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1 hour ago, prefy said:

appunto! Una Wanna Marchi qualunque

non sarebbe uguale?

Tu sottovaluti il fattore popolarità. Ed è come se non capissi perché i cinepanettoni per decenni hanno incassato molto più dei film di Ciprì e Maresco.

1 hour ago, Almadel said:

Quando diventi "il gay del partito" o "la donna del partito" la tua carriera finisce così.

Parlerai sempre a nome di una minoranza e quindi non della maggioranza dell'assemblea.

E' per questo che una donna che voglia emergere nel PD deve fare proposte serie in campo economico, o scrivere una riforma del fisco...se lodevolmente si occuperà dei centri antiviolenza sarà ritenuta al più un'ottima non protagonista.

 

 

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10 hours ago, freedog said:

hai controllato su wikipedia, vero?

Ho verificato che fosse stato effettivamente presidente PD ma per il resto no, ho ben presente chi è Gentiloni 😅

9 hours ago, Renton said:

Eleggendo una compagna di sinistra avrebbero insomma la sensazione di votare qualcuno che non farà gli interessi di classe ma solo gli interessi del suo genere.

Esatto; il punto è che spesso donne di destra come Meloni o Le Pen -e qui si rivelano meschine- riscuotono più consensi utilizzando razzismo, omofobia e transfobia che avanzando concrete proposte in campo economico ad esempio...

18 hours ago, Almadel said:

In pratica le donne di sinistra in quanto "femministe" sono disposte a votare una leader donna purché femmina,

mentre le donne di destra - non essendo femministe - no.

Questo significa che una leader donna di sinistra non sposta nemmeno un voto,

mentre una leader donna di destra intercetta il voto delle "femministe" che vogliono votare "donna".

Eh, ma se le donne di destra non sono femministe, neppure in senso generico, perché dovrebbero votare una donna a prescindere?

In ogni caso l'emergere delle donne nei partiti è necessariamente precedente e non conseguente il favore elettorale degli elettori:

se la Meloni non fosse prima emersa nel suo partito, nessuno l'avrebbe potuta votare, se non altro per ignoranza del suo nome.

Ciò del resto vale anche per gli uomini:

prima emergono nel partito e poi ricevono il favore degli elettori.

 

2 minutes ago, Mario1944 said:

Eh, ma se le donne di destra non sono femministe, neppure in senso generico, perché dovrebbero votare una donna a prescindere?

Infatti non lo fanno.

Sono le donne di sinistra che - in quanto femministe - potrebbero votare una donna, anche se di destra.

Per questo conviene alla Destra e non alla Sinistra avere un leader donna.

E' possibile sia un calcolo elettorale noto a Destra, capace di facilitare la leadership delle donne.

Dunque secondo te la Meloni prende voti dalle donne sinistrorse e dagli uomini destrorsi?:

stento a crederlo....(quanto alle donne sinistrorse).

In ogni caso rimane la questione perché una donna sia emersa entro un partito di destra, posto che l'emersione nel partito necessariamente precede il favore degli elettori.

2 hours ago, schopy said:

Esatto; il punto è che spesso donne di destra come Meloni o Le Pen -e qui si rivelano meschine- riscuotono più consensi utilizzando razzismo, omofobia e transfobia che avanzando concrete proposte in campo economico ad esempio...

Non c'entrano nulla le proposte concrete infatti. Ed evidentemente il razzismo riscuote più simpatie del femminismo 

1 hour ago, Renton said:

il razzismo riscuote più simpatie del femminismo 

Le due cose del resto non sono contraddittorie:

è pur possibile giudicare la parte femminile del mondo eguale o addirittura superiore a quella maschile, in qualunque ambito si voglia, ed in una reputare che vi siano razze umane migliori di altre, per configurazione biologica o culturale.

Fuori dal contesto europeo di donne leader importanti di sinistra ce ne sono state parecchie.

Indira Gandhi, Golda Meir, Benazir Bhutto, Michelle Bachelet, Dilma Roussef, Cristina Fernández de Kirchner, Tsai Ing-Wen.

Di non particolarmente importanti ci sono poi Jacinda Ardern e Julia Gillard insieme a molte altre.

La Romania ha avuto Viorica Dăncilă come primo ministro qualche anno fa.

La mancanza di donne leader di sinistra importanti sembra riguardare specificatamente l'Europa e ancora più l'Europa occidentale.

Il successo delle donne di destra in politica non spiega l'insuccesso delle donne di sinistra, non è che sia un gioco a somma zero.

Ciò che sembra comune alle donne leader di sinistra che hanno avuto successo, è che questo successo lo hanno conseguito in un contesto in cui la questione di classe è o era rilevante. In Sudamerica ad esempio è ancora oggi molto più sentita e determinante a livello politico che in Europa, dove invece quasi non esiste. 

Una volta esclusa la dimensione di classe, le donne di sinistra in politica solitamente si dedicano quasi esclusivamente alle politiche identitarie (femminismo, diritti civili, etc.). A livello elettorale non è una proposta in grado di attirare particolari consensi perché manca una visione d'insieme che vada al di là del particolarismo delle politiche identitarie (l'intersezionalismo è un tentativo fallito fin dalle premesse di metterci una toppa sopra) e ciò risulta alienante per i più.

13 minutes ago, Uncanny said:

Ciò che sembra comune alle donne leader di sinistra che hanno avuto successo, è che questo successo lo hanno conseguito in un contesto in cui la questione di classe è o era rilevante. In Sudamerica ad esempio è ancora oggi molto più sentita e determinante a livello politico che in Europa, dove invece quasi non esiste. 

Non che da noi le classi sociali non esistano 😅 vero che è un tema di cui la sinistra italiana "istituzionale" non si preoccupa più molto.

32 minutes ago, schopy said:

Non che da noi le classi sociali non esistano

Ovviamente le classi sociali esistono e continueranno ad esistere, a mancare è la questione o prospettiva di classe.

Manca a livello politico, a livello di dibattito pubblico e a livello sociale (cioè di coscienza di classe che è pressoché sparita)

8 hours ago, Mario1944 said:

se le donne di destra non sono femministe, neppure in senso generico, perché dovrebbero votare una donna a prescindere?

posso farti notare che alla Casellati, quando l'avevano candidata al quirinale, son mancati proprio i voti delle berlusconiane?

-cosa dichiaratamente rivendicata da più di qualcuna di loro-

6 hours ago, Uncanny said:

Ciò che sembra comune alle donne leader di sinistra che hanno avuto successo, è che questo successo lo hanno conseguito in un contesto in cui la questione di classe è o era rilevante

beh, di premier donne nei paesi scandinavi o nordici in genere mi pare ce ne siano state parechie, negli ultimi decenni; il che un po' stride con sta tua teoria

 

10 minutes ago, freedog said:

posso farti notare che alla Casellati, quando l'avevano candidata al quirinale, son mancati proprio i voti delle berlusconiane?

Be', ma che c'entra?:

io parlo delle donne elettrici, non delle donne deputate che ovviamente dipendono dal partito nelle cui file sono elette e che peraltro nel caso che citi non hanno appunto votata una donna solamente perché donna.

Può pur essere, ma, per essere rilevante la cosa ai fini della questione di cui si tratta, dovrebbe essere comparabile con quel che accade negli altri partiti, massimanente in quelli di sinistra.

Peraltro l'invidia od almeno l'emulazione verso chi stia loro sopra urge le  persone dell'uno e dell'altro sesso in qualsiasi ambito pubblico e privato e dunque non pare possa rispondere in qualche modo alla questione proposta da Almadel.

On 7/6/2022 at 2:45 PM, Almadel said:

La domanda è: perché tutte le leader di importanti partiti europei sono sempre di destra?

Senza voler io proporre o elaborare alcuna risposta, lascio qualche link

https://www.eui.eu/news-hub?id=women-leaders-are-always-from-the-right
sulle donne leader di partiti di destra

Quote

Maternal figures?

Political scientists are still struggling to find an explanation. On the one hand, some note that the conservative women who make it, portray the traditional feminine figure championed by the right. Accepting their leadership would then be a strategy that conservative party leaders find useful to restate their – traditionalist – family policies and propose role models who can claim back some of the women’s votes that shifted to the left since the 1970’s. This claim is true for some women leaders, notably for Thatcher who famously kept cooking dinner at Downing Street during her time as PM, or Von der Leyen with her seven children. However, this explanation is flawed when it comes to figures like Weidel, openly lesbian, Le Pen, who is twice divorced, and Meloni, a single mother.

Both in the case of the conservatives and the extreme right, nonetheless, female role models have been able to win back women’s votes. In the case of Italy, for instance, more than half of Meloni’s party supporters in the 2018 election were women, up from 37,5 percent in 2013. According to a 2018 study, Le Pen had at least as may women voters as men in the 2017 Presidential election.

Or … women in men’s shoes

Curiously, on the other hand, a majority of conservative and far-right female leaders of our times – even the more “maternal” figures – often showcase characteristics that are can be either referred to masculine professions or typical of masculine leaderships. Many have a background in the STEM or “hard sciences”: Merkel is a physicist, Thatcher was a chemist, while Von der Leyen used to be a defense minister and Lagarde has long been in charge of financial matters. In the far-right, traditionally masculine traits emerge in aggressive attitudes, loud tone of voices, an overplayed assertiveness, sometimes even in the dress code.

 

https://www.orfonline.org/expert-speak/unlikely-match-women-far-right/
sul perché le donne votano a destra

Quote

The prototypical supporters of far-right movements are often pictured to be angry white men. However, studies in Poland, Germany, Sweden and France indicate that women are increasingly drawn to far-right populist parties in Europe. [...]

[...] why are women gravitating towards right-wing populist ideology? Often, women’s values in determining party support are viewed within a narrow lens of primarily ‘domestic issues.’ However, a 2016 study indicated that women aged between 18-40 years of age are most concerned about equal pay, equal opportunities in professional life and good quality childcare facilities. Studies also attribute fears of social exclusion and financial strain as important factors contributing to votes for right-wing populist parties.

One way in which these fears are addressed by right-wing populist groups is through strengthening their welfare systems. In the last few decades, far-right parties have reframed their anti-feminist rhetoric by focusing on social issues through welfare-driven policy agendas. The AfD election manifesto, for instance, aims to increase the birth-rate of the native population through measures that allow mothers to be paid a child allowance of € 25,000 in Germany. This pattern was mirrored in Poland where PiS — a right-wing conservative party — launched the Family 500+ initiative, guaranteeing families with two children a monthly payment of € 120 per child till they turn 18.

The adoption of these welfare schemes by right-wing parties to cater to women indicates the electoral importance of the female vote bank. [...]

[...] Since women have traditionally held dispensable part-time positions or worked in the informal sector wherein job security is low and competition with immigrants for limited resources is high, their grievances against immigration found takers within the far-right. As noted by Elisa Gutsche, researcher at Goethe Institute, “women sense they are at the lower rungs of society and find themselves having to compete against refugees and migrants.” This fear of losing out on job opportunities to immigrants dovetails with the anti-immigrant rhetoric of right-wing groups who, in turn, leverage these fears to heighten their allure and electoral prospects.

Along with leveraging women’s fear of immigrants taking their jobs, right-wing groups also spread unsubstantiated theories of immigrants being sole perpetrators of sexual violence. Women are targeted with the message that their safety will be compromised if immigrants — especially from Muslim countries — are let inside the borders. [...]

[...] Another strategy used by right-wing groups to pander to women relates to reframing the meaning of “feminism.” Researcher Laura Gordon references the fallacy of thinking about feminism as a coherent idea and it is this ability of feminism to be construed in different ways that helps the far-right’s agenda. Far-right groups try to sell the return to tradition gender roles as being a celebration of women empowerment, going against the progressive strand of feminist rhetoric.

questo
https://icct.nl/publication/women-far-right-extremism/
è sul ruolo delle donne nei movimenti di destra; è un po' lungo quindi non metto il box citazione

qui
https://www.populismstudies.org/far-right-female-extremism-and-leadership-their-power-of-framing-reality-in-the-european-context/
tra varie osservazioni, reiterano:

Quote

Goethe Institute researcher Gutsche argues that “women sense they are the lower rungs of society and find themselves having to compete against refugees and migrants (Taube, 2018). Therefore, it exists a continuous struggle of losing out job opportunities to immigrants, which leads the female population to support the anti-immigrant rhetoric of right-wing parties. The latter in return achieve a wider range of national voters.

Furthermore, besides women’s fear of immigrants taking their jobs, refugees are often blamed of being sole perpetrators of sexual violence. Right-wing groups argue that the women’s’ safety will be at risk as long as immigrants –especially from Muslim countries– enter into the country (Chrisafis, Connolly & Giuffrida, 2019). Even if data shows that most cases of sexual violence are committed mostly by native men (Chrisafis, Connolly & Giuffrida, 2019), the power of far-right politicians framing reality, lead listeners to accuse migrants groundlessly. Therefore, the comments of research assistants Shruti and Prithvi (2021) result significant: “Nonetheless, it is not data but persuasiveness of narrative that shapes public opinion; and right-wing groups leveraging fears of immigrants being sexual predators while also pegging themselves as the defenders of women rights has been a powerful narrative driving more recruitment of young white women.”

ma offrono anche una quarta ipotesi (@ @Almadel), e cioè che sia solo una facciata:

Quote

Accordingly, by portraying themselves as the defenders of “women’s rights”, far-right populist groups illusionary achieve international-wide sympathy and electoral success. “These women are there to give these parties a more open, modern guise and to appeal to female voters,” explained Gutsche. “These are not progressive parties; there is no real gender equality.”

Feminist far-right leaders act, therefore, as wolves in sheep’s clothing, betraying the female population when promising social, political, and economic equality and autonomy, as well as freedom to control over their lives. They just act as marionettes of the dominant masculine far-right party members.

 

1 hour ago, blaabaer said:

Senza voler io proporre o elaborare alcuna risposta, lascio qualche link

https://www.eui.eu/news-hub?id=women-leaders-are-always-from-the-right
sulle donne leader di partiti di destra

Come si vede il ritratto delle leadeer di destra è contraddittorio.

Si vuole farla passare come figure femminili tradizionali,

ma poi si arriva a dire che "sono donne nelle scarpe dei maschi" e perché?

Perché molte di loro avrebbero delle lauree in materie scientifiche!

Evidentemente una "cosa da maschi" per chi scrive...

1 hour ago, blaabaer said:

e cioè che sia solo una facciata

Io capisco che si voglia immaginare le donne di destra come dei burattini

in mano a maschi patriarcali che le comandano a bacchetta.

E' parte di una diffusa fantasia di sinistra, speculare a quella di destra

che vuole i leader della sinistra schiavi delle femministe e dei gay, anche quando sono maschi etero.

 

Solo che è totalmente fasulla.

Marine Le Pen ha addirittura cacciato dal partito suo padre, che quel partito lo aveva fondato.

E ci vuole davvero molta fantasia per pensare che la Thatcher e la Merkel non comandassero veramente.

Questa visione delle donne di destra come "sottomesse" o "concilianti" è totalmente irrealistica.

(Come è irrealistica l'idea di destra degli uomini di sinistra "sottomessi" e "concilianti" verso le donne).

 

Questo pregiudizio è - a mio avviso - uno dei motivi principali per cui fatichiamo a leggere il fenomeno.

 

@blaabaer ma più che chiedersi perché ci sono tante leader donne nei partiti di destra

Secondo me la vera domanda è: perché NON sono altrettante nei partiti di sinistra

Perché secondo me sta là l'incognita, ed è nei partiti di sinistra che va cercata la risposta 

(Altrimenti è come dire che il dato particolare è il fatto che ce ne siano, e non il contrario)

Saramandasama

Io penso che se ci fossero leader donne di sinistra forti contrapposte a uomini di destra forti, in ogni caso vincerebbere la destra. In periodo di crisi si pensa alle tasche. Vedere le ultime amministrative con Macron. La stessa Marine è rimasta sorpresa del successo avuto. Ma credo che in quel caso anche se ci fosse stato Marino, il Macron avrebbe perso lo stesso. L’aspetto teatrale-empatico-materno + la salvaguardia dei valori tradizionali e della tradizione in generale ha molto appeal. Una Leader di sinistra donna non può giocarsi queste carte.

Edited by Saramandasama
45 minutes ago, Almadel said:

ma poi si arriva a dire che "sono donne nelle scarpe dei maschi" e perché?

Perché molte di loro avrebbero delle lauree in materie scientifiche!

Evidentemente una "cosa da maschi" per chi scrive...

Avevo notato anch'io lo scivolone 😅 le donne che studiano chimica o fisica non lo fanno certo per "mascolinizzarsi"...d'altro canto, preferiremmo una ricamatrice come presidente del fondo monetario europeo al posto di un'economista?

2 hours ago, blaabaer said:

ma offrono anche una quarta ipotesi (@ @Almadel), e cioè che sia solo una facciata:

Non mi pare ci siano molte donne leader di destra che avanzano proposte antifemministe, fatto che proverebbe questa tesi; le più rigide saranno contrarie alle quote rosa, ma perché dal loro punto di vista se vuoi lavorare già puoi farlo, che tu sia donna non dev'essere ritenuto un handicap e riterrebbero scorretto che chi è assunta grazie alle proprie competenze si trovasse accanto chi è stata assunta in virtù del suo sesso.

50 minutes ago, Renton said:

Secondo me la vera domanda è: perché NON sono altrettante nei partiti di sinistra

Perché secondo me sta là l'incognita, ed è nei partiti di sinistra che va cercata la risposta 

Vero, questo è un mistero misterioso 🤔

58 minutes ago, Renton said:

Secondo me la vera domanda è: perché NON sono altrettante nei partiti di sinistra

La domanda è sempre la medesima, benché la cosa sia considerata da due parti diverse:

domandarsi perché nel cesto di Tizio siano riposte più mele che nel cesto di Caio, implica domandarsi nessariamente perché nel cesto di Caio siano riposte meno mele che nel cesto di Tizio.

La questione è relativa, non assoluta, e dunque la considerazione verso l'uno implica anche la medesima considerazione, seppur negativa, verso l'altro.

31 minutes ago, Mario1944 said:

La domanda è sempre la medesima

Evidentemente non è così perché altrimenti staremmo riflettendo su quali meccanismi ostacolino le donne nell'emergere nei partiti di sinistra 

Anziché pontificando sulla funzione strumentale della presenza femminile nei partiti di destra, come se fosse la loro presenza e non la loro assenza a dover essere spiegata

Edited by Renton

Ma su che basi affermi che a Destra possano emergere ed a Sinistra no?

evidentemente su basi comparative, non assolute e dunque la questione perché nell'una emergano più, implica specularmente  la questione perché nell'altra emergano meno.

Se non domandassi perché nell'altra emergano meno, non potresti neppure domandarti perché nell'una emergano più, mancando appunto il termine di paragone per affermare che emergano più:

più rispetto a che cosa? 

rispetto a quella dove emergono meno.

 

Edited by Mario1944
7 minutes ago, Mario1944 said:

evidentemente su basi comparative

La base comparativa può tranquillamente essere anche la percentuale di donne sulla totalità della popolazione, eh. La domanda potrei comunque farla, anche prescindendo da cosa succede nei partiti di destra.

Faccio solo notare come, per spiegare lo stato di cose, ci si concentri quasi solo sulla destra. E non su eventuali soffitti di cristallo a sinistra.

Domanda scomoda? Poca volontà di fare autocritica? O semplice maschilismo per cui il fatto che esistano leader donne da qualche parte pare più strano del fatto che in certi ambienti non ce ne siano... chissà 

1 hour ago, Renton said:

Secondo me la vera domanda è: perché NON sono altrettante nei partiti di sinistra

La mia idea - come ho detto - è la ghettizzazione femminista,

molte donne a sinistra si occupano solo di questioni femminili.

Si esprimono su aborto e discriminazione (come la Cirinnà o la Boldrini), ma sul resto fanno scena muta.

Come faceva notare l'articolo postato da @blaabaer, le donne di destra invece

hanno spesso curriculum sulle scienze dure e quindi fanno più politica di partito che identitaria.

 

Dove sono le politiche di sinistra che si sentono sottovalutate dai loro partiti?

E la cosa strana è che è davvero solo un problema europeo.

Non è così in Asia, nelle Americhe e neppure in Africa.

Ovunque la Sinistra esprime grandi donne leader e assai più frequentemente di quanto non faccia la destra.

@Uncanny dice che è un problema di lotta di classe, ma non mi pare che la Clinton sia una icona del proletariato in lotta.

37 minutes ago, Almadel said:

Come faceva notare l'articolo postato da @blaabaer, le donne di destra invece

hanno spesso curriculum sulle scienze dure e quindi fanno più politica di partito che identitaria.

Eh però no

L'articolo di @blaabaer dice che le leader di destra hanno un curriculum sulle scienze dure

Non dice che una donna di destra ha più probabilità di specializzarsi in scienze dure rispetto a una donna di altro orientamento politico

Sarebbe assolutamente inverosimile sostenere che i partiti di sinistra non dispongano di donne con lo stesso curriculum scientifico

Posto che sia davvero questo il criterio minimo per raggiungere i vertici (vale lo stesso per i leader uomini? Tutti hanno lauree STEM?)

Per quanto riguarda il fatto di occuparsi solo di questioni di genere

Questo può valere per alcune persone ma anche qui troverei irrealistico sostenere che manchino persone che, oltre a essere femministe, abbiano anche visioni di partito

Io ho un altro sospetto maturato recentemente 

Ovvero che per raggiungere i vertici in un ambiente tradizionalmente a maggioranza maschile (quello politico, partitico) conti l'approvazione maschile più che quella femminile 

(Non si parla infatti del momento di votazione democratica, in cui ogni voto vale uno, ma delle logiche interne ai partiti per cui la leadership si forma, antecedente al momento della candidatura a eventuali elezioni).

E l'approvazione maschile è più facilmente concessa a una donna che non è femminista. E le donne di destra tendono a non esserlo, o a esserlo in una declinazione conservatrice più digeribile 

Il curriculum, la eventuale visione d'insieme, sono secondari, come è secondario che si tratti di un manipolo di camerati o di compagni

37 minutes ago, Almadel said:

un problema di lotta di classe

Io ritengo che nel microcosmo della sinistra italiana questo abbia un senso, dal momento che la retorica della lotta di classe viene usata per dichiarare contraria agli interessi di partito qualsiasi rivendicazione di carattere identitario, si tratti delle pari opportunità tra uomo e donna o della battaglia per il matrimonio egualitario

Edited by Renton
48 minutes ago, Almadel said:

@Uncanny dice che è un problema di lotta di classe, ma non mi pare che la Clinton sia una icona del proletariato in lotta.

La Clinton non mi sembra un particolare esempio di donna leader di successo visti i suoi fallimenti. E poi credo possiamo essere d'accordo nel dire che se non fosse stata "moglie di" non avrebbe fatto granché carriera. È stata lanciata dal marito che la ha portata ad occupare il ruolo di first lady, altrimenti sarebbe rimasta con ogni probabilità un politico di secondo piano. La escluderei dal novero delle donne leader di sinistra di successo. 

Comunque non è necessariamente un questione di lotta di classe. Il punto è offrire una vision credibile per il futuro, un'idea organica e visione d'insieme che sia d'ispirazione per i più. La lotta di classe è stata e può essere una vision, ma non è l'unica. 

Annalena Baerbock ha avuto e sta avendo successo in Germania come leader dei Verdi e lo ha fatto proprio perché in grado di offrire una vision, cioè quella di contribuire a salvare il mondo dal riscaldamento globale (detta terra terra).

Concentrarsi sulle politiche identitarie e i relativi particolarismi al contrario non dà una vision, non dà un'idea organica del futuro che sia d'ispirazione per i più. Quindi il problema è semmai che le donne in politica troppo spesso si dedicano a particolarismi senza offrire una vision, al di là che sia la lotta di classe o altro. 

Comunque anche Ségolène Royal ha avuto un relativo successo in Francia, pur perdendo poi alle elezioni contro Sarkozy. Quindi di esempi di donne leader di sinistra in Europa che sfuggono alla trappola delle politiche identitarie ci sono, anche se carenti. I paesi scandinavi offrono poi svariati esempi. In tal caso la vision offerta è quella di preservare e rafforzare il sistema di welfare che sta alla base delle loro società. 

Edited by Uncanny
34 minutes ago, Renton said:

E non su eventuali soffitti di cristallo a sinistra.

E' che non parliamo di una lieve prevalenza per la destra.

Parliamo proprio di TUTTA l'estrema destra dei grandi Paesi europei e parte di quella moderata,

contro NESSUN partito di sinistra dei grandi Paesi europei.

Solo la Spagna non ha né ha avuto avuto un grosso partito di Destra guidato da una donna.

 

In tutto questo la Scandinavia-Paesi Baltici sono un'eccezione: Islanda, Svezia, Danimarca e Finlandia hanno o hanno avuto premier donne di sinistra.

(La premier estone è liberale, quella norvegese è conservatrice, quella lituana è democristiana e fino al 2021 era liberal-conservatrice la premier lettone )

Praticamente eleggono quasi solo donne, ma indifferentemente di destra o di sinistra;

quindi toglierei questi Paesi dal conto e tutti insieme sono metà dell'Italia...

 

27 minutes ago, Almadel said:

Islanda, Svezia, Danimarca e Finlandia hanno o hanno avuto premier donne di sinistra.

(La premier estone è liberale, quella norvegese è conservatrice, quella lituana è democristiana e fino al 2021 era liberal-conservatrice la premier lettone )

E anche la Norvegia: per non meno di dieci anni! https://en.wikipedia.org/wiki/Gro_Harlem_Brundtland

Dall'anno scorso comunque c'è støre, che è laburista (e uomo)

25 minutes ago, Almadel said:

quindi toglierei questi Paesi dal conto e tutti insieme sono metà dell'Italia...

Perché? Piuttosto che considerarli come eccezioni visto che ci sono svariate cose che li accomunano, sarebbe più interessante capire come mai loro producono donne premier di sinistra e il resto dell'Europa no.

2 hours ago, schopy said:

Avevo notato anch'io lo scivolone 😅

Qual è la contraddizione? Non è forse vero che nel sentire comune le STEM sono considerate "una cosa da uomini"? E che una donna in pressoché qualsiasi ambiente professionale, per fare carriera, è costretta a dimostrare di avere - per prendere in prestito un'espressione letta in questo stesso topic - "due huevos così"?

3 minutes ago, blaabaer said:

Non è forse vero che nel sentire comune le STEM sono considerate "una cosa da uomini"? E che una donna in pressoché qualsiasi ambiente professionale, per fare carriera, è costretta a dimostrare di avere - per prendere in prestito un'espressione letta in questo stesso topic - "due huevos così"?

È vero che vi sono più uomini che donne ad esercitare determinate professioni, ma non si vede perché una donna per emergere non dovrebbe formarsi con l'ambizione di presiedere una banca, dirigere un laboratorio chimico, o progettare un'autostrada.

Poi, non solo le donne ma chiunque per fare carriera deve dimostrare qualcuna delle caratteristiche che l'articolista, in modo un po' stiracchiato, declina come tipiche dell'estrema destra, dall'assertività al tono di voce deciso...è raro che i leader bisbiglino, balbettino, si dimostrino indecisi. Il punto non è, ancora una volta, "avere due huevos così", piuttosto occorre risultare affidabili agli occhi di molti...trovo molto nocivo per il femminismo ritenere che prepotenza ed ambizione siano difetti maschili da cui tenersi alla larga 🙂 

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