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2 hours ago, Almadel said:

molte donne a sinistra si occupano solo di questioni femminili.

Si esprimono su aborto e discriminazione (come la Cirinnà o la Boldrini), ma sul resto fanno scena muta.

e però come te la spiegheresti la Bonino?

lo so, ormai Emma c'ha un'età & acciacchi vari, non è in primo piano eccetera; però di incarichi considerevoli mi pare ne abbia avuto più di qualcuno nel curriculum. e di battaglie civili ne ha fatte -e ne fa- a tonnellate

-ok, ammetto di essere leggerissimamente di parte nel citarla-

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2 hours ago, Renton said:

La domanda potrei comunque farla, anche prescindendo da cosa succede nei partiti di destra.

Be', sì, certo, ma domanderesti:

"Perché le donne nei partiti che si considerano di Sinistra non sono emerse parimenti che gli uomini?";

mentre Almadel domanda:

"Perché le donne nei partiti che si considerano di Destra sono emerse più che in quelli che si considerano di Sinistra?"

e dunque specularmente:

"Perché le donne nei partiti che si considerano di Sinistra sono emerse meno che in quelli che si considerano di Destra?".

Allora la risposta, se pur la si sappia dare, implicherà che il "soffitto di cristallo" se sia assente a Destra sia di contro presente a Sinistra:

se la infatti domanda è comparativa, anche la risposta, quale che sia, corretta o no, sarà comparativa.

Piuttosto mi domando se la linea discriminante segnata da Almadel sia quella opportuna:

Almadel infatti distingue tra partiti di Destra o di Centro Destra e partiti di Sinistra, assegnando le donne emergenti ai primi.

Ma se la linea discriminante fosse un'altra?:

ad esempio quella tra partiti recenti e partiti vecchi.

Infatti il partito della Meloni è di formazione recente e così quello della Le Pen.

Anche quello della Merkel protrebbe essere considerato recente, perché esito della fusione tra due partiti cristiani d'Oriente e d'Occidente dopo la caduta del muro di Berlino.

Farebbe eccezione la Tatcher, il cui partito non è recente, ma si sa:

gli Inglesi sono stravaganti

e per altro potrebbe averle giovato che il capo dello Stato fosse una donna:

una specie di santa patrona per le donne che volessero sfidare il primato maschile in politica.

 

26 minutes ago, Renton said:

L'articolo di @blaabaer dice che le leader di destra hanno un curriculum sulle scienze dure

Non dice che una donna di destra ha più probabilità di specializzarsi in scienze dure rispetto a una donna di altro orientamento politico

Sarebbe assolutamente inverosimile sostenere che i partiti di sinistra non dispongano di donne con lo stesso curriculum scientifico

Posto che sia davvero questo il criterio minimo per raggiungere i vertici (vale lo stesso per i leader uomini? Tutti hanno lauree STEM?)

Le donne di sinistra con lauree STEM che conosco non si occupano attivamente di politica.

Le uniche che conosco che lo fanno sono specializzate in qualcosa tipo lettere, filosofia, scienze politiche e psicologia;

quindi mi stupisce poco che si occupino principalmente di "questioni di genere".

35 minutes ago, Renton said:

Ovvero che per raggiungere i vertici in un ambiente tradizionalmente a maggioranza maschile (quello politico, partitico) conti l'approvazione maschile più che quella femminile 

(Non si parla infatti del momento di votazione democratica, in cui ogni voto vale uno, ma delle logiche interne ai partiti per cui la leadership si forma, antecedente al momento della candidatura a eventuali elezioni).

E l'approvazione maschile è più facilmente concessa a una donna che non è femminista. E le donne di destra tendono a non esserlo, o a esserlo in una declinazione conservatrice più digeribile 

Il curriculum, la eventuale visione d'insieme, sono secondari, come è secondario che si tratti di un manipolo di camerati o di compagni

Anche io lo credo.

Penso anche che sia normale, dipende però da cosa intendiamo con "femminista".

 

Molte persone che arrivano nei partiti di Sinistra provengono dall'associazionismo e non dalle fila del partito.

Si tratta di militanti che si occupano di temi specifici e che quindi non ambiscono alla leadership.

Se ti hanno candidato perché sei presidente di Legambiente o di Arcigay, rimarrai in quegli ambiti.

 

La leader di Rifondazione Comunista della mia città è indiscutibilmente femminista,

ma si è sempre occupata principalmente di diritto alla casa e di Gruppi di Acquisto Popolare

e questo non l'ha mai fatta percepire come rappresentante di una "minoranza".

 

3 hours ago, freedog said:

e però come te la spiegheresti la Bonino?

La Bonino è indiscutibilmente la donna - non di destra - più influente della politica italiana,

per quanto sia in discussione se i Radicali siano o meno di sinistra, lei davvero ambiva alla leadership.

Ed è anche riuscita a ottenere un ampio consenso proprio esponendosi su temi femministi,

solo che era a capo di un partito microscopico e con una storia ambigua per chi vota a sinistra.

2 hours ago, Almadel said:

Le donne di sinistra con lauree STEM che conosco non si occupano attivamente di politica.

Le uniche che conosco che lo fanno sono specializzate in qualcosa tipo lettere, filosofia, scienze politiche e psicologia;

quindi mi stupisce poco che si occupino principalmente di "questioni di genere".

Quoto solo per dire che non vedo alcun collegamento logico tra l'avere una laurea STEM e lo sviluppare un programma politico di interesse generale e tra l'avere una laurea in ambito umanistico e lo sviluppare preferenzialmente interesse in un ambito settoriale.

Mi sembra che abbiamo preso un dato dell'articolo postato prima da @blaabaer (il fatto che molte donne leader attuali abbiano laurea STEM) e che adesso ci si stia ricamando sopra, sia invertendo cause ed effetti (una donna ha evidentemente bisogno di una laurea STEM per fare carriera in politica) sia creandone di falsi (le lauree STEM assicurerebbero lo sviluppo di una visione più globale, mentre quelle umanistiche produrrebbero più facilmente persone con la mente chiusa all'interno di settori limitati)

Oltre a essere tutte conclusioni poco giustificabili dal punto di vista logico, perché studiare astrofisica non ti prepara di più a far fronte politicamente a una crisi economica di quanto lo faccia studiare filologia romanza, e le lauree STEM non sono meno settorializzate di quelle umanistiche (anzi, casomai è il contrario), c'è pure il fatto che le lauree più coerenti con la carriera politica non sono STEM, ma casomai giurisprudenza, economia, scienze politiche, della comunicazione.

E scusa se insisto ma 'sta cosa che si cerca di dar la colpa alle donne di sinistra dal basso per il fatto di non raggiungere mai i vertici di partito mi sembra un modo per non cercare le ragioni più profonde, troppo facile dire che la colpa è loro che non sono in grado.

2 hours ago, Almadel said:

Penso anche che sia normale, dipende però da cosa intendiamo con "femminista".

Mi riferisco al fatto di prendere a cuore le questioni femministe anche politicamente, che non vuol dire per forza non occuparsi di nient'altro, vuol dire metterle sul piatto. Io non ho mai militato in movimenti femministi attivamente, però vedo come reagisce il militante di sinistra medio quando si parla di diritti di determinate minoranze, tipo di discriminazioni sul lavoro, eccetera. Lui ti risponde che sono discorsi divisivi, problemi borghesi, che i diritti LGBT+ distraggono dal vero fine che è l'abbattimento del sistema capitalistico, che prima bisogna abbattere quello, e se ne parlerà in seguito (e quindi... mai, realisticamente, scusa la schiettezza) Ed è la stessa polemica che oppone il comunismo di vecchia scuola con le femministe dagli anni 70 (in realtà pure da Lenin, a quanto ne so io). E vedo la frustrazione di quei pochi militanti trans comunisti che parlano di discriminazione sul lavoro delle minoranze, perché nessuno se li caga all'interno del loro stesso ambiente, perchè non sono problemi che toccano il compagno medio; poi però lo stesso compagno si lamenta del fatto che queste persone smettano di militare con i comunisti e trasmigrino nelle associazioni più specifiche LGBT+, perché ti devi concentrare sulla lotta al capitale, allora vedi che avevo ragione che la causa LGBT+ distrae dalla lotta? Non siete veri compagni, bla bla bla

Cioè io non sarei affatto stupito se militanti di sinistra femministe si ritrovassero segate in questi ambienti, perché sono ambienti ostili onestamente, poi in linea di massima una donna femminista può fare anche carriera nel partito, come può farla un gay o un trans, ma è meglio se non rompe il cazzo con i diritti della sua minoranza, cioè fai la donna, fai il trans, fai il gay, ma fallo fuori dal partito, non mescolarlo con la politica

E chi è che più facilmente non mescola il suo essere donna, gay, trans, con la politica? La donna, il gay, il trans di destra – che anzi, guardacaso, tendenzialmente offrono visioni più rassicuranti, vedrai ad esempio il trans di destra che dirà che trova ridicole quelle battaglie politiche, che è tutto vittimismo... ecco, lui ha più chance di fare carriera

2 hours ago, Almadel said:

La Bonino è indiscutibilmente la donna - non di destra - più influente della politica italiana

Quoto solo per dire che la Bonino ha una laurea umanistica 

Edited by Renton
48 minutes ago, Renton said:

Lui ti risponde che sono discorsi divisivi, problemi borghesi, che i diritti LGBT+ distraggono dal vero fine che è l'abbattimento del sistema capitalistico (...) E vedo la frustrazione di quei pochi militanti trans comunisti che parlano di discriminazione sul lavoro delle minoranze, perché nessuno se li caga all'interno del loro stesso ambiente, perchè non sono problemi che toccano il compagno medio

Io lascerei perdere chi parli convintamente di voler abbattere il sistema capitalistico 🙂 cioè sono proprio parole in libertà nel 2022 in Italia...

52 minutes ago, Renton said:

Quoto solo per dire che non vedo alcun collegamento logico tra l'avere una laurea STEM e lo sviluppare un programma politico di interesse generale e tra l'avere una laurea in ambito umanistico e lo sviluppare preferenzialmente interesse in un ambito settoriale

Ovvio; più sopra si parlava di quel che si osserva (es, donne di sinistra che acquisiscono una certa rilevanza mediatica su temi molto specifici), non di consequenzialità logica. 

 

1 hour ago, schopy said:

Io lascerei perdere chi parli convintamente di voler abbattere il sistema capitalistico

Ma è chiaro che lo lascio perdere, resta il fatto che però questo è il modo di ragionare diffuso, che tu sia camerata o compagno, la regola generale è che se il problema non tocca te allora è una cazzata, peccato che queste cazzate non siano, e il compagno trans che è a rischio o di licenziamento o di demansionamento o di mobbing perché non ci sono specifiche tutele, come la donna che resta incinta... senza lavoro ti attacchi alla canna del gas, non sono questioni da borghesi, sono questioni di sopravvivenza, ma il militante medio di partito queste cose non le vede, si irrita e basta a sentir parlare di donne, gay e trans, e la colpa è ovviamente tua perché perdi tempo con questioni che non riguardano lui direttamente, quindi non voterà mai per te se insisti a parlarne, non importa quanto sei in gamba. E alla fine ciò che voglio dire è che questa corona da paladino dei diritti civili che si mettono in testa gli uomini di sinistra, in opposizione alla destra retriva, è una gran cazzata, l'uomo medio di sinistra è maschilista e omotransfobico tanto quanto il leghista, solo che non lo dice apertamente 

Edited by Renton
14 minutes ago, Renton said:

l'uomo medio di sinistra è maschilista e omotransfobico tanto quanto il leghista, solo che non lo dice apertamente 

Può pur essere, ma se gli elettori di quell'area che possiamo definire Destra nazionalista in Italia votano la Meloni, che è donna ed anche femminile (non come la Merkel....😉), allora essi non sono maschilisti come invece sono per lo più gli elettori della Lega apertamente e  gli elettori della Sinistra occultamente?

D'altronde è oggettivamente difficile dare del maschilista ad un elettore che voti una donna già capo del suo partito e candidata a capo del governo del suo Stato.

1 hour ago, Renton said:

Mi riferisco al fatto di prendere a cuore le questioni femministe anche politicamente, che non vuol dire per forza non occuparsi di nient'altro, vuol dire metterle sul piatto. Io non ho mai militato in movimenti femministi attivamente, però vedo come reagisce il militante di sinistra medio quando si parla di diritti di determinate minoranze, tipo di discriminazioni sul lavoro, eccetera. Lui ti risponde che sono discorsi divisivi, problemi borghesi, che i diritti LGBT+ distraggono dal vero fine che è l'abbattimento del sistema capitalistico, che prima bisogna abbattere quello, e se ne parlerà in seguito (e quindi... mai, realisticamente, scusa la schiettezza) Ed è la stessa polemica che oppone il comunismo di vecchia scuola con le femministe dagli anni 70 (in realtà pure da Lenin, a quanto ne so io). E vedo la frustrazione di quei pochi militanti trans comunisti che parlano di discriminazione sul lavoro delle minoranze, perché nessuno se li caga all'interno del loro stesso ambiente, perchè non sono problemi che toccano il compagno medio; poi però lo stesso compagno si lamenta del fatto che queste persone smettano di militare con i comunisti e trasmigrino nelle associazioni più specifiche LGBT+, perché ti devi concentrare sulla lotta al capitale, allora vedi che avevo ragione che la causa LGBT+ distrae dalla lotta? Non siete veri compagni, bla bla bla

Ma perché stai parlando di partiti comunisti che prenderanno l'uno per cento, se va bene?

A me questi discorsi teorici tra compagni interessano, ma fino a un certo punto.

Pragmaticamente mi interessa solo quello che fa e che dice il PD, perché è da lui che discende la mia qualità della vita.

Se una persona trans è davvero interessata alle condizioni di lavoro della sua categoria, deve iscriversi alla CGIL.

Poi sarà la CGIL che al congresso del PD presenterà una mozione a riguardo.

Se le sta in culo il PD perché è una vera comunista, si iscriverà ai COBAS e romperà le palle in fabbrica con dei picchetti,

coinvolgendo le associazioni LGBT per fare pressioni sul datore di lavoro.

Questo è almeno quello che consiglierei a mio marito se ricevesse mobbing sul luogo di lavoro.

2 hours ago, Renton said:

(le lauree STEM assicurerebbero lo sviluppo di una visione più globale, mentre quelle umanistiche produrrebbero più facilmente persone con la mente chiusa all'interno di settori limitati)

Mi riferisco al fatto che molte donne di sinistra con lauree umanistiche

siano interessate prevalentemente alle questioni di genere.

E questo potrebbe portarle a specializzarsi in quell'ambito a discapito di altri.

Come ho detto non è una questione tipicamente femminile, ne soffronto anche le persone LGBT.

Keynes era risaputamente bisessuale, ma era laureato in economia non in "studi di genere".

 

In generale ci sono pochissimi maschi nella politica italiana ad avere lauree adeguate al loro ruolo.

Così su due piedi mi vengono in mente solo Prodi e Draghi (e Draghi è un tecnico).

 

A me infastidisce molto che la carriera di donne e di LGBT di sinistra

si fermino al ministero della Pari Opportunità.

C'è un'eccezione: il premier socialista gay del Belgio, Elio di Rupo.

Vuoi indovinare in cosa si è laureato? In chimica :D

(Se Alessandro Zan farà mai carriera, sappiate che è un ingegnere

e a Padova non ha fatto l'Assesore alle Pari Opportunità, ma all'Urbanistica...)

 

Quindi sì, la specializzazione in questioni di genere è una zavorra.

Centrare la propria attività politica sulla propria identità va bene per l'associazionismo,

ma ti azzoppa quando vuoi fare politica di partito: perché manchi della dote essenziale del leader.

E la dote essenziale è quella della mediazione tra le varie correnti.

 

Riguardo alla mediazione tra correnti: i due presidenti di regione gay (dichiarati) di Puglia e Sicilia

avevano in comune la caratteristica di essere cattolicissimi.

Quindi tenevano insieme due anime in contrasto della Sinistra.

 

La forza con cui molte persone di sinistra rivendicano la centralità della loro identità nell'agire politico

ci classifica come "faziose" e non come possibili mediatrici, ma come una delle parti tra cui mediare.

 

2 hours ago, Almadel said:

Ma perché stai parlando di partiti comunisti che prenderanno l'uno per cento, se va bene?

Perché non credo minimamente che chi milita nei partiti di centrosinistra sia diverso, semplicemente ti risponderà con argomenti più da democristiano quindi senza blablabla sulla lotta di classe e sul capitale eccetera, ma sempre con fondamentale disinteresse verso le problematiche che ti riguardano e con vago fastidio per la tua espressione facciale angosciata che interpreterà come vittimista 

2 hours ago, Almadel said:

Se una persona trans [...] Questo è almeno quello che consiglierei a mio marito se ricevesse mobbing sul luogo di lavoro.

Tutti consigli legittimi e pratici ma adesso si parlava di militanza in un partito, no? Ci sarà la persona che ha bisogno di rivolgersi al sindacato e lo fa nella speranza di arginare il danno che sta subendo nell'immediato, ma comunque milita pure in un partito perché ci sono ideali politici in cui crede e per i quali vuole impegnarsi eccetera eccetera, di questo si parlava, di carriera in politica, partendo dalla militanza – o almeno  di questo parlavo io – quindi mette sul piatto queste questioni che riguardano anche lei, perché spera di portarle avanti come militante col suo partito, cioè in una cornice politica più ampia e ideologicamente orientata, fine, lineare

Perché tu militi in un partito presumo nella convinzione che la politica sia un mezzo per risolvere problemi concreti e migliorare le condizioni di vita, giusto? Mi sbaglio?

2 hours ago, Almadel said:

Keynes era risaputamente bisessuale, ma era laureato in economia non in "studi di genere".

Gesù ma nessuno in Italia è laureato in studi di genere, non esiste la facoltà di studi di genere, non esiste l'indirizzo, la cattedra, l'insegnamento, è già grassa se qualche professore isolato mette un testo in un corso per la sezione dei crediti liberi

Pare che per te ci siano le persone che prendono lauree standard e poi ci sian gli sgallettati che fanno studi di genere diventando ipersettoriali 

Boh

Poi certo che la laurea in economia è più adeguata alla carriera politica rispetto a Lettere, in linea di massima (meglio ancora sarebbe giurisprudenza) ma non è che se fai Lettere e scrivi la tesi su Mary Wallstonecraft allora automaticamente hai la laurea in "femminismo", hai la laurea in Lettere e hai fatto gli stessi esami del destrorso che ha fatto la tesi su Jünger

2 hours ago, Almadel said:

Quindi sì, la specializzazione in questioni di genere è una zavorra

Di cui nessuno si sta facendo carico perché non esiste

2 hours ago, Almadel said:

La forza con cui molte persone di sinistra rivendicano la centralità della loro identità nell'agire politico

Sti gran cazzi per me se un partito non si prende carico della questione trans sul lavoro non mi scomodo neanche ad alzare il culo dalla sedia per fare la tessera, ma che ci dovrei andare a fare a un'assemblea di partito a perdere tempo con gente a cui non frega un cazzo di che fine facciamo noi e ci tratta come deficienti? Io coinvolto come chiunque altro in tematiche di interesse generale ma se sono una persona trans, e (ipoteticamente) la mattina vengo sospeso al lavoro, oppure passo il pomeriggio a battere sulla superstrada pur avendo una specializzazione in diritto internazionale perché nessuno mi assume, la sera non vado certo in sede a farmi dire che noi LGBT siamo troppo divisivi troppo identitari gnigni ci sono problemi più seri basta con queste robe da woke

E io non sono laureato su questioni di genere

Non è questione di specializzazione 

È questione di piramide dei bisogni

È questione che per trascendere completamente dai tuoi problemi specifici di minoranza o di categoria devi sentirti il culo al caldo, e se non ti senti il culo al caldo è un problema che non dipende da te, e mi dà fastidio che questo sia trattato come una specie di vezzo nostro che dovremmo superare perchè non fa abbastanza leadership

Non tutti abbiamo la predisposizione al martirio e non tutti vogliamo far la fine di Alan Turing

Grande matematico, s'è occupato di questioni di utilità generale, mica s'è messo a fare militanza gay... 

E infatti si vede come la società lo ha ringraziato 

No amo 

Edited by Renton
AndrejMolov89
9 hours ago, Renton said:

Mi sembra che abbiamo preso un dato dell'articolo postato prima da @blaabaer (il fatto che molte donne leader attuali abbiano laurea STEM) e che adesso ci si stia ricamando sopra, sia invertendo cause ed effetti (una donna ha evidentemente bisogno di una laurea STEM per fare carriera in politica) sia creandone di falsi (le lauree STEM assicurerebbero lo sviluppo di una visione più globale, mentre quelle umanistiche produrrebbero più facilmente persone con la mente chiusa all'interno di settori limitati)

Oltre a essere tutte conclusioni poco giustificabili dal punto di vista logico, perché studiare astrofisica non ti prepara di più a far fronte politicamente a una crisi economica di quanto lo faccia studiare filologia romanza, e le lauree STEM non sono meno settorializzate di quelle umanistiche (anzi, casomai è il contrario), c'è pure il fatto che le lauree più coerenti con la carriera politica non sono STEM, ma casomai giurisprudenza, economia, scienze politiche, della comunicazione.

E scusa se insisto ma 'sta cosa che si cerca di dar la colpa alle donne di sinistra dal basso per il fatto di non raggiungere mai i vertici di partito mi sembra un modo per non cercare le ragioni più profonde, troppo facile dire che la colpa è loro che non sono in grado.

Quoto un po´. La differenza sta nel metodo scientifico alla base delle decisioni politiche e capacitá di leggere i dati e farsi un idea "obbiettiva". Diciamo che per fare il politico serve avere tutte due le parti, in Italia si é storicamente favorito dare voce solo agli umanisti e giuristi.

 

Per quanto riguarda le donne leader di sinistra, la mia risposta di pancia é la seguente: é per la stessa ragione per cui non esistono leader gay. I partiti di sinistra italiani fanno molte operazioni di facciata, e mettono magari donne in posizioni chiave, ma solo per fare virtue signalling. Ma il potere rimane sempre nei soliti circoli e non vogliono condividerlo.

7 hours ago, Renton said:

Sti gran cazzi per me se un partito non si prende carico della questione trans sul lavoro non mi scomodo neanche ad alzare il culo dalla sedia per fare la tessera (...)

Capisco lo sconforto, ma il problema non rimane comunque tuo...?

2 hours ago, AndrejMolov89 said:

La differenza sta nel metodo scientifico alla base delle decisioni politiche e capacitá di leggere i dati e farsi un idea "obbiettiva".

Quindi se uno non ha studiato una materia scientifica prenderà sempre fischi per fiaschi? 😅

9 hours ago, Almadel said:

Ma perché stai parlando di partiti comunisti che prenderanno l'uno per cento, se va bene?

A me questi discorsi teorici tra compagni interessano, ma fino a un certo punto

A me non più 🙂 noto tra i vetero comunisti una totale mancanza di consapevolezza degli attuali processi economici, parlano del mondo come se fosse lo stesso di Marx...

2 hours ago, AndrejMolov89 said:

 in Italia si é storicamente favorito dare voce solo agli umanisti e giuristi.

In Italia la politica è vista come un rimpiego.

Se hai una laurea in chimica, fai il chimico e non il politico.

2 hours ago, AndrejMolov89 said:

Per quanto riguarda le donne leader di sinistra, la mia risposta di pancia é la seguente: é per la stessa ragione per cui non esistono leader gay. I partiti di sinistra italiani fanno molte operazioni di facciata

Questo pensiero non è contraddittorio?

La Destra come operazione di facciata mette donne leader

e la Sinistra come operazione di facciata mette

femministe alle Pari Opportunità?

Cioè - per la stessa ipocrisia - fanno due cose opposte? :D

6 hours ago, Renton said:

Perché non credo minimamente che chi milita nei partiti di centrosinistra sia diverso, semplicemente ti risponderà con argomenti più da democristiano quindi senza blablabla sulla lotta di classe e sul capitale eccetera, ma sempre con fondamentale disinteresse verso le problematiche che ti riguardano e con vago fastidio per la tua espressione facciale angosciata che interpreterà come vittimista 

Molte delle energie spese dal PD in questi anni (e dei rischi per i loro governi)

sono state per unioni civili, DDL Zan e Ius Scholae.

Ed è proprio su questo che viene attaccato dalla Destra,

anche perché - sotto il profilo economico - destra e sinistra condividono lo stesso programma: quello di Draghi.

Non solo non vedo questo benaltrismo nel PD, ma anzi i diritti civili sono l'unico margine di manovra che ha.

6 hours ago, Renton said:

È questione che per trascendere completamente dai tuoi problemi specifici di minoranza o di categoria devi sentirti il culo al caldo, e se non ti senti il culo al caldo è un problema che non dipende da te, e mi dà fastidio che questo sia trattato come una specie di vezzo nostro che dovremmo superare perchè non fa abbastanza leadership

Non pare che si stiamo capendo.

Il problema non è affatto che il PD non ascolta le persone trans,

il problema è che le persone trans per la "piramide dei bisogni"

vogliono occuparsi solo di questioni trans.

Tralasciando le persone LGBT - che sono comunque troppo poche per fare statistica -

evidentemente è un problema che hanno anche le donne, che poche non sono.

La donna di sinistra non raccoglie le istanze di tutte le correnti e cerca di fare una sintesi

è essa stessa una corrente - quella femminista - e lascia che sia un uomo a fare da mediatore.

Che una persona LGBT sia incapace di astrarsi dai suoi bisogni primari, ci sta.

Che le donne delle sinistra europea non ci riescano, è molto strano.

 

E soprattutto perché solo in Europa?

Qualunque riposta diamo si scontra contro questa eccezionalità.

Altrove non solo spesso le donne guidano la sinistra, ma non ci sono neppure donne leader di destra.

(Siamo lontanissimi da immaginare uno scontro Clinton-Trump o Roussef-Bolsonaro a sessi invertiti,

analogo a un Macron-Le Pen o Merkel-Schroeder o Letta-Meloni o Corbyn-May).

C'è un fattore culturale che stiamo trascurando,

che per le donne di destra può essere la paura dell'immigrazione;

ma per le donne di sinistra rimane misterioso.

3 hours ago, AndrejMolov89 said:

I partiti di sinistra italiani fanno molte operazioni di facciata, e mettono magari donne in posizioni chiave, ma solo per fare virtue signalling. Ma il potere rimane sempre nei soliti circoli e non vogliono condividerlo.

Questa tuttavia può essere una risposta alla domanda 

"Perché le donne nei partiti che si considerano di Sinistra non sono emerse parimenti che gli uomini?";

mentre non risponde alla domanda di Almadel, che è:

"Perché le donne nei partiti che si considerano di Destra sono emerse più che in quelli che si considerano di Sinistra?"

e dunque consequenzialmente:

"Perché le donne nei partiti che si considerano di Sinistra sono emerse meno che in quelli che si considerano di Destra?".

5 minutes ago, Almadel said:

La Destra come operazione di facciata mette donne leader

e la Sinistra come operazione di facciata mette

femministe alle Pari Opportunità?

Cioè - per la stessa ipocrisia - fanno due cose opposte? :D

La soluzione potrebbe essere che la Destra non fa un'operazione di facciata con le donne, al contrario che la Sinistra, e perciò le donne della Destra emergono e prevalgono.

Edited by Mario1944
12 minutes ago, schopy said:

Capisco lo sconforto, ma il problema non rimane comunque tuo...?

Mio e della mia categoria di appartenenza, e mi sembrava di aver già chiarito che sono consapevole che non freghi un cazzo a nessuno tranne che a noi

Quindi domanda inutile la tua

17 minutes ago, Renton said:

Mio e della mia categoria di appartenenza, e mi sembrava di aver già chiarito che sono consapevole che non freghi un cazzo a nessuno tranne che a noi

Non è proprio così 😅 qualcosa sulle carriere alias nella scuola e nel lavoro già si sta facendo, non sarà breve o semplice ma è un inizio.

37 minutes ago, Saramandasama said:

insegnamenti sui gender studies non si può dire non ci siano 

Posto che non sono diffusi da molto tempo, solitamente si tratta di insegnamenti integrativi, non indispensabili al corso di laurea...

3 hours ago, AndrejMolov89 said:

in Italia si é storicamente favorito dare voce solo agli umanisti e giuristi.

Io credo che obbiettivamente la giurisprudenza sia più utile di qualsiasi altra disciplina per sapere dove mettere le mani

Non credo comunque che questo distingua una persona adeguata alla leadership da una che non lo è

A voler essere proprio fiscali a fare la differenza in questo sono le capacità retoriche, la laurea puoi tranquillamente non averla

13 minutes ago, Almadel said:

Non solo non vedo questo benaltrismo nel PD, ma anzi i diritti civili sono l'unico margine di manovra che ha.

E allora dove starebbe il problema di avere come leader di partito una persona che incarna proprio una categoria direttamente interessata a quei diritti civili? Se tanto tu dici che quello è l'unico margine di manovra.

25 minutes ago, Almadel said:

Il problema non è affatto che il PD non ascolta le persone trans, il problema è che le persone trans per la "piramide dei bisogni" vogliono occuparsi solo di questioni trans.

Non ci sarebbe alcun bisogno di insistere su questo e quest'altro bisogno urgente se ci si potesse mettere le mani, la persona trans può avere laurea in economia o in giurisprudenza come chiunque altra, peccato che in tutti questi anni la tematica del lavoro non sia mai stata neanche sfiorata, e la questione della rettifica anagrafica non sia stata mai presa in carico politicamente, è stata "risolta" nei tribunali. È stato proposto il DDL Zan: che con tutto l'affetto è più simbolico che pratico

Pare quasi che il DDL Zan sia quel poco che basta per poter dire che il tuo partito si occupa di diritti civili, ma gli equilibri di potere devono restare gli stessi, e soprattutto non si deve esagerare 

38 minutes ago, Almadel said:

Che una persona LGBT sia incapace

Non capisco comunque perché sene debba fare una questione di incapacità della persona e non di meccanismi ambientali 

Non credo che Salvini sia una persona cognitivamente più capace di avere sguardo d'insieme di chiunque sia transgender, eppure lui è leader di partito

42 minutes ago, Almadel said:

Tralasciando le persone LGBT - che sono comunque troppo poche per fare statistica -

evidentemente è un problema che hanno anche le donne, che poche non sono.

Te la rigiro: tralasciando le persone che sono troppo poche (e sarebbe quindi tranquillamente spiegabile anche col fattore statistico ilfatto che nessuno di loro stiaai vertici)

Evidentemente è un problema che NOI ABBIAMO anche CON le donne che al contrario sono il 50% della popolazione e quindi la loro assenza è un elefante nella stanza

Tra parentesi un problema che riguarda ben il 50% della popolazione potrebbe tranquillamente essere considerato di interesse generale 

Se non fosse che psicologicamente non viene recepito così 

Eppure ad esempio un decreto che si applicherebbe ad esempio solo aepersone assunte con un determinato contratto potrebbe riguardare una percentuale pure inferiore della popolazionema verrebbe considerato generale

 

25 minutes ago, schopy said:

Non è proprio così 😅 qualcosa sulle carriere alias nella scuola e nel lavoro già si sta facendo

Infatti non c'entrano assolutamente niente i partiti con la promozione delle carriere alias 

La carriera alias è una pratica il cui primo formato in Italia credo sia stato proposto o da GenderLens, o da Agedo... In ogni caso da realtà associative. Le scuole e le università prendono spunto per integrarla nel regolamento interno a loro discrezione, per la questione della autonomia scolastica.

Nessun partito si sta occupando della questione

1 hour ago, Saramandasama said:

SPS/07 Sociologia generale 

1 hour ago, Saramandasama said:

L-LIN/10 Letteratura inglese

1 hour ago, Saramandasama said:

M-FIL/03 Filosofia morale 

 

Saramandasama

Il titolo del corso resta sempre “gender studies”. (Il codice serve più che altro per chi vuole insegnare e per questioni burocratiche) Non dimentichiamo che in 15 anni avranno eliminato decine di discipline . E fatti confluire molti insegnamenti in altri. Quindi se alcuni sopravvivono come argomenti specifici, non è poco. E non significa che non possano diventare focus di studio.
 

http://www.genus.unict.it
Qua si parla esplicitamente di “insegnamento gender studies” anche se il settore scientifico disciplinare è di lingue. Ma la ciccia è quella. Sei laureato in lingue con specializzazione in gender studies.

AndrejMolov89
3 hours ago, Almadel said:

In Italia la politica è vista come un rimpiego.

Se hai una laurea in chimica, fai il chimico e non il politico.

Questo pensiero non è contraddittorio?

La Destra come operazione di facciata mette donne leader

e la Sinistra come operazione di facciata mette

femministe alle Pari Opportunità?

Cioè - per la stessa ipocrisia - fanno due cose opposte? :D

Molte delle energie spese dal PD in questi anni (e dei rischi per i loro governi)

sono state per unioni civili, DDL Zan e Ius Scholae.

Ed è proprio su questo che viene attaccato dalla Destra,

anche perché - sotto il profilo economico - destra e sinistra condividono lo stesso programma: quello di Draghi.

Non solo non vedo questo benaltrismo nel PD, ma anzi i diritti civili sono l'unico margine di manovra che ha.

Non pare che si stiamo capendo.

Il problema non è affatto che il PD non ascolta le persone trans,

il problema è che le persone trans per la "piramide dei bisogni"

vogliono occuparsi solo di questioni trans.

Tralasciando le persone LGBT - che sono comunque troppo poche per fare statistica -

evidentemente è un problema che hanno anche le donne, che poche non sono.

La donna di sinistra non raccoglie le istanze di tutte le correnti e cerca di fare una sintesi

è essa stessa una corrente - quella femminista - e lascia che sia un uomo a fare da mediatore.

Che una persona LGBT sia incapace di astrarsi dai suoi bisogni primari, ci sta.

Che le donne delle sinistra europea non ci riescano, è molto strano.

 

E soprattutto perché solo in Europa?

Qualunque riposta diamo si scontra contro questa eccezionalità.

Altrove non solo spesso le donne guidano la sinistra, ma non ci sono neppure donne leader di destra.

(Siamo lontanissimi da immaginare uno scontro Clinton-Trump o Roussef-Bolsonaro a sessi invertiti,

analogo a un Macron-Le Pen o Merkel-Schroeder o Letta-Meloni o Corbyn-May).

C'è un fattore culturale che stiamo trascurando,

che per le donne di destra può essere la paura dell'immigrazione;

ma per le donne di sinistra rimane misterioso.

Mah non le trovo molto contradditorie. Semplicemente vi é una classe dirigente a sinistra che difficilmente si fa fare le scarpe. E il corsus honorem del partito é fatto in modo per produrre una immensa marea di imbecilli lecca piedi e privi di visione. Non ho una visione sinceramente sulle politiche donne di destra, ma a sinistra, che é una realtá che per lo meno ho avuto a che fare si ha la tendenza di non creare politici a tutti tondo, ma funzioni per certi argomenti. Quindi hai Zan che si occupa di gays - ma non di ecologia, o altri temi ambientali - hai altri che si occupano delle loro sotto sezioni minoranza -vedasi la Kyenge -. La mia interpretazione é che nei partiti maggioritari di sinistra si tenda a circoscrivere le minoranze in orticelli specifici, e anche le donne, questo perché tendenzialmente si fa un operazione di facciata che non metta in discussione la leadership. Ed infatti puntualmente dove le amministrazioni o anche associazioni locali funzionano, non appena la classe dirigente diparte per altri lidi chi é stato educato in seno a quelle realtá é un completo imbecille senza visione (vedasi l´ASU).

Questa é solo un mio commento di pancia, eh, dato da quello che ho visto, ed é meglio non generalizzare, ci tengo a sottolinearlo per far si che quel che scrivo venga preso per quel che é.

Bisognerebbe profilare come si presentano le donne di destra, quali ruoli hanno all´interno dell´ideologia di partito, e di come la loro figura di leader si distanzia dall´idea di donna prodotta dalla loro ideologia. Magari si puo´ legittimante chiedere se la Meloni o la Tatcher vengano considerate donne all´interno del partito.

@Saramandasama

Non ho mai scritto che non possano diventare focus di studio, e ci mancherebbe, ho scritto che non esiste un corso di laurea in studi di genere, né un un indirizzo con questo nome, né una cattedra nello specifico, con ciò intendendo che non esiste nell'Università italiana un settore scientifico-disciplinare dedicato agli studi di genere, come invece esiste in alcune università straniere, sicché un laureato italiano, a meno che non abbia fatto studi all'estero, non possiede questa specializzazione.

La questione non ha rilevanza solo per chi insegna, ma anche per lo studente, nel senso che se uno studente avesse l'aspirazione di studiare, chessò, la storia del femminismo, deve sapere che non c'è un corso di studi che garantisca la presenza di questo ambito di interesse; ci può essere come no, ci può essere per un A.A. e quello dopo no, quindi deve controllare che in quella facoltà ci sia un professore che incidentalmente lo fa, e sperare che non vada in pensione. 

Non è come iscriversi a Filosofia nella speranza di trovare un corso di storia della filosofia medievale, perché in quel caso sai per certo che lo troverai.

È più come iscriversi a Filosofia e voler studiare storia della filosofia islamica

Con la differenza che è più facile trovare il corso di filosofia islamica piuttosto che quello in studi di genere imho

53 minutes ago, Saramandasama said:

Sei laureato in lingue con specializzazione in gender studies.

Nello stesso senso nel quale io sono laureato in filosofia con specializzazione in filosofia islamica allora, nel senso che per l'appunto non sono specializzato formalmente in un bel cazzo perché non sta scritta da nessuna parte questa presunta specializzazione, io ho solo messo 12 cfu in un corso che tecnicamente era di filosofia medievale e che però era retto da una luminare sulla trasmissione dei testi filosofici dal greco all'arabo e quindi il titolo del suo corso era "Storia della filosofia araba medievale", ma non esiste una specializzazione simile. Posso dire "mi sono specializzato in questo" solo in senso informale e solo perché a noi italiani piace parlare in modo pomposo, ma allo stesso livello potevo essermi specializzato in "Heidegger"

 

Edited by Renton
Saramandasama

@Renton

Non è detto. Quando vedi persone laureate in lingua e letteratura( senza aver fatto un percorso in traduzione/ traduttologia/ interpretariato e similia), addottorate in letteratura che insegnano traduzione specialistica(alla magistrale) capisci che in Italia è tutto possibile. Questo per ritornare alla ripartizione alla cazzo di cane dei settori disciplinari. 

Perché tu non hai continuato. Se avessi portato avanti i tuoi studi in un dottorato in islamistica( il tuo limite sarebbe stato quello di recuperare le annualità di lingua e forse storia) avresti potuto accedere a qualche insegnamento accademico nell’ambito della tua specializzazione.

Comunque in ambito storico e sociologico c’è parecchia roba sui gender studies

https://www.unimi.it/en/education/degree-programme-courses/2021/history-women-and-gender-identity

Gender studies

I diplomati e le diplomate in Gender studies spesso trovano un impiego nell’amministrazione pubblica o nelle organizzazioni a favore dell’uguaglianza di genere. Esistono posti di lavoro nei settori delle pari opportunità, della promozione della carriera delle donne, delle risorse umane, del lavoro sociale specifico per genere o della formazione degli adulti e degli insegnanti. Va precisato tuttavia che il numero di impieghi in questo campo è limitato.

https://www.orientamento.ch/dyn/show/48704

Edited by Saramandasama
1 hour ago, Saramandasama said:

Perché tu non hai continuato. Se avessi portato avanti i tuoi studi in un dottorato in islamistica (il tuo limite sarebbe stato quello di recuperare le annualità di lingua e forse storia) avresti potuto accedere a qualche insegnamento accademico nell’ambito della tua specializzazione.

No no, fermo

Continuando o fermandosi, non sarebbe cambiato nulla relativamente ai settori disciplinari implicati, io mi sono tecnicamente laureato con una tesi in M-FIL/08, cioè in storia della filosofia medievale, ma di fatto avendo bisogno di recarmi a Orientalistica per farmi dei corsi in L-OR/12, cioè in lingua e letteratura araba (sennò non  sarei stato in grado). Infatti il mio correlatore era il professore di arabo.

Sono entrambi SSD affini al tema della mia tesi, ma non è che L-OR/12 lo sia di più rispetto a M-FIL/08, sono distanti (o vicini, a seconda) nella stessa misura rispetto a quello che ho scelto io: in M-FIL/08 fixa di più Tommaso D'Aquino rispetto alla scuola di al-Kindi, pur essendo entrambi filosofi collocati temporalmente nel medioevo, perché tradizionalmente con filosofia medievale si intende quella europea, e quella araba solo nella misura in cui ha fatto da tramite con la greca tramettendoci testi andati dispersi attraverso le traduzioni arabe; mentre in L-OR/12 fixa di più Imru l-Qays il poeta della Jahiliyya piuttosto che l'eredità neoplatonica in Avicenna, pur essendo entrambi autori arabofoni, perché il primo è "letteratura" e il secondo è "filosofia", quindi aspettarsi Avicenna in L-OR/12 è come aspettarsi Hegel a letteratura tedesca. 

Se avessi voluto continuare non so se avrei potenzialmente potuto scegliere Orientalistica, forse è vero che avrei dovuto integrare con qualche esame, ma non avevo alcun interesse nel farlo, avrei preferito rimanere in ambito filosofico

Comunque non c'entra niente il fatto che abbia smesso, le SSD quelle sono e quelle restano

 

Edited by Renton
On 7/9/2022 at 3:12 PM, AndrejMolov89 said:

Bisognerebbe profilare come si presentano le donne di destra, quali ruoli hanno all'interno dell'ideologia di partito, e di come la loro figura di leader si distanzia dall'idea di donna prodotta dalla loro ideologia. Magari si può legittimante chiedere se la Meloni o la Tatcher vengano considerate donne all'interno del partito.

Ipotizzo che da destra ti risponderanno che ha poca importanza che siano donne; sosterranno che se hanno fatto carriera è grazie alle loro capacità, che ciò dimostra che il genere non ostacola il raggiungimento del successo, che preoccuparsi delle "donne in quanto donne" significa implicitamente ammetterne l'inferiorità, che le quote rosa non sono la soluzione al problema dell'impiego femminile, eccetera...

Edited by schopy
  • 4 weeks later...
9 minutes ago, marco7 said:

E siccome il simbolo elettorale c'è lo mette Emma, Calenda o la pianta, o sta zitto e pippa, oppure s'attacca a sto ciufolo 

Non c'entra niente chi ha più voti nei sondaggi ora.

Per presentare le liste, o si accorpa ad un simbolo già presente in parlamento ora o deve raccogliere un fottio di firme validate dal notaio (qualche decina di migliaia,  se non sbaglio) entro ferragosto,  se vuole fare il cane sciolto che corre da solo. Praticamente impossibile

E visto che +Europa resta dove sta, a sto punto o s'accorpa a Renzi o resta a spasso. Oppure si da una calmata e resta dove stava stamattina 

24 minutes ago, marco7 said:

Io ho capito che corre da solo.

Ha piu' voti lui o emma ?

Teoricamente lui.

Sempre se a sto punto trovi qualcuno che gli presti un simbolo elettorale..

Dovesse apparentarsi a Renzi, tempo 3 gg e già avrebbero divorziato...

Edited by freedog
34 minutes ago, freedog said:

Dovesse apparentarsi a Renzi, tempo 3 gg e già avrebbero divorziato...

Questo potrebbe dirsi di qualunque politico italiano e non solo italiano....

Quello che non capisco è perché Renzi, Calenda, Bonino, Toti e le altre stelle sparse nel firmamento centrale non si raccolgano in una costellazione centrista, lasciando i sinistri a Sinistra ed i destri a Destra, invece di mendicare collegi dall'una e dall'altra.

Forse perché sono tutti galletti che vorrebbero avere il proprio pollaio?:

ma anche andando chi a Destra chi a Sinistra non ottengono ciascuno un pollaio proprio ed in più sono i parenti poveri di partiti ben più robusti.

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