessuale che,per motivi vari come potrebbe essere l'arrivo di un figlio, si potrebbe trovare costretta a lasciare il lavoro e quindi per forza maggiore ha bisogno di un sostentamento economico continuo e dignitoso per sè ed il figlio comune. Qui parliamo di un altro uomo, un maschio, quindi senza questa tipologia di problemi, ergo capace di crearsi un reddito indipendentemente dalla mia presenza o meno e di conseguenza di sopravvivere senza i soldi dello stato.

Questo discorso non lo limito alle coppie gay, il concetto di reversibilità lo reputo giusto per una generazione che arrivava dalla guerra, dalle campagne e in cui c'era ancora l'idea che la donna era quella che accudiva la casa e i figli e l'uomo quello che percepiva reddito per cui per non azzerare le risorse della famiglia alla morte del capofamiglia ciò può avere un senso. Ora come ora, magari anche non nell'immediatezza, vedrei più corretta un'idea di reversibilità solo qualora vi fossero figli che quindi possano inficiare le possibilità lavorative dei coniugi.

So che il discorso può apparire tronco ma son le 4 di notte e mi si chiudon gli occhi, anzi scusate per gli evenutari errori di battitura e di costrutto qualora ve ne siano  :)

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