Jump to content

La posizione delle Chiese Protestanti sulle unioni tra coppie omosessuali


Recommended Posts

Le Chiese Protestanti, a differenza della Cattolica, sono molte e diversificate e non obbediscono ad una gerarchia comune. Questo fa sì che anche la posizione sulle unioni gay sia molto diversa tra i vari gruppi. Ma, se da una parte ci sono idee riguardo l'omosessualità molto simili a quelle del Cattolicesimo - e questo accade soprattutto nelle Chiese Protestanti fondamentaliste (ad esempio quella Battista americana) - dall'altra ci sono forti ed inaspettate aperture arrivate soprattutto, e questa è una sorpresa, dalle Chiese Battiste, Valdesi e Metodiste italiane!

Eccovi alcuni articoli tratti da due importanti siti.

Il primo è tratto da queerblog.it, il secondo, invece, scritto dal direttore del settimanale "Riforma", giornale ufficiale della Chiese Battiste, Metodiste e Valdesi in Italia, è tratto dal sito della Chiesa Valdese italiana ( www.chiesavaldese.org ). Leggete e commentate!  :ok: :)

 

Chiese e omosessualità

pubblicato: lunedì 18 febbraio 2008

 

Ieri, 17 febbraio, i Valdesi in Italia hanno celebrato i 160 anni delle Lettere Patenti che indicano un editto di Carlo Alberto di Savoia con il quale furono riconosciuti i diritti civili e politici (ma non religiosi) dei Valdesi nel regno di Sardegna.

 

In proposito, quando si parla di omosessualità e Chiesa viene spontaneo fare il confronto tra la posizione della Chiesa Cattolica – chiusura – e la posizione della Chiesa Protestante – che spesso viene considerata di apertura. Ma le cose non sono così semplici.

 

Il mondo Protestante è da sempre plurale, con una molteplicità di Chiese e di opinioni che possono anche essere diametralmente opposte.

 

In Svizzera, per esempio, ci sono Chiese che benedicono le coppie dello stesso sesso. Nelle Chiese dell’area evangelicale, invece, l’omosessualità è considerata un peccato e, di conseguenza, l’omosessuale un peccatore da salvare. Nella Chiesa Luterana svedese è invece possibile consacrare Pastori e Pastore persone che sono legalmente registrate in unioni omosessuali.

 

Per quel che riguarda la situazione protestante italiana l’Assemblea dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia e del Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi nello scorso mese di novembre ha prodotto un documento – il primo del genere in Italia da parte di una riunione ufficiale delle Chiese Protestanti storiche – nel quale si invitano le Chiese ad accogliere le persone omosessuali, a confessare il peccato della discriminazione e della mancanza di solidarietà nei loro confronti, a condannare ogni atteggiamento omofobico violento, e a intervenire a favore dei diritti civili delle persone e delle coppie omosessuali.

 

Tre sono i punti di forza di questo documento:

 

    * l’omosessualità viene inserita all’interno delle relazioni d’amore che, se vere, sono benedette da Dio;

    * i battisti, metodisti e valdesi si impegnano a sostenere i diritti civili delle coppie di fatto;

    * chiara condanna dell’omofobia.

 

Certo, non si parla di benedizioni di coppie dello stesso sesso… ma il cammino fatto è senza dubbio enorme. Soprattutto, poi, se paragonato a quello della Chiesa Cattolica.

 

 

 

Mi sono rivelato, mi sento accettato

di Giuseppe Platone, direttore del settimanale "Riforma"

 

"In chiesa, dopo il Culto, uscendo alcuni mi hanno chiesto, sorridendo: 'come è andato il Gay Pride?' E non c'era ironia nella domanda. Mi sono rivelato nella mia comunità e oggi mi sento accettato. Possiamo parlare della nostra condizione di omosessuali senza essere immediatamente classificati come malati che debbono essere curati. O peccatori impenitenti. Ma a dire il vero peccatori lo siamo tutti e proprio per questo della Grazia di Dio ne abbiamo bisogno tutti". Ken Britsch, membro del Concistoro Valdese di Torino ritiene che questo Gay Pride torinese (un corteo di cinquantamila persone che ha sfilato, più altre cinquantamila che assistevano) segni una svolta. Si è passati dalla lotta alla collaborazione con le istituzioni cittadine. Si è fatto un passo avanti sul fronte del riconoscimento dei diritti. Ci sono stati meno aspetti provocatori e più discussioni, incontri, riflessioni nei giorni precedenti la parata. Mai come in questo Gay Pride sono state coinvolte le associazioni culturali cittadine. L'assessore alla cultura del Comune di Torino ha saputo creare la cornice giusta alla manifestazione che ha mostrato grande attenzione al tema del rispetto delle minoranze. Tra le associazioni coinvolte si notava la Consulta torinese per la laicità delle istituzioni. Era presente anche un piccolo drappello di Pastori e laici della "Rete Evangelica: fede e omosessualità".

 

Rimane comunque - al di là del successo sia di partecipazione sia di pacifico incontro della città con i manifestanti - un discorso, quello dell'omosessualità, aperto. Discorso difficile (a volte doloroso) nelle nostre stesse Chiese Evangeliche storiche. Tema che forse non è mai stato affrontato in modo completo. Ci sono comunque centri, come quello evangelico di Agape a Prali (TO), o Chiese Protestanti, che hanno voluto scavare e contestualizzare i testi biblici che affrontano l'omosessualità. L'ultima in ordine di tempo è la Chiesa Battista di via Passalacqua di Torino, che ha svolto una riflessione partendo proprio da testi dell'Antico e del Nuovo testamento. Da questa ricerca emergono alcuni punti fermi. Il primo riguarda il comandamento fondamentale che l'Evangelo annuncia: "Ama il prossimo tuo come te stesso". Un altro sottolinea il fatto che il messaggio neotestamentario è rivolto a ogni persona e non discrimina, né ghettizza. Sono le persone che costruiscono le differenze e subito dopo i ghetti, ma non certo Dio. In sostanza la Chiesa, questa la conclusione della riflessione condotta nella Comunità Battista, "è chiamata ad annunciare la Grazia di Dio a ogni essere umano, indipendentemente da razza, censo, sesso o orientamento etero o omosessuale. L'amore di Dio è inclusivo, non mira a creare gruppi di eletti o sette ma a salvare l'umanità intera".

 

Sul fronte delle Chiese Evangeliche fondamentaliste un comunicato lanciato alla vigilia del Gay Pride ricorda che l'omosessualità è "una situazione di peccato, dipinto come tale dalla stessa Parola di Dio". La posizione coincide con quella del Cardinale Poletto di Torino, che sviluppando il parallelo tra la recente processione della Consolata e il Gay Pride ha osservato che Torino "così ricca di santi non si merita di essere umiliata nei tesori più preziosi della sua tradizione di fede". Ancora una volta emerge, nel vasto arcipelago evangelico, una diversità di approccio che scaturisce dalla diversa lettura che si fa dei Testi. Il dibattito, come succede del resto anche nel mondo evangelico internazionale, è destinato a continuare e approfondirsi anche perché la condizione omosessuale riguarda milioni di persone nel mondo. Non si può ridurre ad unum il punto di vista evangelico sull'omosessualità. L'accoglienza e l'amore dovrebbero essere i tratti distintivi di ogni Chiesa che si richiama a Cristo. Nessuno ha il monopolio dell'Amore di Dio, né della sua Parola. Essa mette, continuamente, in crisi le nostre certezze e le nostre paure. E comunque la si voglia valutare questa parata non è stata un'imposizione ma l'affermazione dei diritti di tutti a vivere la propria sessualità nel rispetto delle regole della società. Prima di accusare gli altri di attaccare o di imporre le proprie scelte etiche occorre chiedersi chi realmente cerca di imporre agli altri, in questo Paese, la propria visione del mondo.

 

Tratto dal NEV - Notizie Evangeliche del 21 giugno 2006

  • Replies 121
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • Mario1944

    40

  • Icoldibarin

    28

  • Pix

    24

  • Olimpo

    9

se mai servisse un'ulteriore prova che il protestantesimo è una dottrina molto più seria e democratica di quella cattolica eccola...personalmente non sono cristiano ma di quel poco che ho compreso del messaggio di Gesù penso proprio che si rispecchi molto di più nel dialogo e nella tolleranza di comunità che si interrogano in armonia sui principi del proprio credo piuttosto che sulla cieca obbedienza a una casta che pretende di avere il monopolio dei cuori e delle menti dei fedeli..

abstractio86

La chiesa cattolica è in forte difficoltà: la secolarizzazione avanza sempre più rapidamente, i seminari vuoti sono il sintomo della crisi di vocazioni.

Penso ciò sia dovuto in parte alle posizioni ideologiche retrograde che continua a mantenere ancora oggi.

Prima o poi dovranno scegliere sia meglio l'estinzione o una modernizzazione che riporti la chiesa cattolica al passo con i tempi.

Il potere deriva da quanti seguono le tue idee: quante più persone iniziano ad andarsene perchè non la pensano più così e più il movimento in questione, sarà disponibile a scendere a patti.

Nel corso dei secoli la chiesa cristiana ha cambiato spesso orientamento di pensiero ammettendo le sue colpe e i suoi errori e non mi stupirei quindi se un giorno accogliesse a braccia aperte preti gay dichiarati.

E' solo questione di tempo... e di potere.

  • 6 years later...

Allaccio qui di seguito una discussiona nata in "Ludovic-Mohamed Zahed, l'imam gay":
 

Quante sette cristiane vedono in modo positivo l'omosessualità?

Valdesi
Metodiste
Battiste
Episcopali (visione non unanime)
Luterane (visione non unanime)
Chiesa Anglicana d'inghilterra (con posizioni differenti)
Chiesa Anglicana canadese (Diocesi di New Westminster)
Una parte rilevante delle chiese minori americane
Più o meno tutte quelle che inseriscono elementi neopagani nel cristianesimo.
Una parte non trascurabile di persone in seno alla chiesa cattolica.
 
Temo di aver fatto delle dimenticanze od imprecisioni, comunque giusto per avere grossomodo un'idea.

I valdesi non sono una realtà uniforme e non hanno un'organizzazione sistematizzata. Solo alcuni valdesi, quindi, accettano gli omosessuali. Stesso discorso per le altre chiese che hai menzionato, che tralaltro sono in stragrande minoranza già nella loro interezza, figuriamoci se all'interno ci sono diversi schieramenti.

Ma nemmeno la chiesa cattolica, che formalmente una chiesa governata da un monarca assoluta, è una realtà omogenea: Figuriamoci le chiese protestanti. Però bisogna ricordare che la chiesa valdese ha un suo organo decisionale, anche se democratico, che si riunisce tutti gli anni a Torre Pelice. Da esso sono usciti diversi documenti riguardanti il tema della omosessualità ed omoaffettività. Tra i più salienti c'è il "Documento sull'omosessualità della IV sessione congiunta dell'Assemblea generale dell'UCEBI e del Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste (3 – 4 novembre 2007).
Del 2010 è invece il via libera del sinodo alle benedizioni fra coppie dello stesso sesso, con 105 voti favorevoli, 9 contrari e 29 astenuti. Poco dopo arriveranno le prime benedizioni a Trapani e a Milano.

La chiesa valdese ha anche due associazioni riconosciute ufficialmente che si occupano dell'integrazione fra chiesa e persone LGBT, la REFO (Rete Evangelica Fede e Omosessualità) e VARCO (Gruppo evangelico di valorizzazione e riconoscimento della comunità omosessuale, LGBTQI).

In genere, almeno al pride milanese, è sempre presente un gruppo manifestamente valdese. Quest'anno in occasione della setimana antecedente al pride hanno organizzato un cineforum sulla transfobia, periodicamente nella zona di San Babila vengono svolte fiaccolate contro l'omofobia.

Mi sembra quindi davvero riduttivo parlare solo di "alcuni valdesi". Ovviamente ci sono alcune divergenze, la più famosa è probabilmente quella che scrive sul portale valdesi.eu, un portale però non ufficiale da cui la chiesa valdese ha preso le distanze.

@Icoldibarin,

è indubbio che in ambito cristiano riformato ci siano revisioni della dottrina etica in merito all'omosessualità o meglio in merito all'omoaffettività e ciò è tanto più notevole perché normalmente le sette riformate ebbero sempre una dottrina etica molto più rigorista, specie in ambito sessuale, di quella cattolica.

D'altronde è ovvio che la struttura, anzi direi la natura stessa del magistero cattolico è d'impedimento a revisioni profonde della dottrina etica tradizionale cattolica, mentre le sette riformate e le loro Chiese, quando le abbiano, sono più libere d'adattarsi alla novità delle temperie culturali, se non altro per far concorrenza alla Chiesa romana.

Certo la concorrenza è importante. Se volessimo fare un non troppo azzardato paragone di mercato diciamo che per sopravvivere hanno dovuto puntare sulla qualità non avendo nessuna possibilità di competere in quantità con la chiesa cattolica e ortodossa.

Trasparenza con l'8x1000, testamendo biologico, separazione fra stato e chiesa, modello decisionale democratico, inclusività etc. vanno in questa direzione.

Un'accurata strategia pubblicitaria in cui a me piace pensare ci sia pure un briciolo di passione.

@Icoldibarin,

l'ipotesi di strategia pubblicitaria non va proprio d'accordo con l'ipotesi passionale!

Comunque anche sulla "qualità" ci sarebbe da ridire:

qual è la qualità per un Cristiano?

seguire con la dottrina le evoluzioni o le involuzioni del secolo?

ma la parola di dio e quindi la dottrina che la inculca nei credenti non dovrebbe essere immutabile perché promanante da un ente perfettissimo ed eterno?

 

Con tutta la simpatia che, come omosessuale posso avere per una Chiesa che riformi il suo insegnamento per abrogare la condanna dell'omoerotismo, non posso astenermi dal ridere di tale contraddittoria contorsione, quali che ne siano i motivi.

Che se poi fossero solo motivi di strategia pubblicitaria, sarebbe cosa meno contraddittoria che se fossero motivi passionali.....

Come sempre prendete troppo seriamente i miei post faceti :D
 
Ovviamente, per chi credesse, l'idea di costruirsi una fede di comodo ed agire per convenienza non pare lungimirante con un entità che dovrebbe essere onnisciente...

qual è la qualità per un Cristiano?

Io di ti posso dare la mia risposta da cristiano-eretico-homaranista-animista-etc. (se mi trovate un aggettivo più corto ve ne sono grato :D), però penso che un buon cristiano dovrebbe innanzitutto cercare di comportarsi similmente a Cristo, cosa che sembra assai banale da dirsi ma molto difficile da farsi.
Io ritengo i vangeli degli scritti squisitamente umani e come umani assolutamente non perfetti e sensibili ai condizionamenti di chi li ha scritti. Dirò di più, lo stesso Gesù ha accettato una natura pienamente umana (per chi ovviamente crede nella sua origine divina e nell'essere sé stesso dio) condividendone i limiti (conoscitivi, scientifici e volitivi) che impone tale condizione.
Butterei quindi tranquillamente alle ortiche l'idea che Dio ci abbia già consegnato una dottrina 'perfettissima ed immutabile' pronta e preconfezionata. L'unica luogo dove posso esplorare quella che tu chiami la 'parola di Dio' è il mondo e all'interno di me stesso, in quella parte della mente umana che chiamiamo cuore.
Quindi ammessa anche l'immutabilità della parola divina non è certo immutabile né perfetta la lettura dell'uomo. Perciò dico che il dubbio è il primo strumento di fede, il saper prendere non per scontate le cose e saperci ragionare su, considerando anche il punto di vista altrui.
Ma se si vuole leggere la testimonianza umana che ci ha riportato, più o meno accuratamente, le parole ed i gesti di Gesù non ci si può non imbattere davanti a questo ormai famoso passaggio, che potrebbe essere una specie di costituzione o legge fondamentale per chi voglia riconoscersi come cristiano, tant'è che Gesù lo propone addirittura come test:
 

Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli
altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri


Parole difficilmente equivocabili, anche considerando che 'nuovo' in greco dovrebbe indicare non solo un'aggiunta, ma una qualità migliore e fondamentale (non conosco il greco antico, ma così ho appreso).
Indi le parole sono utili fino ad un certo punto: io penso che il mondo sia pieno di atei cristiani, pagani cristiani e, chissà, magari anche qualche cristiano cristiano :P:

 

 


Come sempre prendete troppo seriamente i miei post faceti

 

Bisognerebbe capire quando uno sia serio e quando faceto: ma data la grande varietà delle opinioni umane, anche le più stravaganti possono essere prese per dette seriamente.

 

 

 

 


Io di ti posso dare la mia risposta da cristiano-eretico-homaranista-animista-etc. (se mi trovate un aggettivo più corto ve ne sono grato :D), però penso che un buon cristiano dovrebbe innanzitutto cercare di comportarsi similmente a Cristo, cosa che sembra assai banale da dirsi ma molto difficile da farsi.

 

Quindi, consigli ai Cristiani di fare in modo di farsi crocifiggere verso i 30 anni, preferibilmente a Gerusalemme?

(A scanso di equivoci, la domanda è faceta, ma..... non troppo!).

 

 

 

 


Perciò dico che il dubbio è il primo strumento di fede

 

 

Direi invece che il dubbio è il primo strumento di NON fede, infatti, come dice Dante:

fede è sustanzia di cose sperate

et argumento delle non parventi.

 

Se introduci il dubbio, non hai più fede né per sperare qualcosa né per argomentare ciò che non appare.

 

 

 

 


Quindi ammessa anche l'immutabilità della parola divina non è certo immutabile né perfetta la lettura dell'uomo.

 

Però un credente dovrebbe domandarsi perché dio non abbia fatto in modo che la sua parola immutabile e perfetta sia conosciuta univocamente da tutti gli uomini in ogni tempo:

gli piace prendere per i fondelli i mortali, giocando con loro come il gatto col topo, che, se non interpretano correttamente una parola che per la mente umana è ambigua, finiscono male dopo la morte?

 

 

 

 


Ma se si vuole leggere la testimonianza umana che ci ha riportato, più o meno accuratamente, le parole ed i gesti di Gesù non ci si può non imbattere davanti a questo ormai famoso passaggio, che potrebbe essere una specie di costituzione o legge fondamentale per chi voglia riconoscersi come cristiano, tant'è che Gesù lo propone addirittura come test:
Quote
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli
altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri

 

Vabbe' ma che novità sarebbe?

Non era certo strano che in una comunità ci si amasse reciprocamente, anche se non in senso strettamente fisico ;-):

la novità del Cristianesimo è il culto d'un dio nuovo, Cristo appunto, il resto sono cose trite e ritrite.....

 

 

 

 


Indi le parole sono utili fino ad un certo punto: io penso che il mondo sia pieno di atei cristiani,

 

Speriamo di no!

Però un credente dovrebbe domandarsi perché dio non abbia fatto in modo che la sua parola immutabile e perfetta sia conosciuta univocamente da tutti gli uomini in ogni tempo

A parte la costatazione che in tal caso sarebbe un mondo estremamente noioso e si perderebbe il senso proprio di vita intesa come viaggio, verrebbe meno una buona dose di libero arbitrio.

 

Quindi, consigli ai Cristiani di fare in modo di farsi crocifiggere verso i 30 anni, preferibilmente a Gerusalemme?

(A scanso di equivoci, la domanda è faceta, ma..... non troppo!).

Non che la crocifissione sia un passaggio necessario :D, ma di di certo molti cristiani (di fatto e non di parola) non hanno avuto una morte delicata, a causa in genere dei non cristiani...

 

 

Vabbe' ma che novità sarebbe?

Non era certo strano che in una comunità ci si amasse reciprocamente

Direi che, come è agli occhi di tutti, nella storia l'umanità ha conosciuto ben raramente periodi di unità e amore fraterno...

 

 

 

anche se non in senso strettamente fisico

Però l'amore 'fisico' è una particolare manifestazione dell'amore e quindi di Dio (sempre secondo il mio sentimento religioso, ovviamente). Non mi spiego l'astio della chiesa cattolica nell'aver ritenuto sporco e peccaminoso ogni contatto sessuale, sia etero che non...

 

 

 

Se introduci il dubbio, non hai più fede né per sperare qualcosa né per argomentare ciò che non appare.

Non mi ritrovo nella maniera più assoluta in questa tua costatazione. Se non avessi la possibilità di avere dubbi, non sarebbe fede, o sarebbe meglio una convinzione cieca e miope che non richiederebbe certo un fine intelletto.

L'uomo dovrebbe avere in un certo senso l'atteggiamento dello scienziato che, pur convinto della validità della sua convinzione, sappia metterla in dubbio e valutare ipotesi alternative. Quanto più un intuizione resiste ai tentativi d'esser messa in crisi, tanto più sarà rafforzata.

Vale il vecchio detto "Ciò che non t'ammazza ti rafforza".

 

 


A parte la costatazione che in tal caso sarebbe un mondo estremamente noioso e si perderebbe il senso proprio di vita intesa come viaggio, verrebbe meno una buona dose di libero arbitrio.

 

E perché mai?

si tratterebbe solo di chiarire quali siano i comandamenti e le prescrizioni divine: l'uomo poi potrebbe sempre essere libero d'obbedire o no, ma almeno tutti sarebbero nelle condizioni di sapere quali sono veramente questi comandamenti e queste prescrizioni.

 

 

 

 


Non che la crocifissione sia un passaggio necessario :D, ma di di certo molti cristiani (di fatto e non di parola) non hanno avuto una morte delicata, a causa in genere dei non cristiani...

 

Be' allora almeno di questo non dovrebbero lamentarsi.....

 

 

 

 


Direi che, come è agli occhi di tutti, nella storia l'umanità ha conosciuto ben raramente periodi di unità e amore fraterno...

 

Ah certo, ma l'insegnamento che entro una certa comunità ristretta ci si dovesse amare (nel senso del latino diligere e del greco agapan ovviamente) non era proprio una novità.

 

 

 

 


Non mi spiego l'astio della chiesa cattolica nell'aver ritenuto sporco e peccaminoso ogni contatto sessuale, sia etero che non...

 

Se l'uomo è la sua anima, le funzioni fisiche sono svalutate salvo che non abbiano ed in tanto in quanto abbiano un fine superiore come appunto la conservazione della specie.

Questa era del resto un'insegnamento già presente in Socrate ed alcuni suoi discepoli (Platone, Antistene), che poi passò ai Cristiani.

 

 

 

 


Non mi ritrovo nella maniera più assoluta in questa tua costatazione. Se non avessi la possibilità di avere dubbi, non sarebbe fede, o sarebbe meglio una convinzione cieca e miope che non richiederebbe certo un fine intelletto.

 

 

Be' evidentemente tu di fede ne hai scarsina, anche se credi il contrario.....

D'altronde, al di là degli atteggiamenti personali, anche solo per definizione concettuale, la fede esclude il dubbio ed il dubbio esclude la fede.

D'altronde, al di là degli atteggiamenti personali, anche solo per definizione concettuale, la fede esclude il dubbio ed il dubbio esclude la fede.

Ma non è vero, almeno non nella mia idea di fede!

Facciamo un esempio più "terreno" per spiegare il concetto:

 

Se io sono sono il tuo ragazzo e tu hai fiducia che non ti tradirò non mi guarderai a vista e mi chiuderai in uno scantinato quando non ci sei.

Al contrario non avrai problemi nemmeno se vado a passare la notte da un fotomodello.

Per verificarsi la fiducia la tua mente deve realizzare ed analizzare la possibilità che io possa tradirti, deve quindi dubitare, e poi può concludere che io non lo farò perché analizzando le altre aternative ti rendi conto che non sono compatibili col giudizio che hai dato alla mia persona.

Se viceversa mi chiudi nello scantinato il dubbio nella tua mente non si realizza e non puoi certo dirmi "io mi fido di te!": grazie al ca**o, mi hai segregato in uno scantinato, come pensi che avrei potuto tradirti!

 

Se tu sei credente non puoi segregare la tua fede in cantina, dire "Dio esiste" e stop. La devi esporre al mondo continuamente, nel senso che la devi considerare come parte del mondo e con essa ti devi confrontare molto spesso, poiché la vita è piena di eventi che ti fanno dubitare. Ed ogni volta che, dubitato, superi il dubbio (se lo superi) la fede si rafforza.

 

 

 

Ah certo, ma l'insegnamento che entro una certa comunità ristretta ci si dovesse amare (nel senso del latino diligere e del greco agapan ovviamente) non era proprio una novità.

Sì ma mi pare che si disse chiarmente nei vangeli "Ama il tuo nemico!" non "Ama la tua piccola comunità e del resto fottitene"....

 

 

 

E perché mai?

 

si tratterebbe solo di chiarire quali siano i comandamenti e le prescrizioni divine: l'uomo poi potrebbe sempre essere libero d'obbedire o no, ma almeno tutti sarebbero nelle condizioni di sapere quali sono veramente questi comandamenti e queste prescrizioni.

Ma Dio non è un ammistrazione condominiale che una volta che ti ha consegnato l'appartamento (la Terra) ti dice "Questo è il regolamento, comportati bene se no ti spedisco all'inferno". Personalmente sono pure molto riluttante nel concepire un inferno in senso cattolico.

Se Dio è Amore all'ora l'unico comandamento plausibile è Dio stesso che poi diviene una scelta nel senso che se vuoi Amore ami e se non lo vuoi non ami.

E l'idea che a te pare 'buona' di nascere già imparati per me è rivoltante, si può imparare ad amare solo con la vita, non lo puoi imparare leggendolo scritto su un foglio. E la cosa bella è che per amare c'è bisogno degli altri così come ce ne è bisogno per conoscere il mondo, fede compresa.

Ho abbandonato l'idea di avere la verità in tasca molto tempo fa ed ho sposato l'idea che la verita è una continua ricerca, e si fa molto meglio se si ascoltano e si considerano le opinioni altrui.

 

Ora credo di avervi spippolato abbastanza con le mie idee religiose eretiche, perciò tornerei a parlare delle più canoniche chiese protestanti :D

Numeri piccoli se le chiese sono piccole, cosa per altro di cui sono poco convinto se ci spostiamo fuori dall'Italia dove la chiesa cattolica ha una netta predominanza.

Per esempio in paesi nordici è più facile trovare una chiesa amichevole piuttosto che no ed in America sebbene le chiese individualmente siano molto piccole se sommate credo diano numeri non trascurabili.

L'idea di essere aperti esclusivamente per fare proseliti mi sembra irrealistica sebbene l'esigenza di differenziarsi dalla confessione cattolica sia effettivamente molto sentita.

Però bada bene, se uno è omofobo può differenziarsi anche in peggio...

 

 


Ma non è vero, almeno non nella mia idea di fede!

 

Be', se tu hai un concetto di fede diverso da quella di comune definizione, va bene, ma allora non dovresti usare una parola che, avendo un significato correntemente diverso da quello che le vuoi dare tu, può dar luogo a confusione.

 

 

 

 


Se tu sei credente non puoi segregare la tua fede in cantina, dire "Dio esiste" e stop. La devi esporre al mondo continuamente, nel senso che la devi considerare come parte del mondo e con essa ti devi confrontare molto spesso, poiché la vita è piena di eventi che ti fanno dubitare. Ed ogni volta che, dubitato, superi il dubbio (se lo superi) la fede si rafforza.

 

La fede si rafforza in quanto elimina il dubbio e viceversa:

le due cose non possono coesistere almeno secondo la definizione corrente di fede.

 

 

 

 


Sì ma mi pare che si disse chiarmente nei vangeli "Ama il tuo nemico!" non "Ama la tua piccola comunità e del resto fottitene"....

 

Teoricamente forse sì, anche se l'interpretazione universalistica mi è sempre sembrata molto forzata, comunque dare comandamenti umanamente impossibili equivale a non darli e se non fa dubitare dell'intelligenza del comandante, almeno fa dubitare della sua buona fede.

 

 

 

 


Ma Dio non è un ammistrazione condominiale che una volta che ti ha consegnato l'appartamento (la Terra) ti dice "Questo è il regolamento, comportati bene se no ti spedisco all'inferno".

 

Posso capirti (faccio per dire, dato che sono ateo), ma questo non è il concetto di dio che hanno le religioni soprattutto quelle rivelate!

Ovviamente è chiaro che io non sono in grado di fare l'ufficio stampa delle chiese protestanti, per cui ovviamente rispondo alle questioni che poni in modo del tutto personale e non ho nessuna presunzione che queste idee siano condivise, al più spero siano condivisibili.

Non mi risulta che le chiese estere siano più tolleranti. Anzi, se pensiamo che l'ondata di repressione in Africa è dovuta specialmente ai convertiti cristiani allora i pochi dubbi che si potevano avere decadono!

Ovviamente non puoi pensare che l'omofobia presente in un paese sia scorrelata con l'omofobia presente in una chiesa di quel paese.

Anzi sono molto spesso legate, non a caso in Svezia puoi sposarti un compagno dello stesso sesso in chiesa con rito religioso ed in Uganda i preti chiedevano come "regalo di Natale" la pena di morte per i gay...

@Pix: Diciamo che i predicatori omofobi americani non trovando abbastanza supporto alle loro folli teorie negli USA hanno trovato più fertile terreno nelle terre Ugandesi.

Ovviamente non ho nessuna voglia di mettermi a giustificare anche in minima parte l'azione della chiesa locale, che per altro ha accolto con piacere questi individui di pessimo gusto. Però non possiamo dire che prima l'Uganda fosse molto amichevole coi gay.

Purtroppo l'ignoranza della popolazione rende la stessa molto più esposta a tutte le ideologie estremiste e cerca sempre un capro espiatorio per i problemi, che una fascia debole e poco conosciuta come quella omo/transessuale ricopre perfettamente.

I valdesi che ho conosciuto mi hanno dato un'impressione ottima.

Anche per quanto riguarda le tematiche LGBT.

 

I Valdesi stanno simpatici a tutti, ma sono una elite una minoranza

per di più accomunata dal rifiuto del cristianesimo maggioritario

Nel corso degli anni hanno raccolto adesioni fra gay, comunisti, radicali

anticlericali, persone di cultura etc

 

Sono anche - diciamocelo - una confessione borghese e questo è un loro

pregio in termini di consapevolezza e riflessione culturale e limite in termini

sociali

 

Certo esiste un filone culturale di persone che  hanno tratto ispirazione

dal discorso della montagna per la scelta "non violenta" : Gandhi, Luther King

Tolstoi etc

 

Poiché il precetto di amare il prossimo in termini diversi era già espresso

nell'antico testamento e praticato da molte religioni pagane non costituisce

alcuna novità ( anche intendendo per tale esteso ai forestieri ed al dovere

di ospitalità )

 

Semmai è discutibile l'esordio"odierai il tuo nemico" che in termini così

perentori non credo nessuna religione abbia mai formulato 

 

E' vero cioè che "ama il tuo nemico" è una affermazione nuova, ma non

è vero che prima si raccomandasse di odiare il nemico ( anzi semmai di

non gioire o gioire troppo della sua disgrazia o sconfitta )

 

Su queste basi si è creata la possibilità di una specie di neo-umanesimo

laico-cristiano, pacifista ed utopista, ma tutto ciò ha poco a che vedere

con la fede religiosa, più semmai con la politica e la democrazia

Io mi ritengo abbastanza esterno al discorso sono ateo

 

Che si possa aver trovato nel Vangelo una ispirazione

non violenta e pacifista, utopico-umanitarista non mi pare

necessariamente un male

 

Ma proprio per il fatto che potesse essere raccolta da Gandhi

cioè da un non cristiano

 

Solo che su queste basi....si guarda Star Trek, non si frequenta

la Parrocchia XD

Ovviamente mi fa specie che il messaggio cristiano sia più spesso recepito da atei e non cristiani. :umbrage:

 

 

 


Ma quando lo capirete che il Cristianesimo è male e che a volte danno il contentino per attirare più gente?

 

A me sembra che il problema più che nel cristianesimo stia nei cristiani :D

(con le dovute eccezioni, per fortuna)

però non ho capito quale è il punto di questa tua avversione indistinta, il mondo cristiano è terribilmente vasto e va dal cattolico pienamente osservante che rifugge il preservativo ed il sesso prematrimoniale perché il canone della Cattolica Romana Chiesa così ha scelto al cristiano che ha elaborato una visioone del tutto personale e decide autonomamente con il suo raziocinio cosa fa parte del messaggio di Dio e cosa no.

In mezzo a questi due estremi ci stanno alcune chiese protestanti organizzate dove, seppure vincolato dalle regole di convivenza della comunità, esiste una forte libertà interpretativa personale.

 

Io ovviamente incentivo tutti a pensare con la propria testa, siano atei, agnostici o credenti e rifuggirei in ogni caso il modello della chiesa cattolica, anche diventasse improssisamente a favore dei diritti gay, proprio per la presunzione di stabilire per gli altri "la retta via" per altro tramite tirannia e nemmeno su base democratica.

Cioè fatemi capire, una religione che si basa su un testo datato e pieno di violenza di per sé non è negativo? Ma secondo voi sono gruppi di minoranza che interpretano bene il testo? E secondo voi bisogna tollerarli anche se vogliono diffondere un testo violento? Mi sembrate i pro-ana, fate gli stessi ragionamenti!

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...