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Quanto è difficile vivere così..


Davideeee

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Sono un ragazzo timido e introverso di poco più di venti anni che non riesce a trovare la pace interiore, che non riesce a vivere bene con se stesso e rapportarsi con gli altri.

La conseguenza di tutto è questo sono le poche amicizie e raramente esco di casa la sera. Ho paura di me stesso e forse ho paura degli altri, o per meglio dire ho paura di essere inferiore.

A casa mia la parola gay è come se fosse una malattia, quindi guai a nominarla. Nessuno sa niente di me.

Ma adesso veniamo al problema che mi tormenta ormai da diversi anni. Era nata una bella amicizia e lui mi voleva molto bene, a distanza, quindi erano poche le occasioni di vederci durante l’anno, solo durante le vacanze. Io mi sono innamorato per la prima ed unica volta.

Per svariati motivi, abbiamo litigato, ci sono stati un sacco di problemi perchè anche lui ha un carattere molto complicato, ma sotto altri aspetti diversissimi dai miei, quindi non c’è possibilità di recuperare la cosa. A me sarebbe bastata solo un’amicizia, ma nemmeno quella può esserci.

Non sto più male per lui, ma quando sento qualcosa che riguarda lui, mi scombussolo e ricado nello star male.

 

Non riesco a liberarmi del pensiero di lui, come faccio? Mi basterebbe solo questo per stare meglio.

Forse se non esistesse nella mia testa sarei ugualmente infelice ma almeno non avrei questo pensiero che mi martella sul cuore da troppo tempo.

 

Ciao a tutti scusate lo sfogo.

Davide.

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Ciao davide, hai fatto proprio bene a scriverci.

 

Sei un ragazzo giovane quindi spero davvero che tu riesca a superare questo intoppo ma prima di tutto spero che tu lo voglia davvero. Arrivare a postare uno sfogo è un buon segno che inizi a sentire il bisogno di cambiare, che inizi a percepire che anche per te ci può essere una realtà mediamente felice come quella di tutti gli altri. Se è così, dal momento che già a lungo hai pianto e sofferto, ora è il momento di procedere.

 

Forse un modo per andare avanti è iniziare ad essere meno passivo. Per il momento leggendo il tuo sfogo ho avuto l'impressione che una valanga di emozioni ti abbia travolto. Prova a puntare i piedi e a vedere cosa succede. Prova a piccoli passi a farti conoscere da qualcuno e farti nuovi amici, non solo per uscire la sera, ma per abituarti a metterti in discussione, a ragionare sul tuo stato, sulle possibilità che hai, anzichè prendere solamente atto della situazione attuale e dolorosa. Se ascolti solo la tua campana lla situazione è difficile che possa migliorare.

 

Mi permetto anche di dire due parole sul tuo rapporto con questo ragazzo ormai fuori dalla tua vita. Ovviamente non vi conosco quindi saranno sicuramente delle considerazioni superficiali, ma in caso ti fornissero un piccolo spunto di riflessione, vale la pena di farle.

Sembra come se tu ti sia aggrappato a questo ragazzo come ad una zattera durante una tempesta. E' colui che ti ha portato fuori da una situazione di buio e quindi associ al rapporto con lui un valore salvifico, grandioso, sconvolgente. Questo è vero in parte, ma quello che ha fatto il "miracolo" in realtà non è lui, ma tu. Sei tu che nel momento in cui ti sei fidato, ti sei lasciato andare, ti sei innamorato forse, hai scoperto e causato il tuo star meglio. L'affetto degli altri scalda il cuore è vero, ma bisogna anche saperlo gestire e accoglierlo e farlo crescere, altrimenti si rimane aridi ugualmente. Tutto questo per dire che forse devi conoscere meglio il tuo potenziale e il tuo valore, perchè gli amici, le persone "speciali" non cadono dal cielo, ma vengono e rimangono anche e soprattutto in virtù di quello di bello e buono che trovano in noi.

 

Più che provare a cancellare lui dalla tua testa (e non ci riuscirai perchè il cuore ancora non vuole) inizia ad affiancare altre amicizie; è un modo meno drastico che può aiutarti a costruire delle fondamenta solide per la tua felicità futura.

 

Scusa se mi sono dilungato.

 

In bocca al lupo,

            Virgilio

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Mi sento molto vicino per certi versi a quello che hai scritto, soprattutto per quanto riguarda la passività, come ha giustamente osservato Cassian.

Forse sono io che interpreto male quanto hai scritto, anche tenedo conto che so poco e niente di te; però posso dire che capisco che la passività sia una tentazione fortissima: siccome si ha troppa paura di uscire nel mondo si aspetta che arrivi quella persona speciale che finalmente ci porti alla vita, e si finisce per far dipendere tutta la nostra felicità e realizzazione da una persona sola.

Tutti saremmo tentati di non affrontare il mondo e di aspettare qualcuno che lo faccia per noi, però in questo modo non viviamo: evitiamo i dolori della vita, ma anche le gioie perché non vogliamo rischiare.

Imparare a vivere è un percorso che va fatto gradualmente e soprattutto, credo, non da soli: il viaggio è molto più facile se si fa insieme. E penso che per farsi degli amici occorra prima di tutto essere aperti, mettersi nella condizione di conoscere persone nuove, non rifiutare le occasioni che si offrono.

Hai vent'anni, abbandonati alla sensazione di avere tutte le possibilità davanti! Sfruttale queste possibilità, non ti chiudere.

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abstractio86

Caro Davide, ho letto e riletto con attenzione ciò che hai scritto.

 

Mi ha fatto una certa impressione ritrovare me stesso in alcune tue parole, ciò che posso fare è raccontarti molto brevemente i miei trascorsi.

 

Ho accettato la mia omosessualità "relativamente tardi", all'età di 20 anni. Ricordo molto bene le mie prime conoscenze, soprattutto tramite chat, la paura di espormi troppo, il terrore che i miei genitori venissero a scoprire del mio essere gay, di non essere accettato.

Un percorso graduale e costante che mi ha portato ad incontrare i primi ragazzi: non tutti si sono dimostrati degni della mia fiducia, ma con alcuni ho costruito un bel rapporto di amicizia che dura tuttora, fondamentale l'aver conosciuto un gruppo di ragazzi e ragazze come me.

Ricordo le mie prime esperienze affettive, la condivisione delle proprie gioie e delle proprie speranze per la prima volta con un ragazzo, la tristezza nel momento in cui tutto finì dopo poco più di un mese.

 

Poi tante altre sperienze che mi hanno insegnato molto e che porto nel ricordo con me: ho imparato a dare il mio affetto gradualmente, ho maggiore sicurezza nel rapportarmi alle altre persone.

 

Il mio consiglio è quello di fare tesoro della tua sofferenza per crescere, è il momento di lasciare alle spalle ciò che è passato e pensare al presente. Là fuori c'è un'altro Davide (o forse molti di più) che aspetta di incontrare la persona giusta, apriti al mondo e inizia a conoscere ragazzi, mostrati agli altri con la massima serenità (e sincerità) possibile. Riuscirai a capire chi merita la tua fiducia e chi non la merita.

Comincia con questo primo piccolo passo e coltiva nuove amicizie senza aspettarti nulla. Il resto arriverà da se.

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o per meglio dire ho paura di essere inferiore.

 

ricordati che non sei inferiore a nessuno!

Io ho vissuto una situazione simile, come ne ho già parlato nel forum, e probabilmente la tua si evolverà similmente.

come ha detto cassian in fondo se hai ancora il pensiero di lui è perchè infondo ancora lo desideri, anche se inconsciamente. ci sono passato anch'io...

 

ti consiglio di conoscere gente nuova, senza la pretesa di trovare l'amore che lo sostituirà, ma così avrai anche modo di confrontarti e di non sentirti solo.

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Io sono in una fase di stallo come te, ma a mio modo, con i miei tempi sto proghedendo piano piano. Forza e coraggio, siamo tanti in questa situazione.  :P

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Ciao Davide, spero che questo forum possa esserti d'aiuto per liberarti un po' dal dolore che attanaglia la tua anima ,e sono assolutamente certa che avrai la fortuna di relazionarti con persone vere e interessanti( con cui magari intraprendere conoscenze reali).Mi permetto di esporre il mio parere su quanto hai scritto,naturalmente è solo un opinione,ma spero possa esserti d aiuto..

Innanzitutto credo che ,anche se riuscissi a eliminare il pensiero martellante di questo ragazzo dalla tua mente, cio' non cancellerebbe cio' che è stato tra di voi,e quindi non lenirebbe il tuo dolore.Analizzando il vostro rapporto e la tua situazione(anche se molto superficialmente),credo che il tutto sia stato enfatizzato dalla tua condizione di caos interiore..mi spiego..se avessi avuto mille amici(quindi nuone conoscenze,svaghi,la possibilità di frequentare altri ragazzi..ecc..),il dolore causato dalla "perdita" di questo ragazzo sarebbe stato attutito dalla consapevolezza che hai 20 anni (siamo coetanei..!!!),e hai tutto un mondo avanti ,e che di certo non hai perso l amore della tua vita..magari ci sono mille persone che come te hanno sofferto e hanno paura di affrontare se stessi e la vita e che cercano qualcuno che li completi e che li sorregga in un percorso molto tortuoso...A prescindere dalle persone che incontrerai nella tua vita ,la forza per andare avanti e rialzarsi risiede solo in te,nella tua volontà e nella tua forza.Ricorda che tu,non sei assolutamente inferiore a nessuno,ma che sono le aspettative che gli altri attendono da noi che  possiamo adempiere o meno.Per quanto riguarda la tua situazione familiare,posso capirti completamente...anche a casa mia la parola gay è quasi equivalente ad una bestemmia,quindi i miei ignorano la mia sessualità e ho sofferto tremendamente ,sentendomi sbagliata,inadeguata..ma crescendo mi sono fortificata e ho capito che dovevo prendere in mano la mia vita,con o senza l approvazione di parenti e affini...e ho accettato la mia sessualità (soffrendo come un cane),ma l ho accettata. Tutto ciò per incitarti a non mollare mai,anche quando tutto sembra essere avverso,stringi i denti e rialzati,la vita è una sola e vale la pena di viverla al meglio...

scusa se mi sono dilungata ,spero tu possa superare tutto al meglio...........

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  • 2 weeks later...

Vi ringrazio per le risposte, le vostre parole mi sono state di conforto.

Non sarà facile cominciare a costruire una nuova vita e ne dimenticare la persona che amo, ma una cosa è certa, voglio trovare una soluzione xkè così non posso più andare avanti.

Voglio cominciare a vivere, prima che sia troppo tardi.Aanche se non alla luce del sole, almeno posso provarci alla luce di me stesso.

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guarda anche se sgranerai gli occhi e non crederai a quello che ti dirò...ti dico che secondo me...

 

 

 

...tu stai già un pezzo avanti...dentro di te cominci a metabolizzare il bisogno di vivere,di amare...sei cosciente delle difficoltà che incontrerai...le temi,ma è naturale...sei anche molto giovane...

 

 

ma credimi...col tempo tutto andrà mejo...con semplicità non te ne renderai nemmeno conto...fai quello che devi solo quando senti di farlo...non forzare i tempi,non serve,rifletti,amati...e agisci... :asd:

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il dolore è qualcosa di molto personale , c'è chi lo metabolizza ( ed è vero il tempo aiuta in questo ) e c' è chi prova a sradicarlo velocemente da cuore e testa concentrandosi su altre cose che ci fanno stare bene.

per quanto riguarda l'accettazione ognuno ha il suo percorso da fare  ( fallo pure gradualmente e senza affrettarti, conosci i tuoi tempi ma non fare che la paura ti paralizzi totalmente ),ma ricorda non sei inferiore a nessuno e sopratutto NON SEI SOLO , qui siamo in tanti ( timidi come te e che hanno sofferto/sofffono ) ed anche solo parlarne aiuta ( una sorta di valvola di sfogo o una rete di salvataggio se preferisci ).

un abbraccio fortissimo  :salut:

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  • 1 month later...
Guest bambolo

Secondo me, più tenti di rimuovere forzatamente la cosa, più essa ricompare...Adesso sei in conflitto col tuo ego. Da quello che scrivi sembra che tu stia odiando te medesimo.  Questo non va bene, anche perché sei tu l'unica persona cui puoi fare veramente affidamento.

 

Lascia perdere il ragazzo. Lasciarlo perdere non significa : "guai a te se ci pensi", ma "accetto la situazione che non si può cambiare adesso. AL MOMENTO cerco di sopportare questo vuoto, che sicuramente si colmerà col tempo".

DEVI CREDERE ALL'EQUITA' DEL CASO... SE OGGI TI VA MALE, DOMANI DEVE NECESSARIAMENTE ANDARE BENE (e poi dal concime nascono i fiori :look:)...

Anche i miei genitori non sopportano gli omosessuali e mio padre una volta sostenne che è una malattia ...Ma anche lui secondo me è omosessuale. Quindi non ti preoccupare...I nodi prima o poi tornano tutti al pettine.

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Secondo me, più tenti di rimuovere forzatamente la cosa, più essa ricompare...Adesso sei in conflitto col tuo ego. Da quello che scrivi sembra che tu stia odiando te medesimo.  Questo non va bene, anche perché sei tu l'unica persona cui puoi fare veramente affidamento.

 

Lascia perdere il ragazzo. Lasciarlo perdere non significa : "guai a te se ci pensi", ma "accetto la situazione che non si può cambiare adesso. AL MOMENTO cerco di sopportare questo vuoto, che sicuramente si colmerà col tempo".

DEVI CREDERE ALL'EQUITA' DEL CASO... SE OGGI TI VA MALE, DOMANI DEVE NECESSARIAMENTE ANDARE BENE (e poi dal concime nascono i fiori :D)...

Quoto bambolo  :look:

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Convivere con il dolore e andare avanti. E' un po quello che voglio fare, del resto il mio cuore non vuole dimenticare e forse nemmeno io lo voglio.

Razionalmente, quando penso a questa persona, la vivo con rassegnazione ma è forse quest'ultima che ancora non ho emotivamente abbandonato.

 

Cmq quel soffrire da cani e quello star sempre male, per fortuna, non c'è. Almeno questo. :salut:

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Sono un ragazzo timido e introverso di poco più di venti anni che non riesce a trovare la pace interiore, che non riesce a vivere bene con se stesso e rapportarsi con gli altri.

La conseguenza di tutto è questo sono le poche amicizie e raramente esco di casa la sera. Ho paura di me stesso e forse ho paura degli altri, o per meglio dire ho paura di essere inferiore.

A casa mia la parola gay è come se fosse una malattia, quindi guai a nominarla. Nessuno sa niente di me.

Ma adesso veniamo al problema che mi tormenta ormai da diversi anni. Era nata una bella amicizia e lui mi voleva molto bene, a distanza, quindi erano poche le occasioni di vederci durante l’anno, solo durante le vacanze. Io mi sono innamorato per la prima ed unica volta.

Per svariati motivi, abbiamo litigato, ci sono stati un sacco di problemi perchè anche lui ha un carattere molto complicato, ma sotto altri aspetti diversissimi dai miei, quindi non c’è possibilità di recuperare la cosa. A me sarebbe bastata solo un’amicizia, ma nemmeno quella può esserci.

Non sto più male per lui, ma quando sento qualcosa che riguarda lui, mi scombussolo e ricado nello star male.

 

Non riesco a liberarmi del pensiero di lui, come faccio? Mi basterebbe solo questo per stare meglio.

Forse se non esistesse nella mia testa sarei ugualmente infelice ma almeno non avrei questo pensiero che mi martella sul cuore da troppo tempo.

 

Ciao a tutti scusate lo sfogo.

Davide.

 

 

ti comprendo. per molto tempo anche io sono stato come te, poi ho cercato di guardare avanti, di accettare la mia natura, di provare a viverla. cerca di fare nuove amicizie gay, magari sfruttando questo forum. Esci un po di piu e vivi la tua vita, sei giovanissimo ed avrai tante gioie da vivere (ma anche delusioni). Forza!

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Mi fai tenerezza perché avevo un amico come te.Per prima cosa devi farti degli amici.Iscrititi ad un'associazione gay oppure una di volontariato.Credo che quì si trovino persone più sensibili rispetto ai soliti cretini.Per dimenticarti di lui devi essere impegnato.È sicuramente una bellissima cosa che ci pensi ancora,vuol dire che hai provato un sentimento forte ma adesso che la situazione è degenerata devi dare un taglio.Distraiti,svolgi attività. 

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